Trabajo ITA
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Principi Costituzionali
Il diritto del lavoro nasce con la Rivoluzione Industriale del XIX secolo,
che portò innovazioni tecnologiche e un aumento della produttività, ma
anche disuguaglianze sociali. La borghesia promosse la libertà
economica, ma questa crescita creò una nuova classe sociale, il
proletariato, che viveva in condizioni difficili. Il sindacalismo emerse
come risposta alla dittatura contrattuale della borghesia, utilizzando lo
sciopero per ottenere contratti collettivi.
Il diritto del lavoro in Italia nasce durante la vigenza del Codice Civile del
1865, che rifletteva la libertà della borghesiae regolava il lavoro
attraverso il contratto di locazione, un accordo privato. Tuttavia, nel corso
del tempo, sia la dottrina(come il socialismo della cattedra) che il
legislatore riconobbero la necessità di introdurre regole di ordine
pubblico per tutelare i lavoratori, considerati un gruppo socialmente e
economicamente più debole.
1. Fascismo (1920-1945):
Con il Patto del 1925, il fascismo instaura il corporativismo e il
monopolio delle associazioni sindacali fasciste, sopprimendo il
diritto di sciopero e sindacale. Vengono introdotte importanti leggi
per tutelare i lavoratori, come quelle sull’orario di lavoro e il riposo
domenicale.
2. Dopo la Seconda Guerra Mondiale:
La Costituzione del 1948 e il Codice Civile stabiliscono i diritti
fondamentali dei lavoratori. Nascono leggi come lo Statuto dei
Lavoratori (1970) e vengono introdotte tutele contro i licenziamenti
illegittimi.
3. Anni '80 e '90:
La crisi economica porta a una maggiore flessibilità nel lavoro e
all’introduzione di lavoro interinale (Legge 196/1997). La
globalizzazione modifica il sistema produttivo, ma vengono
mantenute tutele come i congedi parentali e la salute sui luoghi
di lavoro.
4. 2000-2010:
Il governo Berlusconi introduce riforme come il Decreto Biagi
(2003), mentre il centro-sinistra abroga alcune leggi precedenti. La
"norma art. 8" permette alle aziende di derogare dai contratti
nazionali.
5. Riforma Fornero e Jobs Act:
Nel 2012, il governo Monti approva la Riforma Fornero sulle
pensioni, mentre il Jobs Act (2014) introduce riforme sui contratti e
licenziamenti, riducendo le tutele in favore della flessibilità.
6. Governo 5 Stelle e Pandemia:
Il governo Conte introduce misure per la sicurezza sanitaria
durante la pandemia e il reddito di cittadinanza, cercando di
equilibrare protezione e flessibilità nel lavoro.
DIRITTO SINDACALE
Azione Sindacale
La seconda parte dell'art. 39, non ancora attuata, prevede requisiti come
registrazione, statuto democratico, e rappresentanza unitaria per il
riconoscimento ufficiale dei sindacati.
Contrattazione collettiva
Tipologie di Contratti
Funzione
Caratteristiche principali:
Evoluzione:
Soglie di Rappresentatività:
Applicazione:
Tecniche di Estensione:
Sciopero
Forme di Sciopero
Lo sciopero può essere:
Limiti
Lo sciopero può essere limitato se danneggia gravemente la capacità
produttiva dell'azienda. È vietato lo sciopero di pura solidarietà e quello
con finalità politiche che ostacolano i pubblici poteri.
Effetti
Gli effetti principali dello sciopero sono la perdita di retribuzione per la
prestazione non resa, ma non è considerato inadempimento contrattuale. Lo
sciopero non deve danneggiare irreversibilmente la produttività.
Crumiraggio
È vietato il crumiraggio esterno, ma è consentito l'interno, cioè l'utilizzo
di altri lavoratori per coprire i posti vacanti durante lo sciopero.
Punti principali:
● Preavviso: Sciopero deve essere annunciato con minimo 10 giorni
di anticipo.
● Prestazioni indispensabili: Definite dai contratti collettivi, garantite
anche durante lo sciopero.
● Divieti: Limitazioni su frequenza degli scioperi e chi può proclamarli
(soggettiva e oggettiva).
● Commissione di Garanzia: Verifica la legittimità dello sciopero e
l’efficacia dei contratti collettivi.
● Sanzioni: Previste per sindacati, lavoratori e imprese che non
rispettano le normative.
RAPPORTO DI LAVORO
L’origine del rapporto di lavoro subordinato risale alla fine del XIX secolo.
La subordinazione rappresenta l’elemento di accesso alla disciplina e
all’intera legislazione protettiva del diritto del lavoro (valida anche per il
lavoro pubblico).
Il lavoratore subordinato riflette l’idea di una debolezza socio-economica
(idea di un lavoratore che si subordina a un superiore) e giuridica.
Esiste una sorta di equazione intuitiva tra lavoro subordinato e debolezza
socio-economica, poiché:
ci sono lavoratori forti che sono comunque subordinati (es.
amministratori delegati);
ci sono lavoratori deboli socialmente ed economicamente ma non
subordinati (es. rider).
La subordinazione non è uno status bensì una relazione contrattuale che si
instaura tra chi offre lavoro e chi lo richiede → la condizione economica di
chi lavora non entra direttamente nella relazione giuridica descritta → la
natura giuridica della subordinazione è consacrata dall’art. 2094 c.c.
Nel 1901 Barassi ha scritto il libro "Il contratto di lavoro nel diritto positivo
italiano", individuando come tratto caratterizzante della subordinazione
l’assoggettamento al potere direttivo del datore (eterodirezione).
La subordinazione, come prevista dal legislatore, è stata utile sia ai
lavoratori per accedere a una disciplina collettiva in via di consolidamento,
sia agli imprenditori, poiché ha introdotto una regolazione giuridica per
disciplinare tali transazioni.
Il dibattito si è poi spostato sui confini del lavoro subordinato, cercando di
individuare figure giuridiche intermedie tra lavoro subordinato e autonomo
(parasubordinazione).
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Tuttavia, la collaborazione non è esclusiva del lavoro subordinato.
Previdenza sociale:
Contributi a casse professionali specifiche o alla gestione separata
dell’INPS.
Casse integrazione come ISCROC per i lavoratori autonomi.
Lavoratori autonomi tramite piattaforme digitali (Legge 128/2019):
Garanzie minime per i rider urbani:
o Diritto all’informazione su diritti e sicurezza.
Lavoro parasubordinato
Il lavoro parasubordinato si riferisce a rapporti continuativi, coordinati e
prevalentemente personali, ma senza subordinazione.
Caratteristiche:
Coordinamento: Le regole di lavoro sono stabilite di comune accordo
tra le parti.
Organizzazione autonoma: Il collaboratore organizza autonomamente
la propria attività.
Tutele estese dal lavoro subordinato:
Rivalutazione automatica dei crediti di lavoro (art. 429 Codice di
Procedura Civile).
Obbligo di contributi previdenziali (⅔ a carico del committente, ⅓ del
collaboratore).
Copertura per malattia, maternità e disoccupazione (tramite INPS).
Mensilizzazione del compenso, con busta paga simile ai subordinati.
Evoluzione normativa:
Lavoro a progetto (2003-2015): Richiedeva un progetto specifico,
salvo per il settore pubblico.
Decreto Legislativo 81/2015: Introduce la figura della
"collaborazione etero-organizzata". Se la collaborazione è organizzata
dal committente, si applica la normativa del lavoro subordinato.
Impatto dell’art. 2 del Decreto Legislativo 81/2015:
Estende le norme di subordinazione quando l’esecuzione è
organizzata tramite piattaforme digitali (art. 1 della Legge 101/2019).
Datore di lavoro
Definizione:
Secondo l’art. 2082 c.c., il datore di lavoro può coincidere con
l’imprenditore, ossia chi esercita professionalmente un’attività
economica organizzata per la produzione o scambio di beni o servizi.
Tuttavia, il datore non deve necessariamente essere un imprenditore:
ci sono norme applicabili anche al lavoro fuori dall’impresa.
Rilevanza della consistenza occupazionale:
Art. 35 Statuto dei Lavoratori: Le norme sindacali del Titolo III si
applicano alle unità produttive con più di 15 dipendenti (o 5
dipendenti per le imprese agricole).
Art. 18 Statuto dei Lavoratori: La reintegrazione nel posto di
lavoro si applica a imprese con più di 15 dipendenti (o 5 per le
agricole).
Altri parametri:
o Numero minimo per permessi sindacali e rappresentanze.
Prospettive dottrinali:
Si discute di integrare criteri come fatturato o estensione
territoriale, allontanandosi dal solo requisito dimensionale.
La Corte Costituzionale ha richiesto al legislatore di rivedere il criterio
puramente numerico.
Norme settoriali:
Cooperative di produzione e lavoro: Introducono un doppio rapporto,
associativo e di lavoro subordinato.
Agricoltori e altre categorie specifiche sono soggette a
regolamentazioni particolari.
Vicende circolatorie del datore di lavoro:
Le trasformazioni aziendali possono avere impatti sui lavoratori, ad esempio:
Cambio del datore di lavoro per morte o cessione d’azienda.
Esternalizzazione di processi aziendali, dove l’impresa si
concentra su attività principali e affida elementi complementari a
soggetti esterni.
Tipologie di imprese:
1. Tradizionale: Produce tutto internamente con minori costi e
specializzazione.
2. Specializzata: Si concentra su attività principali, esternalizzando
servizi o componenti, ottenendo maggiore flessibilità e
specializzazione.
Riassunto dettagliato su "Il Trasferimento"
Il trasferimento di azienda si riferisce a qualsiasi operazione attraverso la
quale la titolarità giuridica di un’azienda o di una sua parte viene trasferita a
terzi. Questo fenomeno ha implicazioni significative sia per la continuità
delle operazioni aziendali sia per la tutela dei diritti dei lavoratori.
A) Nozione di azienda
Definizione legale (art. 2555 c.c.)
Un’azienda è definita come “il complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore per l’esercizio della sua attività economica”.
Dal punto di vista lavoristico, l’articolo 2112, c. 5 del Codice Civile
amplia questa definizione, considerando l’azienda come una “attività
economica organizzata, con o senza scopo di lucro”.
o Non è necessaria la presenza di un complesso materiale di beni
(macchinari o attrezzature); è sufficiente il coordinamento
dell’attività lavorativa dei dipendenti.
Caratteristiche del trasferimento di azienda
1. Mutamento della titolarità giuridica:
o Comporta qualsiasi operazione che modifica la proprietà di
un’attività economica organizzata.
o Esempio: vendita, cessione, usufrutto, fusione o affitto
d’azienda.
2. Conservazione dell’identità:
o L’attività economica deve preesistere al trasferimento e
mantenere la sua identità dopo il cambio di titolarità. Ciò
garantisce che il trasferimento non comporti lo smantellamento
della struttura aziendale.
3. Cambio di titolarità mediante contratto:
o Il cambio può avvenire attraverso varie figure legali, come la
cessione, l’affitto o la fusione aziendale.
Eccezioni nel cambio di titolarità
Cambio di contratto di servizio o appalto:
o Nei casi di cambio di appalto, si applica la normativa sul
trasferimento di azienda solo se non vi sono elementi di
discontinuità che determinino una diversa identità
dell’attività economica.
o Secondo l’articolo 29 del Decreto Legislativo 276/2003, in
presenza di discontinuità si applica la disciplina specifica
dell’appalto.
o Retribuzioni arretrate.
Caratteristiche generali
1. Organizzazione e rischio:
o L’appaltatore è responsabile della gestione dei mezzi necessari
per l’opera o il servizio e ne assume i rischi imprenditoriali.
2. Indipendenza dell’appaltatore:
o L’appaltatore mantiene un’autonomia organizzativa e direttiva
rispetto al committente, garantendo così la genuinità
dell’appalto.
Indennità:
o Il 30% della retribuzione per un massimo di 3 mesi.
F) Lavoro notturno
Durante la gravidanza e fino al compimento del primo anno di vita del
bambino, è vietato assegnare la lavoratrice al lavoro notturno (tra le 24:00 e
le 06:00).
G) Divieto di licenziamento e dimissioni (articoli 54-56)
Divieto di licenziamento
È vietato licenziare una lavoratrice dall’inizio della gravidanza fino al
compimento del primo anno di vita del figlio.
Questo divieto è legato allo stato oggettivo della gravidanza,
indipendentemente dalla conoscenza del datore di lavoro.
Eccezioni:
o Cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.
Estensione al padre
Anche il padre è tutelato dal divieto di licenziamento se usufruisce del
congedo di paternità o parentale.
Dimissioni protette
Le dimissioni della madre o del padre durante il periodo protetto
devono essere convalidate dall’Ispettorato del Lavoro, che verifica
l’autenticità della decisione.
Patto di prova
Il patto di prova consente alle parti di valutare la convenienza del contratto
e, per il datore di lavoro, l’idoneità del lavoratore. Questo patto è
considerato un elemento accidentale del contratto di lavoro subordinato e
segue i seguenti principi:
1. Durata:
o Stabilita dai contratti collettivi in base alle mansioni e
all’inquadramento del lavoratore, con un limite massimo di 6
mesi previsto dalla Legge n. 604/1966.
2. Requisiti di forma:
o Secondo l’articolo 2096 del Codice Civile, il patto di prova
deve essere stipulato per iscritto (forma ad substantiam) e
deve contenere l’indicazione specifica delle mansioni del
lavoratore.
3. Recesso libero:
o Durante il periodo di prova, entrambe le parti possono recedere
dal contratto senza necessità di motivazione, a condizione che
la prova sia stata effettivamente svolta.
Effetti in caso di nullità del patto di prova
Se il patto di prova è nullo o omesso, il contratto si considera
definitivo fin dall’inizio.
Problemi emersi
1. Proprietà dei mezzi utilizzati per lavorare (computer, dispositivi).
2. Costi legati all’energia elettrica e alla connessione internet.
3. Diritti accessori, come i buoni pasto.
Post pandemia
Dopo la pandemia, sono stati stipulati accordi sindacali per
regolamentare il lavoro agile tramite contratti collettivi.
Diritti e limitazioni del lavoro agile
1. Volontarietà:
o Il lavoratore non ha un diritto automatico al lavoro agile; deve
essere concordato con il datore di lavoro.
o Tuttavia, i lavoratori fragili possono richiederlo.
2. Parità di trattamento:
o Il lavoratore agile ha diritto alla stessa retribuzione e agli stessi
standard di sicurezza del lavoro in presenza.
3. Durata dell’accordo:
o Può essere a termine o a tempo indeterminato.
Lavoro straordinario
1. Definizione:
o Lavoro svolto oltre l’orario normale.
2. Condizioni:
o Considerato più gravoso per la salute del lavoratore, deve
essere retribuito con una maggiorazione salariale (dal 30%
all’80%, secondo i contratti collettivi).
o Può essere compensato anche con riposi equivalenti.
Riposi obbligatori
1. Riposo settimanale (articolo 9 del Decreto Legislativo 66/2003):
o Diritto assoluto a 24 ore consecutive ogni 7 giorni, di
norma coincidente con la domenica.
2. Ferie annuali:
o Minimo di 4 settimane all’anno, regolato dall’articolo 10 del
Decreto Legislativo 66/2003.
o Il lavoratore deve usufruire di almeno 2 settimane nell’anno di
maturazione e delle restanti 2 entro i 18 mesi successivi.
o Le ferie non sono rinunciabili né monetizzabili, salvo in caso di
cessazione del rapporto di lavoro.
Potere di controllo
Il datore di lavoro può verificare l’esatto adempimento della prestazione
lavorativa e vigilare sul rispetto delle regole. Tuttavia, questo potere è
limitato dallo Statuto dei Lavoratori (St. lav.) come segue:
Controllo tramite guardie giurate (art. 2)
Le guardie giurate possono essere impiegate solo per la tutela del
patrimonio aziendale.
Non possono sorvegliare direttamente l’attività lavorativa né
accedere ai luoghi di lavoro, salvo in caso di sospetti di attentati
contro il patrimonio.
Le sanzioni basate su testimonianze delle guardie giurate possono
essere impugnate dal lavoratore.
Controllo tramite personale di vigilanza (art. 3)
I nominativi e le mansioni del personale di vigilanza devono essere
comunicati ai lavoratori.
I controlli occulti sono consentiti solo per prevenire reati o illeciti
gravi.
Controllo a distanza (art. 4)
Tipologie di strumenti:
o Audiovisivi o tecnologici che consentano il controllo a distanza.
Potere disciplinare
Il potere disciplinare consente al datore di lavoro di imporre sanzioni private
per inadempimenti lavorativi, nel rispetto di limiti legali e contrattuali.
Regolamentazione di base
1. Articolo 2106 del Codice Civile:
o Permette di imporre sanzioni proporzionate alla gravità
dell’infrazione.
o Stabilisce il rispetto del principio di proporzionalità e
dell’immediatezza nell’applicazione della sanzione.
2. Codice disciplinare:
o Deve essere specificato nei contratti collettivi e integrato dal
datore di lavoro.
o Deve essere pubblicato in un luogo accessibile a tutti i
lavoratori.
3. Limiti alle sanzioni (Statuto dei Lavoratori):
o Non possono comportare modifiche definitive al rapporto di
lavoro.
o Le multe non devono superare l’importo di 4 ore di salario
base.
o La sospensione non deve superare i 15 giorni senza
retribuzione.
Procedimento disciplinare
1. Contestazione dell’infrazione:
o Deve essere scritta, dettagliata e tempestiva, consentendo al
lavoratore di difendersi.
2. Diritto di difesa:
o Il lavoratore può rispondere per iscritto o incontrare il datore
entro 5 giorni, con l’assistenza di un rappresentante sindacale.
3. Irrogazione della sanzione:
o Comunicato per iscritto, rispettando il principio di
proporzionalità e considerando eventuali recidive (non valide
se avvenute oltre 2 anni prima).
4. Impugnazione:
o Può avvenire presso un giudice, tramite procedure contrattuali
o davanti all’Ispettorato del Lavoro.
Sanzioni e licenziamenti
Le sanzioni conservative (multe o sospensioni) devono rispettare il
procedimento disciplinare previsto dall’art. 7 dello Statuto dei
Lavoratori.
Per i licenziamenti disciplinari, il procedimento è obbligatorio dalla
sentenza 204/1982 della Corte Costituzionale.
B) Obbligo retributivo
Principale obbligo del datore, che sorge al completamento della
prestazione lavorativa.
Caratteristiche della retribuzione:
1. Funzione corrispettiva: Compensa il lavoro svolto.
2. Funzione sociale: Garantisce un reddito minimo in situazioni di
bisogno (art. 36 Cost.).
Forme di retribuzione:
1. A tempo: Basata sul tempo lavorato.
2. A cottimo: Collegata alla produttività.
3. Variabile: Dipendente dagli obiettivi raggiunti.
4. In natura: Benefit come veicoli, alloggi o dispositivi elettronici.
5. Differita: Come il TFR (trattamento di fine rapporto).
Garanzie legali sul salario:
Art. 429 c.p.c.: I ritardi nel pagamento comportano interessi e
rivalutazione automatica.
Art. 2751-bis c.p.c.: Il salario ha privilegio rispetto agli altri crediti.
Limiti al pignoramento salariale: Massimo 1/5 dello stipendio.
Obblighi di reperibilità
Il lavoratore deve essere reperibile presso il domicilio indicato per
eventuali controlli sanitari (INPS per malattia comune, INAIL per
infortuni professionali).
La mancata reperibilità durante le fasce orarie previste comporta:
o Decurtazione dell’indennità di malattia.