Ricerche-Naturalistiche 1
Ricerche-Naturalistiche 1
INFORMAZIONI NATURALISTICHE N° 1
IL METODO NATURALISTICO
DEL DR. MARTINO GIORGINI
In forma di compendio
Elitto Edizioni
Collana Le Guide della Salute
INFORMAZIONI NATURALISTICHE N° 1
IL METODO NATURALISTICO
DEL DR. MARTINO GIORGINI
In forma di compendio
Elitto Edizioni
INDICE
INTRODUZIONE pag. 7
La putrefazione intestinale
CAPITOLO I causa l’autointossicazione pag. 9
Come arrestare la putrefazione
CAPITOLO II intestinale pag. 15
Digestione, enzimi e
CAPITOLO III malassorbimento dei nutrimenti pag. 21
Per completare la digestione è
CAPITOLO IV necessaria la bile pag. 35
La nascita della medicina
CAPITOLO V farmaceutica moderna pag. 44
L’aumento della permeabilità
intestinale causa intolleranze,
CAPITOLO VI allergie e malattie autoimmuni pag. 50
5
6
INTRODUZIONE
Dedicata a tutti i professionisti del settore salutistico
8
CAPITOLO I
LA PUTREFAZIONE INTESTINALE CAUSA
L’AUTOINTOSSICAZIONE
Nel contenuto del grosso intestino (cieco, colon e retto)
composto da cibi in via di digestione e dalle varie secrezioni
riversate, vivono più di 500 specie di microscopici organismi,
in numero 9 volte superiore a quello di tutte le cellule del
corpo. L’insieme di questi microrganismi viene comunemente
chiamato “flora intestinale”. Flora fa pensare a dei vegetali,
ma sono batteri, batteri innocui, anzi “buoni” dato che
producono delle sostanze e svolgono delle azioni necessarie
al nostro organismo, in particolare all’intestino e al sistema
immunitario.
9
cancerogene, le quali possono passare nella circolazione
sanguigna generale e perciò disturbare tutto l’organismo.
11
Ci sono alcune piante che rinforzano il sistema reticolo-
endoteliale: le radici di Ginseng (Panax ginseng), le radici di
Echinacea (Echinacea angustifolia, purpurea e pallida), le
foglie e i fiori di Malva (Malva sylvestris), l’erba e i fiori di
Meliloto (Melilotus officinalis), che si possono utilizzare
indifferentemente (scegliendole in base alle altre proprietà che
possiedono).
Vi sono anche alcuni germogli (e relativi gemmoderivati) che
aiutano il sistema reticolo-endoteliale: Cornus sanguinea
(Sanguinella), Fagus sylvatica (Faggio), Juglans regia (Noce),
Rubus idaeus (Lampone), Ulmus campestris (Olmo). Di
queste, le più attive sembrano essere quelle del Lampone
(Rubus idaeus) per le donne, e di Noce (Juglans regia) per gli
uomini.
12
per mezzo di enzimi, nell’attaccare un altro pezzetto con la
Fase II (attraverso 6 vie di detossificazione), neutralizzandole
e rendendole così eliminabili principalmente con la bile, con le
urine o col sudore attraverso gli emuntori naturali, che
comprendono anche polmoni, organi genitali, occhi, orecchie
e naso.
Il citocromo P-450 è un sistema enzimatico formato da un
centinaio di enzimi coinvolti nella detossificazione
dell'organismo, specializzati per certe sostanze da
neutralizzare.
I frutti di Schisandra (Schisandra chinensis) e le foglie di Tè
verde (Camelia sinensis) ne aumentano l’attività.
Gli enzimi della detossificazione di Fase I e II necessitano per
funzionare di determinati aminoacidi, vitamine e sali minerali,
cioè di nutrimenti specifici:
- glutatione e i suoi componenti (glicina, cisteina, acido
glutamico)
- aminoacidi solforati (contenenti zolfo): cisteina (e cistina:
due molecole di cisteina), metionina, taurina, NAC e SAMe
(a questi si può aggiungere l’MSM)
- aminoacidi: glicina, glutamina, arginina, ornitina
- vitamine: B1, B2, B5, B6, B12, C, acido folico, colina
- sali minerali e oligoelementi: magnesio, zinco, rame,
molibdeno e selenio.
Le persone con un sistema di detossificazione di Fase I
insufficiente manifestano intolleranza alla caffeina, ai profumi
e alle sostanze chimiche e sono caratterizzati dal rischio di
contrarre malattie al fegato, oppure le hanno già.
Le persone con un sistema di detossificazione attivo o
iperattivo non sono sensibili alla caffeina.
13
Il citocromo P450 trasforma le tossine in due modi: o le
converte in sostanze meno tossiche rendendole idrosolubili e
direttamente eliminabili (come nel caso della caffeina), oppure
le converte in sostanze maggiormente tossiche che devono
essere neutralizzate in fretta con la Fase II. Infatti, per
ciascuna tossina metabolizzata in Fase I viene generato un
radicale libero che, se non viene neutralizzato (normalmente
dall’antiossidante glutatione) danneggia il fegato. La velocità
con cui la Fase I genera intermedi attivi deve essere
equilibrata dalla velocità con cui la Fase II ne termina la
trasformazione.
Il rizoma di Curcuma (Curcuma longa) rallenta la Fase I e
accelera la Fase II. In questo modo diventa un
anticancerogeno per il fumo delle sigarette, perchè questo
diventa cancerogeno solo dopo la Fase I.
14
CAPITOLO II
COME ARRESTARE LA PUTREFAZIONE
INTESTINALE
Cosa si dissero i medici verso la fine dell’800?
2
Nel 1882, Pasteur manifestò grande stima per Metchnikoff, invitandolo a lavorare nel
proprio Istituto a Parigi. Qui lo scienziato biologo russo si impegnò senza sosta nella
ricerca per i successivi 25 anni. In particolare si concentrò sul meccanismo della fagocitosi
come strumento di difesa dell’organismo. La sua teoria sulla fagocitosi fu accettata solo
dopo 25 anni e nel 1908 fu insignito del premio Nobel. In seguito, intraprese uno studio
sulla flora dell’intestino umano e sviluppò una teoria secondo cui le malattie e la vecchiaia
sono causate dall’avvelenamento del nostro organismo da parte di sostanze prodotte da
alcuni batteri putrefattivi nell’intestino crasso… Gli abitanti di certi villaggi bulgari vivevano
anche più di cent’anni e Metchnikoff attribuì tale longevità a dei batteri “buoni” contenuti nel
latte acido che bevevano frequentemente...
15
pensò di sfruttare a scopo terapeutico questo antagonismo
per l’ambiente tra i batteri della fermentazione lattica e i batteri
della putrefazione.
Circa il meccanismo di questa azione anti-putrida fu il dottor
Metchnikoff ad affermare che la putrefazione si può stabilire
solo in ambiente alcalino e poiché i fermenti lattici
acidificano l’ambiente in cui vivono, producendo acido lattico,
creano un ambiente del tutto sfavorevole ai batteri putrefattivi.
I batteri della fermentazione lattica non si possono sostituire
con l’assunzione di acido lattico dato che non raggiunge
l’intestino crasso perché viene assorbito prima e usato per
produrre energia, dopo essersi legato agli alcali del sangue.
A New York, il dottor Herter scoprì che nelle urine c’erano i
testimoni indiscutibili della putrefazione intestinale, delle
sostanze chiamate etero-solfo-coniugati.
Constatò, infatti, che mentre il Colibacillo e il Bacillo proteo
aumentavano considerevolmente gli etero-solfo-coniugati, i
bacilli lattici li diminuivano considerevolmente.
Il professor Cohendy si sottopose all’ingestione quotidiana di
colture di microbi lattici per 74 giorni e constatò che la
diminuzione degli etero-solfo-coniugati persistette per 7
settimane dopo la sospensione del trattamento!
Gli stessi risultati furono ottenuti da medici svizzeri e inglesi.
Il dottor Metchnikoff disse, allora, che i bacilli lattici oltre a
creare un ambiente acido, dovevano produrre una sostanza
con proprietà antisettiche.
Ma fu il dottor Belenowsky a dimostrare che il Bacillo bulgaro
secerne un prodotto speciale anti-putrido che sopravvive alla
morte del bacillo.
Metchnikoff pensò anche a una preparazione che chiamò
Lattobacillina, costituita, appunto, da colture del bacillo
16
bulgaro (Lactobacillus bulgaricus), l’antenato dello Yogurt!
Metchnikoff cita anche un medico italiano, il dottor Rovighi, il
quale bevendo quotidianamente un litro e mezzo di Kefir,
constatò nelle sue urine la diminuzione consistente degli
etero-solfo-coniugati.
Il dottor Metchnikoff ha fatto risaltare i numerosi benefici che i
fermenti lattici rendono all’alimentazione umana e del
bestiame. Infatti, impediscono la putrefazione dei vegetali
anche nell’intestino dell’animale erbivoro.
Scoprì, inoltre, che è il pH acido dell’intestino crasso che
stimola la peristalsi, la quale permette un movimento regolare
dell’intestino, per farne avanzare il contenuto per smaltirlo.
Nell’edizione del Medicamenta del 19333, si legge che le
ricerche sui fermenti lattici erano condivise, apprezzate e
divulgate dalla maggior parte dei medici a livello mondiale, i
quali concordavano sul fatto che la causa principale dei
disturbi cronici è l’eccessiva crescita dei batteri dannosi nei
vari settori del tubo gastro-intestinale.
18
L’industria, alimentare utilizza, invece, da sempre, per la
produzione dello yogurt, il Lactobacillus bulgaricus e lo
Streptococcus thermophilus.
«Uno dei motivi principali per cui la maggior parte degli yogurt
attualmente in vendita non è molto utile dal punto di vista
clinico è che sono preparati con Lactobacillus bulgaricus e
Streptococcus thermophilus. Questi due batteri hanno qualche
effetto benefico sulla salute, ma non colonizzano il colon»4.
Inoltre, gli yogurt contengono spesso dei conservanti che
uccidono o bloccano gli stessi batteri lattici! Alcune volte sono
dichiarati (benzoato di sodio), altre volte sono “nascosti”
nell’aroma naturale. Lo si capisce dall’alta conservabilità in
frigorifero: non aumenta nemmeno un po’ l’acidità (causata
dall’acido lattico che dovrebbe essere prodotto dai batteri),
neanche dopo alcune settimane… Si osserva, invece, il
contrario con lo yogurt preparato in casa, dove i batteri sono
vivi…
Infine, nessuno dei produttori di yogurt o kefir indica la
quantità di fermenti lattici vivi presenti nella confezione.
Per gli integratori alimentari, invece, il Ministero della Salute
ha stabilito che devono contenere nella dose giornaliera, non
meno di 1 miliardo di cellule vive per ogni genere di fermento
lattico utilizzato nella preparazione.
4
J.E. Pizzorno jr., M.T. Murray, Trattato di Medicina Naturale, Red Edizioni.
19
Mangiare proteine animali (pesce, carne, formaggi…), invece,
favorisce un aumento dei batteri putrefattivi, come
conseguenza di un aumento di produzione di ammonio, un
alcali che si forma dal gruppo –NH2 degli aminoacidi,
costituenti delle proteine non-digerite che raggiungono
l’intestino crasso. Dunque, le proteine non-digerite creano
nell’intestino crasso un ambiente alcalino che favorisce i
batteri putrefattivi.
Certo, riguardo alle proteine non-digerite, bisognerà ricercarne
i motivi e le cause nella digestione.
20
CAPITOLO III
DIGESTIONE, ENZIMI E ASSORBIMENTO DEI
NUTRIMENTI
21
gonfiore, bruciore e flatulenze immediatamente dopo i
pasti
presenza di gas nell’apparato digerente superiore
senso di ripienezza e sazietà subito dopo i pasti
indigestione, diarrea o stipsi
allergie alimentari multiple
nausea dopo l’assunzione di integratori alimentari
prurito anale
unghie deboli, irregolari e fragili
capillari dilatati su guance, zigomi e naso
acne post-adolescenziale
carenze di ferro
presenza di cibo non digerito nelle feci
parassitosi intestinali e disbiosi
infezioni intestinali croniche, batteri e funghi
candidosi cronica
Helicobacter pylori
meteorismo nel tratto digestivo superiore
assenza di rigurgiti acidi gastro-esofagei (reflusso)
cancro.
22
questo manca, il muco protettivo non viene prodotto e la
pepsina va ad irritare le pareti gastriche, provocando un
bruciore che normalmente viene scambiato per ipercloridria (e
perciò trattato con antiacidi). Bisogna provare, invece, ad
assumere una piccola quantità di Betaina cloruro diluita in un
bicchiere o in una bottiglia di acqua da bere durante i pasti.
Infatti, la carenza o la mancanza di acido cloridrico (HCl) può
essere compensata da Betaina HCl (betaina cloruro o
cloridrato o acidolo), da assumere durante i pasti,
debitamente diluita in acqua.
23
consumano i nutrimenti per crescere e moltiplicarsi,
soprattutto i carboidrati, ma anche vitamine (soprattutto
B12) e fibre alimentari, causando carenze di nutrimenti.
Nel provocare tutto questo producono molti gas che causano,
appunto, il gonfiore.
I sintomi dell’eccessiva crescita batterica fermentativa
nell’intestino tenue sono, ovviamente, quelli della ridotta
acidità gastrica (vedi pag. 22).
Anche i fermenti lattici producono dei gas, quindi se si
assumono in questa situazione, non risolvono il problema,
anzi, aumentano i gas e saranno rapidamente sopraffatti dai
numerosissimi batteri fermentativi, i quali sottraggono loro gli
alimenti compreso l’ossigeno.
24
La maggior parte delle molecole degli alimenti non possono
essere assorbite tal quali, ma devono essere “smontate” in
molecole più piccole assorbibili dall’intestino: le proteine in
aminoacidi, i carboidrati in zuccheri semplici, i grassi in acidi
grassi e monogliceridi.
I denti cominciano la digestione frammentando gli alimenti e li
impastano con la saliva. Questa protegge la mucosa della
faringe e dell’esofago con anticorpi IgA secretori. La saliva
facilita anche la rimineralizzazione dei denti con i sali minerali
di calcio, magnesio e fosforo.
25
Il pancreas produce circa 2,5 litri al giorno di succhi digestivi
ed è regolato dal nervo vago e dagli ormoni secretina e
colecistochinina, prodotti dal duodeno. La loro produzione è
stimolata dalle proteine, dai grassi e dal chimo acido stesso
proveniente dallo stomaco.
I succhi pancreatici, così come la bile, sono secreti in
soluzione di bicarbonato di sodio che neutralizza l’acidità del
chimo.
L’ambiente leggermente alcalino è necessario per attivare le
proteasi pancreatiche, il tripsinogeno (dal quale deriva la
tripsina), il chimotripsinogeno (dal quale deriva la
chimotripsina), le peptidasi e le disaccaridasi intestinali
(lattasi, sucrasi, maltasi, isomaltasi…).
La bile solubilizza ed emulsiona con la lecitina5 i grassi,
permettendo alla lipasi di idrolizzare i trigliceridi in
monogliceridi e acidi grassi a catena lunga.
La mucosa intestinale sana, oltre agli enzimi digestivi per i
disaccaridi (disaccaridasi) e per le proteine (peptidasi),
produce anche immunoglobuline che proteggono da
microrganismi e tossine.
27
La digestione dei grassi inizia dalla bocca con la lipasi secreta
dalla lingua. Nello stomaco sono dispersi in una fase chiamata
chimo. Poi gli enzimi prodotti dal pancreas scindono i
trigliceridi (gli oli di semi sono tutti trigliceridi: tre acidi grassi a
catena lunga legati alla glicerina) in monogliceridi e acidi
grassi, i quali si combinano con gli acidi biliari e i fosfolipidi.
Tale processo rende i grassi solubili in acqua e assorbibili
dalle cellule dell’intestino tenue, dove gli acidi grassi vengono
28
riuniti ai monogliceridi e ai trigliceridi per formare i
chilomicroni, che vengono immessi nel sistema linfatico.
Quando i grassi non vengono assorbiti, per una carenza
di bile, le feci galleggiano nell’acqua (steatorrea).
Poiché molti soffrono di sovrappeso, possono essere indotti a
pensare che sia meglio non assorbire i grassi! Ma bisogna
ricordare che sono liposolubili, oltre ai grassi saturi, anche
alcune vitamine (A, D, E, K, beta-carotene), gli acidi grassi
insaturi (essenziali perché il corpo non è in grado di produrli), i
carotenoidi (antiossidanti anti-invecchiamento), i flavonoidi
(antivirali), ecc.
29
nutrizionali di nutrimenti liposolubili, aminoacidi e fibre e alla
formazione di un ambiente non adatto alla flora “buona”.
La causa più comune di carente produzione di enzimi
pancreatici è l’esaurimento produttivo del pancreas, dovuto al
superlavoro per compensare la mancata o inefficiente
digestione gastrica.
6
J.E. Pizzorno jr., M.T. Murray, op. cit.
30
non producono l’enzima necessario (lattasi) per completarne
la digestione separando i due zuccheri semplici che lo
compongono (glucosio e galattosio). Le pareti dell’intestino
tenue non producono più gli enzimi digestivi (disaccaridasi,
peptidasi) perché sono irritate da batteri fermentativi o
denutrite (fra i nutrimenti indispensabili: butirrati, istidina, acido
glutammico e glutammina) o per cause genetiche.
L’intolleranza al lattosio presenta sintomi quali: dolore
addominale, gonfiore, crampi addominali, flatulenza,
eruttazioni e diarrea.
«La lattasi [da A. oryzae], assunta per via orale nel momento
in cui si ingerisce il latte [o i latticini], è efficace contro la
maldigestione e l’intolleranza al lattosio»7.
34
CAPITOLO IV
PER COMPLETARE LA DIGESTIONE È
NECESSARIA LA BILE
Per completare la digestione degli alimenti, è necessaria
anche la bile che, in soluzione di bicarbonato di sodio,
neutralizza, nell’intestino tenue, l’acido cloridrico proveniente
dallo stomaco. L’ambiente se diventa leggermente alcalino
permette l’azione digestiva degli enzimi prodotti dal pancreas
e dall’intestino tenue. perché agiscono solo in ambiente
alcalino.
La lecitina prodotta dal fegato e riversata con la bile, come si
è detto, agevola la digestione dei grassi, ma oltre il 90% delle
persone ha una scarsa produzione di bile.
36
coniugati con gli aminoacidi Glicina e Taurina che sono
presenti nella bile sotto forma di sali di sodio o di potassio. Nei
carnivori i sali biliari sono coniugati in particolare con la
Taurina, negli erbivori con la Glicina, negli onnivori con Glicina
e Taurina in parti uguali.
Glicina e Taurina sono necessarie per la produzione di bile,
ma servono anche per la detossificazione di Fase II e, quindi,
può essere necessaria la loro integrazione.
La scarsa produzione di bile è associata, perciò, all’aumento
dei livelli di colesterolo, in quanto, come si è detto, è il
principale componente della bile. Aumentando la produzione
di bile, si abbassa il livello di colesterolo nel sangue!
37
La contrazione dei muscoli striati si fa più ampia e l’eccitabilità
diviene maggiore.
Come conseguenza sulla muscolatura liscia si accentua la
peristalsi, cioè il movimento naturale dell’intestino per fare
avanzare il contenuto e favorire il transito del materiale fecale.
Movimento che solitamente scompare nell’anziano e nel
vecchio e si dice allora che l’intestino non ha più tono.
Ci sono alcune piante che tonificano le pareti dell’intestino: le
foglie e i fiori di Assenzio (Artemisia absinthium), la corteccia
di Crespino (Berberis vulgaris), le foglie di Damiana (Turnera
diffusa), le foglie di Malva (Malva sylvestris), le foglie di Salvia
(Salvia officinalis), le foglie e i fiori di Origano (Origanum
vulgare), la radice di Genziana (Gentiana lutea). Queste
piante si possono usare indifferentemente (scegliendole in
base alle altre proprietà che possiedono).
La radice di genziana, se si vince il suo sapore amaro, è
anche il più potente tonico generale:
«ha la proprietà di ricondurre gli organi indeboliti nello stato
più conveniente per il libero esercizio delle loro funzioni…
presa un’ora prima dei pasti eccita moderatamente l’appetito e
favorisce la digestione. Aumentando la dose, i suoi effetti,
dapprima limitati allo stomaco, si estenderanno presto a tutti
gli altri organi e vi produrranno i sintomi della medicazione
tonica. L’uso della Genziana converrà dunque in tutte le
circostanze in cui sarà utile rianimare le forze senza produrre
un’eccitazione troppo viva»11.
39
(che circonda le cellule) aumentano sempre più. Ovviamente
è carente anche l’ossigeno nei tessuti (ipossia) che, lo si
ricorda, è necessario ai mitocondri all’interno delle cellule per
produrre l’energia cellulare (ATP) che serve a far avvenire
tutte le reazioni biologiche (ammesso che siano presenti le
vitamine del gruppo B). Il corpo smonta allora i tessuti
(muscoli e non solo) per procurarsi dei nutrimenti per
sopravvivere. Il timo, la “centralina” del sistema immunitario,
denutrito diventa un tessuto inerte, l’esaurimento fisico sarà
associato all’età, le malattie croniche saranno trattate con
farmaci…. A questo punto, la costituzione e le scorte
nutrizionali della persona determineranno il tempo (più o
meno breve) necessario prima che si presenti la cachessia e
la morte.
40
A questo punto bisognerà chiedersi: qual è il momento più
opportuno per assumere del bicarbonato (ammesso che sia
necessario)? La risposta è due o tre ore dopo l’inizio del
pasto. In quel momento il cibo è sceso nell’intestino tenue per
effetto della bile alcalina e, se non è sceso, scenderà nel
momento in cui il bicarbonato alcalinizza il contenuto gastrico
(che permetterà l’apertura della valvola del piloro e la
prosecuzione della digestione).
41
Il bicarbonato non va assunto lontano dai pasti, perché
l’ambiente alcalino nell’intestino (come si è ripetuto allo
sfinimento) sfavorisce la flora “buona”, cioè i fermenti lattici e
favorisce i batteri putrefattivi e fermentativi.
42
C) una volta che è ossidato (acido deidroascorbico), può
essere rigenerato nella forma ridotta attiva (acido ascorbico),
ma nelle urine, in ambiente anche debolmente alcalino, viene
idrolizzato (acido dichetogulonico) e poi degradato ad
ossalato. Gli ossalati possono formare calcoli alle vie
urinarie…
43
CAPITOLO V
LA NASCITA DELLA MEDICINA
FARMACEUTICA MODERNA
Torniamo ai primi decenni del ‘900.
La teoria di Metchnikoff dell’auto-intossicazione del sangue
attraverso l’intestino crasso, a causa delle putrefazioni, fornì
un fondamento nell’impiego terapeutico dei fermenti lattici, i
quali vennero introdotti in terapia con indicazioni diverse e con
successo.
Nel Medicamenta del 1933 si legge che i medici per eliminare
la tossiemia facevano anche un uso abituale di Agar-agar, di
erbe lassative antrachinoniche e di clisteri per una rapida
evacuazione del contenuto intestinale e delle feci stagnanti e
indurite.
Ma a partire dalla fine degli anni 30, questa modalità di terapia
non venne più insegnata ai medici.
La ricerca degli etero-solfo-coniugati non comparve più fra le
analisi da effettuare nelle urine.
I cibi latto-fermentati furono considerati medicine dei poveri.
Gli effetti salutari dell’Agar-agar, delle erbe purgative e dei
lavaggi intestinali, credenze popolari.
E l’esperienza medica positiva di oltre 40 anni, superata, in
altre parole, non supportata da dati scientifici.
44
Per rispondere bisogna andare al 190812 negli Stati Uniti,
quando l’American Medical Association e la Carnegie
Foundation, due associazioni private americane, promossero
un’inchiesta negli Stati Uniti e in Canada sulla qualità della
formazione dei medici. Incaricarono tale Abraham Flexner, un
ambizioso insegnante senza alcuna qualifica medica la cui
principale referenza era l’amicizia, tramite il fratello, con i
potenti Rockfeller.
All’inizio del ‘900 i medici erano liberi di scegliere la terapia
che ritenevano migliore. La medicina aveva un’impostazione
basata sull’esperienza e richiedeva al medico la capacità
diagnostica, ma anche quella incline alla sperimentazione.
Nel 1910 uscì il famoso “rapporto Flexner” che denunciava
inadeguata la formazione dei medici.
«C’era da aspettarselo, dato che l’inchiesta era stata
promossa proprio nel momento in cui erano comparse le
prime grandi industrie farmaceutiche!
L’élite finanziaria si accanì sulla presunta pericolosità e scarsa
efficacia dei trattamenti fitoterapici, omeopatici, chiropratici,
idroterapici, insomma di tutti i trattamenti naturalistici.
Dal 1910, i dirigenti universitari di medicina ebbero accesso a
ingenti finanziamenti messi a disposizione dai banchieri. Le
università potevano ampliarsi, costruire nuovi edifici, allestire
nuovi laboratori costosi, ma a delle condizioni…»13.
Dallo stesso anno, 1910, le università esclusero sistema-
ticamente i medici naturalistici dalle cattedre, li privarono di
riconoscimenti e perciò vietarono loro perfino la professione.
12 Nello stesso anno era stato pubblicato a New York il libro The Prolungation of Life del Dr.
Élie Metchnikoff…
13 Marco Pizzuti, Scoperte mediche non autorizzate. Edizioni Il Punto d’Incontro.
45
Fu il primo passo verso la formazione di un Nuovo Ordine
Medico, col pretesto di innalzarne la formazione e perciò la
qualità dell’assistenza sanitaria.
Da quel momento in poi l’unico metodo riconosciuto dal
sistema sanitario americano divenne quello basato sui prodotti
dell’industria farmaceutica.
Le università americane divennero l’esempio scientifico da
seguire. Nei loro laboratori, nuovi di zecca, i ricercatori
allopatici dimostrarono, ovviamente senza una controparte,
che il loro metodo era l’unico efficace, l’unico ad avere
riscontri scientifici.
Negli anni ’30 la grande riforma sanitaria avviata in America fu
estesa a tutto il mondo industrializzato e quindi arrivò anche in
Italia. Ed ecco spiegato perché verso la fine degli anni ’30 fu
abbandonato il metodo naturalistico medico! Metodo che
conservarono gli erboristi di campagna, peraltro abusivi
perché senza alcun riconoscimento professionale, e qualche
medico “all’antica”.
La cura dei malati era passata nelle mani dell’élite finanziaria
che trasformò l’assistenza medica in prodotti chimici
brevettati.
Il potere decisionale sulle cure consentite o da bandire passò
dai governi nazionali ai consigli direttivi dei grandi istituti di
ricerca, cioè a una organizzazione sovranazionale non eletta
dai popoli. I dissidenti furono esclusi dal circuito scientifico e
mediatico che conta.
46
Ecco spiegata la situazione medica attuale ed ecco perché la
medicina farmaceutica è l’unica ritenuta valida ed è l’unica
consentita e spesso obbligatoria!
14Irby, David M. PhD; Cooke, Molly MD; O'Brien, Bridget C. PhD Calls for Reform of
Medical Education by the Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching: 1910
and 2010. Academic Medicine: February 2010 - Volume 85 - Issue 2 - p 220-227.
48
contributi dati dalle aziende farmaceutiche ai medici che
guidano tali associazioni, che potrebbero avere un impatto
sulle indicazioni terapeutiche e comportare maggiori vendite
per i produttori di farmaci…
I pagamenti variano notevolmente tra le associazioni. I leader
della American Society of Clinical Oncology hanno ricevuto in
media 518.000 dollari. Comparativamente, i leader
dell’American Psychiatrich association ne hanno ricevuti
212.000. Complessivamente, i leader dell’American Society of
Clinical Oncology hanno ricevuto la maggior parte dei soldi nei
pagamenti per la ricerca, per un totale di 54 milioni di dollari.
Oltre il 93% di medici con legami industriali con la Orthopedic
Trauma Association e la Infections Diseases Society of
America hanno ricevuto emolumenti da aziende
farmaceutiche»15.
15 Ray Moynihan, Loai Albarqouni, Conrad Nangla, Adam G. Dunn, Joel Lexchin, Lisa
Bero, professor. Financial ties between leaders of influential US professional medical
associations and industry: cross sectional study. BMJ 2020; 369 doi:
https://doi.org/10.1136/bmj.m1505 (Published 27 May 2020) Cite this as: BMJ
2020;369:m1505
49
CAPITOLO VI
L’AUMENTO DELLA PERMEABILITÀ
INTESTINALE CAUSA INTOLLERANZE,
ALLERGIE E MALATTIE AUTOIMMUNI
naso bloccato
occhi rossi
prurito
abbassamento della pressione
affaticamento, muscoli doloranti
mal di testa, emicrania
nausea
e perfino schizofrenia16.
52
Bisogna sapere che i leucociti si dividono in citotossici e
macrofagi, insieme ai linfociti helper e suppressor. Quando il
numero dei linfociti helper aumenta molto e il numero dei
linfociti suppressor, che sopprimono il ritmo di produzione dei
linfociti helper, resta invariato, la risposta immunitaria è detta
iper-sensibile (esagerata) e si manifesteranno i sintomi delle
allergie, delle intolleranze alimentari e anche delle malattie
autoimmuni. Infatti, succede che gli anticorpi (IgA, IgD, IgE,
IgG, IgM) quando sono troppo numerosi, oltre ad attaccare
sostanze innocue come il polline, la polvere, il pelo del gatto,
ecc., attacchino anche le cellule del corpo. Risultato? Malattie
autoimmuni, che si originano, dunque, da lesioni o alterazioni
della mucosa intestinale. (vedi fig. 1 a pag 52).
54
ACIDO ACIDO GAMMA ACIDO DIOMO-GAMMA PROSTAGLANDINE
LINOLEICO LINOLEICO LINOLENICO della SERIE 1
(omega-6) (omega-6) (omega-6) (“buone”)
Figura 2
Le prostaglandine della serie 2 (“cattive”) favoriscono l’aggregazione piastrinica e
possono portare all’indurimento delle arterie (arteriosclerosi) e all’infarto, le
prostaglandine della serie 1 e 3 (“buone”), al contrario, prevengono l’aggregazione
piastrinica. La trasformazione di acido diomo-gamma-linolenico (omega-6) in
prostaglandine della serie 1 è il percorso preferenziale, ma l’acido diomo-gamma-
linoleico può essere trasformato anche in acido arachidonico che a sua volta viene
trasformato in prostaglandine della serie 2. L’enzima che trasforma l’acido diomo-
gamma-linoleico in acido arachidonico, però, preferisce l’acido alfa-linolenico
(omega-3), quindi se l’acido alfa-linolenico (omega-3) è presente ad una
concentrazione adeguata non si forma l’acido arachidonico! L’equilibrio fra gli
omega-6 e gli omega-3 influisce direttamente sul metabolismo delle
prostaglandine, favorendo quelle anti-aggreganti.
55
Bisogna però tener presente che gli oli di semi sono
particolarmente ricchi, per il 75% circa, di acidi grassi omega-
6 e per il 15% circa di acido oleico (omega-9) e non
contengono acidi grassi omega-3 tranne quelli di soja e di
ravizzone che ne contengono l’8% circa, l’olio di semi di ribes
nero 13% e l’olio di semi di lino 58%.
Solo l’olio di pesce contiene unicamente acidi grassi omega-3.
L’eccesso di omega-6 è pericoloso se non è bilanciato dalla
contemporanea assunzione di omega-3 nella produzione delle
prostaglandine pro-infiammatorie.
Nell’alimentazione “normale” il rapporto omega-6/omega-3 è
di circa 20:1, mentre dovrebbe essere di 4:1 per una sintesi
ottimale delle prostaglandine “buone”!
Bisogna assumere sempre molta Vitamina E insieme agli acidi
grassi insaturi, per proteggerli dalle pericolose ossidazioni.
18 Aquino R., et al. Plant Metabolites. New Compounds and Anti-Inflammatory Activity of
Uncaria tomentosa. J. Nat. Prod. 1991; 54: 453 - 459
19 Sheng Y., Induction of apoptosis and inhibition of proliferation in human tumor cells
20 Desmarcher C., et al. Evaluation of the in vitro antioxidant activity in extracts of Uncaria
tomentosa (Willd.) DC. Phytother. Res. 1997; 11 (3): 254-256.
21 Leslie Taylor, The healing power of rainforest herbs, Square One Publishers
57
Ci sono malattie ormai associate alla aumentata permeabilità
intestinale che non lasciano dubbi di dover intervenire per
sanare le lesioni dell’intestino tenue (oltre che eliminare la
causa e riparare alle conseguenze):
59
vengono affamate dei nutrimenti di cui hanno bisogno per
vivere in salute e le tossine che causano ossidazione e
degenerazione cellulare si accumulano. la resistenza si
riduce, la vostra pelle diviene macchiata, il corpo diventa
flaccido e pesante, le vostre emozioni sono esagerate e
instabili.
Ricordate, il vostro sistema digerente è un condotto che porta
nutrimenti vitali dal cibo alle vostre cellule. La cattiva
digestione blocca il condotto…
L’acido cloridrico dello stomaco è importante perché è il primo
stadio della digestione. Qualunque problema ci sia in questo
tratto verrà enormemente amplificato nel momento in cui il
cibo passerà non digerito attraverso il vostro intestino.
Vediamo perché.
Solitamente, quando il cibo raggiunge lo stomaco attiva il
rilascio di acido cloridrico. Questo ambiente acido è
necessario per stimolare l’azione dell’enzima pepsina, che
digerisce circa il 15% delle proteine, prima che passino
nell’intestino tenue. Ma per quelle persone che hanno una
scarsa produzione di acido cloridrico (causata forse dal fumo,
dal bere, dal processo di invecchiamento) la percentuale di
proteine digerite sarà molto inferiore.
Uno dei primi risultati di questo crollo dell’acido cloridrico nello
stomaco è che il cibo inizierà letteralmente a fermentare… la
minaccia di una pericolosa esposizione delle colonie di batteri
fermentativi nell’intestino viene tenuta sotto controllo dall’acido
cloridrico e dagli enzimi.
Gli stress inibiscono la produzione enzimatica e permettono ai
fermenti di moltiplicarsi. Uno stress può portare a una
insufficiente acidità e a bassi livelli di pepsina. Questo stato
60
rende le colonie dei batteri fermentativi molto attive e in
espansione.
Noi stimiamo che addirittura nove casi su dieci di problemi di
stomaco che vengono attribuiti all’indigestione acida (troppo
acido nello stomaco) siano in realtà il risultato della
fermentazione causata da una scarsità di acido cloridrico!
La risposta comune? Le pastiglie antiacido naturalmente! Ma
queste servono soltanto a ridurre ulteriormente gli acidi dello
stomaco, ed è la cosa peggiore che possiate fare.
Le conseguenze del basso livello di acido cloridrico nello
stomaco non finiscono qui.
Il peggio arriva quando il cibo indigerito e in fermentazione
raggiunge l’intestino tenue… ma con il vostro corpo sotto
stress a causa della scarsità di acidi gastrici, il pancreas non
può far fronte alla maggiore quantità di cibo indigerito. Molto
cibo, quindi, semplicemente si deposita nell’intestino crasso e
va in putrefazione, rilasciando sostanze potenzialmente
pericolose. Con il passare del tempo porta alla diarrea, anche
cronica. Feci e flatulenze che puzzano di putrido e un forte e
spiacevole odore corporeo sono sintomi fisici comuni della
putrefazione. Ricordate, tutti i problemi che derivano dalla
putrefazione [tossiemia], derivano dall’impoverimento degli
acidi gastrici. E le implicazioni di questo impoverimento vanno
persino oltre ai comuni problemi di salute. Leggiamo questa
citazione tratta da La vitamina C contro il cancro, di Newbold:
“ho scoperto che i pazienti malati di cancro sono ipo- o a-
cloridrici…”
La prima cosa da fare quindi, è innalzare i livelli dei succhi
gastrici nei vostri stomaci per permettere alla digestione di
avere luogo…
61
Quindi, per aiutarvi ad innalzare i vostri livelli di acidi la vostra
dieta dovrebbe includere betaina HCl [betaina cloruro], acido
glutammico, glutamina, istidina e glicina… Fornire acido
cloridrico in questo modo è la strada migliore e più diretta per
innalzare i livelli di acidi nello stomaco e aiutare la digestione.
L’acido glutammico ha anche molte importanti funzioni
digestive. Per le persone che assumo grandi quantità di
carboidrati e che sono soggetti quindi a fermentazioni
intestinali, esso aiuta a regolare i livelli di zuccheri nel corpo.
Questo da sollievo al pancreas che produce insulina,
permettendogli invece di secernere gli enzimi digestivi
necessari per l’intestino tenue…
L’istidina promuove le naturali secrezioni di acidi gastrici. Essa
aumenta anche la quantità di saliva in bocca.
Anche la glicina aumenta la secrezione dell’acido cloridrico
La glutamina aiuta a diminuire il consumo di alcool, lavorando
sui centri dell’appetito nell’ipotalamo… [inoltre, ha altre
funzioni tra le quali quella di essere una fonte di energia, circa
il 30%, per le cellule della mucosa del colon, che si rinnovano
ogni 3-5 giorni]»24.
65
che contrasta la flora putrefattiva e che normalmente (come
vedremo) protegge dalle infezioni, e possono passare anche 3
o 4 settimane prima che si ristabilisca (forse e in parte), in
questo periodo può verificarsi la ricaduta.
67
sindrome dell’intestino irritabile, più propriamente del “colon
irritabile”.
Si tratta di vari fastidi che si presentano singolarmente o a
gruppi: fastidio o dolore addominale, alterazioni della funzione
intestinale, gonfiore, distensione, nausea, stipsi, diarrea,
oppure alternanza di stipsi a diarrea e, inoltre, debolezza,
affaticamento, fatica cronica, ridotta qualità della vita...
I gastroenterologi dichiarano che una su dieci delle persone
visitate soffre della sindrome dell’intestino irritabile.
68
È ormai noto che non sono tanto i grassi a farci ingrassare,
ma i carboidrati: è lo zucchero che diventa grasso negli
adipociti, se non viene “bruciato” nei mitocondri per produrre
energia (ATP), ma per essere bruciato sono necessarie le
vitamine del gruppo B!
69
dell’intestino irritabile, sia quelle che colpiscono organi e
sistemi di tutto il corpo»27.
71
Staphylococcus aureus, Vibrio cholerae, Escherichia coli e
anche Candida albicans.
È stato scoperto che il Lactobacillus acidophilus produce armi
come il perossido di idrogeno per colpire direttamente i
microbi senza danneggiare l’ambiente, ma deve avere a
disposizione le vitamine del gruppo B, in particolare vitamina
B2 e acido folico.
È stato scoperto che il Bifidobacterium bifidum produce molte
delle vitamine idrosolubili del gruppo B e la liposolubile
vitamina K2 (antiemorragica).
È stato scoperto che è bene assumere fermenti lattici e
vitamine del gruppo B durante e dopo la somministrazione
degli antibiotici, per mantenere in vita il Lactobacillus
acidophilus ed evitare cosi le ricadute, le avitaminosi e la
Candida.
È stato scoperto che i fermenti lattici prevengono l’attacco dei
virus occupando i siti recettoriali, impedendone così la
penetrazione nelle cellule.
È stato scoperto che i fermenti lattici sono la prima linea di
difesa del sistema immunitario. In particolare Lactobacillus
acidophilus e Bifidobacterium bifidum svolgono ruoli
fondamentali, dei quali il principale è quello di inibire la
crescita di batteri, virus, funghi, lieviti e perfino vermi parassiti
intestinali!
Dunque, se i batteri “buoni” prevalgono non si prendono
infezioni attraverso l’intestino e il sistema immunitario è più
forte per contrastare altre infezioni in altre zone dell’organismo
(ad esempio alle vie respiratorie)!
72
enzimi, prodotti dai batteri fermentativi e putrefattivi, che
risultano avere azione cancerogena.
Ecco cosa succede.
Uno dei sistemi del fegato (Fase I e II) per detossificare le
sostanze cancerogene è quello di attaccarle all’acido
glicuronico. Neutralizzate in questo modo, vengono poi
eliminate con la bile e, arrivate nell’intestino, eliminate con le
feci. Ma ecco l’enzima glicuronidasi che rompe il legame fra
l’acido glicuronico e la sostanza cancerogena: la sostanza
cancerogena è di nuovo libera, mentre l’acido glicuronico
viene mangiato dal batterio che ha prodotto l’enzima. Questo
enzima è prodotto da diversi microrganismi, tra cui
Escherichia coli, Bacteroides e Clostridium. La sostanza
cancerogena liberata può agire nel colon-retto (dove
avvengono il 70% dei tumori) o essere riassorbita ed entrare
nella circolazione generale del sangue. Dunque, una delle
origini del cancro è la putrefazione intestinale!
73
in composti cancerogeni. Si è scoperto che questo enzima è
inibito dal Lactobacillus acidophilus, dal Bifidobacterium
bifidum e dalla dieta vegetariana che, come si è detto, fa
diminuire la putrefazione intestinale.
75
CAPITOLO IX
LE ERBE ANTRACHINONICHE E LE
FIBRE ALIMENTARI (prebiotici)
I medici dei primi decenni del ‘900, facevano largo uso dei
clisteri (enteroclismi), di erbe emollienti e lenitive, in testa
l’Agar-agar, e di erbe lassative antrachinoniche: la linfa d’Aloe
(Aloe vera), i rizomi di Rabarbaro (Rheum palmatum), le foglie
e i follicoli (frutti) di Senna (Cassia angustifolia) e le cortecce
di Cascara (Rhamnus purshiana) e di Frangula (Rhamnus
frangula).
La terapia purgativa e con clistere è uno degli 8 metodi di
guarigione della medicina tradizionale cinese e della medicina
ayurvedica.
Ai giorni nostri, invece, il sapere comune alla maggioranza
degli addetti del settore salutistico, seguendo le indicazioni
“scientifiche” diffuse ad hoc (conseguenze del rapporto
Flexner), considera le erbe antrachinoniche irritanti per
l’intestino. Ma vediamo come agiscono prima di giudicarle.
I principi antrachinonici sono legati al glucosio e perciò detti
“glucosidi” e transitano, senza alterarsi, lo stomaco e
l’intestino tenue. Nell’intestino crasso, la flora batterica
76
rimuove il glucosio, per mangiarselo, e libera i principi
antrachinonici. Questi vengono scarsamente assorbiti
dall’intestino e agiscono nel lume intestinale stimolando la
secrezione e la motilità del colon.
77
Questa colorazione, rilevabile con la colonscopia, scompare
entro poche settimane dopo la sospensione dell’assunzione
delle erbe antrachinoniche. Addirittura, questa pseudo-
melanosi, è sicuramente una protezione, basti pensare che è
proprio nella linfa essiccata dell’aloe, cioè nella parte
purgativa, (e non nel gel trasparente erroneamente chiamato
“succo d’aloe”) che sono contenuti i principi antiossidanti,
antimicotici e anticancro come l’acemannano, l’aloctina A e gli
stessi principi antrachinonici!
Le erbe antrachinoniche sono in concorrenza con i farmaci in
generale, perché hanno effetti fisiologici in generale! C’è da
aspettarsi una limitazione del loro consumo, così come è
accaduto recentemente (ingiustamente) per la Curcuma longa
e altre piante medicinali29.
79
ottenere comunque una lenta ma completa e non irritante
pulizia intestinale. Inglobando nella gelatina le feci vecchie
accumulate, tiene puliti anche eventuali diverticoli.
Le indicazioni di Agar-agar riguardano: feci dure e secche,
stitichezza cronica, diverticoli, colite, colite spastica, intestini
delicati (anziani e bambini), appendicite cronica, obesità
(preso prima dei pasti, da solo o con infuso calmante, dà
senso di sazietà»30.
82
Dr. N.N. Walker - «nessun trattamento a qualsiasi malattia o
qualsiasi dolore può avere esito positivo senza una profonda
pulizia intestinale, effettuata attraverso un lavaggio
intestinale».
Dr. Ennio Di Cecco - «Il lavaggio del colon non è una cura, ma
semplicemente la rimozione di materiale fecale che da molti
anni non è stato evacuato e si è aggrappato alle pareti del
colon sempre più. Certo, anche pulendo solo il colon si
ottengono notevoli risultati».
«Dai rapporti di autopsie ospedaliere si rileva che quasi tutte
le persone presentano delle incrostazioni imputridite pari a
circa 2-4 kg di peso. Queste particelle accumulate avvelenano
l’intero corpo».
«I processi di fermentazione e putrefazione combinati cronici
nell’intestino sono diventati oggi la regola, a causa del tipo di
alimentazione errata. I depositi di feci e gli intasamenti, che
ammontano a chili, possono durare decenni».
«L’intossicazione del sangue (tossiemia) che avviene
attraverso l’assimilazione dall’intestino porta ad un
avvelenamento di tutto l’organismo (tossicosi). La
conseguenza di questa tossicosi dell’intero organismo crea
una vasta serie di condizioni acuto-infiammatorie nel sistema
immunitario che si manifestano all’inizio con banali disturbi.
Sintomi come: abbattimento, perdita della vitalità, tendenza ad
uno stato depressivo, manifestazioni cutanee (acne,
eczema…), ostruzione delle vie respiratorie, tendenza
generale all’infiammazione, sinusite, bronchite, raffreddore,
ecc, sono indicazioni di carichi intestinali e quindi da
considerare come reazione di eliminazione attraverso la pelle
e le mucose. I depositi periferici si manifestano attraverso
infiammazioni della cute (neurodermite, cellulite…), della
83
cartilagine (artrosi), delle ossa (artriti) e tutti i tipi di asma.
Attraverso l’intasamento dei circuiti sanguigni e linfatici si
arriva a disturbi di approvvigionamento degli organi. Difficoltà
funzionale e disturbi della vista e dell’orecchio, delle ghiandole
endocrine dell’uomo (ingrossamento della prostata…) e della
donna (infiammazione delle ovaie, disturbi mestruali…) sono
la conseguenza. L’iper o ipo funzionalità della tiroide, l’alta
pressione sanguigna, l’emicrania, il diabete e quanto altro non
può essere qui elencato in modo completo»32.
85
cutanea) e seguita da una reintegrazione di acqua, sali
minerali e fermenti lattici. Personalmente non la consiglierei a
tutti e sarei particolarmente cauto con chi soffre di stitichezza
cronica, debolezza immunitaria, sovraffaticamento epatico e
renale, malattie infiammatorie intestinali e patologie
autoimmuni. In questi casi, così come nei soggetti debilitati,
ritengo che sia necessaria un’attenta valutazione e
preparazione, prima dell’irrigazione intestinale, onde evitare la
reazione di iniziale peggioramento dei sintomi che a volte
accompagna l’eliminazione di grandi quantità di tossine nelle
cure disintossicanti e depurative (tossine che vengono
riversate in gran quantità nel sangue, ma il fegato non riesce a
neutralizzarle tutte).
86
del tubo nella posizione scelta, che di solito è quella distesi sul
dorso (sulla schiena).
Si comincia facendo scorrere l’acqua del lavandino finché è
tiepida in maniera costante e a questo punto, dopo aver
chiuso il rubinetto che è in fondo al tubo della sacca, la si
riempie e si aggancia nel luogo scelto. Prima di cominciare il
lavaggio, si porta il rubinetto, che è in fondo al tubo, più alto
della sacca, si apre e poi si abbassa lentamente finché
zampilla l’acqua (e non c’è più aria nel tubo), allora si chiude il
rubinetto e la sacca è pronta. Adesso va trovata tra le
posizioni del corpo quella più consona. Vanno bene tutte,
ognuno scelga quella che vuole: chi sta coricato sul lato
sinistro, chi sul destro, sulla schiena, carponi, seduto sul
water, con le gambe distese o rannicchiate, sollevando il
bacino oppure no. La posizione deve facilitare l’entrata
dell’acqua e deve essere comoda per trattenerla (e bisogna
essere nei pressi del water). Per facilitare l’entrata della
cannula si consiglia un po’ di crema (pochissima, altrimenti la
cannula esce con la pressione dell’acqua, perché diventa
troppo scivolosa) oppure la si tiene ferma con una mano.
Quando l’acqua entra può provocare dei movimenti peristaltici
che fanno sentire il bisogno di evacuare: bisogna imparare a
contrarre i muscoli per vincere il desiderio di liberarsi e poi a
rilassarli per permettere all’acqua di entrare di nuovo. Leggeri
movimenti del corpo possono facilitare l’entrata dell’acqua.
Quando l’acqua è scesa tutta (2 litri in una sola volta), si
chiude il rubinetto e ci si trattiene per alcuni minuti nella
stessa posizione. Efficace la lettura per distrarsi e rilassarsi.
Quando si cominciano a sentire delle contrazioni che invitano
all’evacuazione, si estrae il rubinetto e si scarica nel water.
Anche questa scarica si può perfezionare: cercando di
87
trattenerla qualche minuto, con movimenti, contrazioni,
respirazioni e delicati massaggi all’addome. Si possono
aggiungere all’acqua del clistere estratti o infusi d’erbe, anche
tonici o ricostituenti o altro. La regola è: si può aggiungere
tutto ciò che si può mettere in bocca. Perciò non usare, ad
esempio, il sapone (come verrebbe da pensare per lavare
meglio)!
Può succedere, le prime volte, che i 2 litri non entrino tutti e
che già dopo mezzo litro (la capacità del retto) si sente un
irresistibile bisogno di liberarsi. Meglio liberarsi e ricominciare.
Bisogna insistere perché c’è un problema di intasamento o di
eccessiva contrazione. Può succedere anche che l’acqua entri
tutta (2 litri) in una volta, ma che esca “chiara”, cioè senza
trasportare con sé consistente materiale fecale. In questi casi,
può essere successo che le feci si siano talmente coagulate e
indurite (negli anni) che l’acqua non riesce ad ammorbidirle e
a trasportarle fuori con sé.
Per ammorbidire le feci indurite funziona bene il cremor
tartaro33 purificato (cioè il tartaro che si forma nelle botti, dal
vino messo a stagionare o semplicemente raffreddato),
assunto come bevanda. Causa la “colliquazione” (che è il
contrario della coagulazione) delle feci vecchie e stagnanti. «Il
cremor tartaro è rinfrescante, anti-infiammatorio e
decongestionante dell’apparato digerente, diuretico e
lassativo. Quest’ultimo effetto ne determina la quantità d’uso
giornaliera»34.
33 Il cremor tartaro va assunto per bocca perché è solubile solo in acqua bollente, si lascia
intiepidire e si beve. Preferire il cremor tartaro purificato col sistema tradizionale, che si
riconosce dal colore beige, mentre quello industriale è bianco.
34 AA.VV., Medicamenta – Guida Teorico Pratica per Sanitari, VIª edizione, Cooperativa
Farmaceutica - Milano
88
Si può aggiungere olio di oliva extravergine al clistere, ma
bisogna essere già un po’ “rodati” con il lavaggio semplice.
L’olio, infatti, va aggiunto per primo nella sacca, poi bisogna
aprire il rubinetto in modo che l’olio scenda a riempire tutto il
tubo ed espella tutta l’aria, fino a zampillare.
Un po’ di olio deve rimanere nella sacca (il tubo deve essere
pieno di olio, senza bolle d’aria, e deve rimanere un po’ di olio
nella sacca) che verrà a galla con la successiva aggiunta
dell’acqua tiepida e non entrerà, ma l’acqua spingerà dentro
tutto l’olio che è nel tubo.
89
Esempio di come effettuale l’enteroclisma o
clistere*
Materiale necessario per il lavaggio
(enteroclisma da viaggio)
intestinale*
__________________
*Armido Chiomento, Dalla Natura la salute alla portata di tutti, seconda edizione
2009, Soceser Editore, Entratico (BG)
90
CAPITOLO XI
LE TRE PRINCIPALI CAUSE DELLE MALATTIE
E DELLA VECCHIAIA
L’autointossicazione del sangue:
prima causa di malattie e vecchiaia
I batteri putrefattivi e fermentativi, dunque, in determinate
condizioni, invadono l’intestino tenue e lo debilitano, causando
malattie croniche degenerative, oltre che intossicare,
attraverso il sangue, l’intero organismo e causare altre
patologie.
Metchnikoff considerò un altro punto interessante: mise in
luce l’influenza delle putrefazioni intestinali sull’usura
dell’organismo e, conseguentemente, sull’origine della
vecchiaia, provocata da quel terzo tipo di flora batterica
intestinale!
Secondo Metchnikoff la vecchiaia non è fisiologica, ma solo
patologica e, a questo proposito, affermava:
«L’arteriosclerosi, che ne è la sua principale manifestazione,
ci colpisce, infatti, prima dell’età del normale inizio
dell’invecchiamento. La senilità precoce è la malattia del
secolo».
Ai tempi di Metchnikoff la flora intestinale non conosceva
ancora lo sconvolgimento provocato dagli antibiotici…
Ai tempi di Metchnikoff c’era meno inquinamento. Infatti, non
c’erano pesticidi, diserbanti, gas di scarico, inquinamento
industriale e non erano state fatte esplodere 2053 bombe
atomiche! Inoltre, gli animali erano allevati in semi-libertà, gli
alimenti derivavano da coltivazioni organiche, la terra era
arata dai buoi, senza concimi chimici, senza serre, senza
91
lavorazioni industriali, conservanti, irradiamento degli
alimenti…
Ai tempi dei medici dei primi decenni del ‘900, si poteva
affermare che c’era una sola malattia causa di sclerosi
patologica: l’auto-intossicazione del sangue, il nostro corpo
avvelenato dalle putrefazioni e fermentazioni intestinali.
Sostanze tossiche si depositano nel nostro organismo perché
non vengono tutte eliminate e aumentano pian piano e
regolarmente, non diminuiscono mai e lentamente fiaccano,
invecchiano, ammalano e uccidono anzitempo.
Sia che le persone soffrano di disturbi leggeri, come
reumatismi, mal di testa e febbre, sia di malattie gravi come
artrite, diabete, cancro, il colon non viene mai preso in
considerazione come prima causa di malattia.
Sotto questo punto di vista, si potrebbero passare in rassegna
molti capitoli di patologia medica e mostrare la parte
preponderante o ausiliaria delle putrefazioni intestinali in
affezioni multiple.
Le carenze di nutrimenti:
seconda causa di malattie e vecchiaia
Oltre all’evacuazione, bisogna verificare, come si è detto, la
digestione (acido cloridrico, enzimi digestivi e bile) e
l’assorbimento intestinale dei nutrimenti (permeabilità
intestinale aumentata) e lo stato di salute del crasso
(sindrome del colon irritabile).
Bisogna anche compensare la carenza dei nutrimenti nei cibi
stessi con integratori di vitamine, minerali, aminoacidi liberi,
acidi grassi insaturi, flavonoidi, carotenoidi, ecc.
92
Lo stress ossidativo:
terza causa di malattie e vecchiaia
Infine, bisogna anche difendersi con antiossidanti dalle ROS
(sostanze reattive all’ossigeno) e dai radicali liberi prodotti: dai
raggi cosmici, dai raggi U.V., dai metalli pesanti, dalle polveri
sottili, dagli xenobiotici, dall’inquinamento degli scarichi delle
vetture e delle fabbriche, dai veleni utilizzati per uccidere i
parassiti dei vegetali, dai diserbanti, dai solventi, dagli
ossidanti (come il cloro dell’acquedotto e delle piscine), dalle
radiazioni emesse dagli elementi radioattivi immessi
nell’ambiente dalle 2053 bombe atomiche fatte esplodere dal
1945 al 199835 (e dalle centrali nucleari esplose) e dallo stress
e dalle preoccupazioni.
94
Ricerche recenti hanno dimostrato che l’attacco dei radicali
liberi e i danni ossidativi cumulativi sono associati a numerose
condizioni degenerative, tra cui:
- cancro
- arteriosclerosi
- cataratta
- affezioni polmonari
- disturbi neurologici
- invecchiamento
- morte cellulare
- e più di 100 altre condizioni caratterizzate da danni
ossidativi
36 Pizzorno J.E. Jr., Murray M.T., Trattato di Medicina Naturale, Red Edizioni
95
Gli antiossidanti cedono un elettrone al radicale libero
neutralizzandolo, senza causare trasformazioni nell’orga-
nismo.
38 Ibidem.
97
CAP XII
VERMI PARASSITI, QUESTI SCONOSCIUTI
Il parassita è un organismo che ricava il suo nutrimento da un
altro organismo vivente. In biologia la parassitosi è un tipo di
interazione tra organismi, estremamente comune. Anche
l'uomo può divenire l'ospite di un elevato numero di parassiti
(più di 100 diverse specie), di cui spesso ignora la presenza e
l'esistenza. Il parassita ha come unico interesse quello di
sopravvivere, quindi raramente la sua presenza risulta letale
per l'ospite che infesta, perché morendo l'ospite morirebbe
anche il parassita. Però il parassita può essere il veicolo di
funghi, batteri e virus letali. I parassiti tendono a convivere con
i loro ospiti anche per anni, sfruttandoli e privandoli di preziose
risorse nutritive, provocando numerosi disturbi difficilmente
riconducibili alla loro presenza.
39 Rashidul Haque, Human Intestinal Parasites, J Health Popul Nutr. 2007 Dec; 25(4): 387–
391.
40 Corry Jeb Kucik, Gary L Martin, Brett V Sortor. Common intestinal parasites; Am Fam
100
Costipazione: alcuni vermi, a causa della loro forma e
dimensioni, possono fisicamente ostruire alcuni organi.
Infestazioni “pesanti” di vermi possono bloccare il condotto
biliare ed il tratto intestinale rendendo l’evacuazione difficile e
non frequente.
Gas e gonfiore: alcuni parassiti vivono nella parte superiore
dell'intestino tenue; l’infiammazione che ne segue porta a
produzione di gas e a gonfiore con conseguente tensione
addominale e aumento della permeabilità intestinale.
Sindrome dell’intestino irritabile: i vermi possono irritare ed
infiammare le cellule della parete intestinale, portando a una
varietà di sintomi gastrointestinali e a malassorbimento di
sostanze nutritive, in particolare i grassi, con conseguente
evacuazione voluminosa.
Dolori ai muscoli ed alle articolazioni: alcuni tipi di vermi
hanno la capacità di insediarsi nelle sacche sinoviali o
addirittura di incistarsi nei muscoli provocando infiammazioni
di tipo artritico e dolori muscolari.
Anemia: certi vermi si attaccano alla mucosa intestinale e
succhiano le sostanze nutrienti dall’ospite. Se i parassiti sono
presenti in numero considerevole, possono causare una
perdita di sangue tale da rivelarsi una carenza di ferro e di
vitamina B12, anche grave (anemia perniciosa).
Allergie: i parassiti possono irritare e talvolta perforare la
parete intestinale, aumentando la permeabilità a grosse
molecole indigerite. Ciò può attivare la risposta immunitaria
del corpo con incremento dei linfociti eosinofili (cellule
immunitarie specifiche). Questi a loro volta possono provocare
intolleranze alimentari, infiammazione dei tessuti, reazione
allergica, malattie autoimmuni.
101
Affezioni della pelle: i vermi intestinali possono causare
eruzioni cutanee, orticarie, eczemi e altre tipologie di reazioni
della pelle di tipo allergico.
Granulomi: sono masse simili ai tumori che incapsulano larve
e uova di parassiti. Si sviluppano spesso nelle pareti del colon
e del retto ma anche nei polmoni, nel peritoneo, nel fegato e
nell’utero. Possono avere dimensioni anche piuttosto grandi e
comprimere gli organi circostanti.
Nervosismo: rifiuti metabolici dei parassiti e le sostanze
tossiche che rilasciano, possono agire da irritanti per il
sistema nervoso centrale. Irrequietezza e ansietà sono
spesso la risultante di infestazione parassitaria.
Disturbi del sonno: risvegli multipli durante la notte, in
particolare tra le 2 e le 3 del mattino, è possibile che siano
causati dal tentativo del corpo di eliminare rifiuti tossici
attraverso il fegato.
Disturbi del sonno sono anche provocati dalle uscite notturne
di alcuni parassiti attraverso l’ano con conseguente prurito e
intenso disagio (frequente nei bambini).
Bruxismo: un anomalo digrignare di denti è stato osservato
nei casi di infestazione da parassiti. Questo può essere una
risposta nervosa all’irritante interno.
Fatica cronica: i sintomi di fatica cronica includono
stanchezza, febbre, apatia, depressione, mancanza di
concentrazione e vuoti di memoria. I vermi possono essere la
causa di questi sintomi perché provocano malassorbimento di
proteine, carboidrati, grassi e vitamine A e B12.
Disfunzione immunitaria: i parassiti deprimono il sistema
immunitario. Infatti la loro presenza stimola continuamente il
sistema immunitario che a lungo andare può esaurire la sua
102
risposta vitale e permettere l’aggressione di virus, batteri e
miceti (funghi).
Altri sintomi di infestazione da vermi possono essere:
aumento di peso, perdita di peso, fame eccessiva, sensibilità
a particolari alimenti e a situazioni ambientali, alitosi, asma,
diabete, epilessia, acne, mal di testa, prurito in particolari zone
del corpo (orecchie, naso, ano, vulva), riflessi lenti, ittero,
bruciore di stomaco, disfunzione erettile, problemi legati al
ciclo mestruale, ecc...
103
comprendere che i vermi non sono solo ospiti intestinali (vedi
fig. 5 a pag. 106). Le larve di alcuni generi di vermi, ad
esempio, dall’intestino possono migrare, per completare il loro
ciclo vitale, nel sistema circolatorio e linfatico e da qui
giungere ai polmoni, al fegato, per poi tornare nell’intestino.
La trasmissione avviene, a seconda dei casi: mangiando
carne cruda o poca cotta (di solito di maiale, ma altre 103
specie di mammiferi sono naturalmente infette), frutta e
verdura fresca non lavata bene, pesci crudi o poco cotti,
molluschi, attraverso il contatto della pelle con fonti idriche
inquinate, zone parassitate, ingestione di uova attraverso
sporcizia, la scarsa igiene (ambienti affollati), scuole
numerose. La carne cruda o poco cotta dovrebbe essere
sempre evitata con cura. La sua conservazione deve avvenire
a -15°C per un mese o a -20°C per venti giorni per uccidere le
eventuali uova. La salatura, l’essicazione e l’affumicazione,
non danno sicurezza di sterilizzazione delle cisti (uova) e
nemmeno il forno a micro-onde.
Per quanto fin qui esposto, si consiglia di sverminarsi almeno
una volta o due all’anno, a prescindere, esattamente come si
fa con i cani!
Contro i vermi parassiti sono usate con efficacia da millenni
alcune piante: le sommità di Abrotano (Artemisia abrotanum),
i bulbi di Aglio (Allium sativum), le foglie di Aglio orsino (Allium
ursinum), le sommità fiorite di Artemisia (Artemisia vulgaris),
l’erba con fiori di Assenzio gentile (Artemisia pontica), l’erba
con fiori di Assenzio pontico (Artemisia vallesiaca), erba con
fiori di Assenzio romano (Artemisia absinthium), gemme
floreali di Chiodi di Garofano (Eugenia caryophyllata), foglie di
Estragone (Artemisia dracunculus), erba con fiori di Genepy
(Artemisia glacialis), radici di Genziana (Gentiana lutea), semi
104
di Lupino (Lupinus albus), scorze dei frutti di Melograno
(Punica granatum), i frutti freschi immaturi (verdi) e le foglie di
Noce (Juglans regia), il legno di Quassio (Quassia amara),
l’erba con fiori di Tanaceto (Tanacetum vulgare).
Inoltre, hanno proprietà vermifughe le radici di Enula (Inula
helenium), i rizomi di Zenzero (Zingiber officinalis), i rizomi di
Curcuma (Curcuma longa) e tante altre erbe e la resina di
Propoli.
Sono, infine, da ricordare alte dosi di vitamina C (fino a 50g in
un giorno) che, tuttavia causano flatulenze ed effetto
purgativo, e gli enzimi digestivi Bromelina e Papaina, in grado
di digerire (al contrario delle proteasi) le pareti di chitina di
alcuni vermi.
Per i più piccini c’è il gemmoderivato delle gemme di Noce
(Juglans regia), dal sapore molto gradevole, o i semi di Lupino
(Lupinus albus) in una doccia rettale.
105
Pseudofillidei
(scolice o testa provvista di 2
organi adesivi)
CESTODI
(tenie; echinococco)
Ciclofillidei
(scolice o testa provvista di 4
organi adesivi)
NEMATODI
(vermi cilindrici ) Ascaris lumbricoides;
Toxocara canis;
FASMIDARI Enterobius vermicularis;
Anisakidae
Ossiuri
Figura 5.
Classificazione dei principali vermi parassiti umani
106
CONCLUSIONI
Lavare
Il Metodo Naturalistico propone di lavare l’intestino crasso e di
rinnovarne la flora batterica (per mantenere un ambiente
acido, cioè antifermentativo e antiputrefattivo) per eliminare
all’origine l’autointossicazione del sangue (tossiemia).
Quando si interrompe l’auto-avvelenamento con la pulizia
dell’intestino crasso, il sangue invece di depositare le tossine
che non sono state eliminate, può caricare quelle depositate
per smaltirle. In quel momento, è utile anche stimolare il
drenaggio linfo-venoso, per lavare l’organismo da dentro, cioè
drenare le tossine fino alla circolazione venosa e poi epatica
per la detossificazione (Fase I e II) e successiva eliminazione
(con acqua, muco, bile, sudore, secrezione sebacea,
espettororato). Utili a questo scopo le radici di Pungitopo
(Ruscus aculeatus) o l’erba con fiori di Meliloto (Melilotus
officinalis)41.
Inoltre, possono essere utili le radici di Salsapariglia (Smilax
medica), perchè sono in grado di neutralizzare direttamente le
endotossine circolanti nel sangue, mentre la corteccia di
Crespino (Berberis vulgaris) e i fiori di Camomilla (Matricaria
chamomilla) le neutralizzano direttamente nell’intestino. Le
foglie e i fiori di Malva (Malva officinalis) e le radici di Altea
Nutrire
Per sostenere il lavaggio è necessario fornire all’organismo
tutti i nutrimenti necessari con integratori alimentari, ma non
solo. È, infatti, di vitale importanza che la digestione avvenga
correttamente in tutte le sue fasi: stomaco (acido cloridrico,
enzimi, fattore intrinseco), fegato (bile, lecitina), pancreas
(enzimi), intestino tenue (enzimi) e intestino crasso (fermenti
lattici). Se gli intestini hanno delle lesioni (si riscontrano dalla
presenza di intolleranze alimentari, allergie e autoimmunità) e
sindrome del colon irritabile, vanno “restaurati” con dei
nutrimenti e piante medicinali.
Nutrimenti sono necessari anche per “restaurare” le altre parti
del corpo danneggiate dalla continua carenza nutrizionale,
causata dalla loro continua richiesta nella detossificazione
delle enterotossine (Fase I e II). Sono necessari aminoacidi,
sali minerali, vitamine, acidi grassi, nonché numerosi
antiossidanti (vitamina C, E, carotenoidi, selenio, zinco,
bioflavonoidi, ecc.) per ostacolare l’attacco continuo dello
stress ossidativo causa di invecchiamento che si somma
alla tossiemia e alla carenza nutrizionale.
L’integrazione dei nutrimenti è necessaria anche perché gli
alimenti ne sono sempre più carenti, come si può constatare
da qualunque tabella nutrizionale degli alimenti.
108
Vivificare
Infine, il Metodo Naturalistico considera anche l’energia
vivificante (vitale o di vita o prana o Qi…), parametro negato
dalla medicina allopatica farmaceutica pur essendo alla luce
del sole.
Infatti, si sta parlando proprio della Luce del Sole (Elemento
Fuoco degli Antichi), fissata negli alimenti (fotosintesi
clorofilliana) per poi essere ceduta al corpo con l’ultima
digestione nei Mitocondri e, attraverso gli ATP, far avvenire
tutte le reazioni biochimiche delle cellule.
Dunque, il Metodo Naturalistico insegna che bisogna rifornire
anche l’energia di vita. È presente nell’aria, ma non è
sufficiente a mantenerci in vita e bisogna estrarla (digerirla)
dalle verdure crude, dalla frutta fresca, dall’acqua di sorgente
e dagli altri alimenti e preparati veramente naturali, cioè che
contengono ancora la Natura. Cos’è la Natura?
La Natura è proprio quella Forza (Vis), quella Mente
sostenitrice (Medicatrix) della Natura (Naturae), che gli Antichi
chiamavano Spirito Universale.
109
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Prima edizione: Marradi (FI) - Ottobre 2020
ELITTO EDIZIONI
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e-mail: [email protected]
ISBN 9788890941016
Martino Giorgini nasce a Castiglione di Cervia (RA)
il 31 ottobre 1950, chimico, biologo
(Laurea conseguita nel 1974 presso l’Università
degli Studi di Bologna), erborista, ricercatore
e imprenditore.
Nel 1977 fonda la Vis Medicatrix Naturae,
ditta che attualmente produce in Marradi (FI),
con erbe, minerali, vitamine e nutrimenti, integratori
e cosmetici naturali d’eccellenza, commercializzati in
Italia e in Europa.
€ 3,00