Manuale Standard SIMTI Ed4 2024 Volume Completo
Manuale Standard SIMTI Ed4 2024 Volume Completo
di Medicina Trasfusionale
e Immunoematologia
Standard
di
Medicina Trasfusionale
4a Edizione
Maggio 2024
Gruppo Redazione
P. Berti, P. Boccagni, R. Bonini, I. Cuppari,
A. Lanti, N.A. Marletta, I. Menichini
Edizioni SIMTI
© Copyright SIMTIPRO Srl - Via Desiderio, 21 - 20131 Milano
Nessuna parte (testi, tabelle, figure) di questa dispensa può essere riprodotta o fotocopiata senza
autorizzazione scritta dell’Editore.
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Società Italiana di
Medicina Trasfusionale
e Immunoematologia
Standard
di
Medicina Trasfusionale
4a Edizione
Maggio 2024
Gruppo di Redazione
P. Berti, P. Boccagni, R. Bonini, I. Cuppari,
A. Lanti, N. A. Marletta, I. Menichini
Edizioni SIMTI
© SIMTIPRO Srl
Gruppo di Redazione
Pierluigi Berti (Coordinatore)
Paola Boccagni
Rosaria Bonini
Irene Cuppari
Alessandro Lanti
Nunzio Angelo Marletta
Ivana Menichini
Revisori
Giuseppe Aprili, Ivo Luigi Andrea Beverina, Sergio D’Antico, Vincenzo De Angelis, Mauro
Dionisio, Anna Falanga, Luca Mascaretti, Stefania Vaglio
Validazione
Consiglio Direttivo SIMTI
Presidente: Francesco Fiorin
Supporto organizzativo
Segreteria Nazionale SIMTI
Responsabile: Roberta Frisenda
Via Principe Amedeo, 149/d
00185 Roma
www.simti.it
SIMTIPRO S.r.l.
Responsabile: Elena d’Este
Via Desiderio, 21
20131 Milano
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PREFAZIONE
La medicina trasfusionale gioca un ruolo cruciale nella cura dei pazienti in tutto il mondo. È una
disciplina in continua evoluzione, guidata dalla ricerca scientifica, dall’innovazione tecnologica e
dall’attenzione costante alla sicurezza e all’efficacia delle procedure trasfusionali. La definizione
di standard di riferimento per le attività di medicina trasfusionale è quindi un importante
strumento per garantire la qualità e la sicurezza in ogni fase del processo trasfusionale, dalla
raccolta del sangue alla trasfusione al paziente.
In tale contesto, gli Standard italiani di Medicina Trasfusionale della SIMTI rappresentano fin
dal 2007 un prezioso riferimento per l’intero sistema sangue nazionale, definendo le regole
professionali, organizzative e gestionali essenziali - e quelle auspicabili - da applicare in una
disciplina strategica, e fornendo nel contempo una chiave per la loro corretta interpretazione e
suggerimenti operativi per la loro applicazione.
Questa quarta edizione, che vede la luce a sette anni di distanza dalla precedente, nasce dalla
necessità di aggiornare gli Standard attraverso il recepimento delle normative nazionali e
comunitarie emanate in questo periodo e dall’opportunità di adeguare i modelli
comportamentali e organizzativi delle Strutture trasfusionali al progresso tecnico-scientifico
che ha interessato il settore.
Gli attuali Standard sono quindi il risultato di anni di esperienza pratica, di studio scientifico e
di collaborazione tra professionisti, società scientifica, associazioni e istituzioni. Essi forniscono
indicazioni chiare e basate sull’evidenza per ogni aspetto della gestione del sangue e dei suoi
componenti, contribuendo alla massima sicurezza per donatori e riceventi. Inoltre, essi
promuovono l'adozione delle migliori pratiche in termini di gestione e conservazione del sangue
e dei suoi prodotti, mediante procedure di raccolta, trasporto e stoccaggio atte a garantire
l'integrità e la stabilità dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecnologie avanzate, tra le quali quelle
per la tipizzazione dei gruppi sanguigni, per i test di qualificazione biologica, per le metodiche
aferetiche e per gli strumenti informatici/biometrici per la prevenzione dell’errore trasfusionale.
La revisione del testo edito nel 2017 è stata operata alla luce dell’evoluzione dei requisiti
applicabili alle attività trasfusionali, con particolare riferimento a quanto definito nell’ultima
edizione della “Guide to the preparation, use and quality assurance of blood components”
pubblicata dall’EDQM, nonché tenendo in debito conto quanto indicato dalle recenti linee guida
pubblicate dalla comunità scientifica e dalle autorità competenti a livello nazionale, ad esempio
in tema di Patient Blood Management, di trasporto di sangue ed emocomponenti e di
emovigilanza.
Un altro aspetto cruciale di questi Standard è la promozione della responsabilità etica, sociale e
legale nell'ambito della medicina trasfusionale. Questo implica il rispetto dei diritti dei donatori
e dei pazienti, compresa la privacy e la confidenzialità delle informazioni personali,
l’integrazione delle reti trasfusionali, la tensione costante alla corretta gestione delle scorte ed
all’autosufficienza, nonché il rigoroso rispetto del consenso informato per la donazione e la
trasfusione di sangue. Inoltre, gli Standard sottolineano l'importanza della formazione e
dell’aggiornamento professionale per garantire che tutti coloro che sono coinvolti nel processo
trasfusionale siano adeguatamente preparati e competenti nel loro ruolo.
Gli Standard sono stati inoltre integrati in modo significativo in considerazione del nuovo
approccio alla pratica sanitaria rappresentato dalla telemedicina, che rende possibile
l’erogazione di alcune fasi del processo trasfusionale a distanza attraverso l’impiego di nuovi
strumenti e canali di comunicazione.
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L’attività di revisione, condotta nell’arco di un anno, è stata affidata ad un Gruppo di Redazione
composto da professionisti di comprovata esperienza in materia di medicina trasfusionale e
gestione della qualità, alcuni dei quali coinvolti nella revisione delle precedenti edizioni del
Manuale.
Come prodotto di questa revisione, l’attuale versione degli Standard, rispetto alla precedente,
vede l’introduzione di 21 nuovi Standard, la modifica di 12 Standard, l’aggiornamento di 65
‘Guide per l’applicazione’ e la modifica degli indicatori di attività e controllo di 3 Sezioni.
I contenuti dell’Appendice “Requisiti e modalità tecnico-organizzative per l’erogazione dei
servizi di Medicina Trasfusionale” sono stati allineati alle modifiche introdotte negli Standard.
Si è trattato di un lavoro molto impegnativo, per il quale ringraziamo i componenti del Gruppo
di Redazione per la dedizione, la competenza e lo spirito di servizio, nonché tutti i Revisori che
hanno fornito in modo utile e costruttivo numerosi contributi, ed infine il Consiglio Direttivo per
la validazione finale del testo.
In conclusione, gli Standard di medicina trasfusionale rappresentano un pilastro fondamentale
della pratica clinica e della gestione del sangue e dei suoi prodotti. Essi sono stati concepiti per
garantire la massima sicurezza ed efficacia in tutte le fasi del processo trasfusionale, dal
donatore al ricevente. È pertanto non solo auspicabile, ma imperativo che tutti gli operatori
sanitari coinvolti nella medicina trasfusionale rispettino e adottino questi Standard, al fine di
garantire il miglioramento continuo della qualità e sicurezza del sangue e degli outcome clinici
per tutti i pazienti che necessitano di una trasfusione.
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INDICE
INTRODUZIONE ........................................................................................................ 9
Applicabilità degli Standard.......................................................................................... 9
Guida all’interpretazione degli Standard......................................................................... 9
Definizioni ............................................................................................................... 10
Abbreviazioni ........................................................................................................... 21
Riferimenti .............................................................................................................. 23
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SEZIONE B - RACCOLTA DI SANGUE ED EMOCOMPONENTI
B.1 PROGRAMMAZIONE DELLA RACCOLTA SANGUE ED EMOCOMPONENTI ....................134
B.2 GESTIONE DEI DONATORI DI SANGUE ED EMOCOMPONENTI ................................136
B.2.1 Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue ed
emocomponenti.......................................................................................136
B.2.2 Selezione del donatore di sangue ed emocomponenti ....................................138
B.2.3 Gestione del donatore non idoneo ..............................................................145
B.3 RACCOLTA DEL SANGUE INTERO E AFERESI PRODUTTIVA ....................................148
B.3.1 Locali, apparecchiature e materiali per la raccolta di sangue intero e per la
aferesi produttiva ....................................................................................148
B.3.2 Effettuazione della raccolta di sangue intero e aferesi produttiva ....................152
B.3.3 Assistenza al donatore nelle procedure di raccolta del sangue intero e di
aferesi produttiva ....................................................................................157
B.4 EMOVIGILANZA SUI DONATORI .........................................................................159
B.5 ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI EFFETTUATI IN OCCASIONE DELLA DONAZIONE
E DEI CONTROLLI PERIODICI ED OCCASIONALI ..................................................160
B.6 GESTIONE DEI DATI RELATIVI AI DONATORI ......................................................162
B.7 REGOLAMENTAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE PRESSO LE
UNITÀ DI RACCOLTA DEL SANGUE E DEGLI EMOCOMPONENTI ..............................164
B.8 RACCOLTA DEL SANGUE AUTOLOGO ..................................................................171
B.9 INDICATORI DI ATTIVITÁ E DI CONTROLLO ........................................................172
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SEZIONE E - ATTIVITÀ DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO
E.1 REPERTORIO PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO ED
INFORMAZIONE AGLI UTENTI ...........................................................................234
E.2 CRITERI GENERALI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DIAGNOSTICHE
DI LABORATORIO ............................................................................................235
E.2.1 Aree destinate alle attività diagnostiche di laboratorio ...................................235
E.2.2 Processo di esecuzione dei test analitici ......................................................235
E.2.3 Valutazione esterna di qualità ....................................................................243
E.2.4 Affidamento di attività diagnostiche di laboratorio ad altre strutture ................244
E.3 STANDARD SPECIFICI RELATIVI AI TEST DI IMMUNOEMATOLOGIA
ERITROCITARIA ..............................................................................................245
E.3.1 Gestione dei test di immunoematologia eritrocitaria ......................................245
E.3.2 Determinazione del gruppo abo e tipo RhD: donatori ....................................246
E.3.3 Determinazione del gruppo abo e tipo RhD: pazienti .....................................248
E.3.4 Determinazione del gruppo sanguigno: biologia molecolare............................250
E.3.5 Ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari e prova di compatibilità maggiore ....251
E.3.6 Identificazione anticorpi irregolari anti-eritrocitari .........................................252
E.3.7 Indagini immunoematologiche per lo studio della malattia emolitica del feto
e del neonato ..........................................................................................253
E.3.8 Studio delle malattie emolitiche autoimmuni ................................................254
E.4 STANDARD SPECIFICI RELATIVI AI TEST MICROBIOLOGICI DI
QUALIFICAZIONE DEGLI EMOCOMPONENTI ALLOGENICI ......................................255
E.5 STANDARD SPECIFICI RELATIVI AI TEST DI IMMUNOEMATOLOGIA
LEUCOCITARIA E PIASTRINICA..........................................................................257
E.6 STANDARD SPECIFICI RELATIVI AI TEST DIAGNOSTICI ESTEMPORANEI PRE-
DONAZIONE ...................................................................................................258
E.7 INDICATORI DI ATTIVITÁ E DI CONTROLLO ........................................................259
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2.2 PRODUZIONE, VALIDAZIONE E CONTROLLO DI QUALITÁ DEGLI
EMOCOMPONENTI ...........................................................................................295
2.2.1 Risorse strutturali ....................................................................................295
2.2.2 Risorse tecnologiche ................................................................................297
2.2.3 Risorse umane ........................................................................................302
2.2.4 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................305
2.3 ATTIVITÁ DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO .......................................................308
2.3.1 Risorse strutturali ....................................................................................308
2.3.2 Risorse tecnologiche ................................................................................310
2.3.3 Risorse umane ........................................................................................313
2.3.4 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................315
2.3.5 Requisiti da garantire per i test analitici ......................................................316
2.4 STOCCAGGIO E TRASPORTO DEL SANGUE, DEGLI EMOCOMPONENTI, DELLE
CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE E DEI LINFOCITI ..........................................318
2.4.1 Risorse strutturali ....................................................................................318
2.4.2 Risorse tecnologiche ................................................................................319
2.4.3 Risorse umane ........................................................................................323
2.4.4 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................324
2.5 ASSEGNAZIONE DI EMOCOMPONENTI ALLOGENICI E DI EMODERIVATI,
DISTRIBUZIONE DI EMOCOMPONENTI PER USO CLINICO AD ALTRE ST E
DISTRIBUZIONE DEL PLASMA ALL’INDUSTRIA FARMACEUTICA ..............................325
2.5.1 Risorse tecnologiche ................................................................................325
2.5.2 Risorse umane ........................................................................................326
2.5.3 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................327
2.6 SELEZIONE DEI DONATORI E RACCOLTA DI CELLULE STAMINALI
EMOPOIETICHE E LINFOCITI .............................................................................328
2.6.1 Risorse strutturali ....................................................................................328
2.6.2 Risorse tecnologiche ................................................................................331
2.6.3 Risorse umane ........................................................................................333
2.6.4 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................334
2.7 ATTIVITÁ CLINICHE DI MEDICINA TRASFUSIONALE .............................................335
2.7.1 Risorse strutturali ....................................................................................335
2.7.2 Risorse tecnologiche ................................................................................336
2.7.3 Risorse umane ........................................................................................337
2.7.4 Regolamentazione dei processi di erogazione del servizio ..............................337
2.8 ATTIVITÁ SVOLTE IN TELEMEDICINA .................................................................338
3. TIPOLOGIE DI STRUTTURA TRASFUSIONALE E ORGANIZZAZIONE DELLE
ATTIVITÀ ...................................................................................................... 339
3.1 STRUTTURA TRASFUSIONALE ...........................................................................341
3.1.1 Attività ...................................................................................................341
3.1.2 Risorse per lo svolgimento delle attivitá ......................................................342
3.2 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI PRODUZIONE DEGLI
EMOCOMPONENTI ...........................................................................................343
3.2.1 Attività ...................................................................................................343
3.2.2 Risorse per lo svolgimento delle attivitá ......................................................344
3.3 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI QUALIFICAZIONE BIOLOGICA
DEGLI EMOCOMPONENTI ..................................................................................345
3.3.1 Attivitá ...................................................................................................345
3.3.2 Risorse per lo svolgimento delle attivitá ......................................................345
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INTRODUZIONE
2. Nella II parte è riportata una Appendice che delinea i requisiti e le modalità tecnico-
organizzative per l’erogazione dei servizi di medicina trasfusionale e che definisce le tipologie
di struttura trasfusionale e la relativa organizzazione delle attività.
Gli Standard di ciascuna Sezione del Manuale sono organizzati in capitoli e sono identificati
attraverso codici alfanumerici.
Ciascuno Standard è corredato da una Guida per la applicazione che esplicita i criteri da
adottare ai fini di una corretta interpretazione ed applicazione dello Standard stesso,
definendo:
le garanzie che devono essere necessariamente fornite e/o le attività che devono essere
obbligatoriamente svolte ai fini dell’allineamento allo Standard definito (evidenziate
attraverso l’utilizzo del termine “deve” - o espressioni equivalenti - in carattere grassetto).
Qualora la Guida fornisca esplicite indicazioni in questo senso, queste ultime hanno lo
stesso valore prescrittivo degli Standard a cui esse si riferiscono.
le raccomandazioni relative a determinati elementi dell’Organizzazione, ossia le garanzie
che è auspicabile vengano fornite e/o i relativi strumenti/modalità, per quanto non di
osservanza obbligatoria (evidenziate attraverso l’utilizzo del termine “dovrebbe” - o
espressioni equivalenti - in carattere grassetto corsivo).
eventuali alternative applicabili nello svolgimento delle attività, considerate equivalenti a
quanto definito nell’ambito dei due punti precedenti (evidenziate attraverso l’utilizzo del
termine “può” - o espressioni equivalenti - in carattere corsivo).
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DEFINIZIONI
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Candidato donatore Persona che ha o non ha mai donato sangue o emocomponenti in
precedenza e che si presenta presso una unità di raccolta o un servizio
trasfusionale, dichiarando di voler donare.
Cellule staminali Precursori ematopoietici pluripotenti in grado di automantenersi,
emopoietiche differenziarsi e maturare lungo le linee cellulari ematiche, presenti nel
sangue periferico, nel sangue midollare e nel sangue di cordone
ombelicale, che possono essere raccolti da donatore allogenico
riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente o da donatore
autologo.
Change control V. Gestione controllata dei cambiamenti.
Complicanza Ogni segno, sintomo, sindrome, anomalia o condizione sfavorevole
osservati nel donatore o nel paziente, temporalmente associati ad un
intervento, che può o meno avere una relazione causale con l’intervento
stesso.
Componenti Componenti cellulari del sangue periferico nucleate, quali linfociti,
cellulari monociti, granulociti, e non nucleate, quali globuli rossi e piastrine.
Comportamento Comportamento sessuale che pone l’individuo a rischio o ad alto rischio
sessuale a rischio di contrarre malattie infettive trasmissibili con il sangue.
Consegna Fornitura di unità di sangue, emocomponenti o CSE da parte di un
Servizio trasfusionale per la sua trasfusione/infusione ad un ricevente.
Consenso informato Manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile
al trattamento dei dell’interessato, con la quale lo stesso manifesta il proprio assenso,
dati personali mediante dichiarazione o azione positiva inequivocabile, che i dati
personali che lo riguardano siano oggetto di trattamento (art. 4, n. 11
del GDPR).
Consenso informato Espressione della volontà di un soggetto avente potestà che,
ad una prestazione opportunamente informato, acconsente a che venga effettuata una
sanitaria specifica prestazione sanitaria.
Contenitore Involucro interposto tra la sacca per sangue/emocomponenti o la
secondario provetta/cuvetta e il contenitore terziario.
Contenitore Contenitore esterno (o dispositivo di trasporto) delle unità di sangue,
terziario emocomponenti e CSE/linfociti.
Controllo di Attività di verifica di alcune variabili di un processo considerate critiche
processo ai fini del corretto svolgimento delle attività e dunque della qualità degli
output del processo stesso.
Controllo di qualità Attività finalizzata ad accertare la conformità delle caratteristiche di un
prodotto (o di sue parti), di un documento, di una attrezzatura, di un
materiale o di altri elementi di un processo, rispetto a standard
specificati.
Controllo Qualità Insieme di attività finalizzate a minimizzare gli errori analitici e a
interno promuovere l’attendibilità dei dati forniti da un laboratorio.
(Laboratorio) Insieme delle procedure adottate da un laboratorio per stabilire in modo
continuo se i risultati ottenuti in una serie di analisi siano
sufficientemente affidabili da essere ritenuti validi e se vi siano tendenze
associate con una certa variazione che possano essere rilevate prima
che siano oltrepassati i limiti di qualità prefissati.
Controllo statistico Metodologia per effettuare il controllo di qualità di un prodotto o di un
di processo processo, che si basa su un sistema di definizione e di analisi di un
(Statistical Process campione di adeguate dimensioni, al fine di superare la necessità di
Control – SPC) misurare ciascun prodotto del processo.
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Convalida Attestazione, conseguita attraverso la produzione di evidenze oggettive,
della capacità di un processo/sistema, condotto entro parametri stabiliti,
di funzionare efficacemente e in modo riproducibile fornendo
prestazioni/risultati conformi a standard predefiniti.
Cut-off In un test qualitativo di laboratorio, il valore che nella metodica
utilizzata discrimina tra risultato reattivo e non reattivo.
Cyber attack Nell’ambito della sicurezza informatica, azione intenzionale svolta da
individui o organizzazioni con lo scopo di rubare, esporre, alterare,
disabilitare o distruggere dati, applicazioni o altri asset tramite l’accesso
non autorizzato a una rete, a un sistema informatico o a un dispositivo
elettronico.
Cybersecurity Insieme di tecnologie, processi e misure di protezione progettate per
ridurre il rischio di attacchi informatici.
Data logger Dispositivo elettronico digitale, di solito di piccole dimensioni, che
registra dei dati campionandoli ad intervalli regolari attraverso un
sensore interno oppure collegato ad uno esterno, alimentato da una
batteria interna ed equipaggiato con un microprocessore ed una
memoria per l’acquisizione dei dati.
Dati anagrafici Dati minimi che consentono l’identificazione univoca del soggetto:
nome, cognome, data di nascita.
Dati clinici Dati relativi allo stato di salute attuale e pregresso del soggetto,
raccolti in occasione del singolo episodio di presentazione.
Dati genetici Dati personali relativi alle caratteristiche genetiche ereditarie o acquisite
di una persona fisica che forniscono informazioni univoche sulla
fisiologia o sulla salute della stessa, e che risultano in particolare
dall’analisi di un campione biologico della persona fisica in questione.
Dati di laboratorio Caratteristiche biologiche/bio-umorali acquisibili attraverso indagini di
laboratorio biomedico applicate su campioni biologici (sangue, urine,
saliva, …).
Dati e registrazioni Tutti i dati e le registrazioni, su supporto cartaceo, elettronico o
della qualità magnetico, necessari a fornire evidenza del sistematico svolgimento
delle attività previste e/o del soddisfacimento degli standard gestionali
ed operativi definiti da una Organizzazione.
Dato personale Qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o
identificabile.
Dati relativi alla I dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona
salute fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che
rivelano informazioni relative al suo stato di salute.
Dispositivo medico Si rinvia alle definizioni di cui alle specifiche Direttive comunitarie in
materia recepite dal Decreto legislativo 05 agosto 2022, n. 138.
Distribuzione Cessione di sangue o di emocomponenti ad altri servizi trasfusionali e a
produttori di derivati del sangue e del plasma. È esclusa dalla
distribuzione l’assegnazione di sangue e emocomponenti a scopo di
trasfusione.
Documentazione Insieme di tutti i dati personali, anche sensibili, relativi al donatore
sanitaria donatore trattati in forma cartacea e/o elettronica.
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Documenti Tutti i documenti, su supporto cartaceo o elettronico, che definiscono le
prescrittivi regole e gli standard da applicare nell’ambito di un’Organizzazione.
Donatore alla prima Aspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione
donazione differita non contestuale al primo accesso.
Donatore alla prima Persona che manifesta la volontà di donare, persona che non ha mai
donazione non donato sangue/emocomponenti in precedenza, o che ha effettuato
differita l’ultima donazione da oltre 24 mesi e che, previo giudizio di idoneità
espresso in conformità alla normativa vigente, effettua direttamente la
donazione senza seguire l’iter preliminare diagnostico e di attesa
previsto per l’aspirante donatore.
Donatore periodico Persona che ha già donato almeno una volta nei 24 mesi precedenti e
che, previo giudizio di idoneità, effettua la donazione.
Emergenza Situazione “critica” imprevista, di tipo organizzativo o tecnologico, a cui
organizzativa, l’Organizzazione deve far fronte attivando risposte e soluzioni pronte ed
emergenza efficaci al fine di garantire la sicurezza degli utenti e degli operatori,
tecnologica nonché la continuità del servizio secondo i livelli qualitativi definiti.
Emergenza Situazione in cui le condizioni cliniche del paziente sono tali per cui il
trasfusionale differimento della trasfusione può mettere in pericolo la vita del
paziente stesso e pertanto non è possibile seguire le normali procedure
di selezione delle unità e di compatibilità pretrasfusionale.
Emocomponente Componente terapeutico del sangue prodotto dal servizio trasfusionale
mediante il frazionamento del sangue intero con mezzi fisici semplici
o mediante aferesi.
Emocomponente Emocomponente ad uso allogenico o autologo, ottenuto dalla
per uso non lavorazione di sangue raccolto in appositi dispositivi medici e utilizzati
trasfusionale per applicazione topica su lesioni cutanee aperte o su mucose, per
applicazione diretta in sedi chirurgiche, per infiltrazione tessutale.
Emoderivato Farmaco plasmaderivato, ovvero specialità medicinale, estratta
dall’emocomponente plasma ottenuto da sangue intero e/o da
aferesi, prodotta mediante processo di lavorazione industriale.
Emovigilanza Insieme delle procedure volte alla rilevazione e al monitoraggio delle
reazioni indesiderate gravi o inaspettate dei donatori e dei riceventi e
degli incidenti gravi inerenti al processo trasfusionale, nonché alla
sorveglianza delle malattie infettive trasmissibili con la trasfusione e
alla sorveglianza dei materiali ed apparecchiature utilizzati nel
processo trasfusionale.
I sistemi di emovigilanza sono regolamentati da specifiche disposizioni
normative comunitarie, e conseguenti normative di recepimento
nazionali1, con i seguenti obiettivi:
- costituire una rete europea di basi informative di tipo epidemiologico
finalizzata ad orientare strategie e programmi di miglioramento
continuo della qualità e sicurezza del processo trasfusionale e dei suoi
prodotti, ed a sostenere processi decisionali basati sulle evidenze;
- costituire un sistema di rilevazione degli incidenti gravi che possono
influenzare la qualità e la sicurezza del sangue e degli
emocomponenti, e la sicurezza dei riceventi e dei donatori, finalizzato
ad intraprendere azioni correttive e preventive, anche nell’ottica dei
modelli di allerta rapida.
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Decreto 21 dicembre 2007: Istituzione del Sistema informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA).
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Esclusione Condizione per la quale il donatore non può essere ammesso o
permanente riammesso alla donazione.
Esclusione Condizione per la quale il donatore può essere riammesso alla donazione
temporanea purché siano soddisfatti i criteri di sospensione definiti dalla normativa
vigente.
Evidenza oggettiva Informazione la cui veridicità può essere dimostrata sulla base di fatti
acquisiti a seguito di osservazioni, misurazioni, prove o altri nessi.
FIFO Modalità di immagazzinamento in base alla quale i materiali stoccati per
(First-in first-out) primi sono i primi ad essere utilizzati, in relazione alla relativa data di
scadenza.
FMEA (Failure Mode Tecnica di analisi di tipo qualitativo utilizzata al fine di identificare ed
and Effects analizzare ciò che potrebbe accadere se si verificasse un determinato
Analysis) evento critico (problema, errore, omissione, etc.).
FMECA (Failure Tecnica che aggiunge alla analisi qualitativa condotta attraverso la FMEA
Modes, Effects and un percorso di tipo quantitativo orientato alla assunzione di decisioni
Criticality Analysis) operative coerenti.
Follow-up post- Periodo di osservazione, secondo un definito protocollo di indagini
trasfusionale cliniche, in cui vengono osservate determinate variabili biologiche e/o
cliniche di un ricevente allo scopo di perseguire informazioni sugli effetti
della trasfusione.
Gestione controllata Sistema formale di riesame delle modifiche, proposte o già in essere,
dei cambiamenti che potrebbero influenzare il livello di qualità del prodotto, o delle
(o change control) performance di sistemi, apparecchiature o processi, nonché di
implementazione delle misure atte a garantire il contenimento dei rischi.
HACCP (Hazard Letteralmente “Analisi del Pericolo e Punti Critici di Controllo”.
Analysis and Critical Metodologia nata con lo scopo di identificare e prevenire i pericoli di
Control Points) contaminazione alimentare, di fatto applicabile per la analisi di qualsiasi
processo.
Incidente Qualunque evento negativo, collegato alla raccolta, al controllo, alla
lavorazione, alla conservazione, alla distribuzione e alla assegnazione
di sangue e di emocomponenti, che può comportare un danno al
donatore/paziente, non intenzionale e indesiderabile.
Incidente grave Qualunque evento negativo collegato alla raccolta, al controllo, alla
lavorazione, alla conservazione, alla distribuzione e alla assegnazione
di sangue e di emocomponenti, che può provocare la morte o
determinare condizioni suscettibili di mettere in pericolo la vita o di
produrre invalidità o incapacità del donatore o del paziente o che ne
determina o prolunga l'ospedalizzazione o la morbilità.
Indicatore Strumento per la misurazione delle caratteristiche di un processo o di un
prodotto/servizio.
Istituto (o banca) Banca dei tessuti o unità di un ospedale pubblico o settore di un Servizio
dei tessuti trasfusionale o struttura sanitaria senza fini di lucro, in cui si effettuano
attività di lavorazione, conservazione, stoccaggio o distribuzione di
tessuti e cellule umani. Nell’ambito delle cellule staminali emopoietiche e
dei linfociti l’istituto dei tessuti corrisponde all’unità di processazione.
Leucodeplezione o Rimozione della maggior parte possibile dei leucociti dal sangue intero e
leucoriduzione dagli emocomponenti, in modo tale da garantire una quota leucocitaria
residua inferiore a 1 x 106 per unità di emocomponente.
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Linea Guida clinica Insieme di raccomandazioni di comportamento clinico, elaborate
attraverso un formale percorso metodologico che include una revisione
sistematica delle informazioni scientifiche disponibili e la interpretazione
multidisciplinare e multiprofessionale di queste ultime. Il suo obiettivo è
indirizzare le decisioni cliniche in modo da favorire l’impiego di interventi
di documentata efficacia nelle circostanze cliniche e nei contesti
organizzativi appropriati.
Look-back Effettuazione di indagini e valutazioni retrospettive relative al rischio di
malattie trasmissibili con la trasfusione inerenti ad un donatore, nel
caso in cui una o più donazioni dello stesso risultino a rischio di
trasmissione di malattie infettive a seguito di rilievi clinico-
anamnestici o diagnostici, o siano implicate in casi di sospetta
trasmissione di malattia infettiva. Le indagini sono finalizzate anche a
garantire eventuali adempimenti associati alla possibile implicazione di
una o più donazioni in situazioni di rischio di trasmissione di malattia
attraverso emocomponenti o farmaci plasmaderivati, nei confronti di
Enti terzi interessati (ad esempio: aziende convenzionate per la
trasformazione farmaceutica del plasma ed Enti gestori delle normative
di indennizzo dei danni alla persona imputabili alla trasfusione).
Malware Applicazione dannosa o codice che compromette o interrompe il normale
utilizzo dei dispositivi endpoint (dispositivi fisici che si connettono e
scambiano informazioni con una rete di computer, quali ad esempio
dispositivi mobili, computer desktop, macchine virtuali, dispositivi
incorporati e server). Un malware può causare il blocco di un
dispositivo, accessi non autorizzati allo stesso o compromissione di dati.
Maxi-emergenze Calamità naturali o connesse con l’attività dell'uomo che in ragione della
loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento,
essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante
limitati e predefiniti periodi di tempo (eventi di tipo «tipo c»).2
Merce pericolosa Materiale/sostanza classificata dagli accordi internazionali come
pericolosa ai fini del trasporto, da trasferire in conformità a specifici
regolamenti.
Middleware L’insieme di programmi informatici che fungono da intermediari tra
diverse applicazioni e componenti software e che sono spesso utilizzati
come supporto per sistemi distribuiti complessi.
Modulo, modulistica Formato standardizzato (su supporto cartaceo o elettronico) destinato a
contenere dati o a registrare attività, adottato al fine di garantire
omogeneità nella compilazione da parte del personale interessato.
Near miss Situazione di pericolo che non si è tradotta in un evento avverso per
l’intervento di una causa di protezione.
Ogni accadimento che avrebbe potuto, ma non ha, per caso o abilità di
gestione, originato un evento.
Non conformità Scostamento rispetto a requisiti specificati.
Organigramma Modo di rappresentare la configurazione di una Organizzazione per livelli
di responsabilità.
Outsourcing Strategia che consiste nell’esternalizzare determinate attività,
localizzandole presso altre Organizzazioni (per motivi di costo, di
tecnologia, etc.).
2
Legge n. 225/1992, art. 2.
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Qualità Conformità di un prodotto, di un processo o di loro parti a standard
definiti.
Personale sanitario Personale sanitario che abbia acquisito e mantenuto nel tempo le
qualificato necessarie competenze attraverso un percorso di formazione
documentato.
Pest control Insieme delle operazioni finalizzate al controllo e alla limitazione degli
insetti e dei danni che essi potrebbero causare in ambiente civile e
industriale, partendo dal semplice utilizzo di prodotti pronto uso fino alla
implementazione di piani di monitoraggio e lotta mirata all'infestante.
Plasma Parte liquida del sangue anticoagulato che rimane dopo la separazione
degli elementi cellulari.
Plasma fresco Emocomponente per uso clinico o per frazionamento industriale,
congelato preparato o da sangue intero o da plasma raccolto mediante aferesi,
congelato entro un limite di tempo e a temperature tali da preservare
adeguatamente i fattori labili della coagulazione.
Procedura Documento che definisce la sequenza di attività, le responsabilità e le
modalità necessarie a regolamentare un processo o una attività a fronte
di obiettivi prefissati. L’estensione ed il livello di dettaglio delle
procedure possono differire in funzione del grado di
complessità/articolazione dei processi/attività da esse regolamentate e
dal livello di competenza del personale preposto alla loro applicazione.
Processo Successione strutturata di attività finalizzate a produrre un risultato che
ha valore per il cliente (interno o esterno) finale.
Prodotto del sangue Ogni prodotto terapeutico derivato dal sangue o dal plasma umani.
Proficiency test Prove interlaboratorio, effettuate secondo programmi predeterminati ed
(laboratorio) utilizzate come strumento per l'assicurazione di qualità dei laboratori, al
fine di documentare la riferibilità delle misurazioni, validare i metodi di
prova, certificare i materiali di riferimento, valutare la competenza
tecnica dei laboratori.
Protocollo Schema pre-definito, localmente concordato, di comportamento ottimale
come dato di partenza per attività cliniche (o operative). Dà conto delle
ragioni, vincoli, obiettivi delle attività in oggetto.
Qualificazione “Azione, facente parte della convalida, consistente nell’accertare che i
membri del personale, i locali, le attrezzature o il materiale assolvono
correttamente le loro funzioni e danno i risultati previsti”3.
Attestazione, conseguita attraverso la produzione di evidenze oggettive,
della capacità di un locale/area, di una apparecchiatura, di un materiale
o di un operatore di fornire prestazioni conformi a standard prestabiliti.
Qualificazione della Verifica documentata che gli impianti, i sistemi e le apparecchiature
installazione installati o modificati siano conformi alle specifiche approvate e alle
(Installation raccomandazioni del costruttore.
Qualification – IQ))
Qualificazione delle Verifica documentata che gli impianti, i sistemi e le apparecchiature,
funzioni o operativa installati o modificati, operino correttamente in tutto l’intervallo previsto
(Operational per i parametri operativi definiti.
Qualification - OQ)
3
Direttiva della Commissione Europea 2005/62/CE del 30 settembre 2005 recante: applicazione della direttiva
2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative
ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali.
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Qualificazione delle Verifica documentata che gli impianti, i sistemi e le apparecchiature
prestazioni funzionino con efficacia ed in modo riproducibile sulla base delle
(Performance specifiche del prodotto e delle modalità di processo approvate.
Qualification – PQ)
Quarantena Periodo di segregazione fisica delle unità di emocomponenti o dei
materiali/reagenti in ingresso per un periodo di tempo variabile in attesa
dell’accettazione, dell’emissione o del rigetto degli emocomponenti o dei
materiali/reagenti stessi.
Ransomware Tipologia di malware che elimina o blocca l’accesso a un sistema
informatico cifrando i dati in esso contenuti, con l’obiettivo di ottenere
un riscatto dalla vittima.
Reazione Effetto indesiderato osservato in un soggetto in relazione ad una
indesiderata (o donazione, ad una trasfusione o ad una procedura diagnostica o
avversa) terapeutica.
Reazione La risposta inattesa del donatore o del paziente, connessa con la
indesiderata (o raccolta o la trasfusione di sangue e di emocomponenti, che provoca
avversa) grave la morte o mette in pericolo la vita o produce invalidità o incapacità del
donatore o del paziente ovvero determina o prolunga l'ospedalizzazione
o la morbilità.
RFID Tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione automatica, tramite
radio-frequenza, di informazioni inerenti ad oggetti, animali o persone.
Ricevente La persona cui sono stati nominativamente assegnati uno o più
emocomponenti, o che ha ricevuto gli emocomponenti assegnati.
Ricondizionamento Insieme delle attività di pulizia, lavaggio, asciugatura, lubrificazione,
dispositivi medici decontaminazione e sterilizzazione di strumenti, apparecchiature ed
impianti utilizzati nel corso del processo di erogazione del servizio, al
fine di prevenire l’insorgere di contaminazioni.
Rilascio di Processo attraverso il quale viene verificato che gli emocomponenti
emocomponenti sono conformi ai criteri di qualità e sicurezza o altra autorizzazione
applicabile ai fini della loro assegnazione o distribuzione.
Rintracciabilità La possibilità di ricostruire il percorso di ciascuna unità di sangue o di
emocomponente da esso derivato dal donatore alla sua destinazione
finale, sia che si tratti di un ricevente, di un produttore di medicinali
o della sua eliminazione, e viceversa.
Risk management Approccio che considera il “rischio” come elemento fondamentale per
guidare le scelte in fase di pianificazione dei processi e delle attività.
L’approccio “risk-based” ai processi prevede l’implementazione di
meccanismi sistematici di identificazione, analisi su basi scientifiche,
valutazione e presidio degli aspetti critici dei processi/sistemi, finalizzati
ad eliminare, o comunque a ridurre a livelli accettabili, eventuali impatti
negativi su qualità/sicurezza del prodotto, salute del donatore/paziente
e tutela dell’ambiente/degli operatori.
Run Control Campione biologico contenente una concentrazione/attività nota di un
determinato analita, che viene processato nella stessa seduta analitica e
nelle stesse condizioni dei campioni biologici dei donatori/pazienti da
testare.
Sangue cordonale Unità di sangue intero prelevato dal cordone ombelicale al momento del
parto.
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Servizi Trasfusionali “Le strutture e le relative articolazioni organizzative, comprese quelle
per le attività di raccolta, previste dalla normativa vigente secondo i
modelli organizzativi regionali, che sono responsabili sotto qualsiasi
aspetto della raccolta e del controllo del sangue umano e dei suoi
componenti, quale ne sia la destinazione, nonché della lavorazione,
conservazione, distribuzione e assegnazione quando gli stessi sono
destinati alla trasfusione”4.
Sistema di Griglia di valutazione degli aspetti rilevanti di un prodotto, di un servizio
monitoraggio della e dei processi, costituita da una rete di indicatori di misurazione
qualità finalizzata a fornire elementi utili a tenere sotto controllo le attività ed i
risultati conseguiti e dunque ad identificare aree di criticità e ad attivare
percorsi di miglioramento.
Software Applicazione informatica, cioè programma o serie di programmi,
installata in un computer con lo scopo di rendere possibile una o più
funzionalità.
Specifica Documento che descrive i criteri da rispettare per conformarsi alla
norma di qualità prescritta.
Stabilizzatore della Sistema di raffreddamento passivo utilizzabile all’interno dei contenitori
temperatura terziari impiegati per il trasporto di unità di sangue ed emocomponenti
al fine di mantenere il range di temperatura stabilito.
Struttura Nella formulazione degli Standard e delle relative Guide per
Trasfusionale l’applicazione, l’utilizzo del termine “Struttura Trasfusionale” si riferisce
al Servizio Trasfusionale (V. definizione).
Taratura L’insieme delle operazioni che stabiliscono, sotto condizioni specificate,
le relazioni esistenti tra i valori indicati da una apparecchiatura o da un
sistema di misurazione e quello determinato da uno standard di
riferimento.
Teleassistenza (da Atto professionale di pertinenza della relativa professione sanitaria, che
parte di professioni si basa sull’interazione a distanza tra il professionista e paziente/
sanitarie) caregiver per mezzo di una videochiamata, alla quale si può,
all’occorrenza, aggiungere la condivisione di dati, referti o immagini. Il
professionista che svolge l’attività di teleassistenza può anche utilizzare
idonee app per somministrare questionari, condividere immagini, o
video tutorial su attività specifiche.
Teleconsulenza Attività sanitaria, non necessariamente medica, ma comunque specifica
medico-sanitaria delle professioni sanitarie, che si svolge a distanza ed è eseguita da due
o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso
specifico. In tale contesto, la prestazione, che può essere erogata in
presenza o meno del paziente, richiede una condivisione di dati clinici ed
informazioni sanitarie. Nell’ambito della medicina trasfusionale, questa
modalità può essere applicata nell’espletamento delle procedure
necessarie per la presa in carico della richiesta trasfusionale, quali la
gestione della selezione delle unità, l’esecuzione e la valutazione delle
indagini pre-trasfusionali cui consegue l’assegnabilità e la consegna
dell’emocomponente, laddove i professionisti coinvolti svolgano le
proprie attività in sedi differenti.
4
Decreto Legislativo 20 dicembre 2007, n.261: Revisione del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, recante
attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la
lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti.
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Teleconsulenza Attività sanitaria, non necessariamente medica ma comunque specifica
medico-sanitaria delle professioni sanitarie, che si svolge a distanza ed è eseguita da due
o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso
specifico. Essa consiste nella richiesta di supporto durante lo
svolgimento di attività sanitarie, a cui segue una videochiamata in cui il
professionista sanitario interpellato fornisce all’altro, o agli altri,
indicazioni per la presa di decisione e/o per la corretta esecuzione di
azioni assistenziali rivolte al paziente/donatore.
Teleconsulto medico Atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più
medici per dialogare, anche tramite videochiamata, riguardo alla
situazione clinica di un paziente/donatore, basandosi primariamente
sulla condivisione di tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio-
video riguardanti il caso specifico. Tutti i suddetti elementi devono
essere condivisi per via telematica sotto forma di file digitali idonei per il
lavoro che i medici in teleconsulto ritengono necessari per l’adeguato
svolgimento di esso.
Telecontrollo Modalità operativa della telemedicina che consente il controllo a distanza
medico del paziente/donatore. È caratterizzato da una serie cadenzata di
contatti con il medico che controlla l’andamento del quadro clinico, per
mezzo di una videochiamata, in associazione con la condivisione di dati
clinici raccolti presso il paziente/donatore, sia prima che durante la
videochiamata.
Tele cooperazione Atto consistente nell’assistenza fornita da un medico o altro operatore
sanitaria sanitario ad un altro medico o altro operatore sanitario impiegato in un
atto sanitario.
Telemonitoraggio Modalità operativa della telemedicina che permette il rilevamento e la
trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici in modo continuo, per
mezzo di sensori che interagiscono con il paziente/donatore (tecnologie
biomediche con o senza parti da applicare).
Telerefertazione Relazione rilasciata dal medico che ha sottoposto un paziente/donatore
a un esame clinico o strumentale, il cui contenuto è quello tipico delle
refertazioni eseguite in presenza, e che viene scritta e trasmessa per
mezzo di sistemi digitali e di telecomunicazione.
Televisita Atto medico in cui il professionista interagisce a distanza in tempo reale
con il paziente/donatore, anche con il supporto di un caregiver. La
televisita, come previsto dal codice di deontologia medica, non può
essere considerata il mezzo per condurre la relazione medico-
paziente/donatore esclusivamente a distanza, né può essere considerata
in modo automatico sostitutiva della prima visita medica in presenza. Il
medico è deputato a decidere in quali situazioni e in che misura la
televisita può essere impiegata in favore del paziente/donatore,
utilizzando anche gli strumenti di telemedicina per le attività di
rilevazione o monitoraggio a distanza dei parametri biologici e di
sorveglianza clinica. La televisita è da intendersi limitata alle attività di
controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di
visita in presenza.
Trasporto Qualsiasi movimentazione di sangue o emocomponenti al di fuori del
servizio trasfusionale.
Trasporto Trasporto affidato ad una organizzazione esterna, sulla base di specifici
esternalizzato contratti.
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Trasporto extra- Trasporto di sangue e emocomponenti, assegnati e non, da una
ospedaliero Struttura sanitaria ad un’altra.
Trasporto intra- Trasporto di emocomponenti, assegnati e non, all’interno della stessa
ospedaliero Struttura sanitaria.
Unità di Raccolta “Strutture incaricate della raccolta, previa autorizzazione delle regioni o
province autonome competenti, gestite dalle associazioni dei donatori
volontari di sangue convenzionate e costituite ai sensi della normativa
vigente; le unità di raccolta, gestite singolarmente o in forma aggregata
dalle predette associazioni, operano sotto la responsabilità tecnica del
servizio trasfusionale di riferimento”5.
Urgenza Situazione in cui le condizioni cliniche del paziente sono tali per cui è
trasfusionale consentito un differimento limitato della trasfusione, compatibile con
lo svolgimento dei test pretrasfusionali.
User Requirements Documento che indica, in riferimento alle finalità previste per un
Specifications processo o sistema, le “specifiche dell’utilizzatore”, ossia i risultati,
essenziali (“must”) e desiderabili (“wants”), per esso attesi.
Validazione analitica Conferma della validità e della rappresentatività di un dato analitico
attraverso lo studio dei valori che si presentano ed il confronto tra
diversi parametri.
Validazione Valutazione finale comprovante che l’insieme degli elementi di
biologica ammissibilità anamnestica e clinica di qualificazione biologica della
donazione e dei suoi prodotti soddisfa i criteri di autorizzazione
all’impiego clinico o industriale del sangue e degli emocomponenti
previsti dalla normativa vigente.
Valutazione Esterna Attività di monitoraggio periodico, su base collaborativa, della precisione
della Qualità e della accuratezza dei metodi analitici impiegati presso un laboratorio di
analisi.
Worst Case Condizione o serie di condizioni comprendenti casi e limiti di processo
superiori ed inferiori, entro procedure operative standard, che offrono le
maggiori possibilità di difetto del prodotto o di insuccesso del processo
rispetto alle condizioni ideali.
Zona grigia Con riferimento ai test di qualificazione biologica, l’insieme dei valori
definiti come percentuale al di sotto e/o al di sopra del cut off, in
corrispondenza dei quali il risultato del test non può essere definito non
reattivo.
5
Decreto Legislativo 20 dicembre 2007, n.261: Revisione del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, recante
attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la
lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti.
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ABBREVIAZIONI
EMC Emocomponente/i
IQ Installation Qualification
MT Medicina Trasfusionale
OQ Operational Qualification
PQ Performance Qualification
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SGI Sistema/i gestionale/i informatizzato/i
ST Struttura/e Trasfusionale/i
T° Temperatura
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RIFERIMENTI
Riferimenti normativi
1) Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Norma UNI 10529. Medicina Trasfusionale.
Scambio di informazioni tra le strutture del sistema trasfusionale. 30.04.1996.
2) Legge 6 marzo 2001, n. 52, recante “Riconoscimento del registro italiano dei donatori di
midollo osseo”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 62 del 15.03.2001.
3) Direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001,
recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano. G.U. dell’Unione
Europea, L 311 del 28.11.2001.
4) Direttiva n. 2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, che
stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la
conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti e che modifica la
direttiva 2001/83/CE. G.U. dell’Unione Europea, L 33/30 dell’08.02.2003.
5) Direttiva 2003/63/CE della Commissione, del 25 giugno 2003, che modifica la direttiva
2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante un codice comunitario relativo
ai medicinali per uso umano. G.U. dell’Unione Europea, L 159 del 27.06.2003.
6) Direttiva 2004/33/CE della Commissione, del 22 marzo 2004, che applica la direttiva
2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a taluni requisiti tecnici del
sangue e degli emocomponenti. G.U. dell’Unione Europea, L 91 del 30.03.2004.
7) Direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, sulla
definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l’approvvigionamento, il
controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e
cellule umani. G.U. dell’Unione Europea, L 102 del 07.04.2004.
8) Direttiva 2005/61/CE della Commissione, del 30 settembre 2005, che applica la direttiva
2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in
tema di rintracciabilità e la notifica di effetti indesiderati ed incidenti gravi. G.U. dell’Unione
Europea, 287M del 18.10.2006.
9) Direttiva 2005/62/CE della Commissione, del 30 settembre 2005, recante applicazione della
direttiva 2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme
e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali. G.U.
dell’Unione Europea, L 256 del 1.10.2005, L 287M del 18.10.2006.
10) Legge 21 ottobre 2005 n. 219, recante “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della
produzione nazionale degli emoderivati”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n.
251 del 27.10.2005.
11) Direttiva 2006/17/CE della Commissione, dell’8 febbraio 2006, che attua la direttiva
2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate
prescrizioni tecniche per la donazione, l’approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule
umani. G.U. dell’Unione Europea, L 330M del 28.11.2006.
12) Direttiva 2006/86/CE della Commissione, del 24 ottobre 2006, che attua la direttiva
2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in
tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate
prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la
distribuzione di tessuti e cellule umani. G.U. dell’Unione Europea, L 294 del 25.10.2006.
13) Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219, recante “Attuazione della direttiva 2001/83/CE
(e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i
medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE”. G.U. della Repubblica
Italiana, Serie Generale n. 142 del 21.06.2006 - Suppl. Ordinario n. 153.
23
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14) Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il
Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano in materia di ricerca e
reperimento di cellule staminali emopoietiche presso registri e banche italiane ed estere.
Rep. atti n. 2637 del 5 ottobre 2006. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 256
del 03.11.2006.
15) Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 191, recante “Attuazione della direttiva
2004/23/CE sulla definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione,
l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la
distribuzione di tessuti e cellule umane”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n.
261 del 09.11.2007 - Suppl. Ordinario n. 228.
16) Decreto Legislativo 9 novembre 2007, n. 207, recante “Attuazione della Direttiva
2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda la prescrizione in tema
di rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti destinati a trasfusioni e la notifica di
effetti indesiderati ed incidenti gravi”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 261
del 09.11.2007 - Suppl. Ordinario n. 228.
17) Decreto Legislativo 9 novembre 2007, n. 208, recante “Attuazione della direttiva
2005/62/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le
specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali”. G.U.
della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 261 del 09.11.2007 - Suppl. Ordinario n. 228.
18) Regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre
2007, sui medicinali per terapie avanzate recante modifica della direttiva 2001/83/CE e del
regolamento (CE) n. 726/2004. G.U. dell’Unione Europea, L. 324 del 10.12.2007.
19) Decreto Legislativo 20 dicembre 2007, n. 261, recante “Revisione del decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 191, recante attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di
qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la
distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”. G.U. della Repubblica Italiana,
Serie Generale n. 19 del 23.01.2008.
20) Decreto del Ministero della Salute 21 dicembre 2007, recante “Istituzione del Sistema
informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA)”. G.U. della Repubblica Italiana n. 13 del
16.01.2008.
21) Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 101 del 30.04.2008 - Suppl. Ordinario n.
108.
22) Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 9 settembre 2008, recante
“Regolamentazione degli autoveicoli destinati al trasporto di plasma ed organi”. G.U. della
Repubblica Italiana n. 19 del 18.09.2008.
23) Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed
i sistemi informativi e statistici, Direzione Generale per la Motorizzazione, Divisione 2, Prot.
n. 25885/23.32 del 13 marzo 2009: Oggetto: Autoveicoli destinati al trasporto di plasma
ed organi. Quesiti.
24) Regolamento (CE) n. 668/2009 della Commissione, del 24 luglio 2009 che attua il
regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla
valutazione e alla certificazione dei dati sulla qualità e dei dati non clinici riguardanti
medicinali per terapie avanzate realizzati da micro, piccole e medie imprese. G.U.
dell’Unione Europea, L 194/7 del 25.07.2009.
25) Direttiva 2009/120/CE della Commissione, del 14 settembre 2009, che modifica la direttiva
2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante un codice comunitario relativo
ai medicinali per uso umano per quanto riguarda i medicinali per terapie avanzate. G.U.
dell’Unione Europea, L 242 del 15.09.2009.
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26) Accordo, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191,
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano recante: “Requisiti
organizzativi, strutturali e tecnologici minimi per l’esercizio delle attività sanitarie delle
banche di sangue da cordone ombelicale”. Rep. Atti n. 184/CSR del 29 ottobre 2009.
27) Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 18 novembre 2009,
recante “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone
ombelicale per uso autologo-dedicato”. G.U. della Repubblica italiana, Serie Generale n.
303 del 31.12.2009.
28) Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 11 dicembre 2009,
recante “Istituzione del sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità”. G.U.
Serie Generale n. 8 del 12.01.2010.
29) Decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 16, recante “Attuazione delle direttive 2006/17/CE
e 2006/86/CE, che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda le prescrizioni
tecniche per la donazione, l’approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani,
nonché per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni
ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la
conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani” e successive
modificazioni e integrazioni. G.U. della Repubblica italiana, Serie Generale n.40 del
18.02.2010.
30) Decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 37, recante “Attuazione della Direttiva europea
2007/47/CE che modifica la Direttiva 90/385/CEE per il ravvicinamento delle legislazioni
degli stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi, 93/42/CE concernenti i
dispositivi medici e 98/8/CE relativa all’immissione sul mercato dei biocidi”. G.U. della
Repubblica italiana, Serie Generale n. 60 del 13.03.2010.
31) Decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 35, recante “Attuazione della direttiva 2008/68/CE,
relativa al trasporto interno di merci pericolose”. G.U. della Repubblica italiana, Serie
Generale n. 58 dell’11.03.2010.
32) Direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011,
concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria
transfrontaliera. G.U. dell’Unione Europea, L 88 del 04.04.2011.
33) Accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, previsto
dall’articolo 3, comma 1, dell’Ordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche
sociali 26 febbraio 2009 recante: “Disposizioni in materia di conservazione di cellule
staminali da sangue del cordone ombelicale”. Rep. Atti n. 62/CSR del 29 aprile 2010.
34) Direttiva n. 2011/62 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2011, che
modifica la direttiva 2001/83/CE, recante un codice comunitario relativo ai medicinali per
uso umano, al fine di impedire l’ingresso di medicinali falsificati nella catena di fornitura
legale. G.U. dell’Unione Europea, L 174 del 01.07.2011.
35) Accordo, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191,
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento
recante: «Linee guida per l’accreditamento delle Banche di sangue da cordone ombelicale».
Rep. Atti n. 75/CSR del 20 aprile 2011.
36) Decreto del Ministero della Salute 10 ottobre 2012, recante “Modalità per l'esportazione o
l’importazione di tessuti, cellule e cellule riproduttive umani destinati ad applicazioni
sull’uomo”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 15 del 18.01.2013.
37) Decreto del Ministero della Salute 22 aprile 2014, recante “Modifiche e integrazioni al
decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 18 novembre 2009,
recante: «Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del
cordone ombelicale per uso autologo-dedicato»”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie
Generale n. 137 del 16.06.2014.
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38) Accordo, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lett. c), della legge 21 ottobre 2005, n. 219, tra
il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento relativo a
“Caratteristiche e funzioni delle Strutture regionali di coordinamento (SRC) per le attività
trasfusionali”. Rep. Atti n.206/CSR del 13 ottobre 2011.
39) Accordo, ai sensi dell’art.4 del decreto legislativo 26 agosto 1997, n.281, tra il Governo, le
Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano sul documento concernente: “Linee
guida per l’accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e
degli emocomponenti”. Rep. Atti n.149/CSR del 25 luglio 2012.
40) Direttiva 2012/39/UE della Commissione, del 26 novembre 2012, che modifica la direttiva
2006/17/CE per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche relative agli esami
effettuati su tessuti e cellule umani. G.U. dell'Unione Europea, L 327 del 27.11.2012.
41) Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome sul documento recante “Disciplina
per la revisione della normativa dell’accreditamento”, sancita dalla Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 20
dicembre 2012. Rep. Atti n. 259/CSR del 20 dicembre 2012.
42) Direttiva 2014/103/UE della Commissione, del 21 novembre 2014, che adegua per la terza
volta al progresso scientifico e tecnico gli allegati della direttiva 2008/68/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio relativa al trasporto interno di merci pericolose. G.U. dell’Unione
Europea, L 335 del 22 novembre 2014.
43) Decreto del Ministero della Salute 16 gennaio 2015, recante “Disposizioni in materia di
medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva”. G.U. della Repubblica
Italiana, Serie Generale n. 56 del 09.03.2015.
44) Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 16 gennaio 2015, recante
“Recepimento della direttiva 2014/103/UE della Commissione del 21 novembre 2014 che
adegua per la terza volta al progresso scientifico e tecnico gli allegati della direttiva
2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al trasporto interno di merci
pericolose”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 78 del 03.04.2015.
45) Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome in materia di adempimenti relativi
all’accreditamento delle strutture sanitarie, sancita dalla Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 19 febbraio
2015. Rep. Atti n. 32/CSR del 19 febbraio 2015.
46) Decreto 2 aprile 2015, n. 70, recante “Regolamento recante definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. G.U.
della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 127 del 04.06.2015.
47) Direttiva 2015/565/CE della Commissione, dell’8 aprile 2015, che modifica la direttiva
2006/86/CE per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche relative alla codifica di
tessuti e cellule umani. G.U. dell’Unione Europea, L 93 del 9.4.2015.
48) Lettera Circolare del Ministero della Salute 8 giugno 2015: Miglioramento dei livelli di
sicurezza del plasma nazionale destinato alla produzione di medicinali plasmaderivati.
Indicazioni.
49) Decreto del Ministero della Salute 29 luglio 2015: Modifiche e integrazioni al decreto 10
ottobre 2012, recante modalità per l’esportazione o l’importazione di tessuti, cellule e
cellule riproduttive umani destinati ad applicazioni sull’uomo. G.U. della Repubblica
Italiana, Serie Generale n. 216 del 17.09.2015.
50) Decreto del Ministro della salute 2 novembre 2015, recante “Disposizioni relative ai requisiti
di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”. G.U. della Repubblica Italiana,
Serie Generale n. 300 del 28.12.2015 - Suppl. Ordinario n. 69.
51) Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Norma UNI EN ISO 9001:2015. “Sistemi di
gestione per la qualità – Requisiti”.
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52) Decreto del Ministero della Salute 28 giugno 2016, recante “Misure per lo sviluppo della
produzione e dell'utilizzazione dei prodotti derivati dal sangue o dal plasma umani
provenienti da donazioni volontarie e non remunerate”. G.U. della Repubblica Italiana,
Serie Generale n. 172 del 25.07.2016.
53) Intesa, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 sul “Piano
strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi-emergenze”. Rep. Atti n.
121/CSR del 7 luglio 2016.
54) Direttiva (UE) 2016/1214 della Commissione, del 25 luglio 2016, recante modifica della
direttiva 2005/62/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche del sistema di qualità per
i servizi trasfusionali. G.U. dell’Unione Europea, L. 199 del 26.07.2016.
55) Centro Nazionale Sangue. LG CNS 04: Linee Guida per il programma di Patient Blood
Management. Rev. 0 del 27 ottobre 2016.
56) Decreto del Ministero della Salute 2 dicembre 2016, recante “Disposizioni sull’importazione
ed esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti”. G.U. della Repubblica Italiana,
Serie Generale n. 9 del 2.01.2017.
57) Decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 256, recante “Attuazione della direttiva
2015/565/UE che modifica la direttiva 2006/86/CE per quanto riguarda determinate
prescrizioni tecniche relative alla codifica di tessuti e cellule umani”. G.U. della Repubblica
Italiana, Serie Generale n. 10 del 13.01.2017.
58) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017, recante “Definizione e
aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 65
del 18.03.2017.
59) Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, concernente
“Revisione e aggiornamento della costituzione e del funzionamento del Comitato del Buon
Uso del sangue”. Rep. Atti n. 251/CSR del 21 dicembre 2017.
60) Decreto del Ministero della Salute 18 gennaio 2018, recante “Definizione del materiale
informativo-educativo destinato ai donatori di sangue in relazione al rischio di trasmissione
dell’infezione da HIV e del questionario per la raccolta delle informazioni post donazione, ex
art. 2, comma 3, e articolo 10, comma 8, del decreto 2 novembre 2015”. G.U. della
Repubblica Italiana, Serie Generale n. 56 del 08.03.2018.
61) Accordo, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191, tra
il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante
“Requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici degli Istituti dei tessuti per la
qualità e la sicurezza nella donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la
conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umane”. Rep. atti n.
66/CSR dell’8 marzo 2018.
62) Decreto del Ministero della Salute 24 aprile 2018, recante “Modifiche e integrazione al
decreto 2 dicembre 2016, concernente le disposizioni sull’importazione ed esportazione del
sangue umano e dei suoi prodotti”. G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 131
del 08.06.2018.
63) Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, recante “Disposizioni per l’adeguamento della
normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche
con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e
che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)”. G.U.
Serie Generale n. 205 del 05.09.2018.
64) Decreto del Ministero della Salute 13 novembre 2018, recante “Criteri e schema tipo per la
stipula di convenzioni tra le regioni e province autonome e le associazioni e federazioni di
donatori adulti di cellule staminali emopoietiche”. G.U. della Repubblica italiana, Serie
Generale n. 14 del 17.01.2019.
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65) Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Norma UNI EN ISO 9004:2018. Gestire
un’organizzazione per il successo durevole – L’approccio della gestione per la qualità.
66) Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Norma UNI EN ISO 19011:2018. Linee guida
per gli audit dei sistemi di gestione.
67) Decreto del Ministro della salute 1 agosto 2019, recante “Modifiche al decreto 2 novembre
2015, recante: «Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli
emocomponenti»” G.U. della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 226 del 26.09.2019.
68) Raccomandazione n. 5, del Ministero della Salute, direzione generale della programmazione
sanitaria Ufficio III - Aggiornamento. “Raccomandazione per la prevenzione della reazione
trasfusionale da incompatibilità ABO”. Gennaio 2020.
69) Centro Nazionale Sangue. Linea Guida LG CNS 06 “Linee Guida per il trasporto delle unità
di sangue ed emocomponenti e dei relativi campioni biologici”. Rev. 0 del 21 febbraio 2020.
70) Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
sul documento recante “Indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in
telemedicina”. Rep. Atti n. 215/CSR del 17 dicembre 2020.
71) Accordo, ai sensi dell’articolo 2, comma 1-bis del decreto legislativo 9 novembre 2007, n.
208, così come aggiunto dall’articolo 1, comma 1, lett. b), del decreto legislativo 19 marzo
2018, n. 19, tra il Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano,
concernente “Aggiornamento e revisione dell’Accordo Stato-Regioni 16 dicembre 2010 (rep.
atti n. 242/CSR) sui requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici dei servizi
trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti e sul modello per le
visite di verifica”. Rep. Atti n. 29/CSR del 25 marzo 2021.
72) Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
sul documento recante “Revisione dell’Accordo Stato Regioni 10 luglio 2003 (Rep. Atti
1770ICSR), in attuazione dell’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 6 novembre
2007, n. 191, per la definizione dei requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici e
delle linee guida di accreditamento delle strutture afferenti al programma di trapianto di
cellule staminali emopoietiche (CSE)”. Rep. Atti n. 49/CSR del 25 maggio 2021.
73) Accordo, ai sensi degli articoli 2 comma 1, lett. b) e 4 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano
concernente “l’Aggiornamento dell’Accordo Stato Regioni del 20 ottobre 2015 (Rep atti
168/CSR) in merito al prezzo unitario di cessione, tra aziende sanitarie e tra Regioni e
Province autonome, delle unità di sangue, dei suoi componenti e dei farmaci plasmaderivati
prodotti in convenzione, nonché azioni di incentivazione dell’interscambio tra le aziende
sanitarie all’interno della regione e tra le regioni”. Rep. Atti n. 90/CSR del 17 giugno 2021.
74) Accordo, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera b), della legge 21 ottobre 2005, n. 219,
tra Governo, Regioni e Province autonome per “la definizione dei criteri e dei principi
generali per la regolamentazione delle convenzioni tra regioni, province autonome e
Associazioni e Federazioni di donatori di sangue e adozione del relativo schema-tipo.
Revisione e aggiornamento dell’Accordo Stato-Regioni 14 aprile 2016 (Rep. atti 611/CSR)”.
Rep. Atti n. 100/CSR dell’8 luglio 2021.
75) ADR 2021. United Nations Economic Commission for Europe (UNECE). European Agreement
concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road.
76) Decreto del Ministero della Salute 29 aprile 2022, recante “Approvazione delle linee guida
organizzative contenenti il «Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare», ai
fini del raggiungimento della Milestone EU M6C1-4, di cui all’Annex alla decisione di
esecuzione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021, recante l’approvazione della
valutazione del Piano per la ripresa e resilienza dell’Italia”. G.U. della Repubblica Italiana,
Serie Generale n. 120 del 24.05.2022.
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77) Decreto legislativo 5 agosto 2022, n. 138, recante “Disposizioni per l’adeguamento della
normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/746, relativo ai dispositivi
medico-diagnostici in vitro e che abroga la direttiva 98/79/CE e la decisione 2010/227/UE
della commissione, nonché per l’adeguamento alle disposizioni del regolamento (UE)
2022/112 che modifica il regolamento (UE) 2017/746 per quanto riguarda le disposizioni
transitorie per determinati dispositivi medico-diagnostici in vitro e l’applicazione differita
delle condizioni concernenti i dispositivi fabbricati internamente ai sensi dell’articolo 15
della legge 22 aprile 2021, n. 53.” G.U. della Repubblica italiana, Serie Generale n. 214 del
13.09.2022.
78) Accordo, ai sensi dell’Allegato I, punto 3, del Decreto legislativo n. 16 del 2010, tra il
Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante
“Criteri per la selezione del donatore di CSE”. Rep. atti n. 231/CSR del 30 novembre 2022.
79) Intesa ai sensi dell’articolo 15, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, così come
modificato dall’articolo 19, comma 1, della legge 5 agosto 2022, n. 118, sullo schema di
decreto del Ministro della salute concernente lo schema tipo di convenzione che le Regioni e
le Province autonome di Trento e di Bolzano stipulano con le aziende autorizzate, ai sensi
del comma 4, dell’articolo 15 della predetta legge, per la lavorazione del plasma. Rep. Atti
n. 259/CSR del 14 dicembre 2022.
80) Decreto del Ministero della Salute 19 dicembre 2022, recante “Schema tipo di convenzione
tra le regioni e le province autonome e le aziende produttrici di medicinali emoderivati per
la lavorazione del plasma raccolto sul territorio nazionale”. G.U. della Repubblica italiana,
Serie Generale n. 305 del 31.12.2022.
81) European Directorate for the Quality of Medicines & Healthcare (EDQM), Council of Europe:
Guide to the preparation, use and quality assurance of blood components, 21st edition -
2023.
82) Centro Nazionale Sangue. Linea Guida LG CNS 08 “Linee Guida per l’erogazione di
prestazioni trasfusionali in telemedicina”. Rev. 0 del 26 ottobre 2023.
83) European Pharmacopoeia. Human Plasma for Fractionation & others (S/D plasma, etc.),
11th Ed. (2023).
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European Union, Volume 4 – EU Guidelines to Good Manufacturing Practice for Medicinal
Products for Human and veterinary Use.
Disponibile su: https://health.ec.europa.eu/medicinal-products/eudralex/eudralex-volume-
4_en. Ultima consultazione: 5 aprile 2024.
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Riferimenti tecnico-scientifici
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22) European Union’s Health Programme. TRANSPOSE TRANSfusion and transplantation
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December 2020.
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Professional Advisory Committee. Guidelines for the Blood Transfusion Services. 8th ed.
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di Medicina Standard di Medicina Trasfusionale
Trasfusionale 4a Edizione
e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
SEZIONE A
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di Medicina Standard di Medicina Trasfusionale
Trasfusionale 4a Edizione
e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
La progettazione del Sistema di gestione per la qualità deve prevedere la chiara definizione:
a) delle linee di indirizzo strategico, degli obiettivi generali e specifici e delle politiche da
perseguire, da condividere con tutto il personale operante nell’ambito dell’Organizzazione;
b) della struttura organizzativa e delle responsabilità, nonché dei livelli di autorità assegnati, in
particolare in riferimento alle figure chiave dell’Organizzazione;
c) di un sistema di prescrizioni atto a garantire la disponibilità, per tutti gli operatori, di
riferimenti appropriati ed aggiornati per una corretta gestione delle attività di competenza;
d) di meccanismi per la convalida dei processi che influiscono sulla sicurezza e sulla qualità di
sangue, emocomponenti e CSE e dei sistemi gestionali informatizzati che supportano tali
processi, nonché per la qualificazione delle componenti critiche che li caratterizzano,
finalizzati a garantire la loro capacità di soddisfare requisiti predefiniti;
e) di un sistema per la gestione controllata dei cambiamenti (change control) da introdurre nei
processi/attività e nei sistemi gestionali informatizzati, ove questi possono
significativamente influenzare il livello di qualità e sicurezza di sangue, emocomponenti e
CSE;
f) di un sistema per la registrazione dei dati e delle informazioni necessari ad assicurare la
tracciabilità delle attività svolte e dei risultati conseguiti dalla Struttura;
g) di un sistema di monitoraggio e analisi della qualità dei processi, dei prodotti realizzati e del
servizio erogato, atto ad identificare e a correggere eventuali situazioni di criticità, nonché
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di Medicina Standard di Medicina Trasfusionale
Trasfusionale 4a Edizione
e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
A.2.1.2 La direzione della ST definisce, coerentemente con gli indirizzi, con gli
obiettivi generali e con le politiche delineati, nonché in funzione delle
eventuali criticità emerse a seguito delle attività sistematiche di
monitoraggio della qualità, gli obiettivi specifici di miglioramento che la
Struttura si impegna a perseguire.
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di Medicina Standard di Medicina Trasfusionale
Trasfusionale 4a Edizione
e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
A.2.1.1 La direzione della ST elabora e formalizza gli indirizzi, gli obiettivi generali e le
politiche da perseguire nell’ambito della Struttura, con particolare riferimento alla
qualità dei prodotti e delle prestazioni.
La direzione della ST deve elaborare e formalizzare le linee di indirizzo strategico, gli obiettivi
generali e le politiche da perseguire nell’ambito della Struttura. Essi devono essere:
a) appropriati rispetto alla mission della Struttura;
b) coerenti con gli indirizzi e le politiche delineati ai livelli aziendali sovraordinati e allineati con
i piani strategici di programmazione nazionale e regionale;
c) finalizzati a presidiare e a migliorare in continuo la sicurezza del percorso trasfusionale, per
quanto concerne il donatore, il paziente e gli operatori coinvolti;
d) finalizzati al soddisfacimento del fabbisogno di componenti e derivati del sangue nelle aree
assistenziali di riferimento della ST (in particolare, per le esigenze correlate a situazioni di
urgenza ed emergenza), nonché negli ambiti definiti dalla programmazione regionale e
nazionale per l’autosufficienza;
e) orientati al perseguimento dell’appropriatezza nell’utilizzo clinico dei componenti e derivati
del sangue e dell’appropriatezza organizzativa nei processi di gestione degli stessi;
f) orientati a valorizzare e ad affermare il ruolo della medicina trasfusionale come attività
strategica a supporto di molti tra i più importanti percorsi assistenziali, promuovendo e
concorrendo alla definizione di percorsi diagnostico-terapeutici, anche nell’ambito dei
Comitati per il Buon Uso del Sangue (CoBUS);
g) comprensivi di un sistema integrato di gestione del rischio atto a consentire la valutazione, il
controllo, la comunicazione e la revisione dei rischi in relazione alla qualità e sicurezza dei
prodotti, alla salute del donatore/paziente e alla tutela degli operatori e dell’ambiente;
h) orientati alla valorizzazione del personale e all’aggiornamento continuo delle sue
competenze;
i) orientati al miglioramento dell’Organizzazione e delle sue performance.
A.2.1.1.1 Gli indirizzi, gli obiettivi generali e le politiche da perseguire nell’ambito della
ST vengono diffusi a tutto il personale in essa operante.
Gli indirizzi, gli obiettivi generali e le politiche da perseguire nell’ambito della Struttura devono
essere definiti con la collaborazione dei responsabili della ST (ad esempio: dirigenti
responsabili di settore, tecnici e infermieri coordinatori).
Essi devono inoltre essere diffusi a tutto il personale operante nella Struttura; le attività svolte
per la loro diffusione devono essere documentate (attraverso la verbalizzazione di riunioni
finalizzate a questo scopo o sistemi equivalenti).
36
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A.2.1.1.2 Gli indirizzi, gli obiettivi generali e le politiche da perseguire nell’ambito della
ST vengono sistematicamente riesaminati al fine di accertarne l’adeguatezza
nel tempo, con periodicità almeno annuale.
La attività di verifica della adeguatezza nel tempo degli indirizzi, degli obiettivi generali e delle
politiche da perseguire nell’ambito della ST e la loro eventuale revisione devono essere
documentate6.
A.2.1.2 La direzione della ST definisce, coerentemente con gli indirizzi, con gli obiettivi
generali e con le politiche delineati, nonché in funzione delle eventuali criticità
emerse a seguito delle attività sistematiche di monitoraggio della qualità, gli
obiettivi specifici di miglioramento che la Struttura si impegna a perseguire.
Per ciascun obiettivo, devono essere chiaramente definiti i relativi responsabili, le risorse, i
tempi, le modalità previste per il loro perseguimento ed indicatori di misurazione idonei alla
verifica del loro raggiungimento.
A.2.1.2.1 Gli obiettivi specifici di miglioramento della qualità definiti vengono diffusi a
tutto il personale operante nell’ambito della ST.
Gli obiettivi di miglioramento della qualità devono essere definiti con la collaborazione dei
responsabili della ST e devono essere assegnati e diffusi a tutti i pertinenti livelli
dell’Organizzazione.
Le attività svolte per la diffusione degli obiettivi devono essere documentate (attraverso la
verbalizzazione di riunioni finalizzate a questo scopo o sistemi equivalenti).
6
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità, Standard A.15.1.5.
7
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
37
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A.2.1.2.2 Gli obiettivi specifici di miglioramento della qualità vengono verificati con
periodicità almeno annuale.
La direzione della ST deve verificare periodicamente, con cadenza almeno annuale, il grado di
raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità definiti8.
A.2.2 ORGANIZZAZIONE
8
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità, Standard A.15.1.5.
38
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La direzione della Struttura deve identificare formalmente i sostituti di tali figure chiave.
Il personale che ricopre ruoli di responsabilità deve avere un adeguato livello di competenza e
di autorità.
I documenti che definiscono le responsabilità e gli incarichi assegnati devono essere compresi
e sottoscritti dagli interessati, nonché essere portati a conoscenza di tutto il personale
operante nella ST.
Le responsabilità associate ai diversi soggetti che operano nell’ambito della Struttura devono
essere chiaramente definite anche all’interno delle procedure adottate dall’Organizzazione.
La persona responsabile della ST deve essere individuata ai sensi delle disposizioni normative
vigenti.
La funzione di garanzia della qualità deve essere assegnata ad un soggetto diverso da quello a
cui viene assegnata la responsabilità della produzione degli emocomponenti nelle ST in cui
venga svolta questa attività9.
9
V. Standard A.2.2.1.3.
10
V. Cap. A.5.1 Documenti prescrittivi.
11
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
12
V. Cap. A.5.1 Documenti prescrittivi.
39
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e) alla sorveglianza sulle attività di rilevazione, raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati
previsti dal sistema di monitoraggio della qualità definito per la ST, finalizzati a tenere sotto
controllo il livello di applicazione, l’efficacia e l’efficienza del sistema di gestione per la
qualità13;
f) alla promozione di attività di informazione-formazione interna sui temi inerenti alla gestione
per la qualità14;
g) all’organizzazione delle attività di audit interno della qualità della ST15 e delle attività di
audit da effettuare presso le UdR afferenti alla ST16;
h) al coordinamento delle attività conseguenti agli audit della qualità di parte seconda (svolti
dalla azienda convenzionata per la lavorazione farmaceutica del plasma) e di parte terza
(svolti dalle autorità competenti a livello regionale/nazionale ai fini dell’accreditamento
istituzionale, dagli organismi preposti al rilascio della certificazione UNI EN ISO 9001, dagli
enti preposti al rilascio dell’accreditamento Joint Commission International, etc.) ricevuti
dalla ST;
i) alla sorveglianza sulle azioni correttive, preventive e di miglioramento avviate presso la
ST17.
13
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
14
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale.
15
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità, Standard A.15.1.3.
16
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.7 Regolamentazione e controllo delle attività svolte presso le
Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti, Standard B.7.4.
17
V. Cap. A.15.2 Azioni correttive e preventive.
18
V. Standard A.2.2.1 e Appendice Requisiti e modalità tecnico-organizzative per l’erogazione dei servizi di medicina
trasfusionale.
19
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
20
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
21
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
22
V. Cap. A.5.1 Documenti prescrittivi.
40
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La direzione della ST deve definire formalmente le responsabilità specifiche che fanno capo
alla funzione28.
La responsabilità del controllo qualità deve essere assegnata a un soggetto diverso da quello a
cui viene assegnata la responsabilità della produzione degli emocomponenti, nelle ST in cui
venga svolta questa attività29.
Il responsabile del controllo qualità può essere lo stesso soggetto che ricopre il ruolo di
responsabile della funzione di garanzia della qualità30.
a) Controllo dei materiali/reagenti critici (dispositivi per la raccolta del sangue intero,
contenitori secondari, kit per aferesi produttiva, etichette, reagenti, soluzioni detergenti e
disinfettanti, …), finalizzato ad assicurare che solo i materiali/reagenti per i quali sia stata
attestata la conformità alle specifiche qualitative definite vengano rilasciati per l’uso31:
- verifica dei documenti che definiscono le specifiche qualitative dei materiali e le
procedure di campionamento e controllo;
- verifica di idoneità dei locali/aree dove si svolgono le attività di controllo dei
materiali/reagenti in relazione al corretto svolgimento delle stesse;
- training degli operatori preposti alle attività di controllo;
23
V. Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche e Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione
emocomponenti, Cap. C.1 Produzione di emocomponenti allogenici da sangue intero e da aferesi.
24
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale.
25
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
26
V. Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità.
27
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
28
V. Standard A.2.2.1 e Appendice Requisiti e modalità tecnico-organizzative per l’erogazione dei servizi di medicina
trasfusionale.
29
V. Standard A.2.2.1.3.
30
V. Standard A.2.2.1.2.
31
V. Cap. A.10 Gestione dei materiali.
41
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c) Controllo delle unità di sangue e di emocomponenti ricevute, svolto dalla ST preposta alla
lavorazione delle stesse, finalizzato ad assicurare che solo le unità per le quali sia stata
attestata la conformità agli standard definiti in riferimento alla normativa vigente vengano
rilasciate per le lavorazioni successive37:
- verifica dei documenti che definiscono le specifiche qualitative per le unità da lavorare e
le procedure di controllo in fase di accettazione delle stesse;
- qualificazione dei locali/aree dove si svolgono le attività di controllo in fase di
accettazione delle unità e mantenimento del loro stato di qualificazione;
- training degli operatori preposti alle attività di controllo delle unità in fase di
accettazione;
- verifica che le registrazioni che attestano la conformità delle unità a seguito dei controlli
effettuati siano valutate e firmate da personale autorizzato e che eventuali non
conformità riscontrate siano state risolte38;
- rilascio delle unità di sangue ed emocomponenti per le lavorazioni successive;
- partecipazione alle attività di analisi e valutazione delle criticità rilevate in merito alla
qualità delle unità di sangue/emocomponenti ricevute dalla ST39.
32
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
33
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
34
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.3.2 Effettuazione della raccolta di sangue intero e aferesi
produttiva, Standard B.3.2.1.7 e Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.1
Produzione di emocomponenti allogenici da sangue intero e da aferesi, Standard C.1.3.
35
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
36
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
37
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.1 Produzione di emocomponenti
allogenici da sangue intero e da aferesi, Standard C.1.3.
38
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
39
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
42
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d) Controllo degli emocomponenti realizzati tramite scomposizione del sangue intero e del
plasma congelato, finalizzato a garantire che solo le unità per le quali sia stata attestata la
conformità agli standard definiti in riferimento alla normativa vigente vengano rilasciate per
la validazione40:
- verifica dei documenti che definiscono le procedure di controllo delle unità di
emocomponenti al termine delle attività di scomposizione e al termine delle attività di
congelamento;
- qualificazione delle apparecchiature/materiali impiegati per le attività di controllo;
- training degli operatori preposti alle attività di controllo;
- verifica che le registrazioni che attestano la conformità delle unità a seguito dei controlli
effettuati siano valutate e firmate da personale autorizzato e che eventuali non
conformità riscontrate siano state risolte41;
- rilascio delle unità prodotte tramite scomposizione del sangue intero per la validazione
(o, nel caso del plasma, per il congelamento);
- rilascio delle unità di plasma congelato per la validazione;
- partecipazione alle attività di analisi e valutazione delle criticità rilevate in merito alla
qualità dei prodotti42.
e) Validazione, finalizzata ad assicurare che solo le unità per le quali sia stata accertata la
conformità di tutti gli elementi di registrazione documentale, di ammissibilità anamnestica e
medica e di indagine diagnostica ai criteri di autorizzazione al loro impiego previsti dalla
normativa vigente vengano rilasciate per la assegnazione clinica, per la cessione ad altre ST
o per l’invio del plasma all’industria convenzionata per la lavorazione farmaceutica43:
- verifica e mantenimento delle procedure/sistemi atti ad assicurare che solo le unità per le
quali sia stata accertata la conformità agli standard di produzione previsti per le fasi
precedenti (scomposizione del sangue intero, eventuale congelamento del plasma),
nonché la conformità di tutti gli elementi di registrazione documentale, di ammissibilità
anamnestica e medica e di indagine diagnostica ai criteri di autorizzazione al loro impiego
previsti dalla normativa vigente vengano validate ai fini della assegnazione clinica, della
cessione ad altre ST o dell’invio del plasma all’industria convenzionata per la produzione
di plasmaderivati.
40
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.5 Qualificazione biologica e
validazione degli emocomponenti allogenici.
41
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
42
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
43
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.5 Qualificazione biologica e
validazione degli emocomponenti allogenici.
44
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap.5.4 Controllo di qualità degli
emocomponenti.
45
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
43
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- Convalida dei metodi analitici impiegati per l’esecuzione dei test di qualificazione
biologica degli emocomponenti e dei test di compatibilità pre-trasfusionale;
- Controlli di qualità interni (CQi) previsti per le attività diagnostiche di laboratorio svolte in
relazione ai test di qualificazione biologica degli emocomponenti e ai test di compatibilità
pre-trasfusionale, finalizzati a valutare e ad attestare la precisione e la accuratezza dei
sistemi analitici49:
verifica dei documenti che definiscono i CQi previsti ed i criteri di accettabilità;
verifica dell’effettuazione del training degli operatori preposti alle attività di CQi;
verifica che le registrazioni che attestano la conformità dei sistemi analitici a seguito
dei CQi effettuati siano valutate e firmate da personale autorizzato e che eventuali
non conformità riscontrate siano state risolte50;
partecipazione alle attività di analisi e valutazione delle criticità rilevate in merito al
controllo dei sistemi analitici51.
46
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.2 Processo di esecuzione dei test analitici.
47
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.2 Processo di esecuzione dei test analitici.
48
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
49
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.2 Processo di esecuzione dei test analitici.
50
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
51
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
52
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio.
44
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Il referente per l’emovigilanza deve essere individuato tra i dirigenti medici della ST57; a tale
referente devono essere demandate le responsabilità previste dalla normativa vigente.
La direzione della ST deve definire formalmente le responsabilità specifiche che fanno capo
alla funzione58.
Al responsabile per la gestione dei richiami di prodotto, degli incidenti, delle reazioni
indesiderate gravi e dei near miss deve essere demandata la responsabilità delle decisioni
relative alle misure immediate da intraprendere in occasione del verificarsi di tali eventi59.
La direzione della ST deve definire formalmente le responsabilità specifiche che fanno capo
alla funzione60.
53
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
54
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi e Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.4 affidamento di
attività diagnostiche di laboratorio ad altre strutture.
55
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
56
V. Standard A.2.2.1 e Appendice Requisiti e modalità tecnico-organizzative per l’erogazione dei servizi di medicina
trasfusionale.
57
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.4 Emovigilanza sui donatori e Sez. D Assegnazione e
distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.4.1 Emovigilanza sui riceventi.
58
V. Standard A.2.2.1.
59
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.2 Assegnazione degli emocomponenti.
60
V. Standard A.2.2.1.
45
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A.3.1 Sono disponibili procedure scritte per tutti i processi/attività che influiscono sulla
qualità e sulla sicurezza del sangue, degli emocomponenti e delle CSE.
I processi che influiscono sulla qualità e sulla sicurezza del sangue, degli emocomponenti e
delle CSE devono essere pianificati dalla ST in conformità alle disposizioni normative vigenti e
attraverso procedure scritte, elaborate a fronte di adeguate analisi e valutazioni dei rischi e,
ove previsto, a seguito di attività di convalida61.
La ST può formalizzare le procedure attraverso lo schema ritenuto più opportuno (ad esempio:
descrizione per esteso del processo, schede processo, diagrammi di flusso, matrici).
In ogni caso, devono essere indicati in modo chiaro, per ogni processo:
a) la sequenza di attività che lo compongono;
b) i responsabili delle singole attività;
c) le modalità operative adottate;
d) i documenti prescrittivi di riferimento per lo svolgimento delle attività;
e) le registrazioni da produrre nelle varie fasi;
conformemente a quanto previsto dagli Standard specifici definiti dal presente Manuale.
61
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
46
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A.3.2 La ST identifica le variabili critiche dei processi di erogazione del servizio e dei
processi di supporto e pianifica di conseguenza i relativi controlli da effettuare al
fine di consentire un costante monitoraggio della loro adeguatezza.
Con l’espressione “Controlli di processo”, ci si intende riferire alle attività di verifica di alcune
variabili dei processi di erogazione del servizio, o dei processi di supporto a questi ultimi,
considerate critiche ai fini del corretto svolgimento delle attività e dunque della qualità degli
output dei processi stessi, con particolare riferimento agli aspetti di carattere tecnico-
professionale.
62
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
47
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A.4.1 I processi che influiscono sulla qualità e sulla sicurezza del sangue, degli
emocomponenti e delle CSE vengono convalidati prima di essere
introdotti e a seguito di modifiche rilevanti.
A.4.7 Gli impianti/sistemi che influiscono sulla sicurezza e qualità dei prodotti
trasfusionali, nonché sulla sicurezza dei donatori/pazienti, degli operatori
e dell’ambiente, vengono qualificati prima dell’uso e a fronte di modifiche
rilevanti, e sono verificati ad intervalli regolari ed appropriati.
48
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A.4.1 I processi che influiscono sulla qualità e sulla sicurezza del sangue, degli
emocomponenti e delle CSE vengono convalidati prima di essere introdotti e a
seguito di modifiche rilevanti.
I processi che influiscono sulla qualità e sulla sicurezza del sangue, degli emocomponenti e
delle CSE devono essere convalidati, a fronte di risultati attesi specificati, prima di essere
introdotti e a seguito di modifiche rilevanti, in riferimento a procedure scritte e in conformità a
quanto definito dalle disposizioni normative e linee guida vigenti.
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Il processo di raccolta del sangue e degli emocomponenti non deve essere convalidato. La
definizione della procedura relativa a questo processo prevede comunque:
a) la convalida, prima della sua introduzione e a seguito di modifiche rilevanti, della procedura
per la detersione e disinfezione della cute prima della venipuntura63;
b) la qualificazione delle componenti critiche del processo64.
A.4.2 I metodi analitici impiegati dalla ST per l’effettuazione dei test di qualificazione
biologica degli emocomponenti e dei test di compatibilità pre-trasfusionale
vengono convalidati prima di essere introdotti e a seguito di modifiche rilevanti.
Devono essere convalidati i metodi analitici utilizzati per i seguenti test, ove effettuati dalla
ST:
a) test previsti dalla normativa vigente per la qualificazione biologica degli emocomponenti,
compresi i test di conferma a fronte di test ripetutamente reattivi65:
- test sierologici e di biologia molecolare;
- test immunoematologici.
b) test di compatibilità pre-trasfusionale66.
I metodi analitici impiegati dalla ST per l’effettuazione dei suddetti test devono essere
convalidati, a fronte di risultati attesi specificati, prima di essere introdotti e a seguito di
modifiche rilevanti, in riferimento a procedure scritte e in conformità a quanto definito dalle
disposizioni normative e linee guida vigenti.
I metodi analitici impiegati dai laboratori afferenti alle ST prevedono l’impiego di dispositivi
medico-diagnostici in vitro (kit diagnostici) commerciali che sono stati preventivamente
convalidati dal produttore secondo la normativa vigente (marcatura CE e IVD) in quanto
rientrano tra i reagenti e i prodotti dell’elenco A dell’Allegato II:
- reagenti per la rilevazione di infezioni da HIV 1 e 2, HTLV I e II e da epatite B, C e D;
- reagenti per la determinazione di alcuni gruppi sanguigni (sistema ABO, RhD, C, c, E, e,
sistema Kell).
I produttori dei suddetti dispositivi seguono lo specifico iter procedurale per la valutazione di
conformità ai fini della apposizione della marcatura CE da parte di un organismo notificato, il
quale ha la responsabilità di approvare le strutture produttive, di verificare e valutare i
protocolli di produzione e di controllare lotto per lotto i kit diagnostici.
Tali kit diagnostici sono considerati “metodi analitici normati”.
Il laboratorio della ST, nella implementazione di questi metodi analitici, deve confermare che
può riprodurre adeguatamente le specifiche tecniche definite dal produttore, prima di applicarle
ai campioni ematici prelevati da donatori/pazienti.
La convalida dei metodi analitici da parte della ST consente di scegliere il Controllo Qualità
interno (CQi) più idoneo da impiegare nella routine per monitorare nel tempo il mantenimento
dello stato di convalida dei metodi stessi67.
63
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.3.2 Effettuazione della raccolta di sangue intero e aferesi
produttiva, Standard B.3.2.1.5.
64
V. Standard A.4.6, A.4.7 e Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale.
65
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.5 Qualificazione biologica e
validazione degli emocomponenti allogenici.
66
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.2.5 Selezione e assegnazione degli
emocomponenti.
67
V. Standard A.4.3 e Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.2 Processo di esecuzione dei test analitici.
50
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I metodi analitici impiegati dalla ST per l’effettuazione dei test di qualificazione biologica e dei
test di compatibilità pre-trasfusionale devono essere costantemente monitorati, attraverso
l’effettuazione di Controlli Qualità interni (CQi) e la partecipazione a programmi di Valutazione
Esterna della Qualità (VEQ)69, e devono essere valutati periodicamente al fine di accertare il
mantenimento del loro stato di convalida, in riferimento a procedure scritte.
Qualora i processi e i metodi analitici non siano stati oggetto di cambiamenti significativi,
l’evidenza di soddisfacimento degli standard definiti, acquisita attraverso le suddette attività di
monitoraggio, può essere sufficiente a confermare lo stato di convalida dei processi/metodi
stessi e quindi rendere non necessaria una loro completa riconvalida.
A.4.4 I software dei sistemi gestionali informatizzati vengono convalidati prima di essere
introdotti e a seguito di modifiche rilevanti, e sono sottoposti ad attività di
manutenzione periodica e a controlli regolari di affidabilità.
I software dei sistemi gestionali informatizzati devono essere convalidati prima di essere
introdotti e a seguito di modifiche rilevanti, a fronte di requisiti specificati, in riferimento a
procedure scritte e conformi alla normativa vigente, al fine di attestare:
a) la loro capacità di fornire in modo riproducibile risultati rispondenti a requisiti specificati a
priori;
b) la loro capacità di garantire l’integrità e l’accuratezza dei dati di back-up;
c) la possibilità di ripristino dei dati stessi;
d) il mantenimento della tracciabilità e la fruibilità dei dati in caso di migrazione ad altri
sistemi.
68
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
69
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2.3 Valutazione Esterna di Qualità.
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Tra i software da convalidare, deve essere compreso anche il “middleware”, ossia l’insieme di
programmi informatici che fungono da intermediari tra diverse applicazioni e componenti
software e che sono spesso utilizzati come supporto per sistemi distribuiti complessi.
Le prove finalizzate alla convalida del software devono essere effettuate nella sede di utilizzo
del sistema gestionale informatizzato, con le componenti informatiche, le procedure e il
personale che verranno impiegati nella routine dopo il suo rilascio.
La convalida dei software può essere effettuata avvalendosi dei dati di analisi messi a
disposizione dal fornitore: in questo caso, la ST deve conservare la documentazione che
fornisce evidenza della capacità dei software di soddisfare in modo efficace i requisiti previsti.
I software devono essere sottoposti a regolari attività di controllo della loro affidabilità e di
manutenzione, ai fini del mantenimento dei requisiti e delle prestazioni previsti, anche tenendo
conto degli eventi riscontrati durante l’operatività dei sistemi, quali non conformità o incidenti.
70
Good Manufacturing Practice.
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Essi devono inoltre essere verificati ad intervalli regolari ed appropriati al fine di verificare il
mantenimento del loro stato di qualificazione.
La qualificazione delle apparecchiature può essere effettuata avvalendosi dei dati di analisi
forniti dal fabbricante: in questo caso, la ST deve conservare la documentazione che fornisce
evidenza della capacità delle apparecchiature di soddisfare in modo efficace i requisiti previsti.
A.4.7 Gli impianti/sistemi che influiscono sulla sicurezza e qualità dei prodotti
trasfusionali, nonché sulla sicurezza dei donatori/pazienti, degli operatori e
dell’ambiente, vengono qualificati prima dell’uso e a fronte di modifiche rilevanti, e
sono verificati ad intervalli regolari ed appropriati.
Gli impianti/sistemi che influiscono sulla sicurezza e qualità dei prodotti, nonché sulla sicurezza
dei donatori/pazienti, degli operatori e dell’ambiente, devono essere qualificati, a fronte di
requisiti specificati, prima dell’uso e a fronte di modifiche rilevanti, in riferimento a procedure
scritte e conformi alle disposizioni normative vigenti.
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La qualificazione può essere effettuata avvalendosi dei dati di analisi forniti dal fabbricante o
dai soggetti aziendali preposti alla gestione dei suddetti impianti/sistemi: in questo caso, la ST
deve conservare la documentazione che fornisce evidenza della capacità degli impianti/sistemi
di soddisfare in modo efficace i requisiti previsti.
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Eventuali modifiche apportate a quanto definito nel suddetto programma devono essere
supportate da opportuno razionale.
Il risk management è un approccio che considera il “rischio” come elemento fondamentale per
guidare le scelte in fase di pianificazione dei processi e delle attività. L’approccio “risk-based”
ai processi prevede infatti l’implementazione di meccanismi sistematici di identificazione,
analisi su basi scientifiche, valutazione e presidio degli aspetti critici dei processi/sistemi,
finalizzati ad eliminare, o comunque a ridurre a livelli accettabili, eventuali impatti negativi su
qualità/sicurezza del prodotto, salute del donatore/paziente e tutela dell’ambiente/degli
operatori.
71
V. Cap. A.2.1 Politiche e obiettivi.
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Le attività inerenti alla identificazione, alla analisi e alla valutazione dei rischi devono essere
pianificate e formalizzate in apposite procedure indicanti obiettivi, responsabilità e
metodologie/tecniche utilizzate.
La pianificazione delle prove di convalida dei processi, dei software dei sistemi gestionali
informatizzati e dei metodi analitici deve includere sempre almeno:
a) lo scopo della convalida;
b) l’approccio da adottare;
c) le risorse da impiegare;
d) il training del personale coinvolto;
e) il protocollo di prova (e quindi i test previsti, le metodologie impiegate, le condizioni di
effettuazione, gli output attesi, i criteri di accettabilità da considerare per le verifiche);
f) la gestione prevista in caso di scostamenti riscontrati in relazione ai risultati attesi;
g) le responsabilità di ogni fase del percorso.
I protocolli di prova dovrebbero sempre prevedere anche scenari worst case72, attraverso
simulazioni di svolgimento delle attività in “condizioni limite” che offrono le maggiori possibilità
di difetto del prodotto o di insuccesso del processo rispetto alle condizioni ideali.
Le prove effettuate secondo un approccio worst case, se non superate, non necessariamente
inficiano la convalida del processo/metodo/sistema; esse possono però servire ad introdurre
particolari restrizioni nelle procedure operative applicate dalla ST.
72
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
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Solo al completamento del riesame dei risultati conseguiti al termine delle attività di
convalida/qualificazione, il processo/metodo/sistema o la componente del processo interessata
possono essere rilasciati a cura dei soggetti preposti nell’ambito della ST.
73
V. Cap. A.6, Standard A.6.1.1.
74
V. Standard A.4.11.
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L’impatto del cambiamento deve essere preliminarmente valutato sulla base di appropriate
analisi tecnico-scientifiche ed applicando procedure formalizzate di identificazione, analisi e
valutazione di rischi finalizzate ad identificare le azioni da svolgere al fine di eliminare o
comunque di ridurre ad un livello accettabile eventuali rischi (ad esempio: test specifici,
convalida/riconvalida, qualificazione/riqualificazione, formalizzazione di procedure, attivazione
di controlli specifici).
Nell’ambito della procedura di change control75, devono essere definite le responsabilità delle
attività di analisi e di valutazione dei rischi e dei conseguenti provvedimenti da intraprendere.
Al termine dell’iter, il cambiamento può essere introdotto solo a seguito del riesame e della
approvazione formale da parte dei soggetti preposti nell’ambito della ST.
75
V. Standard A.4.8.
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I documenti di natura prescrittiva sono quelli che definiscono le regole e gli standard da
applicare all’interno di un’Organizzazione. Esempi di documenti prescrittivi sono: procedure,
istruzioni operative, protocolli diagnostico-terapeutici, norme comportamentali, documenti che
definiscono l’organizzazione della Struttura, specifiche tecniche.
I documenti prescrittivi in vigore presso la ST devono essere tenuti sotto controllo allo scopo
di assicurare la disponibilità di riferimenti appropriati, chiari ed aggiornati per gli operatori
preposti allo svolgimento delle diverse attività.
I sistemi adottati per la gestione dei documenti prescrittivi devono garantire che siano
chiaramente definiti:
a) i criteri di identificazione dei documenti;
b) le responsabilità inerenti alla elaborazione, verifica ed approvazione dei documenti,
assegnate a personale competente ed autorizzato;
c) la data di entrata in vigore dei documenti (ossia la data di effettivo inizio di applicazione dei
documenti, previa approvazione/distribuzione degli stessi ed informazione/addestramento
del personale preposto alla loro applicazione76);
d) le modalità di gestione degli aggiornamenti (le modifiche devono essere sempre datate e
firmate da soggetti autorizzati e dovrebbero essere evidenziate);
e) le responsabilità e gli strumenti impiegati per la diffusione dei documenti ai soggetti
interessati (indicati in apposite liste), in occasione di ogni revisione degli stessi;
f) le responsabilità e le modalità di conservazione degli originali approvati;
g) le modalità di gestione della documentazione non più valida (meccanismi di rimozione delle
copie dai luoghi di utilizzo, tempi di conservazione, modalità di eliminazione dei documenti
alla scadenza dei tempi di conservazione previsti).
Si suggerisce di registrare la data di entrata in vigore dei documenti negli elenchi che
indicano i documenti prescrittivi emessi ed applicati dalla Struttura77.
Ove previsto, le procedure che regolamentano i processi possono essere approvati solo dopo
l’effettuazione di adeguati studi di convalida78.
76
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale, Standard A.6.1.4.
77
V. Standard A.5.1.2.
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Gli elenchi destinati a contenere i documenti prescrittivi emessi ed applicati dalla Struttura
devono indicare sempre il livello di revisione dei documenti stessi.
In alcuni casi, le prescrizioni da applicare per il corretto svolgimento dei processi e delle
attività nell’ambito di una ST sono definite in documenti di origine esterna, quali:
a) disposizioni normative vigenti (regionali, nazionali ed internazionali);
b) direttive e disposizioni emanate dall’Ente a cui la ST afferisce;
c) linee guida ed altri documenti tecnico-scientifici di riferimento;
d) convenzioni/protocolli di intesa condivisi con Enti/Strutture/Associazioni con cui la ST si
interfaccia, compresa la l’industria convenzionata per il frazionamento del plasma ed il
ritorno corrispettivo di farmaci plasmaderivati;
e) documentazione tecnica emessa dai fornitori (manuali d’uso e manutenzione delle
apparecchiature e loro aggiornamenti, schede tecniche e di sicurezza dei materiali, etc.).
78
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.1.
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Per quanto riguarda la definizione del termine “Modulo”, V. Introduzione agli Standard di
Medicina Trasfusionale, Definizioni.
La ST deve adottare modalità controllate di gestione dei moduli in vigore, atte a garantire che:
a) essi siano univocamente identificati;
b) essi siano approvati da soggetti autorizzati all’interno dell’Organizzazione ed inseriti in
appositi elenchi sistematicamente aggiornati dai responsabili identificati dalla direzione della
Struttura;
c) sia sempre definita la data della loro entrata in vigore (ossia la data di effettivo inizio di
applicazione dei moduli, previa approvazione/distribuzione degli stessi e informazione/
addestramento del personale preposto alla loro applicazione79);
d) il loro livello di aggiornamento sia sempre chiaramente identificabile;
e) vengano tempestivamente rimosse le copie non più valide e siano sempre disponibili agli
operatori della ST le versioni aggiornate.
Si suggerisce di registrare la data di entrata in vigore dei moduli negli elenchi che indicano i
moduli utilizzati dalla Struttura80.
79
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale, Standard A.6.1.4.
80
V. Standard A.5.1.2.
61
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A.5.2.1 La ST adotta sistemi atti a garantire l’identificazione e la corretta gestione dei dati
e delle registrazioni della qualità prodotti nell’ambito dell’Organizzazione.
La direzione della ST deve identificare tutte le registrazioni ed i dati atti a garantire, per
periodi di tempo definiti, la tracciabilità dello svolgimento di ogni fase di lavoro prevista dalle
procedure in vigore presso la Struttura e dei risultati conseguiti.
I dati e le registrazioni della qualità devono essere prodotti contestualmente alle attività
svolte e possono essere prodotti su qualsiasi tipo di supporto (cartaceo, digitale) e con
qualsiasi forma (testuale, grafica, fotografica).
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Gli operatori responsabili della produzione manuale dei dati e delle registrazioni della qualità
devono garantire che essi siano leggibili.
La ST deve adottare criteri atti a garantire l’identificabilità e l’agevole rintracciabilità dei dati e
delle registrazioni della qualità.
Deve essere disponibile un registro contenente il deposito delle firme (per esteso e sigle) del
personale in dotazione alla ST.
I dati anagrafici, clinici e di laboratorio relativi a donatori e pazienti devono essere registrati,
aggiornati e gestiti nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalle disposizioni normative
vigenti, a cura di personale incaricato del trattamento dei dati personali adeguatamente
formato in materia di protezione degli stessi81.
In particolare, devono essere raccolti e trattati con mezzi informatici solo i dati personali,
relativi a donatori e pazienti, indispensabili per il perseguimento delle finalità previste dalle
suddette disposizioni normative, in conformità ai principi di indispensabilità e necessità, nonché
di proporzionalità, pertinenza e non eccedenza dei dati personali trattati.
La ST deve assicurare la protezione delle informazioni e dei dati raccolti, mediante l’adozione
di misure atte a prevenire:
a) aggiunte;
b) soppressioni;
c) modifiche non autorizzate (laddove siano necessarie correzioni, la registrazione originale
non deve essere cancellata e deve essere garantita la rintracciabilità del soggetto che ha
apportato la modifica e la relativa data. Ove applicabile, il motivo della correzione deve
essere documentato);
d) divulgazione non autorizzata delle informazioni.
81
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale, Standard A.6.1.4.
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La direzione della ST deve identificare i dati e le registrazioni della qualità che la Struttura si
impegna a produrre e a conservare per periodi di tempo stabiliti, nonché disporre ai fini del
loro inserimento in appositi elenchi.
La direzione della ST deve garantire che il personale che opera nell’ambito dei processi e delle
attività svolte possieda e sviluppi competenze commisurate al livello di responsabilità e ai
compiti assegnati.
82
V. Cap. A.9.5 Gestione dei sistemi gestionali informatizzati, Standard A.9.5.1.9.
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La direzione della ST deve stabilire le competenze minime, tecniche e gestionali, che ogni
categoria professionale operante nell’ambito della Struttura deve possedere, in relazione ai
ruoli assegnati, in riferimento a quanto definito nell’Allegato 1 di questa Sezione Competenze
professionali e organizzativo-gestionali del personale sanitario.
I piani di inserimento del personale di nuova acquisizione o per il quale sia previsto un cambio
di ruolo nell’ambito dell’Organizzazione o un reinserimento dopo una assenza prolungata
devono definire, in riferimento alle disposizioni normative vigenti, almeno:
a) le competenze che il soggetto da inserire deve acquisire;
b) i tempi previsti per il percorso di inserimento;
c) le modalità di addestramento, ove opportuno;
d) i responsabili preposti all’inserimento;
e) i criteri e le modalità di verifica della acquisizione delle competenze da parte del soggetto in
fase di inserimento ed i responsabili preposti alla verifica;
f) l’eventuale documentazione di riferimento necessaria per il percorso di inserimento.
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Per ogni soggetto operante nell’ambito della ST, devono essere rintracciabili le attività di
formazione ed aggiornamento a cui questi ha partecipato, attraverso la produzione e/o la
conservazione della documentazione inerente (ad esempio: schede di formazione individuali,
attestati di partecipazione a eventi formativi, registri presenze, materiale didattico).
La verifica dell’efficacia delle attività formative svolte deve essere pianificata e documentata a
cura di soggetti identificati dalla direzione della ST.
83
V. Standard A.6.1.5.
84
V. Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
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La direzione della ST deve identificare e mettere a disposizione del personale che opera nella
Struttura le disposizioni aziendali finalizzate a minimizzare i rischi per la salute e la sicurezza
degli operatori, quali, ad esempio:
a) regolamenti per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale;
b) piani di emergenza;
c) procedure da attuare in caso di incidenti occorsi sul luogo di lavoro;
d) procedure per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
In tutte le aree di lavoro devono essere disponibili le istruzioni scritte relative all’igiene
personale che possono essere rilevanti ai fini della qualità e della sicurezza dei prodotti
trasfusionali (ad esempio: lavaggio sociale delle mani, utilizzo di gel idroalcolici, divieto di
indossare anelli/bracciali). Le istruzioni devono essere adeguate alla tipologia di attività da
svolgere e conformi alle disposizioni normative vigenti.
È responsabilità della direzione della Struttura assicurarsi che tutto il personale comprenda
ed applichi in modo rigoroso tali istruzioni.
A.6.2.2.2 - divieto di mangiare, bere e fumare nelle aree dove si svolgono attività che
influiscono sulla sicurezza e sulla qualità del sangue, degli emocomponenti
e delle CSE;
Nelle aree in cui si svolgono attività che influiscono sulla sicurezza e sulla qualità del sangue,
degli emocomponenti e delle CSE, deve essere fatto divieto di mangiare, bere, fumare ed
eseguire medicazioni personali.
In generale, deve essere proibito qualunque comportamento che possa rappresentare un
potenziale pericolo per la sicurezza dei prodotti trasfusionali.
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A.6.2.2.3 - condizioni di salute del personale che possono assumere rilevanza per la
sicurezza e la qualità del sangue, degli emocomponenti e delle CSE;
I visitatori o comunque personale non formato non dovrebbero accedere alle aree destinate
alla produzione e alle attività di laboratorio.
Qualora il loro accesso a tali aree non sia evitabile, essi devono essere preventivamente
informati circa le norme igieniche da applicare e l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale previsti, ed essere strettamente sorvegliati, a cura di personale incaricato, durante
la loro permanenza nella Struttura.
A.7.3 Le attività relative alla gestione dei locali e delle autoemoteche sono
documentate e verificate dai soggetti incaricati dalla direzione della ST.
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I locali e gli spazi devono essere commisurati alle tipologie e ai volumi delle prestazioni
erogate e devono essere chiaramente identificabili in relazione alla loro destinazione d’uso.
L’idoneità dei locali e delle autoemoteche deve essere garantita, a fronte di opportune
verifiche documentate, prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito di modifiche
rilevanti85.
A.7.2 La ST applica procedure scritte per la gestione dei locali e delle autoemoteche
eventualmente utilizzate, elaborate in riferimento alle disposizioni normative
vigenti e a fronte di una adeguata analisi e valutazione dei rischi.
La gestione dei locali e delle autoemoteche eventualmente utilizzate dalla ST deve essere
regolamentata da procedure scritte, elaborate in applicazione delle disposizioni normative
vigenti e a fronte di una attenta analisi e valutazione dei rischi.
Tali procedure devono definire le misure adottate dalla ST per le attività di:
a) controllo;
b) manutenzione;
c) pulizia e sanificazione;
d) pest control86;
e) monitoraggio della contaminazione microbica, ove applicabile;
f) monitoraggio, con strumenti appropriati (ad esempio: sonde o termometri), delle condizioni
ambientali (ad esempio: temperatura, umidità) dei locali destinati alla raccolta, alla
lavorazione e alla conservazione dei prodotti trasfusionali e dei locali destinati allo
stoccaggio dei materiali da impiegare.
85
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.6.
86
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
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Qualora la temperatura dei locali adibiti allo stoccaggio dei prodotti trasfusionali e dei materiali
da impiegare venga monitorata a cura di soggetti esterni alla ST (ad esempio, personale
tecnico preposto presso l’Ente a cui la ST afferisce), il personale del ST deve essere
tempestivamente informato in merito ad eventuali escursioni anomale rilevate rispetto ai range
definiti.
A.7.3 Le attività relative alla gestione dei locali e delle autoemoteche sono documentate
e verificate dai soggetti incaricati dalla direzione della ST.
Devono inoltre essere documentate eventuali azioni correttive avviate a fronte dei controlli
effettuati.
A.7.4 L’utilizzo da parte della ST di locali e/o autoemoteche di proprietà di terzi per lo
svolgimento delle attività trasfusionali è regolato da appositi accordi/contratti.
Qualora la ST utilizzi locali e/o autoemoteche di proprietà di terzi per lo svolgimento delle
attività trasfusionali, la gestione degli stessi deve essere regolata da appositi accordi/contratti
che definiscono in modo chiaro le responsabilità delle parti in relazione a:
a) verifica dell’idoneità prima dell’uso, periodicamente e a seguito di modifiche rilevanti;
b) gestione dei locali / delle autoemoteche (attività di controllo/monitoraggio, manutenzione,
pulizia e sanificazione, pest control, etc.)87.
87
V. Standard A.7.2.
88
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.6.
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Le attività di qualificazione dei fornitori e di acquisto delle apparecchiature e dei materiali che
influiscono sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti trasfusionali devono essere svolte in
riferimento a procedure scritte, definite per gli aspetti di competenza dalle strutture
sovraordinate (aziendali, regionali, etc.).
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Le dotazioni tecnologiche della ST devono essere commisurate alle tipologie e ai volumi delle
prestazioni erogate, anche in relazione alla capacità di assicurare la continuità delle
prestazioni:
a) in caso di emergenza tecnologica89;
b) in caso di interruzione pianificata dell’utilizzo per motivi di manutenzione ordinaria o
straordinaria.
A.9.1.2 Tutte le apparecchiature impiegate dalla ST sono dedicate allo specifico impiego e
sono conformi alle disposizioni normative vigenti.
Tutte le apparecchiature impiegate dalla ST devono essere dedicate allo specifico impiego ed
essere conformi alle disposizioni normative vigenti.
Le parti delle apparecchiature che vengono in contatto con il sangue, gli emocomponenti e le
CSE, nonché le soluzioni impiegate per il loro trattamento, devono essere biologicamente
compatibili ed avere caratteristiche tali da prevenire qualsiasi rischio per la qualità e la
sicurezza del prodotto.
89
V. Cap. A.13 Gestione delle emergenze organizzative e tecnologiche.
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I sistemi impiegati per le attività di misurazione e controllo possono essere parte integrante
delle apparecchiature impiegate per lo svolgimento delle attività di raccolta/produzione (ad
esempio: separatori cellulari per le attività di aferesi produttiva, sistemi automatizzati per la
centrifugazione del sangue intero, sistemi automatizzati per la scomposizione del sangue
intero).
Lo stato di taratura delle apparecchiature e dei sistemi impiegati per le attività di misurazione
e controllo deve essere controllato ad intervalli di tempo stabiliti e con modalità definite,
secondo quanto previsto nel Cap. A.9.2.
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I sistemi, le apparecchiature e gli strumenti di supporto che influiscono sulla qualità dei
prodotti trasfusionali e del servizio devono essere preventivamente qualificati dalla ST, al fine
di accertarne l’idoneità rispetto all’uso previsto, ed essere rilasciati per l’uso a cura di
personale preposto90.
90
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.6.
75
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La ST deve mettere a disposizione del personale che utilizza le apparecchiature i manuali per
l’uso forniti dal fabbricante e/o apposite istruzioni operative.
I manuali devono essere redatti in lingua italiana o, nelle regioni o province autonome ove
vige il bilinguismo, in almeno una delle lingue riconosciute paritetiche.
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Per quanto riguarda i sistemi e gli strumenti di misurazione e controllo necessari a fornire
evidenza della conformità del prodotto o di specifiche attività ai requisiti definiti, i suddetti
piani devono prevedere la verifica periodica dello stato di taratura, da effettuare garantendo
la riferibilità metrologica91 a campioni nazionali o internazionali.
Il controllo dello stato di taratura di tali sistemi/strumenti può essere effettuato dal fornitore
degli stessi, ove previsto in sede contrattuale: in questo caso, la ST deve conservare la
documentazione del fornitore che dà evidenza dei controlli effettuati e dei relativi risultati92.
91
Per quanto riguarda la definizione dell’espressione “Riferibilità metrologica”, V. Introduzione agli Standard di
Medicina Trasfusionale, Definizioni.
92
V. Standard A.9.2.2.
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Copia della documentazione rilasciata da soggetti esterni (strutture preposte dell’Ente a cui la
ST afferisce, ditte esterne) deve essere disponibile presso la ST.
93
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.6.
78
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La ST deve garantire:
a) l’impiego di apparecchiature destinate alla conservazione del sangue e degli emocomponenti
dotate di un adeguato sistema di controllo e di registrazione della temperatura, nonché di
allarme acustico e visivo;
b) l’impiego di apparecchiature destinate alla conservazione di CSE dotate di un adeguato
sistema di controllo e di registrazione del livello di azoto, nonché di allarme acustico e
visivo.
Le apparecchiature devono essere dotate di allarme remotizzato qualora esse siano ubicate in
locali o zone non costantemente presidiati da personale della ST o da altro personale a ciò
deputato.
I dispositivi di allarme remotizzato devono essere sia acustici che visivi o comunque essere
dotati di equivalenti strumenti di allerta.
La ST deve definire ed applicare specifiche procedure per la gestione degli allarmi e precisi
piani per l’evacuazione di sangue, emocomponenti e CSE contenuti in apparecchiature guaste o
malfunzionanti95.
In tali procedure, devono essere indicate le modalità per la gestione delle situazioni di
allarme, le registrazioni da produrre al fine di garantire la tracciabilità dell’evento, nonché le
responsabilità, i criteri e le modalità per la riattivazione dei sistemi.
La ST deve definire e trasmettere alle Strutture esterne afferenti per competenza territoriale,
in relazione ad appositi convenzioni/atti contrattuali, appropriate indicazioni in ordine alla
corretta gestione delle apparecchiature destinate alla conservazione del sangue e degli
emocomponenti da esse impiegate (attività di manutenzione e controllo, monitoraggio della
temperatura, gestione delle situazioni di allarme ed evacuazione degli emocomponenti, etc.).
94
V. Cap. A.9.2 Gestione delle apparecchiature, Standard A.9.2.1.6.
95
V. Cap. A.13 Gestione delle emergenze organizzative e tecnologiche.
80
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A.9.4.1 Per quanto riguarda i sistemi impiegati per il trasporto di sangue, emocomponenti
e CSE e per il trasporto dei campioni di materiale biologico, in aggiunta a quanto
definito nel Cap. A.9.2, la ST garantisce la loro idoneità a mantenere le
temperature definite per ogni tipologia di prodotto per la preservazione delle
proprietà biologiche dello stesso, nonché l’integrità fisica delle unità durante il
trasferimento.
96
V. Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche e dei
campioni di materiale biologico.
97
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.1 Repertorio prestazioni diagnostiche di laboratorio ed
informazione agli utenti.
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I contenitori terziari possono essere alimentati elettricamente; in caso contrario, o qualora non
ne sia previsto l’inserimento nel vano di carico a temperatura controllata di un autoveicolo, essi
devono essere corredati da idonei stabilizzatori della temperatura (ad esempio: piastre
eutettiche).
La tipologia, il numero ed il posizionamento degli stabilizzatori di temperatura devono essere
definiti in relazione alle caratteristiche costruttive dei contenitori terziari impiegati, alle
istruzioni del produttore, alla tipologia e al volume dei prodotti movimentati e in particolare
alla temperatura interna da garantire per i diversi tipi di prodotto, che deve essere mantenuta
omogenea e ricompresa all’interno dei range di riferimento per tutta la durata del tragitto fino
alla consegna al destinatario.
I suddetti dispositivi, prima dell’uso, devono essere conservati e pre-condizionati secondo
quanto definito dalle relative schede tecniche.
L’utilizzo di ghiaccio secco quale agente refrigerante richiede specifiche misure per le quali si
rimanda agli accordi internazionali in materia di trasporto di merci pericolose.
Nei casi previsti98, la ST deve adottare soluzioni tecniche atte a tenere sotto controllo la
temperatura di esercizio dei dispositivi impiegati per il trasporto dei prodotti e dei campioni di
materiale biologico durante il trasferimento da una sede all’altra.
Per il trasporto extra-ospedaliero dei prodotti trasfusionali, delle CSE e dei campioni biologici,
devono essere impiegati sistemi per la misurazione della temperatura di esercizio dei
contenitori terziari o dei vani di carico a temperatura controllata dei mezzi di trasporto, al fine
di rendere possibile, da parte della Struttura destinataria, la rilevazione di eventuali escursioni
termiche anomale intervenute durante il tragitto.
Riguardo al trasporto del sangue e degli emocomponenti dalla sede di raccolta alla sede di
lavorazione, ferma restando la necessità dell’effettuazione dei controlli periodici finalizzati alla
conferma dello stato di convalida del processo99, è responsabilità della ST di riferimento
valutare la necessità di impiegare sistemi per il monitoraggio e la registrazione della
temperatura di esercizio, comunque raccomandati.
In caso di trasporto di emocomponenti al domicilio del ricevente/paziente, la ST deve valutare
l’indicazione al monitoraggio e alla registrazione della temperatura di esercizio sulla base di
una specifica valutazione dei rischi, con particolare riferimento alla tipologia di prodotto, alla
durata dei trasferimenti e alla criticità delle condizioni ambientali attese.
98
V. Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche e dei
campioni di materiale biologico.
99
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.1.
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I dispositivi di rilevazione della temperatura possono essere indipendenti (ad esempio data
logger, sistemi RFID100) oppure essere integrati nel contenitore terziario o nel vano a
temperatura controllata del mezzo di trasporto.
Durante il trasferimento, i rilevatori della temperatura devono essere posizionati nei punti più
critici (in relazione alle possibili oscillazioni della temperatura stessa) del contenitore terziario o
del vano di carico del mezzo di trasporto, identificati nell’ambito delle attività di qualificazione
delle apparecchiature101.
Lo stato di taratura dei suddetti dispositivi deve essere controllato in riferimento a strumenti
certificati102.
Qualora si configuri una situazione di emergenza clinica, che renda necessario un percorso
accelerato di trasporto, la ST che organizza il trasferimento deve disporre l’utilizzo dei “veicoli
per uso speciale distinti da particolari attrezzature” di cui alle disposizioni normative vigenti,
nonché l’attivazione dei “dispositivi supplementari, visivi e acustici” in dotazione ai veicoli
stessi. Tali veicoli possono essere impiegati anche per il trasporto ordinario.
Ove di pertinenza, per ulteriori specifiche in merito al trasporto su strada di merci pericolose, si
rimanda ai regolamenti ADR recepiti dalla normativa nazionale vigente.
Riguardo al trasporto non su strada, i contenitori trasportati devono essere allocati al coperto
e al riparo da intemperie e fonti di calore, al fine di preservare i prodotti da condizioni
ambientali incongrue per tutto il percorso.
L’organizzazione del trasporto deve sempre prevedere la percorrenza più rapida, l’efficiente
integrazione con i trasferimenti via terra e il mantenimento della catena di custodia dei
contenitori, fino a destinazione. Durante il trasferimento, i contenitori devono essere
facilmente accessibili.
Per quanto attiene al trasporto per via aerea, su acqua e ferroviario, si rimanda alle specifiche
norme nazionali e internazionali applicabili, ove di pertinenza.
L’utilizzo di altre vie o mezzi di trasporto (ad esempio impianti di posta pneumatica) delle unità
di sangue/emocomponenti e dei campioni di interesse trasfusionale è consentito solo nel
rispetto dei criteri generali di tutela dei prodotti, degli operatori e dell’ambiente, nonché a
garanzia del rispetto delle tempistiche di consegna previste in caso di emergenza/urgenza e,
ove applicabile, degli specifici regolamenti delle autorità competenti.
100
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
101
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.6.
102
V. Cap. A.9.2 Gestione delle apparecchiature, Standard A.9.2.1.6.
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A.9.5.1.2 - sia adottato un sistema di gestione del rischio per tutto il loro ciclo
di vita;
A.9.5.1.6 - tutti gli incidenti occorsi durante il loro utilizzo siano documentati
e verificati;
A.9.5.1 Per quanto riguarda i sistemi gestionali informatizzati impiegati per l’erogazione
del servizio, la ST garantisce che:
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A.9.5.1.2 - sia adottato un sistema di gestione del rischio per tutto il loro ciclo di vita;
Deve essere adottato un sistema di gestione del rischio per tutto il ciclo di vita dei sistemi
gestionali informatizzati impiegati, in relazione alla capacità degli stessi di garantire la
sicurezza del paziente e del donatore, la qualità e la sicurezza dei prodotti e l’integrità dei dati.
A.9.5.1.3 - i software siano conformi a tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente
ed idonei all’uso previsto;
I software applicativi dei sistemi gestionali informatizzati impiegati per l’erogazione del servizio
devono essere conformi a tutti i requisiti previsti dalle disposizioni normative vigenti.
Essi devono essere convalidati prima dell’uso ed essere sottoposti a regolari attività di
controllo e manutenzione ai fini del mantenimento dei requisiti e delle prestazioni previsti103.
La ST deve mettere a disposizione del personale che utilizza i sistemi gestionali informatizzati i
manuali per l’uso forniti dal fabbricante e/o apposite istruzioni operative.
I manuali devono essere redatti in lingua italiana o, nelle regioni o province autonome ove
vige il bilinguismo, in almeno una delle lingue riconosciute paritetiche.
La ST deve adottare meccanismi atti a prevenire l’uso non autorizzato dei sistemi gestionali
informatizzati:
a) attraverso una specifica gerarchia di accesso alle funzioni definita dalla direzione della ST in
relazione ai ruoli e alle responsabilità assegnate al personale;
b) in conformità con quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti in ordine alla tutela
dei dati personali con cui la Struttura entra in contatto nel corso del rapporto con gli utenti
del servizio.
Deve essere prevista una funzione di log-out automatico dell’utente dei sistemi gestionali
informatizzati impiegati dalla ST, dopo un periodo definito ed adeguato di non utilizzo del
software.
La ST deve garantire che ogni operatore sia consapevole della delicatezza dell’argomento
"security" per i sistemi utilizzati e che tale consapevolezza sia mantenuta viva mediante un
efficace piano di formazione e di comunicazione.
La formazione deve coinvolgere tutti i collaboratori che hanno accesso ai sistemi (a tempo
indeterminato, a tempo determinato, part-time, a progetto, etc.).
103
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard A.4.4.
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A.9.5.1.6 - tutti gli incidenti occorsi durante il loro utilizzo siano documentati e
verificati;
Tutti gli incidenti occorsi durante l’utilizzo dei sistemi gestionali informatizzati, compresi gli
errori di sistema e relativi ai dati, devono essere documentati e verificati a cura di personale
autorizzato.
A.9.5.1.7 - vengano effettuati back-up periodici allo scopo di prevenire perdite di dati
o alterazioni degli stessi in caso di tempi inattivi, previsti o imprevisti, o di
difetti di funzionamento;
La ST deve adottare meccanismi atti a garantire la preservazione dell’integrità dei dati critici
per tutto il periodo di conservazione previsto dalla normativa vigente, anche attraverso attività
di regolare back-up tramite mezzi fisici ed elettronici, definendo in modo chiaro le
responsabilità relative.
Deve essere garantita la possibilità di ottenere copie stampate dei dati memorizzati
elettronicamente.
Per i dati a supporto delle attività di validazione delle unità di emocomponenti e CSE, deve
essere possibile generare stampe che evidenzino eventuali modifiche dei dati originari inseriti
nel sistema.
A.9.5.1.8 - i dati critici inseriti manualmente nei sistemi siano sottoposti a specifici
controlli di accuratezza;
I dati critici inseriti manualmente nei sistemi gestionali informatizzati devono essere sottoposti
a specifici controlli di accuratezza, attraverso modalità elettroniche o verifiche a cura di un
secondo operatore.
I suddetti controlli devono essere pianificati a fronte di una analisi e valutazione dei rischi
associati ad eventuali errori di inserimento dei dati e devono essere tracciati.
104
V. Standard A.9.5.1.9.
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Tali procedure devono prevedere la registrazione ed il riallineamento completo dei dati nei
sistemi una volta che questi siano stati ripristinati.
Il rapporto tra la ST e soggetti terzi che forniscono software o componenti che lo supportano
(server che eseguono le applicazioni, rete aziendale e suoi componenti, etc.) o che erogano
servizi correlati (installazione, configurazione, manutenzione, modifica, elaborazione e
conservazione di dati, etc.) deve essere regolato da specifici accordi formalizzati che
definiscono in modo chiaro le responsabilità ed i reciproci impegni106.
105
V. Cap. A.13 Gestione delle emergenze organizzative e tecnologiche.
106
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
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Gli strumenti della telemedicina, come definiti nelle disposizioni normative vigenti, possono
essere applicati nelle diverse fasi del processo trasfusionale, ossia:
a) nella gestione dei donatori di sangue ed emocomponenti (promozione, programmazione
della raccolta del sangue e degli emocomponenti, accertamento dell’idoneità del donatore di
sangue ed emocomponenti e suo follow-up);
b) nella gestione dei processi di produzione, qualificazione biologica e validazione degli
emocomponenti, nonché nella distribuzione degli stessi e nella cessione del plasma per la
lavorazione industriale finalizzata alla produzione di medicinali emoderivati;
c) nella gestione del processo complessivo di assegnazione dei prodotti trasfusionali
(valutazione di appropriatezza delle richieste, selezione delle unità, effettuazione delle
indagini pre-trasfusionali per la valutazione della compatibilità degli emocomponenti ad uso
trasfusionale) e per la loro consegna;
d) nelle attività clinico-assistenziali e nelle prestazioni di diagnosi e cura proprie della medicina
trasfusionale.
Nell’ambito dei suddetti processi, tali strumenti possono essere utilizzati per interventi di107:
a) televisita (medico-paziente), nell’ambito delle attività ambulatoriali di medicina
trasfusionale, quali ad esempio le visite pre-operatorie nel percorso PBM o la sorveglianza
della terapia trasfusionale in ambito domiciliare;
b) teleconsulto (medico-medico), laddove sia necessario un confronto a distanza nella gestione
del paziente e nelle prestazioni di medicina trasfusionale;
c) teleconsulenza medico-sanitaria (medico, tecnico di laboratorio biomedico, infermiere,
biologo), ad esempio nell’espletamento delle procedure necessarie per la presa in carico
della richiesta trasfusionale (quali quelle per la selezione delle unità e la valutazione delle
indagini pre-trasfusionali ai fini della assegnazione e consegna dell’emocomponente) o su
richiesta del personale sanitario che effettua la valutazione del potenziale donatore al fine di
definirne l’idoneità alla donazione;
d) teleassistenza (da parte di professioni sanitarie), ad esempio per la valutazione del paziente
domiciliare prima e dopo la somministrazione della terapia trasfusionale;
e) tele-refertazione (medico-paziente; medico-medico; medico-professionista sanitario), al fine
di elaborare e rilasciare, in formato digitale, il referto relativo alla prestazione sanitaria
erogata;
107
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
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Tali tecnologie devono essere conformi alla normativa vigente, in termini di:
a) idoneità alla tipologia di prestazione da effettuare, attestata, ove previsto, da certificazione
come dispositivi medici;
b) integrazione, ove applicabile, ai principali servizi di banche dati digitali e alle infrastrutture
regionali di telemedicina, quali ad esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico e il Ritiro referto
online;
c) accesso ai soli soggetti autorizzati;
d) garanzia di sicurezza informatica (reti e sistemi informativi trasfusionali);
e) protezione dei dati personali;
f) tracciabilità delle operazioni effettuate;
g) continuità del servizio;
h) fruibilità / facilità di utilizzo per gli operatori sanitari e per i donatori/pazienti.
Deve inoltre essere assicurata adeguata assistenza tecnica da parte di soggetti qualificati che
possano intervenire, anche da remoto, per la risoluzione tempestiva dei malfunzionamenti
occorsi a tali strumenti.
Il rapporto tra la ST e soggetti terzi che forniscono le tecnologie impiegate in telemedicina e/o
la relativa assistenza deve essere regolato da specifici accordi formalizzati che definiscono in
modo chiaro le responsabilità ed i reciproci impegni108.
108
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
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A.10.1 Tutti i materiali impiegati dalla ST che influiscono sulla sicurezza e sulla
qualità del sangue, degli emocomponenti e delle CSE sono dedicati allo
specifico impiego e sono conformi alle disposizioni normative vigenti.
109
V. Cap. A.13.1 Gestione delle emergenze organizzative e tecnologiche, Standard A.13.1.
110
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale.
90
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A.10.1 Tutti i materiali impiegati dalla ST che influiscono sulla sicurezza e sulla qualità del
sangue, degli emocomponenti e delle CSE sono dedicati allo specifico impiego e
sono conformi alle disposizioni normative vigenti.
Tutti i materiali impiegati dalla ST che influiscono sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti
trasfusionali devono essere dedicati allo specifico impiego e devono essere conformi alle
disposizioni normative vigenti.
La ST deve identificare i materiali critici ai fini della qualità dei prodotti e/o del servizio, quali
ad esempio:
a) farmaci;
b) reagenti;
c) materiali/dispositivi per la raccolta e la lavorazione di sangue intero, emocomponenti e CSE;
d) etichette;
e) materiali per il confezionamento e trasporto dei prodotti trasfusionali e dei campioni
biologici;
f) deflussori per la trasfusione;
g) soluzioni detergenti e disinfettanti;
h) materiali di controllo (Controllo Qualità interno, calibratori).
I materiali che vengono in contatto con il sangue, gli emocomponenti e le CSE devono essere
biologicamente compatibili ed avere caratteristiche tali da prevenire qualsiasi rischio per la
qualità e la sicurezza del prodotto.
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Per il materiale sterile (ad esempio: dispositivi per la raccolta del sangue, degli
emocomponenti e delle CSE, soluzioni anticoagulanti) deve essere sempre prevista la verifica
della presenza per ogni lotto di una certificazione di conformità alla normativa vigente.
I materiali possono essere rilasciati per l’uso solo in caso di esito favorevole dei controlli
previsti. Le attività di controllo e di rilascio dei materiali per l’uso devono essere documentate.
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La data di apertura e/o di preparazione e la data di scadenza dei materiali (ad esempio:
reagenti, terreni di coltura, soluzioni non pronte all’uso, disinfettanti) devono essere indicate
sulla confezione.
I materiali impiegati dalla ST che influiscono sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti
trasfusionali devono essere conservati in condizioni idonee a prevenire l’alterazione delle loro
caratteristiche qualitative, in conformità alle indicazioni fornite dal fabbricante.
La ST deve garantire la registrazione dei numero di lotto e delle scadenze dei materiali e
reagenti critici, in riferimento a procedure scritte. Nessun materiale può essere utilizzato dopo
la data di scadenza.
I materiali devono essere stoccati in modo ordinato e idoneo ad assicurare la rotazione delle
scorte. A questo scopo, dovrebbe essere applicato il principio “first-in first-out” (FIFO), in
base al quale i materiali immagazzinati per primi sono i primi ad essere utilizzati, in relazione
alla relativa data di scadenza.
I locali e le aree destinati allo stoccaggio dei materiali devono essere climatizzati, ventilati ed
illuminati in modo tale da prevenire il deterioramento dei materiali stessi, il non corretto
funzionamento delle apparecchiature ed errori da parte del personale. In tali ambienti, deve
essere attivato un sistema di registrazione delle temperature (almeno di quelle minime e
massime) e dell’umidità ed è auspicabile la presenza di un sistema di allarme per segnalare
tempestivamente eventuali escursioni anomale della temperatura rispetto ai range definiti.
I locali/aree devono essere accessibili solo a personale autorizzato (indicato in apposite liste
e/o nelle procedure della ST).
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Eventuali materiali scaduti devono essere gestiti secondo modalità definite, in riferimento a
procedure scritte.
Lo stato di controllo e di conformità dei materiali (da controllare, in quarantena, rilasciati per
l’uso, scartati) deve essere sempre chiaramente identificabile, attraverso l’impiego di idonei
contrassegni (etichette, cartelli, etc.) e/o la collocazione in appositi siti (trasferimento materiali
da un sito ad un altro, segregazione in specifiche aree/contenitori, etc.).
La segregazione fisica dei materiali scartati (difettosi, scaduti) e dei dispositivi monouso
utilizzati deve avvenire in aree idonee a prevenirne l’utilizzo involontario, chiaramente
identificate.
La ST deve definire ed applicare specifiche procedure scritte per la conservazione dei prodotti
trasfusionali, in conformità a quanto prescritto dalle disposizioni normative vigenti.
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I processi di conservazione del sangue, degli emocomponenti e delle CSE devono essere
preventivamente convalidati in relazione alla capacità degli stessi di garantire almeno:
a) la preservazione delle proprietà biologiche dei prodotti attraverso il mantenimento delle
temperature di esercizio delle apparecchiature impiegate, definite dalle disposizioni
normative vigenti per ogni tipologia di prodotto;
b) la preservazione delle caratteristiche qualitative e delle proprietà biologiche delle unità di
concentrati piastrinici attraverso il mantenimento della frequenza di agitazione ed
accelerazione costante e moderata prevista dalle disposizioni normative vigenti;
c) il mantenimento dell’integrità delle unità nelle condizioni di conservazione previste (in
particolare, in caso di unità congelate);
d) il mantenimento dell’integrità e della leggibilità delle etichette delle unità nelle condizioni
previste (in particolare, in caso di unità congelate).
Nelle situazioni in cui i servizi di emoteca non siano presidiati da personale preposto h24, è
auspicabile l’utilizzo di frigoemoteche a controllo remoto, interfacciate con il sistema
gestionale della ST, che consentano:
a) la gestione a distanza dell’assegnazione delle unità di emocomponenti;
b) la stretta sorveglianza della scadenza delle unità e della temperatura di conservazione;
c) l’accesso alle unità da parte del personale dei reparti solo dopo identificazione univoca e a
fronte della presentazione della richiesta trasfusionale del paziente per cui si vogliono
ritirare gli emocomponenti;
d) l’accesso ad una scorta emergenziale;
e) la tracciabilità completa del percorso trasfusionale.
In riferimento alla letteratura scientifica disponibile in merito alla circolazione delle unità di
globuli rossi assegnate o destinate a deposito per emergenze all’interno dei presidi ospedalieri,
si raccomanda:
a) di limitare a 30-60 minuti, e per non di più di 2-3 episodi, il tempo massimo di permanenza
delle unità a temperatura ambiente (20-24°C), prima della trasfusione;
b) di considerare il tempo di 4 ore come tempo massimo entro il quale, dal momento di uscita
dalle condizioni di conservazione standard (2-6°C), deve essere completata la trasfusione.
Per quanto riguarda la convalida del processo e le verifiche periodiche del suo stato di
convalida, V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
Le unità autologhe e le unità raccolte e preparate per scopi specifici (quali particolari donazioni
dedicate, ad esempio di CSE) devono essere conservate separatamente dalle altre unità.
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I locali e le aree destinati alla conservazione dei prodotti trasfusionali devono essere
illuminati, ventilati e climatizzati in modo tale da prevenire il deterioramento degli stessi, il non
regolare funzionamento delle apparecchiature ed il corretto svolgimento delle attività. In tali
ambienti, deve essere attivato un sistema di registrazione delle temperature (almeno di quelle
minime e massime) ed è auspicabile la presenza di un sistema di allarme per segnalare
tempestivamente eventuali escursioni anomale rispetto ai range definiti.
Tali locali/aree devono essere accessibili solo a personale autorizzato (indicato in apposite
liste e/o nelle procedure della ST).
A.11.2 La ST adotta specifiche procedure per la gestione delle unità scadute e delle unità
a carico delle quali, durante la conservazione, siano rilevate anomalie che ne
possano compromettere l’utilizzabilità.
La ST deve definire ed applicare specifiche procedure scritte per la gestione delle unità
scadute e delle unità a carico delle quali, durante la conservazione, siano rilevate anomalie che
ne possono compromettere l’utilizzabilità, indicanti:
a) le modalità di segregazione e smaltimento delle unità;
b) le registrazioni da produrre.
La segregazione fisica delle unità di sangue, emocomponenti e CSE a qualunque titolo scartate
deve avvenire in aree idonee a prevenirne l’uso involontario, chiaramente identificate.
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Tali disposizioni, pur non affrontando specifiche tematiche trasfusionali, dovrebbero infatti
essere considerate per gli aspetti generali applicabili, in special modo riguardo al
confezionamento in condizioni di sicurezza.
Tali processi devono inoltre essere valutatati periodicamente, sulla base dei dati di
monitoraggio acquisiti, in relazione alla loro capacità di garantire il mantenimento delle
condizioni e delle temperature di trasporto approvate in sede di convalida.
Il contenitore primario consiste, a seconda dei casi, nella sacca per sangue, emocomponenti o
CSE o nella provetta/cuvetta per i campioni di materiale biologico.
111
Per quanto riguarda la convalida del processo e le verifiche periodiche del suo stato di convalida, nonché la
qualificazione delle apparecchiature e dei materiali impiegati per il confezionamento ed il trasporto dei prodotti
trasfusionali e dei campioni di materiale biologico, V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
112
V. Standard A.10.2.
113
V. Standard A.12.1.1 e A.12.1.2.
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Per quanto riguarda le caratteristiche dei contenitori terziari (o dispositivi di trasporto), V. Cap.
A.9.4 Sistemi impiegati per il trasporto di sangue, emocomponenti e cellule staminali
emopoietiche e dei campioni biologici.
Gli attori coinvolti nel processo di trasporto sono sempre identificabili in:
a) Struttura mittente;
b) Struttura destinataria;
c) trasportatori (operatori delle Strutture sopra citate o appartenenti a organizzazioni terze
incaricate dell’erogazione del servizio).
I percorsi da seguire, comprese le eventuali tappe intermedie, devono essere stabiliti prima
della partenza, in funzione dell’arrivo dei prodotti a destinazione in sicurezza e nei tempi
previsti. Il trasportatore è tenuto a rispettare i percorsi pianificati e ad informare
tempestivamente mittente e destinatario in ordine ad eventuali variazioni o imprevisti
significativi intercorsi nel tragitto.
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Il numero di unità inseribili in uno stesso involucro secondario deve essere stabilito sulla base
di una accurata valutazione di rischio/beneficio/costi.
I contenitori terziari devono essere portati alla temperatura di esercizio prevista, prima
dell’inserimento dei prodotti/campioni, con modalità diversificate sulla base della tipologia dei
dispositivi (attivi o passivi).
Le unità autologhe e le unità raccolte e preparate per scopi specifici (quali ad esempio unità
provenienti da donatori con specifici fenotipi eritrocitari destinate a pazienti selezionati o
particolari donazioni di CSE dedicate) devono essere confezionate in contenitori terziari
distinti.
Le unità di emocomponenti validate e quelle non ancora validate non devono essere
trasportate negli stessi contenitori terziari.
V. Standard A.12.1.
114
115
V. Cap. A.9.4 Sistemi impiegati per il trasporto di sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche e dei
campioni biologici.
100
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Ogni contenitore terziario deve essere accompagnato dalle relative informazioni, in formato
cartaceo o elettronico, comprendenti, come minimo, la lista identificativa dei prodotti contenuti
(ad esempio: bleeding list).
Altri documenti, come documenti di trasporto e permessi, dichiarazione della presenza di merci
pericolose o eventuali relazioni di accompagnamento (elaborate ad esempio in caso di unità
preparate per scopi specifici), devono essere predisposti a seconda delle specifiche situazioni.
La documentazione di accompagnamento deve essere mantenuta all’esterno del contenitore
terziario.
Per il trasporto del plasma conferito alle aziende farmaceutiche per la lavorazione industriale,
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.5.2 Cessione del
plasma ad aziende farmaceutiche.
116
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.1 Repertorio prestazioni diagnostiche di laboratorio ed
informazione agli utenti.
117
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
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Per quanto riguarda le unità di CSE donate da donatori non correlati (MUD118), iscritti al
registro IBMDR119, il trasporto alla sede di destinazione deve avvenire secondo gli standard
IBMDR.
Il trasporto di unità di CSE da donatori correlati dalla ST (sede di raccolta e di laboratorio di
processazione) al Centro Trapianto per l’immediato utilizzo deve avvenire in riferimento al
Manuale di accreditamento JACIE “Haematopoietic Progenitor Cell Collection Processing and
Transplantation” nell’edizione corrente.
In applicazione delle disposizioni normative vigenti a livello nazionale ed internazionale, tutti gli
operatori coinvolti nella catena logistica dei trasporti devono essere adeguatamente formati in
relazione ai prodotti da movimentare e alle specifiche modalità operative da seguire in tutte le
situazioni, comprese quelle di emergenza, a tutela dei prodotti, della sicurezza personale e
dell’ambiente.
Per brevi tragitti e comunque in relazione agli esiti di una preliminare analisi e valutazione dei
rischi e ai risultati acquisiti dalle prove effettuate in sede di qualificazione delle apparecchiature
e di convalida del processo, fermo restando l’utilizzo di contenitori terziari robusti e a tenuta
ermetica, può non essere necessario:
a) l’utilizzo di sistemi di stabilizzazione e di registrazione della temperatura;
b) relativamente agli emocomponenti validati, l’impiego di contenitori secondari (salvo il caso
di emocomponenti destinati a pazienti diversi).
A.12.2 La ST adotta un sistema documentato per la gestione delle unità a carico delle
quali, durante il confezionamento ed il trasporto, siano rilevate anomalie che ne
possono compromettere l’utilizzabilità.
La ST deve adottare un sistema documentato per la gestione delle unità a carico delle quali,
durante il confezionamento ed il trasporto, siano rilevate anomalie che possono
comprometterne l’utilizzabilità.
118
Matched Unrelated Donor.
119
Italian Bone Marrow Donor Registry.
120
V. Standard A.12.1.2.
102
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In conformità alle disposizioni normative vigenti, in base alle quali la ST deve predisporre un
sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni
unità dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale, deve essere garantita la
tracciabilità dei dati essenziali del processo di trasporto relativi a ciascun prodotto trasfusionale
o campione biologico, quali ad esempio:
a) estremi della Struttura mittente e della Struttura destinataria;
b) data e ora di partenza e di arrivo;
c) identificativo dei dispositivi e mezzi di trasporto impiegati;
d) identificativo e tipologia delle unità movimentate in ogni contenitore terziario;
e) operatori coinvolti;
f) temperature di esercizio dei contenitori terziari o dei vani di carico degli automezzi durante
il trasporto;
g) eventuali anomalie riscontrate durante il trasporto o a seguito dei controlli effettuati a
destinazione;
h) eventuali variazioni impreviste o inconvenienti significativi occorsi durante il trasporto.
Le suddette registrazioni devono essere analizzate prima della presa in carico delle unità / dei
campioni ed essere conservate nei termini definiti dalle disposizioni normative vigenti.
121
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.7 Regolamentazione e controllo delle attività svolte presso le
Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti, Standard B.7.2.6.
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La ST deve definire e distribuire alle Strutture sanitarie afferenti per le necessità trasfusionali
specifiche istruzioni per il corretto utilizzo dei sistemi di trasporto di sangue, emocomponenti e
CSE.
In merito alla movimentazione delle unità di sangue, emocomponenti e CSE e dei campioni
biologici associati all’interno dei presidi ospedalieri, le suddette istruzioni devono tenere conto
di quanto disposto dalla direzione sanitaria.
A.12.7 In caso di trasporto esternalizzato, la ST si assicura che i soggetti terzi a cui viene
affidato il servizio garantiscano il soddisfacimento di tutti i requisiti previsti dalla
normativa vigente.
Qualora il trasporto di sangue, emocomponenti, CSE e/o campioni di materiale biologico venga
esternalizzato, in relazione a quanto stabilito dall’Ente a cui la ST afferisce o da ente
sovraordinato (regione, etc.), la definizione delle specifiche tecniche relative al trasporto deve
coinvolgere una adeguata rappresentanza delle Strutture interessate, con particolare
riferimento ai Centri di lavorazione e ai Centri di qualificazione biologica degli emocomponenti.
122
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
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La ST deve assicurarsi che le procedure applicate dai soggetti terzi, nonché le apparecchiature
da essi utilizzate, assicurino il soddisfacimento di tutti i requisiti previsti dalla normativa
vigente, acquisendo, nell’ambito di specifici accordi formalizzati, la documentazione che
esplicita le garanzie in tal senso fornite123.
In caso di emergenza sanitaria, in situazioni eccezionali in cui non sia possibile applicare le
procedure in vigore, il trasporto può essere affidato anche a un fornitore non legato ad un
accordo formalizzato. In questo caso, la ST deve mettere in atto tutte le misure necessarie a
garantire la qualità e la sicurezza del trasporto, anche predisponendo adeguate istruzioni
scritte per il trasportatore, in conformità alla normativa vigente e alla buona prassi
trasfusionale.
Con il termine “Emergenze”, ci si intende riferire a tutte le situazioni “critiche” impreviste a cui
la ST deve far fronte attivando risposte e soluzioni pronte ed efficaci al fine di garantire la
sicurezza degli utenti e degli operatori, nonché la continuità del servizio secondo i livelli
qualitativi definiti, anche in relazione a disposizioni provenienti dalle Strutture regionali di
coordinamento per le attività trasfusionali, dal Centro Nazionale Sangue e dal Ministero della
Salute.
123
V. Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
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Per questo motivo, per la ST risulta strategico, anche attraverso il necessario supporto dei
Servizi Informatici aziendali, regionali e centrali:
a) analizzare e valutare il rischio dell’organizzazione all’esposizione delle minacce in tema di
sicurezza informatica;
b) elaborare piani atti a prevenire la perdita e/o la compromissione dei dati o dei sistemi;
c) identificare procedure alternative a quelle ordinarie (ad esempio manuali e/o offline, che
prevedano cioè l’utilizzo di computer non collegati alla rete e quindi al server), da applicare
in caso di cyber attack, previa effettuazione di analisi accurate che consentano di
identificare i diversi livelli di rischio a cui l’impiego di tali procedure può esporre;
d) definire, nell’ambito del piano delle maxi-emergenze trasfusionali, i casi in cui, in caso di
cyber attack, si rende necessario avvalersi del supporto di strutture intra e/o extra regionali
al fine di garantire la continuità dell’erogazione della terapia trasfusionale.
In generale, possono essere definite ad alto rischio tutte quelle fasi e quei passaggi del
processo trasfusionale che, in caso di errore nello svolgimento delle operazioni o nella
trascrizione dei dati in modalità manuale/offline, possono portare, ad esempio, a:
a) un’errata identificazione del donatore o del ricevente;
b) un’errata attribuzione dell’emogruppo agli emocomponenti;
c) un’errata attribuzione dello stato di qualificazione degli emocomponenti prodotti;
d) la perdita della tracciabilità del percorso da donatore a paziente.
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Qualora si verifichino incidenti connessi alla cybersecurity, dovrebbe essere garantita una
analisi retrospettiva dei rischi a cui tali incidenti hanno esposto la ST, al fine di valutare la
sicurezza e l’efficacia delle misure messe in atto e di identificare le migliori alternative per
garantire la continuità delle attività trasfusionali in caso di interruzione delle reti informatiche
e/o di crash dei sistemi gestionali informatizzati.
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Per gli emocomponenti allogenici, deve essere garantito che non vengano riportati
sull’etichetta dati anagrafici del donatore che ne possano consentire il riconoscimento, fatte
salve specifiche esigenze correlate a donazioni dedicate particolari (ad esempio: aferesi di
cellule progenitrici emopoietiche, linfocitoaferesi).
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Per quanto riguarda le modalità di identificazione delle unità di CSE e di linfociti, la ST deve
fare riferimento alle disposizioni normative vigenti in materia di rintracciabilità applicabili per le
cellule ed i tessuti.
Il sistema di etichettatura delle unità di sangue, emocomponenti e CSE raccolte, nonché quello
dei prodotti intermedi e di quelli finali, deve identificare il tipo di contenuto senza possibilità di
errore e riportare tutte le informazioni prescritte dalle disposizioni normative vigenti.
In tutte le fasi del processo trasfusionale, le etichette devono essere generate unicamente dai
sistemi gestionali informatizzati con garanzia di associazione univoca tra donatore, unità e
relativi campioni biologici, nonché, in fase di assegnazione e consegna, tra donatore e
ricevente.
Tutte le attività di etichettatura svolte dalla ST devono essere effettuate con modalità e in
ambienti atti a minimizzare il rischio di scambi ed errori, in riferimento a procedure scritte.
Al fine di garantire un elevato livello di sicurezza trasfusionale per quanto concerne la univoca
tracciabilità e identificazione di ogni singola unità di sangue, emocomponenti e CSE e di ogni
campione di materiale biologico associato, tali procedure devono prevedere:
a) l’effettuazione delle operazioni di etichettatura prima dell’utilizzo dei dispositivi per la
raccolta del sangue, degli emocomponenti e delle CSE e prima dell’utilizzo delle provette per
il prelievo dei campioni, a cura di personale sanitario124;
b) il collegamento di ciascuna donazione al donatore e agli emocomponenti prodotti, anche in
caso di suddivisione di emocomponenti in frazioni (sub-unità)125;
c) la presenza del codice identificativo della donazione sulle unità del sistema di raccolta (sacca
madre e tutte le sacche satelliti utilizzate nella produzione di emocomponenti);
d) la apposizione dell’etichetta definitiva solo a seguito della validazione delle unità126;
e) l’obbligo di verifica informatizzata della corrispondenza tra etichette di prelievo ed etichette
di validazione quale pre-requisito per qualsivoglia utilizzo delle unità ed il blocco delle unità
che non superano tale controllo (tale obbligo si applica anche alla etichettatura delle unità
contenenti emocomponenti assemblati e alle singole aliquote di emocomponenti suddivisi in
aliquote);
f) la assegnazione della funzione di duplicazione delle etichette di validazione a personale
all’uopo specificamente autorizzato, la documentazione del motivo per cui si effettua la
duplicazione, nonché l’obbligo di ripetere la verifica informatizzata della corrispondenza tra
etichetta di prelievo ed etichetta di validazione ed il blocco delle unità che non superano tale
controllo;
124
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.3.2 Effettuazione della raccolta di sangue intero e aferesi
produttiva, Standard B.3.2.1.3.
125
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.1 Produzione di emocomponenti
allogenici da sangue intero e da aferesi, Standard C.1.5.9.
126
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.6 Qualificazione biologica e
validazione degli emocomponenti allogenici, Standard C.5.2.6.
109
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g) la gestione delle unità provenienti da altra Struttura mediante l’esclusivo utilizzo del codice
identificativo originario;
h) l’immediato annullamento e smaltimento delle etichette non utilizzate, al fine di prevenirne
un uso improprio.
La qualità delle etichette da applicare sugli emocomponenti deve essere tale da garantire la
non tossicità e la non trasmigrabilità dei solventi delle colle e da assicurare il mantenimento
della leggibilità, dell’integrità e della adesività delle etichette stesse per i tempi di
conservazione massimi previsti, anche in ambiente umido e a bassa/bassissima temperatura.
127
V. Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
110
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111
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La direzione della ST deve identificare le non conformità che possono essere rilevate
relativamente ai prodotti o ad elementi rilevanti dei processi e pianificarne la corretta gestione
attraverso procedure scritte, in termini di:
a) responsabilità e modalità di identificazione/segregazione;
b) responsabilità e modalità di registrazione;
c) responsabilità decisionali inerenti alla risoluzione delle non conformità e relative
registrazioni;
d) responsabilità di avvio delle azioni correttive necessarie ad evitare il ripetersi delle non
conformità riscontrate.
La ST deve applicare procedure scritte atte a garantire la corretta gestione di tutti gli incidenti
connessi alle attività di raccolta, controllo, lavorazione, conservazione, trasporto,
assegnazione, distribuzione e trasfusione/infusione di sangue, emocomponenti e CSE, nonché
alle attività di prelievo, produzione ed applicazione di emocomponenti per uso non
trasfusionale.
112
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La ST deve applicare procedure scritte atte a garantire la corretta gestione di tutte reazioni
indesiderate associate alle attività di raccolta e trasfusione/infusione di sangue,
emocomponenti e CSE, nonché alle attività di prelievo ed applicazione di emocomponenti per
uso non trasfusionale.
Per quanto riguarda la definizione dell’espressione “Near miss”, V. Introduzione agli Standard
di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
La ST deve applicare procedure scritte atte a garantire la corretta gestione di tutti gli eventi
indesiderati evitati (near miss).
128
V. Cap. A.2.2 Organizzazione, Standard A.2.2.1.6.
129
V. Cap. A.16 Flussi informativi.
130
V. Cap. A.2.2 Organizzazione, Standard A.2.2.1.6.
131
V. Cap. A.16 Flussi informativi.
132
V. Cap. A.2.2 Organizzazione, Standard A.2.2.1.6.
113
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La ST deve applicare procedure scritte atte a garantire la corretta gestione del richiamo di
sangue, emocomponenti e CSE/linfociti.
La responsabilità delle decisioni relative alle misure immediate da intraprendere deve essere
demandata a un responsabile individuato dalla Direzione della ST133, con livello di autorità
appropriato e coadiuvato da un adeguato staff.
Qualora tale soggetto non coincida con la Persona Responsabile della ST, quest’ultima deve
essere tempestivamente informata in merito ad ogni evento occorso.
A.15.1.2 La ST svolge una attività sistematica di monitoraggio e di analisi dei dati relativi ai
processi e alla qualità dei prodotti e del servizio, al fine di identificare eventuali
situazioni critiche che richiedono l’avvio di azioni correttive o preventive, con
particolare riferimento agli aspetti di interesse tecnico-professionale.
La ST deve svolgere una attività sistematica di monitoraggio e di analisi dei dati relativi ai
processi e alla qualità dei prodotti e del servizio, attraverso indicatori di attività e di controllo
appropriati, al fine di individuare eventuali criticità.
133
V. Standard A.2.2.1.6.
134
V. Standard A.15.1.5.
114
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Per quanto riguarda il personale addetto all’esecuzione degli audit, esso deve essere
preventivamente abilitato allo svolgimento di tale attività, a seguito di specifici percorsi
formativi (corsi condotti da personale qualificato, affiancamento a valutatori esperti, etc.) e
non deve avere alcuna responsabilità sulle aree/attività da verificare, al fine di conseguire la
massima oggettività possibile delle risultanze degli audit.
A.15.1.4 La ST adotta specifiche procedure per la gestione dei reclami inoltrati dagli utenti.
La ST deve garantire ai suoi utenti (pazienti, donatori, medici dei reparti ospedalieri, medici di
assistenza primaria/specialisti, altre Strutture) la corretta gestione degli eventuali reclami
inoltrati.
115
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A.15.1.5 La direzione della ST garantisce, con periodicità almeno annuale, una analisi e
valutazione complessiva dei dati relativi alla qualità dell’Organizzazione al fine di
misurare il livello di adeguatezza e di efficienza della Struttura ed assicura, a
fronte di tale valutazione, l’avvio di adeguate azioni correttive e preventive,
nonché la definizione di obiettivi di miglioramento della qualità da perseguire, con
particolare riferimento agli aspetti di interesse tecnico-professionale.
La direzione della ST deve effettuare, con il coinvolgimento di tutti i soggetti cui sono
assegnate specifiche responsabilità nell’ambito della Struttura, una analisi e valutazione
complessiva dei dati relativi alla qualità dell’Organizzazione, con particolare riferimento agli
aspetti di natura tecnico-professionale, al fine di misurare:
a) la adeguatezza degli indirizzi, degli obiettivi generali e delle politiche della Struttura135;
b) il grado di raggiungimento degli obiettivi specifici di miglioramento prefissati136;
c) il livello di qualità dei prodotti, sulla base degli indicatori definiti137;
d) la adeguatezza ed il livello di controllo dei processi, sulla base degli indicatori definiti138, dei
dati relativi a non conformità, incidenti, reazioni indesiderate gravi e near miss139 e dei dati
rilevati nel corso delle attività di convalida/qualificazione e change control140;
e) il livello di affidabilità dei fornitori di apparecchiature, materiali e servizi141;
f) il grado di applicazione della documentazione prescrittiva applicabile nella ST, in funzione
dei risultati delle attività di audit della qualità142;
g) lo stato delle azioni correttive e preventive avviate143;
h) il livello di soddisfazione degli utenti della ST144;
i) la adeguatezza delle competenze del personale e la necessità di avviare interventi
formativi145;
j) la adeguatezza delle risorse umane, tecnologiche, strutturali e materiali in dotazione alla
ST;
k) la adeguatezza dell’Organizzazione rispetto alle evoluzioni del contesto di riferimento
(cambiamenti del sistema normativo e degli standard professionali di riferimento, modifica
della domanda e delle esigenze degli utenti, evoluzione tecnologica e dell’offerta di risorse,
etc.).
In relazione al livello di qualità dei prodotti, la valutazione complessiva dei dati deve sempre
includere il riesame di:
- dati relativi alle unità di sangue, emocomponenti e CSE raccolti;
- criteri di idoneità dei donatori di sangue, emocomponenti e CSE;
- cause di esclusione dalla donazione;
- risultati dei controlli di qualità degli emocomponenti;
- risultati dei controlli di processo;
- stato di convalida dei processi;
135
V. Cap. A.2.1 Politiche e obiettivi, Standard A.2.1.1.2.
136
V. Cap. A.2.1 Politiche e obiettivi, Standard A.2.1.1.2.
137
V. Standard A.15.1.2.
138
V. Standard A.15.1.2.
139
V. Standard A.15.1.1.1, A.15.1.1.3 e A.15.1.1.4.
140
V. Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
141
V. Cap. A.8 Acquisizione delle apparecchiature e dei materiali.
142
V. Standard A.15.1.3.
143
V. Cap. A.15.2 Azioni correttive e preventive.
144
V. Standard A.15.1.4.
145
V. Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del personale, Standard A.6.1.3 e A.6.1.5.
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- stato di convalida dei software dei sistemi gestionali informatizzati e stato di qualificazione
delle infrastrutture informatiche che ne permettono il funzionamento;
- stato di qualificazione delle apparecchiature, degli impianti e dei locali/aree dove si svolgono
le attività;
- casi di look-back e di richiamo del sangue, degli emocomponenti o delle CSE;
- dati relativi ad incidenti, reazioni indesiderate, non conformità di prodotto e deviazioni di
processo di particolare rilevanza e ad eventuali azioni correttive avviate;
- situazioni di non conformità emerse nel corso di audit interni/esterni ed eventuali azioni
correttive avviate;
- cambiamenti introdotti nei processi;
- convenzioni e contratti/accordi con terzi, comprese le Unità di Raccolta afferenti alla ST e
altre ST che svolgono attività di produzione e/o attività di qualificazione biologica degli
emocomponenti.
A fronte dei risultati della valutazione complessiva, la direzione della ST deve, secondo quanto
necessario:
a) ridefinire gli indirizzi, gli obiettivi generali e le politiche da perseguire nell’ambito della
Struttura;
b) ridefinire gli obiettivi specifici di miglioramento della qualità della Struttura;
c) revisionare, a fronte delle criticità emerse nel corso della analisi, il piano di monitoraggio
della qualità dei prodotti e dei processi;
d) revisionare le modalità di gestione dei processi della Struttura;
e) valutare l’opportunità di adeguamento delle risorse impiegate;
f) pianificare le iniziative di formazione-aggiornamento del personale necessarie;
g) programmare le attività di audit della qualità presso la ST;
h) pianificare azioni correttive o preventive finalizzate alla eliminazione o prevenzione di
eventuali criticità riscontrate.
Per quanto riguarda la definizione delle espressioni “Non conformità”, “Azione correttiva” e
“Azione preventiva”, V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
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A.16.1 La ST garantisce la raccolta completa dei dati e delle informazioni previsti dal
Sistema informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA), conformemente alla
normativa vigente e alle indicazioni della Struttura regionale di coordinamento per
le attività trasfusionali e del Centro Nazionale Sangue.
La ST deve garantire la raccolta completa dei dati e delle informazioni previsti dal Sistema
informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA), conformemente alla normativa vigente e alle
indicazioni della Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali e del Centro
Nazionale Sangue.
Le responsabilità e le modalità per la rilevazione dei dati, per la verifica della loro qualità e
completezza e per la loro diffusione devono essere definite in appositi documenti.
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A.17.3 Sono stipulate convenzioni con strutture sanitarie pubbliche non dotate di
una ST e/o con strutture sanitarie private, che regolamentano le attività
di erogazione di prodotti e servizi di medicina trasfusionale, in conformità
alla normativa vigente e alla programmazione regionale.
A.17.1 Sono formalizzati accordi o convenzioni con terzi ai sensi di specifiche disposizioni
normative o in relazione ad atti di programmazione regionale o nazionale.
Devono essere formalizzati accordi o convenzioni con terzi ai sensi di specifiche disposizioni
normative o in relazione ad atti di programmazione regionale o nazionale, quali ad esempio:
a) convenzioni con le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue146;
b) accordi con altre strutture trasfusionali per l’approvvigionamento e/o la cessione di sangue o
emocomponenti147;
c) contratti con l’industria convenzionata per il frazionamento del plasma ed il ritorno
corrispettivo di farmaci plasmaderivati148.
146
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.7 Regolamentazione e controllo delle attività svolte presso le
Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti.
147
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.5.1 Compensazione degli
emocomponenti.
148
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.5.2 Cessione del plasma ad aziende
farmaceutiche.
119
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Le attività esternalizzate, o comunque non direttamente gestite dalla ST, che possono influire
sulla qualità e la sicurezza del sangue, degli emocomponenti e delle CSE devono essere
oggetto di sistematiche attività di controllo, pianificate e documentate, finalizzate ad accertare
la loro conformità ai requisiti definiti in sede contrattuale.
149
V. Sez. B Raccolta sangue ed emocomponenti, Cap. B.7 Regolamentazione e controllo delle attività svolte presso le
Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti.
150
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.1 Produzione di emocomponenti
allogenici da sangue intero e da aferesi.
151
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.6 Qualificazione biologica e
validazione degli emocomponenti allogenici.
152
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio.
153
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio.
154
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.4 Controllo di qualità degli
emocomponenti.
155
V. Sez. F Raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche e altre attività cliniche di Medicina Trasfusionale.
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A.17.3 Sono stipulate convenzioni con Strutture sanitarie pubbliche non dotate di una ST
e/o con Strutture sanitarie private, che regolamentano le attività di erogazione di
prodotti e servizi di medicina trasfusionale, in conformità alla normativa vigente e
alla programmazione regionale.
Le convenzioni stipulate tra l’Ente a cui la ST afferisce e le Strutture sanitarie pubbliche non
dotate di una ST e/o e tra lo stesso Ente e le Strutture sanitarie private devono regolamentare
le attività di erogazione dei prodotti e servizi di medicina trasfusionale, in conformità alle
disposizioni normative vigenti e alla programmazione regionale.
Tali convenzioni devono inoltre disciplinare, ove applicabile, le attività di prelievo, produzione
ed applicazione degli emocomponenti autologhi per uso non trasfusionale svolte presso tali
Strutture.
La ST deve svolgere una attività di costante monitoraggio delle attività svolte dalle suddette
Strutture sanitarie in riferimento alle convenzioni stipulate, ed avviare adeguate azioni
correttive e preventive secondo quanto necessario.
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui al Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
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ALLEGATO 1
COMPETENZE PROFESSIONALI E ORGANIZZATIVO-GESTIONALI
DEL PERSONALE SANITARIO
Premessa
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Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Norme/linee guida vigenti in materia di MT. / /
Norme vigenti e linee guida applicabili in materia di sicurezza A.5.2
A
informatica e protezione dei dati personali. A.13.1
Norme vigenti e procedure per l’identificazione e la rintracciabilità
A A.14
delle unità di sangue, emocomponenti e CSE/linfociti.
Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue
B B.2.1
ed emocomponenti.
Selezione clinica e counselling del donatore di sangue ed
B B.2.2
emocomponenti.
Gestione del donatore di sangue ed emocomponenti non idoneo. B B.2.3
Indagini e valutazioni retrospettive relative al rischio di malattie
trasmissibili con la trasfusione associato ad elementi clinici e B B.2.3
diagnostici inerenti al donatore e alla donazione.
Criteri e procedure per la raccolta del sangue intero e degli
B B.3.2
emocomponenti.
Assistenza clinica al donatore e diagnosi e trattamento delle reazioni
indesiderate potenzialmente associate alla donazione di sangue intero B B.3.3
e alle procedure di aferesi produttiva.
Specifiche qualitative degli emocomponenti e criteri di elaborazione e C.1
C
di valutazione dei risultati dei controlli di qualità degli stessi. C.4
Procedure e tecnologie per la produzione degli emocomponenti
C C.1
(scomposizione del sangue intero e lavorazioni/trattamenti successivi).
Linee Guida per l’utilizzo clinico appropriato degli emocomponenti. D D.2.4
Criteri di valutazione della appropriatezza clinica ed organizzativa delle
D D.2.4
richieste trasfusionali.
Criteri immunoematologici e clinici per la selezione ed assegnazione
D D.2.5
degli emocomponenti.
Criteri di valutazione per la qualificazione biologica degli
C C.5
emocomponenti e per la loro validazione.
Gestione clinica e diagnostica delle segnalazioni di reazioni
D D.4
indesiderate associate alla trasfusione di emocomponenti.
Epidemiologia, clinica e sorveglianza delle malattie trasmissibili con la
D D.4
trasfusione.
E.2
Elementi generali di patologia clinica e diagnostica di laboratorio, con E.3
particolare riferimento al significato e alle tecniche per i Controlli E E.4
qualità interni (CQi) e per la valutazione esterna della qualità (VEQ). E.5
E.6
Immunogenetica e sistematica dei gruppi sanguigni eritrocitari:
applicazioni diagnostiche e tecniche, implicazioni cliniche nella E E.3
trasfusione del sangue.
124
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di Medicina Standard di Medicina Trasfusionale
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e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Sierologia immunoematologica: applicazioni diagnostiche e tecniche
E E.3
analitiche, implicazioni cliniche.
Prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia emolitica del feto e
del neonato, con particolare riferimento agli aspetti clinici, E E.3.7
immunoematologici e trasfusionali.
Diagnosi e trattamento delle malattie emolitiche autoimmuni, con
particolare riferimento agli aspetti clinici, immunoematologici e E E.3.8
trasfusionali.
Elementi di immunoematologia piastrinica e leucocitaria, con
particolare riferimento alle implicazioni diagnostiche e cliniche di E E.5
interesse trasfusionale.
Criteri e modalità di gestione delle scorte di emocomponenti. D D.3
D.2.6
Gestione delle attività di compensazione intra ed interregionale e
D D.5.1
cessione degli emocomponenti all’industria farmaceutica.
D.5.2
Selezione clinica e counselling del donatore di CSE/linfociti. F F.3.1
125
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Il medico responsabile della selezione del donatore deve garantire le necessarie competenze
professionali e organizzativo-gestionali almeno nei seguenti ambiti:
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Norme/linee guida vigenti in materia di MT. / /
Norme vigenti e linee guida applicabili in materia di sicurezza A.5.2
A
informatica e protezione dei dati personali. A.13.1
Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue
B B.2.1
ed emocomponenti.
Selezione clinica e counselling del donatore di sangue ed
B B.2.2
emocomponenti.
Gestione del donatore di sangue ed emocomponenti non idoneo. B B.2.3
Indagini e valutazioni retrospettive relative al rischio di malattie
trasmissibili con la trasfusione associato ad elementi clinici e B B.2.3
diagnostici inerenti al donatore e alla donazione.
Criteri, procedure e tecnologie per la raccolta del sangue intero. B B.3.2
Procedure e tecnologie per la raccolta del sangue intero e per la
B B.3.2
raccolta degli emocomponenti mediante tecniche aferetiche
Assistenza clinica al donatore e diagnosi e trattamento delle reazioni
indesiderate potenzialmente associate alla donazione di sangue intero B B.3.3
e alle procedure di aferesi produttiva.
Elementi essenziali inerenti alle specifiche qualitative e ai controlli di C.1
C
qualità degli emocomponenti. C.4
Elementi essenziali inerenti ai criteri di valutazione per la
C C.5
qualificazione biologica degli emocomponenti e per la loro validazione.
Elementi di epidemiologia e prevenzione delle malattie trasmissibili
D D.4
con la trasfusione.
In relazione al ruolo e alle funzioni assegnate
A.2
Elementi di indirizzo direzionale dell’Organizzazione.
A.4
Elementi di gestione del rischio clinico.
A.5
Gestione delle risorse umane, delle tecnologie, dei materiali e dei
A.6
locali impiegati per l’erogazione del servizio.
A A.7
Gestione dei documenti prescrittivi e dei dati e registrazioni.
A.8
Metodologie e tecniche per l’identificazione e la valutazione dei
A.9
rischi e per le attività di convalida, qualificazione e change control.
A.10
Monitoraggio, analisi e miglioramento della qualità.
A.15
Utilizzo dei sistemi gestionali informatizzati impiegati dalla ST. A A.9.5
Utilizzo delle tecnologie e delle procedure per la gestione delle attività
A A.9
in telemedicina, ove impiegate.
126
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3. Biologo
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Norme/linee guida vigenti in materia di MT. / /
Norme vigenti e linee guida applicabili in materia di sicurezza A.5.2
A
informatica e protezione dei dati personali. A.13.1
Norme vigenti e procedure per l’identificazione e la rintracciabilità
A A.14
delle unità di sangue e di emocomponenti.
Elementi di base inerenti alle procedure e tecnologie per la raccolta del
B B.3.2
sangue intero.
Elementi di base inerenti alle procedure e tecnologie per la raccolta di
sangue/emocomponenti e di CSE/linfociti mediante tecniche B B.3.2
aferetiche.
Procedure e tecnologie per la produzione degli emocomponenti
C C.1
(scomposizione del sangue intero e lavorazioni/trattamenti successivi).
Procedure per la connessione sterile. C C.1
Specifiche qualitative degli emocomponenti e criteri di elaborazione e C.1
C
di valutazione dei risultati dei controlli di qualità degli emocomponenti. C.4
Criteri di valutazione per la qualificazione biologica degli
C C.5
emocomponenti e per la loro validazione.
Criteri immunoematologici ed elementi di base per la selezione degli
D D.2.5
emocomponenti da assegnare.
Tecniche diagnostiche immunoematologiche relative alle segnalazioni
D D.4
di reazioni avverse alla trasfusione.
Criteri di valutazione per l’utilizzo clinico appropriato degli
D D.2.4
emocomponenti.
Epidemiologia e sorveglianza delle malattie trasmissibili con la
D D.4
trasfusione.
E.2
Elementi generali di patologia clinica e diagnostica di laboratorio, con E.3
particolare riferimento al significato e alle tecniche per i Controlli E E.4
qualità interni (CQi) e per la valutazione esterna della qualità (VEQ). E.5
E.6
Immunogenetica e sistematica dei gruppi sanguigni eritrocitari:
applicazioni diagnostiche e tecniche, implicazioni cliniche nella E E.3
trasfusione del sangue.
Sierologia immunoematologica: valutazione, applicazione e verifica di
E E.3
tecniche diagnostiche.
Elementi di prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia
emolitica del feto e del neonato, con riferimento alle tecniche E E.3.7
diagnostiche immunoematologiche.
Elementi di diagnosi e trattamento delle malattie emolitiche
autoimmuni, con riferimento alle tecniche diagnostiche E E.3.8
immunoematologiche.
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Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Elementi di immunoematologia piastrinica e leucocitaria, con
riferimento alle implicazioni diagnostiche e tecniche di interesse E E.5
trasfusionale.
Procedure per la conservazione del sangue e degli emocomponenti. A A.11
Procedure per il confezionamento degli emocomponenti per il
A A.12
trasporto.
Procedure per la cessione del plasma per la lavorazione farmaceutica. D D.5.2
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4. Infermiere
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Norme/linee guida vigenti in materia di MT. / /
Norme vigenti e linee guida applicabili in materia di sicurezza A.5.2
A
informatica e protezione dei dati personali. A.13.1
Norme vigenti e procedure per l’identificazione e la rintracciabilità
A A.14
delle unità di sangue, emocomponenti e CSE/linfociti.
Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue, B B.2.1
emocomponenti e CSE/linfociti. F F.3
Assistenza alla selezione clinica e counselling del donatore di sangue, B B.2.2
emocomponenti e CSE/linfociti. F F.3
Assistenza alla gestione del donatore non idoneo. B B.2.3
Procedure e tecnologie per la raccolta del sangue intero e per la
B B.3.2
raccolta degli emocomponenti mediante tecniche aferetiche.
Procedure per l’etichettatura dei dispositivi per la raccolta e delle
A A.14
provette per il prelievo dei campioni ematici.
Procedure e tecnologie per la raccolta delle CSE e dei linfociti mediante
F F.3.1
tecniche aferetiche.
Assistenza al donatore e diagnosi e riconoscimento e trattamento delle
B B.3.3
reazioni indesiderate potenzialmente associate alla raccolta di sangue,
F F.3.1
emocomponenti e CSE/linfociti.
Controllo e confezionamento delle unità di sangue/emocomponenti da B B.3.2
avviare alla lavorazione e delle unità di CSE/linfociti da inviare alla A A.12
processazione. F F.3.1
Elementi di epidemiologia e prevenzione delle malattie trasmissibili
D D.4
con la trasfusione.
Elementi essenziali inerenti alle specifiche qualitative ed ai controlli di C.1
C
qualità degli emocomponenti. C.4
Elementi essenziali inerenti alle procedure e tecnologie per la
produzione degli emocomponenti (scomposizione del sangue intero e C C.1
lavorazioni/trattamenti successivi).
Elementi essenziali inerenti ai criteri di valutazione per la
C C.5
qualificazione biologica degli emocomponenti e per la loro validazione.
Elementi essenziali inerenti all’utilizzo clinico appropriato di D D.2.4
emocomponenti e CSE/linfociti. F F.2
Elementi essenziali di sistematica dei gruppi sanguigni eritrocitari e di
sierologia immunoematologica ed implicazioni cliniche della E E.3
compatibilità immunologica nella trasfusione del sangue.
Elementi essenziali inerenti ai criteri e alle modalità per la gestione
D D.3
degli scorte di emocomponenti.
Elementi essenziali inerenti alla gestione delle attività di D.2.6
compensazione intra ed interregionale e cessione degli D D.5.1
emocomponenti all’industria farmaceutica. D.5.2
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Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Selezione/formulazione di protocolli assistenziali per le patologie più
frequenti e/o critiche trattate nell’ambito delle attività cliniche di
F F.2
assistenza diretta al paziente ambulatoriale e ricoverato, svolte presso
la ST.
Organizzazione, tecnologie e necessità assistenziali per le attività
cliniche di assistenza diretta al paziente ambulatoriale e ricoverato, F F.2
svolte presso la ST.
Assistenza al paziente e pronto riconoscimento e trattamento delle
reazioni indesiderate associate ai trattamenti terapeutici effettuati F F.2
presso la ST.
Rilevazione di elementi diagnostici e clinici finalizzati alla valutazione
F F.2
di efficacia dei trattamenti terapeutici effettuati.
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Il TSLB deve garantire le necessarie competenze professionali almeno nei seguenti ambiti:
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Norme/linee guida vigenti in materia di MT. / /
Norme vigenti e linee guida applicabili in materia di sicurezza A.5.2
A
informatica e protezione dei dati personali. A.13.1
Norme vigenti e procedure per l’identificazione e la rintracciabilità
A A.14
delle unità di sangue, emocomponenti e CSE/linfociti.
Procedure e tecnologie per la raccolta del sangue intero, esclusi gli
B B.3.2
aspetti di assistenza al donatore.
Procedure e tecnologie per la raccolta degli emocomponenti e delle
B B.3.2
CSE mediante tecniche aferetiche, esclusi gli aspetti di assistenza al
F F.3.1
donatore.
Procedure per l’etichettatura dei dispositivi per la raccolta e delle
A A.14
provette per il prelievo dei campioni ematici.
Procedure per il controllo del sangue/degli emocomponenti pervenuti
C C.1
dai centri di raccolta e gestione delle relative non conformità.
Specifiche qualitative degli emocomponenti e criteri di elaborazione dei C.1
C
risultati dei controlli di qualità. C.4
Tecniche di campionamento delle unità di emocomponenti ai fini del
C C.4
controllo di qualità ed elaborazione dei relativi dati.
Procedure e tecnologie per la produzione degli emocomponenti
C C.1
(scomposizione del sangue intero e lavorazioni/trattamenti successivi).
Procedure per la connessione sterile degli emocomponenti. C C.1
Criteri di verifica delle richieste trasfusionali e dei campioni biologici ad
D D.2.3
esse associati.
Criteri immunoematologici ed elementi di base per la selezione degli
D D.2.5
emocomponenti da assegnare.
Elementi essenziali inerenti all’utilizzo clinico appropriato degli D.2.4
D
emocomponenti e delle CSE. F.3.1
Tecniche diagnostiche immunoematologiche relative alle segnalazioni
D D.4
di reazioni avverse alla trasfusione.
Elementi essenziali di epidemiologia e sorveglianza delle malattie
D D.4
trasmissibili con la trasfusione.
Elementi essenziali inerenti ai criteri di valutazione per la
C C.5
qualificazione biologica degli emocomponenti e per la loro validazione.
Procedure per la conservazione del sangue, degli emocomponenti,
A A.11
delle CSE e dei linfociti.
Procedure per il confezionamento delle unità di sangue/
A A.12
emocomponenti e di CSE/linfociti per il trasporto.
Procedure per la registrazione, la verifica e la ripresa in carico degli
D D.2.6
emocomponenti restituiti dalle unità di diagnosi e cura.
Gestione del plasma congelato destinato alle aziende convenzionate
D D.5.2
per la lavorazione farmaceutica del plasma.
131
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e Immunoematologia Sezione A - Requisiti generali dell’Organizzazione
Riferimenti
Competenze professionali e organizzativo-gestionali
Sezione Capitolo
Criteri e modalità di gestione delle scorte di emocomponenti. D D.3
D.2.6
Gestione delle attività di compensazione intra ed interregionale. D
D.5.1
Procedure di verifica e manutenzione dei sistemi diagnostici. E E.2
Procedure analitiche e di validazione di I livello dei risultati analitici. E E.2
E.2
Elementi generali di diagnostica di laboratorio, con particolare E.3
riferimento al significato e alle tecniche per i Controlli qualità interni E E.4
(CQi) e per la valutazione esterna della qualità (VEQ). E.5
E.6
Elementi di sistematica e immunogenetica dei gruppi sanguigni
eritrocitari: applicazioni diagnostiche e tecniche, implicazioni E E.3
trasfusionali.
Sierologia immunoematologica: valutazione, applicazione e verifica di
E E.3
tecniche diagnostiche.
Elementi di prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia
emolitica del feto e del neonato, con riferimento alle tecniche E E.3.7
diagnostiche immunoematologiche.
Elementi di diagnosi e trattamento delle malattie emolitiche
autoimmuni, con riferimento alle tecniche diagnostiche E E.3.8
immunoematologiche.
Elementi di diagnostica immunoematologica piastrinica e leucocitaria,
con particolare riferimento alle implicazioni tecniche di interesse E E.5
trasfusionale.
In relazione al ruolo e alle funzioni assegnate
A.2
Elementi di indirizzo direzionale dell’Organizzazione.
A.4
Elementi di gestione del rischio clinico.
A.5
Gestione delle risorse umane, delle tecnologie, dei
A.6
materiali/reagenti e dei locali impiegati per l’erogazione del servizio.
A A.7
Gestione dei documenti prescrittivi e dei dati e registrazioni.
A.8
Metodologie e tecniche per l’identificazione e la valutazione dei
A.9
rischi e per le attività di convalida, qualificazione e change control.
A.10
Monitoraggio, analisi e miglioramento della qualità.
A.15
Utilizzo dei sistemi gestionali informatizzati impiegati dalla ST. A A.9.5
Utilizzo delle tecnologie e delle procedure per la gestione delle attività
A A.9
in telemedicina, ove impiegate.
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e Immunoematologia Sezione B – Raccolta sangue ed emocomponenti
SEZIONE B
SOMMARIO
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e Immunoematologia Sezione B – Raccolta sangue ed emocomponenti
Per quanto riguarda gli Standard relativi alla raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche, si
rimanda alla Sez. F Raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche e altre attività cliniche di
Medicina Trasfusionale.
134
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La programmazione della raccolta del sangue e degli emocomponenti deve essere coerente
con la pianificazione del fabbisogno di emocomponenti definito dalla ST156.
Presso la ST, devono essere disponibili copie aggiornate delle convenzioni che regolamentano
le attività delle Associazioni e Federazioni dei donatori negli ambiti territoriali di pertinenza
della ST.
La costituzione di detti organismi deve essere prevista all’interno degli atti convenzionali
sottoscritti dall’Ente a cui la ST afferisce e dalle Associazioni e Federazioni dei donatori.
156
V. Standard B.1.1.
157
V. Standard B.1.1
158
Gli schemi-tipo di convenzione sono emanati dalle Regioni e Province Autonome con appositi provvedimenti, sulla
base di schemi-tipo definiti a livello nazionale.
135
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e Immunoematologia Sezione B – Raccolta sangue ed emocomponenti
B.1.2.1 La chiamata dei donatori viene effettuata secondo quanto definito in appositi
accordi stabiliti tra le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue e la
ST.
In caso di donatori associati, la chiamata avviene a cura delle Associazioni e Federazioni dei
donatori di riferimento della ST in relazione agli accordi con queste definiti.
Devono essere previste le modalità per la chiamata dei donatori in caso di riduzione delle
scorte, in situazioni di emergenza (ad esempio: pandemie o altre situazioni epidemiologiche
particolari, eventi sismici o altre maxi-emergenze) e per particolari esigenze cliniche (ad
esempio: necessità di reperimento donatori con specifici fenotipi cellulari o per la donazione di
specifici emocomponenti).
159
V. Standard B.1.2.
136
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e Immunoematologia Sezione B – Raccolta sangue ed emocomponenti
Il materiale informativo deve essere messo a disposizione con modalità adeguate a garantire
la agevole consultazione da parte di tutti i donatori.
Il materiale informativo ed il questionario anamnestico devono essere in lingua italiana, fatta
salva la tutela delle minoranze linguistiche prevista per legge. Ferma restando tale tutela, il
donatore deve essere in grado di leggere e comprendere la lingua italiana senza l’ausilio di
intermediazioni linguistiche.
Devono essere adottate idonee misure per garantire l’accessibilità alla donazione e l’adeguata
comprensione del materiale informativo da parte di persone con disabilità sensoriali o motorie.
La ST deve garantire la protezione dei dati personali raccolti dal donatore, impegnandosi a non
divulgare la sua identità e le informazioni sul suo stato di salute160.
La ST deve acquisire il consenso del donatore al trattamento di tali dati, prima che essi
vengano forniti, previa informazione ai sensi delle disposizioni normative vigenti.
160
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità, Standard A.5.2.1.3.
137
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B.2.2.1 I locali e le aree destinati alla attesa dei donatori, alla accettazione degli
stessi e alle attività finalizzate alla valutazione della loro idoneità alla
donazione sono idonei all’uso previsto e conformi alla normativa vigente.
B.2.2.1 I locali e le aree destinati alla attesa dei donatori, alla accettazione degli stessi e
alle attività finalizzate alla valutazione della loro idoneità alla donazione sono
idonei all’uso previsto e conformi alla normativa vigente.
In applicazione delle disposizioni normative vigenti, nelle sedi fisse della ST devono essere
presenti:
a) un’area per l’attesa dei donatori di sangue ed emocomponenti ed un’area per l’accettazione
degli stessi, di dimensioni adeguate e commisurate al numero di donatori che vi accedono;
138
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I locali devono essere adeguati al flusso dei donatori previsto, ben illuminati e ben ventilati.
I pavimenti dovrebbero essere antiscivolo.
Si raccomanda di prevedere una sanificazione frequente delle superfici delle sedie e delle
postazioni situate nelle sale d’attesa, nonché dei servizi igienici, in accordo con le indicazioni in
materia emanate dalle funzioni preposte a livello aziendale.
Per quanto riguarda i requisiti applicabili alle autoemoteche, si rimanda al Cap. B.3.1 Locali,
apparecchiature e materiali e strumenti per la raccolta di sangue intero e per la aferesi
produttiva.
Per quanto riguarda i requisiti generali applicabili ai suddetti locali/aree, si rimanda alla Sez. A
Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche.
161
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
139
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In ogni caso, esso deve essere compilato in tutte le sue parti, in condizioni di riservatezza, e
deve essere sottoscritto dal donatore il giorno stesso della donazione.
Il ricorso alla telemedicina può trovare applicazione anche qualora, in fase di verifica e
valutazione del questionario, il personale sanitario abbia necessità di consultare il medico della
ST al fine di chiarire dubbi in merito a specifici aspetti che prevedono una valutazione clinica8.
La ST deve garantire che tutto il processo di selezione del donatore avvenga nel rispetto della
tutela della riservatezza, secondo procedure elaborate in conformità alle disposizioni normative
vigenti.
Si raccomanda:
a) di definire e documentare criteri e modalità per la personalizzazione della tipologia e della
frequenza della donazione, in relazione a specifiche caratteristiche fisiche, bio-umorali e
cliniche del donatore;
b) di definire modalità operative atte a facilitare donatori diversamente abili giudicati idonei
alla donazione.
Devono comunque essere garantiti omogenei livelli di sicurezza del sangue e degli
emocomponenti raccolti da queste tipologie di donatori rispetto a quelli raccolti da donatori non
interessati da tali situazioni, conformemente alle prescrizioni previste dalla normativa vigente.
L’omogeneità dei livelli di sicurezza può essere conseguita mediante:
a) la applicazione, anche in collaborazione con le Associazioni e Federazioni dei donatori, di
adeguati strumenti informativi, formativi e di intermediazione culturale finalizzati a
promuovere la acquisizione del necessario grado di consapevolezza e responsabilizzazione
nei confronti dell’atto della donazione, ove ciò risulti necessario in relazione alle
caratteristiche etniche e culturali;
b) l’eventuale estensione mirata dei test di screening per le malattie trasmissibili con la
trasfusione.
162
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina.
140
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Ai fini della formulazione del giudizio di idoneità del donatore, il medico responsabile della
selezione, ove necessario, può disporre accertamenti diagnostici aggiuntivi, ricorrere a
consulenze specialistiche di base (cardiologica, infettivologica, etc.) o richiedere
documentazione sanitaria già in possesso del donatore.
Ai fini delle formulazione del giudizio di idoneità, deve essere eseguita, prima di ogni
donazione, la determinazione della concentrazione emoglobinica del donatore.
Questa può essere effettuata attraverso:
a) dispositivi spettrofotometrici che utilizzano campioni di sangue prelevati da capillari o vene;
b) dispositivi non invasivi a lettura ottica;
c) contaglobuli che utilizzano campioni venosi o capillari (in questo caso, la formulazione del
giudizio di idoneità deve tenere conto degli altri parametri rilevati).
Le evidenze scientifiche oggi disponibili dimostrano che la prevalenza dei marcatori di infezione
HBV, HCV e HIV1-2 è superiore nei donatori alla prima donazione rispetto ai donatori periodici;
ciò può risultare influente sul rischio trasfusionale residuo per le predette infezioni.
Le procedure per la selezione del donatore devono definire specifici criteri di selezione e di
avvio alla donazione di persone che non hanno mai donato in precedenza e di donatori che non
hanno ridonato negli ultimi 24 mesi.
163
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
141
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Si raccomanda alla ST di adottare il seguente iter per la selezione e l’avvio alla donazione
degli aspiranti donatori:
a) acquisizione dal donatore del consenso al trattamento dei dati personali, previa informativa
resa ai sensi delle disposizioni normative vigenti164;
b) accertamento univoco dell’identità del donatore, da effettuarsi mediante un idoneo
documento di riconoscimento ove sia presente la fotografia del donatore stesso;
c) compilazione del questionario anamnestico;
d) verifica e valutazione del questionario anamnestico;
e) valutazione delle condizioni generali di salute del donatore;
f) accertamento dei requisiti fisici per l’idoneità alla donazione;
g) esecuzione degli accertamenti diagnostici necessari a valutare l’idoneità alla donazione in
relazione ai criteri di protezione della salute del donatore definiti;
h) esecuzione dei test immunometrici di screening per le infezioni da HBV, HCV, HIV 1-2 e
Lue;
i) esecuzione dell’emocromo;
j) determinazione del gruppo sanguigno;
k) esecuzione di eventuali ulteriori accertamenti a giudizio del responsabile della selezione;
l) definizione del giudizio temporaneo di idoneità alla donazione;
m) mantenimento del donatore in attesa per un periodo definito prima di effettuare la
donazione.
Qualora la ST ammetta donatori alla prima donazione non differita senza seguire l’iter
preliminare sopra indicato, le procedure devono sottolineare la necessità di una aderenza
molto rigorosa ai criteri di selezione ed avvio alla donazione.
Le procedure di selezione devono definire specifici criteri di selezione dei donatori da avviare
alla donazione in aferesi, i quali devono rispondere ai requisiti richiesti dalle disposizioni
normative vigenti.
164
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
165
Per la definizione delle competenze professionali del medico esperto in medicina trasfusionale, V. Sez. A Requisiti
generali dell’Organizzazione, Allegato 1 Competenze professionali e organizzativo-gestionali del personale sanitario.
142
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e) assunzione di farmaci, in relazione alla qualità del prodotto e alla tutela della salute del
donatore;
f) anamnesi positiva per disturbi gastrici, qualora si debbano utilizzare steroidi;
g) reazioni indesiderate durante precedenti donazioni;
h) portatori di trait falcemico;
i) eventuali altre condizioni che non rientrano tra i suddetti punti, rilevanti ai fini della
sicurezza del donatore e del ricevente e della qualità del prodotto.
La ST, in accordo con le Associazioni e Federazioni dei donatori, può partecipare a programmi
finalizzati alla produzione di particolari farmaci plasmaderivati, in relazione ad atti contrattuali
stipulati fra le aziende farmaceutiche di settore e le amministrazioni regionali.
Le procedure per la selezione del donatore devono definire le modalità di applicazione delle
deroghe ai criteri di idoneità alla donazione previsti dalla normativa vigente, in relazione a
specifiche esigenze cliniche stabilite sulla base di appropriata valutazione del rischio per il
donatore e per il potenziale ricevente, inerenti, ad esempio, a:
a) età superiore a 65 anni per la donazione di sangue intero;
b) prima donazione dopo i 60 anni di età;
c) donatori che praticano attività agonistica o intensa con frequenza cardiaca inferiore ai valori
di riferimento;
d) soggetti portatori di emocromatosi;
e) donatori in eterozigosi per alfa e beta talassemia;
f) mancato rispetto dell’intervallo minimo consentito tra due donazioni (ad esempio in caso di
necessità di trasfondere un paziente con immunizzazione complessa o gruppo raro);
g) volumi, frequenza e intervalli di donazione per la donazione di piastrine in aferesi.
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Il giudizio di idoneità alla donazione deve essere espresso, in conformità alle disposizioni
normative vigenti, in seguito all’accertamento dell’identità del donatore, alla acquisizione e
valutazione dei dati anamnestici nel rispetto dei criteri di esclusione permanente e
temporanea, alla valutazione delle condizioni generali di salute del donatore, all’accertamento
del possesso dei requisiti fisici per l’accettazione del candidato donatore e tenendo conto, ove
disponibili, dei dati di laboratorio relativi a precedenti donazioni.
Qualora nel processo di valutazione emergano elementi che richiedano decisioni diagnostiche o
terapeutiche, queste ultime devono essere garantite da personale medico qualificato, in
presenza o mediante strumenti di telemedicina166.
Ai fini della acquisizione del consenso informato alla donazione, devono essere fornite al
donatore tutte le informazioni inerenti a:
a) scopo della donazione;
b) possibilità che alcune componenti della donazione di sangue intero possano essere
impiegate per finalità diverse dall’uso trasfusionale, secondo quanto previsto dalle
disposizioni normative vigenti;
c) procedura e sua probabile durata;
d) possibilità di ritirare il consenso alla donazione in qualsiasi momento della procedura;
e) comuni rischi e malesseri associati alla donazione;
f) comportamenti da tenere dopo la donazione, in particolare nelle 24 ore successive;
g) importanza di fornire, mediante il questionario anamnestico ed il colloquio, informazioni
anamnestiche e comportamentali veritiere, in relazione alla sicurezza del sangue o
emocomponenti donati e del donatore stesso;
h) possibilità di autoesclusione in qualsiasi momento della procedura, qualora il donatore
ritenga che il proprio sangue non sia idoneo per la trasfusione;
166
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina.
167
V. Standard B.2.2.2.4.
168
Per quanto attiene alla gestione della documentazione sanitaria del donatore, V. Cap. B.6, Gestione dati donatori.
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Le suddette informazioni devono essere contenute all’interno del materiale informativo messo
a disposizione del donatore, anche attraverso canali web e supporti digitali, prima della
procedura di selezione169.
Il personale sanitario presente durante la donazione deve assicurarsi che il donatore abbia
compreso chiaramente tutti gli aspetti del processo di donazione ed i potenziali rischi ad esso
associati, nonché le informazioni inerenti al suo stato di salute.
Le procedure per la gestione del donatore non idoneo devono esplicitare i criteri da adottare
in riferimento agli aspetti anamnestici, clinici e relativi agli esiti degli accertamenti diagnostici
associati o non associati alla donazione; esse devono altresì definire i criteri di esclusione
permanente e temporanea del donatore ed i criteri di riammissione, ai fini della tutela della
salute del donatore e del ricevente.
La ST deve garantire:
a) la documentazione degli elementi essenziali relativi alla esclusione del donatore, ivi incluse
eventuali segnalazioni fornite dal donatore stesso, anche successivamente alla donazione, in
ordine a precedenti anamnestici, patologie o comportamenti che possano pregiudicare la
sicurezza del sangue o emocomponenti donati;
b) la comunicazione al donatore, nel rispetto della necessaria riservatezza, di qualsiasi
significativa alterazione clinica riscontrata in fase di selezione o in fase di effettuazione di
accertamenti diagnostici di laboratorio associati alla donazione e di eventuali accertamenti
diagnostici di controllo/follow up;
169
V. Cap. B.2.1 Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue ed emocomponenti.
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Tali procedure sono finalizzate anche a garantire eventuali adempimenti associati alla possibile
implicazione di una o più donazioni in situazioni di rischio di trasmissione di malattia attraverso
emocomponenti o farmaci plasmaderivati, nei confronti di Enti terzi interessati (ad esempio:
aziende convenzionate per la trasformazione farmaceutica del plasma ed Enti gestori delle
normative di indennizzo dei danni alla persona imputabili alla trasfusione).
La ST deve fare riferimento a specifici documenti/linee guida per l’individuazione dei casi in cui
i rilievi clinico-anamnestici e/o diagnostici finalizzati al giudizio di idoneità o comunque inerenti
al donatore forniscano elementi tali da sospettare che una o più donazioni effettuate dallo
stesso risultino a rischio o potenzialmente a rischio per malattie trasmissibili con la trasfusione.
Tali documenti/linee guida devono essere resi disponibili ai medici esperti in medicina
trasfusionale e ai medici responsabili della selezione, con particolare riferimento a quelli
operanti presso UdR collegate alla ST.
170
V. Standard B.2.3.2.
171
Si sottolinea la centralità e la prioritaria competenza del medico di assistenza primaria per la presa in carico del
paziente nell’ambito dell’organizzazione di base dell’assistenza, nonché l’opportunità che la ST stabilisca con i medici di
assistenza primaria dei donatori un efficace rapporto di comunicazione e di collaborazione, ove necessario e/o
richiesto.
146
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Analoga segnalazione deve essere inoltrata ai medici responsabili delle aree assistenziali
servite dalla ST presso le quali sono state trasfuse unità di emocomponenti a carico delle quali,
a seguito di valutazione retrospettiva dei relativi donatori e delle loro donazioni, sia stato
rilevato un potenziale rischio di malattia trasmissibile, al fine di valutare, di concerto con i
suddetti responsabili, la necessità di effettuare valutazioni retrospettive dei riceventi implicati.
147
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B.3.1.6 Preliminarmente alla raccolta del sangue intero e alla raccolta degli
emocomponenti mediante aferesi produttiva, la ST garantisce, in base a
quanto definito in specifiche procedure scritte, l’accertamento della
idoneità dei locali (o delle autoemoteche) e delle apparecchiature, nonché
l’accurata ispezione dei materiali.
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La raccolta del sangue e degli emocomponenti non può essere effettuata nello stesso locale
dove vengono svolte contemporaneamente attività terapeutiche di medicina trasfusionale. Ciò
può essere garantito:
a) attraverso la separazione fisica degli spazi (locali separati per donatori e pazienti);
b) attraverso la rigida separazione temporale delle attività. In questo caso l’idoneità dei locali
allo svolgimento delle attività di raccolta deve essere verificata prima del loro utilizzo in
riferimento a procedure scritte.
In applicazione delle disposizioni normative vigenti, nelle autoemoteche deve essere garantita
almeno la presenza di:
a) un’area di accettazione;
b) un’area destinata al colloquio e alla valutazione delle condizioni generali di salute del
donatore, tale da tutelare il diritto del donatore alla privacy e da garantire la confidenzialità
necessaria;
c) un’area destinata alla raccolta del sangue intero e, ove applicabile, di emocomponenti da
aferesi, strutturata in modo tale da salvaguardare la sicurezza dei donatori e del personale e
da prevenire errori nelle procedure di raccolta;
d) un’area adibita alla conservazione temporanea del sangue e, ove applicabile, degli
emocomponenti, accessibile solo a personale autorizzato;
e) uno spazio per lo stoccaggio del materiale e dei dispositivi da impiegare;
f) uno spazio per il deposito temporaneo sicuro dei residui e dei materiali e dispositivi
monouso utilizzati, nonché del sangue e degli emocomponenti a qualunque titolo scartati;
g) adeguata illuminazione, ventilazione e climatizzazione;
h) continuità di alimentazione elettrica;
i) un lavabo per il lavaggio delle mani.
j) adeguati strumenti di comunicazione con la ST di riferimento.
Per la raccolta effettuata attraverso autoemoteca, la ST deve identificare in modo chiaro aree
accessorie e soluzioni atte a garantire l’attesa ed il riposo/ristoro dei donatori in condizioni
adeguate e la disponibilità di servizi igienici.
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Per la raccolta di sangue intero ed emocomponenti, devono essere utilizzati lettini o poltrone
da prelievo atti a garantire le basilari manovre di primo soccorso.
Per ogni postazione attiva, deve essere disponibile almeno una bilancia basculante
automatizzata.
In relazione all’esigenza di garantire la tracciabilità dei dati relativi alle attività di raccolta del
sangue intero e di incrementare la sicurezza complessiva delle stesse, le bilance per il prelievo
del sangue intero, oltre a possedere i requisiti minimi sopra elencati, dovrebbero rispondere
ai seguenti requisiti ulteriori:
a) interfacciamento bidirezionale con il sistema gestionale informatizzato impiegato dalla ST;
b) verifica di corrispondenza univoca tra donatore, unità e campioni ematici;
c) registrazione di un set di dati inerenti alla donazione (tipo di dispositivo di prelievo
impiegato, relativo numero di lotto, etc.).
172
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9.2 Gestione delle apparecchiature.
150
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Per la saldatura dei circuiti di raccordo dei sistemi di prelievo, la ST deve impiegare sistemi
idonei a prevenire il rischio di contaminazione microbica in fase di raccolta degli
emocomponenti.
Per la raccolta di emocomponenti mediante aferesi, devono essere utilizzati kit atti a prevenire
la contaminazione microbica del circuito e ad impedire l’ingresso di aria non sterile nel sistema.
B.3.1.6 Preliminarmente alla raccolta del sangue intero e alla raccolta degli
emocomponenti mediante aferesi produttiva, la ST garantisce, in base a quanto
definito in specifiche procedure scritte, l’accertamento della idoneità dei locali (o
delle autoemoteche) e delle apparecchiature, nonché l’accurata ispezione dei
materiali.
151
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Per quanto riguarda l’ispezione dei materiali, particolare attenzione deve essere posta:
a) all’ispezione fisica dei dispositivi per il prelievo in sacca, i quali non devono presentare
umidità anomala, torbidità dei liquidi contenuti, mancata integrità, o qualsivoglia altra
alterazione che possa controindicarne l’uso sicuro;
b) all’ispezione fisica (al momento dell’apertura della confezione, durante il montaggio sul
separatore cellulare o a seguito del check preliminare che di norma i separatori cellulari
effettuano automaticamente) dei kit per la raccolta degli emocomponenti tramite aferesi, i
quali non devono presentare mancata integrità o qualsivoglia altra alterazione che possa
controindicarne l’uso sicuro;
c) al controllo delle soluzioni anticoagulanti ed infusionali utilizzate per la raccolta degli
emocomponenti tramite aferesi, in special modo per quanto riguarda la presenza di torbidità
dei liquidi, la presenza di particelle visibili precipitate o in sospensione o qualsivoglia altra
alterazione che possa controindicarne l’uso sicuro.
In caso di rilevazione di non conformità, tutti i dispositivi dello stesso lotto devono essere
attentamente esaminati per verificare l’eventuale ripetersi della difettosità rilevata; ogni
dispositivo difettoso deve essere segregato, in modo da precluderne l’utilizzo, e
successivamente eliminato173.
173
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.10 Gestione dei materiali.
152
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174
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Allegato 1 Competenze professionali e organizzativo-gestionali del
personale sanitario.
175
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale.
153
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Per ogni donatore idoneo, deve essere generata apposita documentazione da utilizzare per
l’effettuazione della raccolta, costituita da:
a) documento/i contenente/i i dati anagrafici ed il codice del donatore, il numero identificativo
della donazione, l’attestazione di idoneità alla donazione, la tipologia di donazione e la/le
quantità da prelevare;
b) etichette da apporre sui contenitori costituenti il dispositivo di raccolta e sulle provette
destinate ai test di laboratorio associati alla donazione, contenenti le informazioni rilevanti
per la corrispondenza con i dati relativi al donatore e alla donazione, necessarie anche ai fini
della univoca identificazione e rintracciabilità delle unità e delle provette.
L’etichettatura dei dispositivi da impiegare per la raccolta e delle provette da utilizzare per il
prelievo dei campioni ematici deve essere effettuata prima della donazione a cura del
personale sanitario addetto alla raccolta del sangue e degli emocomponenti177.
Ogni postazione di raccolta deve essere logisticamente strutturata in modo tale da facilitare le
operazioni relative all’abbinamento univoco donatore-unità-provette.
I sistemi di etichettatura delle unità di sangue e delle provette destinate ai test di laboratorio
associati alla donazione prelevate presso le UdR afferenti alla ST devono garantire la univoca
corrispondenza dei dati contenuti sulle etichette con i dati relativi al donatore e alla donazione,
nonché la univoca identificazione e rintracciabilità delle unità di sangue/emocomponenti e delle
relative provette per i test di laboratorio.
176
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità.
177
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità.
154
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Allo scopo di ridurre la possibilità di contaminazione batterica, la ST deve adottare sistemi che
consentano di prelevare i campioni di sangue per i test di laboratorio associati alla donazione
mediante una mini-sacca di campionamento collegata in linea al dispositivo, prima di iniziare la
raccolta del sangue intero o le procedure di aferesi.
Le procedure operative per la preparazione e disinfezione della cute e per l’esecuzione della
venipuntura sono finalizzate a minimizzare il rischio di contaminazione del sangue intero e
degli emocomponenti da aferesi raccolti.
Per la disinfezione della cute, è raccomandato l’utilizzo di agenti antisettici alcolici come la
clorexidina alcolica o lo iodio povidone alcolico, preferibilmente monouso.
La procedura per la preparazione e disinfezione della cute deve essere convalidata prima della
sua introduzione e a seguito di modifiche rilevanti e deve essere verificata ad intervalli
regolari178; la ST deve intraprendere azioni correttive laddove la disinfezione della cute
dovesse risultare inefficace.
Per i controlli microbiologici da effettuare ai fini della convalida della procedura e dei controlli
periodici successivi, devono essere impiegati sistemi caratterizzati da adeguata sensibilità e
specificità, al fine di prevenire risultati falsamente negativi, e che tengano in debito conto i
tempi previsti per il trasporto al laboratorio di microbiologia.
In fase di convalida della procedura, i controlli microbiologici devono essere effettuati prima e
dopo la disinfezione della cute.
Le procedure per la preparazione e disinfezione della cute e per l’esecuzione della venipuntura
devono esplicitare:
a) le soluzioni detergenti/disinfettanti da utilizzare e la necessità di indicare sulla confezione la
data di apertura e di scadenza179;
b) i tempi richiesti alle stesse per ottenere un’ottimale azione antisettica, che non devono
comunque essere inferiori a 30 secondi;
c) la necessità di scegliere una zona di cute libera da lesioni, incluso l’eczema;
d) l’opportunità di scegliere prioritariamente una vena della fossa antecubitale;
e) l’importanza di non scoprire l’ago fino al momento in cui ciò diventa necessario e di
verificare preliminarmente l’integrità del copri-ago;
f) l’importanza di eseguire la venipuntura solo quando la cute si è asciugata dopo
l’applicazione della/e soluzione/i disinfettante/i (il tempo di essiccazione della cute è
variabile in relazione al prodotto utilizzato);
g) l’importanza di non toccare mai la zona trattata dopo l’inizio della disinfezione e la necessità
di non parlare sopra la cute disinfettata e di non accostarsi troppo ad essa;
178
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
179
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.10 Gestione dei materiali, Standard A.10.3.
155
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h) la necessità, nel caso sia necessario eseguire una seconda venipuntura, che questa venga
effettuata in un’area diversa da quella originariamente prescelta ed esclusivamente con un
nuovo ago/sistema di prelievo, nonché le modalità di ristampa delle etichette e di
rietichettatura delle provette.
Il personale addetto alla raccolta deve applicare, prima di ogni donazione, specifiche
procedure per la disinfezione delle mani e per l’igiene personale180.
Le procedure per il controllo delle unità di sangue intero e di emocomponenti al termine della
raccolta devono esplicitare:
a) i parametri di controllo (assenza di interruzioni della procedura di raccolta, durata del
prelievo di sangue intero in riferimento ai limiti definiti dalla normativa vigente, peso del
sangue intero/emocomponenti in riferimento ai requisiti definiti dalla normativa vigente,
assenza di significativi rallentamenti del flusso di prelievo durante le procedure di aferesi
produttiva, etc.);
b) gli standard di riferimento per ogni parametro di controllo ed i criteri di accettabilità, in
conformità alle disposizioni normative vigenti e, nel caso del plasma da avviare alla
produzione farmaceutica di plasmaderivati, ai requisiti previsti dagli atti contrattuali definiti
con le aziende convenzionate;
c) le modalità di gestione di eventuali non conformità riscontrate;
d) le responsabilità inerenti alle attività di controllo e alla gestione delle non conformità;
e) le registrazioni da produrre.
180
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.2 Sicurezza degli operatori e norme igieniche.
181
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale.
156
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B.3.3.1 Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del sangue intero
e di aferesi produttiva, è garantita la presenza di almeno un infermiere, al
fine di garantire ai donatori una assistenza adeguata.
B.3.3.2 Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del sangue intero
e di aferesi produttiva, è garantita la disponibilità di almeno un medico
responsabile della selezione donatori, nonché adeguata assistenza clinica
e interventi di urgenza nel caso insorgano complicazioni o reazioni
indesiderate gravi.
B.3.3.1 Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del sangue intero e di
aferesi produttiva, è garantita la presenza di almeno un infermiere, al fine di
garantire ai donatori una assistenza adeguata.
182
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità.
157
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B.3.3.2 Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del sangue intero e di
aferesi produttiva, è garantita la disponibilità di almeno un medico responsabile
della selezione donatori, nonché adeguata assistenza clinica e interventi di
urgenza nel caso insorgano complicazioni o reazioni indesiderate gravi.
Deve essere in ogni caso garantita adeguata e tempestiva assistenza clinica qualora sia
necessario intervenire in caso di reazioni indesiderate gravi a carico del donatore.
Nelle aree di riposo e di ristoro, deve essere assicurata l’assistenza da parte di personale in
grado di rilevare tempestivamente segni di malessere e di richiedere, ove necessario,
l’assistenza di personale infermieristico e/o medico.
Il donatore, anche attraverso il materiale informativo fornito prima della donazione, deve
essere informato in modo chiaro e comprensibile in ordine ai comportamenti da tenere dopo la
donazione, con particolare riferimento alla necessità di non praticare attività lavorative,
sportive o ludiche rischiose nelle 24 ore successive alla donazione.
Eventuali reazioni indesiderate occorse al donatore durante e dopo le attività di raccolta del
sangue intero e di aferesi produttiva devono essere gestite tempestivamente in riferimento a
specifiche procedure elaborate dalla ST e devono essere puntualmente registrate183.
183
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
158
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Nei locali dedicati alle attività di raccolta e nelle autoemoteche, devono essere disponibili e
pronti all’uso materiali e dispositivi idonei a far fronte ad eventuali emergenze cliniche.
I medici e gli infermieri addetti alla raccolta devono essere adeguatamente addestrati e
periodicamente aggiornati in ordine alla gestione delle specifiche emergenze cliniche che
possono verificarsi nell’ambito delle attività di raccolta del sangue intero e di aferesi
produttiva, e devono essere in possesso della qualificazione BLS (Basic Life Support) se
operano in strutture dove si effettuano procedure di raccolta del sangue intero o BLS-D (Basic
Life Support - Defibrillation) se operano in strutture dove si effettuano procedure di aferesi
produttiva184.
B.4.1 La ST adotta specifiche procedure per la gestione delle attività di emovigilanza sui
donatori.
I donatori devono essere informati sulle possibili reazioni avverse alla donazione e sulle
modalità di prevenzione delle stesse, nonché sulle modalità di comunicazione alla ST di
riferimento dell’eventuale insorgenza di reazioni ritardate.
Devono essere predisposte e rese disponibili procedure per la notifica alle Strutture regionali
di coordinamento per le attività trasfusionali e al Centro Nazionale Sangue di tutte le reazioni
indesiderate e di tutti gli incidenti gravi correlati alla raccolta, in riferimento alle direttive
nazionali e regionali applicabili e attraverso l’impiego del Sistema informativo per i servizi
trasfusionali dedicato (SISTRA)186.
184
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale e Allegato 1 Competenze professionali e organizzativo-gestionali del personale sanitario.
185
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.2.2 Organizzazione.
186
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.16 Flussi informativi.
159
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In alcuni casi, gli eventi avversi richiedono una tempestiva segnalazione e, pertanto,
acquisiscono la natura di Rapid Alert.
Riguardo ai donatori, devono essere identificati come Rapid Alert:
a) le reazioni ad elevato livello di severità (procedure rianimatorie e morte) associate ad
elevato grado di imputabilità (probabile o certa);
b) tutti gli eventi che potrebbero mettere in pericolo donatori diversi da quelli direttamente
coinvolti nell’evento occorso, avvenuti in conseguenza di difetti di materiali (dispositivi, IVD,
apparecchiature) o generati da errore (individuale o di processo) potenzialmente soggetti a
ripetizione.
La ST deve applicare specifici protocolli/linee guida scritti per gli accertamenti diagnostici da
effettuare in occasione di ogni donazione di sangue ed emocomponenti e per i controlli
periodici a tutela della salute del donatore.
160
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Tali linee guida/protocolli devono essere elaborati in conformità alla normativa vigente e alle
disposizioni aggiuntive emanate dalle autorità competenti (ad es. di ordine epidemiologico) e
devono definire:
a) i test di laboratorio da effettuare ai fini della qualificazione biologica degli emocomponenti e
a tutela del donatore in occasione della donazione;
b) i test di laboratorio da effettuare periodicamente a tutela del donatore, ove tali test risultino
diversi da quelli effettuati in occasione della donazione;
c) eventuali altri accertamenti diagnostici da effettuare in base a rigorosi criteri di
appropriatezza.
Qualora i test di laboratorio da effettuare in occasione delle donazioni e dei controlli periodici
od occasionali dei donatori siano in tutto o in parte affidati ad altra Struttura, tale affidamento
deve essere regolamentato da specifici accordi e/o da disposizioni emanate in riferimento al
contesto organizzativo in cui la ST opera, e comunque in conformità alle disposizioni normative
vigenti187.
187
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
161
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È auspicabile che la trasmissione routinaria degli esiti degli accertamenti diagnostici, anche
se effettuata in fase differita, sia parte di una comunicazione al donatore che comprenda una
sintesi breve ed adeguatamente comprensibile dei rilievi e delle valutazioni effettuate a fini
della formulazione del giudizio di idoneità.
La trasmissione degli esiti dei controlli periodici o di accertamenti eseguiti per specifiche
motivazioni dovrebbe comprendere una valutazione sintetica ed adeguatamente
comprensibile del significato dei rilievi effettuati, nonché chiare indicazioni in merito ad
eventuali ulteriori percorsi da seguire o comportamenti da adottare.
Qualora le ricerche o gli studi prevedano l’effettuazione di test aggiuntivi rispetto a quelli
previsti per legge e/o definiti nei profili di routine, deve essere acquisito il consenso informato
del donatore all’effettuazione dei test e all’utilizzo dei relativi esiti.
Tale documentazione deve contenere gli elementi definiti dalla normativa vigente e raccogliere
tutte le informazioni necessarie per la corretta, completa ed univoca gestione anagrafica,
identificativa e clinica del donatore, i dati sui suoi accessi e sulle sue donazioni presso la ST,
nonché gli esiti degli accertamenti diagnostici associati alla donazione e di eventuali controlli
intercorrenti ed occasionali.
188
V. Standard B.2.3.1.
162
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Gli elementi minimi da registrare nella documentazione sanitaria del donatore sono:
a) cognome, nome, data e luogo di nascita, nazionalità, codice fiscale, sesso e codice univoco
del donatore;
b) comune di residenza, indirizzo, numeri telefonici, recapiti;
c) Associazione o Federazione donatori di appartenenza, ove applicabile;
d) medico di assistenza primaria;
e) fenotipo ABO, Rh, Kell ed eventuali altre fenotipizzazioni eritrocitarie, leucocitarie,
piastriniche;
f) sintesi dei rilievi anamnestici e clinici inerenti al possesso dei requisiti fisici di ammissione
alla donazione e alla valutazione delle condizioni cliniche generali del donatore;
g) esiti degli accertamenti diagnostici estemporanei pre-donazione;
h) esiti di eventuali accertamenti diagnostici / consulenze specialistiche aggiuntivi effettuati ai
fini del giudizio di idoneità;
i) giudizio di idoneità per tipologia di donazione;
j) sospensioni temporanee dalla donazione, relative cause e pianificazioni di controlli e
riammissioni;
k) eventuale sospensione permanente e relative cause;
l) donazioni effettuate: identificativo, tipologia e quantità prelevata;
m) eventuali reazioni indesiderate rilevate in occasione delle donazioni e relativo trattamento;
n) risultati dei test di laboratorio associati alle donazioni;
o) eventuali altri controlli e accertamenti diagnostici effettuati indipendentemente dalle
donazioni e relativi esiti.
La documentazione relativa alla donazione ove sono apposte le firme del donatore e del
responsabile della selezione deve essere acquisita e conservata in forma cartacea, fatta salva
la possibilità di gestione elettronica con firma grafometrica.
189
V. Cap. Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue ed emocomponenti, Standard
B.2.1.2.
190
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
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Nell’ambito del presente Capitolo, in riferimento alla normativa vigente, l’espressione “Unità di
Raccolta” (UdR) si riferisce alle Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti, e alle loro
articolazioni organizzative, gestite dalle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue,
operanti, in relazione alle normative nazionali e regionali di settore, in collegamento con la ST
e sotto la responsabilità tecnica della stessa.
Questo Capitolo intende introdurre gli elementi necessari affinché la ST garantisca l’esercizio
delle funzioni di responsabilità tecnica nei confronti delle UdR ad essa afferenti, come
previsto dalle disposizioni normative vigenti.
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B.7.1 Le attività di raccolta del sangue intero e degli emocomponenti effettuate presso
le UdR afferenti alla ST vengono svolte sotto la responsabilità tecnica della ST
stessa.
Ai sensi delle disposizioni normative vigenti, le attività di raccolta del sangue intero e di aferesi
produttiva effettuate presso le UdR afferenti alla ST devono essere svolte sotto la
responsabilità tecnica della ST stessa.
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in riferimento a quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti applicabili per le UdR.
191
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale e Allegato 1 Competenze professionali e organizzativo-gestionali del personale sanitario.
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B.7.2.2 - informazione ed educazione dei donatori in merito a tutti gli aspetti inerenti
alla donazione del sangue e degli emocomponenti;
192
V. Cap. B.2.1 Sensibilizzazione, informazione ed educazione del donatore di sangue ed emocomponenti.
193
V. Cap. B.2.2 Selezione del donatore di sangue ed emocomponenti e Cap. B.2.3 Gestione del donatore non idoneo.
194
V. Cap. B.1 Programmazione della raccolta sangue ed emocomponenti.
195
V. Cap. B.3 Raccolta del sangue intero e aferesi produttiva.
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196
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.3 Gestione controllata dei processi, Cap. A.7 Gestione dei
locali e delle autoemoteche, Cap. A.9.2 Gestione delle apparecchiature, Cap. A.9.5 Sistemi gestionali informatizzati,
Cap. A.10 Gestione dei materiali, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
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I requisiti generali applicabili alle suddette apparecchiature e quelli specifici relativi alle
apparecchiature per la conservazione temporanea e per il trasporto del sangue e degli
emocomponenti sono definiti nella Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9
Gestione delle tecnologie.
I requisiti specifici applicabili alle apparecchiature e ai materiali impiegati per la raccolta del
sangue e degli emocomponenti e ai sistemi per la saldatura dei circuiti di raccordo dei sistemi
di prelievo sono definiti nel Cap. B.3.1 Locali, apparecchiature e materiali per la raccolta di
sangue intero e per la aferesi produttiva.
197
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.8 Acquisizione delle apparecchiature e dei materiali.
198
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
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La ST deve stabilire le tipologie dei flussi informativi fra la ST stessa e le UdR afferenti, nonché
le relative modalità di gestione, con particolare riguardo:
a) alla garanzia di sistematica disponibilità e rintracciabilità di tutte le informazioni inerenti alla
gestione dei donatori e alle attività di raccolta del sangue ed emocomponenti presso le
UdR200;
b) alle procedure finalizzate a garantire il sistematico monitoraggio delle attività svolte dalle
UdR201.
199
V. Cap. B.6 Gestione dei dati relativi ai donatori.
200
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità e Cap. A.16 Flussi
informativi.
201
V. Standard B.7.3.
202
V. Cap. B.1 Programmazione della raccolta sangue ed emocomponenti, Standard B.1.2.
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La ST deve garantire la sistematica analisi e valutazione delle non conformità rilevate a carico
delle UdR afferenti ed avviare adeguate azioni correttive finalizzate alla loro rimozione204.
Gli audit devono essere pianificati ed effettuati, in particolare, a seguito di reiterate situazioni
di non conformità, o di singole non conformità o eventi di significativa gravità, non risolte a
fronte delle eventuali azioni correttive precedentemente intraprese, al fine di valutare il grado
di applicazione e di adeguatezza delle procedure definite e, se del caso, di rivalutare il livello di
competenza professionale del personale operante presso le UdR afferenti205.
A fronte dei risultati degli audit, la ST deve attivare, ove necessario, adeguati piani/azioni di
miglioramento e/o piani di riqualificazione del personale.
Pertanto, per quanto attiene alla gestione delle attività di predeposito di unità di sangue
autologo, si rimanda alle prescrizioni definite dalla suddetta normativa e si raccomanda in
ogni caso la puntuale applicazione di programmi di Patient Blood Management.
203
V. Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.1 Produzione di emocomponenti
allogenici da sangue intero e da aferesi, Standard C.1.3.
204
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.2 Azioni correttive e preventive.
205
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui alla Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
Gli indicatori relativi alla raccolta del sangue intero e degli emocomponenti sono riferiti, ove
applicabili, sia alle attività effettuate dalla ST, sia a quelle svolte dalle UdR afferenti gestite
dalle Associazioni/Federazioni donatori.
Completezza e
N. documenti
conformità della
incompleti o non
2 B.2.2 / Selezione donatori documentazione
conformi / N. totale
comprovante il giudizio
documenti
di idoneità
N. donatori-aspiranti
donatori risultati
Appropriatezza del
positivi ai test di
3 B.2.3 / Selezione donatori giudizio di idoneità del
screening / N.
donatore
donatori-aspiranti
donatori testati
Controllo ispettivo
Conformità dei
dispositivi di prelievo per N. dispositivi scartati
4 B.3.1 B.3.1.6 dispositivi di prelievo
donazione sangue intero per difettosità
agli standard definiti
ed aferesi
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Adeguatezza
N. venipunture
addestramento del
7 B.3.2 B.3.2.1.6 Esecuzione venipuntura multiple / N.
personale addetto alla
donazioni
venipuntura
Correzione/prevenzione
Controllo e monitoraggio di non conformità N. azioni
8 B.7 B.7.3.1 attività svolte presso le reiterate o di singole correttive/preventive
UdR non conformità/eventi attivate dalla ST
di rilevante gravità
Applicazione sistema di
Controllo e monitoraggio controllo e N. audit effettuati
9 B.7 B.7.4 attività svolte presso le monitoraggio delle dalla ST presso la/le
UdR attività svolte presso le UdR di afferenza
UdR
Capacità di
N. nuovi donatori /
10 B.7 B.7.2.3 Promozione donazione reclutamento di nuovi
N. donatori
donatori nel territorio
Capacità di
N. nuovi donatori /
11 B.7 B.7.2.3 Gestione donatore reclutamento di nuovi
N. aspiranti donatori
donatori nel territorio
N. donazioni / N.
donatori che hanno
Capacità di effettuato almeno
12 B.7 B.7.2.3 Gestione donatore fidelizzazione del una donazione
donatore
[dati stratificati per
tipologia di donazione]
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SOMMARIO
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C.1.3 La ST definisce ed applica procedure scritte per il controllo del S.I. e degli
emocomponenti pervenuti dai centri di raccolta ad essa afferenti e per il
loro rilascio per le attività di lavorazione, nonché le modalità di gestione
delle unità che non rispondono ai requisiti stabiliti.
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C.1.9 Il prelievo di campioni dai prodotti viene effettuato con modalità tali da
prevenire la contaminazione o il deterioramento del materiale prelevato
nonché qualsiasi tipo di rischio per gli altri emocomponenti.
C.1.1 Tutto il sangue intero (S.I.) allogenico raccolto viene sottoposto a separazione in
emocomponenti.
Di seguito sono riportati gli emocomponenti ottenibili dalla scomposizione del S.I.:
a) emocomponenti eritrocitari leucodepleti mediante filtrazione in linea pre-storage;
b) plasma non leucodepleto;
c) buffy coat;
d) plasma leucodepleto mediante filtrazione in linea pre-storage.
L’uso trasfusionale del S.I. allogenico non è consentito. È ammesso l’utilizzo del S.I.
ricostituito da concentrato eritrocitario e plasma fresco congelato, per specifiche e motivate
esigenze cliniche, che devono essere documentate, quali l’exsanguino-trasfusione. In tali casi,
la ST deve adottare specifiche procedure operative per la risospensione degli eritrociti in
plasma fresco congelato.
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C.1.3 La ST definisce ed applica procedure scritte per il controllo del S.I. e degli
emocomponenti pervenuti dai centri di raccolta ad essa afferenti e per il loro
rilascio per le attività di lavorazione, nonché le modalità di gestione delle unità che
non rispondono ai requisiti stabiliti.
Le procedure di controllo del S.I. e degli emocomponenti pervenuti dai centri di raccolta
devono definire formalmente almeno:
a) i controlli da effettuare ed i relativi parametri;
b) le responsabilità correlate;
c) i criteri di accettabilità;
d) le responsabilità e modalità di gestione di eventuali non conformità riscontrate;
e) le registrazioni da produrre;
f) le responsabilità per il rilascio delle unità per le lavorazioni successive.
I controlli devono sempre prevedere l’ispezione fisica delle unità ricevute, il mantenimento
durante il trasporto dei range di temperatura definiti, la presenza della documentazione
prevista a corredo dei prodotti e, in generale, il rispetto di tutte le procedure/accordi definiti
per la corretta movimentazione del sangue e degli emocomponenti208.
Nelle aree adibite alle operazioni di ricevimento e controllo devono essere garantite condizioni
igieniche appropriate, un adeguato livello di illuminazione e lo svolgimento delle attività in
ordine logico209.
Tali aree devono essere separate dall’area destinata allo stoccaggio degli emocomponenti.
206
V. Cap. C.4 Controllo di qualità degli emocomponenti.
207
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.1 Informazione agli utenti, Standard
D.1.1.
208
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue, emocomponenti
e cellule staminali emopoietiche e dei campioni di materiale biologico e Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
209
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche.
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Il processo di scomposizione del S.I. deve essere regolamentato da procedure scritte e deve
essere convalidato prima di essere introdotto e a seguito di modifiche rilevanti210.
La ST deve essere dotata di sistemi per la centrifugazione del S.I. idonei a garantire il profilo
di centrifugazione più appropriato per ogni tipologia di emocomponente da produrre, in termini
di temperatura di esercizio, tempo, velocità, accelerazione e decelerazione.
I sistemi di centrifugazione dovrebbero essere parte di una rete informatica che li integra, in
linea, con i sistemi di prelievo del sangue intero e con il sistema gestionale informatizzato
impiegato dalla ST, al fine di garantire il trasferimento automatico di tutte le informazioni
inerenti alla produzione degli emocomponenti.
210
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
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I sistemi di scomposizione devono garantire la registrazione dei dati relativi ad ogni unità
(pesi/volumi degli emocomponenti, operatori coinvolti, tempi, etc.) e la disponibilità degli
stessi in formato tale da consentirne il trasferimento ai sistemi gestionali informatizzati
impiegati dalla ST.
Le unità possono essere rilasciate per la validazione e, nel caso del plasma, per il
congelamento, a cura di personale autorizzato, solo in caso di esito favorevole dei controlli
previsti e di risoluzione delle non conformità eventualmente riscontrate nel corso delle
procedure di scomposizione, in riferimento a procedure definite.
Le attività di controllo e di rilascio delle unità devono essere documentate.
Ove previsto dalla normativa vigente o dal presente Manuale, o laddove la ST lo consideri
necessario a fronte delle attività di analisi e valutazioni dei rischi svolte213, i suddetti processi
devono essere convalidati prima di essere introdotti e a seguito di modifiche rilevanti, e
devono essere costantemente monitorati e periodicamente valutati al fine di accertare il
mantenimento del loro stato di convalida214.
I sistemi/apparecchiature critici impiegati nel corso dei processi devono essere in ogni caso
qualificati prima dell’uso e a fronte di modifiche rilevanti, e devono essere verificati ad
intervalli regolari ed appropriati al fine di accertare il mantenimento del loro stato di
qualificazione215.
211
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9.2 Gestione delle apparecchiature.
212
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
213
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.3 Gestione controllata dei processi.
214
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
215
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
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C.1.5.1 - congelamento del plasma destinato all’uso clinico e/o alla lavorazione
industriale per la produzione di medicinali plasmaderivati;
La ST deve definire ed applicare procedure scritte per il congelamento del plasma destinato
all’uso clinico o alla lavorazione industriale per la produzione di medicinali plasmaderivati.
Il congelamento del plasma per uso clinico deve essere effettuato entro limiti di tempo e a
temperature tali da preservare adeguatamente la attività dei fattori labili della coagulazione. Il
prodotto, dopo lo scongelamento, deve contenere, in non meno del 90% delle unità
controllate, almeno 70 UI per 100 mL di Fattore VIIIc.
I sistemi a refrigerazione rapida impiegati per il congelamento del plasma destinato all’uso
clinico ed industriale devono garantire la registrazione dei dati relativi al congelamento di ogni
unità e dovrebbero permettere la disponibilità degli stessi in formato tale da consentirne il
trasferimento ai sistemi gestionali informatizzati.
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La ST deve definire ed applicare procedure scritte per il congelamento delle emazie per uso
trasfusionale, convalidate prima di essere introdotte e a seguito di modifiche rilevanti.
Le emazie congelate devono essere preparate entro 7 giorni dalla raccolta, con una metodica
in grado di minimizzare l’emolisi post-scongelamento.
La ST deve inoltre definire ed applicare procedure scritte per lo scongelamento delle emazie.
Dopo lo scongelamento, le emazie devono essere conservate a 4°C 2°C, fino a un massimo
di 24 ore dallo scongelamento.
Laddove vengano utilizzati metodi che garantiscono l’integrità del circuito chiuso e la
risospensione in soluzioni additive, la ST può prevedere tempi di conservazione più lunghi, con
un massimo di 7 giorni, in relazione alle caratteristiche del sistema di scongelamento e
lavaggio.
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La ST deve definire ed applicare procedure scritte per il congelamento delle piastrine per uso
trasfusionale, convalidate prima di essere introdotte e a seguito di modifiche rilevanti.
La ST deve garantire che le piastrine congelate siano conservate al massimo per un anno ad
una temperatura di -80°C (e fino a 10 anni ad una temperatura di -150°C in vapori di azoto
liquido).
La ST deve inoltre definire ed applicare procedure scritte per lo scongelamento delle piastrine.
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La ST deve definire ed applicare procedure scritte per il lavaggio dei concentrati eritrocitari e
dei concentrati piastrinici.
La ST deve adottare, per la preparazione dei concentrati eritrocitari lavati, metodiche atte ad
assicurare che i prodotti vengano trattati con una quantità di soluzione isotonica a 4°C idonea
a rimuovere il plasma presente in modo che il contenuto proteico residuo sia inferiore a 0,5
g/unità. A questo riguardo, devono essere pianificati, eseguiti e documentati specifici controlli
di qualità.
Nel caso di lavaggio di concentrati piastrinici, la ST deve garantire che i prodotti vengano
trattati con una quantità di soluzione isotonica a 20-24°C idonea a rimuovere il plasma
presente in modo che il contenuto proteico residuo sia inferiore a 0,5 g/unità, e che le piastrine
siano risospese in idonea soluzione additiva.
Per le attività di trasferimento di emocomponenti e liquidi previste per il lavaggio, deve essere
sistematicamente utilizzato un connettore sterile216.
Qualora si preveda che il prodotto non venga trasfuso entro le 24 ore, deve essere aggiunta
idonea soluzione conservante.
216
V. Standard C.1.8.
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In caso di trattamento inattivante del plasma fresco congelato, il contenuto di Fattore VIIIc del
plasma inattivato dopo lo scongelamento deve essere superiore a 50 UI/dL nella media dei
controlli ed il contenuto di fibrinogeno > 60% del prodotto fresco. A questo riguardo, devono
essere pianificati, eseguiti e documentati specifici controlli di qualità.
La ST deve definire ed applicare procedure scritte per l’irradiazione degli emocomponenti, che
ha come finalità fondamentale la prevenzione della GVHD associata alla trasfusione.
217
V. Standard C.1.8.
218
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
219
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
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La ST deve garantire l’evidenza che ciascun batch di irradiazione abbia ricevuto la dose
prevista, che deve essere compresa tra 25 Gy (2500 cGy) e 50 Gy (5000 cGy), rilasciata al
centro del contenitore.
La verifica periodica del corretto funzionamento del sistema di irradiazione e della dose di
irradiazione rilasciata deve essere effettuata utilizzando un campione il cui volume sia
rappresentativo dei volumi medi degli emocomponenti usualmente irradiati.
La ST deve attivare modalità atte a verificare la sistematica effettuazione dei controlli previsti
sulla sorgente di radiazioni da parte dei soggetti competenti.
Concentrati piastrinici composti da unità di diverso fenotipo ABO devono essere etichettati:
a) A, se il pool comprende unità A e O;
b) B, se il pool comprende unità B e O.
Concentrati piastrinici composti da unità RhD negativo ed RhD positivo devono essere
etichettati RhD positivo.
Nell’assemblaggio, deve essere garantita la tracciabilità dal pool alle singole unità che
compongono il pool e ai relativi donatori.
220
V. Standard C.1.8.
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221
V. Standard C.1.8.
222
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
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C.1.9 Il prelievo di campioni dai prodotti viene effettuato con modalità tali da prevenire
la contaminazione o il deterioramento del materiale prelevato nonché qualsiasi
tipo di rischio per gli altri emocomponenti.
I suddetti locali devono essere univocamente identificati, devono essere accessibili solo a
personale autorizzato e devono rispondere ai criteri, ove applicabili, definiti nella Sez. A
Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche.
Essi devono essere qualificati prima dell’uso e a fronte di modifiche rilevanti, in relazione allo
specifico uso previsto, e devono essere verificati ad intervalli regolari al fine di verificare il
mantenimento del loro stato di qualificazione225.
223
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
224
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche.
225
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
226
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle autoemoteche e Cap. A.9
Gestione delle tecnologie.
227
Ad esempio, Annex 1 delle Good Manufacturing Practices (classe D microbiologica) o Linee guida pubblicate
dall’INAIL (ambiente a medio rischio).
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La produzione degli emocomponenti per uso non trasfusionale (ad es. gel piastrinico) deve
essere effettuata in riferimento a procedure scritte, elaborate sulla base di riferimenti scientifici
consolidati e in conformità alla normativa vigente.
Per la produzione degli emocomponenti ad uso non trasfusionale, devono essere impiegati
dispositivi medici autorizzati per l’uso specifico, in applicazione della normativa vigente.
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Per ogni unità di emocomponenti prodotta, devono essere disponibili registrazioni che
attestano la puntuale applicazione delle fasi critiche previste dalle procedure per la produzione
degli emocomponenti, in riferimento a quanto definito nella Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità e agli specifici Standard definiti
nel Cap. C.1 della presente Sezione.
La ST deve garantire che gli emocomponenti prodotti rispondano alle specifiche qualitative
previste dalle disposizioni normative vigenti, alle specifiche e ai requisiti qualitativi stabiliti
nell’ambito dei contratti e dei quality agreement sottoscritti con le industrie convenzionate per
la lavorazione del plasma, nonché ad eventuali specifiche aggiuntive adottate dalla ST stessa.
A tal fine, la ST deve predisporre ed applicare specifiche procedure scritte atte a
regolamentare la definizione, la pianificazione e l’esecuzione di controlli di qualità degli
emocomponenti prodotti.
Gli standard di prodotto aggiuntivi eventualmente adottati ad integrazione delle specifiche
previste dalle disposizioni normative vigenti devono essere conformi ai principi e agli standard
previsti dalla Guide to the preparation, use and quality assurance of blood components (EDQM
- European Directorate for the Quality of Medicines & Healthcare, Council of Europe), facendo
riferimento all’Edizione più recente della stessa.
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Nella definizione dei parametri da controllare, degli standard qualitativi di riferimento e della
frequenza dei controlli, la ST deve garantire l’osservanza delle disposizioni normative vigenti,
nonché la piena conformità ai principi e agli standard previsti dalla Guide to the preparation,
use and quality assurance of blood components (EDQM - European Directorate for the Quality
of Medicines & Healthcare, Council of Europe), facendo riferimento all’Edizione più recente
della stessa.
I metodi analitici da impiegare per i controlli di qualità devono essere selezionati in modo
appropriato in relazione ai parametri e ai campi di misura da determinare (ad esempio:
citofluorimetria o contaglobuli con adeguata sensibilità per la conta leucocitaria residua negli
emocomponenti).
228
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
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C.4.2 La ST svolge una attività sistematica di monitoraggio e di analisi dei dati relativi
alla qualità degli emocomponenti, al fine di individuare eventuali criticità e di
intraprendere adeguate azioni correttive o preventive.
La ST deve disporre di apposita reportistica per il monitoraggio dei dati relativi ai controlli di
qualità degli emocomponenti e deve pianificare e documentare la periodica analisi degli stessi,
con frequenza tale da rilevare precocemente scostamenti significativi, anche tendenziali, dalle
specifiche qualitative definite, nonché eventuali criticità che possano pregiudicare l’efficacia e
la sicurezza dei prodotti229.
Il livello di qualità dei prodotti deve essere inoltre oggetto di revisione con cadenza almeno
annuale nell’ambito della valutazione complessiva dei dati relativi alla qualità
dell’Organizzazione come definita nella Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap.
A.15.1 Monitoraggio della qualità230.
229
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità, Standard A.15.1.2.
230
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità, Standard A.15.1.5.
231
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.2 Azioni correttive e preventive.
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Per le specifiche tecniche relative ai test di immunoematologia eritrocitaria, si rinvia alla Sez. E
Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.3 Standard specifici relativi ai test di
immunoematologia eritrocitaria.
Per le specifiche tecniche relative ai test microbiologici di qualificazione, si rinvia alla Sez. E
Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.4 Standard specifici relativi ai test microbiologici di
qualificazione degli emocomponenti allogenici.
232
V. Sez. E Attività diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2 Criteri generali relativi alla gestione delle attività
diagnostiche di laboratorio.
233
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control e Sez. E Attività
diagnostiche di laboratorio, Cap. E.2 Criteri generali relativi alla gestione delle attività diagnostiche di laboratorio.
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b) alla seconda donazione, la determinazione del fenotipo ABO (mediante test diretto e
indiretto), del fenotipo Rh completo e dell’antigene Kell, se non già confermati con
l’esecuzione degli esami di cui al punto a) come aspirante donatore.
c) su ogni donazione successiva alla doppia determinazione degli esami di cui al punto a), la
conferma del fenotipo ABO (solo test diretto) e del tipo RhD.
d) la definizione e l’applicazione di adeguate modalità per il confronto del gruppo ABO e del
tipo RhD con precedenti determinazioni, nonché la tempestiva risoluzione di eventuali
incongruenze riscontrate; tale controllo deve essere gestito integralmente mediante
procedure informatiche.
e) per i donatori alla prima tipizzazione/donazione, e per tutti i donatori esposti ad eventi
potenzialmente immunizzanti, la ricerca di anticorpi irregolari anti-eritrocitari clinicamente
significativi. La positività per anticorpi irregolari anti-eritrocitari esclude l’utilizzo del plasma
per la trasfusione e per l’invio all’industria.
In caso di prima donazione non differita di emocomponenti eritrocitari, oltre a quanto previsto
al punto a), la ST deve effettuare una determinazione del fenotipo ABO (prova diretta) e del
tipo RhD (con un diverso reagente anti-D) su un segmento del tubo di campionamento della
unità.
Qualora vengano effettuate, ancorché occasionalmente, tipizzazioni per altri sistemi gruppo-
ematici eritrocitari, e/o sistemi leucocitari e piastrinici, i relativi risultati devono essere
sistematicamente registrati e gestiti informaticamente, nell’ambito delle informazioni relative ai
singoli donatori interessati.
Nel caso in cui la ST debba ampliare il profilo dei test microbiologici di qualificazione degli
emocomponenti in relazione a specifici obblighi, anche transitori, posti dalle autorità
competenti e/o programmi di screening aggiuntivi definiti per particolari categorie di
emocomponenti, essa deve definire, attraverso procedure scritte, i criteri di gestione dei profili
e di accettabilità dei risultati, nonché le relative modalità di applicazione, provvedendo ad
adeguare tempestivamente il sistema gestionale informatico alla gestione di tali test ai fini
della qualificazione biologica e della validazione degli emocomponenti.
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C.5.1.1 Tutti i risultati dei test, compresi quelli oggetto di successive verifiche, sono
tracciati e disponibili sia per la gestione delle attività diagnostiche di
laboratorio sia per la gestione del donatore.
La ST deve garantire la tracciabilità di tutti i risultati dei test, nonché la loro disponibilità sia
per la gestione delle attività diagnostiche di laboratorio sia per la gestione del donatore.
Prima della loro validazione, le unità di sangue e di emocomponenti devono essere bloccate
operativamente e devono essere conservate in spazi separati rispetto alle unità già validate.
La ST deve definire le modalità adottate per la valutazione finale dell’insieme degli elementi di
qualificazione della donazione e dei relativi prodotti. Tale valutazione consente di effettuare la
validazione degli emocomponenti, ossia di dichiararne l’idoneità alla trasfusione e di
effettuarne l’etichettatura definitiva.
La trasmissione dei dati analitici relativi ai suddetti test dai sistemi diagnostici ai sistemi
gestionali informatizzati deve essere effettuata con procedure che escludono passaggi di
trascrizione manuale.
234
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità, Standard A.5.2.1.
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Gli emocomponenti che non rispondono ai criteri di autorizzazione all’impiego clinico definiti
dalla normativa vigente possono essere rilasciati solo in circostanze e per necessità cliniche
eccezionali previo accordo documentato tra il medico richiedente e il medico della ST.
Deve essere garantito l’affidamento esclusivo della responsabilità della validazione a personale
con qualifica dirigenziale identificato dal responsabile della ST.
Le registrazioni relative alla validazione devono fornire l’evidenza che, preliminarmente alla
validazione delle unità di sangue e di emocomponenti, tutti gli elementi di ammissibilità
anamnestica e medica e di indagine diagnostica siano stati valutati da dirigenti medici all’uopo
specificamente autorizzati dal responsabile della ST e soddisfino l’insieme dei criteri di
autorizzazione al loro impiego clinico o industriale previsti dalla normativa vigente.
Nel caso in cui la validazione sia effettuata mediante procedure informatiche automatiche, le
relative configurazioni ed i criteri automatici di validazione devono essere gestiti
esclusivamente da soggetti con diritti di accesso al sistema gestionale informatizzato stabiliti
dal responsabile della ST235.
235
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.9.5 Sistemi gestionali informatizzati.
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Le etichette devono essere generate dai sistemi gestionali informatizzati con garanzia di
associazione univoca tra donatore, elementi di ammissibilità anamnestica e medica, unità e
risultati analitici.
236
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.14 Identificazione e rintracciabilità.
237
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.2 Azioni correttive e preventive.
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui alla Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
N. unità di
Produzione emocomponenti allogenici
1 C.1 / emocomponenti Volumi di produzione prodotte
allogenici [dati stratificati per tipologia
di emocomponente]
Controllo e
Conformità agli
monitoraggio % unità non conformi su
standard definiti dei
3 C.1 C.1.3 delle attività totale unità pervenute da
prodotti inviati alla ST
svolte presso i Centri di raccolta
dai Centri di raccolta
Centri di raccolta
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SEZIONE D
SOMMARIO
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Il prontuario degli emocomponenti deve definire per ogni emocomponente almeno i seguenti
elementi, in riferimento alle monografie dell’Edizione più recente della Guide to the
preparation, use and quality assurance of blood components (EDQM - European Directorate for
the Quality of Medicines & Healthcare, Council of Europe):
a) definizione;
b) proprietà e contenuto medio per unità (ad esempio: emoglobina, numero di piastrine,
leucociti residui);
c) descrizione delle informazioni riportate sull’etichetta;
d) avvertenze.
Ai sensi delle disposizioni normative vigenti, nelle organizzazioni sanitarie in cui sono presenti
una o più ST, devono essere costituiti e regolarmente funzionanti i Comitati per il Buon Uso
del Sangue (CoBUS).
I CoBUS devono essere costantemente impegnati a promuovere la formazione continua e
l’addestramento di tutti i soggetti coinvolti nel processo trasfusionale e ad effettuare verifiche
sistematiche della effettiva applicazione delle procedure adottate a garanzia della sicurezza
dello stesso e della appropriatezza della terapia trasfusionale.
I documenti devono essere condivisi ed adottati nell’ambito del/dei CoBUS a cui la ST
partecipa istituzionalmente e devono essere approvati e diffusi formalmente dalle direzioni
sanitarie.
201
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L’“urgenza trasfusionale” si configura nei casi in cui le condizioni cliniche del paziente
richiedano un trattamento trasfusionale tempestivo, in tempi che consentano la selezione
dell’emocomponente e l’effettuazione dei test di compatibilità pre-trasfusionali.
L’“emergenza trasfusionale” si configura nei casi di imminente pericolo di vita per il paziente,
che non consentono di effettuare le procedure di selezione e compatibilità applicate per le
richieste urgenti o programmate.
La ST deve definire le regole e prescrizioni di interesse degli utenti della ST relative alla
evasione delle richieste, con particolare riferimento ai tempi e alle modalità di evasione, alla
gestione delle urgenze ed emergenze trasfusionali, nonché agli aspetti organizzativi e logistici
per il ritiro delle unità.
Le modalità operative definite devono risultare coerenti con le esigenze dell’Ente a cui la ST
afferisce e delle aree assistenziali servite, nonché con altre eventuali esigenze correlate a
specifiche situazioni organizzative e logistiche (ad esempio: istituti di cura convenzionati, sedi
ospedaliere distaccate, assistenza domiciliare).
D.1.2.2 - identificazione univoca del paziente e dei campioni di materiale biologico per
i test di compatibilità pre-trasfusionale ai fini dell’abbinamento univoco
richiesta-paziente-campioni, in riferimento alla normativa vigente;
I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire specifiche modalità per la
univoca identificazione dei pazienti candidati a terapia trasfusionale in regime di ricovero ed
ambulatoriale e dei campioni di materiale biologico per i test di compatibilità pre-trasfusionale,
nonché per l’abbinamento richiesta-paziente-campioni, con particolare riferimento alle
situazioni di urgenza ed emergenza.
La ST deve adottare procedure di identificazione di tali pazienti, sia in fase di prelievo per
l’esecuzione dei test pre-trasfusionali sia immediatamente prima della trasfusione, atte a
prevenire errori che possono comportare reazioni avverse alla trasfusione e preventivamente
validate.
Per l’identificazione dei pazienti, deve essere previsto l’utilizzo di stringhe (braccialetti),
contenenti i dati identificativi dei pazienti stessi (cognome, nome, data di nascita e sesso).
Gli strumenti utilizzati devono consentire la lettura dei dati identificativi del paziente
attraverso tecnologie biometriche o sistemi automatizzati per il controllo del corretto
abbinamento di paziente e campioni238.
Devono essere definite specifiche modalità di identificazione dei pazienti per i quali non è
possibile disporre dei comuni elementi identificativi.
238
V. Standard D.1.2.8.
202
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Nel caso in cui gli accertamenti immunoematologici di base (gruppo sanguigno e ricerca
anticorpi irregolari anti-eritrocitari) siano effettuati in regime di pre-ammissione
(ambulatoriale, pre-ospedalizzazione) in previsione di richiesta trasfusionale, devono essere
garantite adeguate e sicure modalità di identificazione del paziente e dei campioni biologici,
nonché di verifica dell’abbinamento fra richiesta di esami e paziente.
D.1.2.3 - invio delle richieste trasfusionali e dei relativi campioni di materiale biologico
per i test di compatibilità pre-trasfusionale;
Devono essere fornite alle strutture afferenti alla ST le indicazioni relative alla modalità di
richiesta di consulenza di medicina trasfusionale239 (comprese quelle di Telemedicina240), anche
in relazione al grado di urgenza della richiesta stessa e alla fascia oraria.
Per quanto riguarda i criteri generali relativi al trasporto delle unità di emocomponenti, V. Sez.
A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue,
emocomponenti e cellule staminali emopoietiche e dei campioni di materiale biologico.
I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire le modalità operative per la
gestione degli emocomponenti all’interno delle unità/luoghi di cura, finalizzate alla
preservazione delle proprietà biologiche degli emocomponenti, alla sicurezza del paziente e
all’efficacia del trattamento.
Per quanto riguarda i criteri generali relativi alla conservazione degli emocomponenti, V. Sez. A
Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.11 Conservazione di sangue, emocomponenti e
cellule staminali emopoietiche.
V. Standard D.2.4.3.
239
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni, e Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione,
240
203
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La fruizione dei servizi di emoteca presenti presso strutture non appartenenti all’Ente a cui la
ST afferisce (ad esempio: istituti di cura privati convenzionati) deve essere regolamentata da
apposite convenzioni/contratti stipulati tra gli Enti interessati241.
Tali convenzioni/contratti devono definire, in particolare:
a) le modalità di accesso ai servizi di emoteca per richieste trasfusionali in urgenza ed
emergenza, comprensivi delle modalità di ripristino delle scorte definite242;
b) le modalità di accesso alle eventuali frigoemoteche a controllo remoto utilizzate nei casi in
cui i servizi di emoteca non siano presidiati da personale preposto h24243.
I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire le procedure per l’effettuazione
in sicurezza della trasfusione di emocomponenti.
Eventuali deroghe all’utilizzo delle suddette tecnologie avanzate devono essere formalizzate in
specifiche procedure elaborate dal/dai CoBUS e approvate dalle Direzioni sanitarie.
241
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi, Standard A.17.3.
242
V. Cap. D.3 Gestione delle scorte di emocomponenti.
243
V Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.11 Conservazione di sangue, emocomponenti e cellule
staminali emopoietiche, Standard A.11.1.
204
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I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire modalità operative atte a
garantire:
a) la tempestiva restituzione alla ST delle unità di emocomponenti non trasfuse e la
trasmissione della attestazione di corretta conservazione delle stesse;
b) la trasmissione alla ST di specifiche attestazioni in caso di unità non trasfuse e non restituite
a causa di danneggiamento o smarrimento.
Per quanto riguarda i criteri generali relativi alla conservazione degli emocomponenti, V. Sez. A
Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.11 Conservazione di sangue, emocomponenti e
cellule staminali emopoietiche.
I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire modalità operative atte a
garantire la trasmissione alla ST delle attestazioni comprovanti la avvenuta trasfusione.
I documenti destinati alle unità/luoghi di cura devono definire modalità operative atte a
garantire la segnalazione di reazioni indesiderate, incidenti e near miss correlati al percorso
trasfusionale244.
La ST deve:
a) condividere i contenuti della modulistica da impiegare per le richieste di trasfusione
nell’ambito del/dei CoBUS a cui essa partecipa istituzionalmente e/o con la direzione
sanitaria ospedaliera/aziendale, preliminarmente alla applicazione;
b) applicare la modulistica previa approvazione documentata della direzione sanitaria
ospedaliera/aziendale e formale diffusione da parte della stessa ai soggetti interessati.
a) identificazione della struttura sanitaria sede di formulazione della richiesta (ad esempio:
unità di degenza, ambulatorio, casa di cura).
244
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.16 Flussi informativi.
205
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c) grado di urgenza.
h) nome e cognome leggibili e firma del sanitario che ha effettuato il prelievo del campione di
materiale biologico destinati alle indagini pre-trasfusionali.
La richiesta di emocomponenti può essere trasmessa per via elettronica, secondo specifiche
procedure definite dalla ST, condivise con le strutture che ad essa fanno riferimento per
l’assistenza a pazienti con necessità di trattamenti trasfusionali e con le direzioni sanitarie
aziendali. Se la richiesta in formato elettronico non prevede la apposizione della firma
elettronica digitale valida ai sensi di legge, essa deve essere comunque seguita, prima della
consegna degli emocomponenti, dall’invio di richiesta cartacea firmata dal medico richiedente e
dal responsabile del prelievo.
245
V. Standard D.1.2.2.
206
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La consegna degli emocomponenti può essere gestita con l’ausilio di frigoemoteche a controllo
remoto247 interfacciate con il sistema gestionale informatizzato utilizzato dalla ST.
246
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni, e Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione,
Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina, Standard A.9.6.1.
247
V Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.11 Conservazione di sangue, emocomponenti e cellule
staminali emopoietiche, Standard A.11.1.
207
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Deve essere garantita la tempestiva risoluzione di eventuali non conformità rilevate, in ogni
caso prima della evasione della richiesta. Tali non conformità devono essere sistematicamente
registrate al fine di monitorare la pratica trasfusionale nelle aree assistenziali di riferimento248.
248
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
208
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209
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Le linee guida per l’utilizzo appropriato degli emocomponenti devono essere condivise
nell’ambito del/dei CoBUS a cui la ST partecipa istituzionalmente.
La diffusione delle linee guida deve essere effettuata presso tutte le Strutture interessate,
pubbliche e private convenzionate, a cura delle direzioni sanitarie.
La ST deve farsi parte attiva per il periodico riesame delle linee guida, anche a fronte della
introduzione di nuove tipologie di emocomponenti/emoderivati e di rilevanti necessità di
aggiornamento tecnico-scientifico.
210
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Tali procedure devono definire i criteri di valutazione della appropriatezza delle richieste, con
riferimento alle linee guida di cui allo Standard D.2.4.1.
La richiesta trasfusionale è da intendersi non appropriata nei casi in cui si rilevi la necessità di
integrare o modificare qualitativamente e/o quantitativamente il trattamento proposto a fronte
delle informazioni cliniche e biologiche riportate sulla richiesta stessa, e/o di informazioni
aggiuntive eventualmente acquisite ad integrazione.
La consulenza può essere erogata anche sotto forma di teleconsulto medico249, anche tramite
videochiamata, sulla base della condivisione telematica dei dati clinici, dei referti e delle
immagini riguardanti il caso specifico.
249
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni, e Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione,
Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina.
211
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D.2.4.2.1 La ST garantisce la periodica elaborazione statistica dei dati relativi agli esiti
delle valutazioni di appropriatezza e l’invio, almeno trimestrale, degli elaborati
alla direzione sanitaria e al/ai Comitato/i per il Buon Uso del Sangue.
È auspicabile che i criteri di elaborazione prevedano stratificazioni dei dati almeno per:
a) tipologia di emocomponente;
b) aree assistenziali a maggior consumo;
c) trattamenti medici e chirurgici a maggior consumo.
Il servizio trasfusionale riferisce periodicamente, almeno ogni tre mesi, alla direzione sanitaria
e al/i CoBUS in merito agli esiti della suddetta valutazione.
212
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La ST deve predisporre ed applicare specifiche procedure scritte per la selezione delle unità di
emocomponenti da assegnare in regime di routine o di emergenza-urgenza, in relazione alle
caratteristiche del ricevente.
Le procedure devono definire i criteri guida per la selezione delle unità di globuli rossi da
adottare, con particolare riferimento alle situazioni cliniche ad elevata specificità, ove trattate
(ad esempio: chimerismi post-trapianto).
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Deve inoltre essere prevista la definizione dei criteri secondo i quali, per condizioni di
necessità, possono essere assegnati globuli rossi RhD positivo a pazienti RhD negativo250.
Per le pazienti di sesso femminile dalla nascita fino alla menopausa, i pazienti in età neonatale
e pediatrica, i pazienti politrasfusi ed altre specifiche categorie di pazienti, si raccomanda il
rispetto della compatibilità per il fenotipo Rh completo e per l'antigene Kell, compatibilmente
con il grado di urgenza e/o di differibilità della richiesta.
Per i pazienti in terapia con anticorpi monoclonali interferenti con le indagini pretrasfusionali e
per quelli affetti da anemia falciforme e talassemia intermedia non trasfusione dipendente, si
raccomanda la trasfusione nel rispetto dell’assetto antigenico esteso del paziente,
compatibilmente con il grado di urgenza e/o di differibilità della richiesta e privilegiando la
compatibilità per il fenotipo Rh completo, per l’antigene Kell e per gli antigeni JKa/b, Fya/b e
S/s.
Per la selezione delle unità, possono essere applicate modalità automatiche tramite ricerca dal
gestionale con garanzie logiche (es. FIFO).
Nelle pazienti di sesso femminile, dalla nascita fino alla menopausa, nei pazienti sottoposti a
trapianto di cellule progenitrici emopoietiche e nei pazienti pediatrici, qualora non sia possibile
rispettare, oltre alla compatibilità ABO, anche la compatibilità per il tipo RhD251, è opportuno
valutare la necessità di ricorrere all’immunoprofilassi anti-D.
Per le altre categorie di pazienti, l’omissione del rispetto della compatibilità per il tipo RhD è
condizionata dalla assenza di contaminazione eritrocitaria “visibile” all’interno delle unità di
piastrine.
250
V. anche Standard D.2.5.3.
251
V. Raccomandazioni SIMTI per la prevenzione ed il trattamento della Malattia Emolitica del Feto e del Neonato.
214
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Deve essere rispettata la compatibilità ABO del plasma del donatore verso i globuli rossi del
ricevente.
L’omissione del rispetto della compatibilità per il tipo RhD è giustificata dalle caratteristiche
produttive dell’emocomponente come previste dalle disposizioni normative vigenti.
Nel caso in cui la ST garantisca il supporto trasfusionale in età neonatale e pediatrica, devono
essere definiti ed applicati specifici criteri per la selezione degli emocomponenti da assegnare.
Nei casi in cui, per motivi clinici e/o organizzativi, non possano essere trasfusi ai pazienti per i
quali sono stati specificamente selezionati, gli emocomponenti irradiati possono essere
utilizzati anche per pazienti che non presentano indicazioni a tale trattamento.
215
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Oltre a quanto previsto dallo Standard D.2.3.2, deve essere garantita la verifica di
corrispondenza di tipizzazioni pregresse, ove disponibili, con i risultati dei test eseguiti sui
campioni pervenuti unitamente alla richiesta trasfusionale.
La ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari negativa può essere utilizzata come test di
compatibilità pre-trasfusionale valido fino a 90 giorni dalla sua esecuzione nei seguenti casi:
a) se il paziente non è stato trasfuso negli ultimi 90 giorni;
b) se la paziente non è in stato di gravidanza o non ha partorito/abortito negli ultimi 90 giorni;
c) se il paziente non presenta anamnesi trasfusionale incerta o non rilevabile.
216
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Al di fuori dei casi sopra riportati, la ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari negativa può
essere utilizzata come test di compatibilità pre-trasfusionale valido per non più di 72 ore dal
prelievo del campione, con particolare riferimento ai casi in cui sia prevista la assegnazione di
emocomponenti contenenti emazie con omissione della prova crociata di compatibilità
maggiore (procedura c.d. di Type & Screen), come definito nello Standard D.2.5.2.4.
Per i tempi di validità del crossmatch devono essere applicati i medesimi criteri
immunoematologici applicabili per il Type & Screen.
252
V. Standard D.2.5.2.4.
217
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Nel caso di applicazione della procedura c.d. Type & Screen, che prevede la assegnazione di
emocomponenti contenenti emazie con omissione del crossmatch, la ST deve adottare misure
atte a garantire la sicurezza della assegnazione.
Per la adozione della procedura Type & Screen, devono, pertanto, essere rispettati i seguenti
criteri di sicurezza:
a) devono essere sistematicamente effettuati i controlli in accettazione della richiesta e dei
campioni biologici associati, conformemente allo Standard D.2.3.1;
b) deve essere sistematicamente garantita la doppia determinazione del gruppo ABO e tipo
RhD del paziente, come definito nello Standard D.2.5.2.1;
c) la ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari nel ricevente deve rispondere ai requisiti
definiti nello Standard D.2.5.2.2, con particolare riferimento ai tempi di validità per il suo
utilizzo come test pre-trasfusionale ed ai requisiti tecnici della procedura analitica;
d) la ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari nel ricevente deve risultare negativa, e
l’anamnesi immunoematologica deve risultare silente per precedenti rilevazioni di anticorpi
irregolari anti-eritrocitari clinicamente significativi;
e) deve essere stato effettuato e documentato, in fase di validazione delle unità, un controllo
del gruppo ABO e tipo RhD delle unità selezionate, utilizzando un segmento del tubo di
campionamento delle unità o la provetta prelevata al momento della donazione di cui sia
stata verificata informaticamente la corrispondenza univoca con le unità raccolte;
f) deve essere impiegato un sistema gestionale informatizzato convalidato che garantisca la
sistematica segnalazione di discrepanze di gruppo sanguigno donatore-ricevente, almeno
relativamente al sistema ABO, nonché il blocco procedurale della assegnazione e del rilascio
di unità ABO incompatibili.
Tali criteri devono fare riferimento alle Raccomandazioni per la trasfusione in neonatologia
elaborate dalla SIMTI in collaborazione con la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e alle
Raccomandazioni per la gestione della Malattia Emolitica del Feto e del Neonato elaborate dalla
SIMTI in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO).
218
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e Immunoematologia emocomponenti allogenici
Si raccomanda di contenere mediamente entro 60' i tempi tecnici interni necessari per
l’evasione delle richieste trasfusionali urgenti, fatti salvi:
a) eventuali specifici problemi immunoematologici inerenti alla tipizzazione del paziente e
all’accertamento della compatibilità;
b) eventuali non conformità nelle verifiche di corrispondenza richiesta-paziente-campioni che
possano pregiudicare la sicurezza della trasfusione;
c) l’eventuale concomitanza di un numero di richieste urgenti superiore alla media, che impone
di stabilire una sequenza di evasione secondo priorità cliniche.
253
V. Standard D.2.5.2.1.
219
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La ST deve applicare procedure scritte per le attività di consegna degli emocomponenti e per
l’eventuale rientro delle unità di emocomponenti assegnate.
Tali procedure devono definire le modalità e gli strumenti operativi per lo svolgimento delle
attività di seguito descritte.
254
V. Standard D.1.2.2.
220
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f) Gestione del rientro delle unità di emocomponenti non trasfuse restituite alla ST attraverso
un sistema documentato che preveda la verifica da parte della ST delle attestazioni
comprovanti l’integrità e la corretta conservazione degli stessi, la sistematica ispezione di
ogni unità restituita alla ST e la documentazione delle suddette attività di verifica/ispezione.
g) Gestione delle segnalazioni di reazioni indesiderate, incidenti e near miss correlati alla
trasfusione.
Le suddette segnalazioni devono afferire ai programmi locali e nazionali di emovigilanza e
gestione del rischio clinico.
255
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue, emocomponenti
e cellule staminali emopoietiche e dei campioni di materiale biologico.
256
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.13 Gestione delle emergenze organizzative e tecnologiche.
221
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Inoltre, una corretta pianificazione delle scorte consente di garantire un efficiente turn-over
degli emocomponenti, necessario per assicurare la sistematica disponibilità di unità con tempi
di conservazione per quanto possibile ridotti e per prevenire l’eccessivo invecchiamento e
scadenza delle stesse.
Si evidenzia che la definizione dei valori-soglia delle scorte di emocomponenti deve risultare
oggettivamente coerente con i fabbisogni medi stimati, con particolare riferimento ai globuli
rossi di fenotipo O RhD negativo ed al plasma fresco congelato di fenotipo AB.
222
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Nel caso di ST non autosufficiente, devono essere sistematicamente concordati e definiti piani
di acquisizione di emocomponenti da altre ST, tali da garantire la necessaria consistenza quali-
quantitativa delle scorte.
Sulla base dei valori-soglia definiti, la ST deve monitorare in continuo la consistenza quali-
quantitativa delle scorte, al fine di intercettare tempestivamente eventuali riduzioni delle
stesse imputabili a consumi straordinari o ad incrementi tendenziali dei consumi, nonché
eventuali eccedenze di livello superiore alle previsioni, contingenti o tendenziali, e adottare,
per quanto possibile, provvedimenti atti a ristabilire l’allineamento delle scorte ai valori-soglia
di equilibrio.
223
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Tali procedure:
D.4.1.1 Sono raccordate alle procedure aziendali per la gestione del rischio
clinico.
D.4.1 La ST adotta specifiche procedure per la gestione delle attività di emovigilanza sui
riceventi.
257
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.2.2 Organizzazione.
224
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Devono essere predisposte e rese disponibili procedure per la notifica alle Strutture regionali
di coordinamento per le attività trasfusionali e al Centro Nazionale Sangue di tutte le reazioni
indesiderate e di tutti gli incidenti gravi correlati alla trasfusione, in riferimento alle direttive
nazionali e regionali applicabili ed attraverso l’impiego del Sistema informativo per i servizi
trasfusionali dedicato (SISTRA)258.
In alcuni casi, gli eventi avversi richiedono una tempestiva segnalazione e, pertanto,
acquisiscono la natura di Rapid Alert.
Gli effetti indesiderati gravi nei riceventi che necessitano di Rapid Alert sono:
c) reazione trasfusionale da incompatibilità ABO (evento sentinella);
d) reazione trasfusionale da incompatibilità Rh;
e) reazione nel ricevente ad elevato livello di severità (procedure rianimatorie e morte)
associato ad elevato grado di imputabilità (probabile e certa);
f) infezioni trasmesse attraverso la trasfusione.
Tali procedure:
D.4.1.1 Sono raccordate alle procedure aziendali per la gestione del rischio clinico.
I principali obiettivi per una gestione sicura della trasfusione consistono nel ridurre il rischio di
errore ed eliminare, laddove possibile, il verificarsi di eventi avversi per il paziente. Per
perseguire tali obiettivi, deve essere promosso, a livello aziendale e regionale, il raccordo tra le
funzioni di gestione del rischio clinico e di emovigilanza, con particolare riguardo ai seguenti
aspetti:
a) garanzia della funzionalità dei rispettivi sistemi di segnalazione e dei relativi flussi
informativi;
b) attivazione di percorsi comuni di analisi;
c) definizione delle azioni di miglioramento.
258
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.16 Flussi Informativi.
259
V. Standard D.2.4.2.1.
225
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Lo scopo delle segnalazioni attraverso l’incident reporting e della successiva analisi è quello di
acquisire informazioni sulla natura degli eventi, sulle relative cause o su fattori contribuenti, al
fine di scongiurarne la reiterazione, individuando e ponendo in essere appropriate azioni di
miglioramento.
Pertanto:
a) il Risk manager che riceve un incident report relativo al percorso trasfusionale deve
informarne il referente per l’emovigilanza;
b) il referente dell’emovigilanza che riceve una segnalazione relativa ad accadimenti inerenti
alla sicurezza della trasfusione, con particolare riferimento a errori nel percorso
trasfusionale, deve informarne il Risk manager.
Al fine di garantire un più elevato livello di sicurezza della trasfusione, la ST deve garantire la
collaborazione agli uffici aziendali preposti nell’organizzazione di attività di formazione e
aggiornamento degli operatori coinvolti nel processo trasfusionale, con particolare riferimento
alle indicazioni in materia di sicurezza trasfusionale al letto del paziente.
260
V. Standard D.4.1.
226
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L’efficiente ed efficace funzionamento dei flussi compensativi degli emocomponenti è uno dei
presupposti cardine dell’autosufficienza, a livello locale, regionale e nazionale.
Tali procedure devono definire, in particolare, le modalità e gli strumenti operativi per lo
svolgimento delle attività di seguito descritte:
227
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261
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.12 Confezionamento e trasporto di sangue, emocomponenti
e cellule staminali emopoietiche e dei campioni di materiale biologico.
228
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La ST dovrebbe garantire che il percorso di gestione delle unità acquisite da altre ST sia
integralmente supportato da adeguati strumenti informatici.
La ST deve garantire che il percorso di gestione delle unità cedute ad altre ST sia
integralmente gestito dal sistema gestionale informatizzato impiegato dalla ST e dovrebbe
essere supportato da adeguati strumenti tecnologici (ad esempio: varchi e vassoi RFID).
D.5.2.1 La ST adotta specifiche procedure per la gestione della cessione del plasma
congelato alle aziende convenzionate per la lavorazione farmaceutica del plasma e
la fornitura corrispettiva di plasmaderivati.
229
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Esse devono essere formulate in conformità alle linee guida nazionali e comunitarie vigenti in
materia e alle regole e specifiche definite negli atti contrattuali stipulati fra le regioni e le
aziende farmaceutiche convenzionate e/o in documenti costituenti parti integranti e sostanziali
degli stessi.
230
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui alla Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
N. richieste trasfusionali
inappropriate / N. richieste
Valutazione trasfusionali ricevute
appropriatezza Appropriatezza clinica
2 D.2.4 D.2.4.2
richieste richieste trasfusionali [dati stratificabili per tipologia
trasfusionali di emocomponente, area
assistenziale, causa di
inappropriatezza, etc.]
N. unità emocomponenti
restituite / N. unità
Valutazione consegnate
appropriatezza Appropriatezza richieste
3 D.2.4 D.2.4.2 [dati stratificabili per tipologia
richieste trasfusionali
di emocomponente, area
trasfusionali assistenziale, trattamento
medico e chirurgico a maggior
consumo, etc.]
N. determinazioni di
Verifica gruppo
gruppo incongruenti
Selezione e sanguigno paziente:
rispetto a precedente/i
4 D.2.5 D.2.5.1 assegnazione congruenza con
determinazione/i /
emocomponenti precedente/i
N. determinazioni di
determinazione/i
gruppo eseguite
N. richieste trasfusionali
urgenti – in emergenza /
N. totale richieste
Selezione e trasfusionali
Richieste trasfusionali
5 D.2.5 D.2.5.3 assegnazione
urgenti e in emergenza
emocomponenti [dati stratificabili per tipologia
di emocomponente,
urgenza/emergenza, area
assistenziale, etc.]
231
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Trasmissione
N. dichiarazioni pervenute
Consegna dichiarazione avvenuta
6 D.2.6 D.2.6.1 / N. unità emocomponenti
emocomponenti trasfusione e/o reazioni
consegnate
indesiderate
N. segnalazioni di eventi
Eventi avversi e near avversi – near miss
miss correlati al ricevute / N.
Emovigilanza processo trasfusionale emocomponenti trasfusi
7 D.4 D.4.1
riceventi (a carico delle
strutture/soggetti [dati stratificati per tipologia
richiedenti) di evento / near miss, causa
dell’evento/near miss]
Conformità alle
specifiche di prodotto e
alle procedure definite
Cessione plasma N. non conformità rilevate
negli atti contrattuali
9 D.5.2 D.5.2.1 ad aziende da aziende farmaceutiche /
per la cessione del
farmaceutiche N. unità di plasma cedute
plasma alle aziende
farmaceutiche
convenzionate
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SEZIONE E
SOMMARIO
233
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Devono essere indicate le metodiche diagnostiche utilizzate per l’esecuzione degli esami.
234
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Devono essere disponibili spazi adeguati per la conservazione dei campioni di materiale
biologico e dei reagenti.
Devono inoltre essere adottati opportuni accorgimenti per proteggere eventuali strumenti
sensibili da vibrazioni, interferenze elettriche, estremi termici o umidità.
Le aree per le attività di laboratorio devono essere univocamente identificate, devono essere
accessibili solo a personale autorizzato e devono rispondere ai criteri, ove applicabili, definiti
nella Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.7 Gestione dei locali e delle
autoemoteche.
Le suddette aree devono essere qualificate prima dell’uso e a fronte di modifiche rilevanti, in
relazione allo specifico uso previsto, e devono essere verificate ad intervalli regolari al fine di
verificare il mantenimento del loro stato di qualificazione262.
262
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control.
235
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E.2.2.7 Per test effettuati utilizzando diverse metodologie e/o strumenti e/o sedi
differenti, la ST adotta specifiche modalità per la verifica delle
correlazioni e per l’eventuale allineamento.
E.2.2.9 I risultati dei test sono validati secondo procedure definite e da personale
designato dalla direzione della ST.
236
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La ST deve predisporre ed applicare specifiche procedure scritte per la gestione dei processi di
esecuzione dei test di laboratorio effettuati, definendone fasi, responsabilità, modalità
operative e punti di controllo.
237
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263
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
264
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
238
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La ST deve definire, per ogni test per il quale è richiesta la calibrazione, la frequenza ed i
metodi di verifica della calibrazione dei sistemi diagnostici, nonché i materiali di calibrazione da
impiegare, al fine di garantire la riferibilità metrologica dei risultati.
265
V. Standard E.2.2.5.1.
266
V. Standard E.2.2.5.2.
239
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La ST deve garantire la sistematica esecuzione e verifica di Controlli Qualità interni (CQi) per
tutti i test effettuati, al fine di valutare ed attestare la precisione e la accuratezza dei processi
analitici.
I CQi da effettuare nella routine devono essere definiti anche in relazione alle risultanze delle
attività di convalida dei metodi analitici impiegati dalla ST, ove prevista267.
Le metodiche impiegate per i test finalizzati alla qualificazione biologica degli emocomponenti,
allo screening infettivologico del donatore e alle prove di compatibilità pre-trasfusionale
devono essere convalidate, prima di essere introdotte e a seguito di modifiche rilevanti, in
relazione alla loro capacità di riprodurre adeguatamente le specifiche tecniche definite dal
produttore dei kit diagnostici268.
Per la loro convalida, si raccomanda la applicazione delle linee guida e degli standard
disponibili per il settore.
E.2.2.7 Per test effettuati utilizzando diverse metodologie e/o strumenti e/o sedi differenti,
la ST adotta specifiche modalità per la verifica delle correlazioni e per l’eventuale
allineamento.
Per analisi svolte utilizzando diverse metodologie e/o strumenti e/o sedi differenti, la ST deve
adottare specifiche modalità per la verifica delle correlazioni dei risultati, la rilevazione di
eventuali scostamenti e l’effettuazione dei necessari allineamenti, che devono essere
documentati.
267
V. Standard E.2.2.6.
268
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard
A.4.2.
240
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E.2.2.8 La ST assicura la rintracciabilità dei reagenti utilizzati per l’esecuzione dei test
analitici.
La ST deve garantire la rintracciabilità dei lotti e delle scadenze dei reattivi utilizzati per
l’esecuzione dei test analitici.
E.2.2.9 I risultati dei test sono validati secondo procedure definite e da personale
designato dalla direzione della ST.
La ST deve garantire che i risultati dei test siano validati secondo procedure definite e da
personale designato dalla direzione, in relazione alle specifiche competenze professionali269.
Per quanto riguarda la definizione del termine “Validazione analitica”, V. Introduzione agli
Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni.
a) una validazione di 1° livello, di norma eseguita a cura del tecnico sanitario di laboratorio
biomedico, attraverso i seguenti passaggi:
- valutazione delle eventuali calibrazioni;
- verifica del CQi effettuato;
- eventuale ripetizione di test incongruenti, con risultato in zona grigia, oppure oggetto di
segnalazione da parte dello strumento.
b) una validazione di 2° livello, eseguita dal medico/biologo, che può prevedere, secondo
quanto necessario:
269
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale.
241
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In applicazione delle disposizioni normative vigenti, per quanto riguarda i test di qualificazione
biologica degli emocomponenti ed i test pre-trasfusionali, la trasmissione delle liste di lavoro e
la acquisizione dei risultati dai sistemi diagnostici ai/dai sistemi gestionali informatizzati
impiegati dalla ST devono avvenire esclusivamente per via informatica, escludendo passaggi
di trascrizione manuale.
Qualora questo non sia oggettivamente possibile, devono essere definite ed applicate
procedure atte a garantire la sicurezza della refertazione, che prevedano la convalida dei dati a
cura di due operatori diversi e la relativa tracciabilità.
E.2.2.11 La ST conserva i risultati analitici per periodi di tempo definiti, conformemente alle
disposizioni normative vigenti.
Tutti i risultati dei test effettuati devono essere tracciati e disponibili sia per la gestione delle
attività diagnostiche di laboratorio sia per la gestione del donatore/paziente.
La ST deve conservare i risultati analitici per periodi di tempo definiti, secondo quanto
prescritto dalle disposizioni normative vigenti.
242
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Il referto deve essere firmato dai soggetti competenti e non deve presentare correzioni o
segni non convenzionali; qualora sia necessaria una correzione, essa deve essere
accompagnata dalla apposizione della firma leggibile di chi ha apportato la variazione. La
forma originale deve risultare comunque visibile270.
È auspicabile che i referti vengano firmati elettronicamente dai soggetti competenti
utilizzando un sistema di firma digitale o firma elettronica conforme alle disposizioni normative
vigenti.
I campioni inviati dai soggetti che gestiscono i programmi di VEQ devono essere testati nelle
stesse condizioni in cui vengono testati i campioni di routine.
270
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
243
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I risultati delle VEQ devono essere verificati dai soggetti competenti identificati dalla direzione
della ST. Tale verifica deve essere registrata.
E.2.4.1 Qualora l’esecuzione di uno o più test sia affidata ad altre Strutture, tale
affidamento è regolamentato da specifici accordi e/o da disposizioni
emanate in riferimento al contesto organizzativo in cui la ST opera.
E.2.4.1 Qualora l’esecuzione di uno o più test sia affidata ad altre Strutture, tale
affidamento è regolamentato da specifici accordi e/o da disposizioni emanate in
riferimento al contesto organizzativo in cui la ST opera.
271
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.17 Accordi e relazioni con terzi.
244
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In caso di affidamento dei test a laboratori esterni alla ST, ove siano utilizzate tecnologie “web”,
devono essere garantite le procedure di sicurezza e tutela della riservatezza previste dalle
disposizioni normative vigenti.
La ST deve definire al proprio interno modalità atte a garantire la rintracciabilità dei flussi
informativi essenziali relativi ai test affidati all’esterno.
Per i test di qualificazione biologica, gli accordi tra ST e Struttura affidataria devono definire le
specifiche tecniche relative ai test effettuati e le garanzie fornite relativamente alla qualità del
dato analitico, in relazione alle peculiari esigenze legate alla sicurezza trasfusionale e alle
disposizioni normative vigenti in materia trasfusionale, ovvero:
a) livelli di sensibilità e specificità dei test;
b) zone grigie;
c) CQi effettuati;
d) programmi di VEQ adottati ed analiti interessati;
e) criteri di validazione delle sedute analitiche;
f) adozione degli algoritmi di gestione dei risultati previsti dalle disposizioni normative vigenti;
g) modalità di trasmissione dei risultati dei CQi e dei programmi di VEQ effettuati e pertinenti
in riferimento ai test eseguiti.
245
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Le modalità di gestione dei campioni biologici da testare, di esecuzione delle sedute analitiche
e dei relativi controlli, e di gestione dei risultati dei test di immunoematologia eritrocitaria, ivi
compresa la gestione di anomalie e discrepanze dei risultati analitici rispetto ai valori attesi,
devono essere definite con riferimento alle peculiari esigenze legate alla sicurezza
immunologica della trasfusione e alla prevenzione della malattia emolitica del feto e del
neonato (MEFN). A tale fine, i test devono risultare di comprovata sensibilità e specificità e la
frequenza dei controlli deve essere basata su una valutazione dei rischi che prenda in
considerazione tutti i fattori rilevanti, comprese le raccomandazioni del produttore.
Le procedure, i criteri di controllo e gli algoritmi decisionali devono garantire l’osservanza delle
disposizioni normative vigenti, nonché la piena conformità ai principi e agli standard definiti
dalla Guide to the preparation, use and quality assurance of blood components (EDQM -
European Directorate for the Quality of Medicines & Healthcare, Council of Europe), con
riferimento all’Edizione più recente della stessa.
E.3.2.2 Per i donatori che risultano già tipizzati per i sistemi gruppo-ematici ABO
ed Rh con due determinazioni complete ed univocamente identificati, il
controllo eritrocitario del gruppo ABO e del tipo RhD da effettuare in
occasione delle donazioni viene eseguito mediante l’utilizzo almeno dei
reagenti anti-A, anti-B e anti-D.
E.3.2.3 Per i donatori che non risultano precedentemente tipizzati per i sistemi
gruppo-ematici ABO, RhD e Kell:
- la determinazione eritrocitaria del gruppo sanguigno ABO viene
effettuata mediante utilizzo dei reagenti anti-A, anti-B e anti-A,B;
- la determinazione sierica/plasmatica del gruppo sanguigno ABO viene
effettuata mediante utilizzo di eritrociti test almeno di fenotipo A1, A2
e B.
- la determinazione del tipo RhD viene effettuata utilizzando 2 diversi
reagenti anti-D di comprovata sensibilità (se entrambi monoclonali,
derivanti da cloni diversi);
- in caso di RhD negativo, viene eseguita la ricerca del D weak.
246
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La definizione del gruppo sanguigno ABO e del tipo RhD sull’etichetta dell’emocomponente da
donatore alla prima donazione deve risultare dalla determinazione su due campioni distinti.
Anche i risultati della tipizzazione di sistemi gruppo-ematici diversi da ABO e RhD devono
essere confermati su campioni distinti.
E.3.2.2 Per i donatori che risultano già tipizzati per i sistemi gruppo-ematici ABO ed Rh
con due determinazioni complete ed univocamente identificati, il controllo
eritrocitario del gruppo ABO e del tipo RhD da effettuare in occasione delle
donazioni viene eseguito mediante l’utilizzo almeno dei reagenti anti-A, anti-B e
anti-D.
Il controllo del gruppo ABO e del tipo RhD deve essere eseguito su tutte le donazioni.
Il controllo del tipo RhD deve essere eseguito mediante l’utilizzo di un reagente anti-D di
comprovata sensibilità, in grado di rilevare la variante DVI 272.
Il gruppo ABO e il tipo RhD devono essere comparati con lo storico del donatore in archivio.
E.3.2.3 Per i donatori che non risultano precedentemente tipizzati per i sistemi gruppo-
ematici ABO e RhD:
- la determinazione eritrocitaria del gruppo sanguigno ABO viene effettuata
mediante utilizzo dei reagenti anti-A, anti-B e anti-A,B;
- la determinazione sierica/plasmatica del gruppo sanguigno ABO, viene
effettuata mediante utilizzo di eritrociti test almeno di fenotipo A1, A2 e B.
- la determinazione del tipo RhD viene effettuata utilizzando 2 diversi reagenti
anti-D di comprovata sensibilità (se entrambi monoclonali, derivanti da cloni
diversi);
- in caso di RhD negativo, viene eseguita la ricerca del D weak.
Per la determinazione sierica/plasmatica del gruppo sanguigno ABO, può risultare opportuno
anche l’utilizzo di eritrociti test di fenotipo O, in relazione all’esigenza di individuare fenotipi
deboli o presenza di anticorpi rivolti contro le specificità ABH.
272
V. anche Sez. C Produzione, qualificazione biologica e validazione emocomponenti, Cap. C.5 Qualificazione biologica
e validazione degli emocomponenti allogenici, Standard C.5.1.
247
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e Immunoematologia Sezione E – Attività diagnostiche di laboratorio
La determinazione del tipo RhD deve essere effettuata utilizzando 2 diversi reagenti anti-D di
comprovata sensibilità (se entrambi monoclonali, derivanti da cloni diversi), di cui almeno uno
dovrebbe rilevare la variante DVI, al fine di evitare l’erronea attribuzione del tipo RhD negativo
a donatori portatori della variante DVI.
La ricerca del D weak deve essere effettuata con la metodica dell’antiglobulina indiretta,
utilizzando un reattivo anti-D in grado di rilevare anche la variante DVI.
Nel caso in cui la ricerca del D weak, effettuata con la metodica dell’antiglobulina indiretta,
risulti positiva, deve essere sistematicamente verificata in parallelo la negatività del test
diretto all’antiglobulina.
Devono essere adottati i seguenti criteri di attribuzione del tipo RhD nel donatore:
a) positività con entrambi i 2 reagenti anti-D: RhD positivo;
b) negatività con entrambi i 2 reagenti anti-D e negatività della ricerca del D weak: RhD
negativo;
c) discrepanza nel risultato con i due reagenti anti-D e con la ricerca del D weak (ad esempio,
anti-D negativi e D weak positivo): attribuzione “cautelativa” del tipo RhD positivo. Si
raccomanda di approfondire l’incongruenza rilevata, eventualmente effettuando anche la
ricerca sierologica dei D variant con altri cloni anti-D o kit estesi di sieri monoclonali anti-
epitopi e/o determinando il tipo RhD mediante metodiche di tipizzazione genomica, se
necessario ricorrendo ad un laboratorio di immunoematologia di riferimento;
d) accertamento di D variant: RhD positivo. Si raccomanda di esplicitare chiaramente la
particolarità fenotipica nel referto.
Per indirizzare la definizione dei D variant, può risultare utile l’adozione di specifici kit che
utilizzano miscele di anticorpi monoclonali di classe IgG e IgM diretti contro i diversi epitopi
dell’antigene D, e che possono suggerire la presenza di un D partial o la conferma di un D
weak.
La attribuzione di uno specifico fenotipo D variant con metodiche sierologiche deve sempre
essere confermata in biologia molecolare, dal momento che i reagenti anti-D non permettono
da soli di discriminare con sicurezza un D weak da un D partial.
E.3.3.1 Per i pazienti che risultano già tipizzati per il gruppo ABO e tipo RhD e
univocamente identificati, il controllo eritrocitario del gruppo ABO viene
eseguito mediante l’utilizzo almeno dei reagenti anti-A, anti-B e anti-D.
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Trasfusionale 4a Edizione
e Immunoematologia Sezione E – Attività diagnostiche di laboratorio
E.3.3.1 Per i pazienti che risultano già tipizzati per il gruppo ABO e tipo RhD e
univocamente identificati, il controllo eritrocitario del gruppo ABO viene eseguito
mediante l’utilizzo almeno dei reagenti anti-A, anti-B e anti-D.
Il controllo del tipo RhD deve essere eseguito mediante l’utilizzo di un reagente anti-D di
comprovata sensibilità che, preferibilmente, non rilevi la variante DVI.
Per la determinazione sierica/plasmatica del gruppo sanguigno ABO, può risultare opportuno
anche l’utilizzo di eritrociti test di fenotipo A2 e/o O, in relazione all’esigenza di individuare
fenotipi deboli o presenza di anticorpi rivolti contro le specificità ABH.
La determinazione del tipo RhD deve essere effettuata utilizzando 2 diversi reagenti anti-D di
comprovata sensibilità (se entrambi monoclonali, derivanti da cloni diversi), di cui almeno uno
non deve rilevare la variante DVI, al fine di evitare l’attribuzione del tipo RhD positivo ai
pazienti portatori della variante DVI che, se trasfusi con globuli rossi RhD positivi, possono
sviluppare una immunizzazione anti-D.
Ai fini della profilassi della MEFN, nei feti e nei neonati RhD negativi deve essere effettuata la
ricerca del D weak con la metodica dell’antiglobulina indiretta, utilizzando un reattivo anti-D in
grado di rilevare anche la variante parziale DVI.
Nel caso in cui la ricerca del D weak, effettuata con la metodica dell’antiglobulina indiretta,
risulti positiva, deve essere sistematicamente verificata in parallelo la negatività del test
diretto all’antiglobulina.
In caso di discrepanza nel risultato tra i due reagenti anti-D e/o con l’eventuale ricerca del D
weak (ad esempio: anti-D negativi e D weak positivo), si raccomanda di adottare algoritmi
che tengano conto del tipo di paziente (sesso, età, patologia, popolazione) per la scelta del tipo
RhD dell’emocomponente da trasfondere, per la gestione dell’immunoprofilassi anti-D e per
l’approfondimento dell’incongruenza con la ricerca dei D variant.
Ad esempio, è raccomandata la trasfusione di emocomponenti RhD negativi nelle pazienti in
età fertile con risultati discrepanti per il tipo RhD, in attesa dell’approfondimento in biologia
molecolare.
Per indirizzare la definizione dei D variant, può risultare utile l’adozione di specifici kit che
utilizzano miscele di anticorpi monoclonali di classe IgG e IgM diretti contro i diversi epitopi
dell’antigene D, e che possono suggerire la presenza di un D partial o la conferma di un D
weak.
La attribuzione di uno specifico fenotipo D variant con metodiche sierologiche deve essere
confermata in biologia molecolare, dal momento che i reagenti anti-D non permettono da soli
di discriminare con sicurezza un D weak da un D partial.
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E.3.4.1 La ST definisce in quali casi porre indicazione alla determinazione del gruppo
sanguigno in biologia molecolare.
La ST deve definire in quali casi porre indicazione alla determinazione del gruppo sanguigno in
biologia molecolare.
Si suggeriscono di seguito i principali casi in cui porre l’indicazione alla biologia molecolare per
la determinazione del gruppo sanguigno:
a) gruppi sanguigni con risultati sierologici discrepanti;
b) sospetto di antigeni deboli o varianti nell’ambito dei sistemi ABO, Rh, Kell, Jk, Fy, in
particolare nella tipizzazione dei donatori e, per quanto concerne l’RhD, delle donne in
gravidanza in relazione all’immunoprofilassi anti-D;
c) antigeni specifici per cui non siano disponibili reagenti per metodiche sierologiche;
d) tipizzazione di pazienti politrasfusi e ad alto rischio di alloimmunizzazione (es. pazienti
talassemici o affetti da sindromi falcemiche), che non possano essere tipizzati
sierologicamente;
e) definizione della tipizzazione fetale (su campione da sangue materno, da amniocentesi, da
villi coriali) per antigeni clinicamente significativi in caso di alloimmunizzazione materna273;
f) tipizzazione di pazienti con positività del Test di Coombs diretto che non possano essere
tipizzati con tecniche di agglutinazione274;
g) conferma della tipizzazione sierologica di donatori con fenotipi rari;
h) definizione della RhD zigosità paterna in caso di gravidanza in madre con immunizzazione
anti-D;
i) tipizzazione genomica fetale per definire e gestire il rischio di malattia emolitica feto-
neonatale.
273
V. anche Standard E.3.7.1.
274
V. anche Standard E.3.8.1.
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Oltre alle metodologie per la determinazione dei sistemi gruppo-ematici in donatori o pazienti,
tali laboratori dovrebbero gestire anche la genotipizzazione fetale per gli antigeni implicati
nella malattia emolitica feto-neonatale o nella trombocitopenia allo-immune neonatale.
E.3.5.1 La ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari (RAI) viene effettuata utilizzando una
metodica in grado di rilevare come inequivocabilmente positivo un siero di
controllo anti-D a bassa concentrazione dell’anticorpo.
La concentrazione del siero di controllo anti-D utilizzato per la convalida della metodica
analitica deve essere almeno ≤ 0,5 UI/ml per il test da eseguire per i donatori e ≤ 0,1 UI/ml
per il test da eseguire per i pazienti, testato contro emazie D-eterozigoti (R1r, R2r).
Come test di base, la ricerca anticorpi irregolari anti-eritrocitari (RAI) deve essere eseguita
con la tecnica del test indiretto all’antiglobulina, utilizzando pannelli di eritrociti test costituiti
dai globuli rossi di almeno 2 individui, con la rappresentazione di almeno i seguenti antigeni:
C, c, D, E, e, K, k, Fya, Fyb, Jka, Jkb, S, s, M, N, P1, Lea, Leb, e, preferibilmente, l’espressione in
“doppia dose” degli antigeni Fya, Fyb, Jka, Jkb, S, s, M.
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Per le indagini su tutte le tipologie di pazienti, devono essere utilizzati pannelli di eritrociti test
almeno a 3 cellule, con rappresentazioni antigeniche più estese ed il maggior numero possibile
di antigeni espressi in “doppia dose”, eventualmente riservando l’utilizzo di pannelli a
composizione ridotta per la RAI per i donatori.
Il crossmatch deve essere eseguito con la tecnica del test indiretto all’antiglobulina,
utilizzando diluizioni opportune degli eritrociti del donatore, ottenuti esclusivamente da un
segmento del tubo di campionamento della unità interessata, effettuate preferibilmente con
soluzioni a bassa forza ionica.
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Si raccomanda, inoltre:
a) l’utilizzo di pannelli di eritrociti trattati con enzimi nel caso di rilevazione di anticorpi a
debole espressione e di miscele di anticorpi;
b) di testare il siero/plasma anche contro gli eritrociti autologhi;
c) di verificare mediante tipizzazione l’assenza dagli eritrociti del paziente degli antigeni verso i
quali sono state rilevate le specificità anticorpali;
d) di utilizzare test in salina a temperatura ambiente, ove ritenuto utile/opportuno.
Le procedure adottate dalla ST devono definire i casi che, per particolare complessità (ad
esempio: miscele anticorpali o anticorpi verso antigeni pubblici), rendono necessario
l’approfondimento da parte di un laboratorio di immunoematologia di riferimento.
Tali laboratori devono disporre dei reagenti necessari per la definizione dei casi complessi (ad
esempio: diversi pannelli eritrocitari ed emazie rare, antisieri tipizzanti per antigeni comuni e
rari, kit per eluizione, additivi, enzimi e reagenti tiolici).
Per le indagini immunoematologiche finalizzate alla prevenzione ed allo studio della malattia
emolitica del feto e del neonato (MEFN), la ST, in relazione alla casistica osservata e al grado
di specializzazione delle aree assistenziali materno-infantili servite, deve predisporre ed
applicare specifiche procedure, atte a definire e regolamentare:
a) le indagini di screening e di approfondimento diagnostico necessarie;
253
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Per le indagini immunoematologiche finalizzate allo studio delle MEA, la ST, in relazione alla
frequenza e complessità della casistica osservata, deve predisporre ed applicare specifiche
procedure, atte a regolamentare:
a) le indagini di screening e di approfondimento diagnostico necessarie (con particolare
riferimento alle tecniche di assorbimento-eluizione per la rilevazione della presenza
concomitante di alloanticorpi anti-eritrocitari clinicamente significativi);
b) le metodiche diagnostiche utilizzate;
c) i comportamenti da seguire in caso di necessità trasfusionali in pazienti affetti da MEA, con
particolare riguardo alle situazioni di emergenza;
d) le modalità di interrelazione con i medici curanti dei pazienti interessati, con particolare
riferimento alla consulenza da fornire;
e) l’eventuale ricorso ad altri laboratori di immunoematologia per l’effettuazione di indagini non
eseguite presso la ST, e/o per i casi di difficile risoluzione.
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Le modalità di esecuzione delle sedute analitiche e di gestione dei risultati dei test
microbiologici di qualificazione degli emocomponenti allogenici devono essere definite in modo
da garantire la sicurezza degli emocomponenti.
A tal fine, devono essere adottati test ad elevata sensibilità, dichiarati idonei dalle autorità
competenti e conformi ai regolamenti europei vigenti.
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Le modalità di gestione dei campioni biologici da testare devono essere definite con
riferimento alle peculiari esigenze legate alla sicurezza di identificazione dei campioni:
a) i test sierologici devono essere eseguiti caricando direttamente sulle strumentazioni
analitiche i campioni di prelievo originali o aliquotati in completa automazione;
b) i test NAT possono essere eseguiti su mini-pool, purché siano definite procedure validate
per il trasferimento delle aliquote dai campioni originali e per la sicura ri-assegnazione dei
risultati alle donazioni individuali. La doppia ripetizione successiva a test NAT inizialmente
reattivo deve però sempre essere eseguita su singolo campione, e non su mini-pool.
I campioni archiviati per eventuali futuri look-back devono essere conservati in condizioni
idonee al successivo metodo di analisi.
Per i test immunometrici di screening per HBV, HCV e HIV1-2, la ST deve definire, in sede di
convalida dei metodi275, le zone grigie al di sotto del cut off atte ad intercettare segnali di
reattività potenzialmente associati a concentrazioni molto basse degli analiti. I risultati
compresi all’interno della zona grigia devono essere considerati reattivi ai fini della
qualificazione biologica.
Per la definizione della zone grigie, qualora non indicate dal produttore del kit, la ST può
stimare l’imprecisione del metodo sperimentalmente analizzando un campione con reattività
prossima al valore soglia (un totale di almeno 20 repliche, possibilmente in giorni diversi).
Per i test immunometrici e molecolari di screening per HBV, HCV e HIV1-2, deve essere
utilizzato per ogni test, oltre ai controlli previsti dalle metodiche, almeno un campione di
controllo positivo (run control) indipendente dal kit e dalla azienda fabbricante, conforme a
standard certificati da Enti autorizzati/regolatori, o fornito dagli stessi, al fine di verificare la
capacità dei sistemi diagnostici di rilevare in modo riproducibile i segnali analitici deboli.
I run control devono essere utilizzati come elementi aggiuntivi di validazione delle singole
serie/corse analitiche.
275
V. Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.4 Convalida, qualificazione e change control, Standard
A.4.2.
256
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Si raccomanda:
a) per le tipizzazioni antigeniche, di utilizzare sistematicamente campioni di controllo positivi e
negativi, in ogni seduta analitica;
b) per le ricerche/identificazioni anticorpali:
- di utilizzare cellule/pannelli cellulari atti a rilevare/identificare la maggiore quota possibile
di anticorpi clinicamente significativi;
- di utilizzare sistematicamente sieri di controllo positivi e negativi, in ogni seduta
analitica;
c) di adottare le nomenclature per la denominazione degli antigeni cellulari internazionalmente
accettate, o definite in apposite conferenze di consenso.
257
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E.6.1 La ST definisce ed applica specifiche modalità operative per la gestione dei test
diagnostici estemporanei eseguiti prima della donazione.
La ST deve predisporre ed applicare specifiche modalità operative per la gestione dei test
diagnostici estemporanei da eseguire prima della donazione (ad esempio determinazione
dell’emoglobina o esame emocromocitometrico), con riferimento alle modalità di raccolta del
campione, agli strumenti analitici da impiegare e alle apparecchiature di back-up, ai reagenti
da utilizzare, ai controlli da effettuare e alla gestione dei risultati.
La ST deve garantire:
a) per il test emocromocitometrico, la sistematica esecuzione e verifica di CQi, secondo
quanto definito nello Standard E.2.2.5.2, e la partecipazione a programmi di VEQ, secondo
quanto definito nello Standard E.2.3.1;
b) per la determinazione dell’emoglobina, oltre alle attività di autocalibrazione con controllo
automatico degli emoglobinometri, la periodica esecuzione e verifica di CQi (utilizzando
almeno due campioni di controllo, con emoglobina normale e bassa), nonché la verifica
delle correlazioni con i risultati dei test emocromocitometrici ed il conseguente eventuale
allineamento in caso di scostamenti, secondo quanto definito nello Standard E.2.2.7.
È auspicabile che le apparecchiature impiegate per l’esecuzione dei suddetti test siano
interfacciate bidirezionalmente con il sistema gestionale informatizzato utilizzato dalla ST.
Il riscontro in un donatore di valori di emoglobina anomali (sia inferiori che superiori alla
norma) deve essere confermato con esame emocromocitometrico su campione di sangue
venoso.
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui alla Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
N. errori-scostamenti in
esercizi VEQ / N. esercizi
Valutazione VEQ effettuati
Performance dei sistemi
2 E.2.3 E.2.3.1 Esterna della
e processi analitici gestiti
Qualità (VEQ) [dati stratificati per
test/gruppo di test sottoposto
a VEQ]
N. test ripetutamente
Specificità dei test reattivi che risultano
Esecuzione test
sierologici negativi ai test di conferma
microbiologici di
immunometrici di / N. test ripetutamente
6 E.4 E.4.1.1 qualificazione degli
screening: HbsAg, Anti- reattivi
emocomponenti
HCV, Anti-HIV1-2,
allogenici [dati stratificati per tipologia di
sierologia lue
test]
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Trasfusionale Sezione F – Raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche e altre 4a Edizione
e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
SEZIONE F
SOMMARIO
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e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
La ST deve definire, formalizzare e mettere a disposizione dei propri utenti (medici specialisti,
medici di assistenza primaria, pazienti) un elenco comprensivo di tutte le prestazioni cliniche
assistenziali effettuate a favore di pazienti ricoverati ed ambulatoriali (ad esempio:
salassoterapia, trasfusioni ambulatoriali), indicando:
a) le prestazioni erogate in telemedicina;
b) le modalità di accesso al servizio e alle singole prestazioni;
c) le modalità di inoltro delle richieste;
d) eventuali tempi di attesa;
e) le prestazioni richiedibili in urgenza e le relative modalità di richiesta;
f) il/i responsabile/i clinico/i delle attività.
276
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni, e Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione,
Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina.
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Trasfusionale Sezione F – Raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche e altre 4a Edizione
e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
Per lo svolgimento delle attività cliniche di medicina trasfusionale, nella ST devono essere
presenti almeno:
a) un’area di attesa per i pazienti;
b) un locale per la valutazione clinica dei pazienti, tale da tutelarne il diritto alla privacy;
c) un locale per l’effettuazione della aferesi terapeutica e della raccolta di CSE/linfociti; al fine
di contenere il rischio di contrarre malattie infettive in caso di pazienti immunodepressi, in
assenza di locali dedicati devono essere predisposte misure organizzative che prevengano
la promiscuità tra pazienti a rischio e soggetti non a rischio;
d) locali per lo svolgimento di altre attività cliniche di MT.
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e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
La ST deve predisporre ed applicare specifiche procedure per la gestione delle attività cliniche
di MT, con particolare riferimento a:
a) modulistica da utilizzare per la richiesta delle prestazioni e tipologia delle informazioni
necessarie per la valutazione della richiesta stessa;
b) modalità di prenotazione delle prestazioni ed aspetti amministrativi correlati, in riferimento
alle procedure aziendali di accesso;
c) modalità di gestione delle richieste urgenti;
d) modalità di comunicazione con i medici richiedenti;
e) informazione al paziente e acquisizione del consenso al trattamento dei dati personali277 e
del consenso relativo al trattamento terapeutico.
Il medico della ST responsabile della valutazione della richiesta deve condividere con il medico
richiedente la eventuale rilevazione di inappropriatezza della richiesta stessa, rappresentando
in modo chiaro e motivato gli elementi che inducono tale giudizio.
F.2.2.2 La ST applica specifiche linee guida cliniche per le patologie più frequenti e/o
critiche trattate nell’ambito delle attività cliniche di MT svolte.
Al fine di individuare le linee guida cliniche a cui fare riferimento e da applicare, la ST deve
provvedere alla identificazione delle patologie più frequenti e/o più critiche trattate nell’ambito
delle attività cliniche svolte e, in particolare, delle procedure/trattamenti effettuati con
maggiore frequenza.
Le linee guida devono essere condivise, ove necessario, con le Strutture sanitarie afferenti per
le necessità trasfusionali ed essere diffuse a tutto il personale interessato.
277
V. Sez. A Requisiti generali dell’organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
278
V. Standard F.2.1.2.
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e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
La ST deve definire ed applicare specifiche modalità operative per l’assistenza del paziente e
l’esecuzione dei trattamenti terapeutici di MT, con particolare riferimento a:
a) accoglienza del paziente;
b) interventi assistenziali preliminari alla effettuazione del trattamento;
c) interventi assistenziali necessari durante il trattamento;
d) interventi assistenziali necessari successivamente al trattamento;
e) riconoscimento e trattamento di eventuali reazioni indesiderate;
f) gestione degli emocomponenti e della trasfusione;
g) procedure per la aferesi terapeutica e per la gestione dei relativi liquidi sostitutivi;
h) gestione dei farmaci per uso infusionale sostitutivo, per i trattamenti complementari,
adiuvanti e per le emergenze.
In linea generale, la valutazione di efficacia dei trattamenti può essere effettuata sia durante il
periodo di trattamento, sia al termine dello stesso, ed è finalizzata ad assumere decisioni
motivate in ordine a:
a) modifica del piano di trattamento;
b) chiusura del piano di trattamento;
c) pianificazione di trattamenti alternativi.
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e Immunoematologia attività cliniche di Medicina Trasfusionale
Nei locali dedicati ai trattamenti terapeutici, devono essere disponibili e pronti all’uso farmaci
e dispositivi idonei a far fronte ad eventuali reazioni indesiderate occorse nel paziente, in
relazione alle tipologie di prestazioni effettuate, alle normative vigenti e alle disposizioni
emanate dall’Ente a cui la ST afferisce.
Tale personale deve essere in possesso della qualificazione BLS-D (Basic Life Support -
Defibrillation).
279
V. Sez. A. Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale.
280
V. Sez. D Assegnazione e distribuzione emocomponenti allogenici, Cap. D.4 Emovigilanza riceventi.
281
V. Sez. A. Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.5.2 Dati e registrazioni della qualità.
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F.3.1.2 La ST, di concerto con il/i Centro/i Trapianti CSE di riferimento, definisce
ed applica specifiche procedure per la valutazione e la successiva
gestione di potenziali donatori allogenici correlati di CSE periferiche e
midollari.
Per tali attività, la ST sede di Centro Donatori accreditato dall’Organismo nazionale preposto
(IBMDR - Italian Bone Marrow Donors Registry) deve definire ed applicare specifiche
procedure conformi ai criteri stabiliti dallo stesso IBMDR, nonché conformi alle pertinenti
disposizioni normative nazionali e regionali vigenti; tali procedure devono tra l’altro riportare,
con riferimento agli accreditamenti da parte di IBMDR e alla pianificazione regionale, il Centro
Prelievo di CSE da sangue periferico e il Centro Prelievo di sangue midollare ove vengono
effettuate le donazioni da parte dei donatori afferenti.
In particolare, con riferimento al livello di collocazione della ST nella rete regionale e nazionale
afferente a IBMDR, e alle conseguenti relazioni di raccordo con la Struttura immediatamente
sovra-ordinata e con le Strutture eventualmente sotto-ordinate, devono essere definite le
modalità organizzative ed operative in ordine alle seguenti attività:
a) informazione al potenziale donatore;
b) valutazione ed arruolamento del potenziale donatore, con contestuale raccolta del consenso
informato all’iscrizione nel Registro nazionale IBMDR;
c) gestione dei donatori arruolati nel Registro nazionale IBMDR;
d) convocazione e colloquio per eventuali accertamenti successivi all’arruolamento;
e) selezione del donatore finalizzata alla donazione di CSE;
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f) valutazione delle specifiche di prodotto richieste dal Centro Trapianti CSE in rapporto alle
caratteristiche specifiche del donatore;
g) valutazione clinica della idoneità alla donazione di CSE midollari o periferiche;
h) acquisizione dello specifico consenso informato alla donazione;
i) raccolta di CSE periferiche e midollari.
F.3.1.2 La ST, di concerto con il/i Centro/i Trapianti CSE di riferimento, definisce ed
applica specifiche procedure per la valutazione e la successiva gestione di
potenziali donatori allogenici correlati di CSE periferiche e midollari.
In merito alla gestione di potenziali donatori correlati di CSE periferiche e midollari, la ST deve
definire in specifiche procedure, condivise con il/i Centro/i Trapianti CSE di riferimento e
allineate alle disposizioni normative vigenti, alle linee guida SIMTI nonché, per quanto
applicabile, agli standard definiti dall’IBMDR, il complessivo percorso clinico finalizzato alla
valutazione di idoneità alla donazione e all’espressione formale del consenso informato da
parte del donatore.
La valutazione della idoneità del donatore allogenico correlato al percorso di donazione di CSE
midollari o periferiche deve essere effettuata da un medico esperto in medicina trasfusionale
della ST, con riferimento preciso ai criteri previsti per l’idoneità alla donazione del sangue
intero e degli emocomponenti, nonché ai criteri di idoneità previsti dalle disposizioni normative
vigenti in materia di cellule e tessuti.
In particolari situazioni di necessità e per specifiche esigenze cliniche del ricevente, possono
essere adottati criteri di idoneità diversi, comunque nella massima tutela della salute di
donatore e ricevente. In questi casi, il giudizio di idoneità deve essere espresso in maniera
condivisa dal medico esperto in medicina trasfusionale della ST e dal medico responsabile della
procedura trapiantologica.
La ST deve predisporre ed applicare, in accordo con il/i Centro/i Trapianti CSE di riferimento,
specifiche procedure che definiscono le responsabilità e le modalità operative per la gestione
del follow up del donatore allogenico correlato di CSE, adeguato al tipo di donazione effettuata,
compresa la gestione di eventuali reazioni indesiderate occorse dopo la donazione, a breve,
medio e lungo termine, auspicabilmente secondo quanto previsto dagli standard IBMDR.
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I protocolli per la raccolta allogenica di CSE e di linfociti da sangue periferico devono essere
conformi:
a) alle disposizioni normative vigenti;
b) agli standard JACIE, ove applicabili, in particolare per quanto riguarda i protocolli clinici, gli
standard di prodotto (etichettatura compresa) e gli aspetti organizzativi, operativi e
documentali;
c) agli standard IBMDR, ove applicabili, sia per quanto riguarda gli aspetti clinici, sia per
quanto riguarda gli aspetti organizzativi, logistici e documentali;
d) alle linee guida per la selezione del donatore di CSE e di linfociti da sangue periferico
elaborate dalla SIMTI in collaborazione con le principali organizzazioni scientifiche di
settore;
e) alle linee di indirizzo CNT/CNS in tema di percorsi di autorizzazione e accreditamento dei
Programmi Trapianto di nuova istituzione e requisiti di attività minima per il mantenimento
dell’accreditamento;
f) alle specifiche concordate con l’Azienda farmaceutica produttrice di medicinali derivati da
manipolazione di cellule (ad esempio, CAR-T).
La valutazione finale della idoneità del donatore all’effettuazione di ciascuna raccolta allogenica
o autologa di CSE e di linfociti da sangue periferico è di competenza del medico della ST
responsabile della raccolta in aferesi.
Gli accertamenti diagnostici pre-donazione ed il giudizio finale di idoneità alla raccolta devono
essere documentati e riportati nella cartella sanitaria del donatore.
Prima di ogni procedura di raccolta, deve essere acquisito il consenso informato del donatore
alla donazione di CSE o di linfociti da sangue periferico, in conformità alla normativa vigente e
alle linee guida disponibili per il settore.
Il donatore deve essere informato in merito alla possibilità di revocare il consenso e di rifiutare
di essere sottoposto alla procedura di raccolta, nonché alle potenziali conseguenze di tale
rifiuto qualora il ricevente sia stato già avviato al regime di condizionamento.
La ST deve predisporre procedure scritte per la comunicazione al donatore degli esiti degli
accertamenti effettuati in occasione della donazione delle CSE e di linfociti da sangue
periferico, con particolare riferimento a qualsiasi risultato anomalo emerso dalle indagini
diagnostiche effettuate.
268
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In particolare:
a) deve essere assicurata al donatore, durante la procedura di raccolta:
- la presenza di almeno un infermiere;
- la disponibilità di almeno un medico della ST, che, in riferimento a procedure concordate
con la direzione sanitaria, può essere garantita anche in modalità di teleassistenza282;
b) deve essere garantito l’accesso rapido a cure di terapia intensiva.
282
V. Introduzione agli Standard di Medicina Trasfusionale, Definizioni, e Sez. A Requisiti generali dell’Organizzazione,
Cap. A.9.6 Tecnologie impiegate per la telemedicina.
269
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F.3.2.2 La ST individuata da una Banca di sangue del cordone ombelicale (BCO) quale
struttura di supporto operante in una Struttura sanitaria sede di un Punto Nascita
collegato, garantisce la sistematica applicazione delle procedure emanate dalla
BCO.
La ST individuata da una BCO quale struttura di supporto operante in una Struttura sanitaria
sede di un Punto Nascita collegato alla BCO stessa deve garantire il formale recepimento e la
sistematica applicazione delle procedure emesse dalla BCO per le attività di donazione di
sangue del cordone ombelicale presso i Punti Nascita esterni alla Banca.
Tale ST deve garantire, con riferimento ai criteri clinici, organizzativi e logistici definiti dalla
BCO di riferimento e in linea con le disposizioni normative vigenti in materia, lo svolgimento
delle seguenti attività:
a) informazione sul dono di sangue del cordone ombelicale e promozione attiva in linea con la
programmazione nazionale e regionale;
b) arruolamento delle potenziali donatrici di sangue del cordone ombelicale;
c) coordinamento e organizzazione degli aspetti logistici correlati alla donazione di sangue
cordonale;
d) trasmissione alla BCO di riferimento di tutta la documentazione relativa alla donazione;
e) collaborazione con la BCO nelle attività di follow up di madre e neonato a 6-12 mesi dalla
nascita per la validazione definitiva del sangue cordonale donato.
F.3.2.3 La ST sede di BCO definisce procedure per la complessiva gestione del processo di
donazione di CSE da sangue del cordone ombelicale.
La ST sede di BCO deve definire specifiche procedure per la complessiva attività della Banca,
delle ST collegate e dei Punti Nascita afferenti. Le procedure devono descrivere almeno:
a) modalità di informazione, promozione e arruolamento delle potenziali donatrici;
b) modalità di effettuazione della raccolta del sangue cordonale e dei prelievi ematici per i test
di qualificazione biologica;
c) criteri/modalità di identificazione e tracciabilità della donazione e dei relativi campioni per le
attività di qualificazione biologica e controllo di qualità;
d) modalità di processazione, identificazione, criopreservazione, validazione, stoccaggio e
smaltimento del sangue cordonale;
e) criteri e modalità per l’effettuazione del follow up a 6-12 mesi di madre e neonato,
finalizzato alla validazione definitiva dell’unità di sangue cordonale;
f) modalità di richiesta, assegnazione, consegna e trasporto delle unità di sangue cordonale.
La BCO deve applicare le procedure definite e deve altresì trasmetterle alle Strutture collegate
(Punti Nascita, ST attive in Ospedali sede di Punti Nascita coinvolte nelle attività),
assicurandosi dell’effettivo recepimento e della loro puntuale applicazione.
270
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A tal fine, la ST deve definire, in accordo con le aree assistenziali del proprio bacino di utenza
e con la/le direzione/i sanitaria/e interessata/e, la tempistica di intervento tra richiesta e
valutazione di appropriatezza/fattibilità clinica e tra richiesta ed esecuzione della procedura di
aferesi terapeutica. Detta tempistica deve essere definita con riferimento alle specifiche
patologie da trattare, nonché al loro stato evolutivo e alle condizioni cliniche del paziente al
momento dell’osservazione.
271
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Tutte le procedure di aferesi terapeutica devono essere effettuate sotto la responsabilità e con
la supervisione di un medico della ST, che deve essere disponibile e pronto ad intervenire
tempestivamente su richiesta del personale infermieristico.
La ST deve definire ed applicare specifiche procedure per la gestione delle attività cliniche e di
counselling di propria competenza, relative alla prevenzione, diagnosi284 e trattamento della
MEFN e per la produzione delle registrazioni previste dalla normativa vigente.
È auspicabile l’effettuazione del follow up a 6 mesi delle pazienti sottoposte al trattamento
profilattico con immunoglobuline anti-D.
283
V. Sez. A. Requisiti generali dell’Organizzazione, Cap. A.6.1 Sviluppo, mantenimento e verifica delle competenze del
personale.
284
V. anche Sez. E Attività Diagnostiche di Laboratorio del presente Manuale, Cap. E.3.7 Indagini immunoematologiche
per lo studio della malattia emolitica del feto e del neonato.
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La ST deve mettere a disposizione dei medici e degli infermieri che effettuano attività di
trasfusione domiciliare nel proprio bacino di utenza specifiche procedure elaborate dal/i CoBUS
atte a garantire il corretto svolgimento dell’attività.
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Di seguito sono indicati alcuni indicatori che la ST può monitorare al fine di tenere
costantemente sotto controllo i volumi delle attività svolte e la qualità dei prodotti-servizi
realizzati e dei processi attivati rispetto agli standard definiti, nell’ambito della pianificazione
delle attività di monitoraggio della qualità di cui alla Sez. A Requisiti generali
dell’Organizzazione, Cap. A.15.1 Monitoraggio della qualità.
Qualità raccolta
Raccolta % procedure che
CSE/linfociti(raggiungi
2 F.3.1 / CSE/linfociti raggiungono il target
mento target cellulare
allogenici cellulare definito
definito)286
N° casi di non
effettuazione della
Adeguatezza
raccolta CSE/linfociti nelle
Raccolta organizzazione
4 F.3.1 / date previste per motivi di
CSE/linfociti raccolta di
natura organizzativa /
CSE/linfociti
N. raccolte di CSE/linfociti
effettuate
N. reazioni indesiderate /
Reazioni indesiderate N. procedure effettuate
Raccolta associate alle
5 F.3.1 / [dati stratificati per
CSE/linfociti procedure di raccolta
di CSE/linfociti tipologia di trattamento e
di reazione indesiderata]
Numero procedure/anno
Volumi di attività Numero pazienti/anno
6 F.4.1 / Aferesi terapeutica
(aferesi terapeutica) [dati stratificati per tipo di
procedura]
Qualità procedure di
eritroexchange % procedure che
7 F.4.1 / Eritroexchange (raggiungimento raggiungono il target
target definito in definito in termini di HbS
termini di HbS)
285
Per quanto riguarda il numero minimo di procedure previste ai fini del mantenimento dell’autorizzazione/
accreditamento delle ST afferenti ai Programmi Trapianto, si rimanda alla normativa vigente applicabile al settore.
286
Per ogni indicatore, in riferimento a quanto previsto dalla normativa vigente, la ST deve definire i range di
accettabilità e la percentuale accettabile dei risultati fuori specifica.
274
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Appendice
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SOMMARIO
0. PREMESSA........................................................................................................................................................................ 278
1. ATTIVITÀ DI MEDICINA TRASFUSIONALE ........................................................................................................................ 279
2. RISORSE PREVISTE E ASPETTI DA REGOLAMENTARE PER LE ATTIVITÁ DI MEDICINA TRASFUSIONALE ......................... 281
2.1 SELEZIONE DEI DONATORI E RACCOLTA DI SANGUE INTERO ED EMOCOMPONENTI.................................................. 281
2.1.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 281
2.1.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 285
2.1.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 290
2.1.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 293
2.2 PRODUZIONE, VALIDAZIONE E CONTROLLO DI QUALITÁ DEGLI EMOCOMPONENTI................................................... 295
2.2.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 295
2.2.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 297
2.2.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 302
2.2.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 305
2.3 ATTIVITÁ DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO ............................................................................................................. 308
2.3.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 308
2.3.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 310
2.3.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 313
2.3.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 315
2.3.5 REQUISITI DA GARANTIRE PER I TEST ANALITICI ....................................................................................................... 316
2.4 STOCCAGGIO E TRASPORTO DEL SANGUE, DEGLI EMOCOMPONENTI, DELLE CELLULESTAMINALI EMOPOIETICHE
E DEI LINFOCITI ........................................................................................................................................................ 318
2.4.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 318
2.4.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 319
2.4.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 323
2.4.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 324
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2.5 ASSEGNAZIONE DI EMOCOMPONENTI ALLOGENICI E DI EMODERIVATI, DISTRIBUZIONE DI EMOCOMPONENTI
PER USO CLINICO AD ALTRE ST E DISTRIBUZIONE DEL PLASMA ALL’INDUSTRIA FARMACEUTICA ............................ 325
2.5.1 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 325
2.5.2 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 326
2.5.3 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 327
2.6 SELEZIONE DEI DONATORI E RACCOLTA DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE E LINFOCITI ................................ 328
2.6.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 328
2.6.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 331
2.6.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 333
2.6.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 334
2.7 ATTIVITÁ CLINICHE DI MEDICINA TRASFUSIONALE.................................................................................................. 335
2.7.1 RISORSE STRUTTURALI ........................................................................................................................................... 335
2.7.2 RISORSE TECNOLOGICHE ........................................................................................................................................ 336
2.7.3 RISORSE UMANE..................................................................................................................................................... 337
2.7.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO ............................................................................ 337
2.8 ATTIVITÁ SVOLTE IN TELEMEDICINA ......................................................................................................................... 338
3. TIPOLOGIE DI STRUTTURA TRASFUSIONALE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ ........................................................ 339
3.1 STRUTTURA TRASFUSIONALE .................................................................................................................................... 341
3.1.1 ATTIVITÀ ............................................................................................................................................................... 341
3.1.2 RISORSE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÁ........................................................................................................ 342
3.2 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI PRODUZIONE DEGLI EMOCOMPONENTI ................................................. 343
3.2.1 ATTIVITÀ ............................................................................................................................................................... 343
3.2.2 RISORSE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÁ........................................................................................................ 344
3.3 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI QUALIFICAZIONE BIOLOGICA DEGLI EMOCOMPONENTI ........................ 345
3.3.1 ATTIVITÁ ............................................................................................................................................................... 345
3.3.2 RISORSE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÁ........................................................................................................ 345
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0. PREMESSA
La presente Appendice delinea i requisiti e le modalità tecnico-organizzative per l’erogazione dei servizi di medicina trasfusionale e definisce
le tipologie di struttura trasfusionale e la relativa organizzazione delle attività, aggiungendo una nuova prospettiva agli Standard di Medicina
Trasfusionale, oltre a quella di carattere squisitamente professionale che li contraddistingue.
Per ognuna delle macro-aree operative oggetto dei capitoli da 2.1 a 2.8, sono trattate in dettaglio le risorse (strutturali, tecnologiche,
materiali e umane) necessarie per lo svolgimento delle attività, in relazione ai requisiti che le stesse devono soddisfare e alla
regolamentazione delle loro modalità di gestione. Sia per i requisiti sia per le modalità di gestione, la trattazione fa riferimento agli Standard
definiti nei relativi capitoli del presente Manuale, creando un sistema di cross-reference a supporto dell’utilizzo pratico.
Il capitolo 3 definisce le tipologie di struttura trasfusionale in funzione delle rispettive attività e delinea le risorse per lo svolgimento delle
stesse, al fine di motivare l’opportunità di prevedere volumi di attività adeguati per alcuni processi, con particolare riferimento alla produzione
e qualificazione biologica degli emocomponenti, fermo restando il mantenimento di una solida unicità del processo trasfusionale “da vena a
vena”.
Nel suo insieme, quindi, l’Appendice intende fornire una base analitica e di indirizzo tecnico-organizzativo alla luce delle modalità e dei
modelli organizzativo-gestionali che possono fornire le migliori opportunità per coniugare in modo ottimale la garanzia di elevati livelli
qualitativi con i livelli di sostenibilità richiesti in ambito sanitario.
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1. ATTIVITÀ DI MEDICINA TRASFUSIONALE
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Trasporto di emc verso unità/luoghi di cura o altre ST.
Controllo di qualità degli emc.
Raccolta di CSE e linfociti da sangue periferico o da sangue cordonale.
Trattamento e banking di CSE e sangue da cordone ombelicale.
Gestione di programmi di predeposito per autotrasfusione.
Produzione di emc per uso non trasfusionale.
Attività cliniche di medicina trasfusionale per pazienti ricoverati ed ambulatoriali.
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2. RISORSE PREVISTE E ASPETTI DA REGOLAMENTARE PER LE ATTIVITÁ DI MEDICINA TRASFUSIONALE
2.1 SELEZIONE DEI DONATORI E RACCOLTA DI SANGUE INTERO ED EMOCOMPONENTI
2.1.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Conformità alle norme vigenti. A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati a: o Presenza di aree per l’attesa/accettazione dei B.2 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
donatori, di dimensioni adeguate e commisurate di modifiche rilevanti. B.2
attesa e al numero di donatori che vi accedono. o Procedure per la qualificazione degli impianti
accettazione prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito
o Presenza di un’area attrezzata in modo tale da
donatori di di modifiche rilevanti.
garantire la tutela della riservatezza durante la
SI/emc
compilazione del questionario anamnestico da o Piani/procedure per le attività di controllo e
parte dei donatori. manutenzione dei locali.
attività
o Presenza di un locale destinato al colloquio e alla o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
finalizzate alla
valutazione delle condizioni di salute dei donatori impianti.
valutazione di
per la definizione del giudizio di idoneità alla Accordi/contratti in caso di utilizzo di locali di
idoneità dei o
donazione, tale da tutelare il diritto dei donatori proprietà di terzi.
donatori
alla privacy e da garantire la confidenzialità
necessaria per una corretta e completa
ristoro dei acquisizione delle informazioni anamnestiche
donatori rilevanti ai fini della sicurezza dei prodotti del
sangue.
o Presenza di un’area destinata al riposo/ristoro
post-donazione dei donatori, idonea a garantire
un adeguato comfort per gli stessi.
o Servizi igienici conformi alle norme vigenti in
materia di strutture sanitarie.
o Presenza di aree per la segregazione di materiali
non utilizzabili e di materiale biologico scartato.
o Chiara identificazione dei locali/aree in relazione
alla destinazione d’uso.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali destinati o Dimensioni commisurate alla tipologia e ai volumi A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali prima A.4
alla raccolta di di attività. B.2 dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito di A.7
SI/emc o Strutturazione in funzione della tipologia di modifiche rilevanti. B.2
donazione, della salvaguardia della sicurezza dei o Piani/procedure per le attività di:
donatori e del personale e della prevenzione di - controllo e manutenzione dei locali;
errori durante le procedure di raccolta. - mantenimento delle condizioni ambientali
o Chiara identificazione in relazione alla previste (T°, ventilazione, illuminazione) e
destinazione d’uso. relativo monitoraggio;
o Idoneità ad agevolare gli interventi di - pulizia e decontaminazione delle superfici;
manutenzione e le operazioni di pulizia finalizzate - pest control.
a minimizzare il rischio di contaminazioni.
o Procedure per la qualificazione degli
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
e climatizzazione) atte a garantire un adeguato controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
comfort per il donatore e a prevenire l’alterazione intervalli regolari e a seguito di modifiche
delle caratteristiche dei materiali, del sangue e rilevanti.
degli emc, il non corretto funzionamento delle
o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
apparecchiature ed errori da parte del personale
impianti.
durante le procedure di raccolta.
o Procedure per l’accertamento, prima di avviare la
o Presenza di un sistema di registrazione della T°
seduta di raccolta, della adeguatezza delle
ambientale.
condizioni di utilizzo dei locali, con particolare
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri riferimento ai locali fissi non utilizzati in modo
animali. continuativo.
o Accessibilità solo a personale autorizzato. o Accordi/contratti in caso di utilizzo di locali di
o Presenza di aree per la segregazione di materiali proprietà di terzi.
non utilizzabili e di materiale biologico scartato. o Soluzioni atte a garantire che la raccolta del
sangue e degli emc non venga effettuata nello
stesso locale dove vengono svolte
contemporaneamente le attività terapeutiche di
MT (separazione fisica dei locali per donatori e
pazienti o rigida separazione temporale delle
attività).
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Autoemoteche o Conformità alle norme vigenti. A.7 o Procedure per la qualificazione delle A.4
o Idoneità allo svolgimento delle diverse attività in B.2 autoemoteche prima dell’utilizzo, ad intervalli A.7
ordine logico e all’effettuazione di interventi di regolari e a seguito di modifiche rilevanti. B.2
manutenzione e operazioni di pulizia. o Piani/procedure per le attività di:
o Spazi di dimensioni adeguate ai volumi di attività, - controllo e manutenzione;
atti ad assicurare le basilari manovre di primo - mantenimento di condizioni ambientali idonee e
soccorso. relativo monitoraggio;
o Presenza di: - pulizia e decontaminazione delle superfici.
- un’area di accettazione; o Procedure per l’accertamento, prima di avviare la
- un’area destinata al colloquio e alla valutazione seduta di raccolta, della adeguatezza delle
del donatore, tale da tutelare il diritto del condizioni di utilizzo delle autoemoteche.
donatore alla privacy; o Procedure per l’utilizzo in aree accessorie e con
- un’area destinata alla raccolta del SI e, ove soluzioni atte a garantire l’attesa e il riposo/ristoro
applicabile, di emc, strutturata in modo tale da dei donatori in condizioni adeguate e la
salvaguardare la sicurezza dei donatori e del disponibilità di servizi igienici.
personale e da prevenire errori durante le o Accordi/contratti in caso di utilizzo di
procedure di raccolta; autoemoteche di proprietà di terzi.
- un’area adibita alla conservazione temporanea
di SI e degli emc, accessibile solo a personale
autorizzato;
- spazi per lo stoccaggio del materiale e dei
dispositivi da impiegare;
- spazi per il deposito dei materiali non utilizzabili
e del materiale biologico scartato;
- adeguata illuminazione, ventilazione e
climatizzazione;
- continuità di alimentazione elettrica;
- un lavabo per il lavaggio delle mani;
- adeguati strumenti di comunicazione con la ST
di riferimento.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Dimensioni commisurate ai volumi di A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati allo materiali/farmaci da stoccare. A.10 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
stoccaggio dei o Chiara identificazione in relazione alla di modifiche rilevanti. A.10
materiali e dei destinazione d’uso. o Piani/procedure per le attività di:
farmaci o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - controllo e manutenzione dei locali;
e climatizzazione) atte a prevenire il - mantenimento delle condizioni ambientali
deterioramento materiali/farmaci, il non corretto previste (T°, umidità, illuminazione,
funzionamento delle apparecchiature per la loro ventilazione) e relativo monitoraggio;
conservazione ed errori da parte del personale. - pulizia;
o Presenza di un sistema di registrazione della T° e - pest control.
dell’umidità e auspicabilmente presenza di un
o Procedure per la qualificazione degli impianti/
sistema di allarme per la tempestiva segnalazione
sistemi di climatizzazione, ventilazione controllata
di eventuali escursioni anomale della T° rispetto ai
e illuminazione prima dell’utilizzo, ad intervalli
range definiti.
regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri
o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
animali.
impianti.
o Accessibilità solo a personale autorizzato.
o Accordi/contratti con eventuali soggetti esterni
o Presenza di aree per la segregazione di alla ST in caso di affidamento a questi ultimi della
materiali/farmaci non utilizzabili. attività di monitoraggio della T° ambientale dei
o Auspicabilmente, presenza di pedane/pallet di locali impiegati per lo stoccaggio dei
materiale diverso dal legno per lo stoccaggio di materiali/reagenti (ad es. personale tecnico
materiali sterili. preposto presso l’Ente a cui la ST afferisce).
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2.1.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Numero commisurato ai volumi di attività, anche A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature in relazione alla capacità di assicurare la apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
impiegate per la continuità delle prestazioni in caso di emergenza regolari e a seguito di modifiche rilevanti. C.1
raccolta di tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi o Piani/procedure per le attività di:
sangue ed emc di manutenzione ordinaria o straordinaria. - univoca identificazione;
o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle - inserimento in appositi elenchi;
norme vigenti.
- manutenzione preventiva, controllo (compreso il
o Compatibilità biologica delle parti che vengono in controllo dello stato di taratura), pulizia e
contatto con sangue/emc e caratteristiche ricondizionamento in caso di spandimento di
tecniche tali da prevenire qualsiasi rischio per la materiale biologico, manutenzione correttiva e
qualità/sicurezza del prodotto. rilascio per l’uso.
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di
alimentazione tali da garantire il funzionamento
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica.
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione.
Apparecchi per Per gli emoglobinometri e le apparecchiature per B.2 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
la determina- l’esecuzione dell’esame emocromocitometrico, V. le apparecchiature impiegate per le attività A.9.2
zione della requisiti attesi per tutte le apparecchiature diagnostiche di laboratorio.
concentrazione impiegate per le attività diagnostiche di laboratorio.
emoglobinica
pre-donazione
Lettini o In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le B.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
poltrone da apparecchiature impiegate per la raccolta di sangue le apparecchiature impiegate per la raccolta di A.9.2
prelievo ed emc: sangue ed emc.
o Idoneità a garantire le basilari manovre di primo
soccorso.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Bilance In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le B.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
automatizzate apparecchiature impiegate per la raccolta di sangue le apparecchiature impiegate per la raccolta di A.9.2
basculanti per la ed emc: sangue ed emc.
raccolta di SI o Presenza di una bilancia per ogni postazione
attiva.
o Idoneità a garantire la corretta miscelazione del
sangue con l’anticoagulante, la programmazione
del volume di sangue da prelevare, la corretta
misurazione del volume programmato, con un
coefficiente di variazione definito ed accettabile, la
segnalazione di flussi di prelievo lenti e arresti del
flusso.
o Dotazione di clamp a chiusura automatica a fine
prelievo.
o Idoneità a consentire la lettura mediante lettore
ottico del codice identificativo dell’operatore/degli
operatori, delle unità di sangue e delle provette
associate alla donazione.
o Idoneità a consentire la registrazione, per ogni
unità, almeno del volume del sangue prelevato,
del tempo di prelievo e dell’operatore che ha
svolto l’attività, nonché la disponibilità dei suddetti
dati in formato tale da consentirne il trasferimento
al SGI dalla ST. Auspicabilmente, interfacciamento
automatico con il SGI.
o Auspicabilmente, interfacciamento bidirezionale
con il SGI impiegato dalla ST, registrazione di un
set di dati inerenti alla donazione (tipo di
dispositivo di prelievo impiegato, relativo numero
di lotto, etc.).
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Separatori In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le B.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
cellulari per la apparecchiature impiegate per la raccolta di sangue le apparecchiature impiegate per la raccolta di A.9.2
raccolta degli ed emc: sangue ed emc.
emc tramite o Idoneità ad assicurare la sicurezza del donatore,
aferesi anche in relazione all’utilizzo di soluzioni di
reinfusione compensativa.
o Idoneità a garantire il controllo di flusso
dell’anticoagulante e la corretta miscelazione del
sangue con l’anticoagulante.
o Idoneità a consentire la programmazione del/i
volume/i di emc da prelevare, anche in relazione
ai requisiti fisici ed emocromocitometrici del
donatore.
o Idoneità a garantire la corretta misurazione del/i
volume/i programmato/i, con coefficienti di
variazione definiti ed accettabili.
o Capacità di segnalare flussi di prelievo lenti e
arresti del flusso.
o Idoneità a consentire la reinfusione rapida al
donatore del sangue in corso di processazione.
o Idoneità a consentire la lettura mediante lettore
ottico del codice identificativo dell’operatore/degli
operatori, delle unità di emc e delle provette
associate alla donazione.
o Idoneità a consentire la registrazione, per ogni
unità, dei dati di procedura essenziali (tempi,
volumi, lotti dei dispositivi/soluzioni impiegati,
etc.) e dell’operatore che ha svolto l’attività,
nonché la disponibilità dei suddetti dati in formato
tale da consentirne il trasferimento al SGI
impiegato dalla ST. Auspicabilmente,
interfacciamento automatico con il SGI.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Sistemi per la In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le B.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
saldatura dei apparecchiature impiegate per la raccolta di sangue le apparecchiature impiegate per la raccolta di A.9.2
circuiti di ed emc: sangue ed emc.
raccordo dei o Idoneità a prevenire il rischio di contaminazione
sistemi di microbica in fase di raccolta degli emc.
prelievo
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.2 o Procedure per il controllo periodico dello stato di A.4
per la apparecchiature impiegate per la raccolta di sangue taratura dei dispositivi per il monitoraggio della A.9.2
conservazione a ed emc: T°, in riferimento a strumenti certificati.
T° controllata di o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di
materiali e T° in relazione a ciascun tipo di V. anche regolamentazione modalità di gestione per
farmaci materiale/farmaco. tutte le apparecchiature impiegate per la raccolta di
sangue ed emc.
o Dotazione di un sistema di controllo e di
registrazione della T°.
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.10
da impiegare norme vigenti. B.3.1 o Piani/procedure per le attività di: B.3.1
per la raccolta o Compatibilità biologica e caratteristiche tecniche C.1.4 - controllo e gestione delle non conformità; C.1.4
del sangue e tali da prevenire qualsiasi rischio per la qualità e - rilascio per l’uso;
degli emc la sicurezza del prodotto.
- registrazione di numeri di lotto e scadenze;
o Per i kit per la raccolta di emc mediante aferesi,
- stoccaggio e relativi controlli;
idoneità a prevenire il rischio di contaminazione
microbica in fase di raccolta degli emc e ad - rotazione delle scorte;
impedire l’ingresso di aria non sterile nel sistema. - preparazione e utilizzo;
o Per i sistemi di prelievo per la leucodeplezione - indicazione della data di apertura e/o di
pre-storage, presenza di filtri in linea atti a preparazione e della data di scadenza.
garantire un residuo leucocitario < 0,5 x
106/unità.
Dotazione per le o Farmaci. B.3 o Procedure per la gestione della dotazione per le A.10
emergenze o Dispositivi medici. emergenze.
o Defibrillatore (in caso di ST che effettua aferesi
produttiva).
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Sistema o Conformità ai requisiti previsti dalle norme A.9.5 o Manuali/istruzioni per l’uso. A.4
gestionale vigenti. o Procedure per la convalida dei software del SGI A.9.5
informatizzato o Interfacciamento con i SGI delle ST – Centri di (compreso il middleware) e per le attività di A.13
(SGI) produzione (auspicabilmente, utilizzo dello stesso manutenzione e controllo di affidabilità. A.17
SGI). o Procedure per la qualificazione delle infrastrutture
informatiche che permettono il funzionamento dei
software utilizzati dalla ST.
o Procedure per la protezione contro l’uso non
autorizzato del SGI.
o Procedure per i controlli di accuratezza dei dati
critici inseriti manualmente nel SGI.
o Procedure per lo svolgimento delle attività in caso
di SGI temporaneamente non utilizzabile.
o Accordi formalizzati tra la ST e soggetti terzi che
forniscono software o componenti che lo
supportano, o che erogano servizi correlati.
Strumenti di V. Cap. 2.8. A.9.6 o Procedure per la gestione da remoto del processo A.9.6
telemedicina 287 L’eventuale questionario anamnestico attivato per la B.2 di selezione del donatore. B.2
compilazione online da parte dei donatori,
disponibile nell’ambito di un sistema web V. Cap. 2.8.
configurato in modalità stand-alone o integrato al
SGI della ST, deve rispondere ai seguenti requisiti:
o Conformità contenuti a tutti i requisiti previsti
dalle norme vigenti.
o Conformità alle norme vigenti in materia di
protezione dei dati personali.
o Conformità alle linee guida emesse dalle autorità
competenti.
287
Nell’ambito del processo di selezione del donatore di sangue/emc, strumenti telematici impiegati per la teleconsulenza medico-sanitaria e per il triage (ad esempio per
l’assistenza al donatore nella compilazione del questionario anamnestico).
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2.1.3 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Medici o Informazione ed educazione del donatore di SI/emc. B.2.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
responsabili della o Selezione clinica e counselling del donatore di SI/emc. Qualora i medici svolgano attività di raccolta All.1
selezione del o Gestione del donatore non idoneo di SI/emc. di sangue/emc, V. “Medici e infermieri addetti
donatore di alla raccolta di sangue/emc”.
o Assistenza clinica al donatore e diagnosi e trattamento
sangue/emc 288
delle reazioni indesiderate associate alla donazione di
SI/emc.
Infermieri 289 o Informazione del donatore di sangue/emc. A.9.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
o Etichettatura dei dispositivi per la raccolta e delle A.10 Qualora gli infermieri svolgano attività di All.1
provette per il prelievo dei campioni ematici. A.11 raccolta di sangue/emc, V. “Medici e
o Assistenza alla selezione clinica e counselling del A.12 infermieri addetti alla raccolta di
donatore di sangue/emc. sangue/emc”.
A.14
o Prelievi ematici a donatori. B.2
o Assistenza ai donatori e trattamento delle reazioni B.3.3
indesiderate associate alla raccolta di sangue/emc.
o Controllo e confezionamento delle unità di sangue/emc
da avviare alla lavorazione.
o Gestione delle apparecchiature da impiegare per la
raccolta di SI/emc.
o Gestione dei locali impiegati per la raccolta di
sangue/emc e delle autoemoteche.
o Gestione dei materiali/farmaci e dei
locali/apparecchiature impiegati per il loro stoccaggio.
Medici e o Raccolta di sangue/emc. B.3.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
infermieri addetti All.1
alla raccolta di
sangue/emc
288
Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del SI e di aferesi produttiva, deve essere garantita la disponibilità di almeno un medico responsabile della selezione
donatori, al fine di assicurare l’assistenza in caso di complicazioni o di reazioni indesiderate.
289
Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta del SI e di aferesi produttiva, deve essere garantita la presenza di almeno un infermiere.
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Responsabile Implementazione e supervisione di tutti i sistemi e A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
garanzia della procedure finalizzati ad assicurare il rilascio sicuro di tutti o Norme vigenti in materia di protezione dei
qualità i materiali, apparecchiature e unità di sangue, emc e CSE dati personali.
in riferimento a standard definiti, con specifico riferimento o Norme e LG vigenti in materia di
a: progettazione e conduzione dei sistemi di
o coordinamento e supervisione delle attività di gestione per la qualità.
formalizzazione e aggiornamento dei documenti o Elementi essenziali inerenti ai
prescrittivi da applicare nella ST; processi/attività della ST e ai prodotti
o supporto metodologico per le attività di realizzati.
analisi/valutazione dei rischi, qualificazione, convalida e o Metodologie per la elaborazione e la
change control dei processi/sistemi e delle loro gestione dei documenti prescrittivi e delle
componenti critiche, e sorveglianza sul loro corretto registrazioni.
svolgimento;
o Metodologie per le attività di
o verifica del grado di comprensione e recepimento, da analisi/valutazione dei rischi, qualificazione,
parte di tutto il personale, dei documenti prescrittivi in convalida e change control.
vigore presso la ST e sorveglianza sulla loro sistematica
o Metodologie per il monitoraggio, la analisi e
applicazione;
il miglioramento della qualità.
o sorveglianza sulle attività di rilevazione, raccolta,
o Metodologie per le attività di audit della
elaborazione e archiviazione dei dati previsti per il
qualità.
monitoraggio della qualità definito per la ST;
o Gestione delle competenze del personale.
o promozione di attività di informazione-formazione sui
temi inerenti alla gestione della qualità;
o organizzazione delle attività di audit interno della
qualità della ST e delle attività di audit presso le UdR
afferenti alla ST; coordinamento delle attività a seguito
di audit della qualità di parte seconda e di parte terza
ricevuti dalla ST;
o sorveglianza sulle azioni correttive, preventive e di
miglioramento avviate presso la ST.
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Responsabile Regolamentazione, coordinamento e verifica di tutte le A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
controllo qualità attività di controllo della qualità svolte all’interno della ST, o Norme vigenti e procedure per
con specifico riferimento alle seguenti attività: l’identificazione e la rintracciabilità delle
o controllo dei materiali critici e loro rilascio per l’uso; unità di sangue ed emc.
o controllo del sangue e degli emc raccolti e rilascio per o Tecniche statistiche per il campionamento
l’invio alla ST preposta alla loro lavorazione. dei materiali da sottoporre a controllo.
o Procedure di controllo e rilascio per l’uso
dei materiali da impiegare.
o Procedure per la raccolta del SI e per la
aferesi produttiva.
o Elementi essenziali sulle procedure e
tecniche di produzione degli emc.
o Specifiche di controllo degli emc.
o Gestione di documenti prescrittivi e
registrazioni.
o Gestione delle competenze del personale.
o Metodi per le attività di analisi/ valutazione
dei rischi, qualificazione, convalida e
change control.
o Monitoraggio, analisi e miglioramento della
qualità.
Referente per Gestione, secondo le direttive nazionali e regionali A.15 o Procedure per la notifica alle Strutture A.15
l’emovigilanza applicabili: B.4 regionali di coordinamento per le attività B.4
o delle rilevazioni epidemiologiche inerenti alle malattie trasfusionali e al Centro Nazionale Sangue,
infettive potenzialmente trasmissibili con la trasfusione; attraverso l’impiego del SISTRA.
o delle segnalazioni di reazioni indesiderate, incidenti e
near miss.
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2.1.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Selezione e o Materiale informativo per i donatori. A.5.2
gestione dei o Procedure per l’accettazione del donatore. B.2
donatori di o Procedure per la acquisizione dai donatori del consenso al trattamento dei dati personali. B.4
sangue ed emc B.5
o Procedure per la selezione del donatore di sangue ed emc: accertamento dell’identità del donatore,
compilazione del questionario anamnestico, valutazione delle condizioni generali di salute del donatore, B.6
accertamento dei requisiti fisici per l’idoneità alla donazione, esecuzione degli accertamenti diagnostici pre-
donazione, definizione del giudizio di idoneità alla donazione, modalità di applicazione delle deroghe previste
dalla normativa vigente nel processo di donazione, individuazione della tipologia di donazione alla quale
sottoporre il donatore, acquisizione del consenso informato alla donazione.
o Protocolli/LG indicanti i criteri per la selezione del donatore e i controlli periodici del donatore.
o Procedure per la determinazione della concentrazione emoglobinica del donatore.
o Procedure per la gestione del donatore non idoneo: documentazione degli elementi essenziali relativi alla
esclusione del donatore, comunicazione al donatore di qualsiasi significativa alterazione clinica riscontrata in
fase di selezione o in fase di effettuazione di accertamenti diagnostici di laboratorio associati alla donazione e
di eventuali accertamenti diagnostici di controllo/follow up, counselling al donatore, definizione degli ambiti di
competenza dei medici responsabili della selezione e dei medici esperti in MT.
o Procedure per l’effettuazione di indagini e valutazioni retrospettive relative al rischio di malattie
trasmissibili con la trasfusione.
o Procedure per la gestione delle attività di emovigilanza sui donatori.
o Protocolli/LG per gli accertamenti diagnostici da effettuare in occasione di ogni donazione di sangue
ed emc e per i controlli periodici a tutela della salute del donatore.
o Procedure per la comunicazione al donatore degli esiti degli accertamenti diagnostici effettuati in
occasione delle donazioni e dei controlli periodici a tutela della sua salute.
o Accordi (e/o disposizioni emanate in riferimento al contesto organizzativo in cui la ST opera) con altre
Strutture in caso di affidamento all’esterno di test effettuati in occasione delle donazioni e dei controlli
periodici od occasionali dei donatori.
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Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Raccolta del o Procedure per l’ispezione dei materiali da impiegare per le attività di raccolta (dispositivi per la A.17
sangue e degli raccolta, provette, etc.), al fine di accertare l’assenza di difetti e/o alterazioni, e gestione delle non conformità. B.3
emc o Procedure per l’etichettatura dei dispositivi da impiegare per la raccolta e delle provette da utilizzare per il
prelievo dei campioni ematici.
o Procedure per la raccolta di SI e per la aferesi produttiva 290: reidentificazione positiva del donatore
prima della venipuntura, controllo del collegamento univoco tra il codice identificativo della donazione, quello
delle provette ed i dati identificativi del donatore, prelievo al donatore di un campione di sangue per
l’esecuzione degli esami di laboratorio previsti dalle norme vigenti e di un campione da abbinare alla rispettiva
unità di plasma destinata alla preparazione di medicinali plasmaderivati, detersione e disinfezione della cute
precedenti la venipuntura (convalidata prima dell’utilizzo e a seguito di modifiche rilevanti e verificata
periodicamente), esecuzione della venipuntura, effettuazione di una seconda venipuntura (ove praticabile),
controllo delle unità di sangue/emc al termine della raccolta e la gestione di eventuali non conformità,
assistenza post-donazione, informazione al donatore in merito ai comportamenti da adottare nella fase post-
donazione.
o Procedure per la gestione di reazioni indesiderate occorse durante o dopo la raccolta di sangue/emc.
o Accordi con le ST – Centri di qualificazione biologica.
Rapporti con le o Convenzioni/atti contrattuali tra la ST e le UdR. B.7
eventuali UdR o Protocolli/accordi scritti che regolamentano i rapporti tra la ST e le UdR in merito a: qualifiche e
afferenti competenze professionali necessarie per le attività di selezione dei donatori e raccolta del SI e degli emc,
informazione ed educazione dei donatori, gestione e selezione dei donatori, programmazione della raccolta di
SI ed emc; effettuazione della raccolta di SI ed emc, conservazione temporanea, confezionamento e trasporto
delle unità raccolte e dei campioni biologici alle ST dove si svolgono le attività di lavorazione, qualificazione
biologica e/o validazione degli emc; controllo/monitoraggio della qualità dei prodotti e delle attività,
acquisizione e gestione delle apparecchiature e dei materiali da impiegare per la raccolta, la conservazione
temporanea ed il trasporto del sangue e degli emc, convalida dei processi e dei SGI impiegati, qualificazione
dei locali e delle apparecchiature utilizzati per la raccolta, la conservazione temporanea ed il trasporto del
sangue e degli emc, gestione controllata dei cambiamenti, conservazione della documentazione sanitaria
relativa ai donatori, modalità di collaborazione per l’effettuazione di indagini retrospettive (look-back), flussi
informativi previsti.
290
La raccolta del SI e degli emc non può essere effettuata nello stesso locale dove vengono svolte contemporaneamente attività terapeutiche di MT.
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2.2 PRODUZIONE, VALIDAZIONE E CONTROLLO DI QUALITÁ DEGLI EMOCOMPONENTI
2.2.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Area destinata o Separazione dall’area destinata allo stoccaggio C.1 o Piani/procedure per le attività di: C.1
al ricevimento degli emc. - mantenimento di condizioni ambientali idonee
delle unità di o Idoneità allo svolgimento delle attività in ordine (T°, illuminazione) e relativo monitoraggio;
sangue ed emc logico, al fine di contenere il rischio di errori. - pulizia e decontaminazione delle superfici.
o Condizioni ambientali (illuminazione, T°) atte a
prevenire la alterazione delle caratteristiche del
prodotto e ad agevolare le attività di controllo.
o Chiara identificazione dell’area.
Tutti i locali o Destinazione esclusiva alla lavorazione del sangue A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali prima A.7
destinati alla e degli emc. C.1 dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito di A.4
lavorazione/ al o Dimensioni commisurate ai volumi delle attività di modifiche rilevanti. C.1
trattamento produzione. o Piani/procedure per le attività di:
degli emc e alla o Chiara identificazione dei locali in relazione alla - controllo e manutenzione dei locali;
produzione di destinazione d’uso. - mantenimento delle condizioni ambientali
emc per uso non
o Idoneità allo svolgimento delle attività in ordine previste (T°, umidità, illuminazione,
trasfusionale
logico, al fine di contenere il rischio di errori. ventilazione) e relativo monitoraggio;
o Idoneità ad agevolare gli interventi di - pulizia;
manutenzione e le operazioni di pulizia finalizzate - monitoraggio della contaminazione microbica
a minimizzare il rischio di contaminazioni. delle superfici e dell’ambiente;
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - pest control.
e climatizzazione) atte a prevenire l’alterazione o Procedure per la qualificazione degli impianti/
delle caratteristiche del prodotto e il non corretto sistemi di climatizzazione, ventilazione controllata
funzionamento delle apparecchiature. e illuminazione prima dell’utilizzo, ad intervalli
o Protezione contro l’ingresso di insetti/altri animali. regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
o Accessibilità solo a personale autorizzato. o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
o Presenza di aree per la segregazione di materiali impianti.
non utilizzabili e di materiale biologico scartato.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali destinati o Conformità alle norme di sicurezza e specifiche C.1 o Procedure specifiche previste dalle norme vigenti C.1
alla irradiazione definite dalle norme vigenti. (controllo degli accessi, rilevazione periodica della
degli emc radioattività, etc.).
Locali/aree o Dimensioni commisurate ai volumi di materiali da A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati allo stoccare. A.10 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
stoccaggio dei o Chiara identificazione in relazione alla di modifiche rilevanti. A.10
materiali destinazione d’uso. o Piani/procedure per le attività di:
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - controllo e manutenzione dei locali;
e climatizzazione) atte a prevenire il - mantenimento delle condizioni ambientali
deterioramento materiali, il non corretto previste (T°, umidità, illuminazione,
funzionamento delle apparecchiature ed errori da ventilazione) e relativo monitoraggio;
parte del personale. - pulizia;
o Presenza di un sistema di registrazione della T° e - pest control.
dell’umidità e auspicabilmente presenza di un
o Procedure per la qualificazione degli
sistema di allarme per la tempestiva segnalazione
impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
di eventuali escursioni anomale della T° rispetto ai
controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
range definiti.
intervalli regolari e a seguito di modifiche
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri rilevanti.
animali.
o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
o Accessibilità solo a personale autorizzato. impianti.
o Presenza di aree per la segregazione di materiali o Accordi/contratti con eventuali soggetti esterni
non utilizzabili. alla ST in caso di affidamento a questi ultimi della
o Auspicabilmente, presenza di pedane/pallet di attività di monitoraggio della T° ambientale dei
materiale diverso dal legno per lo stoccaggio di locali impiegati per lo stoccaggio dei materiali (ad
materiali sterili. es. personale tecnico preposto presso l’Ente a cui
la ST afferisce).
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2.2.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature norme vigenti. apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
impiegate per i o Numero commisurato ai volumi di attività, anche regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
C.1
controlli in in relazione alla capacità di assicurare la o Piani/procedure per le attività di:
accettazione continuità delle prestazioni in caso di emergenza - univoca identificazione;
delle unità di tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi
- inserimento in appositi elenchi;
SI/emc e per i di manutenzione ordinaria o straordinaria.
- utilizzo;
processi di o Compatibilità biologica delle parti che vengono in
lavorazione del contatto con sangue/emc e caratteristiche - manutenzione preventiva, controllo (compreso il
SI e degli emc tecniche tali da prevenire qualsiasi rischio per la controllo dello stato di taratura), pulizia e
qualità/sicurezza del prodotto. ricondizionamento in caso di spandimento di
materiale biologico, manutenzione correttiva e
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di
rilascio per l’uso;
alimentazione tali da garantire il funzionamento
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica. - monitoraggio della contaminazione microbica.
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione.
Sistemi In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
automatizzati apparecchiature impiegate per i controlli in le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
per il check-in accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di
C.1
delle unità di lavorazione del SI e degli emc: lavorazione del SI e degli emc.
SI/emc ricevute o Idoneità a garantire la presa in carico e
l’identificazione positiva delle unità rispetto
all’atteso attraverso la lettura automatica del RFID
o del codice a barre posto sulle etichette.
Sistemi In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
automatizzati apparecchiature impiegate per i controlli in le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
per il controllo accettazione delle unità di SI/Emc e per i processi di accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di
C.1
della T° dei lavorazione del SI e degli emc: lavorazione del SI e degli emc.
dispositivi di o Idoneità a garantire la rilevazione e la tracciabilità
trasporto delle della T° dei dispositivi di trasporto impiegati per il
unità di SI/emc trasferimento delle unità dalla sede di raccolta.
ricevute
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Sistemi per la In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
centrifugazione apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
del SI sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
o Idoneità a garantire il profilo di centrifugazione lavorazione del sangue e degli emc.
più appropriato per ogni tipologia di emc da
produrre (T° di esercizio, tempo, velocità,
accelerazione e decelerazione).
o Auspicabilmente, interfacciamento a livello
informatico con i sistemi di prelievo del SI e con il
SGI impiegato dalla ST, al fine di garantire il
trasferimento automatico di tutte le informazioni
inerenti alla centrifugazione.
Sistemi per la In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
scomposizione apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
del SI sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
o Automazione. lavorazione del sangue e degli emc.
o Accuratezza/precisione atte ad assicurare dati
attendibili di pesi/volumi degli emc prodotti.
o Idoneità a garantire la registrazione dei dati
relativi ad ogni unità (pesi/volumi degli emc,
operatori coinvolti, tempi, etc.) e la disponibilità
degli stessi in formato tale da consentirne il
trasferimento al SGI impiegato dalla ST.
Sistemi a In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
refrigerazione apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
rapida per il sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
congelamento o Idoneità a garantire la registrazione dei dati lavorazione del sangue e degli emc.
del plasma relativi al congelamento di ogni unità.
o Auspicabilmente, disponibilità degli stessi in
formato tale da consentirne il trasferimento al SGI
impiegato dalla ST.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
per lo apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
scongelamento sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
del plasma o Idoneità a garantire lo scongelamento a T° lavorazione del sangue e degli emc.
controllata, non superiore a 37°C.
Apparecchiature o Dispositivi per la connessione sterile per il C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
e materiali per il trasferimento di emc e liquidi previsto per il le apparecchiature e per tutti i materiali impiegati A.9.2
lavaggio degli lavaggio 291. per i controlli in accettazione delle unità di SI/emc e A.10
emc o Soluzione isotonica idonea a rimuovere il plasma per i processi di lavorazione del sangue e degli emc.
C.1
presente in modo che il contenuto proteico
residuo sia inferiore a 0,5 g/unità.
Apparecchiature o Dispositivi per la connessione sterile da impiegare C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
e materiali per in tutte le fasi in cui è prevista la connessione dei le apparecchiature e per tutti i materiali impiegati A.9.2
l’inattivazione circuiti291. per i controlli in accettazione delle unità di SI/emc e A.10
microbiologica o Sistemi per l’inattivazione in grado di preservare per i processi di lavorazione del sangue e degli emc.
C.1
in house degli al meglio le caratteristiche biologiche degli emc e,
emc in caso di inattivazione di plasma, resistenti alle
procedure di congelamento/scongelamento (post-
trattamento).
Apparecchiature o Conformità alle norme di sicurezza e alle C.1 o Procedure previste dalle norme vigenti (verifica A.4
per specifiche definite dalle norme vigenti. funzionamento del sistema di irradiazione e della A.9.2
l’irradiazione dose di irradiazione rilasciata, verifica della C.1
degli emc sicurezza ambientale, etc.).
291
V. requisiti attesi per i dispositivi di connessione sterile.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Dispositivi per In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
la connessione apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
sterile sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
o Idoneità a garantire il corretto allineamento dei lavorazione del sangue e degli emc.
segmenti saldati, la tenuta delle saldature ed il
mantenimento della sterilità degli emc assemblati.
Saldatori dei In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le C.1 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
circuiti apparecchiature impiegate per la lavorazione del le apparecchiature impiegate per i controlli in A.9.2
sangue e degli emc: accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di C.1
o Idoneità ad effettuare saldature stabili e resistenti lavorazione del sangue e degli emc.
dei circuiti.
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.2 o Procedure per il controllo periodico dello stato di A.4
per la apparecchiature impiegate per la lavorazione del taratura dei dispositivi per il monitoraggio della A.9.2
conservazione a sangue e degli emc: T°, in riferimento a strumenti certificati. C.1
T° controllata o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di
dei materiali V. anche regolamentazione modalità di gestione per
T° in relazione a ciascun tipo di materiale.
tutte le apparecchiature impiegate per i controlli in
o Dotazione di un sistema di controllo e di accettazione delle unità di SI/emc e per i processi di
registrazione della T°. lavorazione del sangue e degli emc.
Apparecchiature V. requisiti attesi per tutte le apparecchiature C.1 o V. regolamentazione modalità di gestione per A.4
per il impiegate per la lavorazione del sangue e degli emc. tutte le apparecchiature impiegate per i controlli A.9.2
congelamento in accettazione delle unità di SI/emc e per i C.1
delle emazie processi di lavorazione del sangue e degli emc.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.10
da impiegare norme vigenti. o Piani/procedure per le attività di:
per i processi di o Compatibilità biologica e caratteristiche tecniche - controllo e gestione delle non conformità;
lavorazione del tali da prevenire qualsiasi rischio per la qualità e - rilascio per l’uso;
sangue e degli la sicurezza del prodotto.
emc - registrazione di numeri di lotto e scadenze;
- stoccaggio e relativi controlli;
- rotazione delle scorte;
- preparazione e utilizzo;
- indicazione della data di apertura e/o di
preparazione e della data di scadenza.
Sistema o Conformità ai requisiti previsti dalle norme A.9.5 o Manuali/istruzioni per l’uso. A.4
gestionale vigenti. o Procedure per la convalida dei software del SGI A.9.5
informatizzato o Auspicabilmente, interfacciamento con i SGI (compreso il middleware) e per le attività di A.13
(SGI) impiegati dalle ST/UdR che raccolgono il sangue e manutenzione e controllo di affidabilità. A.17
gli emc e con il SGI impiegati dalle ST a cui le o Procedure per la qualificazione delle infrastrutture
unità/luoghi di cura fanno riferimento per informatiche che permettono il funzionamento dei
l’assistenza a pazienti con necessità di trattamenti software utilizzati dalla ST.
trasfusionali. o Procedure per la protezione contro l’uso non
autorizzato del SGI.
o Procedure per i controlli di accuratezza dei dati
critici inseriti manualmente nel SGI.
o Procedure per lo svolgimento delle attività in caso
di SGI temporaneamente non utilizzabile.
o Accordi formalizzati tra la ST e soggetti terzi che
forniscono software o componenti che lo
supportano, o che erogano servizi correlati.
Strumenti V. Cap. 2.8. A.9.6 V. Cap. 2.8. A.9.6
telematici per la
validazione
degli emc
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2.2.1 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Tecnici Sanitari o Controllo del sangue/degli emc pervenuti dai centri di A.7 V. Sez. A, Allegato 1. A,
di Laboratorio raccolta e gestione delle non conformità. A.9.2 All.1
Biomedico o Scomposizione del SI e lavorazioni/trattamenti A.9.3
(TSLB) successivi. A.10
o Connessione sterile degli emc. C.1
o Stoccaggio del sangue e degli emc. C.4
o Confezionamento degli emc per il trasporto. C.5
o Gestione del plasma congelato destinato alle aziende
convenzionate per la lavorazione farmaceutica del
plasma.
o Gestione delle apparecchiature impiegate per la
produzione, lo stoccaggio ed il trasporto degli emc.
o Gestione dei locali impiegati per la produzione e lo
stoccaggio degli emc.
o Gestione dei materiali e dei locali/apparecchiature
impiegati per il loro stoccaggio.
o Campionamento delle unità di emc ai fini del controllo di
qualità ed elaborazione dei relativi dati.
Biologi o Validazione delle unità di emc. C.5 V. Sez. A, Allegato 1. A,
o Supporto al Responsabile produzione nella All.1
pianificazione e controllo dei processi di produzione.
Medici esperti in o Validazione delle unità di emc. C.5 V. Sez. A, Allegato 1. A,
MT o Supporto al Responsabile produzione nella All.1
pianificazione e controllo dei processi di produzione.
Responsabile V. Cap. 2.1.3. A.2.2 V. Cap. 2.1.3. /
garanzia della
qualità
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Responsabile Regolamentazione e coordinamento di tutte le attività di A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
produzione produzione degli emc svolte dalla ST, finalizzate a o Norme e procedure per l’identificazione e la
garantire la conformità degli stessi alle prescrizioni rintracciabilità di sangue/emc.
definite dalle norme vigenti, con specifico riferimento a: o Gestione del sangue/degli emc pervenuti
o qualificazione dei locali, degli impianti e delle dai centri di raccolta.
apparecchiature impiegati per i processi di produzione o Specifiche qualitative degli emc.
degli emc, e mantenimento del loro stato di
o Procedure e tecniche per la produzione
qualificazione;
degli emc.
o convalida di tutti i processi di produzione
o Procedure per la connessione sterile.
(scomposizione del SI e lavorazioni/trattamenti
successivi) degli emc, mantenimento del loro stato di o Procedure per la distribuzione del plasma
convalida e gestione dei cambiamenti da introdurre; congelato alle aziende convenzionate per la
lavorazione farmaceutica.
o elaborazione di procedure per i processi di produzione
degli emc; o Gestione dei locali/apparecchiature
impiegati per la produzione degli emc.
o monitoraggio delle condizioni ambientali dei locali/aree
destinati alle attività di lavorazione degli emc; o Criteri di qualificazione biologica degli emc.
o training iniziale e continuo del personale coinvolto nei o Gestione di documenti prescrittivi e
processi di produzione degli emc; registrazioni.
o sorveglianza sulla puntuale e sistematica applicazione o Gestione delle competenze del personale.
delle procedure definite per la produzione degli emc; o Metodi per le attività di analisi/valutazione
o valutazione e approvazione delle registrazioni inerenti ai dei rischi, qualificazione, convalida e
processi di produzione degli emc; change control.
o mantenimento della tracciabilità dei processi di o Monitoraggio, analisi e miglioramento della
produzione degli emc. qualità.
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Responsabile Progettazione e regolamentazione del sistema di controllo A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
controllo qualità della qualità della ST, nonché del suo coordinamento e o Norme e procedure per l’identificazione e la
verifica, con specifico riferimento ai seguenti ambiti: rintracciabilità di sangue/emc.
o controllo dei materiali critici; o Procedure di controllo e rilascio per l’uso
o controllo delle unità di sangue e di emocomponenti dei materiali da impiegare.
pervenute dai centri di raccolta; o Procedure di controllo e rilascio del
o controllo degli emocomponenti realizzati tramite sangue/degli emc pervenuti dai centri di
scomposizione del sangue intero e del plasma raccolta.
congelato; o Procedure per la produzione degli emc, per
o controllo di qualità degli emocomponenti prodotti, il controllo dei processi produttivi e per il
effettuato su basi statistiche in riferimento a quanto rilascio dei prodotti.
previsto dalla normativa vigente. o Criteri e procedure per la validazione degli
emc e per il loro rilascio per l’uso clinico o
per la lavorazione farmaceutica.
o Specifiche di controllo degli emc.
o Piani e procedure per i controlli di qualità
degli emc prodotti.
o Gestione di documenti prescrittivi e
registrazioni.
o Gestione delle competenze del personale.
o Metodi per le attività di analisi/valutazione
dei rischi, qualificazione, convalida e
change control.
o Monitoraggio, analisi e miglioramento della
qualità.
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2.2.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Ricevimento e o Procedure per le attività di controllo previste: ispezione fisica delle unità, verifica T° di trasporto, verifica C.1
controllo delle presenza documentazione prevista, etc.
unità di SI ed emc o Procedure per la gestione delle non conformità (compresa la segnalazione ai centri di raccolta del sangue
e degli emc interessati).
o Procedure per il rilascio per le lavorazioni successive.
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Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Scongelamento o Specifiche qualitative e di controllo degli emc. C.1
del plasma o Procedure per lo scongelamento del plasma.
o Procedure di controllo delle unità al termine dello scongelamento.
o Procedure per la gestione delle non conformità.
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Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Irradiazione degli o Specifiche qualitative e di controllo degli emc. C.1
emc
In caso di irradiazione effettuata dalla ST:
o Procedure per l’irradiazione degli emc.
o Procedure di controllo del processo e di controllo delle unità al termine dell’irradiazione.
o Procedure per la gestione delle non conformità.
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2.3 ATTIVITÁ DIAGNOSTICHE DI LABORATORIO 292
2.3.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Area destinata o Idoneità allo svolgimento delle attività in ordine A.7 o Piani/procedure per le attività di: A.7
al ricevimento logico, al fine di contenere il rischio di errori. E.2.1 - mantenimento delle condizioni ambientali E.2.1
dei campioni di o Condizioni ambientali atte ad agevolare le attività previste;
materiale di controllo. - pulizia e decontaminazione delle superfici.
biologico o Chiara identificazione dell’area.
Locali/aree o Separazione dalle aree destinate alle attività di A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinate alla raccolta di SI/emc e di produzione, ove presenti. E.2.1 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
attività o Dimensioni commisurate ai volumi di attività. di modifiche rilevanti.
diagnostiche di o Chiara identificazione dei locali/aree. o Piani/procedure per le attività di:
laboratorio - controllo e manutenzione dei locali/aree;
o Idoneità allo svolgimento delle attività in ordine
logico, al fine di contenere il rischio di errori. - mantenimento delle condizioni ambientali
o Idoneità ad agevolare gli interventi di previste (T°, umidità, ventilazione,
manutenzione e le operazioni di pulizia. illuminazione) e relativo monitoraggio;
o Condizioni ambientali atte a prevenire il - pulizia e decontaminazione delle superfici;
deterioramento dei campioni e il non corretto - pest control.
funzionamento delle apparecchiature. o Procedure per la qualificazione degli impianti
o Presenza di soluzioni per proteggere eventuali prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito
strumenti sensibili da vibrazioni, interferenze di modifiche rilevanti.
elettriche, estremi termici o umidità. o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
o Protezione contro l’ingresso di insetti/altri animali. impianti.
o Presenza di spazi per la conservazione dei
campioni di materiale biologico e dei reagenti.
o Accessibilità solo a personale autorizzato.
o Presenza di aree per la segregazione di materiali
non utilizzabili e di materiale biologico scartato.
292
Test di compatibilità pre-trasfusionale; Test sierologici e di biologia molecolare immunoematologici effettuati sui pazienti; Test di immunoematologia eritrocitaria per la
qualificazione biologica degli emc allogenici.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Dimensioni commisurate ai volumi di A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati allo materiali/reagenti da stoccare. A.10 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
stoccaggio dei o Chiara identificazione in relazione alla di modifiche rilevanti. A.10
materiali e dei destinazione d’uso. o Piani/procedure per le attività di:
reagenti o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - controllo e manutenzione dei locali;
e climatizzazione) atte a prevenire il - mantenimento delle condizioni ambientali
deterioramento di materiali/reagenti, il non previste (T°, umidità, illuminazione,
corretto funzionamento delle apparecchiature ed ventilazione) e relativo monitoraggio;
errori da parte del personale. - pulizia;
o Presenza di un sistema di registrazione della T° e - pest control.
dell’umidità e auspicabilmente presenza di un
o Procedure per la qualificazione degli
sistema di allarme per la tempestiva segnalazione
impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
di eventuali escursioni anomale della T° rispetto ai
controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
range definiti.
intervalli regolari e a seguito di modifiche
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri rilevanti.
animali.
o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
o Accessibilità solo a personale autorizzato. impianti.
o Presenza di aree per il deposito temporaneo dei o Accordi/contratti con eventuali soggetti esterni
materiali/reagenti non utilizzabili. alla ST in caso di affidamento a questi ultimi della
o Auspicabilmente, presenza di pedane/pallet di attività di monitoraggio della T° ambientale dei
materiale diverso dal legno per lo stoccaggio di locali impiegati per lo stoccaggio dei
materiali sterili. materiali/reagenti (ad es. personale tecnico
preposto presso l’Ente a cui la ST afferisce).
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2.3.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature norme vigenti. apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
impiegate per le o Numero commisurato ai volumi di attività, anche regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
attività in relazione alla capacità di assicurare la o Piani/procedure per le attività di:
diagnostiche di continuità delle prestazioni in caso di emergenza - univoca identificazione;
laboratorio tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi - inserimento in appositi elenchi;
di manutenzione ordinaria o straordinaria.
- utilizzo;
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di
- manutenzione preventiva, controllo (compreso il
alimentazione tali da garantire il funzionamento
controllo dello stato di taratura), pulizia e
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica.
ricondizionamento in caso di spandimento di
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità materiale biologico, manutenzione correttiva e
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione. rilascio per l’uso.
Sistemi In aggiunta ai requisiti attesi per tutte E.2.2 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
automatizzati apparecchiature impiegate per le attività le apparecchiature impiegate per le attività A.9.2
per il check-in diagnostiche di laboratorio: diagnostiche di laboratorio.
dei campioni di o Idoneità a garantire la presa in carico e
materiale l’identificazione positiva dei campioni rispetto
biologico all’atteso attraverso la lettura automatica del
codice a barre posto sulle etichette.
Sistemi In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le E.2 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
diagnostici apparecchiature impiegate per le attività le apparecchiature impiegate per le attività A.9.2
diagnostiche di laboratorio: diagnostiche di laboratorio.
o Interfacciamento con il SGI impiegato dalla ST per
la trasmissione delle liste di lavoro e la
acquisizione dei risultati analitici per via
informatica, senza passaggi di trascrizione
manuale.
o Linee analitiche per i test microbiologici di
qualificazione degli emc separate rispetto a quelle
impiegate per l’esecuzione dei test su pazienti,
ove previste.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.2 o Procedure per il controllo periodico dello stato di A.9.2
per la apparecchiature impiegate per le attività taratura dei dispositivi per il monitoraggio della
conservazione a diagnostiche di laboratorio: T°, in riferimento a strumenti certificati.
T° controllata di o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di
materiali e T° in relazione a ciascun tipo di materiale/ V. anche regolamentazione modalità di gestione per
reagenti reagente. tutte le apparecchiature impiegate per le attività
diagnostiche di laboratorio.
o Dotazione di un sistema di controllo e di
registrazione della T°.
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.2 o Procedure per il controllo periodico dello stato di A.9.2
per la apparecchiature impiegate per le attività taratura dei dispositivi per il monitoraggio della
conservazione diagnostiche di laboratorio: T°, in riferimento a strumenti certificati.
dei campioni o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di
biologici da T° in relazione a ciascun tipo di campione. V. anche regolamentazione modalità di gestione per
processare e in tutte le apparecchiature impiegate per le attività
o Dotazione di un sistema di controllo e di
fase post- diagnostiche di laboratorio.
registrazione della T°.
analitica
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.4
da impiegare norme vigenti. E.2 o Piani/procedure per le attività di: A.10
per le attività o Kit diagnostici commerciali preventivamente - controllo e gestione delle non conformità; E.2
diagnostiche di convalidati dal produttore secondo le norme - rilascio per l’uso;
laboratorio vigenti.
- registrazione di numeri di lotto e scadenze;
- stoccaggio e relativi controlli;
- rotazione delle scorte;
- preparazione e utilizzo;
- indicazione della data di apertura e/o di
preparazione e della data di scadenza.
o Procedure per la convalida dei metodi analitici
prima dell’utilizzo, ove prevista, ad intervalli
regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Sistema o Conformità ai requisiti previsti dalle norme A.9.5 o Manuali/istruzioni per l’uso. A.4
gestionale vigenti. E.2.2 o Procedure per la convalida dei software del SGI A.9.5
informatizzato o Interfacciamento con i sistemi diagnostici. (compreso il middleware) e per le attività di A.13
(SGI) o Auspicabilmente, presenza di un sistema di firma manutenzione e controllo di affidabilità. A.17
digitale o firma elettronica conforme alle norme o Procedure per la qualificazione delle infrastrutture
vigenti. informatiche che permettono il funzionamento dei
o Auspicabilmente, interfacciamento con i SGI software utilizzati dalla ST.
impiegati dalle ST – Centri di produzione e con i o Procedure per la protezione contro l’uso non
SGI impiegati dalle ST/UdR che raccolgono il autorizzato del SGI.
sangue e gli emc e dalle ST a cui le unità/luoghi di o Procedure per lo svolgimento delle attività in caso
cura fanno riferimento per l’assistenza a pazienti di SGI temporaneamente non utilizzabile.
con necessità di trattamenti trasfusionali. o Accordi formalizzati tra la ST e soggetti terzi che
forniscono software o componenti che lo
supportano, o che erogano servizi correlati.
Strumenti V. Cap. 2.8. A.9.6 V. Cap. 2.8. A.9.6
telematici per il
controllo e la
validazione
delle sedute
analitiche
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2.3.3 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Tecnici Sanitari o Controllo delle richieste e dei campioni biologici. A.7 V. Sez. A, Allegato 1. A,
di Laboratorio o Trattamento dei campioni. A.9.2 All.1
Biomedico o Esecuzione delle procedure analitiche. A.10
(TSLB)
o Gestione delle apparecchiature impiegate per le attività E.2
analitiche. E.4
o Verifica dei sistemi diagnostici (compresi i CQi).
o Validazione tecnica delle sedute analitiche.
o Svolgimento delle attività previste per la VEQ.
o Gestione dei locali impiegati per le attività diagnostiche.
o Gestione dei materiali/reagenti e dei locali/
apparecchiature impiegati per il loro stoccaggio.
Biologi o Verifica dei risultati delle procedure analitiche per gli A.7 V. Sez. A, Allegato 1. A,
aspetti di competenza. A.9.2 All.1
o Verifica dei sistemi diagnostici (compresi i CQi). A.10
o Coordinamento e verifica delle attività di VEQ. E.2
o Gestione dei materiali/reagenti e dei locali/ E.4
apparecchiature impiegati per il loro stoccaggio.
o Gestione delle apparecchiature impiegate per le attività
analitiche.
o Validazione delle sedute analitiche.
Medici esperti in o Verifica dei risultati delle procedure analitiche per gli A.7 V. Sez. A, Allegato 1. A,
MT aspetti di competenza. A.9.2 All.1
o Verifica dei sistemi diagnostici (compresi i CQi). A.10
o Coordinamento e verifica delle attività previste per la E.2
VEQ. E.4
o Validazione delle sedute analitiche.
o Valutazione clinica e counselling relativamente ai dati
analitici.
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Responsabile V. Cap. 2.1.3. A.2.2 V. Cap. 2.1.3. /
garanzia della
qualità
Responsabile Regolamentazione, coordinamento e verifica di tutte le A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
controllo qualità attività di controllo della qualità svolte all’interno della ST, o Tecniche statistiche per il campionamento
con specifico riferimento alle seguenti attività: dei materiali da sottoporre a controllo.
o controllo dei materiali critici e dei reagenti e loro rilascio o Procedure di controllo e rilascio per l’uso
per l’uso; dei materiali/reagenti da impiegare.
o convalida dei metodi analitici per i test di qualificazione o Specifiche di controllo dei campioni
biologica degli emocomponenti (compresi i test di biologici.
conferma a fronte di test ripetutamente reattivi ) e di o Sistemi analitici in uso presso la ST e
compatibilità pre-trasfusionale; relativi controlli.
o controllo dei campioni di materiale biologico da o Specifiche dei test di qualificazione
processare; biologica.
o controlli di qualità interni (Cqi) dei sistemi analitici; o Procedure analitiche previste per i test di
o valutazione esterna di qualità (VEQ). qualificazione biologica.
o Programmi di VEQ disponibili.
o Gestione di documenti prescrittivi e
registrazioni.
o Gestione delle competenze del personale.
o Metodi per le attività di analisi/ valutazione
dei rischi, qualificazione, convalida e
change control.
o Monitoraggio, analisi e miglioramento della
qualità.
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2.3.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Esecuzione dei o Repertorio delle prestazioni diagnostiche effettuate, indicante: elenco dei test effettuati, modalità per E.1
test analitici l’inoltro delle richieste, modalità di raccolta e trattamento dei campioni di materiale biologico, metodiche E.2
diagnostiche utilizzate per l’esecuzione dei test, valori o intervalli normali di riferimento dei risultati, tempi di E.3
refertazione, modalità di ritiro/invio dei referti, modalità per richiedere eventuali chiarimenti al personale
E.4
medico della ST in merito ai risultati.
E.5
o Procedure per le attività pre-analitiche: ricevimento e controllo delle richieste; ricevimento, controllo e E.6
gestione delle non conformità, conservazione e trattamento dei campioni di materiale biologico da processare;
controllo e preparazione dei reagenti e dei materiali da impiegare per l’esecuzione degli esami, allestimento e
verifica dei sistemi diagnostici e degli strumenti di supporto (controllo della funzionalità, verifica della
calibrazione); esecuzione dei controlli qualità interni; verifica delle correlazioni dei risultati, rilevazione di
eventuali scostamenti ed effettuazione dei necessari allineamenti, per test effettuati utilizzando diverse
metodologie e/o strumenti e/o sedi differenti; gestione delle non conformità.
o Procedure per le attività analitiche: esecuzione dei test mediante metodi convalidati, ove previsti;
validazione delle sedute analitiche.
o Procedure per le attività post-analitiche: elaborazione, verifica ed emissione dei referti; archiviazione dei
risultati analitici; gestione dei campioni biologici una volta terminata la fase analitica.
o Programmi di valutazione esterna della qualità (VEQ) per tutte le attività analitiche svolte.
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2.3.5 REQUISITI DA GARANTIRE PER I TEST ANALITICI
Tipologia di test Requisiti attesi Rif.
Test di o Gruppi sanguigni: E.3
immunoemato- - Utilizzo per donatori/pazienti non tipizzati dei reagenti anti-A, anti-B, anti-AB e di 2 diversi anti-D di
logia eritrocitaria comprovata sensibilità e con specificità adeguata (almeno uno in grado di rilevare la variante DVI per i
donatori, almeno uno che non rilevi la variante DVI per i pazienti) per la prova diretta, e degli eritrociti test
almeno di fenotipo A1 e B per la prova indiretta; per i donatori/pazienti già tipizzati, utilizzo almeno dei
reagenti anti-A, anti-B e anti-D con specificità adeguata per il controllo del gruppo sanguigno.
- Esecuzione della ricerca del D weak nei donatori e nei neonati Rh negativi.
- Algoritmi diagnostici per la gestione delle discrepanze, per l’attribuzione del tipo RhD e per l’indicazione ad
approfondimenti in biologia molecolare.
o Indagini per la malattia emolitica del feto e del neonato e per le anemie emolitiche autoimmuni:
- Procedure di screening e di approfondimento che regolamentino i comportamenti da seguire in caso di
necessità trasfusionali e le modalità di interrelazione e consulenza con i medici curanti.
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Tipologia di test Requisiti attesi Rif.
Test per la o Test molecolari di screening per HBV, HCV e HIV1-2: E.4
qualificazione - Procedure, preventivamente convalidate, per il trasferimento delle aliquote dai campioni originali e per la
degli emc sicura ri-assegnazione dei risultati alle donazioni individuali, in caso di test eseguiti su mini-pool.
- Utilizzo per ogni test, oltre ai controlli previsti dalle metodiche, di almeno un campione di controllo positivo
(run control) indipendente dal kit e dalla azienda fabbricante, conforme a standard certificati da Enti
autorizzati/regolatori, o fornito dagli stessi, al fine di verificare la capacità dei sistemi diagnostici di rilevare in
modo riproducibile i segnali analitici deboli.
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2.4 STOCCAGGIO E TRASPORTO DEL SANGUE, DEGLI EMOCOMPONENTI, DELLE CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE E DEI
LINFOCITI
2.4.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Dimensioni commisurate ai volumi di prodotto da A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati allo stoccare. A.11 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
stoccaggio del o Chiara identificazione in relazione alla di modifiche rilevanti.
sangue, degli destinazione d’uso. o Piani/procedure per le attività di:
emc, delle CSE e o Idoneità allo svolgimento delle attività in ordine - controllo e manutenzione dei locali;
dei linfociti logico, al fine di contenere il rischio di errori. - mantenimento delle condizioni ambientali
o Idoneità ad agevolare gli interventi di previste (T°, umidità, illuminazione,
manutenzione e le operazioni di pulizia finalizzate ventilazione) e relativo monitoraggio;
a minimizzare il rischio di contaminazioni. - pulizia;
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - pest control.
e climatizzazione) atte a prevenire l’alterazione o Procedure per la qualificazione degli
delle caratteristiche del prodotto e il non corretto impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
funzionamento delle apparecchiature. controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
o Presenza di un sistema di registrazione della T° e intervalli regolari e a seguito di modifiche
dell’umidità e auspicabilmente presenza di un rilevanti.
sistema di allarme per la tempestiva segnalazione o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
di eventuali escursioni anomale della T° rispetto ai impianti.
range definiti.
o Accordi/contratti con eventuali soggetti esterni
o Protezione contro l’ingresso di insetti/altri animali. alla ST in caso di affidamento a questi ultimi della
o Accessibilità solo a personale autorizzato. attività di monitoraggio della T° ambientale dei
o Presenza di aree per la segregazione di materiale locali impiegati per lo stoccaggio degli emc (ad es.
biologico scartato. personale tecnico preposto presso l’Ente a cui la
ST afferisce).
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2.4.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature norme vigenti . 293 apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
per la o Numero commisurato ai volumi di attività, anche regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
conservazione e in relazione alla capacità di assicurare la o Piani/procedure per le attività di:
il trasporto di continuità delle prestazioni in caso di emergenza - univoca identificazione;
sangue/emc e tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi - inserimento in appositi elenchi;
di CSE/linfociti di manutenzione ordinaria o straordinaria. - manutenzione preventiva, controllo, pulizia e
ricondizionamento in caso di spandimento di
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità
materiale biologico, manutenzione correttiva e
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione.
rilascio per l’uso.
Apparecchiature In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.1 o Procedure per il controllo periodico dello stato di A.4
per la apparecchiature impiegate per la conservazione e il A.9.3 taratura dei dispositivi per il monitoraggio della T° A.9.2
conservazione trasporto di sangue/emc e di CSE/linfociti: o del livello di azoto, in riferimento a strumenti A.9.3
di sangue/emc o Idoneità a garantire lo stoccaggio differenziato dei certificati.
e di prodotti in base a tipologia, stato, destinazione o Procedure per la verifica periodica degli allarmi.
CSE/linfociti d’uso e criteri specifici di raccolta.
o Procedure per la gestione delle situazioni di
o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di
allarme (responsabilità, criteri e modalità per la
T° stabiliti per ciascun tipo di prodotto e, per le
riattivazione dei sistemi; registrazioni da produrre
piastrine, una frequenza di agitazione ed
tracciare gli eventi).
accelerazione costante e moderata.
o Dotazione di un sistema di controllo e di o Piani per l’evacuazione di sangue, emc e
registrazione della T° o del livello di azoto, nonché CSE/linfociti in caso di guasti delle
di allarme acustico e visivo. apparecchiature.
o Dotazione di dispositivi di allarme remotizzato
V. anche regolamentazione modalità di gestione per
(acustici e visivi) in caso di ubicazione in locali o tutte le apparecchiature impiegate per la
zone non costantemente presidiate da personale conservazione e il trasporto di sangue/emc e di
della ST o da altro personale a ciò deputato. CSE/linfociti.
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di
alimentazione tali da garantire il funzionamento
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica.
293
In relazione a CSE e linfociti, V. anche le specifiche norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Frigoemoteche a In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.11 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
controllo apparecchiature impiegate per la conservazione e il le apparecchiature impiegate per la conservazione e A.9.2
remoto 294 trasporto di sangue/emc e di CSE/linfociti: il trasporto di sangue/emc e di CSE/linfociti.
A.9.3
o Interfacciamento con il SGI della ST.
Dispositivi In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le A.9.4 o Manuali/procedure per l’allestimento dei A.9.2
(contenitori apparecchiature impiegate per la conservazione e il contenitori terziari. A.9.4
terziari) per il trasporto di sangue/emc e di CSE/linfociti: o Procedure per il controllo periodico dello stato di
trasporto di o Idoneità a garantire il mantenimento dei range di taratura dei dispositivi per il monitoraggio della T°
sangue/emc, T° stabiliti in relazione alle caratteristiche di di esercizio durante il trasporto, in riferimento a
CSE/linfociti ciascun tipo di emc e l’integrità delle unità durante strumenti certificati, ove impiegati.
il trasferimento.
o Idoneità a proteggere i prodotti dalle possibili V. anche regolamentazione modalità di gestione per
sollecitazioni fisiche esterne e a contenere tutte le apparecchiature impiegate per la
eventuali sversamenti interni. conservazione e il trasporto di sangue/emc e di
CSE/linfociti.
o Con potere coibentante adeguato al
mantenimento della T° interna stabilita, per tutta
la durata del trasporto e nelle condizioni di
esercizio previste, salvo i casi in cui sia previsto il
loro inserimento in vani di carico a T° controllata
di appositi autoveicoli.
o Di dimensioni idonee al volume massimo di
prodotti da trasferire, alle caratteristiche dei
veicoli impiegati e ai limiti di carico previsti per i
trasportatori.
o Alimentazione elettrica o, in caso di contenitori
passivi e qualora non ne sia previsto l’inserimento
nel vano di carico a T° controllata di un
autoveicolo, dotazione di idonei stabilizzatori della
T°.
294
Previste nelle situazioni in cui i servizi di emoteca non siano presidiati h24 da personale della ST preposto.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
(continua) o Per il trasporto extra-ospedaliero dei prodotti A.9.4
trasfusionali, delle CSE e dei campioni biologici,
dotazione di dispositivi (data logger, sistemi RFID)
per il monitoraggio e la registrazione della T° di
esercizio durante il trasferimento.
o Auspicabilmente, dotazione dei suddetti dispositivi
anche per il trasporto del sangue e degli emc dalla
sede di raccolta alla sede di lavorazione.
o Auspicabilmente, dotazione di sistemi atti a
segnalare e a prevenire l’apertura dei contenitori
durante il tragitto.
In relazione a CSE e linfociti, V. anche le specifiche
norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
Autoveicoli o Conformità alle norme vigenti. A.9.4 /// /
impiegati per il o Idoneità a consentire la sistemazione statica e
trasferimento di sicura dei contenitori trasportati.
sangue/emc, o Dotazione di chiusura a prova di manomissione.
CSE/linfociti e
o Dotazione di un kit per il trattamento di eventuali
campioni
dispersioni di materiale biologico.
biologici
o Auspicabilmente, separazione dell’abitacolo degli
autisti dal vano di carico.
“Veicoli per uso o Conformità alle norme vigenti. A.9.4 /// /
speciale distinti o Dotazione di dispositivi supplementari, visivi e
da particolari acustici.
attrezzature” 295
295
Previsti dalla normativa vigente qualora si configuri una situazione di emergenza clinica che renda necessario un percorso accelerato di trasporto. Questi veicoli possono essere
impiegati anche per il trasporto ordinario.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego. A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.10
per il confezio- o Conformità alla normativa vigente. A.12 o Piani/procedure per le attività di:
namento di - controllo e gestione delle non conformità;
sangue/emc,
- rilascio per l’uso;
CSE/linfociti e
campioni - stoccaggio e relativi controlli;
biologici - preparazione e utilizzo.
Contenitori In aggiunta ai requisiti attesi per tutti i materiali per A.12 V. regolamentazione modalità di gestione di tutti i A.12
secondari il confezionamento di sangue/emc, CSE/linfociti e materiali impiegati per il confezionamento di
campioni biologici: sangue/emc, di CSE/linfociti e di campioni biologici.
o Impermeabilità.
o Tenuta ermetica.
o Resistenza alle sollecitazioni fisiche.
o Trasparenza.
o Auspicabilmente, non riutilizzabilità.
o Se riutilizzabili, di materiale resistente alle
previste attività di pulizia e sanificazione.
Stabilizzatori In aggiunta ai requisiti attesi per tutti i materiali per A.9.4 V. regolamentazione modalità di gestione di tutti i A.10
della T° 296 il confezionamento di sangue/emc, CSE/linfociti e materiali impiegati per il confezionamento di
campioni biologici: sangue/emc, di CSE/linfociti e di campioni biologici.
o Idoneità alle caratteristiche costruttive dei
contenitori terziari impiegati.
296
Ad esempio, piastre eutettiche.
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2.4.3 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Tecnici Sanitari o Stoccaggio del sangue/emc ricevuti dai centri di A.7 V. Sez. A, Allegato 1. A,
di Laboratorio raccolta, degli emc intermedi (es. buffy coat), degli emc A.9.2 All.1
Biomedico finiti, delle CSE e dei linfociti, in relazione alla tipologia A.9.3
(TSLB) di attività svolta dalla ST.
A.9.4
o Confezionamento del sangue, degli emc, delle CSE e dei
A.10
linfociti per il trasporto, in relazione alla tipologia di
attività svolta dalla ST. A.11
o Gestione delle apparecchiature impiegate per lo A.12
stoccaggio e il trasporto del sangue, degli emc e delle
CSE e dei linfociti, in relazione alla tipologia di attività
svolta dalla ST.
o Gestione dei locali impiegati per lo stoccaggio delle CSE
/ dei linfociti.
o Gestione dei locali e dei materiali impiegati per il
confezionamento di sangue, emc, CSE e linfociti.
Responsabile Regolamentazione e coordinamento di tutte le attività di A.2.2 o Norme e LG vigenti in materia di MT. /
produzione conservazione degli emc svolte dalla ST, finalizzate a o Norme e procedure per l’identificazione e la
garantire la conformità degli stessi alle prescrizioni rintracciabilità di sangue/emc.
definite dalle norme vigenti, con specifico riferimento a: o Gestione del sangue/degli emc pervenuti
o qualificazione dei locali, degli impianti e delle dai centri di raccolta.
apparecchiature impiegati per la conservazione degli o Specifiche qualitative degli emc.
emc, e mantenimento del loro stato di qualificazione;
o Procedure e tecniche per la produzione
o convalida delle condizioni di conservazione degli emc, degli emc.
mantenimento del loro stato di convalida e gestione dei
o Procedure per lo stoccaggio degli emc.
cambiamenti da introdurre;
o Procedure per la distribuzione del plasma
o elaborazione di procedure per la conservazione degli
congelato alle aziende convenzionate per la
emc;
lavorazione farmaceutica.
o monitoraggio delle condizioni ambientali dei locali/aree
o Gestione dei locali/apparecchiature
destinati allo stoccaggio degli emc;
impiegati per lo stoccaggio degli emc.
o training iniziale e continuo del personale coinvolto nel
o Criteri di qualificaz. Biologica degli emc.
processo di stoccaggio degli emc;
o Gestione di documenti e registrazioni.
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Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
o sorveglianza sulla puntuale e sistematica applicazione o Gestione delle competenze del personale.
delle procedure definite per la conservazione degli emc; o Metodi per le attività di analisi/ valutazione
o valutazione e approvazione delle registrazioni inerenti ai dei rischi, qualificazione, convalida e
processi di conservazione degli emc; change control.
o mantenimento della tracciabilità del processo di o Monitoraggio, analisi e miglioramento della
conservazione degli emc. qualità.
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2.5 ASSEGNAZIONE DI EMOCOMPONENTI ALLOGENICI E DI EMODERIVATI, DISTRIBUZIONE DI EMOCOMPONENTI PER USO
CLINICO AD ALTRE ST E DISTRIBUZIONE DEL PLASMA ALL’INDUSTRIA FARMACEUTICA
2.5.1 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tecnologie per il o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle D.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
controllo norme vigenti. apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
dell’abbinamen- o Idoneità a consentire la tracciabilità delle regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
to paziente, operazioni di controllo pre-trasfusionale previste o Piani/procedure per le attività di:
campioni e unità dalle norme vigenti. - univoca identificazione;
o Interfacciamento con il SGI impiegato dalla ST. - inserimento in appositi elenchi;
- utilizzo;
- manutenzione preventiva, controllo, manuten-
zione correttiva e rilascio per l’uso.
Sistema o Conformità ai requisiti previsti dalle norme A.9.5 o Manuali/istruzioni per l’uso. A.4
gestionale vigenti. o Procedure per la convalida dei software del SGI A.9.5
informatizzato o Per la assegnazione di emc allogenici e la (compreso il middleware) e per le attività di A.13
(SGI) distribuzione di emc ad altre ST, allineamento manutenzione e controllo di affidabilità. A.17
delle anagrafiche del SGI con l’anagrafe aziendale o Procedure per la qualificazione delle infrastrutture
o regionale e, auspicabilmente: informatiche che permettono il funzionamento dei
- possibilità di richiesta degli emc per via software utilizzati dalla ST.
informatica;
o Procedure per la protezione contro l’uso non
- creazione di bleeding list elettroniche per la autorizzato del SGI.
distribuzione di emc ad altre ST e recepimento
o Procedure per lo svolgimento delle attività in caso
di bleeding list elettroniche per l’acquisizione di
di SGI temporaneamente non utilizzabile.
emc da altre ST.
o Accordi formalizzati tra la ST e soggetti terzi che
o Allineamento del SGI con i sistemi informatici
forniscono software o componenti che lo
delle aziende di plasmaderivazione per la
supportano, o che erogano servizi correlati.
trasmissione dei documenti correlati al plasma.
Strumenti di V. Cap. 2.8. A.9.6 V. Cap. 2.8. A.9.6
telemedicina 297
297
Nell’ambito delle attività di assegnazione degli emc e degli emoderivati, strumenti telematici impiegati per la teleconsulenza medico-sanitaria.
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2.5.2 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Medici esperti in o Selezione/formulazione di LG per l’utilizzo clinico D.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
MT appropriato di emc, CSE/linfociti e emoderivati. D.3 All.1
o Valutazione della appropriatezza clinica e organizzativa D.5
delle richieste trasfusionali.
o Consulenza trasfusionale per i medici curanti.
o Assegnazione degli emc per l’uso clinico.
o Gestione clinica e diagnostica delle segnalazioni di reazioni
indesiderate alla trasfusione di emc e alla infusione di
CSE/linfociti.
o Gestione delle attività di compensazione intra ed
interregionale.
o Gestione delle attività di distribuzione del plasma
all’industria farmaceutica.
Biologi o Gestione delle attività di compensazione intra ed D.5 V. Sez. A, Allegato 1. A,
interregionale. All.1
o Gestione delle attività di distribuzione del plasma
all’industria farmaceutica.
Tecnici Sanitari o Verifica/registrazione delle richieste e controllo dei A.12 V. Sez. A, Allegato 1. A,
di Laboratorio campioni associati. D.2 All.1
Biomedico o Confezionamento degli emc da distribuire. D.3
(TSLB) o Allestimento delle bleeding list e confezionamento del D.5
plasma da consegnare all’industria farmaceutica.
o Registrazione della consegna di emc.
o Registrazione, verifica e presa in carico degli emc restituiti.
Referente per Gestione, secondo le direttive nazionali e regionali A.15 o Procedure per la notifica alle Strutture A.15
l’emovigilanza applicabili: D.4 regionali di coordinamento per le D.4
o delle rilevazioni epidemiologiche inerenti alle malattie attività trasfusionali e al Centro
infettive potenzialmente trasmissibili con la trasfusione; Nazionale Sangue, attraverso
o delle segnalazioni di reazioni indesiderate, incidenti e near l’impiego del SISTRA.
miss.
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2.5.3 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Assegnazione di o Prontuario degli emc a disposizione per le finalità terapeutiche, destinati alle strutture/soggetti che D.1
emc allogenici fanno riferimento alla ST per l’assistenza a pazienti con necessità di trattamenti trasfusionali. D.2
o Documenti, elaborati nell’ambito del CoBUS, contenenti le informazioni necessarie per la corretta e D.3
sicura gestione del processo trasfusionale, destinati alle strutture/soggetti che fanno riferimento alla ST D.4
per l’assistenza a pazienti con necessità di trattamenti trasfusionali.
o Procedure per il controllo delle richieste trasfusionali e dei relativi campioni di materiale biologico.
o LG per l’utilizzo appropriato degli emc e procedure per la valutazione della appropriatezza delle
richieste trasfusionali.
o Procedure per la selezione e la assegnazione di emc.
o Procedure su eventuali deroghe all’utilizzo di tecnologie avanzate (tecnologie biometriche, sistemi
automatizzati) per il controllo del corretto abbinamento di paziente, campioni di materiale biologico
per i test di compatibilità pre-trasfusionale e unità di emc da trasfondere (elaborate dal/dai CoBUS e
approvate dalle Direzioni sanitarie).
o Procedure per la consegna degli emc e per l’eventuale rientro delle unità di emc assegnate.
o Procedure per la gestione delle scorte di emc.
o Procedure per la gestione delle attività di emovigilanza sui riceventi, raccordate alle procedure
aziendali per la gestione del rischio clinico, che prevedono anche specifici percorsi per la segnalazione e
gestione delle reazioni trasfusionali da incompatibilità ABO.
Assegnazione di o LG per l’utilizzo appropriato degli emoderivati e procedure per la valutazione della appropriatezza D.1
emoderivati delle richieste di emoderivati. D.2
o Procedure per la assegnazione di emoderivati.
Distribuzione del o Procedure per la distribuzione del plasma congelato all’azienda convenzionata per la lavorazione D.5.2
plasma farmaceutica e la fornitura corrispettiva di plasmaderivati: selezione, stoccaggio, confezionamento e
all’industria distribuzione degli emc; look-back e informazioni post-donazione; etc.
farmaceutica
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2.6 SELEZIONE DEI DONATORI E RACCOLTA DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE E LINFOCITI
2.6.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Conformità alle norme vigenti 298. A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati a: o Conformità agli standard IBMDR e Jacie. prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
o Presenza di aree per l’attesa/accettazione dei di modifiche rilevanti. B.2
attesa e donatori, di dimensioni adeguate e commisurate o Procedure per la qualificazione degli impianti
accettazione al numero di donatori che vi accedono. prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito
dei donatori di o Presenza di un’area attrezzata in modo tale da di modifiche rilevanti.
CSE-linfociti garantire la tutela della riservatezza durante la o Piani/procedure per le attività di controllo e
compilazione del questionario anamnestico da manutenzione dei locali.
attività parte dei donatori. o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
finalizzate alla o Presenza di un locale destinato al colloquio e alla impianti.
valutazione di valutazione delle condizioni di salute dei donatori o Accordi/contratti in caso di utilizzo di locali di
idoneità dei per la definizione del giudizio di idoneità alla proprietà di terzi.
donatori donazione, tale da tutelare il diritto dei donatori
alla privacy e da garantire la confidenzialità
necessaria per una corretta e completa
ristoro dei acquisizione delle informazioni anamnestiche
donatori rilevanti ai fini della sicurezza dei prodotti del
sangue.
o Presenza di un’area destinata al riposo/ristoro
post-donazione dei donatori, idonea a garantire
un adeguato comfort per gli stessi.
o Servizi igienici conformi alle norme vigenti in
materia di strutture sanitarie.
o Presenza di aree per la segregazione di materiali
non utilizzabili e di materiale biologico scartato.
o Chiara identificazione dei locali/aree in relazione
alla destinazione d’uso.
298
V. anche le specifiche norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali destinati o Conformità alle norme vigenti 299. A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali prima A.4
alla raccolta di o Dimensioni commisurate alla tipologia e ai volumi F.2 dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito di A.7
CSE/linfociti di attività. F.3 modifiche rilevanti.
o Chiara identificazione in relazione alla o Piani/procedure per le attività di:
destinazione d’uso. - controllo e manutenzione dei locali;
o Idoneità ad agevolare gli interventi di - mantenimento delle condizioni ambientali
manutenzione e le operazioni di pulizia finalizzate previste (T°, ventilazione, illuminazione) e
a minimizzare il rischio di contaminazioni. relativo monitoraggio;
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - pulizia e decontaminazione delle superfici;
e climatizzazione) atte a garantire un adeguato - pest control.
comfort per il donatore e a prevenire l’alterazione o Procedure per la qualificazione degli
delle caratteristiche dei materiali e delle CSE / dei impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
linfociti, il non corretto funzionamento delle controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
apparecchiature ed errori da parte del personale intervalli regolari e a seguito di modifiche
durante le procedure di raccolta. rilevanti.
o Presenza di un sistema di registrazione della T° o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
ambientale. impianti.
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri o Accordi/contratti in caso di utilizzo di locali di
animali. proprietà di terzi.
o Accessibilità solo a personale autorizzato.
o Presenza di aree per la segregazione di materiali
non utilizzabili e di materiale biologico scartato.
299
V. anche le specifiche norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
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Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali/aree o Dimensioni commisurate ai volumi di A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali/aree A.4
destinati allo materiali/farmaci da stoccare. A.10 prima dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito A.7
stoccaggio dei o Chiara identificazione in relazione alla di modifiche rilevanti. A.10
materiali e dei destinazione d’uso. o Piani/procedure per le attività di:
farmaci o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione - controllo e manutenzione dei locali;
e climatizzazione) atte a prevenire il - mantenimento delle condizioni ambientali
deterioramento dei materiali/farmaci, il non previste (T°, umidità, illuminazione,
corretto funzionamento delle apparecchiature ed ventilazione) e relativo monitoraggio;
errori da parte del personale. - pulizia;
o Presenza di un sistema di registrazione della T° e - pest control.
dell’umidità e auspicabilmente presenza di un
o Procedure per la qualificazione degli
sistema di allarme per la tempestiva segnalazione
impianti/sistemi di climatizzazione, ventilazione
di eventuali escursioni anomale della T° rispetto ai
controllata e illuminazione prima dell’utilizzo, ad
range definiti.
intervalli regolari e a seguito di modifiche
o Protezione contro l’ingresso di insetti ed altri rilevanti.
animali.
o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
o Accessibilità solo a personale autorizzato. impianti.
o Presenza di aree per la segregazione di o Accordi/contratti con eventuali soggetti esterni
materiali/farmaci non utilizzabili. alla ST in caso di affidamento a questi ultimi della
o Auspicabilmente, presenza di pedane/pallet di attività di monitoraggio della T° ambientale dei
materiale diverso dal legno per lo stoccaggio di locali impiegati per lo stoccaggio dei
materiali sterili. materiali/reagenti (ad es. personale tecnico
preposto presso l’Ente a cui la ST afferisce).
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2.6.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature norme vigenti 300. F.3 apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
impiegate per la o Numero commisurato ai volumi di attività, anche regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
raccolta di in relazione alla capacità di assicurare la o Piani/procedure per le attività di:
CSE/linfociti continuità delle prestazioni in caso di emergenza - univoca identificazione;
tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi - inserimento in appositi elenchi;
di manutenzione ordinaria o straordinaria.
- manutenzione preventiva, controllo (compreso il
o Compatibilità biologica delle parti che vengono in controllo dello stato di taratura), pulizia e
contatto con sangue/emc e caratteristiche ricondizionamento in caso di spandimento di
tecniche tali da prevenire qualsiasi rischio per la materiale biologico, manutenzione correttiva e
qualità/sicurezza del prodotto. rilascio per l’uso;
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di - monitoraggio della contaminazione microbica
alimentazione tali da garantire il funzionamento delle apparecchiature impiegate per la
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica. lavorazione / il trattamento degli emc.
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione.
Lettini o In aggiunta ai requisiti attesi per tutte le F.3 V. regolamentazione modalità di gestione per tutte A.4
poltrone da apparecchiature impiegate per la raccolta di le apparecchiature impiegate per la raccolta di A.9.2
prelievo CSE/linfociti: CSE/linfociti.
o Idoneità a garantire le basilari manovre di primo
soccorso.
Dotazione per le o Farmaci e dispositivi medici. F.3 Procedure per la gestione della dotazione per le A.10
emergenze o Defibrillatore. emergenze.
300
V. anche le specifiche norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
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Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.10
da impiegare norme vigenti 301. o Piani/procedure per le attività di:
per la raccolta o Compatibilità biologica e caratteristiche tecniche -controllo e gestione delle non conformità;
di CSE/linfociti tali da prevenire qualsiasi rischio per la qualità e -rilascio per l’uso;
la sicurezza del prodotto. -registrazione di numeri di lotto e scadenze;
-stoccaggio e relativi controlli;
-rotazione delle scorte;
-preparazione e utilizzo;
-indicazione della data di apertura e/o di
preparazione e della data di scadenza.
Sistema o Conformità ai requisiti previsti dalle norme A.9.5 o Manuali/istruzioni per l’uso. A.4
gestionale vigenti11. o Procedure per la convalida dei software del SGI A.9.5
informatizzato o Auspicabilmente, interfacciamento con le (compreso il middleware) e per le attività di A.13
(SGI) apparecchiature impiegate per la raccolta di manutenzione e controllo di affidabilità.
A.17
CSE/linfociti. o Procedure per la qualificazione delle infrastrutture
informatiche che permettono il funzionamento dei
software utilizzati dalla ST.
o Procedure per la protezione contro l’uso non
autorizzato del SGI.
o Procedure per i controlli di accuratezza dei dati
critici inseriti manualmente nel SGI.
o Procedure per lo svolgimento delle attività in caso
di SGI temporaneamente non utilizzabile.
o Accordi formalizzati tra la ST e soggetti terzi che
forniscono software o componenti che lo
supportano, o che erogano servizi correlati.
Strumenti di V. Cap. 2.8. A.9.6 V. Cap. 2.8. A.9.6
telemedicina 302
301
V. anche le specifiche norme vigenti in materia di tessuti e cellule umani.
302
Nell’ambito del processo di selezione del donatore di CSE/linfociti, strumenti telematici impiegati per la teleconsulenza medico-sanitaria e per il triage (ad esempio per la
valutazione propedeutica all’iscrizione del donatore all’IBMDR).
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2.6.3 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Medici esperti in o Selezione/formulazione di LG per l’utilizzo clinico F.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
MT 303 appropriato di CSE/linfociti. F.3.1 All.1
o Informazione e counselling del donatore di CSE/linfociti. F.4
o Valutazione della appropriatezza clinica e organizzativa
delle richieste.
o Selezione del donatore di CSE/linfociti.
o Gestione clinica e diagnostica delle segnalazioni di
reazioni indesiderate associate alla raccolta di
CSE/linfociti.
Infermieri 304 o Informazione del donatore di CSE/linfociti. A.9.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
o Etichettatura dei dispositivi per la raccolta e delle A.10 All.1
provette per il prelievo dei campioni ematici. A.11
o Assistenza alla selezione clinica e counselling del A.12
donatore di CSE/linfociti. A.14
o Prelievi ematici ai donatori di CSE/linfociti. F.2
o Raccolta di CSE/linfociti. F.3.1
o Assistenza ai donatori e trattamento delle reazioni
indesiderate associate alla raccolta di CSE/linfociti.
o Controllo e confezionamento delle unità di CSE/linfociti
da inviare alla processazione.
o Gestione delle apparecchiature impiegate per la raccolta
di CSE/linfociti.
o Gestione dei locali impiegati per la raccolta di CSE/
linfociti.
o Gestione dei materiali/farmaci e dei locali/
apparecchiature impiegati per il loro stoccaggio.
303
Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta delle CSE / dei linfociti, deve essere garantita la disponibilità (anche in modalità di teleassistenza) di almeno un medico
di MT, al fine di assicurare l’assistenza in caso di complicazioni o di reazioni indesiderate.
304
Per tutto l’orario di svolgimento delle attività di raccolta delle CSE / dei linfociti, deve essere garantita la presenza di almeno un infermiere.
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2.6.4 REGOLAMENTAZIONE DEI PROCESSI DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Ambito di attività Principali documenti prescrittivi da formalizzare Rif.
Selezione dei o Procedure per il reclutamento e la successiva gestione di potenziali donatori allogenici non correlati F.3.1
donatori di di CSE periferiche e midollari.
CSE/linfociti da o Procedure per la valutazione e la successiva gestione di potenziali donatori allogenici correlati di
sangue periferico CSE periferiche e midollari, condivise con il/i Centro/i Trapianti CSE di riferimento.
o Materiale informativo per i donatori.
o Procedure per l’accettazione del donatore.
o Procedure per la acquisizione dai donatori del consenso al trattamento dei dati personali.
o Procedure per la selezione del donatore di CSE/linfociti.
o Procedure per la acquisizione del consenso informato (relativo a donazione, destinazione delle CSE o dei
linfociti, autorizzazione a comunicare al ricevente eventuali esiti anomali degli accertamenti previsti, nel caso in
cui l’identità del donatore sia nota al ricevente, somministrazione di fattori di crescita stimolanti la proliferazione
e mobilizzazione di CSE periferiche).
o Procedure per la comunicazione al donatore degli esiti degli accertamenti effettuati in occasione
della donazione delle CSE e di linfociti, con particolare riferimento a qualsiasi risultato anomalo emerso
dalle indagini diagnostiche effettuate.
Raccolta delle o Procedure per l’ispezione dei materiali da impiegare per le attività di raccolta (dispositivi per la F.3.1
CSE /dei linfociti raccolta, etc.), al fine di accertare l’assenza di difetti e/o alterazioni, e per la gestione delle non conformità.
da sangue o Procedure per l’etichettatura dei dispositivi da impiegare per la raccolta.
periferico o Procedure per l’esecuzione della raccolta di CSE e di linfociti da sangue periferico mediante aferesi,
allogenica e autologa.
o Procedure per la gestione di reazioni indesiderate occorse durante o dopo la raccolta di CSE e di linfociti.
Gestione di CSE o Procedure per la gestione del processo di donazione di CSE da sangue del cordone ombelicale, per gli F.3.2
da sangue del aspetti di competenza della ST: informazione, promozione e arruolamento delle potenziali donatrici; raccolta del
cordone sangue cordonale e dei prelievi ematici per i test di qualificazione biologica; processazione, identificazione,
ombelicale criopreservazione, validazione e stoccaggio del sangue cordonale, effettuazione del follow up di madre e
neonato finalizzato alla validazione definitiva dell’unità di sangue cordonale; richiesta, assegnazione, consegna e
trasporto delle unità di sangue cordonale.
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2.7 ATTIVITÁ CLINICHE DI MEDICINA TRASFUSIONALE
2.7.1 RISORSE STRUTTURALI
Locali/aree Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
Locali destinati o Presenza di: A.7 o Procedure per la qualificazione dei locali prima A.4
alle attività - un’area di attesa per i pazienti; F.2 dell’utilizzo, ad intervalli regolari e a seguito di A.7
cliniche di MT - un locale per la valutazione clinica dei pazienti, modifiche rilevanti.
tale da tutelarne il diritto alla privacy; o Piani/procedure per le attività di:
- un locale per l’effettuazione dell’aferesi - controllo e manutenzione dei locali;
terapeutica; - mantenimento delle condizioni ambientali
- locali per lo svolgimento di altre attività cliniche previste (T°, ventilazione, illuminazione) e
di MT. relativo monitoraggio;
o Dimensioni commisurate alla tipologia e ai volumi - pulizia e decontaminazione delle superfici;
di attività. - pest control.
o Strutturazione in funzione della tipologia di o Procedure per la qualificazione degli impianti/
attività, della salvaguardia della sicurezza dei sistemi di climatizzazione, ventilazione controllata
pazienti e del personale e della prevenzione di e illuminazione prima dell’utilizzo, ad intervalli
errori durante le procedure. regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
o Chiara identificazione in relazione alla o Procedure per il controllo e la manutenzione degli
destinazione d’uso. impianti.
o Idoneità ad agevolare gli interventi di o Accordi/contratti in caso di utilizzo di locali di
manutenzione e le operazioni di pulizia finalizzate proprietà di terzi.
a minimizzare il rischio di contaminazioni. o Soluzioni atte a garantire che le attività
o Condizioni ambientali (illuminazione, ventilazione terapeutiche di MT non vengano svolte nello
e climatizzazione) atte a garantire un adeguato stesso locale dove viene svolta
comfort per il paziente e a prevenire il non contemporaneamente la raccolta del sangue e
corretto funzionamento delle apparecchiature ed degli emc (separazione fisica dei locali per
errori da parte del personale. donatori e pazienti o rigida separazione temporale
o Protezione contro l’ingresso di insetti/altri animali. delle attività).
o Accessibilità solo a personale autorizzato.
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2.7.2 RISORSE TECNOLOGICHE
Tecnologie/
Requisiti attesi Rif. Regolamentazione modalità di gestione Rif.
materiali
Tutte le o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.9.1 o Procedure per la qualificazione delle A.4
apparecchiature norme vigenti. apparecchiature prima dell’utilizzo, ad intervalli A.9.2
impiegate per le o Numero commisurato ai volumi di attività, anche regolari e a seguito di modifiche rilevanti.
attività cliniche in relazione alla capacità di assicurare la o Piani/procedure per le attività di:
di MT continuità delle prestazioni in caso di emergenza - univoca identificazione;
tecnologica o di interruzione dell’utilizzo per motivi
- inserimento in appositi elenchi;
di manutenzione ordinaria o straordinaria.
- manutenzione preventiva, controllo (compreso il
o Compatibilità biologica delle parti che vengono in
controllo dello stato di taratura), pulizia e
contatto con sangue/emc e caratteristiche
ricondizionamento in caso di spandimento di
tecniche tali da prevenire qualsiasi rischio per la
materiale biologico, manutenzione correttiva e
qualità/sicurezza del prodotto.
rilascio per l’uso.
o Collegamento, ove necessario, a sistemi di
alimentazione tali da garantire il funzionamento
anche in caso di interruzione dell’energia elettrica.
o Idoneità a garantire la accuratezza e la facilità
delle operazioni di pulizia e di decontaminazione.
Strumenti V. Cap. 2.8. A.9.6 V. Cap. 2.8. A.9.6
telemedicina 305
Tutti i materiali o Idoneità allo specifico impiego e conformità alle A.10 o Specifiche qualitative di ogni materiale. A.10
da impiegare norme vigenti. o Piani/procedure per le attività di:
per le attività - controllo e gestione delle non conformità;
cliniche di MT - rilascio per l’uso;
- registrazione di numeri di lotto e scadenze;
- stoccaggio e relativi controlli;
- rotazione delle scorte;
- preparazione e utilizzo;
- indicazione della data di apertura e/o di
preparazione e della data di scadenza.
305
Nell’ambito delle attività cliniche di medicina trasfusionale, strumenti telematici impiegati per la televisita (medico-paziente), il teleconsulto (medico-medico) o la teleassistenza.
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2.7.3 RISORSE UMANE
Ruolo Principali responsabilità Rif. Competenze Rif.
Medici esperti in o Gestione clinica e organizzativa delle attività di F.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
MT assistenza al paziente ambulatoriale e ricoverato, svolte F.3 All.1
presso la ST. F.4
o Selezione di LG e formulazione di protocolli diagnostici-
terapeutici per le patologie trattate nell’ambito delle
attività cliniche di MT svolte presso la ST.
Infermieri o Assistenza al paziente nelle attività cliniche di MT. A.9.2 V. Sez. A, Allegato 1. A,
o Prelievi ematici a pazienti. A.10 All.1
o Gestione delle apparecchiature impiegate per le attività F.2
cliniche di MT. F.3.1
o Gestione dei materiali/farmaci e dei
locali/apparecchiature impiegati per il loro stoccaggio.
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2.8 ATTIVITÁ SVOLTE IN TELEMEDICINA
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3. TIPOLOGIE DI STRUTTURA TRASFUSIONALE E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
Tipologia di ST
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Tipologia di ST
La definizione delle tipologie di ST prevede la suddivisione in ST-CP e ST-CQB per una più chiara descrizione delle specifiche attività di
produzione e di qualificazione biologica di emocomponenti e delle risorse necessarie per lo svolgimento delle stesse. La concentrazione delle
predette attività risulta evidentemente ottimale se realizzata in una unica ST, evitando di splittare i trasporti delle unità di sangue ed
emocomponenti da lavorare e dei campioni biologici da testare su sedi diverse, in particolare se queste sedi sono logisticamente distanti o
incoerenti. Occorre anche tenere presenti le sinergie in termini di personale, potenzialmente molto vantaggiose, ottenibili in una ST che
effettua sia la produzione degli emocomponenti sia la qualificazione biologica nella stessa sede.
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3.1 STRUTTURA TRASFUSIONALE
3.1.1 ATTIVITÀ
La ST a cui le unità/luoghi di cura fanno riferimento per l’assistenza a pazienti con necessità di trattamenti trasfusionali svolge le seguenti
attività:
Stoccaggio degli emc.
Esecuzione di test di compatibilità pre-trasfusionale.
Esecuzione di test diagnostici di immunoematologia
Assegnazione di emc allogenici.
Scongelamento del plasma.
Assemblaggio (pooling) di singoli emc.
Frazionamento in subunità di singoli emc.
Distribuzione di emc per uso clinico ad altre ST.
Trasporto di emc verso unità/luoghi di cura o altre ST.
Gestione di programmi di predeposito per autotrasfusione.
Attività cliniche di MT per pazienti ricoverati ed ambulatoriali.
Raccolta di SI ed emc.
Lavaggio degli emc.
Irradiazione degli emc.
Assegnazione di emoderivati.
Raccolta di CSE e linfociti da sangue periferico o da sangue cordonale.
Produzione di emc per uso non trasfusionale.
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3.1.2 RISORSE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÁ
Area Risorse strutturali Risorse tecnologiche Risorse umane
Locali/aree attesa/accettazione
Apparecchi per determinazione emoglobina pre-donazione
Selezione donatori donatori, ambulatori medici,
Strumenti telematici per selezione donatore da remoto
ristoro donatori
Apparecchi per determinazione concentrazione emoglobinica
Raccolta SI/emc, Locali per raccolta di SI/emc, pre-donazione
CSE/linfociti CSE/linfociti Lettini/poltrone da prelievo
Bilance per raccolta SI
Separatori cellulari per aferesi produttiva
Sistemi per saldatura circuiti di raccordo sistemi di prelievo
Raccolta SI/emc Autoemoteche
Materiali per raccolta sangue/emc/CSE/linfociti
Dotazione per emergenze
Responsabile garanzia della
Apparecchiature per scongelamento plasma
qualità
Locali per trattamento emc, Dispositivi per connessione sterile
Trattamento emc Responsabile controllo della
ove previsti Apparecchiature e materiali per lavaggio emc
qualità
Apparecchiature per irradiazione emc
Referente emovigilanza
Stoccaggio
Locali/aree per stoccaggio Apparecchiature per conservazione a T° controllata di materiali, Medici responsabili della
materiali, farmaci e
materiali, farmaci e reagenti farmaci e reagenti selezione del donatore di
reagenti
sangue/emc
Stoccaggio Locali/aree per stoccaggio Medici esperti in MT
Apparecchiature per conservazione emc/CSE
emc/CSE emc/CSE Infermieri
Materiali per confezionamento emc Tecnici Sanitari di
Trasporto SI, Locali/aree per confeziona-
Sistemi per trasporto SI/emc/CSE Laboratorio Biomedico
emc/CSE mento emc/CSE da trasportare
Autoveicoli Biologi
Assegnazione Tecnologie per controllo abbinamento paziente/ campioni/ unità
///
emc/emoderivati Strumenti telematici per teleconsulenza medico-sanitaria
Area ricevimento campioni di
Attività Sistemi diagnostici
materiale biologico
diagnostiche di Apparecchiature di supporto per attività analitiche
Locali/aree per attività
laboratorio 306 Apparecchiature per conservazione campioni biologici
diagnostiche di laboratorio
Apparecchiature per aferesi terapeutica
Attività cliniche Lettini/poltrone per aferesi terapeutica o per trasfusione/
Locali attività cliniche di MT
di MT salasso
Strumenti telematici per televisita, teleconsulto, teleassistenza
306
Test di compatibilità pre-trasfusionale e test diagnostici di immunoematologia.
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3.2 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI PRODUZIONE DEGLI EMOCOMPONENTI
3.2.1 ATTIVITÀ
La ST identificata come Centro di produzione dovrebbe essere strutturata in modo tale da concentrare le seguenti attività:
È auspicabile che presso la ST identificata come Centro di produzione vengano concentrate anche le attività di:
La ST identificata come Centro di produzione può inoltre svolgere attività di produzione di emc per uso non trasfusionale, ove previsto.
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3.2.2 RISORSE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÁ
Area Risorse strutturali Risorse tecnologiche Risorse umane
Ricevimento unità Aree per ricevimento unità di Sistemi per check-in unità di sangue/emc ricevute
di SI/emc SI/emc Sistemi per controllo T° contenitori di trasporto
Stoccaggio emc Locali/aree per stoccaggio emc Apparecchiature per conservazione emc
307
Test immunoematologici per la qualificazione biologica degli emc.
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3.3 STRUTTURA TRASFUSIONALE – CENTRO DI QUALIFICAZIONE BIOLOGICA DEGLI EMOCOMPONENTI
3.3.1 ATTIVITÁ
La ST identificata come Centro di qualificazione biologica dovrebbe essere strutturata in modo tale concentrare le attività di esecuzione dei test
sierologici e di biologia molecolare per la qualificazione biologica degli emc allogenici.
Ricevimento
Area ricevimento campioni di
campioni di Sistemi per check-in campioni di materiale biologico
materiale biologico
materiale biologico
308
Test sierologici e di biologia molecolare per la qualificazione biologica degli emc allogenici.
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