s71200 System Manual It-IT It-IT - Copia
s71200 System Manual It-IT It-IT - Copia
Prefazione
___________________
Presentazione del prodotto 1
Software di programmazione
___________________
STEP 7 2
___________________
Montaggio 3
SIMATIC
___________________
Concetti base sui PLC 4
S7 ___________________
Configurazione dei dispositivi 5
Sistema di automazione S7-1200
___________________
Concetti di programmazione 6
___________________
Istruzioni di base 7
Manuale di sistema
___________________
Istruzioni avanzate 8
___________________
Istruzioni di tecnologia 9
___________________
Comunicazione 10
___________________
Web server 11
Processore di
___________
12
comunicazione e Modbus
TCP
Comunicazione Teleservice
___________________
(e-mail SMTP) 13
___________________
Tool online e di diagnostica 14
___________________
SM 1278 4xIO-Link Master 15
___________________
Dati tecnici A
Calcolo del budget di
___________________
potenza B
___________________
Numeri di ordinazione C
Sostituzione di una CPU
___________________
V3.0 con una CPU V4.0 D
03/2014
A5E02486684-AG
Avvertenze di legge
Concetto di segnaletica di avvertimento
Questo manuale contiene delle norme di sicurezza che devono essere rispettate per salvaguardare l'incolumità
personale e per evitare danni materiali. Le indicazioni da rispettare per garantire la sicurezza personale sono
evidenziate da un simbolo a forma di triangolo mentre quelle per evitare danni materiali non sono precedute dal
triangolo. Gli avvisi di pericolo sono rappresentati come segue e segnalano in ordine descrescente i diversi livelli
di rischio.
PERICOLO
questo simbolo indica che la mancata osservanza delle opportune misure di sicurezza provoca la morte o gravi
lesioni fisiche.
AVVERTENZA
il simbolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare la morte o gravi
lesioni fisiche.
CAUTELA
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare lesioni fisiche non gravi.
ATTENZIONE
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare danni materiali.
Nel caso in cui ci siano più livelli di rischio l'avviso di pericolo segnala sempre quello più elevato. Se in un avviso
di pericolo si richiama l'attenzione con il triangolo sul rischio di lesioni alle persone, può anche essere
contemporaneamente segnalato il rischio di possibili danni materiali.
Personale qualificato
Il prodotto/sistema oggetto di questa documentazione può essere adoperato solo da personale qualificato per il
rispettivo compito assegnato nel rispetto della documentazione relativa al compito, specialmente delle avvertenze
di sicurezza e delle precauzioni in essa contenute. Il personale qualificato, in virtù della sua formazione ed
esperienza, è in grado di riconoscere i rischi legati all'impiego di questi prodotti/sistemi e di evitare possibili
pericoli.
Uso conforme alle prescrizioni di prodotti Siemens
Si prega di tener presente quanto segue:
AVVERTENZA
I prodotti Siemens devono essere utilizzati solo per i casi d’impiego previsti nel catalogo e nella rispettiva
documentazione tecnica. Qualora vengano impiegati prodotti o componenti di terzi, questi devono essere
consigliati oppure approvati da Siemens. Il funzionamento corretto e sicuro dei prodotti presuppone un trasporto,
un magazzinaggio, un’installazione, un montaggio, una messa in servizio, un utilizzo e una manutenzione
appropriati e a regola d’arte. Devono essere rispettate le condizioni ambientali consentite. Devono essere
osservate le avvertenze contenute nella rispettiva documentazione.
Marchio di prodotto
Tutti i nomi di prodotto contrassegnati con ® sono marchi registrati della Siemens AG. Gli altri nomi di prodotto
citati in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo da parte di terzi per i propri scopi può violare i
diritti dei proprietari.
Esclusione di responsabilità
Abbiamo controllato che il contenuto di questa documentazione corrisponda all'hardware e al software descritti.
Non potendo comunque escludere eventuali differenze, non possiamo garantire una concordanza perfetta. Il
contenuto di questa documentazione viene tuttavia verificato periodicamente e le eventuali correzioni o modifiche
vengono inserite nelle successive edizioni.
Documentazione e informazioni
S7-1200 e STEP 7 dispongono di una vasta documentazione e altre risorse contenenti tutte
le informazioni tecniche necessarie.
● Il manuale di sistema dell'S7-1200 fornisce informazioni specifiche sul funzionamento, la
programmazione e i dati tecnici dell'intera serie di prodotti S7-1200. Oltre al manuale di
sistema, la Guida rapida all'S7-1200 fornisce una panoramica più generale delle
funzionalità della serie di prodotti S7-1200.
Sia il manuale di sistema che la Guida rapida sono disponibili come manuali elettronici
(PDF) e cartacei. È possibile scaricare i manuali elettronici dalla pagina Web del servizio
clienti oppure consultarli sul disco della documentazione in dotazione con ogni CPU S7-
1200.
● Il sistema di informazione online di STEP 7 consente di accedere direttamente alle
informazioni teoriche e alle istruzioni specifiche che descrivono il funzionamento e le
funzioni del pacchetto di programmazione nonché il funzionamento di base delle CPU
SIMATIC.
● My Documentation Manager accede alle versioni elettroniche (PDF) della
documentazione SIMATIC, incluso il manuale di sistema, la Guida rapida e il sistema di
informazione di STEP 7. My Documentation Manager permette di trascinare gli argomenti
da diversi documenti per creare il proprio manuale personalizzato.
Nel portale di accesso al servizio clienti (http://support.automation.siemens.com) alla
voce mySupport è visualizzato un link al My Documentation Manager.
● La pagina Web del servizio clienti mette inoltre a disposizione podcast, FAQ e altri
documenti utili su S7-1200 e STEP 7. I podcast si basano su brevi presentazioni video
che illustrano le caratteristiche e gli scenari specifici del prodotto allo scopo di dimostrare
le possibili interazioni, la praticità e l'efficienza di STEP 7. Per accedere alla collezione
dei podcast andare alle seguenti pagine Web:
– Pagina Web di STEP 7 Basic (http://www.automation.siemens.com/mcms/simatic-
controller-software/en/step7/step7-basic/Pages/Default.aspx)
– Pagina Web di STEP 7 Professional
(http://www.automation.siemens.com/mcms/simatic-controller-
software/en/step7/step7-professional/Pages/Default.aspx)
● È anche possibile seguire o partecipare a discussioni sul prodotto nel forum tecnico del
Service & Support
(https://www.automation.siemens.com/WW/forum/guests/Conferences.aspx?Language=e
n&siteid=csius&treeLang=en&groupid=4000002&extranet=standard&viewreg=WW&nodei
d0=34612486). Questi forum consentono all'utente di interagire con vari esperti del
prodotto.
– Forum su S7-1200
(https://www.automation.siemens.com/WW/forum/guests/Conference.aspx?SortField=
LastPostDate&SortOrder=Descending&ForumID=258&Language=en&onlyInternet=Fa
lse)
– Forum su STEP 7 Basic
(https://www.automation.siemens.com/WW/forum/guests/Conference.aspx?SortField=
LastPostDate&SortOrder=Descending&ForumID=265&Language=en&onlyInternet=Fa
lse)
Indicazioni di sicurezza
Siemens commercializza prodotti di automazione e di azionamento per la sicurezza
industriale che contribuiscono al funzionamento sicuro di impianti, soluzioni, macchinari,
apparecchiature e/o reti. Questi prodotti sono componenti essenziali di una concezione
globale di sicurezza industriale. In quest’ottica i prodotti Siemens sono sottoposti ad un
processo continuo di sviluppo. Consigliamo pertanto di controllare regolarmente la
disponibilità di aggiornamenti relativi ai prodotti.
Per il funzionamento sicuro di prodotti e soluzioni Siemens è necessario adottare idonee
misure preventive (ad es. un concetto di protezione di cella) e integrare ogni componente in
un concetto di sicurezza industriale globale all’avanguardia. Considerare in questo contesto
anche i prodotti impiegati da altri costruttori. Per ulteriori informazioni sulla sicurezza
industriale, vedere qui (http://www.siemens.com/industrialsecurity).
Per restare informati sugli aggiornamenti cui vengono sottoposti i nostri prodotti, suggeriamo
di iscriversi ad una newsletter specifica del prodotto. Per ulteriori informazioni, vedere qui
(http://support.automation.siemens.com).
Prefazione .............................................................................................................................................. 3
1 Presentazione del prodotto ................................................................................................................... 23
1.1 Introduzione al PLC S7-1200 .......................................................................................................23
1.2 Ampliamento delle funzionalità della CPU ...................................................................................26
1.3 Moduli S7-1200 ............................................................................................................................29
1.4 Nuove funzioni .............................................................................................................................30
1.5 HMI Basic Panel...........................................................................................................................32
2 Software di programmazione STEP 7 .................................................................................................... 35
2.1 Requisiti del sistema ....................................................................................................................36
2.2 Diverse viste per facilitare il lavoro ..............................................................................................37
2.3 Strumenti di facile utilizzo ............................................................................................................38
2.3.1 Inserimento delle istruzioni nel programma utente ......................................................................38
2.3.2 Accesso alle istruzioni dalla barra degli strumenti "Preferiti" .......................................................38
2.3.3 Creazione di un'espressione complessa utilizzando un'istruzione semplice ...............................39
2.3.4 Inserimento di ingressi o uscite in un'istruzione KOP e FUP.......................................................41
2.3.5 Istruzioni espandibili .....................................................................................................................41
2.3.6 Selezione della versione di un'istruzione .....................................................................................42
2.3.7 Modifica dell'aspetto e della configurazione di STEP 7 ...............................................................42
2.3.8 Trascinamento da un editor all'altro .............................................................................................43
2.3.9 Modifica del modo di funzionamento della CPU ..........................................................................44
2.3.10 Modifica del tipo di richiamo per un DB .......................................................................................45
2.3.11 Disconnessione temporanea di dispositivi da una rete ...............................................................46
2.3.12 Disinserimento virtuale di dispositivi dalla configurazione ...........................................................47
3 Montaggio ............................................................................................................................................. 49
3.1 Istruzioni per l'installazione dei dispositivi S7-1200 .....................................................................49
3.2 Budget di potenza ........................................................................................................................51
3.3 Procedimenti di installazione e disinstallazione ...........................................................................53
3.3.1 Quote di montaggio dei dispositivi S7-1200 ................................................................................53
3.3.2 Montaggio e smontaggio della CPU ............................................................................................56
3.3.3 Montaggio e smontaggio di un'SB, una CB o una BB .................................................................58
3.3.4 Montaggio e smontaggio di un SM ..............................................................................................60
3.3.5 Montaggio e smontaggio di un CM o CP .....................................................................................62
3.3.6 Smontaggio e rimontaggio della morsettiera dell'S7-1200 ..........................................................63
3.3.7 Montaggio e smontaggio della prolunga ......................................................................................64
3.3.8 TS (TeleService) adapter .............................................................................................................66
3.3.8.1 Collegamento del TeleService adapter ........................................................................................66
3.3.8.2 Montaggio della scheda SIM........................................................................................................67
3.3.8.3 Installazione del TS adapter su guida DIN ..................................................................................69
3.3.8.4 Montaggio del TS Adapter su pannello ........................................................................................70
7.8.1 Istruzioni JMP (Salta se RLO = 1), JMPN (Salta se RLO = 0) e Etichetta (Etichetta di
salto) ..........................................................................................................................................259
7.8.2 Istruzione JMP_LIST (Definisci elenco di salti) ..........................................................................260
7.8.3 Istruzione SWITCH (Distributore di salto) ..................................................................................261
7.8.4 Istruzione RET (Salta indietro) ...................................................................................................263
7.8.5 Istruzione ENDIS_PW (Limita e abilita autenticazione della password) ....................................264
7.8.6 Istruzione RE_TRIGR (Riavvia tempo di controllo del ciclo) .....................................................267
7.8.7 Istruzione STP (Chiudi programma) ..........................................................................................268
7.8.8 Istruzioni GET_ERROR e GET_ERROR_ID (Interroga errori e ID di errore localmente) ..........268
7.8.9 Istruzioni di controllo del programma per SCL ...........................................................................272
7.8.9.1 Panoramica delle istruzioni di controllo del programma per SCL ..............................................272
7.8.9.2 Istruzione IF-THEN ....................................................................................................................273
7.8.9.3 Istruzione CASE .........................................................................................................................274
7.8.9.4 Istruzione FOR ...........................................................................................................................275
7.8.9.5 Istruzione WHILE-DO ................................................................................................................276
7.8.9.6 Istruzione REPEAT-UNTIL ........................................................................................................277
7.8.9.7 Istruzione CONTINUE ................................................................................................................278
7.8.9.8 Istruzione EXIT...........................................................................................................................278
7.8.9.9 Istruzione GOTO ........................................................................................................................279
7.8.9.10 Istruzione RETURN ...................................................................................................................279
7.9 Combinazioni logiche a parola ...................................................................................................280
7.9.1 Istruzioni delle operazioni logiche AND, OR e XOR ..................................................................280
7.9.2 Istruzione INV (Crea complemento a uno) ................................................................................281
7.9.3 Istruzioni DECO (Decodifica) e ENCO (Codifica) ......................................................................281
7.9.4 Istruzioni SEL (Seleziona), MUX (Multiplexaggio) e DEMUX (Demultiplexaggio) .....................283
7.10 Spostamento e rotazione ...........................................................................................................286
7.10.1 Istruzioni SHR (Sposta verso destra) e SHL (Sposta verso sinistra) ........................................286
7.10.2 Istruzioni ROR (Fai ruotare verso destra) e ROL (Fai ruotare verso sinistra) ...........................287
8 Istruzioni avanzate .............................................................................................................................. 289
8.1 Funzioni di data, ora e orologio..................................................................................................289
8.1.1 Istruzioni di data e ora ................................................................................................................289
8.1.2 Funzioni di orologio ....................................................................................................................292
8.1.3 Struttura di dati TimeTransformationRule ..................................................................................295
8.1.4 Istruzione SET_TIMEZONE (Imposta fuso orario) .....................................................................296
8.1.5 Istruzione RTM (Contatore ore di esercizio) ..............................................................................297
8.2 Stringa e carattere .....................................................................................................................299
8.2.1 Descrizione dei dati String .........................................................................................................299
8.2.2 Istruzione S_MOVE (Sposta stringa di caratteri) .......................................................................299
8.2.3 Istruzioni di conversione di stringhe ...........................................................................................300
8.2.3.1 Istruzioni S_CONV, STRG_VAL e VAL_STRG (Converti in/da stringa di caratteri e valore
numerico) ...................................................................................................................................300
8.2.3.2 Istruzioni Strg_TO_Chars e Chars_TO_Strg (Converti in/da stringa di caratteri e Array of
CHAR) ........................................................................................................................................308
8.2.3.3 Istruzioni ATH e HTA (Converti in/da stringa di caratteri ASCII e numero esadecimale)..........310
8.2.4 Istruzioni con le stringhe ............................................................................................................313
8.2.4.1 Istruzione MAX_LEN (Lunghezza massima di una stringa) ......................................................313
8.2.4.2 LEN (Lunghezza attuale di una stringa) ....................................................................................313
8.2.4.3 Istruzione CONCAT (Concatena stringhe) ................................................................................314
8.2.4.4 Istruzioni LEFT, RIGHT e MID (Leggi sottostringhe in una stringa) ..........................................315
8.2.4.5 Istruzione DELETE (Cancella caratteri nella stringa) ................................................................317
10 Comunicazione ....................................................................................................................................523
10.1 Numero di collegamenti di comunicazione asincroni supportati ............................................... 525
10.2 PROFINET ................................................................................................................................ 525
10.2.1 Collegamento locale/partner ..................................................................................................... 525
10.2.2 Open User Communication ....................................................................................................... 528
10.2.2.1 ID di collegamento per le istruzioni OUC .................................................................................. 528
10.2.2.2 Protocolli.................................................................................................................................... 531
10.2.2.3 Modo Ad hoc ............................................................................................................................. 532
10.2.2.4 TCP e ISO on TCP .................................................................................................................... 533
10.2.2.5 Istruzioni TSEND_C e TRCV_C (Invia e ricevi dati tramite Ethernet) ....................................... 534
10.2.2.6 Istruzioni TCON, TDISCON, TSEND e TRCV (comunicazione TCP) ...................................... 541
10.2.2.7 UDP ........................................................................................................................................... 549
10.2.2.8 TUSEND e TURCV ................................................................................................................... 549
10.2.2.9 T_CONFIG ................................................................................................................................ 555
10.2.2.10 Parametri comuni delle istruzioni ......................................................................................... 562
10.2.3 Comunicazione con un dispositivo di programmazione ............................................................ 564
10.2.3.1 Realizzazione del collegamento hardware per la comunicazione ............................................ 564
10.2.3.2 Configurazione dei dispositivi.................................................................................................... 565
10.2.3.3 Assegnazione degli indirizzi IP (Internet Protocol) ................................................................... 565
10.2.3.4 Test della propria rete PROFINET ............................................................................................ 565
10.2.4 Comunicazione da HMI a PLC .................................................................................................. 566
10.2.4.1 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due dispositivi.............................................. 567
10.2.5 Comunicazione da PLC a PLC ................................................................................................. 567
10.2.5.1 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due dispositivi.............................................. 568
10.2.5.2 Configurazione del percorso di collegamento locale/partner tra due dispositivi ....................... 569
10.2.5.3 Configurazione dei parametri di trasmissione (invio) e di ricezione ......................................... 569
10.2.6 Configurazione di una CPU e di un dispositivo PROFINET IO ................................................. 572
10.2.6.1 Aggiunta di un dispositivo PROFINET IO ................................................................................. 572
10.2.6.2 Configurazione di collegamenti di rete logici tra una CPU e un PROFINET IO Device ........... 573
10.2.6.3 Assegnazione di CPU e nomi dei dispositivi ............................................................................. 573
10.2.6.4 Assegnazione degli indirizzi IP (Internet Protocol) ................................................................... 574
10.2.6.5 Configurazione del tempo di ciclo IO ........................................................................................ 574
10.2.7 Configurazione di una CPU e di un I device PROFINET .......................................................... 575
10.2.7.1 Funzionalità degli I device ......................................................................................................... 575
10.2.7.2 Proprietà e vantaggi dell'I device .............................................................................................. 576
10.2.7.3 Caratteristiche di un I device ..................................................................................................... 577
10.2.7.4 Scambio dei dati tra un sistema di IO sovraordinato e subordinato ......................................... 580
10.2.7.5 Configurazione dell'I device ...................................................................................................... 582
10.2.8 Diagnostica................................................................................................................................ 583
10.2.9 Istruzioni per la periferia decentrata .......................................................................................... 584
10.2.10 Istruzioni di diagnostica ............................................................................................................. 584
10.2.11 Eventi di diagnostica per la periferia decentrata ....................................................................... 584
10.3 PROFIBUS ................................................................................................................................ 584
10.3.1 Servizi di comunicazione dei CM PROFIBUS........................................................................... 586
10.3.2 Riferimento ai manuali utente dei CM PROFIBUS ................................................................... 587
10.3.3 Configurazione di un master DP e un dispositivo slave ............................................................ 587
10.3.3.1 Aggiunta del modulo CM 1243-5 (master DP) e di uno slave DP............................................. 587
10.3.3.2 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due dispositivi PROFIBUS .......................... 588
10.3.3.3 Assegnazione degli indirizzi PROFIBUS al modulo CM 1243-5 e allo slave DP...................... 589
10.3.4 Istruzioni per la periferia decentrata .......................................................................................... 590
10.3.5 Istruzioni di diagnostica ............................................................................................................. 591
11.6.2.11 Gestione dei nomi di variabili che contengono caratteri speciali ......................................... 656
11.6.3 Configurazione dell'uso delle pagine Web personalizzate ....................................................... 658
11.6.4 Programmazione dell'istruzione WWW per le pagine Web personalizzate .............................. 659
11.6.5 Download dei blocchi di programma nella CPU........................................................................ 661
11.6.6 Accesso alle pagine Web personalizzate ................................................................................. 662
11.6.7 Limitazioni specifiche per le pagine Web personalizzate ......................................................... 662
11.6.8 Esempio di una pagina Web personalizzata ............................................................................. 663
11.6.8.1 Pagina web per il controllo e il comando di una turbina eolica ................................................. 663
11.6.8.2 Lettura e visualizzazione dei dati del controllore ...................................................................... 666
11.6.8.3 Uso di un tipo di enum .............................................................................................................. 666
11.6.8.4 Scrittura dei dati inseriti dall'utente nel controllore .................................................................... 667
11.6.8.5 Scrittura di una variabile speciale ............................................................................................. 668
11.6.8.6 Riferimento: elenco HTML della pagina Web di controllo remoto della turbina eolica ............. 669
11.6.8.7 Configurazione in STEP 7 della pagina Web di esempio ......................................................... 673
11.6.9 Configurazione delle pagine Web personalizzate multilingue .................................................. 674
11.6.9.1 Creazione della struttura a cartelle ........................................................................................... 675
11.6.9.2 Programmazione del passaggio tra lingue................................................................................ 675
11.6.9.3 Configurazione di STEP 7 per l'utilizzo di una struttura di pagina multilingue .......................... 677
11.6.10 Comando avanzato delle pagine Web personalizzate .............................................................. 678
11.7 Limitazioni ................................................................................................................................. 682
11.7.1 Limitazioni delle funzioni in caso di disattivazione di JavaScript nelle opzioni Internet ............ 683
11.7.2 Limitazione delle funzioni nel caso in cui le opzioni Internet non consentano i cookie ............ 684
11.7.3 Importazione del certificato di sicurezza Siemens .................................................................... 684
11.7.4 Importazione di log di dati in formato CSV in versioni non americane/inglesi di Microsoft
Excel.......................................................................................................................................... 686
12 Processore di comunicazione e Modbus TCP ......................................................................................687
12.1 Utilizzo delle interfacce di comunicazione seriale ..................................................................... 687
12.2 Polarizzazione e terminazione di un connettore RS485 ........................................................... 688
12.3 Comunicazione punto a punto (PtP) ......................................................................................... 690
12.3.1 Configurazione delle porte di comunicazione ........................................................................... 690
12.3.1.1 Gestione del controllo di flusso ................................................................................................. 692
12.3.2 Configurazione dei parametri di trasmissione (invio) e di ricezione ......................................... 694
12.3.2.1 Configurazione dei parametri di trasmissione (invio) ................................................................ 694
12.3.2.2 Configurazione dei parametri di ricezione................................................................................. 695
12.3.3 Istruzioni punto a punto (PtP).................................................................................................... 704
12.3.3.1 Parametri comuni delle istruzioni punto a punto ....................................................................... 704
12.3.3.2 Istruzione PORT_CFG (Progetta dinamicamente parametri di comunicazione) ...................... 706
12.3.3.3 Istruzione SEND_CFG (Progetta dinamicamente parametri di trasferimento seriali) ............... 708
12.3.3.4 Istruzione RCV_CFG (Progetta dinamicamente parametri di ricezione seriali) ........................ 709
12.3.3.5 Istruzione SEND_PTP (Trasferisci dati del buffer di invio) ....................................................... 715
12.3.3.6 Istruzione RCV_PTP (Abilita ricezione di messaggi) ................................................................ 718
12.3.3.7 Istruzione RCV_RST (Cancella buffer di ricezione) .................................................................. 719
12.3.3.8 Istruzione SGN_GET (Interroga segnali RS-232) ..................................................................... 720
12.3.3.9 Istruzione SGN_GET (Imposta segnali RS-232)....................................................................... 722
12.3.4 Programmazione della comunicazione PtP .............................................................................. 723
12.3.4.1 Architettura di interrogazione .................................................................................................... 724
12.3.5 Esempio: comunicazione punto a punto ................................................................................... 725
12.3.5.1 Configurazione del modulo di comunicazione .......................................................................... 726
12.3.5.2 Modi di funzionamento di RS422 e RS485 ............................................................................... 729
12.3.5.3 Configurazione del programma STEP 7 ................................................................................... 732
A.2.4.1 Risposta a gradino degli ingressi analogici integrati nella CPU ................................................867
A.2.4.2 Tempo di campionamento per le porte analogiche integrate nella CPU ...................................867
A.2.4.3 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione (CPU) ................................................867
A.2.5 Schemi elettrici della CPU 1211 ................................................................................................868
A.3 CPU 1212C ................................................................................................................................871
A.3.1 Dati tecnici e caratteristiche generali .........................................................................................871
A.3.2 Temporizzatori, contatori e blocchi di codice supportati dalla CPU 1212C ...............................873
A.3.3 Ingressi e uscite digitali ..............................................................................................................875
A.3.4 Ingressi analogici .......................................................................................................................877
A.3.4.1 Risposta a gradino degli ingressi analogici integrati nella CPU ................................................877
A.3.4.2 Tempo di campionamento per le porte analogiche integrate nella CPU ...................................878
A.3.4.3 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione (CPU) ................................................878
A.3.5 Schemi elettrici della CPU 1212C ..............................................................................................879
A.4 CPU 1214C ................................................................................................................................882
A.4.1 Dati tecnici e caratteristiche generali .........................................................................................882
A.4.2 Temporizzatori, contatori e blocchi di codice supportati dalla CPU 1214C ...............................884
A.4.3 Ingressi e uscite digitali ..............................................................................................................886
A.4.4 Ingressi analogici .......................................................................................................................887
A.4.4.1 Risposta a gradino degli ingressi analogici integrati nella CPU ................................................888
A.4.4.2 Tempo di campionamento per le porte analogiche integrate nella CPU ...................................888
A.4.4.3 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione (CPU) ................................................889
A.4.5 Schemi elettrici della CPU 1214C ..............................................................................................890
A.5 CPU 1215C ................................................................................................................................894
A.5.1 Dati tecnici e caratteristiche generali .........................................................................................894
A.5.2 Temporizzatori, contatori e blocchi di codice supportati dalla CPU 1215C ...............................895
A.5.3 Ingressi e uscite digitali ..............................................................................................................897
A.5.4 Ingressi e uscite analogici ..........................................................................................................899
A.5.4.1 Risposta a gradino degli ingressi analogici integrati della CPU ................................................900
A.5.4.2 Tempo di campionamento per le porte analogiche integrate nella CPU ...................................900
A.5.4.3 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione (CPU) ................................................900
A.5.4.4 Dati tecnici delle uscite analogiche ............................................................................................901
A.5.5 Schemi elettrici della CPU 1215C ..............................................................................................902
A.6 CPU 1217C ................................................................................................................................906
A.6.1 Dati tecnici e caratteristiche generali .........................................................................................906
A.6.2 Temporizzatori, contatori e blocchi di codice supportati dalla CPU 1217C ...............................908
A.6.3 Ingressi e uscite digitali ..............................................................................................................910
A.6.4 Ingressi e uscite analogici ..........................................................................................................915
A.6.4.1 Dati tecnici degli ingressi analogici ............................................................................................915
A.6.4.2 Risposta a gradino degli ingressi analogici integrati della CPU ................................................916
A.6.4.3 Tempo di campionamento per le porte analogiche integrate nella CPU ...................................916
A.6.4.4 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione (CPU) ................................................916
A.6.4.5 Dati tecnici delle uscite analogiche ............................................................................................917
A.6.5 Schemi elettrici della CPU 1217C ..............................................................................................918
A.7 Moduli di I/O digitali (SM) ...........................................................................................................919
A.7.1 Dati tecnici del modulo di ingressi digitali SM 1221 ...................................................................919
A.7.2 Dati tecnici del modulo di uscite digitali SM 1222 8 uscite ........................................................921
A.7.3 Dati tecnici del modulo di uscite digitali SM 1222 16 uscite ......................................................923
A.7.4 Dati tecnici del modulo di I/O digitali VDC SM 1223 ..................................................................928
A.7.5 Dati tecnici del modulo di I/O digitali AC SM 1223 ....................................................................933
① Connettore di alimentazione
② Slot per la memory card
protetto da un coperchio
③ Morsettiera estraibile per il
cablaggio utente (dietro i
coperchi)
④ LED di stato per gli I/O on-
board
⑤ Connettore PROFINET (in
basso nella CPU)
Numerose funzioni di sicurezza contribuiscono a proteggere l'accesso sia alla CPU che al
programma di comando:
● Ogni CPU è dotata di una protezione mediante password (Pagina 195) per configurare
l'accesso alle rispettive funzioni.
● È possibile utilizzare la "protezione del know-how" (Pagina 197) per nascondere il codice
in un determinato blocco.
● Infine è possibile utilizzare una protezione dalla copia (Pagina 199) per collegare il
proprio programma a una memory card o CPU specifica.
Caratteristica CPU 1211C CPU 1212C CPU 1214C CPU 1215C CPU 1217C
Dimensioni di ingombro (mm) 90 x 100 x 75 90 x 100 x 75 110 x 100 x 75 130 x 100 x 75 150 x 100 x 75
Memoria utente Lavoro 30 Kbyte 50 Kbyte 75 Kbyte 100 Kbyte 125 Kbyte
Carico 1 Mbyte 1 Mbyte 4 Mbyte 4 Mbyte 4 Mbyte
Ritenzione 10 Kbyte 10 Kbyte 10 Kbyte 10 Kbyte 10 Kbyte
I/O on-board Digitale 6 ingressi/4 8 ingressi/6 14 ingressi/10 14 ingressi/10 14 ingressi/10
locali uscite uscite uscite uscite uscite
Analogico 2 ingressi 2 ingressi 2 ingressi 2 ingressi/2 2 ingressi/2
uscite uscite
Dimensione Ingressi (I) 1024 byte 1024 byte 1024 byte 1024 byte 1024 byte
dell'immagine Uscite (Q) 1024 byte 1024 byte 1024 byte 1024 byte 1024 byte
di processo
Memoria di merker (M) 4096 byte 4096 byte 8192 byte 8192 byte 8192 byte
Ampliamento con modulo di I/O Nessuno 2 8 8 8
(SM)
Signal Board (SB), scheda di 1 1 1 1 1
batteria (BB) o scheda di
comunicazione (CB)
Modulo di comunicazione (CM) 3 3 3 3 3
(ampliamento sul lato sinistro)
Contatori veloci Totale Fino a 6 configurati per l'uso di qualsiasi ingresso integrato o SB
1 MHz -- -- -- -- Ib.2 ... Ib.5
100/180 kHz Ia.0 ... Ia.5 Ia.0 ... Ia.5 Ia.0 ... Ia.5 Ia.0 ... Ia.5 Ia.0 ... Ia.5
30/120 kHz -- Ia.6 ... Ia.7 Ia.6 ... Ib.5 Ia.6 ... Ib.5 Ia.6 ... Ib.1
Uscite di Totale Fino a 4 configurate per l'uso di qualsiasi uscita integrata o SB
impulsi2 1 MHz -- -- -- -- Qa.0 ... Qa.3
100 kHz Qa.0 ... Qa.3 Qa.0 ... Qa.3 Qa.0 ... Qa.3 Qa.0 ... Qa.3 Qa.4 ... Qb.1
20 kHz -- Qa.4 ... Qa.5 Qa.4 ... Qb.1 Qa.4 ... Qb.1 --
Memory card SIMATIC Memory card (opzionale)
Tempo di ritenzione dell'orologio Tip. 20 giorni/min. 12 giorni a 40 gradi C (condensatore ad elevata capacità che non
hardware richiede manutenzione)
PROFINET 1 1 1 2 2
Porta di comunicazione Ethernet
Caratteristica CPU 1211C CPU 1212C CPU 1214C CPU 1215C CPU 1217C
Velocità di esecuzione operazioni 2.3 μs/istruzione
matematiche con numeri reali
Velocità di esecuzione operazioni 0,08 μs/istruzione
booleane
1 La velocità più bassa è utilizzabile quando si configura l'HSC per il modo di funzionamento in quadratura.
2 Per i modelli di CPU con uscite relè è necessario installare una Signal Board digitale (SB) per utilizzare le uscite di
impulsi.
I diversi modelli di CPU sono caratterizzati da una vasta gamma di funzioni e potenzialità,
che consentono di realizzare valide soluzioni di automazione per le più diverse applicazioni.
Per maggiori informazioni sulle singole CPU consultare i dati tecnici (Pagina 853).
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 30 Kbyte (CPU 1211C)
50 Kbyte (CPU 1212C)
64 Kbyte (CPU 1214C, CPU 1215C e CPU 1217C)
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma;
6 da ogni Ob di evento di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Vari
Avviamento Vari
Allarmi di ritardo 4 (1 per evento)
Schedulazione orologio 4 (1 per evento)
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Estrazione o inserimento di 1
moduli
Guasto del rack o della 1
stazione
Orologio Vari
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Elemento Descrizione
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
• 8 ingressi analogici
• Termocoppia:
– 4 TC a 16 bit
– 8 TC a 16 bit
• RTD:
– 4 RTD a 16 bit
– 8 RTD a 16 bit
Modulo Descrizione
③ Scheda di batteria Va collegata all'interfaccia per schede di ampliamento sul lato anteriore della
CPU. Consente il backup a lungo termine dell'orologio hardware.
• Risoluzione: 240 x 80
Schermo a sfioramento da 4" + 4 tasti • 250 variabili
con feedback tattile
• 50 pagine di processo
• Mono (STN, scala di grigi)
• 200 allarmi
• 76,79 mm x 57,59 mm (3,8")
• 25 curve
Ritratto o paesaggio
KTP 400 Basic PN • 40 KB di memoria ricette
• Risoluzione: 320 x 240
• 5 ricette, 20 record di dati, 20 voci
Schermo a sfioramento 6" + 6 tasti con • 500 variabili
feedback tattile
• 50 pagine di processo
• Colore (TFT, 256 colori) o mono
• 200 allarmi
(STN, scala di grigi)
• 25 curve
• 115.2 mm x 86.4 mm (5.7")
Ritratto o paesaggio • 40 KB di memoria ricette
Vedere anche
Servizio clienti (http://www.siemens.com/automation/)
Nota
STEP 7 è il componente software del portale TIA dedicato alla programmazione e la
configurazione. Oltre a STEP 7 il portale TIA comprende WinCC che consente di progettare
ed eseguire la visualizzazione del processo in runtime e la Guida in linea di WinCC e
STEP 7.
Hardware/software Requisiti
Tipo di processore Pentium M, 1.6 GHz o simile:
RAM 1 GB
Spazio disponibile sull'hard disk 2 GB sul drive di sistema C:\
Sistemi operativi • Windows 7 Home Premium o superiore (solo per STEP 7
Basic, non è supportato da STEP 7 Professional)
• Windows 7 o superiore (Professional, Enterprise, Ultimate)
Scheda grafica 32 MB RAM
Profondità di colore di 24 bit
Risoluzione schermo 1024 x 768
Rete Ethernet 20 Mbit/s o più veloce
Drive ottico DVD-ROM
Vista portale
① Portali per diversi task
② Task del portale selezionato
③ Pannello dell'azione selezionata
④ Passa alla vista progetto
Vista progetto
① Menu e barra degli strumenti
② Navigazione di progetto
③ Area di lavoro
④ Task card
⑤ Finestra di ispezione
⑥ Passa alla vista portale
⑦ Barra degli editor
STEP 7 mette a disposizione la barra degli strumenti "Preferiti" che permette all'utente di
accedere rapidamente alle istruzioni utilizzate di frequente. Per inserire l'istruzione nel
proprio segmento basta un clic sulla relativa icona!
(Per i "Preferiti" nell'albero delle istruzioni cliccare
due volte sull'icona.)
È possibile personalizzare i
"Preferiti" con estrema facilità
aggiungendo nuove istruzioni.
A tale scopo è sufficiente
trascinare l'istruzione nei
"Preferiti".
L'istruzione è ora a portata di clic!
L'istruzione Calculate permette di creare una funzione matematica che agisce su più
parametri di ingresso per generare il risultato, in base all'espressione definita.
Nell'albero delle istruzioni Basic ingrandire la cartella delle
funzioni matematiche. Fare doppio clic sull'istruzione
Calculate per inserire l'istruzione nel programma utente.
Per questo esempio inserire la seguente espressione per scalare un valore analogico
grezzo. (Le denominazioni "In" e "Out" corrispondono ai parametri dell'istruzione Calcola.)
Out value = ((Out high - Out low) / (In high - In low)) * (In value - In low) + Out low
Out = ((in4 - in5) / (in2 - in3)) * (in1 - in3) + in5
Dove: Out value (Out) Valore di uscita in scala
In value (in1) Valore di ingresso analogico
In high (in2) Limite superiore per il valore di ingresso in scala
In low (in3) Limite inferiore per il valore di ingresso in scala
Out high (in4) Limite superiore per il valore di uscita in scala
Out low (in5) Limite inferiore per il valore di uscita in scala
Nel box "Modifica l'istruzione Calcola" inserire l'espressione con i nomi dei parametri:
OUT = ((in4 - in5) / (in2 - in3)) * (in1 - in3) + in5
● Per aggiungere un ingresso o un'uscita fare clic su "Crea" oppure fare clic con il tasto
destro del mouse sul connettore dell'ingresso di uno dei parametri IN o OUT disponibili e
selezionare il comando "Inserisci ingresso".
● Per eliminare un ingresso o un'uscita fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore
dell'ingresso di uno dei parametri IN o OUT disponibili (se sono presenti più ingressi oltre
ai due originali) e selezionare il comando "Cancella".
Alcune delle istruzioni più complesse visualizzano solo gli ingressi e le uscite principali e
possono essere espanse. Per visualizzare tutti gli ingressi e le uscite fare clic sulla freccia
nella parte inferiore dell'istruzione.
Per passare da un editor all'altro tra quelli aperti, cliccare nelle relative icone nella barra degli
editor.
Per modificare il modo di funzionamento della CPU fare clic sui pulsanti "Avvia
CPU" e "Arresta CPU" nella barra degli strumenti.
Quando si configura la CPU nella Configurazione dispositivi si configura ilcomportamento di
avviamento nelle proprietà della CPU.
Il portale "Online & Diagnostica" mette a disposizione anche un pannello operatore per la
commutazione del modo di funzionamento della CPU online. Per utilizzare il pannello
operatore CPU è necessario essere collegati online alla CPU. La task card "Tool Online"
visualizza un pannello operatore che mostra lo stato di funzionamento della CPU online. Il
pannello operatore permette inoltre di modificare lo stato di funzionamento della CPU online.
Quando si caricano i nuovi collegamenti di rete la CPU deve essere impostata su STOP.
Per ricollegare il dispositivo è sufficiente creare un nuovo collegamento di rete alla porta del
dispositivo.
AVVERTENZA
Requisiti di installazione per i PLC S7-1200
I PLC SIMATIC S7-1200 sono controllori di tipo aperto. Devono essere installati in una
custodia, un armadio o una sala di controllo il cui accesso sia consentito esclusivamente al
personale autorizzato.
Il mancato rispetto di questi requisiti di installazione può causare la morte o gravi lesioni
alle persone e/o danni alle cose.
In fase di installazione dei PLC S7-1200 rispettare sempre i requisiti qui descritti.
Isolare i dispositivi S7-1200 dal calore, dall’alta tensione e dal rumore elettrico.
Una regola generale a cui attenersi durante il montaggio è quella di separare i dispositivi che
generano alta tensione e un elevato rumore elettrico dai dispositivi logici che funzionano con
basse tensioni, quali l’S7-1200.
Quando si configura la disposizione dell’S7-1200 nel pannello è bene individuare i dispositivi
che emettono calore e dislocare quelli elettronici nelle zone meno calde dell’armadio.
Riducendo l'esposizione alle alte temperature si garantisce una maggiore durata dei
dispositivi elettronici.
Va inoltre considerata la disposizione dei conduttori dei dispositivi nel pannello. È importante
non disporre i conduttori di segnale a bassa tensione e i cavi di comunicazione assieme ai
conduttori di potenza AC e ai conduttori DC ad alta corrente e a commutazione rapida.
CAUTELA
La temperatura ambiente massima consentita per il montaggio verticale è inferiore di 10
°C.
Per orientare un sistema S7-1200 montato verticalmente procedere come indicato nella
seguente figura.
Accertarsi che il sistema S7-1200 sia montato correttamente.
Quando si progetta la disposizione del sistema S7-1200 si deve prevedere uno spazio libero
sufficiente per il cablaggio e il collegamento dei cavi di comunicazione.
Nota
Il CM 1243-5 (modulo master PROFIBUS) richiede l'alimentazione dal sensore a 24 V DC
della CPU.
Se si utilizza un'unità di alimentazione esterna da 24 V DC, accertarsi che non sia collegata
in parallelo all’alimentazione per sensori della CPU. Per migliorare la protezione dal rumore
elettrico si consiglia di collegare il polo comune (M) dei diversi alimentatori.
AVVERTENZA
Se si collega un alimentatore esterno a 24 V DC in parallelo all'alimentazione per sensori a
24 V DC, può verificarsi un conflitto tra le due alimentazioni che cercheranno di imporre il
proprio livello di tensione di uscita preferenziale.
Ne potrebbero derivare una riduzione della durata o il guasto immediato di uno o entrambi
gli alimentatori, con conseguente funzionamento imprevedibile del sistema. Ciò può
causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
L’alimentazione per sensori DC e le unità di alimentazione esterna devono alimentare I/O
diversi.
AVVERTENZA
Se si collegano i morsetti M non isolati a potenziali di riferimento diversi si formano flussi di
corrente indesiderati che possono danneggiare il PLC e le apparecchiature a cui è
collegato o farli funzionare in modo imprevedibile.
Il mancato rispetto di queste istruzioni può provocare danni o un funzionamento imprevisto
e causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
È quindi importante accertarsi che i morsetti M non isolati del sistema S7-1200 siano
collegati allo stesso potenziale di riferimento.
1 Prima di installare il TS (Teleservice) Adapter IE Basic si devono collegare il TS Adapter e un modulo TS. La larghezza
complessiva ("larghezza A") è di 60 mm.
Ogni CPU, SM, CM e CP supporta il montaggio su una guida DIN o su un panello. Per
fissare il dispositivo alla guida DIN si utilizzano gli appositi ganci. Questi possono essere
anche estratti e impiegati come punti di fissaggio delle viti per montare l'unità direttamente
sul pannello. Il foro per i ganci DIN sul dispositivo ha una dimensione interna di 4,3 mm.
È necessario prevedere una zona termica di 25 mm sopra e sotto l'unità per consentire il
passaggio dell'aria.
Prima di installare o disinstallare dei dispositivi elettrici accertarsi che siano spenti.
Controllare inoltre che sia stata disinserita l'alimentazione dalle eventuali apparecchiature
collegate.
AVVERTENZA
Il montaggio o lo smontaggio dell'S7-1200 e delle relative apparecchiature in presenza di
alimentazione può provocare scosse elettriche o il funzionamento imprevisto delle
apparecchiature.
La mancata disinserzione dell'alimentazione dall’S7-1200 e da tutte le apparecchiature
collegate durante il montaggio o lo smontaggio può provocare la morte o gravi lesioni alle
persone e/o danni alle cose a causa di scosse elettriche o del funzionamento imprevisto
delle apparecchiature.
Attenersi sempre alle norme di sicurezza e accertarsi che l'S7-1200 sia isolata
dall'alimentazione prima di installare o disinstallare le CPU S7-1200 o le apparecchiature
collegate.
AVVERTENZA
Il montaggio errato di un'unità S7-1200 può determinare un funzionamento anomalo del
programma dell'S7-1200.
La sostituzione di un dispositivo S7-1200 con un modello diverso o il suo errato
posizionamento possono causare la morte, gravi lesioni personali e/o danni alle
apparecchiature a causa del funzionamento imprevisto delle stesse.
Sostituire l'S7-1200 con un dispositivo dello stesso modello e accertarsi di averlo collocato
nella posizione corretta.
AVVERTENZA
Non scollegare l'apparecchiatura in presenza di un'atmosfera infiammabile o esplosiva.
Lo scollegamento dell'apparecchiatura in un'atmosfera infiammabile o esplosiva può
provocare incendi o esplosioni che potrebbero causare la morte o gravi lesioni al personale
e/o danni alle cose.
In presenza di un'atmosfera infiammabile o esplosiva attenersi sempre alle norme di
sicurezza.
Nota
Le scariche elettrostatiche possono danneggiare il dispositivo o il relativo alloggiamento
nella CPU.
Quando lo si maneggia, si deve toccare una superficie metallica messa a terra e/o indossare
una fascetta di messa a terra.
Nota
Collegare i moduli di comunicazione alla CPU e montare l'intero gruppo di elementi come si
trattasse di un'unica unità. Montare i moduli di I/O separatamente, dopo aver installato la
CPU.
Per il montaggio delle unità sulla guida DIN o su pannello tenere presente quanto segue:
● Per il montaggio sulla guida DIN accertarsi che, sia nella CPU che nei CM collegati, il
gancio superiore sia bloccato (in posizione rientrata) e quello inferiore estratto.
● Una volta montati i dispositivi sulla guida DIN fissarli spingendo i ganci inferiori in
posizione di bloccaggio.
● Per il montaggio su pannello verificare che i ganci siano estratti.
Nota
Il tipo di vite sarà determinato dal materiale su cui si effettua il montaggio. Applicare la
coppia necessaria fino a quando la rondella a molla si appiattisce. Evitare di applicare
una coppia eccessiva sulle viti di montaggio. Non utilizzare una vite a testa piatta.
Nota
Se si installa la CPU in un ambiente soggetto a forti vibrazioni o in posizione verticale è
consigliabile fissare la guida DIN con gli appositi arresti. Per accertarsi che i moduli
restino collegati applicare alla guida DIN una staffa terminale (8WA1 808 or 8WA1 805).
Se il sistema si trova in un ambiente soggetto a forti vibrazioni, il montaggio della CPU su
pannello garantirà una maggiore protezione.
Task Procedimento
1. Montare la guida DIN. Fissare la guida al pannello di montaggio ogni 75 mm.
2. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano scollegate
dall'alimentazione elettrica.
3. Agganciare la CPU sopra la guida DIN.
4. Estrarre il gancio per la guida DIN sotto la CPU in modo che questa possa
adattarsi alla guida.
5. Ruotare la CPU verso il basso per posizionarla sulla guida.
6. Premere i ganci in modo da bloccare la CPU alla guida.
Task Procedimento
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-
1200 siano scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Scollegare i morsetti di I/O, i conduttori e i cavi dalla
CPU (Pagina 63).
3. Smontare la CPU e gli eventuali moduli di
comunicazione collegati come fossero un'unica unità.
Tutti i moduli di I/O devono restare montati.
4. Se è stato collegato un SM alla CPU, disinserire il
connettore di bus:
– Inserire un cacciavite a lato della linguetta posta
sopra il modulo di I/O.
– Premere verso il basso per sganciare il connettore
dalla CPU.
– Far scorrere la linguetta completamente verso
destra.
5. Smontare la CPU:
– Estrarre il gancio per la guida DIN in modo da
sbloccare la CPU dalla guida.
– Ruotare la CPU verso l'alto e sganciarla dalla guida,
quindi smontarla dal sistema.
Task Procedimento
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano
scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Togliere i coperchi della morsettiera superiore e inferiore della CPU.
3. Inserire un cacciavite nell'intaglio dietro il coperchio posto sopra la
CPU.
4. Far leva con delicatezza sul coperchio e toglierlo dalla CPU.
5. Inserire il modulo nella sua sede di montaggio sopra la CPU.
6. Premere con forza il modulo finché non scatta in posizione.
7. Rimontare i coperchi delle morsettiere.
Task Procedimento
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano
scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Togliere i coperchi della morsettiera superiore e inferiore della CPU.
3. Inserire un cacciavite nell'intaglio posto sopra l'unità.
4. Far leva con delicatezza sul modulo per sganciarlo dalla CPU.
5. Estrarre il modulo dalla sua sede di montaggio sopra la CPU.
6. Rimontare il coperchio della CPU.
7. Rimontare i coperchi delle morsettiere.
Tabella 3- 6 Montaggio di un SM
Task Procedimento
Gli SM possono essere montati dopo aver installato la CPU.
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200
siano scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Togliere il coperchio del connettore sul lato destro della
CPU:
– Inserire un cacciavite nell'intaglio sopra il coperchio.
– Far leva con delicatezza sul coperchio per toglierlo.
3. Conservarlo per poterlo eventualmente riutilizzare.
Collegare l'SM alla CPU:
1. Collocare l'SM a fianco della CPU.
2. Agganciare l'SM sopra la guida DIN.
3. Estrarre il gancio per la guida DIN posto in basso in modo
che l'SM possa incastrarsi sulla guida.
4. Ruotare l'SM verso il basso in modo da posizionarla a fianco
della CPU e premere il gancio in alto per bloccarla sulla
guida.
Con questa operazione si realizzano i collegamenti sia meccanici che elettrici per
l'SM.
1. Inserire un cacciavite a lato della linguetta posta sopra l'SM.
2. Spingere completamente la linguetta verso sinistra per inserire il connettore di
bus nella CPU.
La stessa procedura consente di installare un modulo di I/O in un modulo I/O.
Tabella 3- 7 Smontaggio di un SM
Task Procedimento
Gli SM possono essere smontati senza dover smontare anche la CPU o altri
eventuali SM.
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano scollegate
dall'alimentazione elettrica.
2. Scollegare i morsetti di I/O e i conduttori dall'SM (Pagina 63).
3. Disinserire il connettore di bus.
– Inserire un cacciavite a lato della linguetta posta sopra l'SM.
– Premere verso il basso per sganciare il connettore dalla CPU.
– Far scorrere la linguetta completamente verso destra.
Se è presente un altro SM sulla destra ripetere le operazioni anche per questo
modulo.
Smontare l'SM:
1. Estrarre il gancio per la guida DIN posto in basso in modo da sganciare l'SM
dalla guida.
2. Ruotare l'SM verso l'alto e toglierla dalla guida. Smontare l'SM dal sistema.
3. Se necessario rimettere il coperchio sul connettore di bus della CPU per evitare
che vi entri della sporcizia.
La stessa procedura consente di disinstallare un modulo di I/O da un modulo I/O.
Tabella 3- 8 Montaggio di un CM o CP
Task Procedura
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200
siano scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Innanzitutto è necessario collegare il CM alla CPU, quindi
si può montare l'intero gruppo di elementi sulla guida DIN
o sul pannello come si trattasse di un'unica unità.
3. Togliere il coperchio del bus dal lato sinistro della CPU:
– Inserire un cacciavite nell'intaglio sopra il coperchio del
bus.
– Far leva con delicatezza sul bordo superiore del
coperchio.
4. Togliere il coperchio del bus. Conservarlo per poterlo
eventualmente riutilizzare.
5. Collegare il CM o CP alla CPU:
– Allineare il connettore di bus e i perni del CM con i fori
della CPU
– Premere le unità una contro l'altra finché i perni
scattano in posizione.
6. Montare la CPU e il CP sulla guida DIN o sul pannello.
Tabella 3- 9 Smontaggio di un CM o CP
Task Procedura
La CPU e i CM possono essere smontati dalla guida DIN o dal pannello come
fossero un'unica unità.
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano scollegate
dall'alimentazione elettrica.
2. Scollegare i morsetti di I/O, tutti i conduttori e i cavi dalla CPU e dai CM.
3. Per il montaggio sulla guida DIN estrarre i ganci inferiori della CPU e dei CM.
4. Smontare la CPU e i CM dalla guida DIN o dal pannello.
5. Afferrare la CPU e i CM tenendoli ben saldi e staccarli.
ATTENZIONE
Separare i moduli senza utilizzare attrezzi.
Non utilizzare attrezzi per separare i moduli perché li si potrebbero danneggiare.
Task Procedimento
Preparare il sistema per lo smontaggio della morsettiera disinserendo l'alimentazione dalla
CPU e aprendo il coperchio della morsettiera.
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano scollegate
dall'alimentazione elettrica.
2. Ispezionare il bordo superiore della morsettiera e cercare l'intaglio in cui inserire il
cacciavite.
3. Inserire la lama del cacciavite nell'intaglio.
4. Far leva con delicatezza sul bordo superiore della morsettiera spingendola fuori dalla
CPU. La morsettiera si sgancia con uno scatto.
5. Afferrare la morsettiera ed estrarla dalla CPU.
Task Procedimento
Preparare i componenti per il montaggio della morsettiera disinserendo l'alimentazione dalla
CPU e aprendo il coperchio della morsettiera.
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano scollegate
dall'alimentazione elettrica.
2. Allineare la morsettiera ai perni dell'unità.
3. Allineare il lato di cablaggio con il bordo della base della morsettiera.
4. Premere con forza e ruotare la morsettiera fino ad agganciarla in posizione.
Verificare che sia allineata e innestata correttamente.
Task Procedimento
Per montare il connettore maschio:
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano
scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Inserire il connettore maschio nel connettore di bus sul lato destro
del modulo di I/O o della CPU.
Per smontare il connettore maschio:
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-1200 siano
scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Estrarre il connettore maschio per liberarlo dal modulo di I/O o dalla
CPU.
Task Procedimento
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature
S7-1200 siano scollegate dall'alimentazione
elettrica.
2. Inserire il connettore femmina nel connettore di bus
sul lato sinistro del modulo di I/O.
3. Inserire l'occhiello del connettore femmina nel
connettore di bus del case premendo leggermente
per agganciarlo.
4. Bloccare il connettore in posizione:
– Inserire un cacciavite a lato della linguetta posta
sopra il modulo di I/O.
– Far scorrere completamente la linguetta verso
sinistra.
Per agganciare il connettore occorre far scorrere la
relativa linguetta fino in fondo a sinistra. La linguetta
del connettore deve essere bloccata in posizione.
Task Procedimento
1. Accertarsi che la CPU e tutte le apparecchiature S7-
1200 siano scollegate dall'alimentazione elettrica.
2. Sbloccare il connettore:
– Inserire un cacciavite a lato della linguetta posta
sopra il modulo di I/O.
– Premere leggermente la linguetta e farla scorrere
completamente verso destra.
3. Sollevare leggermente il connettore per sganciare
l'occhiello.
4. Smontare il connettore femmina.
Nota
Installazione del cavo di prolunga in un ambiente soggetto a vibrazioni
Se si collega la prolunga a dei moduli di espansione che si spostano, con il tempo il
connettore maschio e l'aggancio a scatto possono allentarsi.
Fissare il connettore maschio alla guida DIN (o a un altro punto) con una fascetta in modo
da ridurre ulteriormente la tensione sul cavo.
Quando si installa il cavo, evitare di tirarlo. Al termine dell'installazione accertarsi che il
collegamento tra il cavo e il modulo sia posizionato correttamente.
Nota
Se si toccano i contatti del connettore ④ del modulo TS il modulo si può danneggiare.
Per evitare di danneggiare il modulo TS con le scariche elettrostatiche attenersi alle direttive
ESD. Prima di collegare il modulo TS e il TS Adapter assicurarsi che entrambi siano
disattivati.
Nota
Prima di collegare il modulo TS e il TS Adapter accertarsi che i pin di contatto ④ non siano
piegati.
Quando si effettua il collegamento verificare che il connettore maschio e gli elementi guida
siano posizionati correttamente.
Collegare il modulo TS solo al TS Adapter. Non forzare per collegare il TS Adapter a un
dispositivo diverso, ad es. una CPU S7-1200. Non modificare la struttura meccanica e non
rimuovere né danneggiare gli elementi guida.
Nota
La scheda SIM può essere estratta o inserita solo se il TS module GSM è scollegato
dall'alimentazione.
Procedimento Compito
Utilizzare un oggetto appuntito
per premere il pulsante di
espulsione del vassoio della
scheda SIM (nella direzione
indicata dalla freccia) ed
estrarre il vassoio.
Nota
Accertarsi che il vassoio della scheda SIM sia orientato nella direzione corretta. In caso
contrario la scheda SIM non fa contatto con il modulo e il pulsante di espulsione potrebbe
non far fuoriuscire il vassoio.
Nota
Se si installa l'unità TS verticalmente o in un ambiente con vibrazioni molto forti il modulo
TS potrebbe scollegarsi dal TS Adapter. Per accertarsi che i moduli restino uniti applicare
alla guida DIN la staffa terminale 8WA1 808.
Task Procedimento
Montaggio:
1. Agganciare alla guida DIN ② il TS Adapter già collegato al modulo
TS ①.
2. Ruotare l'unità all'indietro finché non scatta in posizione.
3. Fissare i moduli alla guida DIN premendo l'apposito gancio su ciascun
modulo.
Smontaggio:
1. Estrarre il cavo analogico e quello Ethernet dal lato inferiore del TS
Adapter.
2. Scollegare il TS Adapter dall'alimentazione.
3. Sbloccare i due moduli dalla guida con un cacciavite.
4. Ruotare l'unità verso l'alto per sganciarla dalla guida DIN.
AVVERTENZA
Requisiti di sicurezza per il montaggio e lo smontaggio del TS Adapter.
Prima di staccare l'alimentazione dall'unità scollegare la messa a terra del TS Adapter
estraendo il cavo analogico e il cavo Ethernet. Il mancato rispetto di questa precauzione
può causare la morte, gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose a causa del
funzionamento imprevisto delle apparecchiature.
Durante il montaggio e lo smontaggio del TS Adapter rispettare sempre i requisiti indicati.
Presupposti
Prima di mettere a terra o cablare dei dispositivi elettrici accertarsi che siano spenti.
Controllare inoltre che sia stata disinserita l'alimentazione dalle eventuali apparecchiature
collegate.
Per il cablaggio dell'S7-1200 e delle apparecchiature collegate attenersi alle normative
vigenti. L'installazione e l'utilizzo del sistema devono essere conformi alle norme nazionali e
locali. Rivolgersi alle autorità locali competenti per stabilire quali norme e regolamenti siano
applicabili al caso specifico.
AVVERTENZA
Il montaggio o il cablaggio dell'S7-1200 e delle relative apparecchiature in presenza di
alimentazione può provocare scosse elettriche o il funzionamento imprevisto delle
apparecchiature.
La mancata disinserzione dell'alimentazione dall’S7-1200 e da tutte le apparecchiature
collegate durante l'installazione o la disinstallazione può provocare la morte o gravi lesioni
alle persone e/o danni alle cose a causa di scosse elettriche o del funzionamento
imprevisto delle apparecchiature.
Attenersi sempre alle norme di sicurezza e accertarsi che l'S7-1200 sia isolata
dall'alimentazione prima di installare o disinstallare l'S7-1200 o le apparecchiature
collegate.
AVVERTENZA
In condizioni non sicure i dispositivi di comando possono funzionare in modo errato e
determinare un funzionamento scorretto delle apparecchiature comandate.
Ciò può causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Prevedere una funzione di arresto d’emergenza, dispositivi elettromeccanici di esclusione o
altre protezioni ridondanti che siano indipendenti dall’S7-1200.
AVVERTENZA
Se si utilizzano alimentatori non isolati o a isolamento singolo per alimentare i circuiti con
bassa tensione da una linea AC, si possono generare tensioni pericolose nei circuiti che
dovrebbero invece essere sicuri in caso di contatto dell’operatore, come i circuiti di
comunicazione e il cablaggio a bassa tensione dei sensori.
Queste alte tensioni improvvise possono provocare scosse elettriche e causare la morte o
gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Utilizzare esclusivamente convertitori da alta a bassa tensione approvati come sorgente di
alimentazione di circuiti a tensione limitata sicura in caso di contatto dell'operatore.
Nota
L'efficacia di un circuito di soppressione dipende dall'applicazione e deve essere verificata
per ogni caso specifico. Verificare che tutti i componenti siano impostati correttamente e
utilizzare un oscilloscopio per osservare il transiente di disattivazione.
Circuito di soppressione tipico per le uscite DC o a relè che commutano carichi induttivi DC
Circuito di soppressione tipico per le uscite relè che commutano carichi induttivi AC
La soluzione di automazione S7-1200 può essere costituita da un telaio centrale con la CPU
S7-1200 e altri moduli. Il termine "telaio centrale" si riferisce all'installazione della CPU e dei
relativi moduli sia sulla guida che su pannello. I moduli (SM, SB, BB, CB, CM o CP) vengono
rilevati e collegati solo all'accensione.
● Non è consentito inserire o estrarre i moduli dal telaio centrale in presenza di tensione (a
caldo). Non inserire né estrarre i moduli dal telaio centrale quando la CPU è alimentata.
AVVERTENZA
Requisiti di sicurezza per l'inserimento o l'estrazione dei moduli
L'inserimento o l'estrazione di un modulo (SM, SB, BB, CD, CM o CP) dal telaio centrale
quando la CPU è alimentata può determinare un comportamento imprevedibile e
causare danni alle apparecchiature e/o alle persone.
Scollegare sempre la CPU e il telaio centrale dall'alimentazione e, prima di inserire o
estrarre un modulo dal telaio, adottare le necessarie misure di sicurezza.
● La memory card SIMATIC può essere inserita ed estratta anche quando la CPU è
alimentata. Se si inserisce o si estrae una memory card quando la CPU è in RUN, la CPU
passa in STOP.
ATTENZIONE
Rischi in caso di estrazione della memory card con la CPU in RUN.
Se si inserisce o si estrae una memory card quando la CPU è in RUN, la CPU passa in
STOP e può causare danni alle apparecchiature o al processo controllato.
Quando si inserisce o si estrae una memory card la CPU passa immediatamente in
STOP. Prima di inserire o estrarre una memory card accertarsi che la CPU non stia
controllando una macchina o un processo. Installare sempre un circuito di arresto
d'emergenza per l'applicazione o il processo.
Per assegnare I/O digitali o analogici a una partizione dell'immagine di processo o per
escluderli dall'aggiornamento dell'immagine di processo procedere nel seguente modo:
1. Visualizzare la scheda Proprietà del dispositivo appropriato in Configurazione dispositivi.
2. Espandere le selezioni in "Generale" fino a individuare gli I/O desiderati.
3. Selezionare "Indirizzi I/O".
4. In opzione selezionare un OB specifico dall'elenco a discesa "Blocco organizzativo".
5. Nell'elenco a discesa "Immagine di processo" impostare "Aggiornamento automatico" su
"PIP1", "PIP2", "PIP3", "PIP4" o "Nessuno". Se si seleziona "Nessuno" si può solo
leggere da/scrivere in quel particolare I/O mediante le istruzioni dirette. Per reintegrare gli
I/O nell'aggiornamento automatico dell'immagine di processo ripristinare l'impostazione
"Aggiornamento automatico".
Mentre l'istruzione viene eseguita si possono leggere direttamente i valori degli ingressi fisici
e scrivere direttamente quelli delle uscite. La lettura diretta accede allo stato attuale
dell'ingresso fisico senza aggiornare l'area dell'immagine di processo, indipendentemente
dal fatto che l'ingresso sia configurato per essere salvato nell'immagine di processo. La
scrittura diretta in un'uscita fisica aggiorna sia l'area dell'immagine di processo delle uscite
(se l'uscita è configurata per essere salvata nell'immagine di processo) che l'uscita fisica.
Per fare in modo che il programma acceda ai dati di I/O direttamente da un ingresso o
un'uscita fisica invece che dall'immagine di processo aggiungere il suffisso ":P" all'indirizzo di
I/O.
Nota
Utilizzo delle partizioni dell'immagine di processo
Se si assegna un I/O a una partizione dell'immagine di processo (da PIP1 a PIP4) senza
assegnarvi un OB, la CPU non aggiorna mai l'I/O verso o dall'immagine di processo.
Assegnare a una PIP un I/O senza assegnarvi anche un OB equivale ad assegnare
l'immagine di processo a "Nessuna". È possibile leggere l'I/O direttamente dall'I/O fisico
mediante un'istruzione di lettura diretta o scrivervi mediante un'istruzione di scrittura diretta.
La CPU non aggiorna l'immagine di processo.
La CPU supporta I/O distributi per entrambe le reti PROFINET e PROFIBUS (Pagina 523).
ATTENZIONE
Gli errori riparabili possono far sì che la CPU commuti su STOP.
La CPU può passare in STOP a causa di errori riparabili, ad es. il guasto di un modulo
di segnale sostituibile, oppure a causa di guasti temporanei, quali interferenze nella
linea elettrica o un'accensione irregolare. Queste condizioni potrebbero causare danni
materiali.
Se è stata configurata su "Avviamento a caldo - prima di RETE OFF", la CPU passa nel
modo di funzionamento in cui si trovava prima dell'interruzione dell'alimentazione o del
guasto. Se al momento dell'interruzione dell'alimentazione o del guasto la CPU era in
STOP, quando viene riaccesa passa in STOP e ci rimane finché non riceve il comando
di passare in RUN. Se al momento dell'interruzione dell'alimentazione o del guasto la
CPU era in RUN, quando viene riaccesa passa in RUN a meno che non rilevi errori che
glielo impediscono.
Configurare le CPU che devono funzionare indipendentemente dal collegamento STEP
7 su "Avviamento a caldo - RUN", in modo che possano tornare in RUN al successivo
ciclo di spegnimento/riaccensione.
AVVIAMENTO RUN
A Cancella l'area di memoria I ① Scrive la memoria Q nelle uscite fisiche
(immagine)
B Inizializza l'area di memoria ② Copia lo stato degli ingressi fisici nella
(immagine) delle uscite Q con zero, memoria I
con l'ultimo valore o con il valore
sostitutivo (a seconda della
configurazione) e imposta a zero le
uscite PB, PN e AS-i
C Inizializza la memoria M non a ③ Esegue gli OB di ciclo
ritenzione e i blocchi dati riportandoli al
loro valore iniziale e abilita l'allarme di
schedulazione orologio e gli eventi
dell'orologio configurati.
Esegue gli OB di avvio.
D Copia lo stato degli ingressi fisici nella ④ Esegue l'autotest
memoria I
E Memorizza gli eventi di allarme nella ⑤ Elabora gli allarmi e la comunicazione in un
coda d'attesa per l'elaborazione dopo il punto qualsiasi del ciclo di scansione
passaggio in RUN
F Abilita la scrittura della memoria Q
nelle uscite fisiche
Elaborazione dell'AVVIAMENTO
Quando il modo di funzionamento cambia da STOP a RUN, la CPU azzera gli ingressi
dell'immagine di processo, inizializza l'immagine di processo delle uscite ed elabora l'OB di
avvio. Ogni volta che le istruzioni dell'OB di avvio accedono in lettura agli ingressi
dell'immagine di processo, leggono uno zero invece del valore attuale degli ingressi fisici.
Per leggere lo stato attuale di un ingresso fisico durante il modo di avviamento si deve
effettuare una lettura diretta. In seguito vengono eseguiti gli OB di avvio e le FC e gli FB a
cui sono associati. Se sono presenti più OB di avvio vengono eseguiti ciascuno in base al
proprio numero, a partire da quello più basso.
Ogni OB di avvio include informazioni che consentono di determinare se i dati a ritenzione e
l'orologio hardware sono validi. All'interno degli OB di avvio si possono programmare delle
istruzioni che esaminino tali valori di avvio ed eseguano l'azione appropriata. Gli OB di avvio
supportano le seguenti posizioni di avvio:
Il sistema garantisce che il ciclo di scansione termini entro un tempo detto "tempo di
controllo del ciclo" o "tempo massimo"; in caso contrario viene generato un evento di errore
temporale.
● Ciascun ciclo di scansione inizia recuperando dall'immagine di processo i valori attuali
delle uscite digitali e analogiche e scrivendoli nelle uscite fisiche della CPU e dei moduli
SB e SM configurati per l'aggiornamento automatico degli I/O (configurazione di default).
Quando un'istruzione accede a un'uscita fisica vengono aggiornate sia l'immagine di
processo delle uscite che l'uscita fisica stessa.
● Il ciclo di scansione continua leggendo i valori attuali degli ingressi digitali e analogici
dalla CPU e dai moduli SB e SM configurati per l'aggiornamento automatico
(configurazione di default) e scrivendoli nell'immagine di processo. Quando un'istruzione
accede a un ingresso fisico, accede al suo valore ma non aggiorna l'immagine di
processo degli ingressi.
● Dopo la lettura degli ingressi il programma utente viene eseguito dalla prima all'ultima
istruzione, ovvero vengono elaborati tutti gli OB di ciclo e le FC e gli FB a cui sono
associati. Gli OB di ciclo vengono eseguiti in base al loro numero, a partire da quello più
basso.
La comunicazione viene elaborata periodicamente nel corso del ciclo di scansione,
eventualmente interrompendo l'esecuzione del programma utente.
L'autotest comprende controlli periodici del sistema e dello stato dei moduli di I/O.
Gli allarmi possono verificarsi durante una parte qualsiasi del ciclo di scansione e sono
comandati da eventi. Quando si verifica un evento la CPU interrompe il ciclo di scansione e
richiama l'OB configurato per elaborarlo. Quando l'OB conclude l'elaborazione dell'evento la
CPU riprende l'esecuzione del programma utente dal punto in cui l'ha interrotto.
4.1.3.1 OB di ciclo
Gli OB di ciclo vengono eseguiti ciclicamente quando la CPU è in RUN. Il blocco principale
del programma è un OB di ciclo che contiene le istruzioni che controllano il programma e i
richiami degli altri blocchi utente. Si possono avere più OB di ciclo che vengono eseguiti
dalla CPU in ordine numerico. Per default è impostato quello principale (OB1).
4.1.3.2 OB di avvio
Gli OB di avvio vengono eseguiti una volta quando il modo di funzionamento della CPU
cambia da STOP a RUN, anche quando la CPU passa in RUN all'accensione e nelle
transizioni da STOP a RUN attivate da un comando. Quando termina l'avvio inizia
l'esecuzione del "ciclo di programma" principale.
Eventi di avvio
L'evento di avvio si verifica una volta in seguito al passaggio da STOP a RUN e fa sì che la
CPU esegua gli OB di avvio. Si possono configurare diversi OB per l'evento di avvio, che
vengono eseguiti in ordine numerico.
Per inserire nel progetto un OB di allarme di errore temporale, si deve aggiungere un allarme
di errore temporale facendo doppio clic su "Inserisci nuovo blocco" in "Blocchi di
programma" nell'albero e scegliere "Blocco organizzativo" e "OB di errore temporale".
La priorità per una nuova CPU V4.0 è 22. In caso di sostituzione di una CPU V3.0 con una
CPU V4.0 (Pagina 1025) la priorità è 26, quella che era valida per la V3.0. In ogni caso il
campo della priorità può essere modificato e la priorità può essere impostata su ogni valore
compreso tra 22 e 26.
Nota
Errori di diagnostica per dispositivi analogici locali multicanale (I/O, RTD e termocoppia)
L'OB di allarme di errore di diagnostica può segnalare solo un errore di diagnostica del
canale per volta.
Se si verifica un errore in due canali di un dispositivo multicanale, il secondo errore avvia
l'OB di allarme di errore di diagnostica solo nei seguenti casi: il primo errore nel canale viene
eliminato, l'esecuzione dell'OB avviata dal primo errore viene conclusa e il secondo errore è
ancora presente.
Nota
L'informazione di avvio dell'OB di errore di diagnostica si riferisce all'intero sottomodulo se
non sono presenti eventi di diagnostica
In V3.0 l'informazione di avvio per un evento di errore di diagnostica in uscita indicava
sempre l'origine dell'evento. In V4.0, se l'evento in uscita esce dal sottomodulo senza
generare alcuna diagnostica, l'informazione di avvio si riferirà all'intero sottomodulo
(16#8000) anche se l'origine dell'evento era un canale specifico.
Ad esempio, se la rottura di un conduttore attiva un evento di errore di diagnostica nel
canale 2, il guasto viene riparato e l'evento di errore di diagnostica viene eliminato,
l'informazione di avvio non farà riferimento al canale 2 ma al sottomodulo (16#8000).
Tabella 4- 8 Informazioni di avvio per l'OB di guasto del telaio o della stazione
● Alla fine del mese: l'allarme si verifica l'ultimo giorno di tutti i mesi all'ora specificata.
● Ogni anno: l'allarme si verifica ogni anno alla data specificata (mese e giorno). Non si può
indicare come data il 29 febbraio.
4.1.3.11 OB di stato
Gli OB di stato vengono eseguiti se uno slave DPV1 o PNIO attiva un allarme di stato.
Questo può accadere se il componente (modulo o telaio) di uno slave DPV1 o PNIO cambia
modo di funzionamento, ad esempio da RUN a STOP.
Eventi di stato
Per maggiori informazioni sugli eventi che attivano allarmi di stato consultare la
documentazione fornita dal produttore dello slave DPV1 o PNIO.
4.1.3.12 OB di aggiornamento
Gli OB di aggiornamento vengono eseguiti se uno slave DPV1 o PNIO attiva un allarme di
aggiornamento.
Eventi di aggiornamento
Per maggiori informazioni sugli eventi che attivano allarmi di aggiornamento consultare la
documentazione fornita dal produttore dello slave DPV1 o PNIO.
4.1.3.13 OB di profilo
Gli OB di profilo vengono eseguiti se uno slave DPV1 o PNIO attiva un allarme specifico di
un profilo.
Eventi di profilo
Per maggiori informazioni sugli eventi che attivano allarmi di profilo consultare la
documentazione fornita dal produttore dello slave DPV1 o PNIO.
4.1.3.14 Priorità di esecuzione degli eventi e loro inserimento nella coda d'attesa
L'elaborazione della CPU è comandata da eventi Un evento attiva un OB di allarme da
eseguire. L'OB di allarme per un dato evento può essere specificato durante la creazione del
blocco o la configurazione dei dispositivi oppure mediante un'istruzione ATTACH o
DETACH. Alcuni eventi, come quelli ciclici o del ciclo del programma, si verificano con
regolarità, altri, ad es. gli eventi di avvio e di ritardo, una sola volta. Alcuni eventi, come quelli
di fronte negli ingressi o dei contatori veloci, si verificano in seguito a un evento avviato
dall'hardware. Gli eventi, come quelli di errore di diagnostica e errore temporale, si verificano
solo in seguito a un errore. Per determinare l'ordine di elaborazione degli OB di allarme si
utilizzano le priorità e le code.
La CPU elabora gli eventi in base alla loro priorità; 1 rappresenta la priorità minima e 26 la
massima. Prima della V4.0 della CPU dell'S7-1200 ogni tipo di OB apparteneva a una classe
di priorità fissa (da 1 a 26). Con la V4.0 è possibile assegnare una classe di priorità ad ogni
OB che si configura. Il numero della priorità si configura negli attributi delle proprietà dell'OB.
Si considerino i seguenti due casi in cui degli eventi di allarme avviano un OB di ciclo e uno
di allarme di ritardo. In entrambi i casi all'OB di allarme di ritardo (OB201) non è assegnata
alcuna immagine di processo parziale (Pagina 77) e viene eseguito con priorità 4. All'OB di
ciclo (OB200) è assegnata un'immagine di processo parziale IPP1 e viene eseguito con
priorità 2. Le figure seguenti mostrano la differenza di esecuzione tra la modalità con e
quella senza interruzioni:
Nota
Se si configura la modalità di esecuzione dell'OB senza interruzioni, un OB di errore
temporale non può interrompere gli OB di allarme, fatta eccezione per quelli di ciclo. Prima
della V4.0 della CPU S7-1200 un OB di errore temporale poteva interrompere qualsiasi OB
in esecuzione. Con la V4.0 è necessario configurare l'esecuzione degli OB con interruzioni
per consentire a un OB di errore temporale (o qualsiasi altro OB con priorità superiore) di
interrompere gli OB in esecuzione che non sono OB di ciclo.
Tabella 4- 13 Eventi di OB
Per maggiori informazioni vedere l'argomento "Sostituzione di una CPU V3.0 con una CPU
V4.0 (Pagina 1025)".
La CPU riconosce inoltre altri eventi ai quali non sono assegnati OB. La tabella seguente
descrive questi eventi e le rispettive azioni della CPU:
Per maggiori informazioni sul ciclo di scansione consultare il capitolo "Controllo del tempo di
ciclo". (Pagina 98)
Memoria a ritenzione
Per evitare che alcuni dati vadono persi in caso di interruzione dell'alimentazione, li si può
impostare come dati a ritenzione. La CPU consente di configurare come dati a ritenzione
quanto segue:
● Memoria di merker (M): la larghezza precisa della memoria di merker può essere definita
nella tabella delle variabili del PLC o nell'elenco delle assegnazioni. La memoria di
merker a ritenzione inizia sempre dall'MB0 e prosegue senza interruzioni verso l'alto per il
numero di byte specificato. Il valore può essere indicato nella tabella delle variabili del
PLC o nell'elenco delle assegnazioni facendo clic sull'icona della barra degli strumenti
"Ritenzione". Immettere il numero di byte M a ritenzione a partire da MB0.
● Variabili di un blocco funzionale (FB): se un FB è stato impostato come FB "ottimizzato" il
relativo editor di interfaccia contiene la colonna "Retain", che consente di selezionare
"Retentive", "Non-retentive" o "Set in IDB" per ciascuna variabile. Questa colonna
compare anche nel DB di istanza creato durante l'inserimento dell'FB nell'editor di
programma. Lo stato di ritenzione di una variabile può essere modificato dall'editor di
interfaccia del DB solamente se è stato selezionato "Imposta nell'IDB" (IDB = blocco dati
di istanza) in Ritenzione per la variabile dell'FB ottimizzato.
Se un FB è stato creato con "Standard - compatibile con S7-300/400", il relativo editor di
interfaccia non contiene la colonna "Ritenzione". Il DB di istanza creato in seguito
all'inserimento di questo FB nell'editor di programma contiene una colonna "Retain"
modificabile. In questo caso se si seleziona l'opzione "Retain" per una variabile qualsiasi,
vengono selezionate tutte le variabili. Allo stesso modo, se si deseleziona l'opzione per
una variabile vengono deselezionate tutte le variabili. Se durante la configurazione di un
FB è stata attivata l'opzione "Standard - compatibile con S7-300/400", è possibile
modificare lo stato "a ritenzione" dall'editor dei DB di istanza, sempre tenendo conto del
fatto che tutte le variabili verranno impostate sullo stesso stato.
Una volta creato l'FB non è più possibile modificare l'opzione "Standard - compatibile con
S7-300/400". Questa può essere selezionato solo se si crea l'FB. Per determinare se un
FB è stato configurato come "Ottimizzato" o "Standard - compatibile con S7-300/400",
selezionarlo e fare clic con il tasto destro del mouse nell'albero del progetto, scegliere
"Proprietà" e quindi "Attributi". Se selezionata, la casella di spunta "Accesso ottimizzato al
blocco" indica che un blocco è ottimizzato. In caso contrario si tratta di un blocco
standard ed è compatibile con le CPU S7-300/400.
● Variabili di un blocco dati globale: riguardo all'assegnazione dello stato "a ritenzione" i DB
globali si comportano in modo simile agli FB. A seconda dell'impostazione per l'accesso
al blocco è possibile impostare lo stato "a ritenzione" per variabili singole o per tutte le
variabili di un blocco dati globale.
– Se quando si crea il DB si seleziona "Ottimizzato", si può impostare lo stato a
ritenzione per ogni singola variabile.
– Se quando si crea il DB si seleziona "Standard - compatibile con S7-300/400", lo stato
"a ritenzione" viene impostato per tutte le variabili del DB, per cui le variabili sono tutte
a ritenzione oppure tutte non a ritenzione.
La CPU supporta complessivamente 10240 byte di dati a ritenzione. Per sapere quanti dati a
ritenzione sono disponibili fare clic sull'icona della barra degli strumenti "Ritenzione" nella
tabella delle variabili del PLC o nell'elenco delle assegnazioni. Nonostante qui venga
specificato il campo a ritenzione della memoria M, la seconda riga indica la memoria
complessivamente disponibile sia per i merker che per i DB. Si noti che perché questo valore
sia preciso è necessario compilare tutti i blocchi dati con le variabili a ritenzione.
Nota
Il caricamento del programma non cancella né modifica i valori della memoria a ritenzione.
Per cancellare la memoria a ritenzione prima di caricare un programma riportare la CPU alle
impostazioni di fabbrica prima di procedere al caricamento.
CAUTELA
Rischi in caso di sovrascrittura dei bit dei merker di sistema o dei merker di clock
Se si sovrascrivono i bit dei merker di sistema o i merker di clock, i dati di queste funzioni
possono danneggiarsi e causare il funzionamento errato del programma utente provocando
danni alle apparecchiature e lesioni alle persone.
Poiché sia i merker di clock che quelli di sistema non sono riservati nella memoria M, le
istruzioni o comunicazioni possono scrivervi danneggiando i dati.
È quindi opportuno evitare di scrivere i dati in questi indirizzi, al fine di garantire la corretta
esecuzione delle funzioni, e prevedere sempre un circuito di arresto d’emergenza per il
processo o la macchina.
I merker di sistema configurano un byte contenente bit che si attivano (valore = 1) per un
evento specifico.
7 6 5 4 3 2 1 0
Riservati Sempre spento Sempre acceso Indicatore di stato di Indicatore di prima
Valore 0 Valore 0 Valore 1 diagnostica scansione
• 1: Cambiamento • 1: Prima scansione
• 0: Nessun dopo l'avviamento
cambiamento • 0: Nessuna prima
scansione
I merker di clock configurano un byte che attiva e disattiva ciclicamente i singoli bit a
intervalli prestabiliti. Ciascun bit di clock genera un impulso ad onda quadra nel
corrispondente bit di memoria M. Questi bit possono essere utilizzati come bit di comando, in
particolare per le istruzioni con i fronti, per attivare delle azioni cicliche nel codice utente.
Numero bit 7 6 5 4 3 2 1 0
Nome della variabile
Periodo/i 2,0 1,6 1,0 0,8 0,5 0,4 0,2 0,1
Frequenza (Hz) 0,5 0,625 1 1,25 2 2,5 5 10
Poiché i merker di clock funzionano in modo asincrono rispetto al ciclo della CPU, lo stato dei merker di clock può cambiare
molte volte durante un ciclo lungo.
Nell'esempio l’area di memoria e l’indirizzo del byte (M = area dei merker e 3 = Byte 3) sono
seguiti da un punto decimale (".") che separa l'indirizzo del bit (bit 4).
Aggiungendo ":P" all'indirizzo si fa in modo che gli ingressi digitali e analogici della CPU,
dell'SB o dell'SM vengano letti immediatamente. La differenza tra un accesso mediante I_:P
invece che I consiste nel fatto che i dati provengono direttamente dall'ingresso a cui si
accede invece che dall'immagine di processo degli ingressi. L'accesso I_:P è considerato
una "lettura diretta" perché i dati vengono prelevati direttamente dall'origine invece che dalla
copia dell'ultima immagine di processo degli ingressi aggiornata.
Poiché gli ingressi fisici ricevono i loro valori direttamente dall'apparecchiatura da campo a
cui sono collegati, non è consentito scrivervi. Ciò significa che gli accessi I_:P sono di sola
lettura, diversamente dagli accessi I che possono essere di lettura o di scrittura.
Gli accessi I_:P sono inoltre limitati alla dimensione degli ingressi supportati da una singola
CPU o modulo SB o SM, arrotondata al byte più vicino. Se, ad esempio, gli ingressi 2 DI / 2
DQ di un SB sono stati configurati in modo da iniziare da I4.0, vi si può accedere con I4.0:P
e I4.1:P oppure IB4:P. Gli accessi a I4.2:P - I4.7:P vengono comunque accettati ma non
hanno senso perché non vengono utilizzati. Gli accessi a IW4:P e ID4:P non sono consentiti
perché superano l'offset di byte associato all'SB.
Gli accessi con I_:P non influiscono sul valore corrispondente memorizzato nell'immagine di
processo degli ingressi.
Q (immagine di processo delle uscite): La CPU copia nelle uscite fisiche i valori memorizzati
nell'immagine di processo delle uscite. L'accesso all'immagine di processo delle uscite può
essere effettuato a bit, byte, parola e doppia parola. È consentito l'accesso sia in lettura che
in scrittura.
Aggiungendo ":P" all'indirizzo si fa in modo che le uscite fisiche digitali e analogiche della
CPU, dell'SB o dell'SM vengano scritte immediatamente. La differenza tra un accesso
mediante Q_:P invece di Q consiste nel fatto che i dati vengono scritti direttamente
nell'uscita a cui si accede oltre che nell'immagine di processo delle uscite (la scrittura viene
effettuata in entrambi i punti). L'accesso Q_:P a volte viene definito "scrittura diretta" perché i
dati vengono inviati direttamente all'uscita di destinazione, che non deve quindi attendere il
successivo aggiornamento dell'immagine di processo delle uscite.
Poiché le uscite fisiche comandano direttamente le apparecchiature da campo a cui sono
collegate non è consentito leggerle. Ciò significa che gli accessi Q_:P sono di sola scrittura,
diversamente dagli accessi Q che possono essere di lettura o di scrittura.
Gli accessi Q_:P sono inoltre limitati alla dimensione delle uscite supportate da una singola
CPU o modulo SB o SM, arrotondata al byte più vicino. Se, ad esempio, le uscite 2 DI / 2 DQ
di un SB sono state configurate in modo da iniziare da Q4.0, vi si può accedere con Q4.0:P
e Q4.1:P oppure QB4:P. Gli accessi a Q4.2:P - Q4.7:P vengono comunque accettati ma non
hanno senso perché non vengono utilizzati. Gli accessi a QW4:P e QD4:P non sono
consentiti perché superano l'offset di byte associato all'SB.
Gli accessi con Q_:P influiscono sia sull'uscita fisica che sul corrispondente valore
memorizzato nell'immagine di processo delle uscite.
M (area dei merker): l’area dei merker (memoria M) può essere utilizzata sia per i relè di
controllo che per i dati al fine di memorizzare lo stato intermedio di un’operazione o altre
informazioni di comando. L'accesso all'area dei merker può essere effettuato a bit, byte,
parola e doppia parola. È consentito l'accesso sia in lettura che in scrittura.
Nota
Quando si specifica un indirizzo assoluto in KOP o in FUP, STEP 7 lo fa precedere da un
carattere "%" per indicare che si tratta di un indirizzo assoluto. Durante la programmazione è
possibile inserire un indirizzo assoluto sia con che senza il carattere "%" (ad esempio %I0.0
o I.0). Se omesso, STEP 7 fornisce il carattere "%".
In SCL si deve immettere il carattere "%" prima dell'indirizzo per indicare che si tratta di un
indirizzo assoluto. Se manca il "%", durante la compilazione STEP 7 genera un errore di
variabile non definita
La seguente figura mostra un esempio di CPU 1214C con due SM e una SB. Nell'esempio
qui raffigurato si potrebbe modificare l'indirizzo del modulo DI8 in 2 anziché 8. Il software
facilita l'operazione modificando i campi degli indirizzi che hanno una dimensione errata o
che entrano in conflitto con altri indirizzi.
I calcoli che includono una lunga serie di valori con numeri molto grandi o molto piccoli
possono dare risultati imprecisi. Ciò accade se i numeri differiscono di 10 elevato alla
potenza di x, dove x > 6 (Real) o 15 (LReal). Ad esempio (Real): 100 000 000 + 1 = 100 000
000.
Time
I dati TIME sono memorizzati come numero intero doppio con segno espresso in
millisecondi. Il formato dell'editor può usare le informazioni per giorno (d), ore (h), minuti (m),
secondi (s) e millisecondi (ms).
Non è necessario specificare tutte le unità di tempo. Ad esempio T#5h10s e 500h sono
validi.
Il valore totale di tutti i valori di unità specificati non può superare i limiti superiore o inferiore
in millisecondi per il tipo di dati Time (-2.147.483.648 ms ... +2.147.483.647 ms).
Date
I dati DATE sono memorizzati come numero intero senza segno che viene interpretato come
il numero di giorni aggiunti alla data di base 01/01/1990 per ottenere la data specificata. Il
formato dell'editor deve specificare anno, mese e giorno.
TOD
I dati TOD (TIME_OF_DAY sono memorizzati come numero intero doppio senza segno che
viene interpretato come il numero di millisecondi a partire dalla mezzanotte per l'ora del
giorno specificata (mezzanotte = 0 ms). Devono essere specificati ora (24 ore/giorno), minuti
e secondi. La specifica della frazione di secondo è opzionale.
DTL
Il tipo di dati DTL (Date and Time Long) utilizza una struttura a 12 byte che salva le
informazioni su data e ora. I dati DTL possono essere definiti sia nella memoria temporanea
di un blocco che in un DB. Nella colonna "Valore iniziale" dell'editor di DB deve essere
inserito un valore per tutti i componenti.
Ogni componente del DTL contiene un diverso tipo di dati e campo di valori. Il tipo di dati di
un valore specificato deve essere uguale a quello dei relativi componenti.
Char
Il dato Char occupa un byte di memoria e memorizza un singolo carattere codificato in
formato ASCII. La sintassi dell'editor utilizza un apostrofo prima e dopo il carattere ASCII.
Possono essere utilizzati caratteri visibili e di controllo. Nella descrizione del tipo di dati
String è riportata una tabella dei caratteri di controllo validi.
String
La CPU supporta il tipo di dati String che consente di memorizzare una sequenza di caratteri
di un byte. Questo tipo di dati contiene il numero massimo di caratteri (della stringa) e il
numero di caratteri attuali. String mette a disposizione 256 byte per memorizzare il numero
massimo di caratteri (1 byte), il numero di caratteri attuali (1 byte) e fino a un massimo di 254
caratteri, ognuno memorizzato in 1 byte.
Se si usano le virgolette singole è possibile utilizzare letterali di stringa (costanti) per i
parametri delle istruzioni di tipo IN. Ad esempio ‘ABC’ è una stringa di tre caratteri che può
essere utilizzata come ingresso per il parametro IN dell'istruzione S_CONV. È inoltre
possibile creare variabili di stringa selezionando il tipo di dati "String" negli editor di
interfaccia dei blocchi OB, FC, FB e DB. Non è possibile creare stringhe nell'editor delle
variabili PLC.
È possibile specificare la dimensione massima della stringa in byte inserendo delle parentesi
quadre dopo la parola chiave "String" (dopo aver selezionato il tipo di dati "String" dall'elenco
a discesa dei tipi di dati). Ad esempio, "MyString[10]" indica che MyString può avere una
dimensione massima di 10 byte. Se non si indicano le parentesi quadre con le dimensioni
massime, queste vengono impostate automaticamente a 254.
Il seguente esempio definisce una stringa con un numero massimo di caratteri pari a 10 e un
numero di caratteri attuali pari a 3. La stringa contiene quindi 3 caratteri di un byte, ma
potrebbe essere ingrandita fino a 10 caratteri di 1 byte.
Nei dati Char e String possono essere utilizzati i caratteri di controllo ASCII. La tabella
seguente riporta degli esempi della sintassi dei caratteri di controllo.
Array
È possibile creare un array che contiene più elementi dello stesso tipo di dati. Per creare gli
array si utilizzano gli editor di interfaccia dei blocchi OB, FC, FB e DB. Non è possibile
creare un array nell'editor delle variabili PLC.
Per creare un array nell'editor di interfaccia di un blocco, attribuire un nome all'array e
selezionare il tipo di dati "Array [lo .. hi] of type", quindi indicare "lo", "hi" e "type" nel
seguente modo:
● lo - l'indice iniziale (più basso) dell'array
● hi - l'indice finale (più alto) dell'array
● type - uno dei tipi di dati quali BOOL, SINT, UDINT
È possibile inserire un parametro di tipo Pointer senza il prefisso (P #). Il parametro immesso
sarà convertito automaticamente nel formato del puntatore.
Un puntatore non può rilevare le strutture ANY, ma può solo essere assegnato a variabili
locali.
Nota
I tipi di dati validi a cui si può accedere a slice sono Byte, Char, Conn_Any, Date, DInt,
DWord, Event_Any, Event_Att, Hw_Any, Hw_Device, HW_Interface, Hw_Io, Hw_Pwm,
Hw_SubModule, Int, OB_Any, OB_Att, OB_Cyclic, OB_Delay, OB_WHINT, OB_PCYCLE,
OB_STARTUP, OB_TIMEERROR, OB_Tod, Port, Rtm, SInt, Time, Time_Of_Day, UDInt,
UInt, USInt e Word. È possibile effettuare un accesso a slice alle variabili PLC di tipo Real,
ma non alle variabili di blocchi dati di tipo Real.
Esempi
Nella tabella delle variabili del PLC "DW" è una variabile dichiarata di tipo DWORD. I
seguenti esempi illustrano l'accesso a slice di bit, byte e parola:
Dichiarazione
Per sovrapporre a un parametro un tipo di dati diverso, dichiarare un altro parametro subito
dopo quello iniziale e selezionare il tipo di dati "AT". L'editor crea la sovrapposizione, quindi
consente di scegliere il tipo di dati, la struttura o l'array che si vuole utilizzare.
Esempio
L'esempio riportato di seguito mostra i parametri di ingresso di un FB con accesso standard.
Alla variabile di byte B1 viene sovrapposto un array di valori booleani:
7 6 5 4 3 2 1 0
AT[0] AT[1] AT[2] AT[3] AT[4] AT[5] AT[6] AT[7]
Un altro esempio è una variabile DWord a cui è stata sovrapposta una struttura:
I tipi sovrapposti possono essere indirizzati direttamente nella logica del programma:
IF (#DW1_Struct.S1 =
W#16#000C) THEN
...
END_IF;
out1 := #DW1_Struct.S2;
Regole
● La sovrapposizione può essere effettuata solo per le variabili dei blocchi FB ed FB con
accesso standard.
● Nel caso dei parametri la sovrapposizione è possibile per tutti i tipi di blocco e tutte le
sezioni di dichiarazione.
● I parametri per cui è stata effettuata una sovrapposizione possono essere utilizzati come
qualsiasi altro parametro di blocco.
● Non è possibile effettuare la sovrapposizione per i parametri di tipo VARIANT.
● Il parametro sovrapposto deve essere più piccolo o uguale al parametro iniziale.
● La variabile sovrapposta deve essere dichiarata subito dopo quella iniziale e identificata
con la parola chiave "AT".
Nota
La CPU supporta solo memory card SIMATIC (Pagina 1009) preformattate.
Prima di copiare un programma nella memory card formattata, cancellare quelli
eventualmente già presenti.
Il programma copiato su una memory card comprende i blocchi di codice, i blocchi dati, gli
oggetti tecnologici e la configurazione dei dispositivi. Non contiene invece i valori forzati.
Questi non fanno parte del programma e vengono memorizzati nella memoria di
caricamento oppure nella memoria interna o esterna della CPU (la scheda di programma).
Se si inserisce una scheda di programma nella CPU, STEP 7 applica i valori forzati solo alla
memoria di caricamento esterna sulla scheda di programma.
La memory card può essere utilizzata anche per caricare gli aggiornamenti del firmware
(Pagina 136).
ATTENZIONE
Protezione della memory card e del relativo alloggiamento dalle scariche elettrostatiche
Le scariche elettrostatiche possono danneggiare la memory card o il relativo alloggiamento
nella CPU.
Quando la si maneggia, si deve toccare una superficie metallica messa a terra e/o
indossare una fascetta di messa a terra. È inoltre necessario custodire la memory card in
un contenitore a conduzione di corrente.
Verificare che la memory card non sia protetta dalla scrittura. Sbloccare la
levetta di protezione.
AVVERTENZA
Verificare che la CPU non stia eseguendo un processo prima di inserire la memory card.
Se si inserisce una memory card (configurata come scheda di programma, di trasferimento
o di aggiornamento del firmware) in una CPU in RUN, la CPU passa immediatamente in
STOP e questo potrebbe interrompere il processo causando la morte o gravi lesione alle
persone.
Prima di inserire o estrarre una memory card accertarsi che la CPU non stia controllando
una macchina o un processo. Installare sempre un circuito di arresto d'emergenza per
l'applicazione o il processo.
Nota
Non inserire schede di trasferimento del programma V3.0 nelle CPU S7-1200 V4.0.
Le schede di trasferimento del programma 3.0 non sono compatibili con le CPU S7-1200
della versione V4.0. Se vi si inserisce una memory card che contiene un programma V3.0 si
verifica un errore nella CPU.
Se si inserisce una scheda per il trasferimento del programma (Pagina 130) non valida la si
deve estrarre, portare la CPU da STOP a RUN e resettare la memoria (MRES) o spegnere e
riaccendere la CPU. Dopo aver eliminato la condizione di errore dalla CPU si può caricare
un programma valido per la CPU V4.0.
Per trasferire un programma dalla V3.0 alla V4.0 è necessario utilizzare il TIA Portal per
modificare il dispositivo nella Configurazione hardware.
Nota
Se si inserisce una memory card con la CPU in STOP, il buffer di diagnostica visualizza un
messaggio indicante l'inizializzazione della valutazione della memory card. La CPU valuta la
memory card non appena l'utente la commuta in RUN, ne resetta la memoria con una
cancellazione totale (MRES) o la riaccende.
4.5.2 Configurazione del parametro di avvio della CPU prima di copiare il progetto
nella memory card
Il programma copiato in una scheda di trasferimento o di programma contiene il parametro di
avvio per la CPU. Prima di copiare il programma nella memory card verificare di aver
configurato il modo di funzionamento da impostare in seguito allo spegnimento/riaccensione
della CPU. Selezionare se la CPU si avvierà in STOP, in RUN o con il modo di
funzionamento precedente allo spegnimento/riaccensione.
ATTENZIONE
Protezione della memory card e del relativo alloggiamento dalle scariche elettrostatiche
Le scariche elettrostatiche possono danneggiare la memory card o il relativo alloggiamento
nella CPU.
Quando la si maneggia, si deve toccare una superficie metallica messa a terra e/o
indossare una fascetta di messa a terra. È inoltre necessario custodire la memory card in
un contenitore a conduzione di corrente.
ATTENZIONE
NON cancellare i file nascosti "__LOG__" e "crdinfo.bin" dalla memory card.
I file "__LOG__" e "crdinfo.bin" sono necessari per la memory card. Se vengono
cancellati questi file non è possibile utilizzare la memory card con la CPU.
2. Nell'albero del progetto (vista progetto), espandere la cartella "SIMATIC Card Reader" e
selezionare il lettore di schede.
3. Visualizzare la finestra di dialogo "Memory card" facendo clic con il tasto destro del
mouse sulla lettera del drive che corrisponde alla memory card e selezionando
"Proprietà" nel menu di riepilogo.
4. Selezionare "Trasmissione" nel menu a discesa "Card type" della finestra di dialogo
"Memory card".
A questo punto STEP 7 crea la scheda di trasferimento vuota. Se si sta creando una
scheda di trasferimento vuota, come per il ripristino in caso di perdita della password
della CPU (Pagina 139), estrarre la scheda di trasferimento dal lettore di schede.
5. Aggiungere il programma selezionando la CPU (ad es. PLC_1 [CPU 1214 DC/DC/DC])
nell'albero del progetto e trascinandola nella memory card (un altro metodo consiste nel
copiare la CPU e incollarla nella memory card). Quando si copia la CPU nella memory
card si apre la finestra di dialogo "Carica anteprima".
6. Fare clic sul pulsante "Carica" della finestra per copiare la CPU nella memory card.
7. Quando la finestra di dialogo visualizza un messaggio indicante che il programma della
CPU è stato caricato senza errori, fare clic sul pulsante "Fine".
AVVERTENZA
Verificare che la CPU non stia eseguendo attivamente un processo prima di inserire la
memory card.
L'inserimento di una memory card attiva la commutazione della CPU al modo STOP, con
possibili effetti sul funzionamento di un processo online o di una macchina. L'imprevisto
funzionamento di un processo o di una macchina può causare la morte o lesioni alle
persone e/o danni alle cose.
Prima di inserire una scheda di trasferimento assicurarsi sempre che la CPU sia in STOP e
che il processo sia in uno stato sicuro.
Nota
Non inserire schede di trasferimento del programma V3.0 nelle CPU S7-1200 V4.0.
Le schede di trasferimento del programma 3.0 non sono compatibili con le CPU S7-1200
della versione V4.0. Se vi si inserisce una memory card che contiene un programma V3.0 si
verifica un errore nella CPU.
Se si inserisce una scheda per il trasferimento del programma non valida la si deve estrarre,
portare la CPU da STOP a RUN e resettare la memoria (MRES) o spegnere e riaccendere la
CPU. Dopo aver eliminato la condizione di errore dalla CPU è possibile caricare un
programma CPU V4.0 valido
La CPU passa nel modo di avvio (RUN o STOP) configurato per il progetto.
Nota
Prima di portare la CPU in RUN estrarre la scheda di trasferimento.
ATTENZIONE
Le scariche elettrostatiche possono danneggiare la memory card o il relativo alloggiamento
nella CPU.
Quando la si maneggia, si deve toccare una superficie metallica messa a terra e/o
indossare una fascetta di messa a terra. È inoltre necessario custodire la memory card in
un contenitore a conduzione di corrente.
Verificare che la memory card non sia protetta dalla scrittura. Sbloccare la
levetta di protezione.
Prima di copiare gli elementi di un programma nella memory card,
cancellare i programmi eventualmente già presenti.
Nota
Se si inserisce una memory card vuota nella CPU e la si valuta spegnendo e riaccendendo
la CPU, commutando da STOP a RUN o resettando la memoria (MRES), il programma e i
valori forzati presenti nella memoria di caricamento interna della CPU vengono copiati nella
memory card (ora la memory card è una scheda di programma). Al termine della copia il
programma nella memoria di caricamento interna della CPU viene cancellato. La CPU passa
nel modo di avvio configurato (RUN o STOP).
Ricordarsi sempre di configurare il parametro di avvio della CPU (Pagina 130) prima di
copiare il progetto nella scheda di programma. Per creare una scheda di programma
procedere nel seguente modo:
1. Inserire una memory card SIMATIC vuota non protetta in scrittura nel dispositivo di
lettura/scrittura SD collegato al computer. (Se la scheda è protetta in scrittura sbloccare
la levetta di protezione.)
Se si riutilizza una memory card SIMATIC contenente un programma utente o un altro
aggiornamento del firmware, è necessario cancellare i file di programma prima di
riutilizzare la scheda. Utilizzare Windows Explorer per visualizzare i contenuti della
memory card e cancellare il file "S7_JOB.S7S" e cancellare anche eventuali cartelle
esistenti di "Log di dati" e di directory (come "SIMATIC.S7S" o "FWUPDATE.S7S").
ATTENZIONE
NON cancellare i file nascosti "__LOG__" e "crdinfo.bin" dalla memory card.
I file "__LOG__" e "crdinfo.bin" sono necessari per la memory card. Se vengono
cancellati questi file non è possibile utilizzare la memory card con la CPU.
2. Nell'albero del progetto (vista progetto), espandere la cartella "SIMATIC Card Reader" e
selezionare il lettore di schede.
3. Visualizzare la finestra di dialogo "Memory card" facendo clic con il tasto destro del
mouse sulla lettera del drive che corrisponde alla memory card e selezionando
"Proprietà" nel menu di riepilogo.
4. Selezionare "Programma" nel menu a discesa della finestra di dialogo "Memory card".
5. Aggiungere il programma selezionando la CPU (ad es. PLC_1 [CPU 1214 DC/DC/DC])
nell'albero del progetto e trascinandola nella memory card (un altro metodo consiste nel
copiare la CPU e incollarla nella memory card). Quando si copia la CPU nella memory
card si apre la finestra di dialogo "Carica anteprima".
6. Fare clic sul pulsante "Carica" della finestra per copiare la CPU nella memory card.
7. Quando la finestra di dialogo visualizza un messaggio indicante che il programma della
CPU è stato caricato senza errori, fare clic sul pulsante "Fine".
AVVERTENZA
Rischi conseguenti all'inserimento di una scheda di programma
Verificare che la CPU non stia eseguendo attivamente un processo prima di inserire la
memory card.
L'inserimento di una memory card attiva la commutazione della CPU al modo STOP, con
possibili effetti sul funzionamento di un processo online o di una macchina. L'imprevisto
funzionamento di un processo o di una macchina può causare la morte o lesioni alle
persone e/o danni alle cose.
Prima di inserire la memory card assicurarsi sempre che la CPU sia offline e in uno stato
sicuro.
Per utilizzare una scheda di programma nella CPU procedere nel seguente modo:
1. Inserire la scheda di programma nella CPU. Se la CPU è in RUN passa in STOP. Il LED
di manutenzione (MAINT) lampeggia per segnalare che è necessario valutare la memory
card.
2. Spegnere e riaccendere la CPU per valutare la memory card. In alternativa, per riavviare
la CPU si può commutare da STOP a RUN o resettare la memoria (MRES) da STEP 7.
3. Dopo il riavvio della CPU e la valutazione della scheda di programma, la CPU cancella la
propria memoria di caricamento interna.
Quindi passa nel modo di avvio (RUN o STOP) configurato.
La scheda di programma deve rimanere nella CPU. Quando si estrae la scheda di
programma, la memoria di caricamento interna della CPU rimane senza programma.
AVVERTENZA
Rischi conseguenti all'estrazione di una scheda di programma
Se si estrae la scheda di programma la CPU perde la memoria di caricamento esterna e
genera un errore. La CPU passa in STOP e il LED di errore lampeggia.
In condizioni non sicure i dispositivi di comando possono funzionare in modo errato e
determinare un funzionamento scorretto delle apparecchiature comandate. Ciò può
causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle apparecchiature.
È importante comprendere che quando si estrae la scheda di programma si sta togliendo il
programma dalla CPU.
ATTENZIONE
Protezione della memory card e del relativo alloggiamento dalle scariche elettrostatiche
Le scariche elettrostatiche possono danneggiare la memory card o il relativo alloggiamento
nella CPU.
Quando la si maneggia, si deve toccare una superficie metallica messa a terra e/o
indossare una fascetta di messa a terra. È inoltre necessario custodire la memory card in
un contenitore a conduzione di corrente.
La memory card può essere utilizzata per caricare gli aggiornamenti del firmware
dall'assistenza clienti (http://www.siemens.com/automation/). Da questo sito web andare su
Tecnologia di automazione > Sistemi di automazione > Sistemi di automazione industriale
SIMATIC > PLC > Controllori modulari SIMATIC S7 > SIMATIC S7-1200. Da qui continuare
a navigare fino al tipo specifico di modulo da aggiornare. In "Assistenza" cliccare sul link
"Software Download" per procedere.
In alternativa, è possibile accedere direttamente alla pagina web di download dell'S7-1200
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/34612486/133100).
Nota
Non è possibile aggiornare una CPU S7-1200 V3.0 o precedente in una CPU S7-1200 V4.0
mediante l'aggiornamento del firmware.
ATTENZIONE
Per riformattare la memory card non utilizzare l'applicazione per la formattazione di
Windows né un'altra applicazione simile.
Se si riformatta una memory card Siemens con l'applicazione per la formattazione di
Microsoft Windows, la CPU S7-1200 non potrà più utilizzarla.
Per trasferire l'aggiornamento del firmware nella memory card procedere nel modo
seguente:
1. Inserire una memory card SIMATIC vuota non protetta in scrittura nel dispositivo di
lettura/scrittura SD collegato al computer. (Se la scheda è protetta in scrittura sbloccare
la levetta di protezione.)
È possibile riutilizzare una memory card SIMATIC contenente un programma utente o un
altro aggiornamento del firmware, ma è necessario cancellare alcuni file sulla memory
card.
Per riutilizzare una memory card è necessario cancellare il file "S7_JOB.S7S" e tutte le
cartelle "Log di dati" esistenti o tutte le cartelle (come "SIMATIC.S7S" o
"FWUPDATE.S7S") prima di caricare l'aggiornamento del firmware. Utilizzare Windows
Explorer per visualizzare i contenuti della memory card e per cancellare il file e le cartelle.
ATTENZIONE
NON cancellare i file nascosti "__LOG__" e "crdinfo.bin" dalla memory card.
I file "__LOG__" e "crdinfo.bin" sono necessari per la memory card. Se vengono
cancellati questi file non è possibile utilizzare la memory card con la CPU.
AVVERTENZA
Verificare che la CPU non stia eseguendo attivamente un processo prima di installare
l'aggiornamento del firmware.
L'installazione dell'aggiornamento del firmware attiverà la commutazione della CPU al
modo STOP con possibili effetti sul funzionamento di un processo online o di una
macchina. L'imprevisto funzionamento di un processo o di una macchina può causare la
morte o lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Prima di inserire la memory card assicurarsi sempre che la CPU sia offline e in uno stato
sicuro.
1. Inserire la memory card nella CPU. Se la CPU è in RUN passa a STOP. Il LED di
manutenzione (MAINT) lampeggia per segnalare che è necessario valutare la memory
card.
2. Spegnere e riaccendere la CPU per avviare l'aggiornamento del firmware. In alternativa,
per riavviare la CPU è possibile eseguire una commutazione da STOP a RUN oppure
resettare la memoria (MRES) da STEP 7.
Nota
Per concludere l'aggiornamento del firmware del modulo è necessario verificare che
l'alimentazione esterna a 24 V DC del modulo rimanga attivata.
Dopo aver riavviato la CPU viene avviato l'aggiornamento del firmware. Il LED
RUN/STOP lampeggia alternando una luce verde e una gialla per segnalare che
l'aggiornamento è stato copiato. Quando il LED RUN/STOP si accende (luce gialla fissa)
e il LED MAINT lampeggia, il processo di copia è terminato. Si deve quindi estrarre la
memory card.
3. Dopo aver rimosso la memory card riavviare nuovamente la CPU (ristabilendo
l'alimentazione o utilizzando altri metodi per il riavvio) per caricare il nuovo firmware.
L'aggiornamento del firmware non influisce sul programma utente e sulla configurazione
hardware. All'accensione, la CPU entra nello stato configurato per l'avvio. (Se il modo di
avviamento della CPU è stato configurato per "Avviamento a caldo - Modo di funzionameno
prima di RETE OFF, la CPU sarà in STOP perché l'ultimo stato della CPU era STOP).
Nota
Aggiornamento di più moduli collegati alla CPU
Se la configurazione hardware contiene diversi moduli che corrispondono a un singolo file di
aggiornamento del firmware nella memory card, la CPU esegue gli aggiornamenti per tutti
questi moduli (CM, SM e SB) in ordine di configurazione, ossia per ordine crescente in base
alla posizione del modulo nella Configurazione dispositivi di STEP 7.
Se sono stati caricati sulla memory card diversi aggiornamenti del firmware per vari moduli,
la CPU li esegue nell'ordine in cui sono stati caricati.
AVVERTENZA
Verificare che la CPU non stia eseguendo attivamente un processo prima di inserire la
memory card
Se si inserisce una scheda di trasferimento in una CPU in RUN, questa passa in STOP. In
condizioni non sicure i dispositivi di comando possono funzionare in modo errato e
determinare un funzionamento scorretto delle apparecchiature comandate. Ciò può
causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle apparecchiature.
Prima di inserire una scheda di trasferimento assicurarsi sempre che la CPU sia in STOP e
che il processo sia in uno stato sicuro.
① Modulo di comunicazione (CM) o processore di comunicazione (CP): fino a 3, inseriti nei posti
connettore 101, 102 e 103
② CPU: posto connettore 1
③ Porta Ethernet della CPU
④ Signal board (SB), scheda di comunicazione (CB) o scheda di batteria (BB): 1 al massimo,
inserita nella CPU
⑤ Modulo di I/O (SM) per I/O digitali e analogici: fino a 8, inseriti nei posti connettore da 2 a 9
(la CPU 1214C, la CPU 1215C e la CPU 1217C ne consentono 8, la CPU 1212C 2 e la CPU
1211C nessuno)
Nota
Poiché la CPU non dispone di un indirizzo IP preconfigurato, l'utente lo deve impostare
manualmente durante la configurazione dei dispositivi. Se la CPU è collegata al router di una
rete si deve specificare anche l'indirizzo IP del router.
Dopo aver selezionato la CPU dalla finestra di dialogo online e aver fatto clic sul pulsante
Carica???, STEP 7 carica la configurazione hardware dalla CPU, compresi gli eventuali
moduli (SM, SB o CM). A questo punto è possibile configurare i parametriper la CPU e i
moduli.
SB, BB o
CB
CM o CP
Nota
Sostituzione di un dispositivo: sostituzione di una CPU V3.0 con una CPU V4.0
Un progetto STEP 7 V12 può essere aperto in STEP 7 V13 e le CPU V3.0 possono essere
sostituite con CPU V4.0. Non è possibile sostituire CPU di versioni precedenti alla V3.0.
Quando si sostituisce una CPU V3.0 con una CPU V4.0 è necessario considerare le
differenze (Pagina 1025) esistenti nelle funzioni e nel comportamento delle due versioni e le
operazioni da eseguire.
Se un progetto prevede una versione di CPU precedente la V3.0, è possibile aggiornare
dapprima il progetto alla V3.0 e in seguito alla V4.0.
5.5.1 Panoramica
Per configurare i parametri di esercizio della CPU selezionarla nella vista dispositivi (attorno
all'unità compare un riquadro blu) e aprire la scheda "Proprietà" della finestra di ispezione.
Proprietà Descrizione
Interfaccia PROFINET imposta l'indirizzo IP per la sincronizzazione della CPU e dell'ora
DI, DO e AI Configura il comportamento degli I/O locali (on-board) digitali e analogici (ad esempio i tempi
di filtraggio degli ingressi digitali e la reazione delle uscite digitali allo stop della CPU).
Contatori veloci abilita e configura i contatori veloci (HSC) e i generatori di impulsi per le operazioni PTO
(Pagina 417) e generatori di (uscita di treni di impulsi) e PWM (modulazione dell'ampiezza degli impulsi).
impulsi (Pagina 372) Quando si configurano le uscite della CPU o della Signal Board come generatori di impulsi
(per l'utilizzo con le istruzioni PWM o di controllo del movimento), gli indirizzi delle uscite
corrispondenti vengono cancellati dalla memoria Q e non possono essere utilizzati per altri
scopi nel programma utente. Se il programma utente scrive un valore in un'uscita utilizzata
come generatore di impulsi, la CPU non scrive quel valore nell'uscita fisica.
Avviamento (Pagina 81) Avviamento all'accensione: seleziona il comportamento della CPU dopo una transizione off-
on, ad esempio facendo in modo che si avvii in STOP o passi in RUN dopo un avviamento a
caldo
Compatibilità hardware supportata: configura la strategia di sostituzione per tutti i
componenti del sistema (SM, SB, CM, CP e CPU):
• Consenti sostituto accettabile
• Consenti qualsiasi sostituto (default)
Ciascun modulo contiene internamente i requisiti di compatibilità di sostituzione in base a
numero di I/O, compatibilità elettrica e altri punti di confronto corrispondenti. Ad esempio, un
SM a 16 canali può essere un sostituto accettabile per un SM a 8 canali, ma un SM a 8
canali non può essere un sostituto accettabile per un SM a 16 canali. Se si seleziona
"Consenti sostituto accettabile", STEP 7 applica le regole di sostituzione, altrimenti STEP 7
consente qualsiasi sostituzione.
Tempo di parametrizzazione della periferia decentrata: configura un tempo massimo
(default: 60000 ms) per il passaggio online della periferia decentrata. (I CM e i CP ricevono
l'alimentazione e i parametri di comunicazione dalla CPU durante l'avviamento. Questo
tempo di parametrizzazione fornisce del tempo per il passaggio online della periferia I/O
collegata al CM o al CP.)
La CPU passa in RUN non appena la periferia decentrata è online a prescindere dal tempo
di parametrizzazione. Se la periferia decentrata non è stata portata online entro questo
tempo, la CPU passa comunque in RUN ma senza la periferia decentrata.
Nota: Se la propria configurazione utilizza un CM 1243-5 (master PROFIBUS), non
impostare questo parametro su un valore inferiore a 15 secondi (15000 ms) in modo da
garantire che il modulo possa essere portato online.
Ciclo (Pagina 98) definisce un tempo di ciclo massimo o un tempo di ciclo minimo fisso
Carico di comunicazione assegna la percentuale del tempo della CPU da riservare ai task di comunicazione
Merker di sistema e di clock consente di selezionare un byte per le funzioni dei "merker di sistema" e un byte per le
(Pagina 102) funzioni dei "merker di clock" (dove ogni bit si attiva e disattiva a una frequenza predefinita).
Web server (Pagina 617) abilita e configura la funzione del Web server.
Orologio seleziona il fuso orario e configura l'ora legale
Lingue dell'interfaccia seleziona la lingua per il display del Web server e della CPU in modo che corrisponda alla
utente lingua utilizzata nel progetto. L'assegnazione della lingua corrispondente per l'interfaccia del
Web server e della CPU è consentita al massimo per due lingue di progetto.
Protezione (Pagina 195) imposta la protezione in lettura/scrittura e le password per l'accesso alla CPU
Risorse di collegamento fornisce un riepilogo delle risorse di comunicazione disponibili per la CPU e il numero di
(Pagina 525) risorse di collegamento configurate.
Panoramica indirizzi fornisce un riepilogo degli indirizzi I/O configurati per la CPU.
Ogni ingresso ha una singola configurazione di filtraggio adatta a tutti gli utilizzi: ingressi di
processo, interrupt, misurazione impulsi e ingressi HSC. Per configurare i tempi di filtraggio
degli ingressi selezionare "Ingressi digitali".
Il tempo di filtraggio di default per gli ingressi digitali è di 6,4 ms. È possibile scegliere uno
qualsiasi dei seguenti valori:
• 0,1 us • 0,05 ms
• 0,2 us • 0,1 ms
• 0,4 us • 0,2 ms
• 0,8 us • 0,4 ms
• 1,6 us • 0,8 ms
• 3,2 us • 1,6 ms
• 6,4 us • 3,2 ms
• 10,0 us • 6,4 ms
• 12,8 us • 10,0 ms
• 20,0 us • 12,8 ms
• 20,0 ms
AVVERTENZA
Rischi in caso di modifica del tempo di filtraggio di un canale di ingresso digitale
Se il tempo di filtraggio di un canale di ingresso digitale viene modificato rispetto ad
un'impostazione precedente, un nuovo valore di ingresso di livello "0" potrebbe dover
essere presentato per una durata massima accumulata di 20,0 ms prima che il filtro
risponda ai nuovi ingressi. Durante questo periodo gli eventi brevi di impulso "0" di durata
inferiore a 20,0 ms potrebbero non essere rilevati o conteggiati.
La modifica dei tempi di filtraggio può determinare il funzionamento imprevisto delle
macchine o del processo e causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle
apparecchiature.
Per fare in modo che un tempo di filtraggio venga applicato immediatamente si deve
spegnere e accendere la CPU.
La seguente figura illustra il funzionamento di base della CPU S71200 con la funzione di
misurazione impulsi attiva e disattivata:
Poiché la funzione di misurazione impulsi agisce sull'ingresso dopo che è passato attraverso
il filtro, è necessario regolare il tempo di filtraggio in modo tale che l'impulso non venga
eliminato dal filtro. La figura seguente mostra uno schema a blocchi di un circuito di ingresso
digitale:
La figura seguente mostra come la funzione di misurazione degli impulsi reagisce alle
diverse condizioni di ingresso. Se in un dato ciclo sono presenti più impulsi, viene letto solo il
primo. Se un ciclo include più impulsi, si devono usare gli eventi di interrupt di fronte di
salita/discesa:
Azione Risultato
Selezionare "Vista di rete" per
visualizzare i dispositivi da collegare.
Nota
Quando si configurano le proprietà del collegamento di una CPU, STEP 7 permette di
selezionare un DB di collegamento specifico nella CPU partner (se esiste) oppure di crearne
uno nuovo. La CPU partner deve già essere stata creata per il progetto e non può essere
una CPU "non specificata".
Occorre ancora inserire un'istruzione TSEND_C, TRCV_C o TCON nel programma utente
della CPU partner. Quando si inserisce l'istruzione selezionare il DB di collegamento creato
durante la configurazione.
Parametro Definizione
Indirizzo Indirizzi IP assegnati
Dati generali Punto finale Nome assegnato alla CPU partner (ricevente)
Interfaccia Nome assegnato alle interfacce
Sottorete Nome assegnato alle sottoreti
Tipo di interfaccia Solo comunicazione S7: Tipo di interfaccia
Tipo di collegamento Tipo di protocollo Ethernet
ID del collegamento Numero di ID
Dati di collegamento Indirizzo di memoria dei dati della CPU locale e partner
Crea collegamento attivo Pulsante per la selezione della CPU locale o partner come collegamento attivo
Dettagli Punto finale Solo comunicazione S7: Nome assegnato alla CPU partner (ricevente)
dell'indirizzo Telaio di montaggio/slot Solo comunicazione S7: Posizione di telaio di montaggio e slot
Risorsa di collegamento Solo comunicazione S7: Componente del TSAP utilizzato nella configurazione
di un collegamento S7 con una CPU S7-300 o S7-400
Porta (decimale): TCP e UPD: porta della CPU partner in formato decimale
Parametro Definizione
ID di TSAP1 e sottorete: ISO su TCP (RFC 1006) e comunicazione S7: TSAP della CPU locale e
partner in formato ASCII ed esadecimale
1 Quando si configura un collegamento con una CPU S7-1200 tramite ISO on TCP, utilizzare solo caratteri ASCII
nell'estensione TSAP per i partner di comunicazione passivi.
Numeri di porta
Con i protocolli TCP e USD, la configurazione dei parametri di collegamento della CPU
locale (attiva) deve specificare l'indirizzo IP remoto e il numero di porta della CPU partner
(passiva).
Nella sezione "Dettagli dell'indirizzo" della finestra Parametri di collegamento è possibile
definire le porte da utilizzare. Nel campo "Porta locale" si inserisce la porta di un
collegamento nella CPU. La porta assegnata per il collegamento nella CPU partner viene
invece inserita nel campo "Porta del partner".
TCON_Param
Vedere anche
Configurazione del percorso di collegamento locale/partner (Pagina 154)
Nota
Poiché i dispositivi di programmazione, i dispositivi di rete e i router IP sono collegati al Web
e comunicano con il mondo esterno è necessario utilizzare indirizzi IP univoci, in modo da
evitare possibili conflitti con altri utenti della rete. Per richiedere l'assegnazione degli indirizzi
IP rivolgersi al reparto IT dell'azienda, che conosce a fondo le reti dell'impianto.
AVVERTENZA
Accesso non autorizzato alla CPU tramite Web server
L'accesso non autorizzato alla CPU o l'impostazione delle variabili del PLC su valori non
validi possono compromettere il funzionamento del processo, causando la morte o gravi
lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Poiché abilitando il Web server si consente agli utenti autorizzati di apportare modifiche al
modo di funzionamento, scrivere nei dati del PLC e aggiornare il firmware, Siemens
consiglia di attenersi alle seguenti norme di sicurezza:
• Abilitare l'accesso al Web server solo con il protocollo HTTPS.
• Proteggere gli ID utente del Web server (Pagina 620) mediante una password con
livello di sicurezza elevato. Le password con livello di sicurezza elevato contengono
almeno otto caratteri, lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non corrispondono a
parole del dizionario, né a nomi o identificatori che possono essere dedotti dai dati
personali dell'utente. Tenere la password segreta e cambiarla spesso.
• Non estendere i privilegi minimi di default all'utente "tutti".
• Controllare gli eventuali errori e i range delle variabili della logica di programma perché
gli utenti delle pagine Web possono modificare le variabili del PLC impostandole su
valori non validi.
Nota
La scheda adattatore Ethernet-USB può essere utile se non si vuole che il dispositivo di
programmazione sia collegato alla LAN dell'azienda. Questa soluzione si rivela
particolarmente utile durante il collaudo iniziale o i test di messa in servizio.
Nota
Al momento dell'accensione il Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP), un protocollo di
configurazione dinamica degli indirizzi, assegna automaticamente al dispositivo di
programmazione l'indirizzo IP ricevuto dal server DHCP.
① Porta PROFINET
Configurazione dell'indirizzo IP
Indirizzo Ethernet (MAC): in una rete PROFINET ciascun dispositivo è identificato da un
indirizzo MAC (acronimo di Media Access Control, ovvero controllo dell'accesso al mezzo
fisico) assegnato dal costruttore. Un indirizzo MAC è costituito da sei coppie di cifre
esadecimali separate da tratti di congiunzione (-) o da due punti (:) disposte nell'ordine di
trasmissione (ad es. 01-23-45-67-89-AB or 01:23:45:67:89:AB).
Indirizzo IP: ogni dispositivo deve avere anche un indirizzo IP (Internet Protocol) che gli
consenta di fornire i dati in reti più complesse e provviste di router.
Gli indirizzi IP sono suddivisi in segmenti di 8 bit ed espressi in formato decimale separato
da punti (ad esempio: 211.154.184.16). La prima parte dell'indirizzo IP corrisponde all'ID
della rete (in quale rete ci si trova?) e la seconda all'ID dell'host (che è unico per ciascun
dispositivo della rete). Gli indirizzi IP di tipo 192.168.x.y sono per convenzione indirizzi di reti
private che non fanno parte di Internet.
Maschera di sottorete: una sottorete è un raggruppamento logico dei dispositivi collegati ad
una rete. Nelle LAN (Local Area Network) i nodi delle sottoreti tendono a essere fisicamente
vicini. Le maschere (chiamate "maschere di sottorete" o "maschere di rete") definiscono i
limiti delle sottoreti IP.
La maschera di sottorete 255.255.255.0 è generalmente adatta a una rete locale poco
estesa. Ciò significa che tutti gli indirizzi IP della rete devono avere gli stessi 3 ottetti iniziali e
che i singoli dispositivi sono identificati dall'ultimo ottetto (campo di 8 bit). Ad esempio si
possono contrassegnare i dispositivi di una rete locale con la maschera di sottorete
255.255.255.0 e un indirizzo IP da 192.168.2.0 a 192.168.2.255.
Le diverse sottoreti sono collegate solo tramite router. Se si utilizzano le sottoreti è quindi
necessario impiegare un router IP.
Router IP: i router costituiscono il collegamento tra le LAN. Tramite il router, il computer di
una LAN può trasmettere messaggi a qualsiasi altra rete che può essere a sua volta
collegata ad altre LAN. Se la destinazione dei dati non si trova all'interno della LAN, il router
li inoltra a un'altra rete o a gruppi di reti da dove possono essere trasmessi alla destinazione.
I router utilizzano gli indirizzi IP per trasmettere e ricevere pacchetti di dati.
Parametro Descrizione
Sottorete Nome della sottorete a cui è collegato il dispositivo. Per creare una nuova sottorete fare clic sul
pulsante "Inserisci nuova sottorete". L'impostazione di default è "Non collegato in rete" Sono possibili
due tipi di collegamento:
• L'opzione "Non collegato in rete" impostata per default consente di realizzare un collegamento
locale.
• La sottorete è necessaria se la rete contiene almeno due dispositivi.
Protocollo IP Indirizzo IP Indirizzo IP assegnato alla CPU
Maschera di sottorete Maschera di sottorete assegnata
Impiega router IP Attivare la casella di controllo per indicare che si vuole utilizzare un router
IP
Indirizzo del router Indirizzo IP assegnato al router (se applicabile)
Nota
Durante la fase di caricamento vengono configurati tutti gli indirizzi IP. Se la CPU non ha un
indirizzo IP preconfigurato, occorre associare il progetto all'indirizzo MAC del dispositivo di
destinazione. Se la CPU è collegata al router di una rete si deve specificare anche l'indirizzo
IP del router.
Il pulsante "Acquisisci indirizzo IP in altro modo" consente di modificare l'indirizzo IP online
oppure utilizzando l'istruzione "T_CONFIG (Pagina 555)" dopo aver caricato il programma.
Questo metodo di assegnazione dell'indirizzo IP è possibile solo per la CPU.
AVVERTENZA
Caricamento di una configurazione hardware con "Acquisisci indirizzo IP in altro modo"
Dopo aver caricato una configurazione hardware con l'opzione "Acquisisci indirizzo IP in
altro modo" abilitata, non è possibile commutare il modo di funzionamento della CPU da
RUN a STOP o da STOP a RUN.
Le apparecchiature utente continuano a funzionare in queste condizioni e possono causare
operazioni di macchina o di processo inattese che potrebbero provocare morte, gravi
lesioni personali o danni alle cose se non vengono prese le opportune precauzioni.
Assicurarsi che il o gli indirizzi IP della CPU siano impostati prima di utilizzare la CPU
nell'effettivo ambiente di automazione sia utilizzando il pacchetto di programmazione di
STEP 7, lo strumento S7-1200, sia un dispositivo HMI collegato unitamente all'istruzione
T_CONFIG.
AVVERTENZA
Situazione in cui PROFINET potrebbe arrestarsi
La modifica dell'indirizzo IP di una CPU online o tramite il programma utente potrebbe
causare l'arresto della rete PROFINET.
Se l'indirizzo IP di una CPU è stato modificato in un indirizzo IP non compreso nella
sottorete, la rete PROFINET perderà la comunicazione e lo scambio di dati verrà arrestato.
Le apparecchiature utente possono essere configurate in modo da continuare a funzionare
in queste condizioni. La perdita della comunicazione PROFINET può determinare
funzionamenti imprevisti delle macchine o del processo che possono causare la morte,
gravi lesioni alle persone o danni alle cose se non si prendono le opportune precauzioni.
Se si modifica manualmente un indirizzo IP assicurarsi che il nuovo indirizzo IP sia
compreso nella sottorete.
Utilizzo della finestra "Caricamento avanzato" per verificare i dispositivi di rete collegati
Utilizzando la funzione "Caricamento nel dispositivo" della CPU S7-1200 e la relativa finestra
"Caricamento avanzato" è possibile visualizzare tutti i dispositivi di rete accessibili e
verificare se vi sono stati assegnati o meno indirizzi IP univoci. Per visualizzare tutti i
dispositivi accessibili e disponibili con i relativi indirizzi MAC e IP, selezionare la casella
"Visualizza tutti i nodi accessibili".
Se la rete desiderata non compare nell'elenco significa che per qualche motivo la
comunicazione con il dispositivo in questione si è interrotta. È quindi necessario esaminare il
dispositivo e la rete per individuare eventuali errori hardware e/o di configurazione.
Nota
Ogni CPU viene fornita con un indirizzo MAC univoco e permanente predefinito che non può
essere modificato dall'utente.
L'indirizzo MAC è impresso in basso a sinistra sul lato anteriore della CPU. Si noti che per
vedere le informazioni sull'indirizzo MAC è necessario sollevare le coperture inferiori.
① Indirizzo MAC
Inizialmente la CPU non dispone di un indirizzo IP, ma solo dell'indirizzo MAC predefinito dal
produttore. Per la comunicazione PROFINET è indispensabile che ai dispositivi sia
assegnato un indirizzo IP univoco.
Utilizzando la funzione
"Caricamento nel dispositivo"
della CPU e la finestra
"Caricamento avanzato" è
possibile visualizzare tutti i
dispositivi di rete accessibili e
assicurarsi che ad ognuno di
questi sia stato assegnato un
indirizzo IP univoco. La finestra
visualizza tutti i dispositivi
accessibili e disponibili con i
corrispondenti indirizzi MAC o IP.
Gli indirizzi MAC sono
fondamentali per identificare i
dispositivi ai quali non è stato
assegnato il necessario indirizzo
IP univoco.
AVVERTENZA
Se un attaccante accede alle reti attraverso la sincronizzazione NTP (Network Time
Protocol) potrebbe riuscire a controllare parzialmente il processo spostando l'ora di sistema
della CPU.
La funzione client NTP della CPU S7-1200 è disattivata per default e, se attiva, consente
solo agli indirizzi IP configurati di fungere da server NTP. La CPU la disattiva per default e
la si deve configurare per consentire la correzione da remoto dell'ora di sistema della CPU.
La CPU S7-1200 supporta gli allarme dall'orologio e le istruzioni di orologio che dipendono
da un'imkpostazione precisa dell'ora di sistema della CPU. Se si configura l'NTP e si
accetta che la sincronizzazione dell'ora venga effettuata da un server ci si deve accertare
che il server sia una sorgente affidabile. Un server inaffidabile potrebbe infatti generare una
falla nel sistema di sicurezza attraverso la quale un utente sconosciuto potrebbe controllare
parzialmente il processo spostando l'ora di sistema della CPU.
Per informazioni e consigli sulla sicurezza consultare il documento "Operational Guidelines
for Industrial Security" (http://www.industry.siemens.com/topics/global/en/industrial-
security/Documents/operational_guidelines_industrial_security_en.pdf) nella pagina Web
Siemens Service & Support:
Il Network Time Protocol (NTP) è un protocollo molto diffuso per sincronizzare gli orologi dei
computer in base ai time server di Internet. Nel protocollo NTP, la CPU invia interrogazioni
dell'ora ad intervalli regolari (in modalità client) al server NTP nella sottorete (LAN).
Basandosi sulle risposte del server, viene calcolata l'ora più affidabile e precisa in base alle
quale viene quindi sincronizzata la stazione.
Il vantaggio di questo protocollo è che consente di sincronizzare l'ora tra sottoreti.
Devono essere configurati gli indirizzi IP di fino a quattro server NTP. L'intervallo di
aggiornamento definisce l'intervallo tra le interrogazioni dell'ora (in secondi). Il valore
dell'intervallo varia da 10 secondi a un giorno.
Nel protocollo NTP, viene generalmente trasferito il tempo coordinato universale (UTC) che
corrisponde al GMT (ora media di Greenwich).
Nella finestra Proprietà, selezionare il comando di configurazione "Sincronizzazione dell'ora".
STEP 7 visualizza la finestra di configurazione di sincronizzazione dell'ora:
Nota
Durante la fase di caricamento vengono configurati tutti gli indirizzi IP.
Parametro Definizione
Consente la sincronizzazione Attivare la casella di controllo per consentire la sincronizzazione
dell'ora mediante i server Network dell'ora tramite i server NTP.
Time Protocol (NTP)
Server 1 Indirizzo IP assegnato al network time server 1
Server 2 Indirizzo IP assegnato al network time server 2
Server 3 Indirizzo IP assegnato al network time server 3
Server 4 Indirizzo IP assegnato al network time server 4
Intervallo per la sincronizzazione Valore dell'intervallo (sec)
dell'ora
Creando blocchi di codice generici, che possono essere riutilizzati nel programma utente, si
semplifica la struttura e l'implementazione del programma utente. L'uso di blocchi di codice
generici ha i seguenti vantaggi:
● Si possono creare blocchi di codice riutilizzabili per task standard, ad esempio per
comandare una pompa o un motore. Inoltre si possono salvare i blocchi di codice
generici in una libreria che può essere utilizzata da applicazioni o soluzioni diverse.
● Scomponendo la struttura del programma utente in componenti modulari collegati a task
funzionali il programma risulta più facile da comprendere e gestire. Oltre a consentire di
standardizzare la struttura del programma, i componenti modulari permettono di
aggiornare e modificare il codice di programma in modo più rapido e semplice.
● I componenti modulari semplificano il test del programma. Strutturando il programma
come un insieme di segmenti modulari è possibile testare la funzionalità dei singoli
blocchi di codice man mano che li si sviluppa.
● Creando componenti modulari collegati a funzioni tecnologiche specifiche si semplifica e
abbrevia la messa in servizio dell'applicazione.
A Blocco richiamante
B Blocco richiamato (o di interruzione)
① Esecuzione del programma
② Istruzione o evento che avvia l'esecuzione di un
altro blocco
③ Esecuzione del programma
④ Fine del blocco (per tornare al blocco
richiamante)
Per ottenere una struttura più modulare si possono annidare i richiami. Nell'esempio
seguente la profondità di annidamento è 3: l'OB di ciclo del programma più 3 livelli di richiami
dei blocchi di codice.
La gestione di queste
interruzioni è sempre
comandata da evento.
Quando si verifica un
evento la CPU interrompe
l'esecuzione del
programma utente e
richiama l'OB configurato
per elaborare l'evento. Una
volta eseguito l'OB la CPU
riprende l'esecuzione del
programma utente dal
punto in cui è stata
interrotta.
La CPU determina l'ordine di gestione degli eventi di allarme in base alla priorità. È possibile
assegnare più eventi di allarme alla stessa classe di priorità. Per maggiori informazioni
consultare gli argomenti relativi ai blocchi organizzativi (Pagina 85) e all'esecuzione del
programma utente (Pagina 77).
Creazione di altri OB
È possibile creare più OB per il programma utente anche all'interno degli eventi degli OB di
ciclo e di avvio. Creare un OB con la finestra di dialogo "Inserisci nuovo blocco" e
specificarne il nome.
Se si creano più OB di ciclo per il programma utente, la CPU li esegue ognuno in base al
numero, iniziando dall'OB di ciclo con il numero più basso (OB 1). Ad esempio: al termine
del primo OB di ciclo (OB1), la CPU esegue l'OB di ciclo con il numero successivo.
Nota
Tenere presente che è possibile assegnare ad un OB un numero per l'immagine di processo
parziale come PIP0, PIP1, PIP2, PIP3 o PIP4. Inserendo un numero per l'immagine di
processo parziale, la CPU crea la relativa immagine di processo parziale. Per una
spiegazione più dettagliata sulle immagini di processo parziali consultare l'argomento
"Esecuzione del programma utente (Pagina 77)".
Nel presente esempio l'FB 22 controlla tre dispositivi separati e il DB 201 memorizza i dati di
esercizio per il primo dispositivo, il DB 202 quelli del secondo dispositivo e il DB 203 quelli
del terzo.
Nota
Nonostante il DB di istanza rispecchi i dati per un FB specifico, qualsiasi blocco di codice
ha la possibilità di accedere ai suoi dati.
Gli oggetti che si intende riutilizzare possono essere salvati in biblioteche. Per ogni progetto
esiste una biblioteca ad esso collegata. Oltre alla biblioteca di progetto è possibile creare
un'infinità di biblioteche globali utilizzabili in diversi progetti. Poiché le biblioteche sono
compatibili tra di loro, i relativi elementi possono essere copiati e spostati da una biblioteca
all'altra.
Le biblioteche vengono utilizzate ad es. per creare dei modelli per i blocchi che vengono
dapprima inseriti nella biblioteca di progetto dove vengono successivamente sviluppati.
Infine i blocchi vengono copiati dalla biblioteca di progetto a quella globale. In seguito la
biblioteca globale viene resa accessibile agli altri colleghi che lavorano al progetto i quali
utilizzano i blocchi e li sviluppano ulteriormente in base alle esigenze individuali, se
necessario.
Per i dettagli sulle operazioni possibili con le biblioteche consultare gli argomenti sulla
biblioteca nella Guida in linea di STEP 7.
Nota
L'istruzione DIS_AIRT ritarda l'elaborazione degli OB di allarme finché non viene eseguita
EN_AIRT, che influisce sulla latenza (il tempo che trascorre da un dato evento
all'esecuzione dell'OB di allarme) delle interruzioni del programma utente.
Per creare la logica per le operazioni complesse si possono inserire delle diramazioni in
modo da realizzare circuiti paralleli. I rami paralleli possono essere aperti verso il basso o
collegati direttamente alla barra di alimentazione e si chiudono verso l'alto.
KOP mette a disposizione istruzioni a "box" per svariate funzioni, quali operazioni
matematiche, di temporizzazione, di conteggio e di trasferimento.
STEP 7 non limita il numero di istruzioni (righe e colonne) in un segmento KOP.
Nota
Ogni segmento KOP deve terminare con una bobina o un'istruzione a box.
Quando si crea un segmento KOP è importante tener conto delle seguenti regole:
● Non è consentito creare rami che possono determinare un'inversione del flusso della
corrente.
6.5.3 SCL
Structured Control Language (SCL) è un linguaggio di programmazione evoluto basato su
PASCAL per le CPU SIMATIC S7. SCL supporta la struttura a blocchi di STEP 7
(Pagina 176). Il progetto può contenere blocchi di programma scritti in uno dei seguenti
linguaggi di programmazione: SCL, KOP e FUP.
Le istruzioni SCL utilizzano operatori di programmazione standard, ad es. per l'assegnazione
(:=) e le funzioni matematiche (+ per l'addizione, - per la sottrazione, * per la moltiplicazione
e / per la divisione). SCL utilizza anche operazioni standard di controllo del programma
PASCAL quali IF-THEN-ELSE, CASE, REPEAT-UNTIL, GOTO e RETURN. È possibile
utilizzare qualsiasi riferimento PASCAL per gli elementi sintattici del linguaggio di
programmazione SCL. Molte delle altre istruzioni per SCL, come temporizzatori e contatori,
corrispondono alle istruzioni KOP e FUP. Per maggiori informazioni sulle istruzioni
specifiche, consultare tali istruzioni ai capitoli Istruzioni di base (Pagina 207) eIstruzioni
avanzate (Pagina 289)
Quando si crea un blocco, indipendentemente dal tipo (OB, FB o FC), lo si può impostare in
modo che utilizzi il linguaggio di programmazione SCL. STEP 7 è dotato di un editor di
programma SCL che include i seguenti elementi:
● Un campo per l'interfaccia per la definizione dei parametri del blocco di codice
● Un campo per il codice di programma
● Un albero delle istruzioni contenente le istruzioni SCL supportate dalla CPU
Il codice SCL per l'istruzione va inserito direttamente nell'apposito campo. L'editor contiene i
pulsanti per le istruzioni di codice più comuni e i commenti. Per istruzioni più complesse
basta trascinare le istruzioni SCL dal relativo albero al programma. Per creare un
programma SCL si può utilizzare anche un qualsiasi editor di testo e importare
successivamente il file in STEP 7.
Nella sezione Interfaccia del blocco di codice SCL si possono dichiarare i seguenti tipi di
parametri:
● Input, Output, InOut e Ret_Val: questi parametri definiscono le variabili di ingresso e di
uscita e il valore di ritorno del blocco di codice. Il nome della variabile che viene inserito
qui viene utilizzato localmente durante l'esecuzione del blocco di codice. In genere non si
utilizza il nome della variabile globale nella tabella delle variabili.
● Static (solo FB, lo screenshot più sopra si riferisce a un FC): Il blocco di codice utilizza le
variabili statiche per memorizzare i risultati intermedi statici nel blocco dati di istanza. Il
blocco mantiene i dati statici finché non vengono sovrascritti, ovvero anche per diversi
cicli. Anche i nomi dei blocchi richiamati dal blocco di codice come multiistanze vengono
salvati nei dati locali statici.
● Temp: questi parametri sono le variabili temporanee utilizzate durante l'esecuzione del
blocco di codice.
Se si richiama il blocco di codice SCL da un altro blocco di codice, i relativi parametri
appaiono come ingressi o uscite.
In questo esempio le variabili per "Start" e "On" (dalla tabella delle variabili del progetto)
corrispondono a "StartStopSwitch" e "RunYesNo" nella tabella delle dichiarazioni del
programma SCL.
Istruzioni di controllo
Un'istruzione di controllo è un tipo speciale di espressione SCL che esegue i seguenti task:
● Diramazione del programma
● Ripetizione delle sezioni del codice del programma SCL
● Salto ad altre parti del programma SCL
● Esecuzione condizionata
Le istruzioni di controllo SCL includono IF-THEN, CASE-OF, FOR-TO-DO, WHILE-DO,
REPEAT-UNTIL, CONTINUE, GOTO e RETURN.
In genere una sola istruzione occupa una riga di codice. Più istruzioni possono essere
inserite su una riga, oppure è possibile spezzare un'istruzione in diverse righe di codice per
facilitare la lettura del codice stesso. I separatori (quali tabulazioni, interruzioni di riga e spazi
aggiuntivi) vengono ignorati nel controllo della sintassi. Un'istruzione END termina
l'istruzione di controllo.
Gli esempi seguenti illustrano un'istruzione di controllo FOR-TO-DO. (Entrambe le forme di
codifica sono sintatticamente valide).
FOR x := 0 TO max DO sum := sum + value(x); END_FOR;
FOR x := 0 TO max DO
sum := sum + value(x);
END_FOR;
Un'istruzione di controllo può essere associata anche ad un'etichetta. Un'etichetta inizia con
due punti all'inizio dell'istruzione:
Etichetta: <Statement>;
la Guida in linea di STEP 7 fornisce informazioni complete sulla programmazione in SCL.
Condizioni
Una condizione è un'espressione di confronto o un'espressione logica il cui risultato è di tipo
BOOL (con valore sia vero che falso). L'esempio seguente illustra condizioni di vari tipi.
Indirizzamento
Come accade con KOP e FUP, SCL consente di usare sia le variabili (indirizzamento
simbolico) che gli indirizzi assoluti nel programma utente. Inoltre SCL consente di utilizzare
una variabile come indice dell'array.
Indirizzamento assoluto
%I0.0 Gli indirizzi assoluti sono preceduti dal carattere
%MB100 "%". Se manca il "%", durante la compilazione
STEP 7 genera un errore di variabile non definita.
Indirizzamento simbolico
"PLC_Tag_1" Variabile di una tabella delle variabili PLC
"Data_block_1".Tag_1 Variabile di un blocco dati
"Data_block_1".MyArray[#i] Elemento array nell'array di un blocco dati
Nota
Le istruzioni PEEK e POKE possono essere utilizzate solo con i blocchi dati standard (non
ottimizzati). Va inoltre ricordato che queste istruzioni trasferiscono solamente i dati e non
forniscono informazioni sui tipi e gli indirizzi.
Per i parametri "area", "area_src" e "area_dest" delle istruzioni PEEK e POKE sono
applicabili i seguenti valori. Per le aree diverse dai blocchi dati il parametro dbNumber deve
essere 0.
16#81 I
16#82 Q
16#83 M
16#84 DB
“MyFunction”
( IN1 := …
IN2 := … ,
OUT1 => #myOut,
ENO => ENO ); // il flag di stato del blocco di "MyFunction"
// viene memorizzato nel blocco locale
Vedere anche
Istruzioni OK (Verifica validità) e NOT_OK (Verifica invalidità) (Pagina 233)
6.6 Protezione
Nelle password la distinzione fra lettere maiuscole e minuscole è rilevante. Per configurare il
livello di protezione e le password procedere nel seguente modo:
1. Selezionare la CPU in "Configurazione dispositivi".
2. Selezionare la scheda "Proprietà" nella finestra di ispezione.
3. Selezionare la proprietà "Protezione" per impostare il livello di protezione e immettere le
password.
Caricando questa configurazione nella CPU l'utente ha l'accesso HMI e può accedere alle
funzioni HMI senza una password. Per leggere i dati l'utente deve inserire la password
configurata per "Accesso in lettura" o quella per "Accesso completo (senza protezione)". Per
scrivere i dati l'utente deve inserire la password configurata per "Accesso completo (senza
protezione)".
AVVERTENZA
Accesso non autorizzato a una CPU protetta
Gli utenti con diritti di accesso completo alla CPU dispongono dei diritti per leggere e
scrivere le variabili PLC. A prescindere dal livello di accesso alla CPU, gli utenti del Web
server possono disporre dei diritti per leggere e scrivere le variabili PLC. L'accesso non
autorizzato alla CPU o l'impostazione delle variabili del PLC su valori non validi possono
compromettere il funzionamento del processo, causando la morte o gravi lesioni alle
persone e/o danni alle cose.
Gli utenti autorizzati possono apportare modifiche del modo di funzionamento, scrivere nei
dati del PLC e aggiornare il firmware. Siemens consiglia di attenersi alle seguenti norme di
sicurezza:
• Livelli di accesso alla CPU protetti da password eID utente Web server (Pagina 620)
con password sicure. Le password con livello di sicurezza elevato contengono almeno
otto caratteri, lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non corrispondono a parole del
dizionario, né a nomi o identificatori che possono essere dedotti dai dati personali
dell'utente. Tenere la password segreta e cambiarla spesso.
• Abilitare l'accesso al Web server solo con il protocollo HTTPS.
• Non ampliare i diritti minimi di default dell'utente del Web server "Ognuno".
• Controllare gli eventuali errori e i range delle variabili della logica di programma perché
gli utenti delle pagine Web possono modificare le variabili del PLC impostandole su
valori non validi.
Meccanismi di collegamento
Per accedere a partner del collegamento remoti con le istruzioni PUT/GET l'utente deve
disporre anche dell'autorizzazione.
Per default, l'opzione "Consenti accesso tramite comunicazione PUT/GET" non è abilitata. In
questo caso l'accesso in lettura e scrittura ai dati della CPU è possibile solo per i
collegamenti di comunicazione che richiedono la configurazione e la programmazione sia
per la CPU locale che per il partner di comunicazione. L'accesso tramite le istruzioni
BSEND/BRCV, ad es., è possibile.
Pertanto i collegamenti per i quali la CPU locale è solo un server (vale a dire che nella CPU
locale non esiste la configurazione/programmazione della comunicazione con il partner) non
sono possibili durante il funzionamento della CPU, ad es:
● Accesso PUT/GET, FETCH/WRITE o FTP attraverso moduli di comunicazione
● Accesso PUT/GET da altre CPU S7
● Accesso HMI attraverso la comunicazione PUT/GET
Per consentire l'accesso ai dati della CPU dal lato client, vale a dire che non si intende
limitare i servizi di comunicazione della CPU, occorre procedere nel modo seguente:
1. Per la protezione dell'accesso configurare un livello di protezione qualsiasi tranne
"Nessun accesso (protezione completa)".
2. Selezionare la casella di controllo "Consenti accesso tramite comunicazione PUT/GET".
Configurare la protezione del know-how del blocco di codice nella task card "Proprietà" del
blocco. Dopo aver aperto il blocco di codice selezionare "Protezione" nelle Proprietà.
2. Nell'elenco a discesa della task card "Protezione dalla copia" selezionare l'opzione per
assegnare il blocco di codice a una memory card o a una CPU specifica.
3. Selezionare il tipo di protezione dalla copia e inserire il numero di serie della memory
card o della CPU.
Nota
Nel numero di serie si distingue tra caratteri maiuscoli e minuscoli.
Il caricamento del progetto dal dispositivo di programmazione nella CPU può essere
effettuato da una delle seguenti posizioni:
● "Albero del progetto": fare clic con il tasto destro del mouse sull'elemento del programma
quindi selezionare la voce "Carica" nel menu di scelta rapida.
● Menu "Online": fare clic sulla voce "Carica nel dispositivo".
● Barra degli strumenti: fare clic sull'icona "Carica nel dispositivo".
Nota
Il caricamento del programma non cancella né modifica i valori della memoria a ritenzione.
Per cancellare la memoria a ritenzione prima di caricare un programma riportare la CPU alle
impostazioni di fabbrica prima di procedere al caricamento.
È anche possibile caricare un progetto per gli HMI Basic Panel (Pagina 32) dal TIA Portal in
una memory inserita nella CPU S7-1200.
Nota
È possibile copiare i blocchi di programma dalla CPU online in un programma esistente. La
cartella "Blocchi di programma" del progetto offline non deve essere vuota. In ogni caso, il
programma esistente verrà cancellato e sostituito dal programma utente della CPU online.
Controllo con
tabella di controllo
Per maggiori informazioni su controllo e modifica dei dati nella CPU (Pagina 819) consultare
il capitolo "Online & Diagnostica".
Nota
I valori forzati sono memorizzati nella CPU e non nella tabella di controllo.
Non è possibile forzare un ingresso (o un indirizzo "I"). Tuttavia, è possibile forzare un
ingresso della periferia. Per forzare un ingresso della periferia aggiungere una :P all'indirizzo
(ad esempio: "On:P").
STEP 7 consente inoltre di tracciare e registrare le variabili del programma in base a delle
condizioni di trigger (Pagina 838).
Nota
Per vedere le informazioni dei riferimenti incrociati non è necessario chiudere l'editor.
Le voci dei riferimenti incrociati possono essere ordinate a piacere. L'elenco dei riferimenti
incrociati fornisce una panoramica dell'utilizzo degli indirizzi di memoria e delle variabili
all'interno del programma utente.
● Quando si crea e modifica un programma grazie a questo elenco si ha sempre una
panoramica degli operandi, delle variabili e dei richiami di blocco utilizzati.
● Dai riferimenti incrociati si può saltare direttamente al punto di applicazione di operandi e
variabili.
● Durante l'esecuzione di test del programma o nel corso dei tentativi di risoluzione di
eventuali problemi viene segnalato quale locazione di memoria viene elaborata da un
determinato comando in determinato blocco, quale variabile viene utilizzata in una
determinata pagina e quale blocco viene richiamato da un determinato blocco.
Colonna Descrizione
Oggetto Nome dell'oggetto che utilizza gli oggetti di livello subordinato o che viene utilizzato
da essi.
Quantità Numero di utilizzi
Punto di Ogni punto di utilizzo, ad es. la rete
applicazione
Proprietà Proprietà particolari degli oggetti indirizzati, ad es. i nomi delle variabili nelle
dichiarazioni di multistanza.
Come Mostra informazioni aggiuntive sull'oggetto, ad es. se un DB di istanza è utilizzato
come modello o come un'istanza multipla.
Accesso Tipo di accesso, se l'accesso all'operando è in lettura (R) e/o in scrittura (W).
Indirizzo Indirizzo dell'operando
Tipo Informazione sul tipo e sul linguaggio utilizzati per la creazione dell'oggetto
Percorso Percorso dell'oggetto nell'albero del progetto
Contatti KOP
● Il contatto normalmente aperto è chiuso (ON) quando il valore di bit assegnato è uguale a
1.
● Il contatto normalmente chiuso è chiuso (ON) quando il valore di bit assegnato è uguale a
0.
● I contatti collegati in serie creano segmenti logici AND.
● I contatti collegati in parallelo creano segmenti logici OR.
out := in1 OR in2; Perché l'uscita di un box OR sia vera deve essere vero un
ingresso qualsiasi.
out := in1 XOR Perché l'uscita di un box XOR sia vera deve essere vero un
in2; numero dispari di ingressi.
1 Per SCL: Il risultato dell'operazione deve essere assegnato ad una variabile da usare per un'altra istruzione.
● Se una bobina di uscita è attraversata dal flusso di corrente o è abilitato un box "=" FUP,
il bit di uscita viene impostato a 1.
● Se una bobina di uscita non è attraversata dal flusso di corrente o non è abilitato un box
di assegnazione "=" FUP, il bit di uscita viene impostato a 0.
● Se una bobina di uscita invertita è attraversata dal flusso di corrente o è abilitato un box
"/=" FUP, il bit di uscita viene impostato a 0.
● Se una bobina di uscita invertita non è attraversata dal flusso di corrente o non è abilitato
un box "/=" FUP, il bit di uscita viene impostato a 1.
Tabella 7- 8 Istruzioni S e R
1 Per KOP e FUP: Queste istruzioni devono essere inserite nell'ultima posizione a destra del ramo.
2 Per SCL: Per ripetere questa funzione all'interno dell'applicazione è necessario scrivere il codice.
Tabella 7- 12 Istruzioni RS e SR
1 Per KOP e FUP: Queste istruzioni devono essere inserite nell'ultima posizione a destra del ramo.
2 Per SCL: Per ripetere questa funzione all'interno dell'applicazione è necessario scrivere il codice.
La variabile "INOUT" assegna l'indirizzo di bit che viene impostato o resettato. L'uscita
opzionale Q rispecchia lo stato del segnale dell'indirizzo "INOUT".
Nel caso di R_TRIG e F_TRIG, quando si inserisce l'istruzione nel programma compare
automaticamente la finestra di dialogo "Opzioni di richiamo", che consente di definire
se il merker del fronte verrà memorizzato nel rispettivo blocco dati (istanza singola) o come
variabile locale (istanza multipla) nell'interfaccia
del blocco. Se si crea un blocco dati separato lo si ritrova in "Blocchi di programma > Blocchi
di sistema" nella cartella "Risorse del programma"
dell'albero del progetto.
Tabella 7- 17 Tipi di dati per i parametri (contatti/bobine P e N, P=, N=, P_TRIG and N_TRIG)
Nota
Le istruzioni con i fronti valutano i valori dell'ingresso e del merker ad ogni esecuzione,
compresa la prima. Quando si progetta il programma è necessario tener conto degli stati
dell'ingresso e del merker per consentire o meno il rilevamento dei fronti nel primo ciclo di
scansione.
Poiché il merker deve essere mantenuto in memoria da un'esecuzione all'altra, si deve
utilizzare un univoco bit per ciascuna istruzione di fronte e non utilizzare lo stesso bit in altri
punti del programma. Si deve inoltre evitare di usare la memoria temporanea e le aree di
memoria che possono essere influenzate da altre funzioni di sistema, ad es. da un
aggiornamento degli I/O. Per l'assegnazione degli M_BIT (in un DB di istanza) utilizzare solo
la memoria M, i DB globali o la memoria statica.
Temporizzatore Variazioni dei parametri dei box PT e IN e dei parametri delle bobine corrispondenti
TP • La variazione di PT non ha alcuna conseguenza durante l'esecuzione del temporizzatore.
• La variazione di IN non ha alcuna conseguenza durante l'esecuzione del temporizzatore.
TON • La variazione di PT non ha alcuna conseguenza durante l'esecuzione del temporizzatore.
• Se IN diventa falso durante l'esecuzione del temporizzatore il temporizzatore viene resettato e
arrestato.
TOF • La variazione di PT non ha alcuna conseguenza durante l'esecuzione del temporizzatore.
• Se IN diventa vero durante l'esecuzione del temporizzatore il temporizzatore viene resettato e
arrestato.
TONR • La variazione di PT non ha alcuna conseguenza durante l'esecuzione del temporizzatore, ma ne ha
quando l'esecuzione riprende.
• Se IN diventa falso durante l'esecuzione del temporizzatore il temporizzatore viene arrestato ma non
resettato. Se IN diventa di nuovo vero il temporizzatore avvia la temporizzazione a partire dal valore
di tempo accumulato.
Nota
Quando si inseriscono le istruzioni di temporizzazione in un FB si può scegliere l'opzione
"Blocco dati di multiistanza". I nomi delle strutture dei temporizzatori possono essere diversi
e contrassegnare strutture di dati diverse, ma i dati di temporizzazione sono contenuti in un
unico blocco dati, per cui non è necessario creare un blocco dati separato per ogni
temporizzatore. Si riduce così il tempo di elaborazione e la memoria di dati necessaria per la
gestione dei temporizzatori. Le strutture dei dati del temporizzatore contenute nel DB di
multiistanza condiviso non interagiscono tra loro.
Nota
Nella CPU non viene assegnata alcuna risorsa dedicata ad un'istruzione di temporizzazione
specifica. Ogni temporizzatore utilizza, infatti, la sua propria struttura nella memoria DB e un
temporizzatore sempre in funzione all'interno della CPU per eseguire la temporizzazione.
5. Quando compare la finestra delle opzioni di richiamo, fare clic sul pulsante Annulla.
6. Nella parte superiore della nuova istruzione di temporizzazione, inserire il nome (non
usare l'aiuto per scorrere) del DB globale e della struttura di temporizzazione creata
come descritto in precedenza (esempio: "Data_block_3.Static_1").
Il numero di contatori utilizzabili nel programma utente è limitato unicamente dalla quantità di
memoria disponibile nella CPU. I contatori utilizzano il seguente spazio di memoria:
● Per i tipi di dati SInt o USInt l'istruzione di conteggio utilizza 3 byte.
● Per i tipi di dati Int o UInt l'istruzione di conteggio utilizza 6 byte.
● Per i tipi di dati DInt o UDInt l'istruzione di conteggio utilizza 12 byte.
Queste istruzioni utilizzano contatori software la cui velocità massima di conteggio è limitata
dalla velocità di esecuzione dell'OB in cui sono stati inseriti. L'OB in cui si trovano le
istruzioni deve essere eseguito abbastanza spesso da rilevare tutte le transizioni degli
ingressi CU o CD. Per informazioni sulle operazioni di conteggio veloce, vedere l'istruzione
CTRL_HSC (Pagina 417).
Nota
Quando si inseriscono le istruzioni di conteggio in un FB si può scegliere l'opzione DB di
multiistanza; in questo modo i nomi delle strutture dei contatori possono essere diversi e
contrassegnare strutture di dati diverse, ma i dati di conteggio sono contenuti in un unico
DB, per cui non è necessario creare un DB separato per ogni contatore. Si riduce così il
tempo di elaborazione e la memoria dei dati necessaria per i contatori. Le strutture dei dati di
conteggio contenute nel DB di multiistanza condiviso non interagiscono tra loro.
Contatore Funzionamento
Il contatore CTU conta in avanti di 1 quando il valore del parametro CU
cambia da 0 a 1. Il diagramma di temporizzazione del CTU mostra il
funzionamento con un valore di conteggio costituito da un numero intero
senza segno (dove PV = 3).
• Se il valore del parametro CV (valore di conteggio attuale) è
maggiore o uguale al valore del parametro PV (valore di conteggio
preimpostato), il parametro di uscita del contatore Q = 1.
• Se il valore del parametro di reset R cambia da 0 a 1, il valore di
conteggio attuale viene resettato a 0.
Contatore Funzionamento
Il contatore CTD conta indietro di 1 quando il valore del
parametro CD cambia da 0 a 1. Il diagramma di
temporizzazione del CTD mostra il funzionamento con un
valore di conteggio costituito da un numero intero senza segno
(dove PV = 3).
• Se il valore del parametro CV (valore di conteggio attuale)
è inferiore o uguale a 0, il parametro di uscita del contatore
Q = 1.
• Se il valore del parametro LOAD cambia da 0 a 1, il valore
del parametro PV (valore preimpostato) viene caricato nel
contatore come nuovo CV (valore di conteggio attuale).
Contatore Funzionamento
Il contatore CTUD conta in
avanti e all'indietro di 1 quando
gli ingressi di conteggio in avanti
(CU) o all'indietro (CD) passano
da 0 a 1. Il diagramma di
temporizzazione del CTUD
mostra il funzionamento con un
valore di conteggio costituito da
un numero intero senza segno
(dove PV = 4).
• Se il valore del parametro CV
è maggiore o uguale al
valore del parametro PV, il
parametro di uscita del
contatore QU = 1.
• Se il valore del parametro CV
è minore o uguale a zero, il
parametro di uscita del
contatore QD = 1.
• Se il valore del parametro
LOAD cambia da 0 a 1, il
valore del parametro PV
viene caricato nel contatore
come nuovo CV.
• Se il valore del parametro di
reset R cambia da 0 a 1, il
valore di conteggio attuale
viene resettato a 0.
5. Quando compare la finestra delle opzioni di richiamo, fare clic sul pulsante Annulla. Ora
si dovrebbe visualizzare una nuova istruzione di conteggio con "???", sia appena sopra
che appena sotto il nome dell'istruzione.
6. Nella parte superiore della nuova istruzione di conteggio, inserire il nome (non usare
l'aiuto per scorrere) del DB globale e della struttura di conteggio creata come descritto in
precedenza (esempio: "Data_block_3.Static_1"). Ciò consente di inserire il tipo di valore
preimpostato e di conteggio (ad esempio: UInt per una struttura IEC_UCounter).
Tipo indicato nell'istruzione di conteggio (per Struttura del tipo corrispondente indicata
valori preimpostati e di conteggio) nell'interfaccia dell'FB
INT IEC_Counter
SINT IEC_SCounter
DINT IEC_DCounter
UINT IEC_UCounter
USINT IEC_USCounter
UDINT IEC_UDCounter
7.4.2 Istruzioni IN_Range (Valore compreso nel campo) e OUT_Range (Valore fuori
campo)
out := OUT_RANGE(min,
val, max);
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare il tipo di dati nell'elenco a discesa.
Non disponibile
1 Per KOP e FUP: Se il confronto del contatto KOP è vero il contatto viene attivato e fa passare il flusso di corrente. Se il
box FUP è vero l'uscita del box è vera.
Tabella 7- 35 Funzionamento
Fare clic sul simbolo della calcolatrice per aprire la finestra in cui definire la funzione
matematica. Inserire l'espressione sotto forma di ingressi (ad es. IN1 e IN2) e operazioni.
Facendo clic su "OK" per salvare la funzione, la finestra di dialogo crea automaticamente gli
ingressi per l'istruzione CALCULATE.
In basso nell'editor compare un esempio e un elenco delle possibili operazioni matematiche
inseribili.
Nota
Anche per ogni costante nella funzione deve essere creato un ingresso. Il valore costante
verrebbe quindi inserito nell'ingresso collegato per l'istruzione CALCULATE.
L'inserimento delle costanti sottoforma di ingressi permette di copiare l'istruzione
CALCULATE in altre posizioni all'interno del programma senza dover modificare la funzione.
I valori o le variabili degli ingressi per l'istruzione possono quindi essere modificati senza
conseguenze sulla funzione.
Per aggiungere un ingresso ADD o MUL, fare clic sul simbolo "Crea" oppure fare
clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso di uno dei
parametri IN disponibili e selezionare il comando "Inserisci ingresso".
Per eliminare un ingresso, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
di uno dei parametri IN (se sono presenti più ingressi oltre ai due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Il risultato dell'operazione matematica non è compreso entro il campo numerico valido del tipo di dati
selezionato. Viene restituita la parte meno significativa del risultato corrispondente alla dimensione di
destinazione.
0 Divisione per 0 (IN2 = 0): Il risultato non è definito e viene restituito zero.
0 Real/LReal: se uno dei valori di ingresso è NAN (non è un numero) viene restituito NAN.
0 ADD Real/LReal: se entrambi i valori IN sono INF con segni diversi l'operazione non è valida e viene
restituito NaN.
0 SUB Real/LReal: se entrambi i valori IN sono INF con lo stesso segno l'operazione non è valida e viene
restituito NaN.
0 MUL Real/LReal: se un valore IN è zero e l'altro è INF l'operazione non è valida e viene restituito NaN.
0 DIV Real/LReal: se entrambi i valori IN sono zero o INF l'operazione non è valida e viene restituito NaN.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Valore IN2 = 0, ad OUT viene assegnato il valore zero
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Il valore risultante non è compreso entro il campo numerico valido del tipo di dati selezionato.
Esempio per SInt: NEG (-128) dà come risultato +128 che è maggiore del valore massimo consentito per il
tipo di dati.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Il valore risultante non è compreso entro il campo numerico valido del tipo di dati selezionato.
Esempio per SInt: INC (+127) dà come risultato +128 che è maggiore del valore massimo consentito per il
tipo di dati.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Il risultato dell'operazione matematica non è compreso entro il campo numerico valido del tipo di dati
selezionato.
Esempio per SInt: ABS (-128) dà come risultato +128 che è maggiore del valore massimo consentito per il
tipo di dati.
7.5.7 Istruzioni MIN (Rileva valore min.) e MAX (Rileva valore max.)
Tabella 7- 53 Istruzioni MIN (Rileva valore min.) e MAX (Rileva valore max.)
out:= MAX( L'istruzione MAX confronta il valore di due parametri IN1 e IN2 e
in1:=_variant_in_, assegna il valore massimo (il più alto) al parametro OUT.
in2:=_variant_in_
[,...in32]);
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Per aggiungere un ingresso, fare clic su "Crea" oppure fare clic con il tasto
destro del mouse sul connettore dell'ingresso di uno dei parametri IN disponibili
e selezionare il comando "Inserisci ingresso".
Per eliminare un ingresso, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
di uno dei parametri IN (se sono presenti più ingressi oltre ai due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Solo per il tipo di dati Real:
• Almeno un ingresso non è un numero reale (NaN).
• L'OUT risultante è +/- INF (infinito).
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Real: se uno o alcuni valori per MIN, IN e MAX non è un numero (NaN) viene restituito NaN.
0 Se MIN è maggiore di MAX il valore di IN viene assegnato a OUT.
Esempi SCL:
● MyVal := LIMIT(MN:=10,IN:=53, MX:=40); // Risultato: MyVal = 40
● MyVal := LIMIT(MN:=10,IN:=37, MX:=40); // Risultato: MyVal = 37
● MyVal := LIMIT(MN:=10,IN:=8, MX:=40); // Risultato: MyVal = 10
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" (accanto al nome dell'istruzione) e selezionare il tipo di dati nel menu a discesa.
2 Per SCL: Per creare le espressioni matematiche è possibile utilizzare anche gli operatori matematici SCL di base.
1 Istruzione MOVE: per inserire un'altra uscita in KOP e FUP, fare clic sul simbolo "Crea" accanto al parametro di uscita.
Per SCL utilizzare varie istruzioni di assegnazione. È anche possibile utilizzare una delle costruzioni di loop.
Per aggiungere le uscite MOVE, fare clic sul simbolo "Crea" oppure fare clic con
il tasto destro del mouse sul connettore dell'uscita di uno dei parametri OUT
disponibili e selezionare il comando "Inserisci uscita".
Per eliminare un'uscita, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'uscita di
uno dei parametri OUT (se sono presenti più uscite oltre alle due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
Nota
Regole per le operazioni di copia dei dati
• Per copiare il tipo di dati Bool, utilizzare SET_BF, RESET_BF, R, S o la bobina di uscita
(KOP) Hotspot text (Pagina 210)
• Per copiare un unico tipo di dati semplice, utilizzare MOVE
• Per copiare un array di tipi di dati semplici, utilizzare MOVE_BLK o UMOVE_BLK
• Per copiare una struttura, utilizzare MOVE
• Per copiare una stringa, utilizzare S_MOVE (Pagina 299)
• Per copiare il carattere di una stringa, utilizzare MOVE
• Le istruzioni MOVE_BLK e UMOVE_BLK non consentono di copiare array o strutture
nelle aree di memoria I, Q o M.
Nota
STEP 7 V10.5 non supportava un riferimento variabile come un indice dell'array o array
multidimensionali. Le istruzioni FieldRead e FieldWrite erano utilizzate per operazioni
dell'indice dell'array variabile per un array monodimensionale. STEP 7 V11 e le versioni
successive supportano una variabile come un indice dell'array e array multidimensionali.
FieldRead e FieldWrite sono comprese in STEP 7 V11 e successive per la retrocompatibilità
con i programmi che hanno utilizzato queste istruzioni.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
La logica con l'indice di array variabile è uguale al metodo precedente che utilizzava
un'istruzione FieldRead:
le istruzioni FieldWrite e FieldRead possono essere sostituite con la logica che usa una
variabile come indice dell'array.
SCL non dispone di istruzioni FieldRead o FieldWrite ma consente l'indirizzamento indiretto
degli array con una variabile:
#Tag_1 := "Data_block_1".Bool_Array[#Index];
Nota
Regole per le operazioni di predefinizione della memoria
• Per effettuare la predefinizione con il tipo di dati BOOL, utilizzare SET_BF, RESET_BF,
R, S o la bobina di uscita (KOP)
• Per effettuare la predefinizione con un unico tipo di dati semplice, utilizzare MOVE
• Per predefinire un array con un tipo di dati semplici, utilizzare FILL_BLK o UFILL_BLK
• Per predefinire il carattere di una stringa, utilizzare MOVE
• Le istruzioni FILL_BLK e UFILL_BLK non consentono di predefinire array nelle aree di
memoria I, Q o M.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare i tipi di dati nel menu a discesa.
2 Per SCL: Creare l'istruzione di conversione identificando il tipo di dati per il parametro di ingresso (in) e quello di uscita
(out). Ad esempio DWORD_TO_REAL converte un valore DWord in un valore Real.
Dopo che è stato selezionato il tipo di dati (da convertire) l'elenco a discesa (dei tipi in cui
convertire) visualizza una lista di possibili conversioni. Le conversioni da e verso BCD16
sono limitate al tipo di dati Int. Le conversioni da e verso BCD32 sono limitate al tipo di dati
DInt.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" (accanto al nome dell'istruzione) e selezionare il tipo di dati nel menu a discesa.
out := FLOOR(in); Converte un numero reale (Real o LReal) nel più vicino
numero intero minore o uguale al numero reale selezionato
(IEEE "round to -infinity").
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" (accanto al nome dell'istruzione) e selezionare il tipo di dati nel menu a discesa.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
1 Per SCALE_X: I parametri MIN, MAX e OUT devono avere lo stesso tipo di dati.
Per NORM_X: I parametri MIN, VALUE e MAX devono avere lo stesso tipo di dati.
Nota
Il parametro VALUE di SCALE_X deve essere limitato a ( 0,0 <= VALUE <= 1,0 )
Se il parametro VALUE è inferiore a 0,0 o superiore a 1,0:
• L'operazione di messa in scala lineare può generare valori OUT inferiori al valore del
parametro MIN o superiori al valore del parametro MAX, che tuttavia rientrano nel campo
consentito per il tipo di dati OUT. In questi casi l'esecuzione di SCALE_X imposta ENO =
vero.
• È possibile generare valori in scala che non rientrano nel campo del tipo di dati OUT. In
questi casi il parametro OUT viene impostato su un valore intermedio uguale alla parte
meno significativa del numero reale riportato in scala prima della conversione finale nel
tipo di dati OUT. In questo caso l'esecuzione di SCALE_X imposta ENO = falso.
Il parametro VALUE di NORM_X deve essere limitato a ( MIN <= VALUE <= MAX )
Se il parametro VALUE è inferiore a MIN o superiore a MAX, l'operazione di messa in scala
lineare può generare valori OUT normalizzati inferiori a 0,0 o superiori a 1,0. In questo caso
l'esecuzione di NORM_X imposta ENO = vero.
Notare che se l'ingresso analogico provenisse da un modulo di I/O analogico o una signal
board per tensione, il valore MIN dell'istruzione NORM_X sarebbe -27648 invece di 0.
Notare che se l'uscita analogica fosse prevista per un modulo di I/O analogico o una signal
board per tensione, il valore MIN dell'istruzione SCALE_X sarebbe -27648 invece di 0.
Per ulteriori informazioni sulle rappresentazioni degli ingressi analogici (Pagina 946) e le
rappresentazioni delle uscite analogiche (Pagina 947) per tensione e corrente, consultare i
dati tecnici.
7.8.1 Istruzioni JMP (Salta se RLO = 1), JMPN (Salta se RLO = 0) e Etichetta
(Etichetta di salto)
1 I nomi delle etichette possono essere digitati direttamente nell'istruzione LABEL. Utilizzare l'icona di aiuto del parametro
per selezionare i nomi delle etichette disponibili per l'apposito campo delle istruzioni JMP e JMPN. Inoltre il nome
dell'etichetta può essere digitato direttamente nell'istruzione JMP o JMPN.
Per KOP e FUP: Quando il box JMP_LIST viene inserito nel programma, presenta due
uscite di etichette di salto. È possibile inserire o cancellare destinazioni di salto.
Fare clic su "Crea" all'interno del box (a sinistra dell'ultimo parametro DEST)
per inserire nuove uscite per le etichette di salto.
• Fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'uscita e
selezionare il comando "Inserisci uscita".
• Fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'uscita e
selezionare il comando "Cancella".
• Fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
e selezionare il comando "Inserisci ingresso".
• Fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
e selezionare il comando "Cancella".
Tabella 7- 98 Selezione del tipo di dati del box SWITCH e operazioni di confronto ammesse
Richiamando ENDIS_PW con REQ=1 si disabilitano i tipi di password nei quali il parametro
di ingresso per la password è FALSE. Ogni tipo di password può essere abilitato e
disabilitato separatamente. Ad esempio, abilitando la password fail safe e disabilitando le
altre, si può limitare l'accesso alla CPU a un gruppo ristretto di persone.
ENDIS_PW viene eseguita in modo sincrono in un ciclo del programma e i parametri di
uscita della password indicano sempre lo stato attuale di abilitazione della password, a
prescindere dal REQ del parametro di ingresso. Tutte le password abilitate devono poter
essere reimpostate su abilitata/disabilitata. In caso contrario viene restituito un messaggio di
errore e vengono abilitate tutte le password che lo erano prima dell'esecuzione di
ENDIS_PW. Ciò significa che in una CPU standard (dove la password failsafe non è
configurata) F_PWD deve sempre essere impostato a 1 per ottenere un valore di ritorno di 0.
In questo casoF_PWD_ON è sempre 1.
Nota
• Se la password HMI è disabilitata l'esecuzione di ENDIS_PW può bloccare l'accesso dei
dispositivi HMI.
• Le sessioni del client che erano state autorizzate prima dell'esecuzione di ENDIS_PW
non vengono modificate dall'istruzione.
Dopo l'avviamento l'accesso alla CPU è limitato da password precedentemente definite nella
configurazione della protezione della CPU. La possibilità di disabilitare una password valida
deve essere ristabilita eseguendo nuovamente ENDIS_PW. Tuttavia, se si esegue
immediatamente ENDIS_PW e si disabilitano password necessarie, è possibile che
l'accesso al TIA Portal venga bloccato. Esiste la possibilità di utilizzare un'istruzione di
temporizzazione per ritardare l'esecuzione di ENDIS_PW dando così il tempo di inserire le
password prima che vengano disabilitate.
Nota
Ripristino di una CPU che blocca la comunicazione con il TIA Portal
Per maggiori dettagli sulle modalità di cancellazione della memoria di caricamento interna di
un PLC utilizzando una memory card consultare l'argomento sul recupero di una password
persa (Pagina 139).
Nota
Livelli di accesso alla CPU protetti da password sicure. Le password con livello di sicurezza
elevato contengono almeno otto caratteri, lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non
corrispondono a parole del dizionario, né a nomi o identificatori che possono essere dedotti
dai dati personali dell'utente. Tenere la password segreta e cambiarla spesso.
RET_VAL Descrizione
(W#16#...)
0000 Nessun errore
80D0 La password failsafe non è configurata.
80D1 La password per l'accesso in lettura/scrittura non è configurata.
80D2 La password per l'accesso in lettura non è configurata.
80D3 La password per l'accesso HMI non è configurata.
Nota
Prima della CPU versione firmware 2.2 dell'S7-1200, RE_TRIGR era limitata all'esecuzione
da un OB di ciclo del programma e poteva essere utilizzata per aumentare all'infinito il tempo
di ciclo del PLC. ENO = falso e il temporizzatore di controllo del tempo di ciclo non viene
resettato quando RE_TRIGR viene eseguita da un OB di avvio, un OB di allarme o un OB di
errore.
Dalla versione firmware 2.2 in poi, RE_TRIGR può essere eseguita da un qualsiasi OB
(compreso OB di avvio, di allarme e di errore). Tuttavia, la scansione del PLC può essere
aumentata solo di un massimo di 10 volte il tempo di ciclo massimo configurato.
GET_ERROR
GET_ERROR_ID
Funzionamento
Per default la CPU reagisce all'errore di esecuzione di un blocco registrando un errore nel
buffer di diagnostica. Se tuttavia si inseriscono una o più istruzioni GET_ERROR o
GET_ERROR_ID all'interno di un blocco di codice, si fa in modo che questo gestisca gli
errori al suo interno. In questo caso la CPU non registra l'errore nel buffer di diagnostica. Le
informazioni di errore vengono invece riportate nell'uscita dell'istruzione GET_ERROR o
GET_ERROR_ID. Si può scegliere se leggere tutte le informazioni di errore con l'istruzione
GET_ERROR o se leggere solo l'ID dell'errore con l'istruzione GET_ERROR_ID.
Generalmente il primo errore è quello più importante mentre quelli successivi sono una sua
conseguenza.
La prima esecuzione di un'istruzione GET_ERROR o GET_ERROR_ID all'interno di un
blocco restituisce il primo errore rilevato durante l'esecuzione del blocco. Questo errore
avrebbe potuto verificarsi in qualsiasi momento tra l'inizio del blocco e l'esecuzione di
GET_ERROR o GET_ERROR_ID. Le esecuzioni successive di GET_ERROR o
GET_ERROR_ID restituiscono il primo errore successivo alla loro precedente esecuzione.
La cronologia degli errori non viene salvata e l'esecuzione di un'istruzione riabilita il sistema
PLC al rilevamento dell'errore successivo.
Il tipo di dati ErrorStruct utilizzato dall'istruzione GET_ERROR può essere aggiunto
nell'editor di blocchi dati e negli editor di interfaccia dei blocchi in modo da consentire alla
logica del programma di accedere ai valori di questo tipo. Per aggiungere questa struttura,
selezionare ErrorStruct nell'elenco a discesa dei tipi di dati. È possibile creare più elementi
ErrorStruct definendoli con nomi univoci. I membri di un ErrorStruct non possono essere
rinominati.
SCL Descrizione
IF "condition" THEN Se la "condition" è vera o 1, allora esegue le istruzioni seguenti fino
statement_A; all'istruzione END-IF.
statement_B; Se la "condition" è falsa o 0, allora salta all'istruzione END_IF (a meno il
statement_C; programma non comprenda istruzioni ELSIF o ELSE opzionali).
;
[ELSIF "condition-n" THEN L'istruzione opzionale ELSEIF1 fornisce condizioni supplementari da
statement_N; valutare. Ad esempio: se la "condition" nell'istruzione IF-THEN è falsa,
;] allora il programma valuta "condition-n". Se la "condition-n" è vera, allora
esegue "statement_N".
[ELSE L'istruzione opzionale ELSE fornisce delle istruzioni da eseguire quando la
statement_X; "condition" dell'istruzione IF-THEN è falsa.
;]
END_IF; L'istruzione END_IF conclude l'istruzione IF-THEN.
1 All'interno di un'istruzione IF-THEN è possibile comprendere più istruzioni ELSIF.
Variabili Descrizione
"condition" Richiesta. L'espressione logica è vera (1) o falsa (0).
"statement_A" Opzionale. Una o più istruzioni da eseguire quando la "condition" è vera.
"condition-n" Opzionale. L'espressione logica da valutare dall'istruzione ELSIF opzionale.
"statement_N" Opzionale. Una o più istruzioni da eseguire quando la "condition-n" dell'istruzione ELSIF è
vera.
"statement_X" Opzionale. Una o più istruzioni da eseguire quando la "condition" dell'istruzione IF-THEN è
falsa.
Nota
L'utilizzo di uno o più rami ELSIF ha il vantaggio che le espressioni logiche che seguono
un'espressione valida non vengono più valutate in contrasto con una sequenza di
istruzioni IF. Il runtime di un programma può quindi essere ridotto.
SCL Descrizione
CASE "Test_Value" OF L'istruzione CASE esegue uno dei diversi
"ValueList": Statement[; Statement, ...] gruppi di istruzioni a seconda del valore di
"ValueList": Statement[; Statement, ...] un'espressione.
[ELSE
Else-statement[; Else-statement, ...]]
END_CASE;
Parametro Descrizione
"Test_Value" Richiesto. Qualsiasi espressione numerica del tipo di dati Int
"ValueList" Richiesto. Un valore unico o un elenco di valori separati da una virgola o campi di valori.
(Usare due punti per definire un campo di valori: 2..8) L'esempio seguente illustra le diverse
versioni dell'elenco di valori:
1: Statement_A;
2, 4: Statement _B;
3, 5..7,9: Statement _C;
Statement Richiesto. Una o più istruzioni che vengono eseguite quando il "Test_Value" corrisponde a
qualsiasi valore nell'elenco di valori
Else-statement Opzionale. Una o più istruzioni che vengono eseguite se non c'è corrispondenza con un
valore delle corrispondenze indicate nel "ValueList"
Le istruzioni CASE possono essere annidate. Ogni istruzione CASE annidata deve avere
un'istruzione END_CASE associata.
CASE "var1" OF
1 : #var2 := 'A';
2 : #var2 := 'B';
ELSE
CASE "var3" OF
#var2:= 'SpecialCharacter';
END_CASE;
END_CASE;
SCL Descrizione
FOR "control_variable" := "begin" TO "end" L'istruzione FOR viene utilizzata per ripetere una
[BY "increment"] DO sequenza di istruzioni fin tanto che la variabile di
statement; controllo si trova entro il campo di valori
; specificato. La definizione di un loop con FOR
END_FOR; comprende la specifica di un valore iniziale e uno
finale. Entrambi i valori devono essere dello
stesso tipo della variabile di controllo.
I loop FOR possono essere annidati. L'istruzione
END_FOR si riferisce all'ultima istruzione FOR
eseguita.
Parametro Descrizione
"control_variable" Richiesto. Un numero intero (Int o DInt) che funge da contatore loop
"begin" Richiesto. Espressione semplice che specifica il valore iniziale delle variabili di controllo
"end" Richiesto. Espressione semplice che determina il valore finale delle variabili di controllo
"increment" Opzionale. Variazione di una "control_variable" dopo ogni loop. "increment" ha lo stesso tipo
di dati di "control_variable". Se il valore di "increment" non è specificato, il valore delle
variabili verrà incrementato di 1 dopo ogni loop. "increment" non può essere modificato
durante l'esecuzione dell'istruzione FOR.
SCL Descrizione
WHILE "condition" DO L'istruzione WHILE esegue una serie di istruzioni finché una data condizione risulta
Statement; vera.
Statement; I loop WHILE possono essere annidati. L'istruzione END_WHILE si riferisce all'ultima
...; istruzione WHILE eseguita.
END_WHILE;
Parametro Descrizione
"condition" Richiesto. Un'espressione logica che risulta vera o falsa. (Una condizione "null" è interpretata
come falsa).
Statement Opzionale. Una o più istruzioni che sono eseguite fino a che la condizione risulta vera.
Nota
L'istruzione WHILE valuta lo stato della "condition" prima di eseguire qualsiasi istruzione. Per
eseguire le istruzioni almeno una volta indipendentemente dallo stato della "condition",
utilizzare l'istruzione REPEAT (Pagina 277).
SCL Descrizione
REPEAT L'istruzione REPEAT esegue un gruppo di istruzioni finché una data condizione risulta
Statement; vera.
; I loop REPEAT possono essere annidati. L'istruzione END_REPEAT si riferisce sempre
UNTIL "condition" all'ultima istruzione REPEAT eseguita.
END_REPEAT;
Parametro Descrizione
Statement Opzionale. Una o più istruzioni che sono eseguite fino a che la condizione risulta vera.
"condition" Richiesto. Una o più espressioni dei due modi seguenti: un'espressione numerica o
un'espressione di stringa che risulta vera o falsa. Una condizione "null" è interpretata come
falsa.
Nota
Prima di valutare lo stato della "condition", l'istruzione REPEAT esegue le istruzioni nella
prima iterazione del loop (anche se la "condition" è falsa). Per rivedere lo stato della
"condition" prima dell'esecuzione delle istruzioni, utilizzare l'istruzione WHILE (Pagina 276).
SCL Descrizione
CONTINUE L'istruzione CONTINUE salta le istruzioni successive di un loop di programma (FOR,
Statement; WHILE, REPEAT) e continua il loop verificando se la condizione per la conclusione è
; soddisfatta. In caso contrario, il loop continua.
SCL Descrizione
EXIT; L'istruzione EXIT viene utilizzata per uscire da un loop (FOR, WHILE o REPEAT) in qualsiasi punto,
indipendentemente dal fatto che la condizione di conclusione sia soddisfatta o meno.
Utilizzare l'istruzione EXIT all'interno di un loop. Nei loop annidati, l'istruzione EXIT fa sì che
l'elaborazione ritorni al successivo livello di annidamento superiore.
FOR i := 0 TO 10 DO
CASE value[i, 0] OF
1..10: value [i, 1]:="A";
11..40: value [i, 1]:="B";
41..100: value [i, 1]:="C";
ELSE
EXIT;
END_CASE;
END_FOR;
SCL Descrizione
GOTO JumpLabel; L'istruzione GOTO salta le istruzioni passando ad un'etichetta nello stesso blocco.
Statement; L'etichetta di salto ("JumpLabel") e l'istruzione GOTO devono trovarsi nello stesso
... ; blocco. Il nome di un'etichetta di salto può essere assegnato solo una volta
JumpLabel: Statement; all'interno di un blocco. Ogni etichetta di salto può essere la destinazione di diverse
istruzioni GOTO.
Non è possibile saltare ad una parte di loop (FOR, WHILE o REPEAT), mentre è possibile
saltare dall'interno di un loop.
Nell'esempio seguente a seconda del valore dell'operando "Tag_value" l'esecuzione del
programma riprende nel punto definito dalla relativa etichetta di salto. Se "Tag_value" = 2,
l'esecuzione del programma riprende nell'etichetta di salto "MyLabel2" e salta "MyLabel1".
CASE "Tag_value" OF
1 : GOTO MyLabel1;
2 : GOTO MyLabel2;
ELSE GOTO MyLabel3;
END_CASE;
MyLabel1: "Tag_1" := 1;
MyLabel2: "Tag_2" := 1;
MyLabel3: "Tag_4" := 1;
SCL Descrizione
RETURN; L'istruzione RETURN esce dal blocco di codice in esecuzione senza condizioni. L'esecuzione del
programma ritorna al blocco richiamante o al sistema operativo (quando si esce da un OB).
Nota
Dopo aver eseguito l'ultima istruzione, il blocco di codice ritorna automaticamente al blocco
richiamante. Non inserire un'istruzione RETURN al termine del blocco di codice.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Per aggiungere un ingresso, fare clic su "Crea" oppure fare clic con il tasto destro
del mouse sul connettore dell'ingresso di uno dei parametri IN disponibili e
selezionare il comando "Inserisci ingresso".
Per eliminare un ingresso, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
di uno dei parametri IN (se sono presenti più ingressi oltre ai due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
I corrispondenti valori di bit di IN1 e IN2 vengono combinati logicamente per generare un
risultato logico booleano nel parametro OUT. Dopo l'esecuzione di queste istruzioni ENO è
sempre vero.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Il tipo di dati del parametro OUT dell'istruzione DECO, che può essere Byte, Word o DWord,
limita il campo utile del parametro IN. Se il valore del parametro IN è maggiore del campo
utile, viene eseguita un'operazione "Modulo" per estrarre i bit meno significativi sotto indicati.
Campo del parametro IN di DECO:
● Vengono utilizzati 3 bit (valori 0-7) IN per impostare 1 posizione di bit in un Byte OUT
● Vengono utilizzati 4 bit (valori 0-15) IN per impostare 1 posizione di bit in un Word OUT
● Vengono utilizzati 5 bit (valori 0-31) IN per impostare 1 posizione di bit in un DWord OUT
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Codici delle condizioni di errore: ENO è sempre vero dopo l'esecuzione dell'istruzione SEL.
[...in32:=variant_in,]
inelse:=variant_in);
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Per aggiungere un ingresso, fare clic su "Crea" oppure fare clic con il tasto
destro del mouse sul connettore dell'ingresso di uno dei parametri IN
disponibili e selezionare il comando "Inserisci ingresso".
Per eliminare un ingresso, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'ingresso
di uno dei parametri IN (se sono presenti più ingressi oltre ai due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
[...out32:=variant_in,]
outelse:=variant_in);
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare un tipo di dati nel menu a discesa.
Per inserire un ingresso, fare clic su "Crea" oppure fare clic con il tasto destro
del mouse sul connettore dell'uscita di uno dei parametri OUT disponibili e
selezionare il comando "Inserisci uscita".
Per eliminare un'uscita, fare clic con il tasto destro del mouse sul connettore dell'uscita di
uno dei parametri OUT (se sono presenti più uscite oltre alle due originali) disponibili e
selezionare il comando "Cancella".
7.10.1 Istruzioni SHR (Sposta verso destra) e SHL (Sposta verso sinistra)
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare i tipi di dati nel menu a discesa.
Scorrimento dei bit di un Word verso sinistra inserendo gli zeri da destra (N = 1)
IN 1110 0010 1010 1101 Valore di OUT prima del primo 1110 0010 1010 1101
scorrimento:
Dopo il primo scorrimento verso sinistra: 1100 0101 0101 1010
Dopo il secondo scorrimento verso sinistra: 1000 1010 1011 0100
Dopo il terzo scorrimento verso sinistra: 0001 0101 0110 1000
7.10.2 Istruzioni ROR (Fai ruotare verso destra) e ROL (Fai ruotare verso sinistra)
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare i tipi di dati nel menu a discesa.
out := TIME_TO_DINT(
in:=_variant_in);
1 Per i box KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare i tipi di dati di origine/destinazione nel menu a discesa.
2 Per SCL: trascinare T_CONV dall'albero delle istruzioni e inserirla nell'editor di programma, quindi selezionare i tipi di
dati di origine/destinazione.
Nota
Utilizzo di T_CONV per convertire una dimensione di dati maggiore in una dimensione
inferiore
Quando si converte un tipo di dati di dimensioni maggiori (che comprende più byte) in un tipo
di dati più piccolo (che comprende meno byte) può succedere che i valori di dati vengano
troncati. Se si verifica questo errore ENO viene impostata a 0.
1 Per KOP e FUP: fare clic su "???" e selezionare i tipi di dati nel menu a discesa.
Codici delle condizioni di errore: ENO = 1 significa che non si è verificato alcun errore. ENO
= 0 e parametro OUT = 0 errori:
● Valore DTL non valido
● Valore Time non valido
AVVERTENZA
Se un attaccante accede alle reti attraverso la sincronizzazione NTP (Network Time
Protocol) potrebbe riuscire a controllare parzialmente il processo spostando l'ora di sistema
della CPU.
La funzione client NTP della CPU S7-1200 è disattivata per default e, se attiva, consente
solo agli indirizzi IP configurati di fungere da server NTP. La CPU la disattiva per default e
la si deve configurare per consentire la correzione da remoto dell'ora di sistema della CPU.
La CPU S7-1200 supporta gli allarme dall'orologio e le istruzioni di orologio che dipendono
da un'imkpostazione precisa dell'ora di sistema della CPU. Se si configura l'NTP e si
accetta che la sincronizzazione dell'ora venga effettuata da un server ci si deve accertare
che il server sia una sorgente affidabile. Un server inaffidabile potrebbe infatti generare una
falla nel sistema di sicurezza attraverso la quale un utente sconosciuto potrebbe controllare
parzialmente il processo spostando l'ora di sistema della CPU.
Per informazioni e consigli sulla sicurezza consultare il documento "Operational Guidelines
for Industrial Security" (http://www.industry.siemens.com/topics/global/en/industrial-
security/Documents/operational_guidelines_industrial_security_en.pdf) nella pagina Web
Siemens Service & Support:
● La data e l'ora locale vengono calcolate sulla base degli offset per il fuso orario e l'ora
legale impostati dall'utente nei parametri "Ora" della scheda generale della
configurazione dei dispositivi.
● La configurazione del fuso orario indica un offset rispetto all'UTC o al GMT.
● La configurazione dell'ora legale specifica il mese, la settimana, il giorno e l'ora di inizio
dell'ora legale.
● Anche la configurazione dell'ora solare specifica il mese, la settimana, il giorno e l'ora di
inizio dell'ora solare.
● L'offset del fuso orario viene applicato al valore dell'ora di sistema. L'offset dell'ora legale
viene applicato solo quando è in vigore l'ora legale.
Nota
Configurazione dell'inizio dell'ora solare e dell'ora legale
La proprietà della configurazione dispositivi della CPU per l'inizio dell'ora solare e dell'ora
legale deve essere espressa nell'ora locale.
Codici delle condizioni di errore: ENO = 1 significa che non si è verificato alcun errore. ENO
= 0 significa che si è verificato un errore di esecuzione e l'uscita RET_VAL fornisce il codice
della relativa condizione.
Descrizione
Le regole per il passaggio all'ora solare e a quella legale sono definite nella struttura
TimeTransformationRule. La struttura è come segue:
Per modificare manualmente i parametri del fuso orario nella CPU utilizzare le proprietà
dell'orologio nella scheda "Generale" della configurazione dispositivi.
Utilizzare l'istruzione SET_TIMEZONE per impostare a livello di programma la
configurazione dell'ora locale. I parametri della struttura "TimeTransformationRule
(Pagina 295)" assegnano il fuso orario locale e la temporizzazione del passaggio automatico
tra ora solare e ora legale.
Codici delle condizioni di errore: ENO = 1 significa che non si è verificato alcun errore. ENO
= 0 significa che si è verificato un errore di esecuzione e l'uscita STATUS fornisce il codice
della relativa condizione.
STATUS Descrizione
(W#16#....)
0 Nessun errore
7000 Nessun ordine in corso di elaborazione
7001 Avvio dell'elaborazione dell'ordine. Parametro BUSY = 1, DONE = 0
7002 Richiamo intermedio (REQ non rilevante): Istruzione già attiva; BUSY ha il valore "1".
808x Errore nel componente x-th: Ad esempio 8084 indica che DaylightStartWeekif non è un valore compreso
tra 1 e 5.
La CPU gestisce fino a dieci contatori delle ore di esercizio per tracciare le ore di esercizio
dei sottosistemi di controllo critici. I singoli contatori devono essere avviati con un'esecuzione
RTM per ogni temporizzatore. Tutti i contatori delle ore di esercizio vengono arrestati quando
la CPU passa da RUN a STOP. I singoli temporizzatori possono essere arrestati anche con
un'esecuzione RTM di modo 2.
Quando una CPU passa da STOP a RUN, occorre riavviare i temporizzatori con
un'esecuzione RTM per ogni temporizzatore avviato. Dopo che un contatore delle ore di
esercizio ha superato 2147483647 ore, il conteggio si interrompe e viene inviato l'errore di
"Overflow". Per resettare o modificare il temporizzatore, l'istruzione RTM deve essere
eseguita una volta per ciascun temporizzatore.
Nota
Evitare troppi richiami del programma per le operazioni di scrittura nella memory card
Ridurre al minimo le operazioni di scrittura nella memory card di memoria flash per avere
una maggiore durata della stessa.
La conversione del parametro di stringa IN inizia dal primo carattere e continua fino alla fine
della stringa o fino al primo carattere diverso da "0" ... "9", "+", "-", o ".". Il valore del risultato
viene fornito nella posizione specificata nel parametro OUT. Se il valore numerico in uscita
non rientra nel campo del tipo di dati OUT, il parametro OUT viene impostato a 0 e ENO
viene impostato su falso. In caso contrario il parametro OUT contiene il risultato valido e
ENO viene impostato su vero.
Un numero intero, un numero intero senza segno o un valore IN in virgola mobile vengono
convertiti nella corrispondente stringa di caratteri in OUT. Perché la conversione sia
possibile il parametro OUT deve far riferimento a una stringa valida. Una stringa valida è
costituita dalla lunghezza massima della stringa nel primo byte, da quella attuale nel
secondo byte e dai caratteri attuali della stringa nei byte successivi. La stringa convertita
sostituisce i caratteri nella stringa OUT, a partire dal primo, e adegua il byte della lunghezza
attuale della stringa OUT. Il byte della lunghezza massima della stringa OUT resta invariato.
Il numero di caratteri che vengono sostituiti varia in funzione del tipo di dati e del valore
numerico del parametro IN. Il numero di caratteri sostituiti deve essere compreso entro la
lunghezza di stringa del parametro OUT. La lunghezza massima (primo byte) della stringa
OUT deve essere maggiore o uguale al numero massimo di caratteri convertiti previsto. La
seguente tabella riporta alcuni esempi di conversione da valore in stringa con S_CONV.
Regole per il formato della stringa in uscita:
● I valori scritti nel parametro OUT non sono preceduti dal segno "+".
● Viene utilizzata la rappresentazione in virgola fissa (non la notazione esponenziale).
● Come separatore decimale per il parametro IN con tipo di dati Real viene utilizzato il
punto ".".
● I valori sono allineati a destra nella stringa di uscita e sono preceduti da caratteri di
spaziatura che riempiono le posizioni vuote.
Tipo di dati Posizioni per Esempio di stringa convertita1 Lunghezza complessiva della stringa compresi i bye
IN i caratteri della lunghezza massima e di quella attuale
allocate da
S_CONV
USInt 4 "x255" 6
SInt 4 "-128" 6
UInt 6 "x65535" 8
Int 6 "-32768" 8
UDInt 11 "x4294967295" 13
Tipo di dati Posizioni per Esempio di stringa convertita1 Lunghezza complessiva della stringa compresi i bye
IN i caratteri della lunghezza massima e di quella attuale
allocate da
S_CONV
DInt 11 "-2147483648" 13
Real 14 "x-3,402823E+38" 16
"x-1,175495E-38"
"x+1,175495E-38"
"x+3,402823E+38"
LReal 21 "-1,7976931348623E+308" 23
"-2,2250738585072E-308"
"+2,2250738585072E-308"
"+1,7976931348623E+308"
1 I caratteri "x" sono caratteri di spaziatura che riempiono le posizioni vuote nel campo allineato a destra assegnato al
valore convertito.
1 Per KOP / FUP: fare clic su "???" e selezionare il tipo di dati nell'elenco a discesa.
La conversione inizia nella stringa IN, a partire dall'offset di caratteri P, e continua fino alla
fine della stringa o fino al primo carattere diverso da "+", "-", ".", ",", "e", "E" o "0" ... "9". Il
risultato viene scritto nella posizione specificata nel parametro OUT.
Per poter essere eseguiti come stringa valida nella memoria, i dati String devono essere
inizializzati.
Qui di seguito viene definito il parametro FORMAT dell'istruzione STRG_VAL. Le posizioni di
bit inutilizzate devono essere impostate a zero.
1 Per KOP / FUP: fare clic su "???" e selezionare il tipo di dati nell'elenco a discesa.
Il valore rappresentato dal parametro IN viene convertito in una stringa indirizzata dal
parametro OUT. Perché la conversione sia possibile il parametro OUT deve essere una
stringa valida.
La stringa convertita sostituirà i caratteri della stringa OUT a partire dall'offset P fino al
numero di caratteri specificato dal parametro SIZE. Il numero di caratteri in SIZE deve
essere compreso entro la lunghezza della stringa OUT, a partire della posizione P. Questa
istruzione è utile per inserire caratteri numerici nelle stringhe di testo. È ad esempio possibile
immettere il numero "120" nella stringa "Pressione pompa = 120 psi".
Il parametro PREC specifica la precisione o il numero di cifre della parte frazionaria della
stringa. Se il valore del parametro IN è un numero intero, PREC specifica la posizione del
separatore decimale. Se, ad esempio, il valore di dati è 123 e PREC = 1, il risultato sarà
"12,3". La precisione massima supportata per il tipo di dati Real è di 7 cifre.
Se il parametro P è maggiore della dimensione attuale della stringa OUT, vengono aggiunti
degli spazi fino alla posizione P e il risultato viene aggiunto alla fine della stringa. La
conversione termina quando viene raggiunta la lunghezza di stringa massima in OUT.
Qui di seguito viene definito il parametro FORMAT dell'istruzione VAL_STRG. Le posizioni di
bit inutilizzate devono essere impostate a zero.
FORMAT (WORD) Carattere del segno del Formato di notazione Separatore decimale
numero
W#16#0000 Solo "-" Virgola fissa "."
W#16#0001 ","
W#16#0002 Esponenziale "."
W#16#0003 ","
W#16#0004 "+" e "-" Virgola fissa "."
W#16#0005 ","
W#16#0006 Esponenziale "."
W#16#0007 ","
Da W#16#0008 a Valori non ammessi
W#16#FFFF
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Parametro non ammesso o non valido; ad esempio l'accesso a un DB che non esiste
0 Stringa non ammessa: la lunghezza massima della stringa sia 0 o 255
0 Stringa non ammessa: la lunghezza attuale è maggiore di quella massima
0 Il valore numerico convertito è troppo grande per il tipo di dati OUT specificato.
0 La dimensione massima indicata nel parametro OUT deve essere sufficiente a contenere il numero
di caratteri specificato dal parametro SIZE, a partire dalla posizione indicata dal parametro P.
0 Valore P non ammesso: P=0 o P è maggiore della lunghezza attuale della stringa
0 Il parametro SIZE deve essere maggiore del parametro PREC.
Gli esempi seguenti di conversioni VAL_STRG fanno riferimento a una stringa OUT
inizializzata come indicato di seguito:
"Current Temp = xxxxxxxxxx C"
dove il carattere "x" rappresenta gli spazi riservati al valore convertito.
Nota
Sono ammessi solo i tipi di array a base zero (Array [0..n] of Char) o (Array [0..n] of Byte),
come il parametro di ingresso Chars per l'istruzione Chars_TO_Strg o come il parametro
IN_OUT Chars per l'istruzione Strg_TO_Chars .
ENO Descrizione
1 Nessun errore
0 Chars_TO_Strg: tentativo di copia nella stringa in uscita di un numero di byte di caratteri superiore alla
lunghezza massima consentita nella dichiarazione della stringa
0 Chars_TO_Strg: il valore (16#00) del carattere nul è stato trovato nell'array di byte di caratteri in ingresso.
0 Strg_TO_Chars: tentativo di copia nella stringa in uscita di un numero di byte di caratteri superiore a quello
consentito dal limite del numero degli elementi
8.2.3.3 Istruzioni ATH e HTA (Converti in/da stringa di caratteri ASCII e numero esadecimale)
Utilizzare le istruzioni ATH (da ASCII a esadecimale) e HTA (da esadecimale ad ASCII) per
le conversioni tra i byte di caratteri ASCII (solo caratteri da 0 e 9 e maiuscola da A a F) e i
corrispondenti nibbli esadecimali a 4 bit.
out=>_variant_out_);
La conversione inizia nella posizione specificata dal parametro IN e continua per N byte. Il
risultato viene scritto nella posizione specificata nel parametro OUT. Possono essere
convertiti solo caratteri ASCII validi da 0 a 9, lettere minuscole dalla a alla f e lettere
maiuscole da A a F. Qualsiasi altro carattere sarà convertito in zero.
I caratteri codificati ASCII a 8 bit vengono convertiti in nibbli esadecimali a 4 bit. Due
caratteri ASCII possono essere convertiti in un singolo byte contenente due nibbli
esadecimali di 4 bit.
I parametri IN e OUT specificano gli array di byte e i dati String non esadecimali. I caratteri
ASCII vengono convertiti e inseriti nell'uscita esadecimale nello stesso ordine in cui sono
letti. Se il numero di caratteri ASCII è dispari, allora gli zeri vengono inseriti nel nibblo più a
destra dell'ultima cifra esadecimale convertita.
La conversione inizia nella posizione specificata dal parametro IN e continua per N byte.
Ogni nibblo a 4 bit converte un solo carattere ASCII a 8 bit e produce byte di caratteri ASCII
2N in uscita. Tutti i byte 2N in uscita vengono scritti come caratteri ASCII da 0 a 9 e con
maiuscola da A a F. Il parametro OUT specifica un array di byte e non una stringa.
Ogni nibblo del byte esadecimale viene convertito in un carattere nello stesso ordine in cui
viene letto (viene convertito per primo il nibblo più a sinistra di una cifra decimale, seguito dal
nibblo più a destra di quello stesso byte).
Valore IN N Byte di caratteri OUT ENO (ENO è sempre vero dopo l'esecuzione di HTA)
W#16#0123 2 '0123' Vero
DW#16#123AF012 4 '123AF012' Vero
La lunghezza attuale di IN1 supera la lunghezza massima di IN1 oppure la La lunghezza attuale viene
lunghezza attuale di IN2 supera la lunghezza massima di IN2 (stringa non impostata a 0
valida)
La lunghezza massima di IN1, IN2 o OUT non è compresa entro il campo
di memoria assegnato
La lunghezza massima di IN1, IN2 o OUT è 0 o 255 (lunghezza non
ammessa)
Se il parametro L è uguale a zero, la stringa IN2 viene inserita nella posizione P della stringa
IN1 senza che vengano cancellati caratteri dalla stringa IN1.
Se P è uguale a uno, i primi caratteri L della stringa IN1 vengono sostituiti con i caratteri
della stringa IN2.
L'istruzione DPNRM_DG (Pagina 335) può essere utilizzata solo con PROFIBUS. lettura dei
dati di diagnostica attuali di uno slave DP nel formato specificato dalla norma EN 50 170,
volume 2, PROFIBUS.
record:=_variant_inout_);
"WRREC_DB"( Utilizzare l'istruzione WRREC per
req:=_bool_in_, trasferire un RECORD di dati con il
ID:=_word_in_, numero di record INDEX in uno slave DP
index:=_dint_in_, / un componente di dispositivo
len:=_uint_in_, PROFINET IO indirizzato dall'ID, ad es. il
done=>_bool_out_, modulo di un telaio di montaggio centrale
o un componente distribuito (PROFIBUS
busy=>_bool_out_,
DP o PROFINET IO).
error=>_bool_out_,
status=>_dword_out_, Assegnare la lunghezza di byte del
record di dati da trasmettere. La
lunghezza selezionata dell'area d'origine
record:=_variant_inout_);
RECORD deve quindi avere almeno una
lunghezza di byte LEN.
1 STEP 7 crea automaticamente il DB all'inserimento dell'istruzione.
2 Nell'esempio SCL "RDREC_DB" e "WRREC_DB" sono i nomi dei DB di istanza.
Nota
Se si configura uno slave DPV1 mediante un file GSD (GSD rev. 3 e superiori) e l'interfaccia
DP del master DP è impostata su "compatibile con S7", nel programma utente non si
possono leggere record di dati dai moduli di I/O con "RDREC" né si può scrivere nei moduli
di I/O con "WRREC". In questo caso il master DP indirizza lo slot errato (slot configurato +
3).
Soluzione: impostare l'interfaccia del master DP su "DPV1".
Nota
Le interfacce delle istruzioni "RDREC" e "WRREC" sono identiche agli FB "RDREC" e
"WRREC" definiti in "PROFIBUS Guideline - PROFIBUS Communication and Proxy Function
Blocks according to IEC 61131-3".
Nota
Se si usa "RDREC" o "WRREC" per leggere o scrivere un record di dati per PROFINET IO, i
valori negativi nei parametri INDEX, MLEN e LEN vengono interpretati come numeri interi di
16 bit senza segno.
Nota
Se si richiama "RALRM" in un OB il cui evento di avvio non è un allarme della periferia,
l'istruzione fornisce nelle uscite un'informazione corrispondentemente ridotta.
Quando si richiama "RALRM" in OB diversi utilizzare DB di istanza differenti. Se si valutano i
dati derivati da un richiamo di "RALRM" all'esterno dell'OB di interrupt a cui è associato, si
deve utilizzare un DB di istanza separato per ciascun evento di avvio dell'OB.
Nota
L'interfaccia dell'istruzione "RALRM" è identica all'FB "RALRM" definito in "PROFIBUS
Guideline - PROFIBUS Communication and Proxy Function Blocks according to IEC 61131-
3".
Richiamo di RALRM
L'istruzione RALRM può essere richiamata in tre diversi modi di funzionamento (MODE).
MODO Descrizione
0 • ID contiene l'identificazione HW del modulo I/O che ha attivato l'allarme.
• Il parametro di uscita NEW è impostato su vero.
• LEN produce un'uscita di 0.
• AINFO e TINFO non sono aggiornati con nessuna informazione.
1 • ID contiene l'identificazione HW del modulo I/O che ha attivato l'allarme.
• Il parametro di uscita NEW è impostato su vero.
• LEN produce un'uscita della quantità di byte di dati AINFO che vengono restituiti.
• AINFO e TINFO sono aggiornati con informazioni relative agli allarmi.
2 Se l'identificazione HW assegnata al parametro di ingresso F_ID ha attivato l'allarme, allora:
• ID contiene l'identificazione HW del modulo I/O che ha attivato l'allarme. Deve avere lo stesso valore di
F_ID.
• Il parametro di uscita NEW è impostato su vero.
• LEN produce un'uscita della quantità di byte di dati AINFO che vengono restituiti.
• AINFO e TINFO sono aggiornati con informazioni relative agli allarmi.
Nota
Se si assegna un'area di destinazione di TINFO o AINFO che è troppo piccola, RALRM non
riesce a restituire le informazioni complete.
MLEN può limitare la quantità di dati AINFO che vengono restituiti.
Vedere i parametri AINFO e i parametri TINFO del sistema di informazioni online di STEP 7
per ottenere informazioni su come interpretare i dati TINFO e AINFO.
Nota
Per maggiori informazioni sui dati TINFO consultare il sistema di informazioni online di STEP
7.
La CPU supporta fino a 64 byte di dati coerenti. Per le aree di dati coerenti superiori a 64
byte, devono essere utilizzate le istruzioni DPRD_DAT e DPWR_DAT. Se necessario,
queste istruzioni possono essere utilizzate per le aree di dati di 1 byte o più grandi. Se
l'accesso è respinto, compare il codice di errore W#16#8090.
Nota
Se si utilizzano le istruzioni DPRD_DAT e DPWR_DAT con dati coerenti, occorre rimuovere
questi dati coerenti dall'aggiornamento automatico dell'immagine di processo. Per maggiori
informazioni consultare il paragrafo "Concetti base sui PLC: esecuzione del programma
utente" (Pagina 77).
Nota
Se si accede a slave DPV1, le informazioni di errore di questi slave possono essere inoltrate
dal master DP all'istruzione.
Byte Descrizione
0 Stato 1 della stazione
1 Stato 2 della stazione
2 Stato 3 della stazione
3 Numero della stazione master
4 ID del produttore (byte alto)
5 ID del produttore (byte basso)
6 ... Ulteriori informazioni sulla diagnostica specifica dello slave
Per ulteriori informazioni sui codici di errore generali consultare il paragrafo "Istruzioni
avanzate, Periferia decentrata: informazione di errore per RDREC, WRREC e RALRM"
(Pagina 329).
8.4 Allarmi
Parametro OB_NR
Tutti i nomi degli OB di interrupt di processo esistenti sono riportati nell'elenco a discesa
"Interrupt di processo:" della Configurazione dispositivi e nell'elenco a discesa OB_NR del
parametro ATTACH / DETACH.
Parametro EVENT
Ad ogni evento di interrupt di processo attivato è assegnato un nome di default univoco. Il
nome può essere modificato nella casella "Nome evento:", ma deve essere in ogni caso
univoco. Questi nomi vengono utilizzati nella tabella delle variabili "Costanti" e compariranno
nell'elenco a discesa del parametro EVENT per i box delle istruzioni ATTACH e DETACH. Il
valore della variabile è un numero interno utilizzato per identificare l'evento.
Funzionamento generale
Ogni evento di processo può essere assegnato a un OB di interrupt di processo. Questo
verrà inserito in una coda d'attesa ed eseguito quando si verifica l'evento previsto.
L'assegnazione dell'evento all'OB può essere effettuata durante la configurazione o il
runtime.
In fase di configurazione l'utente può scegliere se assegnare o separare un OB da un evento
attivato. Per assegnare un OB ad un evento durante la configurazione, utilizzare l'elenco a
discesa "Interrupt di processo:" (fare clic sulla freccia verso il basso sulla destra) e
selezionare un OB di interrupt di processo tra quelli disponibili. Selezionare il nome dell'OB
dall'elenco oppure scegliere "<non collegato>" per eliminare l'assegnazione.
Gli eventi di interrupt di processo attivati possono essere assegnati o separati anche durante
il runtime, utilizzando le istruzioni di programma ATTACH o DETACH (se necessario anche
più volte). Se non è stato assegnato alcun OB (perché è stato selezionato "<non collegato>"
in Configurazione dispositivi oppure è stata eseguita un'istruzione DETACH), l'evento di
allarme di processo attivo viene ignorato.
Operazione DETACH
L'istruzione DETACH consente di separare un particolare evento o tutti gli eventi da un
determinato OB. Se è stato specificato un particolare evento (EVENT), questo sarà l'unico
ad essere separato dall'OB_NR indicato, mentre gli altri eventi assegnati allo stesso OB_NR
rimarranno invariati. Se invece non si specifica alcun evento particolare verranno separati
tutti gli eventi assegnati a quell'OB_NR.
AVVERTENZA
Se un attaccante accede alle reti attraverso la sincronizzazione NTP (Network Time
Protocol) potrebbe riuscire a controllare parzialmente il processo spostando l'ora di sistema
della CPU.
La funzione client NTP della CPU S7-1200 è disattivata per default e, se attiva, consente
solo agli indirizzi IP configurati di fungere da server NTP. La CPU la disattiva per default e
la si deve configurare per consentire la correzione da remoto dell'ora di sistema della CPU.
La CPU S7-1200 supporta gli allarme dall'orologio e le istruzioni di orologio che dipendono
da un'imkpostazione precisa dell'ora di sistema della CPU. Se si configura l'NTP e si
accetta che la sincronizzazione dell'ora venga effettuata da un server ci si deve accertare
che il server sia una sorgente affidabile. Un server inaffidabile potrebbe infatti generare una
falla nel sistema di sicurezza attraverso la quale un utente sconosciuto potrebbe controllare
parzialmente il processo spostando l'ora di sistema della CPU.
Per informazioni e consigli sulla sicurezza consultare il documento "Operational Guidelines
for Industrial Security" (http://www.industry.siemens.com/topics/global/en/industrial-
security/Documents/operational_guidelines_industrial_security_en.pdf) nella pagina Web
Siemens Service & Support:
Il programma può utilizzare SET_TINTL per impostare la data e l'ora di un evento di allarme
dall'orologio che eseguirà l'OB di allarme assegnato. La data e l'ora di inizio vengono
impostate dal parametro SDT e il periodo degli allarmi ricorrenti (ad esempio ogni giorno o
ogni settimana) dal parametro PERIOD. Se si imposta il periodo di ripetizione su "mensile" si
deve impostare come data di inizio un giorno da 1 a 28. I giorni da 29 a 31 non sono
utilizzabili perché non esistono nel mese di febbraio. Se si vuole impostare un evento di
allarme alla fine di tutti i mesi si deve utilizzare "alla fine del mese" per il parametro PERIOD.
Nel parametro SDT il valore del giorno della settimana nel tipo di dati DTL viene ignorato. La
data e l'ora attuali della CPU possono essere impostate con la funzione "Imposta data e ora"
della vista "Online e diagnostica" di una CPU online. Si devono impostare il mese, il giorno
del mese e l'anno. STEP 7 calcola il periodo dell'allarme in base alla data e all'ora
dell'orologio della CPU.
Nota
Quando si passa dall'ora solare a quella legale la prima ora del giorno non è disponibile. In
questo caso si deve usare la seconda ora o un ulteriore allarme di ritardo entro la prima ora.
status=>_word_out_);
Funzionamento
L'istruzione SRT_DINT specifica un tempo di ritardo, avvia il timer interno per calcolarlo e
associa il sottoprogramma di un OB di allarme all'evento di timeout del tempo di ritardo. Una
volta trascorso il ritardo specificato, viene generato un allarme che attiva l'esecuzione
dell'OB associato. Eseguendo l'istruzione CAN_DINT è possibile annullare un allarme di
ritardo inserito nel processo prima che scada il tempo di ritardo specificato. Il numero totale
di eventi di allarme di ritardo attivi non deve essere superiore a quattro.
Le esecuzioni di DIS_AIRT sono conteggiate dal sistema operativo. Ogni esecuzione resta
attiva finché non viene espressamente annullata da un'istruzione EN_AIRT o finché l'OB non
è stato completamente elaborato. Ad esempio: se gli allarmi sono stati disattivati cinque
volte con cinque esecuzioni di DIS_AIRT, per annullarle si dovrà eseguire cinque volte
EN_AIRT prima che gli allarmi diventino nuovamente attivi.
Se riattivati, gli allarmi che si verificano durante l'esecuzione di DIS_AIRT vengono elaborati
oppure vengono elaborati non appena si conclude l'esecuzione dell'OB attuale.
Il parametro RET_VAL indica quante volte è stata disattivata l'elaborazione degli allarmi e il
suo valore corrisponde al numero di esecuzioni di DIS_AIRT messe in coda d'attesa.
L'elaborazione degli allarmi viene riattivata solo se il parametro RET_VAL = 0.
Nota
In un sistema PROFIBUS IO, dopo un download o un ciclo di spegnimento/riaccensione la
CPU passa in RUN, a meno che la compatibilità hardware non sia stata impostata in modo
da consentire moduli sostitutivi accettabili (Pagina 146) e uno o più moduli siano mancanti o
non siano accettabili come sostituti del modulo configurato.
Come rappresentato nella seguente tabella, la CPU supporta diagnostiche che possono
essere configurate per i componenti del sistema di periferia decentrata. Ogni questo errore
genera una voce lunga nel buffer di diagnostica.
Tipo di errore Informazioni di diagnostica Voci nel buffer di modo operativo della CPU
per la stazione? diagnostica?
Errore di diagnostica Sì Sì Rimane nel modo RUN
Guasto del rack o della Sì Sì Rimane nel modo RUN
stazione
Errore di accesso I/O 1 No Sì Rimane nel modo RUN
Errore di accesso periferico 2 No Sì Rimane nel modo RUN
Evento di Sì Sì Rimane nel modo RUN
estrazione/inserzione
1 Esempio di causa di un errore di accesso I/O: è stato estratto un modulo.
2 Esempio di causa di un errore di accesso periferico: comunicazione aciclica con un sottomodulo che non sta
comunicando.
Utilizzare l'Istruzione GET_DIAG (Pagina 365) per ogni stazione per ottenere le informazioni
di diagnostica. Questo consente di gestire a livello di programma gli errori rilevati nel
dispositivo e se necessario di commutare la CPU nello stato di funzionamento STOP.
Questo metodo richiede di specificare il dispositivo hardware dal quale leggere le
informazioni dello stato.
L'istruzione GET_DIAG utilizza l'"Indirizzo L" (LADDR) della stazione per ottenere lo stato
dell'intera stazione. Questo Indirizzo L può essere trovato all'interno della vista
"Configurazione di rete" e selezionando l'intero rack della stazione (l'intera area grigia),
l'Indirizzo L viene visualizzato nella scheda "Proprietà" della stazione. È possibile trovare il
LADDR per ogni singolo modulo o nelle proprietà dei moduli (nella configurazione del
dispositivo) o nella tabella delle variabili di default per la CPU.
1 Per PROFIBUS-DP, la lunghezza dell'informazione di stato è 128 bit. Per PROFINET I/O, la lunghezza è 1024 bit.
Esempio PROFIBUS
Ogni esempio PROFIBUS comprende quanto segue:
● 16 dispositivi PROFIBUS chiamati "DPSlave_10" ... "DPSlave_25"
● I 16 dispositivi PROFIBUS utilizzano indirizzi PROFIBUS da 10 a 25.
● Ogni slave è configurato con più moduli I/O.
● Vengono indicati i primi quattro byte dell'informazione restituita dal parametro STATE.
Le quattro seguenti tabelle illustrano la scomposizione binaria dei quattro byte di dati
analizzati:
Tabella 8- 121 Esempio 1: nessun errore: viene restituito il valore 0x01FC_FF03 per MODE 1
(Configurazione del dispositivo attiva).
Tabella 8- 122 Esempio 2: un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS "DPSlave_12". Viene
restituito il valore 0x0110_0000 per MODE 2 (Dispositivo difettoso).
Tabella 8- 123 Esempio 2 (continua): un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS
"DPSlave_12". Viene restituito il valore 0x01FC_FF03 per MODE 4 (Dispositivo
esistente).
Il dispositivo 12 (bit 12) continua a funzionare nella rete anche se ha un errore come indicato più
sopra in MODE 2 (Dispositivo difettoso), per cui MODE 4 (Dispositivo esistente) lo segnala come
"dispositivo esistente".
Il dispositivo 12 (bit 12) è contrassegnato come non esistente. A parte questa eccezione i dispositivi
da 10 a 25 continuano a essere rilevati come esistenti.
Esempio PROFINET
Ogni esempio PROFINET comprende quanto segue:
● 16 slave PROFINET da "et200s_1" a "et200s_16"
● I 16 dispositivi PROFINET utilizzano i numeri PROFINET da 1 a 16.
● Ogni slave è configurato con più moduli I/O.
● Vengono indicati i primi quattro byte dell'informazione restituita dal parametro STATE.
Le quattro seguenti tabelle illustrano la scomposizione binaria dei quattro byte di dati
analizzati:
Tabella 8- 125 Esempio 1: nessun errore: viene restituito il valore xFFFF_0100 per MODE 1
(Configurazione del dispositivo attiva).
Tabella 8- 126 Esempio 2: un modulo è stato estratto dallo slave PROFINET "et200s_1". Viene
restituito il valore 0x0300_0000 per MODE 2 (Dispositivo difettoso).
Il dispositivo 1 (bit 1) è contrassegnato come difettoso. Poiché il dispositivo esiste ancora, MODE 4
(Dispositivo esistente) indica gli stessi dati di quando funziona normalmente.
MODE 5 (Problema nel dispositivo) restituisce le stesse informazioni di MODE 2 (Dispositivo
difettoso).
Tabella 8- 127 Esempio 2 (continua): un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS "et200s_1".
Viene restituito il valore 0xFFFF_0100 per MODE 4 (Dispositivo esistente).
Il dispositivo 1 (bit 1) continua a funzionare nella rete anche se ha un errore come indicato più sopra
in MODE 2 (Dispositivo difettoso), per cui MODE 4 (Dispositivo esistente) lo segnala come
"dispositivo esistente".
Il dispositivo 1 (bit 1) non esiste. I dispositivi da 2 (bit 2) a 16 (bit 16) non esistono.
1 Può essere assegnato un massimo di 128 bit. Il numero di bit richiesti dipende dall'uso del modulo I/O.
Esempio PROFIBUS
Ogni esempio PROFIBUS comprende quanto segue:
● 16 dispositivi PROFIBUS chiamati "DPSlave_10" ... "DPSlave_25"
● I 16 dispositivi PROFIBUS utilizzano indirizzi PROFIBUS da 10 a 25.
● Ogni slave è configurato con più moduli I/O.
● Questo esempio utilizza il parametro LADDR dello slave PROFIBUS "DPSlave_12" che
contiene un modulo di testa, un modulo di alimentazione e due moduli I/O.
● Vengono indicati i primi quattro byte dell'informazione restituita dal parametro STATE.
Le quattro seguenti tabelle illustrano la scomposizione binaria dei quattro byte di dati
analizzati:
Tabella 8- 132 Esempio 1: nessun errore: viene restituito il valore 0x1F00_0000 per MODE 1
(Configurazione del modulo attiva).
I posti connettore da 1 (bit 1) a 4 (bit 4) contengono dei moduli. I posti connettore da 5 (bit 5) in poi
non contengono moduli.
MODE 4 (Modulo esistente) i dati corrispondono MODE 1 (Configurazione del modulo attiva), i
moduli configurati corrispondono a quelli presenti.
Tabella 8- 133 Esempio 2: un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS "DPSlave_12". Viene
restituito il valore 0x0900_0000 per MODE 2 (Modulo difettoso).
Il modulo 3 (bit 3) è contrassegnato come difettoso. Tutti gli altri moduli sono funzionanti.
Tabella 8- 134 Esempio 2 (continua): un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS
"DPSlave_12". Viene restituito il valore 0x1700_0000 per MODE 4 (Modulo esistente).
Il modulo 3 (bit 3) è segnalato come mancante. I moduli 1, 2 e 4 (bit 1, 2 e 4) sono indicati come
esistenti.
I moduli nei posti connettore da 1 a 4 (bit da 1 a 4) sono tutti contrassegnati come difettosi perché il
dispositivo non è presente.
MODE 5 (Problema nel modulo) restituisce le stesse informazioni di MODE 2 (Modulo difettoso).
Esempio PROFINET
Ogni esempio PROFINET comprende quanto segue:
● 16 slave PROFINET da "et200s_1" a "et200s_16"
● I 16 dispositivi PROFINET utilizzano i numeri PROFINET da 1 a 16.
● Ogni slave è configurato con più moduli I/O.
● Questo esempio utilizza lo slave PROFINET "et200s_1" che contiene un modulo di testa,
un modulo di alimentazione e 18 moduli I/O.
● Vengono indicati i primi quattro byte dell'informazione restituita dal parametro STATE.
Le quattro seguenti tabelle illustrano la scomposizione binaria dei quattro byte di dati
analizzati:
Tabella 8- 136 Esempio 1: nessun errore: viene restituito il valore 0xFFFF_1F00 per MODE 1
(Configurazione del modulo attiva).
I posti connettore da 1 (bit 1) a 20 (bit 20) contengono dei moduli. Il posto connettore 21 e quelli
successivi non contengono moduli.
MODE 4 (Modulo esistente) i dati corrispondono MODE 1 (Configurazione del modulo attiva), i
moduli configurati corrispondono a quelli presenti.
Tabella 8- 137 Esempio 2: un modulo è stato estratto dallo slave PROFINET "et200s_1". Viene
restituito il valore 0x0180_0000 per MODE 2 (Modulo difettoso).
Il modulo 15 (bit 15) è contrassegnato come difettoso. Tutti gli altri moduli sono funzionanti.
Tabella 8- 138 Esempio 2 (continua): un modulo è stato estratto dallo slave PROFIBUS "et200s_1".
Viene restituito il valore 0xFF7F_1F00 per MODE 4 (Modulo esistente).
Il modulo 15 (bit 15) è segnalato come mancante. I moduli da 1 a 14 (i bit da 1 a 14) e da 16 a 20 (i bit
da 16 a 20) sono indicati come esistenti.
I moduli nei posti connettore da 1 a 20 (bit da 1 a 20) sono tutti contrassegnati come difettosi perché il
dispositivo non è presente.
MODE 5 (Problema nel modulo) restituisce le stesse informazioni di MODE 2 (Modulo difettoso).
Descrizione
L'istruzione "GET_DIAG" consente di leggere le informazioni di diagnostica di un dispositivo
hardware. Il dispositivo hardware è selezionato con il parametro LADDR. Con il parametro
MODE si selezionano le informazioni di diagnostica da leggere.
Parametri
La seguente tabella descrive i parametri dell'istruzione "GET_DIAG":
Parametro MODE
A seconda del valore del parametro MODE i parametri DIAG, CNT_DIAG e DETAILS
emettono dati di diagnostica diversi:
Struttura DIS
Se il parametro MODE = 1, le informazioni di diagnostica sono emesse in base alla struttura
DIS. La seguente tabella riporta il significato dei singoli valori dei parametri:
Struttura DNN
Se il parametro MODE = 2, le informazioni di diagnostica sono emesse in base alla struttura
DNN. La seguente tabella riporta il significato dei singoli valori dei parametri:
Parametro RET_VAL
Esempio
Il seguente segmento di schema a contatti e DB mostrano come usare i tre modi con le tre
strutture:
● DIS
● DNN
① DNN
② DIS
Nota
Nel DB, occorre digitare manualmente il tipo di dati per accedere ad ognuna delle tre
strutture in quanto non è possibile selezionarli da un elenco a discesa. Digitare i tipi di dati
esattamente come appaiono di seguito:
• DNN
• DIS
8.6 Impulso
L'istruzione CTRL_PWM salva le informazioni dei parametri nel DB I parametri del blocco
dati non vengono modificati separatamente dall'utente, ma sono comandati dall'istruzione
CTRL_PWM.
Specificare quale generatore di impulsi attivato si vuole utilizzare indicandone il nome di
variabile come parametro PWM.
Nota
Impossibile forzare gli I/O digitali assegnati a PWM e PTO
Gli I/O digitali utilizzati dai dispositivi di modulazione dell'ampiezza degli impulsi (PWM) e di
uscita di treni di impulsi (PTO) vengono assegnati durante la configurazione dei dispositivi.
Quando sono assegnati a questi dispositivi indirizzi di I/O digitali, i valori di tali indirizzi non
possono essere modificati dalla funzione di forzamento nella tabella di controllo.
STATUS Descrizione
0 Nessun errore
80A1 L'identificatore del PWM non indirizza un PWM valido.
Poiché può essere variata da 0 al valore di fondo scala, l'uscita PWM, pur essendo digitale,
è molto simile a un'uscita analogica. La si può utilizzare, ad esempio, per comandare la
velocità di un motore dalla posizione di arresto alla velocità massima o per comandare la
posizione di una valvola da chiusa a completamente aperta.
Le uscite di impulsi veloci possono essere comandate con quattro generatori di impulsi:
PWM e Pulse train output (PTO). Il PTO viene utilizzato dalle istruzioni di controllo del
movimento. Ogni generatore di impulsi può essere assegnato a PWM o PTO ma non a
entrambe contemporaneamente.
Si possono utilizzare le uscite onboard della CPU o quelle della signal board opzionale. La
tabella riporta i numeri delle uscite che in questo caso corrispondono a quelli della
configurazione di default. Se la numerazione delle uscite è stata modificata dall'utente i
numeri saranno quelli da lui assegnati. Si noti che PWM richiede una sola uscita, mentre
PTO ne può utilizzare in opzione anche due per canale. Se un'uscita non è occupata da una
funzione a impulsi può essere usata per altri scopi. Per informazioni sull'assegnazione degli
I/O consultare la tabella riportata più avanti.
La tabella specifica l'assegnazione di default degli I/O; i quattro generatori di impulsi
possono essere tuttavia configurati in qualsiasi uscita digitale integrata nella CPU o qualsiasi
uscita SB. Quando si assegnano gli indirizzi PWM/PTO si deve tener conto del fatto che
uscite diverse supportano tensioni e velocità differenti.
Nota
Le uscite di treni di impulsi non possono essere utilizzate da altre istruzioni nel programma
utente.
Quando si configurano le uscite della CPU o della Signal Board come generatori di impulsi
(per l'utilizzo con le istruzioni PWM o PTO di controllo del movimento), gli indirizzi delle
uscite corrispondenti vengono cancellati dalla memoria Q e non possono essere utilizzati per
altri scopi nel programma utente. Se il programma utente scrive un valore in un'uscita
utilizzata come generatore di impulsi, la CPU non scrive quel valore nell'uscita fisica.
Nota
Le uscite di direzione PTO possono essere liberate e utilizzate in un altro punto del
programma.
Ciascuna PTO richiede l'assegnazione di due uscite: una di impulsi e una di direzione. È
possibile utilizzare solo l'uscita di impulsi e lasciare inutilizzata quella di direzione,
rendendola disponibile per altri scopi all'interno del programma.
Tabella 8- 151 Uscita SB della Signal Board: frequenza massima (scheda opzionale)
Nota
La frequenza massima degli impulsi dei generatori di impulsi è 1 MHz per la CPU 1217C e
100 KHz per le CPU 1211C, 1212C, 1214C e 1215C, 20 KHz (per le SB standard) o 200
KHz (per le SB veloci). Tuttavia STEP 7 non avvisa l'utente in caso di configurazione di un
asse con una velocità o frequenza massima che supera questi limiti hardware. Ciò potrebbe
causare problemi nell'applicazione, pertanto occorre sempre assicurarsi che non venga
superata la frequenza massima degli impulsi consentita dall'hardware.
Inserire l'indirizzo iniziale per configurare gli indirizzi di uscita. indicare l'indirizzo di parola Q
in cui si vuole inseririe il valore della durata degli impulsi.
Nota
Le uscite di treni di impulsi non possono essere utilizzate da altre istruzioni nel programma
utente
Quando si configurano le uscite della CPU o della Signal Board come generatori di impulsi
(per l'utilizzo con le istruzioni PWM o di controllo del movimento), gli indirizzi delle uscite
corrispondenti vengono cancellati dalla memoria Q e non possono essere utilizzati per altri
scopi nel programma utente. Se il programma utente scrive un valore in un'uscita utilizzata
come generatore di impulsi, la CPU non scrive quel valore nell'uscita fisica.
Gli indirizzi di default per i valori della durata degli impulsi sono i seguenti:
● PWM1: QW1000
● PWM2: QW1002
● PWM3: QW1004
● PWM4: QW1006
Il valore in questo indirizzo comanda la durata degli impulsi e viene inizializzato sul valore
specificato in "Durata impulso iniziale:" ogni volta che il CPU commuta da STOP a RUN.
Modificando questo valore di parola Q durante il runtime è possibile modificare la durata
dell'impulso.
8.7.1 Ricette
Esempi di ricetta
La tabella riportata di seguito indica come predisporre le informazioni da utilizzare in un DB
di ricetta. Questo esempio di DB di ricetta contiene cinque record, tre dei quali vengono
utilizzati. Il quarto e il quinto record sono liberi e utilizzabili per un futuro ampliamento. Ogni
riga della tabella corrisponde a un record in cui sono memorizzati il nome della ricetta, i tipi
di dati e i valori dei componenti.
productname water barley wheat hops yeast waterTmp mashTmp mashTime QTest
Pils 10 9 3 280 39 40 30 100 0
Lager 10 9 3 150 33 50 30 120 0
BlackBeer 10 9 3 410 47 60 30 90 1
Not_used 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Not_used 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Nota
Regole per i blocchi dati delle ricette
• Il DB di ricetta deve contenere un array monodimensionale di un tipo di dati PLC o di una
struttura. Il seguente esempio di ricetta mostra come creare un DB di ricetta con un tipo
di dati PLC.
• Nell'esempio il tipo di dati è UINT per tutti gli ingredienti. I tipi di dati dei componenti
possono essere anche un insieme di qualsiasi tipo di dati, fatta eccezione per le strutture.
In un elemento dell'array del DB di ricetta non è consentito utilizzare una struttura in un
tipo di dati PLC o in una struttura.
Recipe_DB.csv
index,productname,water,barley,wheat,hops,yeast,waterTmp,
mashTmp,mashTime,QTest
1,”Pils”,10,9,3,280,39,40,30,100,0
2,”Lager”,10,9,3,150,33,50,30,120,0
3,”BlackBeer”,10,9,3,410,47,60,30,90,1
4 ”Not_used”,0,0,0,0,0,0,0,0,0
5 ”Not_used”,0,0,0,0,0,0,0,0,0
I file CSV devono corrispondere esattamente alla struttura del DB della ricetta
● È possibile modificare i valori del file CSV, ma non la struttura. Per poter eseguire
l'istruzione RecipeImport è necessario che il numero di record e di componenti
corrisponda esattamente alla struttura del DB di ricetta di destinazione. In caso contrario
l'esecuzione di RecipeImport non riesce. Ad esempio, se in un DB sono state definite 10
ricette ma se ne utilizzano solo 6, vengono trasferite nel DB anche le righe da 7 a 10 del
file CSV. Si deve specificare se questi dati sono validi o meno. Ad esempio, nei record
della ricetta che non vengono utilizzati si può assegnare come nome del prodotto la
variabile “Not_used” (non utilizzato).
● Se si aggiungono dei record di dati al file di testo e si importa il file modificato, verificare
che il numero massimo di elementi di array impostato per il DB di ricetta sia sufficiente
per tutti i record.
● Durante l'esportazione del file CSV viene generato automaticamente un numero di indice.
Se si creano altri record di dati si devono aggiungere i necessari numeri di indice
progressivi.
● Durante l'esecuzione RecipeImport controlla i dati del file CSV verificando se hanno una
struttura corretta e se i valori sono compatibili con i tipi di dati assegnati nel DB di ricetta
associato. Ad esempio, poiché il tipo di dati Bool non può memorizzare un valore di
numero intero, RecipeImport non viene eseguita.
8.7.1.3 Istruzioni del programma per il trasferimento dei dati delle ricette
Per poter esportare una ricetta si deve innanzitutto creare un DB di ricetta. Il nome del
blocco viene utilizzato anche per il nuovo file CSV. Se esiste già un file CSV con lo stesso
nome, viene sovrascritto durante l'esportazione.
Per accedere al file CSV della ricetta si può utilizzare la pagina Unità di selezione file
(Pagina 638) del Web server integrato nella CPU. Il file viene inserito nella cartella delle
ricette della directory radice della memoria di caricamento della CPU.
Per poter importare una ricetta si deve innanzitutto disporre di un DB di ricetta che contiene
una struttura coerente con la struttura dei dati del file CSV.
DB di istanza
I DB di istanza utilizzati dalle istruzioni RecipeExport ("RecipeExport_DB") e RecipeImport
("RecipeImport_DB") vengono creati automaticamente quando si inseriscono le istruzioni nel
programma. Essi consentono di controllare l'esecuzione dell'istruzione e non hanno
riferimenti nella logica del programma.
Un file di log di dati viene creato in una dimensione fissa predefinita sulla base dei parametri
RECORDS eDATA. I record di dati sono organizzati come un file di log circolare. I nuovi
record vengono aggiunti al nuovo file di log di dati finché non viene memorizzato il numero
massimo di record indicato dal parametro RECORDS. Con la successiva scrittura di un
record quello meno recente verrà sovrascritto. Un'altra operazione di scrittura di un record
sovrascriverà quindi il successivo record di dati meno recente e così via.
Utilizzo delle risorse di memoria:
● I log di dati occupano solo la memoria di caricamento.
● Non esiste alcun limite per il numero complessivo di log di dati. La dimensione di tutti i log
di dati combinati è limitata dalle risorse della memoria di caricamento disponibili. Si
possono aprire al massimo otto log di dati per volta.
● Il numero massimo possibile per il parametro RECORDS è il limite per un numero UDint
(4.294.967.295). Il limite attuale per il parametro RECORD dipende dalla dimensione di
un singolo record, dalla dimensione di altri log di dati e dalle risorse della memoria di
caricamento disponibili. Inoltre Excel prevede dei limiti rispetto al numero di righe
consentite in un foglio.
Nota
Per poter avviare un'operazione di scrittura dei log di dati è necessario che la creazione dei
log di dati si sia conclusa
• Le operazioni di creazione del file di log DataLogCreate e DataLogNewFile si
protraggono per molti cicli del programma. Il tempo effettivo richiesto per la creazione di
un file di log dipende dalla struttura e dal numero di record. La logica del programma
deve controllare e rilevare la commutazione dei bit DONE nello stato TRUE, che segnala
la fine della creazione del file di log. Se l'istruzione DataLogWrite viene eseguita prima
che sia conclusa la creazione del log di dati, l'operazione di scrittura non riuscirà a
scrivere il nuovo record di log di dati previsto.
• In alcuni casi, se è in esecuzione un ciclo di programma molto veloce, la creazione del
log di dati può richiedere un tempo maggiore. Se il tempo è troppo breve si deve attivare
la casella di controllo di Attiva tempo di ciclo minimo per gli OB ciclici e impostare il
tempo di ciclo minimo a min. 1 ms. Per maggiori informazioni consultare Configurazione
del tempo di ciclo e del carico della comunicazione (Pagina 98).
Nota
L'istruzione DataLogNewFile copia una struttura di record di log di dati esistente
Per evitare la sovrascrittura dei record di dati si può utilizzare l'istruzione DataLogNewFile
che permette di creare un nuovo log di dati basato sul log attuale dopo che questo log ha
salvato il numero massimo di record consentito. I nuovi record di dati vengono salvati nel
nuovo file di log. Il vecchio file di log di dati e i dati dei record rimangono nella memoria flash.
NAME deve essere il nome di un log di dati creato con l'istruzione DataLogCreate. Se si
dispone solo del NAME e questo indica un log di dati valido, verrà restituito l'ID
corrispondente (parametro ID come un'uscita).
Nota
Utilizzo generale di file di log
• I file di log si aprono automaticamente con le istruzioni DataLogCreate e
DataLogNewFile.
• I file di log si chiudono automaticamente dopo il passaggio del PLC in STOP o dopo un
ciclo di spegnimento/riaccensione del PLC.
• Prima che sia possibile eseguire una nuova istruzione DataLogWrite è necessario aprire
un file di log.
• È possibile aprire fino a otto file di log in una volta. Possono esistere più di otto file di log
ma alcuni di essi devono essere chiusi in modo che al massimo i file aperti siano otto.
L'indirizzo di memoria e la struttura di dati del buffer di record vengono configurati mediante
il parametro DATA dell'istruzione DataLogCreate. A livello di programma è necessario
caricare gli attuali valori di processo runtime nel buffer del record ed eseguire quindi
l'istruzione DataLogWrite per spostare i nuovi dati del record dal buffer al log di dati.
Il parametro ID identifica la configurazione di un log e di un record di dati. Il numero ID viene
generato quando si crea il log di dati.
Se nel file di log di dati circolare sono presenti record vuoti verrà scritto il successivo record
vuoto disponibile. Se tutti i record sono occupati verrà sovrascritto il record meno recente.
ATTENZIONE
Per poter avviare un'operazione di scrittura dei log di dati è necessario che le operazioni di
creazione dei log di dati si siano concluse
Le operazioni di creazione del file di log DataLogCreate e DataLogNewFile si protraggono
per molti cicli del programma. Il tempo effettivo richiesto per la creazione di un file di log
dipende dalla struttura e dal numero di record. La logica del programma deve controllare e
rilevare la commutazione dei bit DONE nello stato TRUE, che segnala la fine della
creazione del file di log. Se l'istruzione DataLogWrite viene eseguita prima che sia conclusa
la creazione del log di dati, l'operazione di scrittura non riuscirà a scrivere il nuovo record di
log di dati previsto.
ATTENZIONE
Possibile perdita di log di dati in caso di interruzione dell'alimentazione della CPU
In caso di interruzione dell'alimentazione durante l'esecuzione dell'istruzione DataLogWrite
il record di dati da trasferire nel log di dati potrebbe andare perso.
ATTENZIONE
Per poter avviare un'operazione di scrittura dei log di dati è necessario che le operazioni di
creazione dei log di dati si siano concluse
Le operazioni di creazione del file di log DataLogCreate e DataLogNewFile si protraggono
per molti cicli del programma. Il tempo effettivo richiesto per la creazione di un file di log
dipende dalla struttura e dal numero di record. La logica del programma deve controllare e
rilevare la commutazione dei bit DONE nello stato TRUE, che segnala la fine della
creazione del file di log. Se l'istruzione DataLogWrite viene eseguita prima che sia conclusa
la creazione del log di dati, l'operazione di scrittura non riuscirà a scrivere il nuovo record di
log di dati previsto.
Eseguire una copia dei file di log e salvare queste copie su un drive locale del proprio PC.
Quindi con Excel si può aprire una copia locale di un file *.csv e non il file originale che è
salvato nella memory card.
ATTENZIONE
È possibile copiare, ma non modificare o cancellare, i file di log su una memory card S7-
1200 utilizzando un lettore di scheda per PC
Lo strumento consigliato per visualizzare, caricare (copiare) e cancellare i file dei log di dati
è la pagina File Browser standard del Web server.
Sfogliando direttamente il sistema di file nella memory card con Windows Explorer si rischia
di cancellare/modificare accidentalmente file di log o altri file di sistema e di danneggiare
conseguentemente un file o rendere la memory card inutilizzabile.
Area di dati CPU 1211C CPU 1212C CPU 1214C CPU 1215C, Archiviazione dati
CPU 1217C
Memoria di caricamento 1 MB 1 MB 4 MB 4 MB Programma utente
interna e dati di
memoria flash programma, dati di
Memoria di caricamento 4 MB, 12 MB, 24 MB, 256 MB, 2 GB o 32 GB a seconda delle configurazione, log
esterna dimensioni della scheda SD di dati, pagine Web
Memoria flash "Scheda di definite dall'utente e
programma" opzionale. dati di sistema del
PLC
Intestazione
Byte per l'intestazione del log di dati = byte per i caratteri dell'intestazione + 2 byte
Byte per i caratteri dell'intestazione
● Senza intestazione per i dati e senza indicazione di data e ora = 7 byte
● Senza intestazione per i dati e con indicazione di data e ora (con intestazione per la data
e l'ora) = 21 byte
● Con intestazioni per i dati e senza indicazione di data e ora = numero di byte per i
caratteri del testo di tutte le colonne dell'intestazione comprese le virgole di separazione
● Con intestazioni per i dati e indicazione di data e ora (con intestazione per la data e l'ora)
= numero di byte per i caratteri del testo di tutte le colonne dell'intestazione comprese le
virgole di separazione +21 byte
Dati
Byte dei log di dati = ((byte di dati di un record + byte di data e ora) * numero di record) + 12
byte
Byte di dati in un record di dati
Il parametro DATA dell'istruzione DataLogCreate indica una struttura che assegna il numero
dei campi di dati e il tipo di dati di ogni campo per un record di log.
Moltiplicare il numero delle volte in cui un dato tipo di dati compare per il numero dei byte
richiesti. Ripetere l'operazione per ciascun tipo di dati di un record e sommare tutti i byte dei
dati per calcolare il totale degli elementi di dati di un record.
Dimensione dei singoli elementi di dati
I dati di log vengono salvati come byte di caratteri nel formato di file CSV (comma separated
values). La seguente tabella mostra il numero di byte necessari per il salvataggio dei singoli
elementi di dati.
Tipo di dati Numero di byte (comprende i dati più il byte della virgola)
Bool 2
Byte 5
Word 7
DWord 12
Char 4
Vedere anche
Controllo del tempo di ciclo e dell'utilizzo della memoria (Pagina 816)
Memory card SIMATIC (Pagina 1009)
Nota
Utilizzo generale di file di log
• I file di log si aprono automaticamente con le istruzioni DataLogCreate e
DataLogNewFile.
• I file di log si chiudono automaticamente dopo il passaggio del PLC in STOP o dopo un
ciclo di spegnimento/riaccensione del PLC.
• Prima che sia possibile eseguire un'istruzione DataLogWrite è necessario aprire un file di
log.
• È possibile aprire fino a otto file di log in una volta. Possono esistere più di otto file di log
ma alcuni di essi devono essere chiusi in modo che al massimo i file aperti siano otto.
Segmento 1 Il fronte di salita nell'ingresso REQ avvia il processo di creazione dei log di dati.
Segmento 2 Rilevare l'uscita DONE da DataLogCreate perché valida solo per un ciclo di
scansione.
Segmento 3 Un segnale del fronte di salita attiva il salvataggio dei nuovi valori di processo
nella struttura MyData.
Segmento 5 Una volta scritto l'ultimo record chiudere il log di dati. Conclusa l'istruzione
DataLogWrite che scrive l'ultimo record, l'uscita STATUS di DataLogWrite = 1 indica che il
file di log è pieno.
Segmento 7 Il parametro ID è del tipo IN/OUT. Innanzitutto rilevare il valore ID del log di dati
esistente la cui struttura si intende copiare. Una volta terminata l'istruzione DataLogNewFile,
un nuovo valore ID univoco per il nuovo log di dati viene riscritto nella posizione di
riferimento dell'ID. Il rilevamento richiesto del bit DONE = vero non viene mostrato, fare
riferimento ai segmenti 1, 2 e 4 per un esempio della logica del bit DONE.
File di log creati dal programma di esempio visualizzati con il Web server della CPU S7-1200
① L'opzione "Annulla" non è disponibile se non si è connessi come utente con privilegi di
modifica.
② L'opzione "Rinomina" non è disponibile se non si è connessi come utente con privilegi di
modifica.
Generalmente i DB vengono salvati sia nella memoria di caricamento (flash) che in quella di
lavoro (RAM). I valori iniziali vengono sempre salvati nella memoria di caricamento, quelli
attuali nella memoria di lavoro. Utilizzando READ_DBL è possibile copiare un set di valori
iniziali che si trovano nella memoria di caricamento nei valori attuali di un DB contenuto nella
memoria di lavoro a cui fa riferimento il programma. L'istruzione WRIT_DBL può essere
utilizzata per aggiornare i valori iniziali contenuti nella memoria di caricamento interna o nella
memory card con i valori attuali della memoria di lavoro.
Nota
Evitare troppe operazioni di scrittura WRIT_DBL nella memoria flash
L'istruzione WRIT_DBL esegue operazioni di scrittura nella memoria flash (memoria di
caricamento interna o memory card). WRIT_DBL deve essere utilizzata per aggiornamenti
non frequenti quali una modifica del processo di produzione.
Nota
Utilizzo di una struttura (tipo di dati Struct) in un DB "ottimizzato"
Per poter utilizzare un tipo di dati Struct con DB "ottimizzati" si deve innanzitutto creare un
tipo di dati definito dall'utente (UDT) per Struct. Quindi si configurano sia i DB di origine che
quelli di destinazione con l'UDT. L'UDT garantisce che i tipi di dati della Struct rimangano
coerenti in entrambi i DB.
Per i DB "standard" si usa il tipo di dati Struct senza creare l'UDT.
READ_DBL e WRIT_DBL vengono eseguite in modo asincrono nel ciclo del programma.
L'elaborazione si svolge nel corso di più esecuzioni di READ_DBL e WRIT_DBL. L'ordine di
trasferimento del DB inizia richiamando REQ = 1 e quindi prosegue con il controllo delle
uscite BUSY e RET_VAL per determinare se il trasferimento dei dati è completo e corretto.
Per assicurare la coerenza dei dati, non modificare l'area di destinazione durante
l'elaborazione di READ_DBL o l'area di origine durante l'elaborazione di WRIT_DBL (almeno
fin tanto che il parametro BUSY è vero).
RET_VAL Descrizione
(W#16#...)
0000 Nessun errore
0081 Avvertenza: l'area di origine è più piccola di quella di destinazione. I dati di origine vengono copiati
completamente con i byte supplementari nell'area di destinazione invariata.
7000 Richiamo con REQ = 0: BUSY = 0
7001 Primo richiamo con REQ = 1 (attivo): BUSY = 1
7002 Nesimo richiamo (attivo): BUSY = 1
8051 Errore di tipo di blocco dati
8081 L'area di origine è più grande di quella di destinazione. L'area di destinazione è totalmente piena e i
restanti byte dell'origine vengono ignorati.
8251 Errore di tipo di blocco dati di origine
82B1 Mancanza del blocco dati di origine
82C0 Il DB di origine è modificato da un'altra istruzione o una funzione di comunicazione.
8551 Errore di tipo di blocco dati di destinazione
85B1 Mancanza del blocco dati di destinazione
85C0 Il DB di destinazione è modificato da un'altra istruzione o una funzione di comunicazione.
80C3 Attualmente più di 50 istruzioni READ_DBL o 50 istruzioni WRIT_DBL si trovano in coda d'attesa.
Nota
Se il tipo HW non supporta un particolare componente, viene restituito il numero del posto
connettore secondario per un modulo 0.
Se l'ingresso LADDR non indirizza un oggetto HW viene emesso un errore.
RET_VAL Descrizione
(W#16#...)
0000 Nessun errore
8090 L'indirizzo specificato nel parametro LADDR non è valido.
RET_VAL Descrizione
(W#16#...)
0000 Nessun errore
8090 L'identificazione hardware del modulo nel parametro LADDR non è valida.
I parametri dei singoli HSC possono essere configurati nella Configurazione del dispositivo
della CPU definendone la funzione di conteggio/frequenza, le opzioni di reset, la
configurazione degli eventi di allarme, gli I/O hardware e l'indirizzo del valore di conteggio.
Alcuni dei parametri per l'HSC possono essere modificati dal programma utente per
permettere di comandare il processo di conteggio tramite il programma:
● Impostare la direzione di conteggio sul valore NEW_DIR
● Impostare il valore di conteggio attuale sul valore NEW_CV
● Impostare il valore di riferimento sul valore NEW_RV
● Impostare il valore del periodo (per la modalità di misura della frequenza) sul valore
NEW_PERIOD
Se i seguenti valori di merker booleani vengono impostati a 1 durante l'esecuzione di
CTRL_HSC, il corrispondente valore NEW_xxx viene caricato nel contatore. Se sono
presenti più richieste (vengono impostati più merker contemporaneamente), vengono
elaborate in una singola esecuzione dell'istruzione CTRL_HSC.
● DIR = 1 è la richiesta di caricare il valore NEW_DIR, 0 = nessun cambiamento
● CV = 1 è la richiesta di caricare il valore NEW_CV, 0 = nessun cambiamento
● RV = 1 è la richiesta di caricare il valore NEW_RV, 0 = nessun cambiamento
● PERIOD = 1 è la richiesta di caricare il valore NEW_PERIOD, 0 = nessun cambiamento
L'istruzione CTRL_HSC viene generalmente inserita in un OB di interrupt di processo che
viene eseguito in seguito all'attivazione dell'evento di interrupt di processo del contatore. Se,
ad esempio, un evento CV=RV attiva l'interrupt del contatore, un OB di interrupt di processo
esegue l'istruzione CTRL_HSC e può modificare il valore di riferimento caricando un valore
NEW_RV.
Il valore di conteggio attuale non è disponibile nei parametri CTRL_HSC. L'indirizzo
dell'immagine di processo per la memorizzazione del valore di conteggio attuale viene
assegnato durante la configurazione hardware del contatore veloce. È possibile utilizzare la
logica del programma per leggere direttamente il valore di conteggio; il valore restituito al
programma sarà il conteggio corretto per l'istante in cui è stato letto il contatore, il quale
continuerà a contare gli eventi veloci. Il valore di conteggio attuale potrebbe quindi cambiare
prima che il programma termini un processo utilizzando un precedente valore di conteggio.
Valore di conteggio attuale dell'HSC: accesso al programma, campo di valori e riavvio del
conteggio
La CPU memorizza il valore istantaneo di ogni HSC in un indirizzo di ingresso (I). La
seguente tabella mostra gli indirizzi di default assegnati al valore istantaneo di ogni HSC.
Modificando le proprietà della CPU nella Configurazione dispositivi è possibile cambiare
l'indirizzo I del valore istantaneo.
Per memorizzare il valore di conteggio attuale i contatori veloci utilizzano un valore DInt. I
valori di conteggio DInt possono essere compresi tra -2147483648 e +2147483647. Durante
il conteggio in avanti, il contatore si riavvia una volta raggiunto il valore positivo massimo e
ricomincia dal valore negativo massimo, mentre durante il conteggio all'indietro procede al
contrario.
HSC Tipo di dati del valore attuale Indirizzo di default del valore attuale
HSC1 DInt ID1000
HSC2 DInt ID1004
HSC3 DInt ID1008
HSC4 DInt ID1012
HSC5 DInt ID1016
HSC6 DInt ID1020
Se si verifica un errore, ENO viene impostata a 0 e l'uscita STATUS indica un codice della
condizione.
Nota
I canali di ingresso della CPU e della SB (firwmare V4 o superiore) hanno tempi di filtraggio
per gli ingressi configurabili
Le versioni precedenti avevano canali di ingresso per gli HSC e tempi di filtraggio fissi che
non potevano essere modificati.
Le versioni a partire dalla V4 consentono invece l'assegnazione dei canali di ingresso e dei
tempi di filtraggio. L'impostazione di default per il filtraggio degli ingressi di 6,4 ms potrebbe
essere troppo lenta per i segnali di processo. I tempi di filtraggio per gli ingressi dell'HSC
devono essere ottimizzati per la rispettiva applicazione HSC. Per maggiori dettagli
consultare "Configurazione dei tempi di filtraggio degli ingressi digitali (Pagina 148)".
Signal board (SB) Canale di ingresso SB Modo fase 1 o 2 Modo fasi A/B in quadratura
SB 1221, 200 kHz da Ie.0 a Ie.3 200kHz 160 kHz
SB 1223, 200 kHz Ie.0, Ie.1 200kHz 160 kHz
SB 1223 Ie.0, Ie.1 30 kHz 20 kHz
Ogni tipo di HSC può essere utilizzato con o senza ingresso di reset. Se si attiva l'ingresso di
reset (con le limitazioni indicate nella seguente tabella) il valore istantaneo viene resettato
finché non si disattiva l'ingresso.
● Funzione di frequenza: Alcuni modi degli HSC consentono di configurare gli HSC (tipo di
conteggio) in modo che rilevino la frequenza anziché il valore attuale di conteggio degli
impulsi. Esistono tre diversi periodi di misura della frequenza: 0,01, 0,1, o 1,0 secondi.
Il periodo di misura della frequenza determina la frequenza con cui l'HSC calcola e rileva
un nuovo valore. La frequenza rilevata è un valore medio determinato dal numero totale
di impulsi nell'ultimo periodo di misura. Se la frequenza cambia rapidamente, il valore
rilevato sarà un valore intermedio tra la frequenza maggiore e quella minore che si è
verificata durante il periodo di misura. La frequenza viene sempre indicata in Hertz
(impulsi al secondo) a prescindere dall'impostazione del periodo di misura della stessa.
● Modi e ingressi dei contatori: La tabella seguente riepiloga gli ingressi utilizzati per le
funzioni di clock, di controllo della direzione e di reset associate agli HSC.
Nonostante non sia possibile utilizzare un ingresso per due diverse funzioni, gli ingressi
non utilizzati dall'attuale modo di un HSC possono essere destinati ad un utilizzo diverso.
Se ad es. un HSC1 è in un modo che utilizza due ingressi integrati ma non il terzo
ingresso di reset esterno (per default I0.3), I0.3 può essere impiegato per allarmi di fronte
o per HSC 2.
Nota
Come mostrano le tabelle seguenti, le assegnazioni di default dei segnali opzionali per i vari
HSC si sovrappongono. Ad esempio il reset esterno opzionale per l'HSC 1 utilizza lo stesso
ingresso di uno degli ingressi per l'HSC 2.
Per le CPU della versione V4 o successiva si possono riassegnare gli ingressi dell'HSC
durante la configurazione della CPU. Non è necessario utilizzare le assegnazioni di default
degli ingressi.
Assicurarsi sempre di aver configurato l'HSC in modo che ogni singolo ingresso non venga
utilizzato da due HSC.
Le tabelle seguenti mostrano le assegnazioni di default degli ingressi dell'HSC per gli I/O
onboard delle CPU e di una SB opzionale. (Se il modello di SB selezionato ha solo 2
ingressi, sono disponibili soltanto gli ingressi 4.0 e 4.1.)
Definizioni della tabella degli ingressi dell'HSC
● Monofase: C è l'ingresso di clock, [d] è l'ingresso di direzione (opzionale) e [R] è un
ingresso di reset esterno (opzionale)
(Il reset è disponibile solo per il modo "Conteggio".)
● A due fasi: CU è l'ingresso di clock in avanti, CD è l'ingresso di clock all'indietro e [R] è un
ingresso di reset esterno (opzionale)
(Il reset è disponibile solo per il modo "Conteggio".)
● In quadratura AB: A è l'ingresso di clock A, Bè l'ingresso di clock B e [R] è un ingresso di
reset esterno (opzionale). (Il reset è disponibile solo per il modo "Conteggio".)
Tabella 9- 10 SB opzionale nelle CPU nella tabella precedente: assegnazioni di default degli indirizzi
dell'HSC
Nota
Gli I/O digitali utilizzati dai dispositivi HSC vengono assegnati durante la configurazione dei
dispositivi della CPU. Quando gli indirizzi degli I/O digitali vengono assegnati ai dispositivi
HSC, i rispettivi valori non possono essere modificati mediante la funzione di forzamento in
una tabella di controllo.
AVVERTENZA
Rischi in caso di modifica dell'impostazione del tempo di filtraggio dei canali di ingresso
digitali
Dopo aver abilitato l'HSC, configurare gli altri parametri, ad es. la funzione di conteggio, i
valori iniziali, le opzioni di reset e gli eventi di interrupt.
Per maggiori informazioni sulla configurazione dell'HSC vedere il paragrafo relativo alla
configurazione della CPU (Pagina 146).
Nota
Le modifiche apportate alla configurazione PID e caricate in RUN non vengono applicate
finché la CPU non passa da STOP a RUN. Le modifiche apportate nella finestra di
dialogo "Parametri PID" utilizzando il "Controllo del valore iniziale" vengono applicate
immediatamente.
Nota
Eseguire l'istruzione PID a intervalli costanti del tempo di campionamento (preferibilmente in
un OB di ciclo).
Poiché il loop PID richiede del tempo per rispondere alle modifiche del valore di controllo,
non occorre calcolare la valvola di uscita in ogni ciclo. Non eseguire l'istruzione PID in un OB
di ciclo del programma principale (ad es. un OB 1).
Il tempo di campionamento dell'algoritmo PID rappresenta il tempo tra due calcoli del valore
di uscita (valore di controllo). Il valore di uscita viene calcolato durante l'ottimizzazione
automatica e arrotondato a un multiplo del tempo di ciclo. Tutte le altre funzioni
dell'istruzione PID vengono eseguite ad ogni richiamo.
Algoritmo PID
Il regolatore PID (ad azione Proporzionale-Integrativa-Derivativa) misura l'intervallo di tempo
tra due richiami e valuta il risultato per il controllo del tempo di campionamento. Ad ogni
commutazione di modo e durante l'avviamento iniziale viene generato un valore intermedio
del tempo di campionamento. Questo valore è utilizzato per il calcolo e come riferimento per
la funzione di controllo. Il controllo include il tempo di misurazione attuale tra due richiami e il
valore intermedio del tempo di campionamento definito del regolatore.
Il valore di uscita del regolatore PID è costituito da tre componenti:
● P (proporzionale): nel calcolo con il componente "P" il valore di uscita è proporzionale alla
differenza tra il setpoint e il valore istantaneo (valore di ingresso).
● I (integrativa): nel calcolo con il componente "I" il valore di uscita aumenta in proporzione
alla durata della differenza tra il setpoint e il valore istantaneo (valore di ingresso) per
compensare infine la differenza.
● D (derivativa): nel calcolo con il componente "D" il valore di uscita aumenta in funzione
della crescente frequenza di variazione della differenza tra il setpoint e il valore
istantaneo (valore di ingresso). Il valore di uscita viene resettato al setpoint il più
rapidamente possibile.
Per calcolare il valore di uscita dell'istruzione PID_Compact il controllore PID utilizza la
seguente formula.
InputWarning_H=>_bool_out_,
InputWarning_L=>_bool_out_,
State=>_int_out_,
Error=>_bool_out_,
ErrorBits=>_dword_out_);
1 STEP 7 crea automaticamente l'oggetto tecnologico e il DB di istanza all'inserimento dell'istruzione. Il DB di istanza
contiene i parametri dell'oggetto tecnologico.
2 Nell'esempio SCL "PID_Compact_1" è il nome del DB di istanza.
Figura 9-2 Funzionamento del regolatore PID_Compact come un regolatore PIDT1 con anti-windup
Figura 9-3 Funzionamento del regolatore PID_3Step come un regolatore PID T1 con anti-windup
Impostazioni Descrizione
Di base Tipo di regolatore Permette di selezionare le unità di engineering.
Inversione del senso di Consente di selezionare un circuito PID ad azione inversa.
regolazione
• Se questa impostazione non è selezionata, il circuito PID si trova nel modo ad
azione diretta e la sua uscita aumenta se il valore di ingresso è < al setpoint.
• Se invece è selezionata, l'uscita del circuito PID aumenta se il valore di
ingresso è > del setpoint.
Attiva ultima modalità Riavvia il circuito PID dopo il reset o se è stato superato un limite di ingresso ma il
dopo il riavvio della valore è poi rientrato nel campo valido.
CPU
Ingresso Permette di selezionare il parametro Input o il parametro Input_PER (analogico)
per il valore istantaneo. Input_PER può provenire direttamente da un modulo di
ingressi analogici.
Uscita Permette di selezionare il parametro Output o il parametro Output_PER (analogico)
per il valore di uscita. Output_PER può passare direttamente ad un modulo di
uscite analogiche.
Valore Riporta in scala il campo e i limiti del valore istantaneo. Se il valore istantaneo scende sotto al limite inferiore
istantaneo o supera il limite superiore, il circuito PID passa al modo "Inattivo" e imposta il valore di uscita su 0.
Per utilizzare Input_PER è necessario riportare in scala il valore istantaneo analogico (valore di ingresso).
Impostazioni Descrizione
Di base Tipo di regolatore Permette di selezionare le unità di engineering.
Inversione del senso di Consente di selezionare un circuito PID ad azione inversa.
regolazione
• Se questa impostazione non è selezionata, il circuito PID si trova nel modo ad
azione diretta e la sua uscita aumenta se il valore di ingresso è < al setpoint.
• Se invece è selezionata, l'uscita del circuito PID aumenta se il valore di
ingresso è > del setpoint.
Attiva Mode dopo il Riavvia il circuito PID dopo il reset o se è stato superato un limite di ingresso ma il
riavvio della CPU valore è poi rientrato nel campo valido.
Imposta Mode su: definisce il modo in cui deve funzionare il regolatore PID dopo il
riavvio.
Ingresso Permette di selezionare il parametro Input o il parametro Input_PER (analogico)
per il valore istantaneo. Input_PER può provenire direttamente da un modulo di
ingressi analogici.
Uscita Permette di scegliere se utilizzare per il valore di uscita le uscite digitali
(Output_UP e Output_DN) o l'uscita analogica (Output_PER).
Feedback Permette di selezionare il tipo di stato del dispositivo restituito al circuito PID:
• No feedback (default)
• Feedback
• Feedback_PER
Valore Riporta in scala il campo e i limiti del valore istantaneo. Se il valore istantaneo scende sotto al limite inferiore
istantaneo o supera il limite superiore, il circuito PID passa al modo "Inattivo" e imposta il valore di uscita su 0.
Per utilizzare Input_PER è necessario riportare in scala il valore istantaneo analogico (valore di ingresso).
Impostazioni Descrizione
Attuatore Tempo di Imposta il tempo che trascorre dall'apertura alla chiusura della valvola. (Il valore si trova
regolazione del sulla scheda tecnica o sul faceplate della valvola.)
motore
Tempo ON minimo Imposta il tempo di movimento minimo della valvola. (Il valore si trova sulla scheda
tecnica o sul faceplate della valvola.)
Tempo OFF Imposta il tempo di pausa minimo della valvola. (Il valore si trova sulla scheda tecnica o
minimo sul faceplate della valvola.)
Comportamento in Definisce il comportamento della valvola quando viene rilevato un errore o quando
caso di errori viene resettato il circuito PID. Se si sceglie di utilizzare una posizione sostitutiva inserire
la "Posizione di sicurezza". Per la risposta di posizione analogica o l'uscita analogica
selezionare un valore compreso tra il limite inferiore e quello superiore dell'uscita. Per le
uscite digitali è possibile scegliere solo 0% (off) o 100% (on).
Risposta di • "Finecorsa superiore" e "Finecorsa inferiore" definiscono la posizione positiva
posizione riportata massima (completamente aperta) e la posizione negativa massima (completamente
in scala 1 chiusa). Il "finecorsa superiore" deve essere maggiore del "finecorsa inferiore".
• "Limite superiore del valore istantaneo" e "Limite inferiore del valore istantaneo"
definiscono le posizioni superiori e inferiori massime della valvola durante
l'ottimizzazione e il modo automatico.
• "FeedbackPER" ("Low" e "High") definisce la risposta analogica di posizione della
valvola. "FeedbackPER High" deve essere maggiore di "FeedbackPER Low".
Avanzate Controllo del Imposta i limite di avviso superiore e inferiore per il valore istantaneo.
valore istantaneo
Parametri PID Se lo desidera, l'utente può inserire in questa finestra i propri parametri per
l'ottimizzazione del PID. Per consentire questa operazione, la casella di controllo "Attiva
immissione manuale" deve essere spuntata.
1 L'impostazione "Risposta di posizione riportata in scala" può essere modificata solo se è attivata l'opzione "Feedback"
nelle impostazioni di base.
È quindi possibile modificare il valore di ogni parametro di configurazione del regolatre PID
come illustrato nella figura in basso.
Si può confrontare il valore attuale con il valore iniziale del progetto (offline) e del PLC
(online) di ogni parametro. Questa operazione è necessaria per confrontare le differenze
online/offline del blocco dati dell'oggetto tecnologico (TO-DB) e per conoscere i valori che
verranno utilizzati come valori attuali nel successivo passaggio da STOP a START del PLC.
Inoltre, un simbolo di confronto offre un'indicazione visiva che aiuta ad identificare facilmente
le differenze online/offline:
Nella figura precedente è riportata la schermata dei parametri PID con dei simboli di
confronto che mostrano quali valori si differenziano nei progetti online e offline. L'icona verde
indica che i valori coincidono, quella blu/arancione invece indica i valori diversi.
Inoltre cliccando il pulsante dei parametri rappresentante una freccia rivolta verso il basso si
apre una piccola finestra in cui vengono visualizzati il valore iniziale del progetto (offline) e
del PLC (online) di ogni parametro:
Nota
Le modifiche apportate alla configurazione del controllo del movimento e il caricamento in
RUN non diventano effettive finché la CPU non passa da STOP a RUN.
① PROFINET
② Uscite di impulsi e direzione
③ Sezione per l'alimentazione del motore a passi
④ Sezione per l'alimentazione del servo-azionamento
I tipi DC/DC/DC della CPU S7-1200 dispongono di uscite
onboard per il comando diretto degli azionamenti. I tipi di relè
della CPU richiedono una signal board con uscite DC per il
comando dell'azionamento.
Una signal board (SB) amplia il numero di I/O onboard aggiungendone altri. Un'SB con due
uscite digitali può essere impiegata come uscita di impulsi e direzione per comandare un
motore. Un'SB con quattro uscite digitali può essere impiegata come uscita di impulsi e
direzione per comandare due motori. Le uscite relè integrate non possono essere impiegate
come uscite di impulsi per comandare i motori. Che si utilizzino I/O integrati, I/O SB o una
combinazione di entrambi, si possono avere al massimo quattro generatori di impulsi.
Nota
Le uscite di treni di impulsi non possono essere utilizzate da altre istruzioni nel programma
utente
Se si configurano le uscite della CPU o la signal board come generatori di impulsi (per le
istruzioni PWM o di controllo del movimento) i corrispondenti indirizzi di uscita non
controllano più le uscite. Se il programma utente scrive un valore in un'uscita utilizzata come
generatore di impulsi, la CPU non scrive quel valore nell'uscita fisica.
Nota
Il numero massimo di generatori di impulsi è quattro.
Che si utilizzino I/O integrati, I/O SB o una combinazione di entrambi, si possono avere al
massimo quattro generatori di impulsi.
Nota
La CPU 1217C può generare uscite di impulsi fino a 1 MHz mediante le uscite differenziali
integrate.
Esempio di configurazioni della velocità di uscita nelle CPU 1211C, 1212C, 1214C e 1215C
I seguenti esempi mostrano le quattro possibili combinazione della velocità di uscita:
● Esempio 1: 4 PTO a 100 KHz , nessuna uscita di direzione
● Esempio 2: 2 PTO a 100 KHz e 2 a 20 KHz, tutte con uscita di direzione
● Esempio 3: 4 PTO a 200 KHz , nessuna uscita di direzione
● Esempio 4: 2 PTO a 100 KHz e 2 a 200 KHz, tutte con uscita di direzione
● PTO (con spostamento di fase A/B): Se si seleziona un'opzione PTO (con spostamento
di fase A/B), entrambe le uscite emettono impulsi alla velocità specificata ma con uno
spostamento di fase di 90°. Si tratta di una configurazione 1X che significa che un
impulso è la quantità di tempo tra transizioni positive di P0. In questo caso, la direzione è
determinata dall'uscita che passa per prima da 0 a 1. P0 precede P1 in direzione positiva.
P1 precede P0 in direzione negativa.
Il numero di impulsi generati è basato sul numero delle transizioni da 0 a 1 della fase A.
La relazione tra le fasi determina la direzione del movimento:
● PTO (con spostamento di fase A/B - quadruplo): Se si seleziona un'opzione PTO (con
spostamento di fase A/B - quadruplo), entrambe le uscite emettono impulsi alla velocità
specificata ma con uno spostamento di fase di 90°. Si tratta di una configurazione 4X il
che significa che un impulso è la transizione di ogni uscita (sia positiva che negativa). In
questo caso, la direzione è determinata dall'uscita che passa per prima da 0 a 1. P0
precede P1 in direzione positiva. P1 precede P0 in direzione negativa.
La configurazione quadrupla si basa su transizioni positive e negative di entrambe le fasi
A e B. Il numero delle transizioni è configurabile. La relazione tra le fasi (A precede B o B
precede A) determina la direzione del movimento.
Nota
Se il PTO non è stato precedentemente configurato nella proprietà della CPU, il PTO
è configurato per l'utilizzo di una delle uscite onboard.
Se si utilizza una Signal Board di uscita, allora selezionare "Configurazione dispositivi"
per andare nelle proprietà della CPU. In "Parametrizzazione", nelle "Opzioni di
impulso", configurare la sorgente di uscita all'uscita della Signal Board.
Nota
Contiene solo un'istruzione MC_Power per asse.
Nota
Configurazione di un generatore di impulsi alle uscite della Signal Board: selezionare le
proprietà "Generatori di impulsi (PTO/PWM)" di una CPU (nella Configurazione dispositivi) e
abilitare un generatore di impulsi. Per ogni CPU V1.0, V2.0, V2.1 e V2.2 dell'S7-1200 sono
disponibili due generatori di impulsi mentre per le CPU V3.0 e V4.0 dell'S7-1200 sono
disponibili quattro generatori di impulsi. Nella stessa area di configurazione alla voce
"Opzioni di impulso" selezionare "Generatore di impulsi come": "PTO".
Nota
La CPU calcola gli ordini di movimento in "fette" o segmenti di 10 ms. Non appena una fetta
è stata eseguita, la successiva è in coda in attesa di essere eseguita. Se si interrompe un
ordine di movimento su un asse (eseguendo un nuovo ordine di movimento per lo stesso
asse), il nuovo ordine di movimento potrebbe non essere eseguito per 20 ms max. (il resto
della fetta in corso più la fetta in coda).
Nota
Per le release V2.2 e precedenti del firmware della CPU, la PTO si serve della funzionalità
interna di un contatore veloce (HSC). Ciò significa che il corrispondente HSC non può
essere usato altrove.
L'assegnazione tra PTO e HSC è fissa. Una PTO1 attivata sarà collegata a HSC1. Una
PTO2 attivata sarà collegata a HSC2. Non è possibile controllare il valore istantaneo (ad es.
in ID1000) mentre si verificano degli impulsi.
Le CPU S7-1200 con versione V3.0 e superiore non hanno questo limite; tutti gli HSC
restano a disposizione e possono essere utilizzati per il programma quando si configurano le
uscite di impulsi nelle CPU.
Strumenti Descrizione
Configurazione Configura le seguenti proprietà dell'oggetto tecnologico "Asse":
• Selezione del PTO da utilizzare e configurazione dell'interfaccia dell'azionamento
• Proprietà della meccanica e del rapporto di trasmissione dell'azionamento (o macchina o
sistema)
• Proprietà dei limiti di posizione, della dinamica e dell'indirizzamento
Salvare la configurazione nel blocco dati dell'oggetto tecnologico.
Messa in servizio Verifica la funzione dell'asse senza dover creare un programma utente. Quando lo strumento è
avviato viene visualizzato il pannello di controllo. Nel pannello di controllo sono disponibili i
seguenti comandi:
• Abilita/inabilita asse
• Aziona asse con funzionamento marcia manuale
• Posiziona asse in modo assoluto/relativo
• Indirizza e posiziona asse
• Conferma errore
Per i comandi del movimento è possibile specificare la velocità e l'accelerazione/ritardo. Il
pannello di controllo mostra anche lo stato attuale dell'asse.
Diagnostica Controlla le informazioni di stato ed errore attuali per l'asse e l'azionamento.
Nota
Potrebbe essere necessario adattare i valori dei parametri di ingresso delle istruzioni di
controllo del movimento alla nuova unità di misura nel programma utente.
Il pannello di controllo mostra anche lo stato attuale dell'asse. Non solo è possibile abilitare e
disabilitare l'asse ma anche testarne il posizionamento (sia in modo assoluto che relativo) e
definire la velocità, accelerazione e ritardo. È anche possibile testare gli ordini di
indirizzamento e marcia manuale. Il pannello di controllo consente inoltre di confermare gli
errori.
Nella figura seguente, "Command complete" viene utilizzato per passare alla fase
successiva. Questo tipo di passaggio consente al dispositivo di decelerare alla velocità di
avvio/arresto e quindi accelerare di nuovo all'avvio della fase successiva.
① L'asse continua a muoversi e accelera o decelera alla velocità della fase successiva, risparmiando
tempo e usura meccanica.
Nota
La CPU calcola gli ordini di movimento in "fette" o segmenti di 10 ms. Non appena una fetta
è stata eseguita, la successiva è in coda in attesa di essere eseguita. Se si interrompe un
ordine di movimento su un asse (eseguendo un nuovo ordine di movimento per lo stesso
asse), il nuovo ordine di movimento potrebbe non essere eseguito per 20 ms max. (il resto
della fetta in corso più la fetta in coda).
Nota
Se, in seguito ad un errore, l'asse è disabilitato, una volta eliminato e confermato l'errore
esso verrà abilitato automaticamente. A tale scopo è necessario che il parametro di ingresso
Enable abbia mantenuto il valore "vero" durante questo processo.
① Un asse viene abilitato e successivamente disabilitato di nuovo. Dopo che l'azionamento ha segnalato
"Azionamento pronto" alla CPU, la visualizzazione di "Status_1" ne indica la corretta abilitazione.
② Si è verificato un errore in seguito all'abilitazione dell'asse che ne ha causato la disabilitazione. L'errore viene
eliminato e confermato con "MC_Reset". L'asse viene quindi abilitato nuovamente.
L'ordine MC_Reset non può essere interrotto da un altro ordine di controllo del movimento. Il
nuovo ordine MC_Reset non interrompe nessun altro ordine di controllo del movimento
attivo.
Nota
L'indirizzamento dell'asse va perso se si verificano le seguenti condizioni:
• Disabilitazione dell'asse con l'istruzione MC_Power
• Commutazione tra comando automatico e manuale
• All'avvio dell'indirizzamento attivo (al termine dell'operazione l'indirizzamento dell'asse è
di nuovo disponibile).
• Dopo lo spegnimento e la riaccensione della CPU
• Dopo il riavvio della CPU (RUN-STOP o STOP-RUN)
Modo Descrizione
0o1 L'ordine MC_Home non può essere interrotto da un altro ordine di controllo del movimento. Il nuovo ordine
MC_Home non interrompe nessun ordine di controllo del movimento attivo. Gli ordini di movimento collegati
alla posizione vengono ripresi in base alla nuova posizione di indirizzamento (valore del parametro di
ingresso Position).
2 L'ordine MC_Home può essere interrotto dai seguenti ordini di controllo del movimento:
Ordine MC_Home Mode = 2, 3: Il nuovo ordine MC_Home interrompe il successivo ordine di controllo del
movimento.
Ordine MC_Home Mode = 2: Gli ordini di movimento collegati alla posizione vengono ripresi in base alla
nuova posizione di indirizzamento (valore del parametro di ingresso Position).
3 L'ordine MC_Home può essere interrotto dai seguenti Il nuovo ordine MC_Home interrompe i seguenti
ordini di controllo del movimento: ordini di controllo del movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Modo = 2, 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
I seguenti valori sono stati configurati nella finestra di configurazione "Dinamica > Generale": accelerazione = 10,0 e
decelerazione = 5,0
① L'asse viene decelerato da un ordine MC_Halt fino ad arrestarsi. L'arresto dell'asse viene segnalato da "Done_2".
② Mentre un ordine MC_Halt decelera l'asse, il task viene interrotto da un altro ordine di movimento. L'interruzione
viene segnalata da "Abort_2".
Ordine di priorità
L'ordine MC_Halt può essere interrotto dai Il nuovo ordine MC_Halt interrompe i
seguenti ordini di controllo del movimento: seguenti ordini di controllo del movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Mode = 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
I seguenti valori sono stati configurati nella finestra di configurazione "Dinamica > Generale": accelerazione = 10,0 e
decelerazione = 10,0
① Un asse viene spostato verso la posizione assoluta 1000,0 mediante un ordine MC_MoveAbsolute. Il
raggiungimento del traguardo da parte dell'asse viene segnalato con "Done_1". Se "Done_1" = TRUE, viene
avviato un altro ordine MC_MoveAbsolute con traguardo 1500,0. A causa dei tempi di risposta (ad es. il tempo di
ciclo del programma utente, ecc.) l'asse si arresta brevemente (vedere dettagli ingranditi). Il raggiungimento del
nuovo traguardo da parte dell'asse viene segnalato con "Done_2".
② Un ordine MC_MoveAbsolute attivo viene interrotto da un altro ordine MC_MoveAbsolute. L'interruzione viene
segnalata da "Abort_1". L'asse si muove quindi alla nuova velocità fino al nuovo traguardo 1500,0. Il
raggiungimento del nuovo traguardo da parte dell'asse viene segnalato con "Done_2".
Ordine di priorità
L'ordine MC_MoveAbsolute può essere Il nuovo ordine MC_MoveAbsolute
interrotto dai seguenti ordini di controllo del interrompe i seguenti ordini di controllo del
movimento: movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Mode = 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
I seguenti valori sono stati configurati nella finestra di configurazione "Dinamica > Generale": accelerazione = 10,0 e
decelerazione = 10,0
① L'asse viene spostato mediante un ordine MC_MoveRelative per la distanza ("Distance") 1000,0. Il raggiungimento
del traguardo da parte dell'asse viene segnalato con "Done_1". Se "Done_1" = TRUE, viene avviato un altro ordine
MC_MoveRelative con distanza di spostamento 500,0. A causa dei tempi di risposta (ad es. il tempo di ciclo del
programma utente) l'asse si arresta brevemente (vedere dettagli ingranditi). Il raggiungimento del nuovo traguardo
da parte dell'asse viene segnalato con "Done_2".
② Un ordine MC_MoveRelative attivo viene interrotto da un altro ordine MC_MoveRelative. L'interruzione viene
segnalata da "Abort_1". L'asse si muove quindi alla nuova velocità per la nuova distanza ("Distance") 500,0. Il
raggiungimento del nuovo traguardo da parte dell'asse viene segnalato con "Done_2".
Ordine di priorità
L'ordine MC_MoveRelative può essere Il nuovo ordine MC_MoveRelative
interrotto dai seguenti ordini di controllo del interrompe i seguenti ordini di controllo del
movimento: movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Mode = 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
I seguenti valori sono stati configurati nella finestra di configurazione "Dinamica > Generale": accelerazione = 10,0 e
decelerazione = 10,0
① Un ordine MC_MoveVelocity attivo segnala tramite "InVel_1" il raggiungimento della velocità di destinazione. Viene
quindi interrotto da un altro ordine MC_MoveVelocity. L'interruzione viene segnalata da "Abort_1". Il
raggiungimento della nuova velocità di destinazione 15,0 viene segnalato con "InVel_2". L'asse continua quindi a
muoversi alla nuova velocità costante.
② Un ordine MC_MoveVelocity attivo viene interrotto da un altro ordine MC_MoveVelocity prima che raggiunga la sua
velocità di destinazione. L'interruzione viene segnalata da "Abort_1". Il raggiungimento della nuova velocità di
destinazione 15,0 viene segnalato con "InVel_2". L'asse continua quindi a muoversi alla nuova velocità costante.
Ordine di priorità
L'ordine MC_MoveVelocity può essere Il nuovo ordine MC_MoveVelocity
interrotto dai seguenti ordini di controllo del interrompe i seguenti ordini di controllo del
movimento: movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Mode = 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
Nota
Comportamento con velocità impostata zero (Velocity = 0,0)
Un ordine MC_MoveVelocity con "Velocity" = 0,0 (come un ordine MC_Halt) interrompe gli
ordini di movimento attivi e arresta l'asse con la decelerazione configurata. Quando l'asse si
arresta, il parametro di uscita "InVelocity" è vero per almeno un ciclo di programma.
"Busy" è vero durante l'operazione di decelerazione e commuta su falso insieme a
"InVelocity". Se il parametro "Execute" è impostato su vero, "InVelocity" e "Busy" sono
bloccati.
Quando si avvia l'ordine MC_MoveVelocity il bit di stato "SpeedCommand" viene impostato
nell'oggetto tecnologico. Il bit di stato "ConstantVelocity" viene impostato all'arresto dell'asse.
All'avvio di un nuovo ordine di movimento entrambi i bit vengono adattati alla nuova
sistuazione.
I seguenti valori sono stati configurati nella finestra di configurazione "Dinamica > Generale": accelerazione = 10,0 e
decelerazione = 5,0
① Jog_F" muove l'asse in direzione positiva con funzionamento con marcia manuale. Il raggiungimento della velocità
di destinazione 50,0 viene segnalato con "InVelo_1". L'asse decelera fino ad arrestarsi nuovamente in seguito al
reset di Jog_F.
② Jog_B" muove l'asse in direzione negativa con funzionamento con marcia manuale. Il raggiungimento della
velocità di destinazione 50,0 viene segnalato con "InVelo_1". L'asse decelera fino ad arrestarsi nuovamente in
seguito al reset di Jog_B.
Ordine di priorità
L'ordine MC_MoveJog può essere Il nuovo ordine MC_MoveJog interrompe i
interrotto dai seguenti ordini di controllo del seguenti ordini di controllo del movimento:
movimento: • MC_Home Mode = 3
• MC_Home Mode = 3 • MC_Halt
• MC_Halt • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveRelative
• MC_MoveRelative • MC_MoveVelocity
• MC_MoveVelocity • MC_MoveJog
• MC_MoveJog
I tipi di comando per l'elaborazione della tabella dei comandi sono selezionabili. Si possono
immettere fino a 32 job. I comandi vengono elaborati in sequenza.
Ordine di priorità
L'ordine MC_CommandTable può essere Il nuovo ordine MC_CommandTable
interrotto dai seguenti ordini di controllo interrompe i seguenti ordini di controllo del
del movimento: movimento:
• MC_Home Mode = 3 • MC_Home Mode = 3
• MC_Halt • MC_Halt
• MC_MoveAbsolute • MC_MoveAbsolute
• MC_MoveRelative • MC_MoveRelative
• MC_MoveVelocity • MC_MoveVelocity
• MC_MoveJog • MC_MoveJog
• MC_CommandTable • MC_CommandTable
• L'ordine attuale di controllo del movimento
con l'avvio del primo comando
"Positioning Relative",
"Positioning Absolute", "Velocity setpoint" o
"Halt"
Ordine di priorità
Il comando MC_ChangeDynamic non può essere annullato da un altro comando di controllo
del movimento.
Un nuovo comando MC_ChangeDynamic non annulla gli eventuali job di controllo del
movimento attivi.
Nota
Nei parametri di ingresso "RampUpTime", "RampDownTime", "EmergencyRampTime" e
"RoundingOffTime" è possibile indicare dei valori che superano i valori limite ammessi per i
parametri risultanti dell'asse "Accelerazione", "Ritardo", "Ritardo arresto di emergenza" e
"Strappo".
Assicurarsi che i parametri MC_ChangeDynamic rientrino nel campo valido per le
impostazioni della configurazione dinamica dell'oggetto tecnologico Asse.
Parametri TO
L'asse "MotionStatus" è costituito da quattro valori. Può essere importante controllare le
modifiche di questi valori che possono essere letti durante l'esecuzione del programma:
• Velocity REAL Sì
• Distanza REAL Sì
• TargetPosition REAL Sì
9.3.6.1 Utilizzo delle uscite della CPU per il controllo del movimento
La CPU mette a disposizione quattro generatori di impulsi. Ogni generatore di impulsi
dispone di un'uscita di impulsi e di una uscita di direzione per il comando dei motori a passi o
dei servo-azionamenti con interfaccia a impulsi. L'uscita di impulsi fornisce all'azionamento
gli impulsi richiesti per il controllo del movimento mentre l'uscita di direzione comanda la
direzione di corsa dell'azionamento.
L'uscita PTO genera un'onda quadra in uscita di frequenza variabile. La generazione degli
impulsi è controllata dalle informazioni di configurazione ed esecuzione fornite dalla
configurazione H/W e/o da SFC/SFB.
In base alla selezione effettuata dall'utente mentre la CPU è in RUN, le uscite digitali
vengono pilotate dai valori memorizzati nel registro dell'immagine di processo oppure dalle
uscite del generatore di impulsi. Nel modo STOP il generatore PTO non controlla le uscite.
Possono essere usate come uscite di impulsi e direzione le uscite onboard della CPU e
quelle di una signal board. Durante la configurazione dei dispositivi, nella scheda "Proprietà"
alla voce "Generatori di impulsi (PTO/PWM)" è possibile scegliere tra le uscite onboard della
CPU e le uscite della signal board. Solo PTO (Pulse Train Output) si applica al controllo del
movimento.
La tabella riportata più sotto specifica l'assegnazione di default degli I/O; i quattro generatori
di impulsi possono essere tuttavia configurati in qualsiasi uscita digitale.
Nota
Le uscite di treni di impulsi non possono essere utilizzate da altre istruzioni nel programma
utente.
Se si configurano le uscite della CPU o la signal board come generatori di impulsi (per le
istruzioni PWM o di controllo del movimento) i corrispondenti indirizzi di uscita non
controllano più le uscite. Se il programma utente scrive un valore in un'uscita utilizzata come
generatore di impulsi, la CPU non scrive quel valore nell'uscita fisica.
Nota
Le uscite di direzione PTO possono essere liberate e utilizzate in un altro punto del
programma.
Ciascuna PTO richiede l'assegnazione di due uscite: una di impulsi e una di direzione. È
possibile utilizzare solo l'uscita di impulsi e lasciare inutilizzata quella di direzione,
rendendola disponibile per altri scopi all'interno del programma. L'uscita non può essere
utilizzata contemporaneamente sia per l'uscita di direzione PTO che nel programma utente.
Interfaccia dell'azionamento
Per il controllo del movimento è possibile configurare un'interfaccia dell'azionamento per
"Azionamento attivato" e "Azionamento pronto". Quando si utilizza l'interfaccia
dell'azionamento l'uscita digitale per "azionamento attivato" e l'ingresso digitale per
"azionamento pronto" possono essere selezionate a piacere.
Nota
Se la PTO (Pulse Train Output) è stata selezionata e assegnata a un asse, il firmware
assumerà il controllo attraverso le rispettive uscite di impulsi e direzione.
Ciò determinerà anche l'interruzione del collegamento tra l'immagine di processo e l'uscita di
I/O. L'utente ha la possibilità di scrivere l'immagine di processo delle uscite di impulsi e
direzione utilizzando il programma utente o la tabella di controllo, tuttavia non viene mai
trasferita all'uscita di I/O. Non è quindi possibile controllare l'uscita di I/O con il programma
utente o la tabella di controllo. La lettura dell'informazione riflette solo il valore dell'immagine
di processo e non corrisponde in alcun modo allo stato attuale dell'uscita di I/O.
Per tutte le altre uscite della CPU che non sono utilizzate in modo permanente dal firmware
della CPU, lo stato dell'uscita di I/O può essere comandato o controllato come di consueto
tramite l'immagine di processo.
Prima di essere utilizzati nella configurazione o nel programma utente i finecorsa hardware e
software devono essere attivati. I finecorsa software sono attivi solo una volta indirizzato
l'asse.
Finecorsa hardware
I finecorsa hardware determinano il campo di corsa massimo dell'asse. Questi finecorsa
sono elementi di commutazione fisici che devono essere collegati ad ingressi della CPU con
funzioni di allarme. Utilizzare solo finecorsa hardware che rimangono sempre attivati una
volta raggiunti. Lo stato di commutazione può essere annullato solo rientrando nel campo di
corsa consentito.
Quando vengono raggiunti i finecorsa hardware l'asse decelera fino ad arrestarsi alla
decelerazione di emergenza configurata. La decelerazione di emergenza specificata deve
essere sufficiente per arrestare l'asse in modo sicuro prima dell'arresto meccanico. Il
seguente diagramma illustra il comportamento dell'asse una volta raggiunti i finecorsa
hardware.
AVVERTENZA
Rischi in caso di modifica del tempo di filtraggio di un canale di ingresso digitale
Se il tempo di filtraggio di un canale di ingresso digitale viene modificato rispetto ad
un'impostazione precedente, un nuovo valore di ingresso di livello "0" potrebbe dover
essere presentato per una durata massima accumulata di 20,0 ms prima che il filtro
risponda ai nuovi ingressi. Durante questo periodo gli eventi brevi di impulso "0" di durata
inferiore a 20,0 ms potrebbero non essere rilevati o conteggiati.
La modifica dei tempi di filtraggio può determinare il funzionamento imprevisto delle
macchine o del processo e causare la morte o gravi lesioni al personale e/o danni alle
apparecchiature.
Per fare in modo che un tempo di filtraggio venga applicato immediatamente si deve
spegnere e accendere la CPU.
Finecorsa software
I finecorsa software limitano il "campo di lavoro" dell'asse. Dovrebbero rientrare nei finecorsa
hardware in relazione al campo di corsa. Poiché le posizioni dei finecorsa software possono
essere impostate in modo flessibile, il campo di lavoro dell'asse può essere limitato
individualmente a seconda del profilo di corsa. A differenza dei finecorsa hardware i
finecorsa software vengono implementati esclusivamente mediante il software e non
richiedono propri elementi di commutazione.
Se sono attivati dei finecorsa software, un movimento attivo viene arrestato in
corrispondenza di essi. L'asse frena alla decelerazione configurata. Il seguente diagramma
illustra il comportamento dell'asse fino al raggiumento dei finecorsa software.
Ulteriori informazioni
Il programma utente può escludere i limiti di posizione hardware o software abilitando o
disabilitando entrambe le funzioni di limite hardware e software. La selezione viene
effettuata dal DB dell'asse.
● Per abilitare o disabilitare la funzione di limite hardware, accedere alla variabile "Active"
(Bool) nel percorso del DB "<nome asse>/Config/PositonLimits_HW". Lo stato della
variabile "Active" abilita o disabilita l'uso dei limiti di posizione hardware.
● Per abilitare o disabilitare la funzione di limite di posizione software, accedere alla
variabile "Active" (Bool) nel percorso del DB "<nome asse>/Config/Position Limits_SW".
Lo stato di questa variabile "Active" abilita o disabilita i limiti di posizione software.
I limiti di posizione software possono essere modificati anche con il programma utente (ad
esempio, per rendere più flessibile l'installazione della macchina o abbreviarne i tempi di
commutazione). Il programma utente può scrivere nuovi valori nelle variabili " MinPosition" e
" MaxPosition " (unità di engineering nel formato Real) nel DB "<nome
asse>/Config/PositionLimits_SW".
9.3.6.3 Indirizzamento
L'indirizzamento è la corrispondenza delle coordinate dell'asse alla posizione fisica reale
dell'azionamento. (Se l'azionamento si trova attualmente nella posizione x, l'asse verrà
regolato nella posizione x.) Per gli assi con controllo della posizione le voci e visualizzazioni
della posizione si riferiscono esattamente a queste coordinate dell'asse.
Nota
La concordanza tra le coordinate dell'asse e la situazione effettiva è estremamente
importante. Questa operazione è necessaria per garantire che il traguardo assoluto dell'asse
sia anche raggiunto esattamente dall'azionamento.
● Mode 2 - Indirizzamento passivo: quando l'asse si sposta e passa l'interruttore del punto
di zero, la posizione attuale viene impostata come posizione di indirizzamento. Questa
funzione consente di rappresentare la normale usura della macchina e il gioco degli
ingranaggi prevenendo la necessità di compensare manualmente l'usura. L'ingresso
Position nell'istruzione di indirizzamento, come in precedenza, integra la posizione
indicata dall'interruttore del punto di zero consentendo un facile offset della posizione di
indirizzamento.
Durante l'indirizzamento passivo l'istruzione MC_Home non esegue alcun movimento di
indirizzamento. Il movimento di corsa richiesto per questa operazione deve essere
implementato dall'utente mediante un'altra istruzione di controllo del movimento. Quando
viene rilevato l'interruttore del punto di zero, l'asse viene indirizzato in base alla
configurazione. I movimenti di corsa attivi non vengono interrotti con l'avvio
dell'indirizzamento passivo.
● Mode 3 - Indirizzamento attivo: questo modo è il metodo di indirizzamento di un asse più
preciso. La direzione e velocità iniziali del movimento vengono configurate nei parametri
avanzati della configurazione dell'oggetto tecnologico, alla voce "Indirizzamento". Questa
impostazione dipende dalla configurazione della macchina. È anche possibile definire se
il fronte di salita o di discesa del segnale dell'interruttore del punto di zero è la posizione
di indirizzamento. Tutti i sensori dispongono virtualmente di un campo attivo; se la
posizione Stato costante on è stata usata come il segnale di indirizzamento potrebbe
verificarsi un errore nella posizione di indirizzamento poiché il campo attivo del segnale
On coprirebbe un campo di distanza. Se si utilizza il fronte di salita o di discesa di questo
segnale si ottiene una posizione di indirizzamento molto più precisa. Come con tutti gli
altri modi il valore dell'ingresso Position nell'istruzione di indirizzamento viene aggiunto
alla posizione hardware indirizzata.
Nel modo di indirizzamento attivo l'istruzione MC_Home esegue l'approssimazione al
punto di zero richiesta. Quando viene rilevato l'interruttore del punto di zero, l'asse viene
indirizzato in base alla configurazione. I movimenti di corsa attivi vengono interrotti.
I modi 0 e 1 non richiedono alcun movimento dell'asse. In genere vengono utilizzati per
l'installazione e la calibratura. I modi 2 e 3 richiedono il movimento dell'asse e il passaggio di
un sensore configurato nell'oggetto tecnologico "Asse" come l'interruttore del punto di zero. Il
punto di zero può essere posizionato nell'area di lavoro dell'asse oppure al di fuori dell'area
di lavoro normale, tuttavia entro il campo di movimento.
Nota
Per evitare che la macchina si sposti su un finecorsa meccanico in caso di un'inversione di
direzione utilizzare una delle seguenti misure:
• Mantenere bassa la velocità di approssimazione
• Aumentare l'accelerazione/decelerazione configurata
• Aumentare la distanza tra il finecorsa hardware e l'arresto meccanico
Parametro Descrizione
Interruttore del punto di zero di Selezionare l'ingresso digitale per l'interruttore del punto di zero nell'elenco a
ingresso discesa. L'ingresso deve avere funzioni di allarme. Gli ingressi della CPU onboard e
(indirizzamento attivo e passivo) gli ingressi di una signal board inserita possono essere selezionati come ingressi per
l'interruttore del punto di zero.
Il tempo di filtraggio di default degli ingressi digitali è 6,4 ms. Quando gli ingressi
digitali vengono utilizzati come un interruttore del punto di zero si possono verificare
decelerazioni indesiderate e quindi imprecisioni. A seconda della velocità ridotta e
dell'estensione dell'interruttore del punto di zero, questo potrebbe non essere
rilevato. Il tempo di filtraggio può essere impostato in "Filtro di inserimento" nella
Configurazione dispositivi degli ingressi digitali.
Il tempo di filtraggio specificato deve essere inferiore alla durata del segnale di
ingresso nell'interruttore del punto di zero.
Inversione automatica dopo il Attivare la casella di controlllo per utilizzare il finecorsa hardware come una camma
raggiungimento dei finecorsa di inversione per l'approssimazione al punto di zero. I finecorsa hardware devono
hardware essere configurati e attivati per l'inversione di direzione.
(solo indirizzamento attivo) Se il finecorsa hardware viene raggiunto durante l'indirizzamento attivo, l'asse
decelera alla decelerazione configurata (non alla decelerazione di emergenza) e
inverte la direzione. L'interruttore del punto di zero viene quindi rilevato nella
direzione inversa.
Se l'inversione di direzione non è attiva e l'asse raggiunge il finecorsa hardware
durante l'indirizzamento attivo, l'approssimazione al punto di zero viene interrotta con
un errore e l'asse viene decelerato alla decelerazione di emergenza.
Direzione di approssimazione Selezionando la direzione si definisce la "direzione di approssimazione" usata
(indirizzamento attivo e passivo) durante l'indirizzamento attivo per la ricerca dell'interruttore del punto di zero, nonché
la direzione di indirizzamento. La direzione di indirizzamento specifica la direzione di
corsa che l'asse utilizza per approssimare il lato configurato dell'interruttore del punto
di zero per l'esecuzione dell'operazione di indirizzamento.
Interruttore punto di zero • Indirizzamento attivo: selezionare se l'asse deve essere indirizzato sul lato
(indirizzamento attivo e passivo) sinistro o destro dell'interruttore del punto di zero. A seconda della posizione
iniziale dell'asse e della configurazione dei parametri di indirizzamento, la
sequenza di approssimazione al punto di zero può differire dal diagramma nella
finestra di configurazione.
• Indirizzamento passivo: con l'indirizzamento passivo i movimenti di corsa ai fini
dell'indirizzamento devono essere implementati dall'utente tramite comandi di
movimento. Il lato dell'interruttore del punto di zero sul quale avviene
l'indirizzamento dipende dai seguenti fattori:
– configurazione della "direzione di approssimazione"
– configurazione dell'"interruttore punto di zero"
– direzione di corsa attuale durante l'indirizzamento passivo
Velocità di approssimazione Specificare la velocità alla quale si effettua la ricerca dell'interruttore del punto di zero
(solo indirizzamento attivo) durante l'approssimazione al punto di zero.
Valori limite (indipendentemente dall'unità utente selezionata):
velocità di avvio/arresto ≤ velocità di approssimazione ≤ velocità massima
Parametro Descrizione
Velocità ridotta Specificare la velocità alla quale l'asse si avvicina all'interruttore del punto di zero per
(solo indirizzamento attivo) l'indirizzamento.
Valori limite (indipendentemente dall'unità utente selezionata):
velocità di avvio/arresto ≤ velocità ridotta ≤ velocità massima
Offset della posizione di Se la posizione di riferimento desiderata differisce dalla posizione dell'interruttore del
indirizzamento punto di zero, l'offset della posizione di indirizzamento può essere indicato in questo
(solo indirizzamento attivo) campo.
Se il valore è diverso da 0, in seguito all'indirizzamento sull'interruttore del punto di
zero l'asse esegue le seguenti azioni:
1. Muovere l'asse alla velocità ridotta per il valore dell'offset della posizione di
indirizzamento.
2. Una volta raggiunta la posizione dell'offset della posizione di indirizzamento, la
posizione dell'asse viene impostata sulla posizione di riferimento assoluta. La
posizione di riferimento assoluta viene indicata tramite il parametro "Position"
dell'istruzione di controllo del movimento "MC_Home".
Valori limite (indipendentemente dall'unità utente selezionata):
-1.0e12 ≤ offset della posizione di indirizzamento ≤ 1.0e12
Funzionamento Note
A Velocità di approssimazione
B Velocità ridotta
C Coordinata della posizione di
indirizzamento
D Offset della posizione di indirizzamento
① Fase di ricerca (segmento blu della curva): quando si avvia l'indirizzamento attivo, l'asse accelera alla "velocità di
approssimazione" configurata e ricerca a questa velocità l'interruttore del punto di zero.
② Approssimazione al punto di zero (sezione rossa della curva): quando l'interruttore del punto di zero viene rilevato,
in questo esempio l'asse decelera e inverte la direzione per essere indirizzato sul lato configurato dell'interruttore
del punto di zero alla "velocità ridotta" configurata.
③ Corsa alla posizione del punto di zero (segmento verde della curva): dopo l'indirizzamento sull'interruttore del punto
di zero, l'asse si sposta sulle "Coordinate del punto di zero" alla "velocità ridotta". Quando raggiunge le "Coordinate
del punto di zero" l'asse viene arrestato sul valore di posizione indicato nel parametro di ingresso Position
dell'istruzione MC_Home.
Nota
Se la ricerca dell'indirizzamento non funziona come previsto, controllare gli ingressi
assegnati ai limiti hardware o al punto di zero. Gli allarmi di fronte di questi interrupt
potrebbero essere disattivati nella Configurazione dispositivi.
Verificare i dati di configurazione dell'oggetto tecnologico dell'asse in questione per
visualizzare quali ingressi (se presenti) sono assegnati a "HW Low Limit Switch Input", "HW
High Limit Switch Input" e "Input reference point switch". Aprire quindi la Configurazione
dispositivi della CPU e verificare ognuno degli ingressi assegnati. Controllare che le
proprietà "Attiva rilevazione del fronte di salita" e "Attiva rilevazione del fronte di discesa"
siano entrambe selezionate. Se queste proprietà non sono selezionate, cancellare gli
ingressi specificati nella configurazione dell'asse e selezionarli nuovamente.
Stato Descrizione
Attivato L'asse è attivato ed è pronto per essere comandato tramite ordini di controllo del movimento.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.Enable)
Indirizzato L'asse è indirizzato ed è in grado di eseguire gli ordini di posizionamento assoluto dell'istruzione di
controllo del movimento "MC_MoveAbsolute". L'asse non deve essere indirizzato per
l'indirizzamento relativo. Situazioni particolari:
• Durante l'indirizzamento attivo lo stato è falso.
• Se un asse indirizzato viene indirizzato passivamente il suo stato viene impostato su vero
durante l'indirizzamento passivo.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.HomingDone)
Errore Si è verificato un errore nell'oggetto tecnologico "Asse". Per maggiori informazioni sull'errore
vedere la descrizione del comando automatico nei parametri ErrorID e ErrorInfo delle istruzioni di
controllo del movimento. Nel modo manuale il campo "Ultimo errore" del pannello di controllo
visualizza informazioni dettagliate sulla causa dell'errore.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.Error)
Pannello di controllo Il modo "Comando manuale" è stato attivato nel pannello di controllo. Il pannello di controllo ha
attivo priorità di comando sull'oggetto tecnologico "Asse". Non è possibile comandare l'asse dal
programma utente.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.ControlPanelActive)
Stato Descrizione
Azionamento pronto L'azionamento è pronto all'uso.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.DriveReady)
Errore L'azionamento ha segnalato un errore in seguito a un'interruzione del suo segnale di disponibilità.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.DriveFault)
Stato Descrizione
Arresto L'asse è nello stato di arresto.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.StandStill)
Accelerazione L'asse accelera.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.Acceleration)
Stato Descrizione
Velocità costante L'asse si sposta a una velocità costante.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.ConstantVelocity)
Ritardo L'asse decelera (rallenta).
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.Deceleration)
Stato Descrizione
Posizionamento L'asse esegue un ordine di posizionamento dell'istruzione di controllo del movimento
"MC_MoveAbsolute" o "MC_MoveRelative" oppure del pannello di controllo.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.PositioningCommand)
Comando velocità L'asse esegue un ordine alla velocità impostata dell'istruzione di controllo del movimento
"MC_MoveVelocity" o "MC_MoveJog" oppure del pannello di controllo.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.SpeedCommand)
Indirizzamento L'asse esegue un ordine di indirizzamento dell'istruzione di controllo del movimento
"MC_Home" o del pannello di controllo.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.StatusBits.Homing)
Errore Descrizione
Raggiunta la posiz. finale neg. Il finecorsa software inferiore è stato raggiunto.
del finecorsa SW (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.SwLimitMinReached)
Superata la posiz. finale neg. Il finecorsa software inferiore è stato superato.
del finecorsa SW (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.SwLimitMinExceeded)
Raggiunta la posiz. finale pos. Il finecorsa software superiore è stato raggiunto.
del finecorsa SW (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.SwLimitMaxReached)
Superata la posiz. finale pos. Il finecorsa software superiore è stato superato.
del finecorsa SW (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.SwLimitMaxExceeded)
Finecorsa hardware: posizione Il finecorsa hardware inferiore è stato raggiunto.
finale negativa (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.HwLimitMin)
Finecorsa hardware: posizione Il finecorsa hardware superiore è stato raggiunto.
finale positiva (Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.HwLimitMax)
PTO già in uso Un altro asse sta usando la stessa PTO ed è stato attivato con "MC_Power".
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.HwUsed)
Errore di configurazione L'oggetto tecnologico "Asse" è stato configurato in modo errato oppure i dati di
configurazione elaborabili sono stati modificati in modo errato durante il runtime del
programma utente.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.ConfigFault)
Errore generale Si è verificato un errore interno.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.ErrorBits.SystemFault)
Stato Descrizione
Posizione di destinazione Il campo "Posizione di destinazione" indica la posizione di destinazione attuale di un ordine di
posizionamento attivo dell'istruzione di controllo del movimento "MC_MoveAbsolute" o
"MC_MoveRelative" o del pannello di controllo. Il valore della "Posizione di destinazione" è
valido solo durante l'esecuzione di un ordine di posizionamento.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.MotionStatus.TargetPosition)
Posizione attuale Il campo "Posizione attuale" indica la posizione attuale dell'asse. Se l'asse non è indirizzato, il
valore indica la posizione rispetto alla posizione abilitata per l'asse.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.MotionStatus.Position)
Velocità attuale Il campo "Velocità attuale" indica la velocità attuale dell'asse.
(Variabile dell'oggetto tecnologico: <Nome asse>.MotionStatus.Velocity)
Nella figura precedente è riportata la schermata dei parametri di movimento con dei simboli
di confronto che mostrano quali valori si differenziano nei progetti online e offline. L'icona
verde indica che i valori coincidono, quella blu/arancione invece indica i valori diversi.
Inoltre cliccando il pulsante dei parametri rappresentante una freccia rivolta verso il basso si
apre una piccola finestra in cui vengono visualizzati il valore iniziale del progetto (offline) e
del PLC (online) di ogni parametro.
Se "Execute" è falso durante l'elaborazione dell'ordine Se "Execute" è falso dopo la conclusione dell'ordine
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione
"Execute" può ancora essere resettato sul valore "falso" durante l'esecuzione dell'ordine oppure il valore "vero" può essere
mantenuto fino alla conclusione dell'ordine.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Una volta concluso l'ordine (ad esempio per l'istruzione di controllo del movimento "MC_Home": indirizzamento
riuscito) il parametro di uscita "Busy" diventa falso e "Done" vero.
④ Se "Execute" rimane vero fino alla conclusione dell'ordine, anche "Done" rimane vero e diventa falso insieme a
"Execute".
⑤ Se "Execute" viene impostato su falso prima della conclusione dell'ordine, "Done" è vero solo per un ciclo di
esecuzione.
Se "Execute" è falso prima che l'ordine venga interrotto Se "Execute" è falso dopo che l'ordine è stato interrotto
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione
"Execute" può ancora essere resettato sul valore "falso" durante l'esecuzione dell'ordine oppure il valore "vero" può essere
mantenuto fino alla conclusione dell'ordine.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Durante l'esecuzione, l'ordine viene interrotto da un altro ordine di controllo del movimento. Se l'ordine viene interrotto,
il parametro di uscita "Busy" diventa falso e "CommandAborted" vero.
④ Se "Execute" rimane vero fino a dopo l'interruzione dell'ordine, anche "CommandAborted" rimane vero e diventa falso
insieme a "Execute".
⑤ Se "Execute" viene impostato su falso prima dell'interruzione dell'ordine, "CommandAborted" è vero solo per un ciclo di
esecuzione.
Se "Execute" è falso prima che si verifichi l'errore Se "Execute" è falso dopo che si è verificato l'errore
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione
"Execute" può ancora essere resettato sul valore "falso" durante l'esecuzione dell'ordine oppure il valore "vero" può essere
mantenuto fino alla conclusione dell'ordine.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Si è verificato un errore durante l'esecuzione dell'ordine. Quando si verifica l'errore, il parametro di uscita "Busy"
diventa falso e "Error" vero.
④ Se "Execute" rimane vero fino a dopo che si è verificato l'errore, anche "Error" rimane vero e diventa falso solo insieme
a "Execute".
⑤ Se "Execute" viene impostato su falso prima che si verifica l'errore, "Error" è vero solo per un ciclo di esecuzione.
Se "Execute" è falso prima che la velocità configurata venga Se "Execute" è falso dopo che la velocità configurata è stata
raggiunta raggiunta
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione,
"Execute" può essere resettato sul valore "falso" prima che venga raggiunta la velocità parametrizzata oppure, in
alternativa, solo dopo che questa è stata raggiunta.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Quando la velocità parametrizzata viene raggiunta, il parametro di uscita "InVelocity" diventa vero.
④ Se "Execute" rimane vero anche dopo il raggiungimento della velocità parametrizzata, l'ordine rimane attivo.
"InVelocity" e "Busy" rimangono veri e commutano il loro stato su falso solo insieme a "Execute".
⑤ Se "Execute" è stato resettato su falso prima che la velocità parametrizzata sia stata raggiunta, l'ordine è concluso con
il raggiungimento della stessa. "InVelocity" è vero per un ciclo di esecuzione e diventa falso insieme a "Busy".
Tabella 9- 73 Esempio 2 - In caso di interruzione dell'ordine prima del raggiungimento della velocità parametrizzata
Se "Execute" è falso prima che l'ordine venga interrotto Se "Execute" è falso dopo che l'ordine è stato interrotto
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione
"Execute" può ancora essere resettato sul valore "falso" durante l'esecuzione dell'ordine oppure il valore "vero" può essere
mantenuto fino all'interruzione dell'ordine.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Durante l'esecuzione, l'ordine viene interrotto da un altro ordine di controllo del movimento. Se l'ordine viene interrotto,
il parametro di uscita "Busy" diventa falso e "CommandAborted" vero.
④ Se "Execute" rimane vero fino a dopo l'interruzione dell'ordine, anche ""CommandAborted" rimane vero e diventa falso
insieme a "Execute".
⑤ Se "Execute" è stato resettato su falso prima dell'interruzione dell'ordine, "CommandAborted" è vero solo per un ciclo
di esecuzione.
Nota
Il parametro di uscita "CommandAborted" non indica un'interruzione alle seguenti condizioni:
• La velocità parametrizzata è stata raggiunta, il parametro di ingresso "Execute" è falso ed
è stato avviato un nuovo ordine di controllo del movimento.
• L'ordine è concluso quando viene raggiunta la velocità parametrizzata e il parametro di
ingresso "Execute" è falso. Pertanto l'avvio di un nuovo ordine non è considerato
un'interruzione.
Tabella 9- 74 Esempio 3 - Nel caso in cui si verifichi un errore prima del raggiungimento della velocità parametrizzata
Se "Execute" è falso prima che si verifichi l'errore Se "Execute" è falso dopo che si è verificato l'errore
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "Execute". A seconda della programmazione
"Execute" può ancora essere resettato sul valore "falso" durante l'esecuzione dell'ordine oppure il valore "vero" può essere
mantenuto fino a dopo che si è verificato l'errore.
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Si è verificato un errore durante l'esecuzione dell'ordine. Quando si verifica l'errore, il parametro di uscita "Busy"
diventa falso e "Error" vero.
④ Se "Execute" rimane vero fino a dopo che si è verificato l'errore, anche "Error" rimane vero e diventa falso solo insieme
a "Execute".
⑤ Se "Execute" è stato resettato su falso prima che si verificasse l'errore, "Error" è vero solo per un ciclo di esecuzione.
Nota
Il parametro di uscita "Error" non indica un errore alle seguenti condizioni:
• La velocità parametrizzata è stata raggiunta, il parametro di ingresso "Execute" è falso e
si è verificato un errore nell'asse (il finecorsa software è stato raggiunto, ad esempio).
• L'ordine è concluso quando viene raggiunta la velocità parametrizzata e il parametro di
ingresso "Execute" è falso. Una volta concluso l'ordine, l'errore nell'asse viene indicato
solo nell'istruzione di controllo del movimento "MC_Power".
JogForward JogBackward
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward".
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Quando la velocità parametrizzata viene raggiunta, il parametro di uscita "InVelocity" diventa vero.
④ Quando il parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward" viene resettato su falso, il movimento dell'asse
termina. L'asse inizia a rallentare. Il risultato è che l'asse non si muove più a una velocità costante e il parametro di uscita
"InVelocity"diventa falso.
⑤ Se l'asse si è arrestato, l'ordine di controllo del movimento è concluso e il parametro di uscita "Busy" è diventato falso.
JogForward JogBackward
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward".
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Durante l'esecuzione, l'ordine viene interrotto da un altro ordine di controllo del movimento. Se l'ordine viene interrotto,
il parametro di uscita "Busy" diventa falso e "CommandAborted" vero.
④ Quando il parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward" viene resettato su falso, il parametro di uscita
"CommandAborted" diventa falso.
Nota
L'interruzione dell'ordine viene indicata nel parametro di uscita "CommandAborted" per un
solo ciclo di esecuzione se sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
I parametri di ingresso "JogForward" e "JogBackward" sono falsi (ma l'asse sta ancora
rallentando) e viene avviato un nuovo ordine di controllo del movimento.
JogForward JogBackward
① L'ordine viene avviato con un fronte di salita nel parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward".
② Finché l'ordine è attivo il parametro di uscita "Busy" è vero.
③ Si è verificato un errore durante l'esecuzione dell'ordine. Quando si verifica l'errore, il parametro di uscita "Busy"
diventa falso e "Error" vero.
④ Quando il parametro di ingresso "JogForward" o "JogBackward" viene resettato su falso, il parametro di uscita "Error"
diventa falso.
Nota
La presenza di un errore viene indicata nel parametro di uscita "Error" per un solo ciclo di
esecuzione se sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
I parametri di ingresso "JogForward" e "JogBackward" sono falsi (ma l'asse sta ancora
rallentando) e si verifica un nuovo errore (finecorsa software raggiunto, ad esempio).
AVVERTENZA
Se un attaccante riesce ad accedere fisicamente alle reti ha la possibilità di leggere e
scrivere i dati.
Il TIA Portal, la CPU e le HMI (tranne le HMI che utilizzano GET/PUT) utilizzano la
comunicazione sicura che protegge dagli attacchi "replay" e "man-in-the-middle". Una volta
attivata la comunicazione i messaggi firmati vengono scambiati con testo in chiaro per cui
l'attaccante ha la possibilità di leggere i dati, ma non di scriverli. Il TIA Portal (non il
processo di comunicazione) codifica i dati dei blocchi con protezione del know-how.
Tutti gli altri tipi di comunicazione (scambio di I/O tramite PROFIBUS, PROFINET, AS-i o
altri moduli di bus I/O, GET/PUT, T-Block e di comunicazione (CM) non dispongono di
funzioni di sicurezza. In questi casi per proteggere la comunicazione si deve limitare
l'accesso fisico. Se un attaccante riesce ad accedere fisicamente alle reti utilizzando questi
tipi di comunicazione ha la possibilità di leggere e scrivere i dati.
Per informazioni e consigli sulla sicurezza consultare il documento "Operational Guidelines
for Industrial Security" (http://www.industry.siemens.com/topics/global/en/industrial-
security/Documents/operational_guidelines_industrial_security_en.pdf) nella pagina Web
Siemens Service & Support:
PROFINET
PROFINET è utilizzato per lo scambio di dati dal programma utente con altri partner di
comunicazione mediante Ethernet:
● PROFINET supporta 16 IO Device con max. 256 sottomoduli. PROFIBUS consente 3
master PROFIBUS DP indipendenti che supportano 32 slave per master DP con max.
512 moduli ciascuno.
● Comunicazione S7
● Protocollo UDP (User Datagram Protocol)
● ISO on TCP (RFC 1006)
● Protocollo TCP (Transport Control Protocol)
PROFIBUS
PROFIBUS è utilizzato per lo scambio di dati dal programma utente con altri partner di
comunicazione mediante rete PROFIBUS:
● Con il CM 1242-5 la CPU funziona come uno slave PROFIBUS DP.
● Con il CM 1243-5 la CPU funziona come un master PROFIBUS DP class1.
● Gli slave PROFIBUS DP, i master PROFIBUS DP e AS-i (i 3 moduli di comunicazione
sulla sinistra) e PROFINET sono reti di comunicazione separate che non si limitano
reciprocamente.
AS-i
Il modulo master AS-i CM 1243-2 S7-1200 consente di collegare una rete AS-i a una CPU
S7-1200.
Comunicazione Teleservice
In TeleService tramite GPRS, una engineering station su cui è installato STEP 7 comunica
tramite la rete GSM e Internet con una stazione SIMATIC S7-1200 con un CP 1242-7. La
connessione avviene tramite un server di telecontrollo che funge da intermediario ed è
collegato ad Internet.
IO-Link
Il master S7-1200 SM 1278 4xIO-Link consente ai dispositivi IO-Link di collegarsi con
un'S7 1200 CPU.
Nota
Per la comunicazione tra CPU S7, le CPU S7-1200, S7-300 e S7-400 utilizzano le
istruzioni GET e PUT. Per comunicare con altre CPU S7 la CPU S7-200 utilizza le
istruzioni ETHx_XFER.
Nota
I collegamenti di comunicazione OUC, per l'S7, l'HMI, il dispositivo di programmazione e il
Web server (HTTP) possono utilizzare più risorse di collegamento a seconda delle funzioni
attualmente in uso.
10.2 PROFINET
Commutazione Ethernet
La porta PROFINET delle CPU 1211C, 1212C e 1214C non contiene un dispositivo di
commutazione Ethernet. Un collegamento diretto tra un dispositivo di programmazione o un
HMI e una CPU non richiede uno switch Ethernet che è invece indispensabile per una rete
con più di due CPU o dispositivi HMI.
① CPU 1215C
② Switch Ethernet
CSM1277
Le CPU 1215C e 1217C dispongono di uno switch Ethernet integrato a due porte. Si può
avere una rete con una CPU 1215C e altre due CPU S7-1200. Per collegare più CPU e
dispositivi HMI è inoltre possibile utilizzare uno switch Ethernet a 4 porte CSM1277 montato
su telaio.
Nota
Ogni istruzione TSEND_C, TRCV_C o TCON nel programma utente crea un nuovo
collegamento. È importante utilizzare per ogni collegamento l'ID corretto.
L'esempio seguente mostra la comunicazione tra due CPU che utilizzano 2 collegamenti
separati per inviare e ricevere i dati.
● L'istruzione TSEND_C nella CPU_1 collega all'istruzione TRCV_C nella CPU_2 tramite il
primo collegamento ("ID di collegamento 1" su entrambe CPU, la CPU_1 e la CPU_2).
● L'istruzione TRCV_C nella CPU_1 collega all'istruzione TSEND_C nella CPU_2 tramite il
secondo collegamento ("ID di collegamento 2" su entrambe CPU, la CPU_1 e la CPU_2).
L'esempio seguente mostra la comunicazione tra due CPU che utilizzano uno stesso
collegamento per inviare e ricevere i dati.
● Ogni CPU utilizza un'istruzione TCON per configurare il collegamento tra due CPU.
● L'istruzione TSEND nella CPU_1 collega all'istruzione TRCV nella CPU_2 tramite l'ID del
collegamento ("ID di collegamento 1") configurato con l'istruzione TCON nella CPU_1.
L'istruzione TRCV nella CPU_2 collega all'istruzione TSEND nella CPU_1 tramite l'ID del
collegamento ("ID di collegamento 1") configurato con l'istruzione TCON nella CPU_2.
● L'istruzione TSEND nella CPU_2 collega all'istruzione TRCV nella CPU_1 tramite l'ID del
collegamento ("ID di collegamento 1") configurato con l'istruzione TCON nella CPU_2.
L'istruzione TRCV nella CPU_1 collega all'istruzione TSEND nella CPU_2 tramite l'ID del
collegamento ("ID di collegamento 1") configurato con l'istruzione TCON nella CPU_1.
Come illustrato nell'esempio seguente è anche possibile utilizzare una singola istruzione
TSEND e TRCV per comunicare mediante un collegamento creato con un'istruzione
TSEND_C o TRCV_C. Le istruzioni TSEND e TRCV non creano un nuovo collegamento, è
quindi necessario utilizzare il DB e l'ID di collegamento creato con un'istruzione TSEND_C,
TRCV_C o TCON.
Vedere anche
Configurazione del percorso di collegamento locale/partner (Pagina 154)
10.2.2.2 Protocolli
La porta PROFINET integrata della CPU supporta vari standard di comunicazione tramite
rete Ethernet:
● Protocollo TCP (Transport Control Protocol)
● ISO on TCP (RFC 1006)
● UDP (User Datagram Protocol)
Nota
Se si salvano i dati in un DB "ottimizzato" (solo simbolico), si possono ricevere solo dati in
array dei tipi di dati Byte, Char, USInt e SInt.
Per configurare l'istruzione TRCV_C o TRCV per il modo Ad hoc, impostarne il parametro di
ingresso ADHOC.
Se non si richiama spesso l'istruzione TRCV_C o TRCV nel modo Ad hoc, è possibile
ricevere più di un pacchetto in un unico richiamo. Ad esempio: Ponendo che si debbano
ricevere cinque pacchetti di 100 byte in un richiamo, TCP li trasmetterebbe in un unico
pacchetto di 500 byte mentre ISO on TCP li ristrutturerebbe in pacchetti di 100 byte.
Nota
Inizializzazione dei parametri di comunicazione
Dopo aver inserito l'istruzione TSEND_C o TRCV_C utilizzare le "Proprietà" dell'istruzione
(Pagina 154) per configurare i parametri (Pagina 156) di comunicazione. Man mano che si
inseriscono i parametri dei parner di comunicazione nella finestra di ispezione STEP 7
inserisce i dati corrispondenti nel DB dell'istruzione.
Se si utilizza un DB di multiistanza il DB va configurato manualmente in entrambe le CPU.
Nota
Per avviare un ordine di trasmissione, l'istruzione TSEND_C richiede una commutazione da
low a high nel parametro di ingresso REQ. Durante l'elaborazione il parametro BUSY viene
impostato a 1. La conclusione dell'ordine è segnalata dall'impostazione a 1 dei parametri
DONE o ERROR per un ciclo. Durante questo periodo le eventuali commutazioni low - high
nel parametro di ingresso REQ vengono ignorate.
Nota
L'impostazione di default del parametro LEN (LEN = 0) utilizza il parametro DATA per
determinare la lunghezza dei dati trasmessi. Il parametro DATA trasmesso con l'istruzione
TSEND_C deve avere le stesse dimensioni del parametro DATA dell'istruzione TRCV_C.
Tipo di Immissione dei dati Parametro Valore del parametro LEN Valore del parametro
protocollo nell'area di ricezione "connection_type" RCVD_LEN (byte)
TCP Modo Ad hoc B#16#11 65535 Da 1 a 1472
TCP Ricezione di dati con B#16#11 0 (consigliato) o da 1 a 8192, da 1 a 8192
lunghezza specificata tranne 65535
ISO on TCP Modo Ad hoc B#16#12 65535 da 1 a 1472
ISO on TCP Comandata da B#16#12 0 (consigliato) o da 1 a 8192, da 1 a 8192
protocollo tranne 65535
Nota
Modo Ad hoc
Il "modo Ad hoc" è disponibile solo nei tipi di protocollo TCP e ISO on TCP e può essere
impostato assegnando "65535" al parametro LEN. L'area di ricezione è identica a quella
formata da DATA. La lunghezza dei dati ricevuti verrà visualizzata nel parametro
RCVD_LEN.
Se si salvano i dati in un DB "ottimizzato" (solo simbolico), si possono ricevere solo dati in
array dei tipi di dati Byte, Char, USInt e SInt.
Nota
Importazione di progetti STEP 7 S7-300/400 contenenti il "modo Ad hoc" nell'S7-1200
Nei progetti STEP 7 S7-300/400 il "modo Ad hoc" viene selezionato assegnando "0" al
parametro LEN. Nell'S7-1200 invece, viene impostato assegnando "65535" al parametro
LEN.
Se si importa nell'S7-1200 un progetto STEP 7 S7-300/400 contenente il "modo Ad hoc" è
necessario modificare il parametro LEN in "65535".
Nota
È necessario mantenere coerenti i dati dell'area di trasmissione finché il parametro DONE o
ERROR non assume il valore "vero".
Poiché TSEND_C viene elaborata in modo asincrono è necessario mantenere coerenti i dati
dell'area di trasmissione finché il parametro DONE o ERROR non assume il valore "vero".
Nel caso di TSEND_C, lo stato "vero" del parametro DONE significa che i dati sono stati
trasmessi correttamente. Non significa che la CPU partner del collegamento ha
effettivamente letto il buffer di ricezione.
Poiché TRCV_C viene elaborata in modo asincrono, i dati nell'area di ricezione sono
coerenti solo se il parametro DONE = 1.
Nota
Istruzioni TSEND_C e TRCV_C
Per aiutare a semplificare la programmazione della comunicazione PROFINET/Ethernet, le
istruzioni TSEND_C e TRCV_C combinano le funzioni delle istruzioni TCON, TDISCON.
TSEND e TRCV:
• TSEND_C combina le istruzioni TCON, TDISCON e TSEND.
• TRCV_C combina le istruzioni TCON, TDISCON e TRCV.
TCON e TDISCON
Nota
Inizializzazione dei parametri di comunicazione
Dopo aver inserito l'istruzione TCON utilizzare le "Proprietà" dell'istruzione (Pagina 154) per
configurare iparametri di comunicazione (Pagina 156). Man mano che si inseriscono i
parametri dei partner di comunicazione nella finestra di ispezione STEP 7 inserisce i dati
corrispondenti nel DB di istanza dell'istruzione.
Se si utilizza un DB di multiistanza il DB va configurato manualmente in entrambe le CPU.
Tabella 10- 9 Codici delle condizioni ERROR e STATUS per TCON e TDISCON
TSEND e TRCV
Nota
Quando si utilizza la comunicazione Open User di PROFINET, se si esegue un'istruzione
TSEND senza che venga eseguita la corrispondente istruzione TRCV sul dispositivo remoto,
l'istruzione TSEND si può trovare a tempo indeterminato in uno "stato occupato" in attesa
che l'istruzione TRCV riceva i dati. In questo stato l'uscita "Busy" dell'istruzione TSEND è
impostata e l'uscita "Status" ha il valore "0x7002". Questa condizione può verificarsi se si
trasferiscono più di 4096 byte di dati. Il problema si risolve con la successiva esecuzione
dell'istruzione TRCV.
Nota
Per avviare un ordine di trasmissione, l'istruzione TSEND richiede una commutazione da low
a high nel parametro di ingresso REQ. Durante l'elaborazione il parametro BUSY viene
impostato a 1. La conclusione dell'ordine è segnalata dall'impostazione a 1 dei parametri
DONE o ERROR per un ciclo. Durante questo periodo le eventuali commutazioni low - high
nel parametro di ingresso REQ vengono ignorate.
Nota
L'impostazione di default del parametro LEN (LEN = 0) utilizza il parametro DATA per
determinare la lunghezza dei dati trasmessi. Il parametro DATA trasmesso con
l'istruzione TSEND deve avere le stesse dimensioni del parametro DATA dell'istruzione
TRCV.
Non appena vengono ricevuti tutti i dati dell'ordine, TRCV li trasferisce nell'area di ricezione
e imposta NDR a 1.
Tipo di Immissione dei dati Parametro Valore del parametro LEN Valore del parametro
protocollo nell'area di ricezione "connection_type" RCVD_LEN (byte)
TCP Modo Ad hoc B#16#11 65535 Da 1 a 1472
TCP Ricezione di dati con B#16#11 0 (consigliato) o da 1 a 8192, Da 1 a 8192
lunghezza specificata tranne 65535
ISO on TCP Modo Ad hoc B#16#12 65535 Da 1 a 1472
ISO on TCP Comandata da B#16#12 0 (consigliato) o da 1 a 8192, Da 1 a 8192
protocollo tranne 65535
Nota
Modo Ad hoc
Il "modo Ad hoc" è disponibile solo nei tipi di protocollo TCP e ISO on TCP e può essere
impostato assegnando "65535" al parametro LEN. L'area di ricezione è identica a quella
formata da DATA. La lunghezza dei dati ricevuti verrà visualizzata nel parametro
RCVD_LEN. Non appena riceve un blocco di dati, TRCV lo scrive nell'area di ricezione e
imposta NDR a 1.
Se si salvano i dati in un DB "ottimizzato" (solo simbolico), si possono ricevere solo dati in
array dei tipi di dati Byte, Char, USInt e SInt.
Nota
Importazione di progetti STEP 7 S7-300/400 contenenti il "modo Ad hoc" nell'S7-1200
Nei progetti STEP 7 S7-300/400 il "modo Ad hoc" viene selezionato assegnando "0" al
parametro LEN. Nell'S7-1200 invece, viene impostato assegnando "65535" al parametro
LEN.
Se si importa nell'S7-1200 un progetto STEP 7 S7-300/400 contenente il "modo Ad hoc" è
necessario modificare il parametro LEN in "65535".
10.2.2.7 UDP
UDP è un protocollo standard descritto dall'RFC 768: User Datagram Protocol. UDP mette a
disposizione di un'applicazione un meccanismo per inviare un datagramma ad un'altra;
tuttavia la consegna dei dati non è garantita. Il protocollo ha le seguenti caratteristiche:
● Un protocollo di comunicazione rapido perché è strettamento collegato all'hardware
● Idoneo per il trasferimento di quantità di dati piccolo-medie (fino a 1472 byte)
● UDP è un protocollo di controllo del trasporto più semplice del TCP ed ha un livello sottile
con meno overhead
● Può essere usato in modo molto flessibile con numerosi sistemi di terzi
● Supporta la funzione di routing
● Utilizza i numeri delle porte per indirizzare i datagrammi
● I messaggi non vengono confermati: L'applicazione si deve assumere la responsabilità di
correggere gli errori e garantire la sicurezza
● L'interfaccia di programmazione SEND / RECEIVE richiede determinate operazioni di
programmazione per la gestione dei dati
UDP supporta la comunicazione broadcast. Per poterla utilizzare si deve configurare la parte
dell'indirizzo IP di ADDR. Ad esempio: Una CPU con indirizzo IP 192.168.2.10 e maschera
di sottorete 255.255.255.0 utilizzerà l'indirizzo broadcast 192.168.2.255.
TCON, TDISCON, TUSEND e TURCV funzionano in modo asincrono, per cui l'ordine viene
elaborato nel corso di più esecuzioni dell'istruzione.
Lo stato degli ordini è indicato nei parametri di uscita BUSY e STATUS. STATUS
corrisponde al parametro di uscita RET_VAL delle istruzioni che funzionano in modo
asincrono.
La seguente tabella mostra come interagiscono i parametri BUSY, DONE (TUSEND), NDR
(TURCV) e ERROR. Sulla base di questa tabella è possibile determinare lo stato attuale
dell'istruzione (TUSEND o TURCV) o quando il processo di tramissione/ricezione è
terminato.
Tabella 10- 15 Stato dei parametri BUSY, DONE (TUSEND) / NDR (TURCV) e ERROR
Tabella 10- 16 Codici delle condizioni TUSEND e TURCV per ERROR e STATUS
Funzionamento dell'istruzione
Nella comunicazione UDP entrambi i partner sono passivi. I valori iniziali tipici dei parametri
per il tipo di dati "TCON_Param" sono riportati nelle seguenti figure. I numeri delle porte
(LOCAL_TSAP_ID) vengono scritti in un formato di 2 byte. Sono consentite tutte le porte
tranne 161, 34962, 34963 e 34964.
L'istruzione TUSEND trasmette i dati tramite UDP al partner remoto specificato nel tipo di
dati "TADDR_Param". L'istruzione TURCV riceve i dati tramite UDP. Una volta eseguita
correttamente l'istruzione TURCV, il tipo di dati "TADDR_Param" mostra l'indirizzo del
partner remoto (il mittente), come indicato nelle figure riportate di seguito.
10.2.2.9 T_CONFIG
L'istruzione T_CONFIG modifica i parametri di configurazione IP della porta PROFINET dal
programma utente, permettendo di modificare o impostare in modo permanente i seguenti
parametri:
● Nome stazione
● Indirizzo IP
● Maschera di sottorete
● Indirizzo del router
Nota
Il pulsante "Acquisisci indirizzo IP in altro modo" (Pagina 560) (nella pagina della CPU
"Proprietà", "Indirizzo Ethernet") consente di modificare l'indirizzo IP online oppure
utilizzando l'istruzione "T_CONFIG" dopo aver caricato il programma. Questo metodo di
assegnazione dell'indirizzo IP è possibile solo per la CPU.
Il pulsante "Acquisisci nome dispositivo PROFINET in altro modo" (Pagina 561) (nella
pagina della CPU "Proprietà", "Indirizzo Ethernet") consente di modificare il nome del
dispositivo PROFINET online oppure utilizzando l'istruzione "T_CONFIG" dopo aver
caricato il programma. Questo metodo di assegnazione del nome PROFINET è possibile
solo per la CPU.
AVVERTENZA
Se si modifica il parametro di configurazione dell'IP con T_CONFIG la CPU si riavvia.
Se si utilizza T_CONFIG per modificare un parametro della configurazione IP la CPU
viene riavviata. La CPU passa in STOP, esegue un avviamento a caldo e torna in RUN.
Non utilizzare l'istruzione T_CONFIG in un ambiente produttivo. In condizioni non sicure
i dispositivi di comando possono funzionare in modo errato e determinare un
funzionamento scorretto delle apparecchiature comandate. Ciò può causare la morte o
gravi lesioni alle persone e/o danni alle apparecchiature.
Assicurarsi che il processo passi ad uno stato sicuro quando la CPU effettua un avvio a
caldo in seguito all'esecuzione dell'istruzione T_CONFIG. Il riavvio a caldo non resetta
la memoria, inizializza tutti i dati di sistema e i dati utente non a ritenzione e mantiene i
valori dei dati utente a ritenzione.
Nota
Non tentare di eseguire più di un'istruzione T_CONFIG alla volta.
① DB di configurazione ④ Sottocampo 2
② Dati di configurazione ⑤ Sottocampo n
③ Sottocampo 1 ⑥ Parametri specifici del sottocampo
Nota
Attualmente è consentito un solo campo (IF_CONF_Header). I suoi parametri field_type_id e
field_id devono avere il valore zero. Altri campi con valori diversi per field_type_id e field_id
sono soggetti a futuri ampliamenti.
Attualmente nel campo IF_CONF_Header sono consentiti solo due sottocampi: "addr"
(indirizzo IP) e "nos" (Name of station).
Nota
È anche possibile creare un ARRAY "nos" con meno di 240 byte partendo da un minimo
di 2. In questo caso occorre adattare di conseguenza la variabile "len" (lunghezza del
sottocampo).
Parametro di ingresso ID
Questo parametro è un riferimento all'"ID locale (esadec.)" nella "Vista di rete" di "Dispositivi
e reti" in STEP 7 ed è l'ID della rete da utilizzare per questo blocco di comunicazione. L'ID
deve essere identico all'ID del parametro associato indicato nella descrizione del
collegamento locale.
Nota
Tenere presente che DONE, NDR e ERROR sono impostati per una sola esecuzione.
① Porta PROFINET
Il collegamento PROFINET può essere rinforzato con uno scarico della trazione opzionale.
Assegnazione dell'indirizzo IP
In una rete PROFINET ogni dispositivo deve avere anche un indirizzo IP (Internet Protocol)
che gli consenta di fornire i dati in una rete più complessa e provvista di router:
● Se si dispone di dispositivi di programmazione o di altri dispositivi di rete che utilizzano
una scheda adattatore onboard collegata alla LAN dell'impianto o una scheda adattatore
Ethernet-USB collegata a una rete isolata, è necessario assegnarvi degli indirizzi IP. Per
maggiori informazioni consultare il capitolo "Assegnazione degli indirizzi IP ai dispositivi
di programmazione e ai dispositivi di rete" (Pagina 159).
● Il sistema permette anche di assegnare un indirizzo IP ad una CPU o un dispositivo di
rete online, una soluzione particolarmente utile durante la configurazione iniziale di un
dispositivo. Per maggiori informazioni consultare il capitolo "Assegnazione dell'indirizzo
IP a una CPU online" (Pagina 159).
● Dopo aver configurato la CPU o il dispositivo di rete nel progetto è possibile configurare i
parametri per l'interfaccia PROFINET, incluso l'indirizzo IP. Per maggiori informazioni
consultare il paragrafo "Configurazione dell'indirizzo IP per una CPU del progetto
(Pagina 162)".
Configurazione/impostazione:
● La porta PROFINET della CPU deve essere configurata in modo da collegarsi all'HMI.
● L'HMI deve essere impostato e configurato.
● Le informazioni di configurazione dell'HMI fanno parte del progetto della CPU e possono
essere configurate e scaricate dal progetto stesso.
● Per la comunicazione diretta tra due dispositivi non è necessario utilizzare uno switch
Ethernet, che è invece indispensabile se si collegano in rete più di due dispositivi.
Nota
Per collegare le CPU e i dispositivi HMI è possibile utilizzare lo switch Ethernet a 4 porte
CSM1277 montato su telaio. La porta PROFINET della CPU non contiene un dispositivo
di commutazione Ethernet.
Funzioni supportate:
● L'HMI è in grado di accedere ai dati della CPU sia in lettura che in scrittura.
● È possibile attivare dei messaggi sulla base delle informazioni recuperate dalla CPU.
● Diagnostica di sistema
Tabella 10- 24 Procedura di configurazione della comunicazione tra un HMI e una CPU
Operazione Task
1 Realizzazione del collegamento hardware per la comunicazione
Il collegamento fisico tra un HMI e una CPU è costituito da un'interfaccia PROFINET. Poiché la CPU
dispone della funzionalità Autocrossover, per l'interfaccia è possibile utilizzare indifferentemente un cavo
Ethernet di tipo standard o crossover. Questo tipo di collegamento non richiede uno switch Ethernet.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione con un dispositivo di programmazione:
Realizzazione del collegamento hardware per la comunicazione" (Pagina 564).
2 Configurazione dei dispositivi
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione con un dispositivo di programmazione:
Configurazione dei dispositivi" (Pagina 565).
3 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra un HMI e una CPU
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione da HMI a PLC: Configurazione dei
collegamenti logici di rete tra due dispositivi" (Pagina 567).
Operazione Task
4 Configurazione di un indirizzo IP del progetto
Utilizzare lo stesso procedimento di configurazione, ricordando tuttavia che è necessario configurare gli
indirizzi IP per l'HMI e la CPU.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione dei dispositivi: Configurazione
dell'indirizzo IP per una CPU del progetto" (Pagina 163).
5 Test della rete PROFINET
È necessario caricare la configurazione per ciascuna CPU e dispositivo HMI.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione dei dispositivi: Test della rete
PROFINET" (Pagina 167).
Quando si configura la comunicazione tra due CPU è necessario tener conto di quanto
segue:
● Configurazione/impostazione: è necessario effettuare la configurazione hardware.
● Funzioni supportate: accesso in lettura/scrittura ai dati di una CPU paritaria
● Per la comunicazione diretta tra due dispositivi non è necessario utilizzare uno switch
Ethernet, che è invece indispensabile se si collegano in rete più di due dispositivi.
Operazione Task
1 Realizzazione del collegamento hardware per la comunicazione
Il collegamento fisico tra due CPU è costituito da un'interfaccia PROFINET. Poiché la CPU dispone della
funzionalità Autocrossover, per l'interfaccia è possibile utilizzare indifferentemente un cavo Ethernet di tipo
standard o crossover. Questo tipo di collegamento non richiede uno switch Ethernet.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione con un dispositivo di programmazione:
Realizzazione del collegamento hardware per la comunicazione" (Pagina 564).
2 Configurazione dei dispositivi
Nel progetto devono essere configurate due CPU.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione con un dispositivo di programmazione:
Configurazione dei dispositivi" (Pagina 565).
3 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due CPU
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Comunicazione da PLC a PLC: Configurazione dei
collegamenti logici di rete tra due dispositivi" (Pagina 568).
4 Configurazione di un indirizzo IP del progetto
Utilizzare lo stesso procedimento di configurazione, ricordando tuttavia che è necessario configurare gli
indirizzi IP per due CPU (ad esempio PLC_1 e PLC_2).
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione dei dispositivi: Configurazione
dell'indirizzo IP per una CPU del progetto" (Pagina 163).
5 Configurazione dei parametri di trasmissione (invio) e di ricezione
Perché due CPU possano comunicare tra loro è necessario configurare le istruzioni TSEND_C e TRCV_C
su entrambe.
Per ulteriori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione della comunicazione tra due CPU:
Configurazione dei parametri di trasmissione (invio) e di ricezione" (Pagina 569).
6 Test della rete PROFINET
È necessario caricare la configurazione per ciascuna CPU.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione dei dispositivi: Test della rete
PROFINET" (Pagina 167).
Istruzione TSEND_C
L'istruzione TSEND_C (Pagina 534) crea un collegamento per la comunicazione con una
stazione partner. Il collegamento viene configurato, creato e controllato automaticamente
finché l'istruzione non ne determina l'interruzione. L'istruzione TSEND_C riunisce le funzioni
delle istruzioni TCON, TDISCON e TSEND.
Nella finestra Configurazione dei dispositivi in STEP 7 si può configurare in che modo
un'istruzione TSEND_C trasmette i dati. Innanzitutto è necessario inserire l'istruzione nel
programma dalla cartella "Comunicazione" nella task card "Istruzioni". L'istruzione TSEND_C
viene visualizzata insieme alla finestra Opzioni di richiamo che consente di assegnare un DB
per la memorizzazione dei parametri dell'istruzione.
È possibile assegnare agli ingressi e alle uscite indirizzi della memoria delle variabili, come
illustrato nella figura seguente:
Istruzione TRCV_C
L'istruzione TRCV_C (Pagina 534) crea un collegamento per la comunicazione con una
stazione partner. Il collegamento viene configurato, creato e controllato automaticamente
finché l'istruzione non ne determina l'interruzione. L'istruzione TRCV_C riunisce le funzioni
delle istruzioni TCON, TDISCON e TRCV.
Nella finestra Configurazione dei dispositivi di STEP 7 si può configurare in che modo
l'istruzione TRCV_C riceve i dati. Innanzitutto è necessario inserire l'istruzione nel
programma dalla cartella "Comunicazione" nella task card "Istruzioni". Insieme all'istruzione
TRCV_C viene visualizzata la finestra Opzioni di richiamo, nella quale si assegna un DB per
il salvataggio dei parametri corrispondenti.
È possibile assegnare agli ingressi e alle uscite indirizzi della memoria delle variabili, come
illustrato nella figura seguente:
Nota
Per aggiungere un dispositivo PROFINET IO si può usare STEP 7 Professional o Basic, V11
o superiore.
10.2.6.2 Configurazione di collegamenti di rete logici tra una CPU e un PROFINET IO Device
Assegnazione dell'indirizzo IP
In una rete PROFINET ogni dispositivo deve avere anche un indirizzo IP (Internet Protocol)
che gli consenta di fornire i dati in una rete più complessa e provvista di router:
● Se si dispone di dispositivi di programmazione o di altri dispositivi di rete che utilizzano
una scheda adattatore onboard collegata alla LAN dell'impianto o una scheda adattatore
Ethernet-USB collegata a una rete isolata, è necessario assegnarvi degli indirizzi IP. Per
maggiori informazioni consultare il capitolo "Assegnazione degli indirizzi IP ai dispositivi
di programmazione e ai dispositivi di rete" (Pagina 159).
● Il sistema permette anche di assegnare un indirizzo IP ad una CPU o un dispositivo di
rete online, una soluzione particolarmente utile durante la configurazione iniziale di un
dispositivo. Per maggiori informazioni consultare il capitolo "Assegnazione dell'indirizzo
IP a una CPU online" (Pagina 162).
● Dopo aver configurato la CPU o il dispositivo di rete nel progetto è possibile configurare i
parametri per l'interfaccia PROFINET, incluso l'indirizzo IP. Per maggiori informazioni
consultare il paragrafo "Configurazione dell'indirizzo IP per una CPU del progetto
(Pagina 163)".
Tabella 10- 27 Configurazione del tempo di ciclo IO del PROFINET IO Device ET200S
PROFINET IO Device ET200S Finestra di dialogo del ciclo IO del PROFINET IO Device
ET200S
① Porta PROFINET
Campi di impiego
Campi di applicazione dell'I device:
● Elaborazione decentrata:
I task di automazione complessi possono essere suddivisi in unità/sottoprocessi più
piccoli. Si ottengono così processi più facili da gestire e di conseguenza task più semplici.
● Separazione dei sottoprocessi:
Grazie agli I device i processi complessi e con una periferia decentrata molto estesa
possono essere suddivisi in diversi sottoprocessi con interfacce meglio gestibili. Se
necessario è possibile salvare i sottoprocessi in progetti STEP 7 separati e riunirli in
seguito in un progetto master.
● Protezione del know-how:
Invece che con un progetto STEP 7, i componenti possono essere forniti in un file GSD di
descrizione dell'interfaccia dell'I device. L'utente può proteggere il programma perché non
deve più essere pubblicato.
Proprietà
Proprietà dell'I device:
● Scollegamento dei progetti STEP 7:
Gli autori e gli utenti di un I device possono avere progetti di automazione STEP 7
completamente separati. Il file GSD costituisce l'interfaccia tra i progetti STEP 7,
consentendo un collegamento con gli IO Controller standard tramite un'interfaccia
standardizzata.
● Comunicazione in tempo reale:
L'I device viene fornito con un sistema PROFINET IO deterministico tramite un'interfaccia
PROFINET IO e quindi supporta RT (comunicazione in tempo reale) e IRT (tempo reale
isocrono).
Vantaggi
L'I device presenta i seguenti vantaggi:
● Collegamento semplice agli IO Controller
● Comunicazione in tempo reale tra IO Controller
● Alleggerimento del lavoro dell'IO Controller grazie alla distribuzione delle capacità di
calcolo agli I device.
● Carico di comunicazione ridotto grazie all'elaborazione locale dei dati di processo.
● Facilità di gestione grazie all'elaborazione dei task secondari in progetti STEP 7 separati
L'unità 1 e l'unità 2 sono costituite ognuna da un I device con una periferia centrale. L'I
device assieme al sistema di periferia decentrata (ad esempio un ET 200) costituisce l'unità
3.
Il programma utente nell'I device esegue la preelaborazione dei dati di processo. Per questo
task utilizza le impostazioni di default (ad esempio i dati di comando) dell'IO Controller
sovraordinato. L'I device fornisce i risultati (ad esempio lo stato dei suo task secondari) all'IO
Controller sovraordinato.
① Scambio dei dati tra l'IO Controller sovraordinato e l'IO device normale
In questo caso l'IO Controller e gli IO device scambiano i dati tramite PROFINET.
② Scambio dei dati tra l'IO Controller sovraordinato e l'I device
In questo caso l'IO Controller e l'I device scambiano i dati tramite PROFINET.
Lo scambio dei dati tra un IO Controller sovraordinato e un I device si basa sulle relazioni
convenzionali tra IO Controller e IO device.
Per l'IO Controller sovraordinato, le aree di trasferimento dell'I device rappresentano i
sottomoduli di una stazione preconfigurata.
I dati di uscita dell'IO Controller sono i dati di ingresso dell'I device. Allo stesso modo, i dati di
ingresso dell'IO Controller sono i dati di uscita dell'I device.
③ Relazione di trasferimento tra il programma utente e l'area di trasferimento
In questo caso il programma utente e l'area di trasferimento scambiano i dati di ingresso e di
uscita.
④ Scambio dei dati tra il programma utente e gli I/O dell'I device
In questo caso il programma utente e la periferia centrale/decentrata scambiano i dati di
ingresso e di uscita.
8. Nella navigazione nell'area viene creata una voce separata per ogni area di
trasferimento. Selezionando una voce si possono modificare i dettagli dell'area di
trasferimento, oppure correggerli e commentarli.
10.2.8 Diagnostica
Per maggiori informazioni su come utilizzare i blocchi organizzativi (OB) per la diagnostica
con queste reti di comunicazione consultare "Blocchi organizzativi (OB)" (Pagina 85).
10.3 PROFIBUS
Un sistema PROFIBUS utilizza un master bus per interrogare i dispositivi slave distribuiti in
multidrop sul bus seriale RS485. Uno slave PROFIBUS è qualsiasi dispositivo periferico
(trasduttore I/O, valvola, azionamento motore o altro dispositivo di misura) che elabora le
informazioni e ne invia il risultato al master. Lo slave costituisce una stazione passiva sulla
rete poiché non dispone dei diritti di accesso al bus e può solo confermare la ricezione di
messaggi o inviare messaggi di risposta al master su richiesta. Tutti gli slave PROFIBUS
hanno la stessa priorità e l'intera comunicazione di rete parte dal master.
Un master PROFIBUS costituisce una "stazione attiva" sulla rete. PROFIBUS DP definisce
due classi di master. Un master di classe 1 (generalmente un controllore programmabile
centrale (PLC) o un PC con installato un software particolare) gestisce la normale
comunicazione o scambio di dati con gli slave assegnategli. Un master di classe 2
(solitamente un dispositivo di configurazione quali un laptop o una console di
programmazione utilizzati per la messa in servizio, la manutenzione o la diagnostica) è uno
speciale dispositivo utilizzato principalmente per mettere in servizio gli slave e per la
diagnostica.
L'S7-1200 è collegato ad una rete PROFIBUS come slave DP con il modulo di
comunicazione CM 1242-5. Il modulo CM 1242-5 (slave DP) può essere il partner di
comunicazione dei master V0/V1 DP. Per configurare il modulo in un sistema di un altro
produttore utilizzare il file GSD per il CM 1242-5 (slave DP) disponibile nel CD fornito
insieme al modulo e in Internet alle pagine del Siemens Automation Customer Support
(http://support.automation.siemens.com/WW/llisapi.dll?func=cslib.csinfo&lang=en&objid=6G
K72425DX300XE0&caller=view).
Per V4.0 si possono configurare al massimo tre CM PROFIBUS per stazione nei quali si può
avere una combinazione qualsiasi di CM master DP o slave DP. I master DP di
un'implementazione con firmware della CPU della V3.0 o superiore possono comandare
ciascuno al massimo 32 slave.
I dati di configurazione dei CM PROFIBUS vengono salvati nella CPU locale. Ciò consente,
all'occorrenza, una rapida sostituzione dei moduli di comunicazione.
Per utilizzare PROFIBUS con le CPU S7-1200 V4.0 si deve aggiornare il firmware del CM
master PROFIBUS alla versione V1.3.
Per l'aggiornamento si può utilizzare una scheda Secure Digital (SD).
Nota
Si consiglia di aggiornare sempre il firmware del CM PROFIBUS alla versione più recente
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/42131407) scaricando l'aggiornamento
dal sito del servizio di assistenza tecnica Siemens.
Maggiori informazioni
Per maggiori informazioni sui CM PROFIBUS consultare i manuali dei dispositivi, che sono
disponibili nelle pagine Internet del servizio clienti di Siemens Industrial Automation ai
seguenti link:
● CM 1242-5 (http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/49852105)
● CM 1243-5 (http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/49851842)
Tabella 10- 28 Aggiunta di un modulo PROFIBUS CM 1243-5 (master DP) alla configurazione dei dispostivi
Anche per aggiungere gli slave DP utilizzare il catalogo hardware. Ad esempio, per
aggiungere uno slave ET200 S DP, nel catalogo hardware, selezionare i contenitori
seguenti:
● I/O distribuiti
● ET200 S
● Moduli di interfaccia
● PROFIBUS
Quindi selezionare "6ES7 151-1BA02-0AB0" (IM151-1 HF) dall'elenco dei codici e
aggiungere lo slave ET200 S DP come illustrato nella figura seguente.
Tabella 10- 29 Aggiunta di uno slave ET200 S DP alla configurazione dei dispositivi
10.3.3.2 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due dispositivi PROFIBUS
Dopo aver configurato il modulo CM 1243-5 (master DP), è possibile procedere alla
configurazione dei collegamenti di rete.
Nel portale Dispositivi e reti, utilizzare la "Vista di rete" per creare i collegamenti di rete tra i
dispositivi inseriti nel progetto. Per creare un collegamento PROFIBUS, selezionare la
casella viola (PROFIBUS) sul primo dispositivo e trascinarla verso la casella PROFIBUS sul
secondo dispositivo tracciando una linea di congiunzione. Quindi rilasciare il pulsante del
mouse. Il collegamento PROFIBUS è così stabilito.
Per maggiori informazioni consultare il paragrafo "Configurazione dei dispositivi: creazione di
un collegamento di rete" (Pagina 153).
Tabella 10- 30 Configurazione delle interfacce PROFIBUS del modulo CM 1243-5 (master DP) e
dello slave ET200 S DP
① Porta PROFIBUS
Parametro Descrizione
Sottorete Nome della sottorete a cui è collegato il dispositivo. Per creare una nuova sottorete fare clic sul
pulsante "Inserisci nuova sottorete". L'impostazione di default è "Non collegato in rete" Sono possibili
due tipi di collegamento:
• L'opzione "Non collegato in rete" impostata per default consente di realizzare un collegamento
locale.
• La sottorete è necessaria se la rete contiene almeno due dispositivi.
Parametri Indirizzo Indirizzo PROFIBUS assegnato al dispositivo
Indirizzo più alto L'indirizzo PROFIBUS più alto si basa sulle stazioni attive sul PROFIBUS
(ad es. il master DP). Gli slave DP passivi hanno degli indirizzi PROFIBUS
da 1 a 125 anche se l'indirizzo PROFIBUS più alto è impostato a 15, ad
esempio. L'indirizzo PROFIBUS più alto è importante per l'inoltro del token
(inoltro dei diritti di invio) e il token viene inoltrato solo alle stazioni attive.
Se si specifica l'indirizzo PROFIBUS più alto si ottimizza il bus.
Velocità di trasmissione Velocità di trasmissione della rete PROFIBUS configurata: le velocità di
trasmissione PROFIBUS vanno da 9,6 Kbit/sec a 12 Mbit/sec.
L'impostazione della velocità di trasmissione dipende dalle proprietà dei
nodi PROFIBUS in uso. La velocità di trasmissione non deve essere
superiore alla velocità supportata dal nodo più lento.
Normalmente sulla rete PROFIBUS la velocità di trasmissione è impostata
per il master e tutti gli slave DP utilizzano automaticamente la stessa
velocità di trasmissione (auto-baud).
10.4 ASi
Il master AS-i CM 1243-2 dell'S7-1200 consente di collegare una rete AS-i ad una CPU
dell'S7-1200.
L'AS-i, ovvero "interfaccia per attuatori/sensori", è un sistema di collegamento di rete a un
master per il livello più basso dei sistemi di automazione. Il CM 1243-2 funge da master AS-i
della rete. Utilizzando un solo cavo AS-i, i sensori e gli attuatori (dispositivi slave AS-i)
possono essere collegati alla CPU attraverso il CM 1243-2 che gestisce tutti i dati di
coordinamento e relè della rete AS-i e le informazioni di stato provenienti da attuatori e
sensori alla CPU attraverso gli indirizzi di I/O assegnati al CM 1243-2. A seconda del tipo di
slave è possibile accedere a valori binari o analogici. Gli slave AS-i sono i canali di ingresso
e uscita del sistema AS-i e sono attivi solo quando vengono richiamati dal CM 1243-2.
Nella figura sotto riportata l'S7-1200 è un master AS-i che controlla il pannello operatore AS-i
e i moduli I/O slave digitali/analogici.
Per utilizzare AS-i con le CPU S7-1200 V4.0 si deve aggiornare il firmware del CM master
AS-i alla versione V1.1.
Per l'aggiornamento si può utilizzare una scheda Secure Digital (SD).
Nota
Si consiglia di aggiornare sempre il firmware del CM AS-i alla versione più recente
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/43416171) scaricando l'aggiornamento
dal sito del servizio di assistenza tecnica Siemens.
Tabella 10- 32 Aggiunta di un modulo master AS-i CM 1243-2 alla configurazione dei dispositivi
Anche per aggiungere gli slave AS-i si utilizza il catalogo hardware. Ad esempio, per
aggiungere uno slave "modulo I/O, compatto, digitale, di ingresso" selezionare i seguenti
contenitori nel catalogo hardware:
● Apparecchiature da campo
● Slave AS-Interface
Selezionare quindi "3RG9 001-0AA00" (AS-i SM-U, 4DI) dall'elenco dei codici e aggiungere
lo slave "modulo I/O, compatto, digitale, di ingresso" come indicato nella figura seguente.
Tabella 10- 33 Aggiunta di uno slave AS-i alla configurazione dei dispositivi
10.4.1.2 Configurazione dei collegamenti logici di rete tra due dispositivi AS-i
Dopo avere configurato il master AS-i CM 1243-2 è possibile procedere con la
configurazione dei collegamenti di rete.
Nel portale Dispositivi e reti, utilizzare la "Vista di rete" per creare i collegamenti di rete tra i
dispositivi inseriti nel progetto. Per creare il collegamento AS-i selezionare la casella gialla
(AS-i) sul primo dispositivo e trascinarla verso la casella AS-i del secondo dispositivo
tracciando una linea di congiunzione. Quindi rilasciare il tasto del mouse.
Per maggiori informazioni vedere "Configurazione dei dispositivi: creazione di un
collegamento di rete" (Pagina 153).
Proprietà Descrizione
Dati generali Nome del master AS-i CM 12432
Parametri di esercizio Parametri per la risposta del master AS-i
Indirizzi di I/O Area di indirizzo per gli indirizzi di I/O dello slave
Interfaccia AS-i (X1) Rete AS-i assegnata
Nota
"Allarme di diagnostica per errori nella configurazione AS-i" e "Programmazione indirizzi
automatica" sono sempre attivi e sono quindi visualizzati in grigio.
① porta AS-i
① Indirizzo slave AS-i 1; dispositivo: AS-i SM-U, 4DI; numero di ordinazione: 3RG9 001-0AA00
② Indirizzo slave AS-i 2A; dispositivo: AS-i 8WD44, 3DO, A/B; numero di ordinazione: 8WD4 428-
0BD
③ Indirizzo slave AS-i 3; dispositivo: AS-i SM-U, 2DI/2DO; numero di ordinazione: 3RG9 001-
0AC00
Parametro Descrizione
Rete Nome della rete a cui è collegato il dispositivo
Indirizzo/i L'indirizzo AS-i assegnato allo slave va da 1(A o B) a 31(A o B) per un totale di 62 slave.
10.4.2 Scambio dei dati tra il programma utente e gli slave AS-i
Per accedere ai dati degli slave AS-i nel programma utente si utilizzano gli indirizzi di I/O
visualizzati con le operazioni logiche di bit (ad es. "AND") o le assegnazioni di bit
appropriate.
Nota
"Assegnazione di sistema" viene attivata automaticamente se non si configurano gli slave
AS-i con STEP 7.
Se non si configura nessuno slave, occorre informare il master AS-i CM1243-2 dell'effettiva
configurazione bus utilizzando la funzione online "ACTUAL > EXPECTED".
Maggiori informazioni
Le informazioni dettagliate sul master AS-i CM 1243-2 sono disponibili nel manuale "Master
AS-i CM 1243-2 e unità di disaccoppiamento dati AS-i DCM 1271 per SIMATIC S7-1200"
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/50414115/133300).
L'accesso ai dati digitali viene effettuato in byte (in altre parole, a ogni slave digitale AS-i
viene assegnato un byte). Quando si configurano gli slave AS-i in STEP 7, l'indirizzo di I/O
per accedere ai dati dal programma utente viene indicato nella finestra di ispezione del
rispettivo slave AS-i.
Al modulo di ingressi digitali (AS-i SM-U, 4DI) nella rete AS-i di cui sopra è stato assegnato
l'indirizzo slave 1. Cliccando sul modulo di ingressi digitali, nella scheda "Interfaccia AS" in
"Proprietà" del dispositivo viene visualizzato l'indirizzo slave come illustrato di seguito:
Al modulo di ingressi digitali (AS-i SM-U, 4DI) nella rete AS-i di cui sopra è stato assegnato
l'indirizzo di I/O 2. Cliccando sul modulo di ingressi digitali, nella scheda "Indirizzi di I/O" in
"Proprietà" del dispositivo viene visualizzato l'indirizzo di I/O come illustrato di seguito:
Nel programma utente è possibile accedere ai dati degli slave AS-i utilizzando i rispettivi
indirizzi di I/O con operazioni di combinazione logica di bit appropriate (ad esempio "AND") o
assegnazioni di bit. Il seguente programma chiarisce il funzionamento dell'assegnazione:
In questo programma viene interrogato l'ingresso 2.0. Nel sistema AS-i questo ingresso
appartiene allo slave1 (byte di ingresso 2, bit 0). L'uscita 4.3 che viene impostata
corrisponde allo slave AS-i 3 (byte di uscita 4, bit 3)
Nota
Una configurazione degli slave AS-i specificati con STEP 7 e caricati nella stazione S7 viene
trasferita dalla CPU nel master AS-i CM1243-2 all'avvio della stazione S7. Le eventuali
configurazioni determinate mediante la funzione online di assegnazione del sistema
(Pagina 596) ("ACTUAL -> EXPECTED") vengono sovrascritte.
Maggiori informazioni
Le informazioni dettagliate sul master AS-i CM 1243-2 sono disponibili nel manuale "Master
AS-i CM 1243-2 e unità di disaccoppiamento dati AS-i DCM 1271 per SIMATIC S7-1200"
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/50414115/133300).
Nel campo "Imposta indirizzo AS-i" è possibile modificare l'indirizzo slave AS-i. I nuovi slave
a cui non è stato assegnato l'indirizzo hanno sempre l'indirizzo 0. Vengono rilevati dal
master come nuovi slave senza indirizzo e non vengono inclusi nella comunicazione
normale finché non gliene viene assegnato uno.
Errore di configurazione
Se si accende il LED giallo "CER" significa che la configurazione dello slave AS-i contiene
un errore. Selezionare il tasto "ACTUAL > EXPECTED" per sovrascrivere la configurazione
del dispositivo slave del modulo master AS-i CM1243-2 con la configurazione del dispositivo
slave della rete di campo AS-i.
10.5 Comunicazione S7
10.5.1 Istruzioni GET e PUT (Leggi e scrivi dati da/in una CPU remota)
Le istruzioni GET e PUT sono utilizzate per comunicare con le CPU S7 attraverso
collegamenti PROFINET e PROFIBUS. Questo è possibile solo se, nella voce "Protezione"
delle proprietà della CPU locale, è stata attivata la funzione "Consenti accesso tramite la
comunicazione PUT/GET":
● Accesso ai dati in una CPU remota: per indirizzare le variabili delle CPU remote (S7-
200/300/400/1200) la CPU S7-1200 può usare solo indirizzi assoluti nel campo di
ingresso ADDR_x.
● Accesso ai dati in un DB standard: una CPU S7-1200 può utilizzare indirizzi assoluti nel
campo di ingresso ADDR_x per indirizzare le variabili di DB nel DB standard di una CPU
S7 remota.
● Accesso ai dati in un DB ottimizzato: Una CPU S7-1200 non può accedere alle variabili di
DB di un DB ottimizzato di una CPU S7-1200 remota.
● Accesso ai dati di una CPU locale: Una CPU S7-1200 può utilizzare indirizzi assoluti o
simbolici rispettivamente come ingresso ai campi di ingresso RD_x o SD_x dell'istruzione
GET o PUT.
Nota
L'operazione GET/PUT del programma della CPU V4.0 non è abilitata automaticamente
Un'operazione GET/PUT del programma di una CPU V3.0 è abilitata automaticamente in
una CPU V4.0.
Invece un'operazione GET/PUT del programma di una CPU V4.0 non è abilitata
automaticamente in una CPU V4.0. Per abilitare l'accesso GET/PUT (Pagina 195) occorre
entrare nella "Configurazione dispositivi" della CPU, scheda "Proprietà" della finestra di
ispezione, proprietà "Protezione".
Assicurarsi che la lunghezza (numero di byte) e i tipi di dati per i parametri ADDR_x (CPU
remota) e RD_x o SD_x (CPU locale) corrispondano. Il numero che segue l'ID "Byte"
corrisponde al numero di byte indirizzati dai parametri ADDR_x, RD_x o SD_x .
Nota
Il numero complessivo di byte ricevuti in un'istruzione GET o inviati da un'istruzione PUT è
limitato. I limiti dipendono da quante aree di indirizzi e di memoria si utilizzano tra le quattro
disponibili:
• se si usano solo ADDR_1 e RD_1/SD_1 l'istruzione GET può ricevere solo 222 byte e
l'istruzione PUT ne può inviare 212.
• se si usano ADDR_1, RD_1/SD_1, ADDR_2 e RD_2/SD_2, l'istruzione GET può ricevere
complessivamente 218 byte e l'istruzione PUT ne può inviare complessivamente 196.
• se si usano ADDR_1, RD_1/SD_1, ADDR_2, RD_2/SD_2, ADDR_3, e RD_3/SD_3
l'istruzione GET può ricevere complessivamente 214 byte e l'istruzione PUT ne può
inviare complessivamente 180.
• se si usano ADDR_1, RD_1/SD_1, ADDR_2, RD_2/SD_2, ADDR_3, RD_3/SD_3,
ADDR_4, RD_4/SD_4 l'istruzione GET può ricevere complessivamente 210 byte e
l'istruzione PUT ne può inviare complessivamente 164.
Il numero complessivo dei byte specificati dai parametri delle aree di indirizzi e di memoria
deve essere inferiore o uguale ai limiti definiti. Se si superano questi limiti l'istruzione GET o
PUT restituisce un errore.
Sul fronte di salita del parametro REQ, l'operazione di lettura (GET) o di scrittura (PUT)
carica i parametri ID, ADDR_1 e RD_1 (GET) o SD_1 (PUT).
● Per GET: la CPU remota restituisce i dati richiesti alle aree di ricezione (RD_x), a partire
dalla scansione successiva. Una volta completata l'operazione di lettura senza errori, il
parametro NDR viene impostato a 1. Una nuova operazione può essere avviata solo
dopo il termine dell'operazione precedente.
● Per PUT: la CPU locale inizia l'invio dei dati (SD_x) alla locazione di memoria (ADDR_x)
nella CPU remota. Una volta completata l'operazione di scrittura senza errori, la CPU
remota restituisce una ricevuta di esecuzione. Il parametro DONE dell'istruzione PUT
viene impostato a 1. Una nuova operazione di scrittura può essere avviata solo dopo il
termine dell'operazione precedente.
Nota
Per assicurare la coerenza dei dati, verificare sempre se l'operazione è stata conclusa
(NDR = 1 per GET o DONE = 1 per PUT) prima di accedere ai dati o iniziare un'altra
operazione di lettura o scrittura.
Meccanismi di collegamento
Anche per accedere ai partner di collegamento remoti mediante le istruzioni PUT/GET si
deve disporre di un permesso.
Per default è attiva l'opzione "Consenti accesso tramite la comunicazione PUT/GET". In
questo caso l'accesso in lettura e in scrittura ai dati della CPU è possibile solo per i
collegamenti che richiedono la configurazione o la programmazione della CPU locale e del
partner della comunicazione. È ad esempio possibile effettuare l'accesso con le istruzioni
BSEND/BRCV.
I collegamenti per cui la CPU locale funge solo da server (e quindi non dispone di una
configurazione/programmazione della comunicazione con un partner) non sono quindi
possibili mentre la CPU è in funzione, ad esempio:
● l'accesso PUT/GET, FETCH/WRITE o FTP attraverso i moduli di comunicazione
● l'accesso PUT/GET da altre CPU S7
● l'accesso HMI attraverso la comunicazione PUT/GET
Per informazioni su come consentire l'accesso ai dati della CPU dal client, nel caso non si
vogliano limitare i servizi di comunicazione della CPU, consultare il paragrafo "Protezione
dell'accesso alla CPU S7-1200" (Pagina 195):
Tipi di collegamenti
Il tipo di collegamento selezionato crea un collegamento di comunicazione ad una stazione
partner. Il collegamento viene attivato, stabilito e controllato automaticamente.
Nel portale Dispositivi e reti, utilizzare la "Vista di rete" per creare i collegamenti di rete tra i
dispositivi inseriti nel progetto. Fare clic sulla scheda "Collegamenti", quindi selezionare il
tipo di collegamento dal menu a discesa a destra (ad esempio un collegamento S7). Fare
clic sulla casella verde (PROFINET) nel primo dispositivo e tracciare una linea alla casella
PROFINET nell'altro. Quindi rilasciare il pulsante del mouse. Il collegamento PROFINET è
così stabilito.
Per maggiori informazioni vedere il paragrafo "Creazione di un collegamento di rete"
(Pagina 153).
Fare clic sul pulsante "Evidenziato: Collegamento" per accedere alla finestra di
configurazione "Proprietà" dell'istruzione di comunicazione.
Nota
L'operazione GET/PUT del programma della CPU V4.0 non è abilitata automaticamente
Un'operazione GET/PUT del programma di una CPU V3.0 è abilitata automaticamente in
una CPU V4.0.
Invece un'operazione GET/PUT del programma di una CPU V4.0 non è abilitata
automaticamente in una CPU V4.0. Per abilitare l'accesso GET/PUT (Pagina 195) occorre
entrare nella "Configurazione dispositivi" della CPU, scheda "Proprietà" della finestra di
ispezione, proprietà "Protezione".
Parametro Definizione
Parametro di Punto finale "Punto finale locale": Nome assegnato alla CPU locale
collegamento: "Punto finale Partner": Nome assegnato alla CPU partner (remota)
Dati generali Avvertenza: Nella casella di riepilogo "Punto finale partner" il sistema
visualizza i potenziali partner di collegamento S7 del progetto attuale e
l'opzione "non specificata". Un partner non specificato è un partner di
comunicazione che non si trova attualmente nel progetto STEP 7 (ad esempio
un dispositivo di un altro produttore).
Interfaccia Nome assegnato alle interfacce
Avvertenza: È possibile modificare il collegamento cambiando le interfacce
Locale e Partner
Tipo di interfaccia Tipo di interfaccia
Nome di sottorete Nome assegnato alle sottoreti
Indirizzo Indirizzi IP assegnati
Avvertenza: È possibile specificare l'indirizzo remoto del dispositivo di un altro
produttore per un partner di comunicazione "non specificato".
ID del collegamento Numero di ID: generato automaticamente dall'istruzione di assegnazione dei
parametri di collegamento GET/PUT
Nome del collegamento Indirizzo di memoria dei dati della CPU locale e partner: generato
automaticamente dall'istruzione di assegnazione dei parametri di
collegamento GET/PUT
Creazione attiva del Casella di spunta per la selezione della CPU locale come collegamento attivo
collegamento
Parametro Definizione
Unilaterale Casella di spunta che specifica un collegamento unilaterale o bilaterale; di
sola lettura
Nota: In un collegamento PROFINET GET/PUT il dispositivo locale e quello
partner possono avere funzione di server o client. È quindi possibile stabilire
un collegamento bilaterale (la casella "Unilaterale" è deselezionata).
In un collegamento PROFIBUS GET/PUT, in alcuni casi il partner può fungere
solo da server (ad es. un'S7-300) e la casella "Unilaterale" è selezionata.
Nota
Il parametro "ID" del blocco GET/PUT non corrisponde al nome di un collegamento ma a
un'espressione numerica espressa nel seguente formato: W#16#1
Nel caso dell'istruzione GET o PUT la scheda "Proprietà" compare automaticamente nella
finestra di ispezione con le seguenti voci di menu:
● "Configurazione"
● "Parametri di collegamento"
Parametro Definizione
Parametro di Punto finale "Punto finale Locale" contiene "PLC_1" in sola lettura.
collegamento: Il campo "Punto finale Partner" contiene "PLC_3[CPU319-3PN/DP]":
Dati generali
• Il colore cambia da rosso a bianco.
• Compare l'immagine del dispositivo "Partner".
• Compare la linea di collegamento tra PLC_1 e PLC_3 (linea Ethernet
verde).
Interfaccia "Interfaccia Locale" contiene "CPU1214C DC/DC/DC, PROFINET interface
(R0/S1)".
"Interfaccia Partner" contiene: "CPU319-3PN/DP, PROFINET interface
(R0/S2)".
Tipo di interfaccia "Tipo di interfaccia Locale" contiene "Ethernet/IP"; il controllo è di sola lettura.
Tipo di interfaccia Partner" contiene "Ethernet/IP"; il controllo è di sola lettura.
Il tipo di interfaccia compare a destra accanto al "Tipo di interfaccia" locale e
partner (icona Ethernet verde).
Nome di sottorete "Nome di sottorete Locale" contiene "PN/IE_1"; il controllo è di sola lettura.
"Nome di sottorete Partner" contiene "PN/IE_1"; il controllo è di sola lettura.
Indirizzo "Indirizzo Locale" contiene l'indirizzo IP locale; il controllo è di sola lettura.
"Indirizzo Partner" contiene l'indirizzo IP partner; il controllo è di sola lettura.
ID del collegamento "ID del collegamento" contiene "100".
Nell'editor di programma è "100" anche il valore "ID del collegamento" del
blocco GET/PUT dell'OB principale [OB1].
Parametro Definizione
Nome del collegamento Il nome del collegamento è quello di default (ad esempio "S7_Connection_1");
il controllo è attivo.
Creazione attiva del Attivata per selezionare la CPU locale come collegamento attivo.
collegamento
Unilaterale Di sola lettura e deselezionata.
Nota: "PLC_1" (una CPU S7-1200 1214CDC/DC/Rly) e "PLC_3" (una CPU
S7-300 319-3PN/DP) possono fungere sia da server che da client di un
collegamento PROFINET GET/PUT consentendo un collegamento bilaterale.
Anche l'icona GET/PUT dell'albero della vista delle proprietà cambia colore da rosso a
verde.
Parametro Definizione
Parametro di Punto finale "Punto finale Locale" contiene "PLC_1" in sola lettura.
collegamento: Il campo "Punto finale Partner" contiene "PLC_3[CPU319-3PN/DP]":
Dati generali
• Il colore cambia da rosso a bianco.
• Compare l'immagine del dispositivo "Partner".
• Compare la linea di collegamento tra PLC_1 e PLC_3 (linea PROFIBUS
viola).
Interfaccia "Interfaccia Locale" contiene "CPU1214C DC/DC/DC, PROFIBUS interface
(R0/S1)".
"Interfaccia Partner" contiene: "CPU319-3PN/DP, PROFIBUS interface
(R0/S2)".
Tipo di interfaccia "Tipo di interfaccia Locale" contiene "PROFIBUS"; il controllo è di sola lettura.
"Tipo di interfaccia Partner" contiene "PROFIBUS"; il controllo è di sola lettura.
Il tipo di interfaccia compare a destra accanto al "Tipo di interfaccia" locale e
partner (icona PROFIBUS viola).
Nome di sottorete "Nome di sottorete Locale" contiene PROFIBUS _1"; il controllo è di sola
lettura.
"Nome di sottorete Partner" contiene PROFIBUS _1"; il controllo è di sola
lettura.
Indirizzo "Indirizzo Locale" contiene l'indirizzo IP locale; il controllo è di sola lettura.
"Indirizzo Partner" contiene l'indirizzo IP partner; il controllo è di sola lettura.
ID del collegamento "ID del collegamento" contiene "100".
Nell'editor di programma è "100" anche il valore "ID del collegamento" del
blocco GET/PUT dell'OB principale [OB1].
Parametro Definizione
Nome del collegamento Il nome del collegamento è quello di default (ad esempio "S7_Connection_1");
il controllo è attivo.
Creazione attiva del Di sola lettura, attivata per selezionare la CPU locale come collegamento
collegamento attivo.
Unilaterale Di sola lettura e selezionata.
Nota: "PLC_3" (una CPU S7-300 319-3PN/DP) può avere solo funzione di
server (e non di client) in un collegamento PROFIBUS GET/PUT e consentire
un collegamento unilaterale.
Anche l'icona GET/PUT dell'albero della vista delle proprietà cambia colore da rosso a
verde.
Nota
Le CPU S7-1200 V4.0 non comprendono una pagina Web standard separata per
l'aggiornamento del firmware. L'aggiornamento del firmware è incluso nella pagina di
informazioni sul modulo.
AVVERTENZA
Accesso non autorizzato alla CPU tramite Web server
L'accesso non autorizzato alla CPU o l'impostazione delle variabili del PLC su valori non
validi possono compromettere il funzionamento del processo, causando la morte o gravi
lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Poiché abilitando il Web server si consente agli utenti autorizzati di apportare modifiche
al modo di funzionamento, scrivere nei dati del PLC e aggiornare il firmware, Siemens
consiglia di attenersi alle seguenti norme di sicurezza:
• Abilitare l'accesso al Web server solo con il protocollo HTTPS.
• Proteggere gli ID utente del Web server (Pagina 620) mediante una password con
livello di sicurezza elevato. Le password con livello di sicurezza elevato contengono
almeno dieci caratteri, lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non corrispondono
a parole del dizionario, né a nomi o identificatori che possono essere dedotti dai dati
personali dell'utente. Tenere la password segreta e cambiarla spesso.
• Non estendere i privilegi minimi di default all'utente "tutti".
• Controllare gli eventuali errori e i range delle variabili della logica di programma
perché gli utenti delle pagine Web possono modificare le variabili del PLC
impostandole su valori non validi.
• Per collegarsi al Web server dell'S7-1200 da un luogo esterno alla rete protetta
utilizzare una Virtual Private Network (VPN) sicura.
Dopo aver caricato la configurazione del dispositivo si può accedere alla CPU dalle pagine
Web standard. Selezionando "Abilita" per "Aggiornamento automatico" le pagine Web
standard vengono aggiornate ogni dieci secondi.
Se sono state create e attivate delle pagine Web personalizzate (Pagina 641) è possibile
accedervi dal menu delle pagine Web standard.
Nota
Sostituzione di un dispositivo: sostituzione di una CPU V3.0 con una CPU V4.0 e
conversione del progetto
Se si sostituisce una CPU V3.0 con una CPU V4.0 (Pagina 1025) e si converte il progetto
dalla V3.0 alla V4.0, tenere presente che STEP 7 e la CPU V4.0 mantengono le
impostazioni del Web server per
• "Abilita server web su quest'unità"
• "Consenti accesso solo tramite HTTPS"
Nota
Se è in corso un caricamento delle modifiche in RUN (Pagina 828) le pagine Web standard e
quelle definite dall'utente non aggiornano i valori dei dati né consentono di scriverli fino al
termine del caricamento. Il Web server blocca i tentativi di scrittura dei valori di dati durante il
caricamento.
AVVERTENZA
Accesso al Web server
Attribuendo dei privilegi all'utente "tutti" si consente a chiunque di accedere al Web server
senza password. L'accesso non autorizzato alla CPU o l'impostazione delle variabili del
PLC su valori non validi possono compromettere il funzionamento del processo, causando
la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Poiché se si attribuiscono privilegi sufficienti all'utente "tutti" chiunque può apportare
modifiche al modo di funzionamento, scrivere nei dati del PLC e aggiornare il firmware
senza password, Siemens consiglia di attenersi alle seguenti norme di sicurezza:
• Abilitare l'accesso al Web server solo con il protocollo HTTPS.
• Proteggere gli ID utente del Web server mediante una password con livello di sicurezza
elevato. Le password con livello di sicurezza elevato contengono almeno dieci caratteri,
lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non corrispondono a parole del dizionario, né
a nomi o identificatori che possono essere dedotti dai dati personali dell'utente. Tenere
la password segreta e cambiarla spesso.
• Non estendere i privilegi minimi di default all'utente "tutti".
• Controllare gli eventuali errori e i range delle variabili della logica di programma perché
gli utenti delle pagine Web possono modificare le variabili del PLC impostandole su
valori non validi.
• Per collegarsi al Web server dell'S7-1200 da un luogo esterno alla rete protetta
utilizzare una Virtual Private Network (VPN) sicura.
Nota
Per collegarsi al Web server dell'S7-1200 da un luogo esterno alla rete protetta utilizzare
una Virtual Private Network (VPN) sicura. Inoltre tener conto degli eventuali limiti
(Pagina 682) dell'ambiente Web o del sistema operativo.
In alternativa, il Web browser può essere indirizzato ad una specifica pagina Web standard.
A tal fine, inserire l'URL "http://ww.xx.yy.zz/<page>.html" dove <page> corrisponde a una
delle pagine Web standard:
● Pagina iniziale (Pagina 630) - informazioni generali sulla CPU
● Identificazione (Pagina 630) - informazioni dettagliate sulla CPU tra cui numero di serie,
di ordinazione e di versione
● Stato dell'unità (Pagina 632) - informazioni sui moduli del telaio di montaggio locale e
sulla funzione di aggiornamento del firmware
● Comunicazione (Pagina 636) - informazioni su indirizzi di rete, proprietà fisiche delle
interfacce di comunicazione e statistiche di comunicazione
● Buffer di diagnostica (Pagina 631) - il buffer di diagnostica
● Stato delle variabili (Pagina 636) - variabili della CPU e I/O, accessibili con l'indirizzo o
con il nome della variabile del PLC
● Unità di selezione file (Pagina 638) - browser per l'accesso ai file di log di dati o ai file
delle ricette memorizzati internamente alla CPU o in una memory card
● Pagine utente (Pagina 629) - pagina di introduzione alle pagine Web standard
● login??? (Pagina 626) - pagina per il log in come utente diverso o per il log out. (In tutte le
pagine Web standard del PC è presente una finestra di log in, ma per collegarsi da un
dispositivo portatile si deve utilizzare una pagina di log in apposita.)
Ad esempio, se si specifica "http://ww.xx.yy.zz/communication.html", il browser visualizza la
pagina per la comunicazione.
Accesso sicuro
Per collegarsi al Web server dell'S7-1200 da un luogo esterno alla rete protetta utilizzare una
Virtual Private Network (VPN) sicura. L'uso di https:// invece di http:// consente l'accesso
sicuro alle pagine Web standard. Quando ci si collega all'S7-1200 con https://, il sito Web
codifica la sessione con un certificato digitale. Il Web server trasmette i dati in modo sicuro e
non è visualizzabile da nessuno. Generalmente compare un'avvertenza di sicurezza che, se
confermata con "Sì", permette di passare alla pagina Web standard. Per evitare l'avvertenza
di sicurezza ad ogni accesso sicuro, è possibile importare il certificato software Siemens nel
Web browser (Pagina 684).
Se lo si desidera è inoltre possibile configurare il PLC in STEP 7 (Pagina 619) in modo da
renderlo accessibile solo con un accesso sicuro (https).
In questo esempio un dispositivo portatile che si trova entro il campo del punto di accesso
wireless locale può collegarsi al PLC 3 e al PLC 4 attraverso i rispettivi indirizzi IP.
Attraverso Internet, fuori dal campo wireless locale, un dispositivo portatile può collegarsi al
PLC 1 e al PLC 2 tramite il rispettivo indirizzo impostato nel port forwarding.
Per accedere alle pagine Web standard si deve disporre dell'accesso a una rete mobile o a
un punto di accesso wireless. Per accedere a un PLC da Internet, specificare nel Web
browser del dispositivo portatile l'indirizzo impostato nel port forwarding per accedere al
PLC, ad esempio http://ww.xx.yy.zz:pppp o https::/ww.xx.yy.zz:pppp, dove ww.xx.yy.zz
corrisponde all'indirizzo del router e pppp alla porta assegnata a un PLC specifico.
Per l'accesso locale attraverso un punto di accesso wireless locale immettere l'indirizzo IP
della CPU: http://ww.xx.yy.zz o https::/ww.xx.yy.zz. Si può anche entrare in una pagina Web
particolare specificandone il nome come spiegato nel paragrafo Accesso alle pagine Web da
un PC (Pagina 622).
Se lo si desidera è inoltre possibile configurare il PLC in STEP 7 (Pagina 619) in modo da
renderlo accessibile solo con un accesso sicuro (https).
① Intestazione del Web server con il selettore che indica l'ora locale del PLC o l'ora UTC e il
selettore per la lingua di visualizzazione (Pagina 146)
② Log in o log out
③ Intestazione della pagina Web standard con il nome della pagina visualizzata. In questo
esempio è la pagina di identificazione della CPU. Alcune pagine Web standard, quali le
informazioni sui moduli, visualizzano anche un percorso di navigazione se è possibile
accedere a più schermate di questo tipo.
④ Icona di aggiornamento: per le pagine con aggiornamento automatico, abilita o disabilita la
funzione di aggiornamento automatico; per le pagine senza aggiornamento automatico,
consente l'aggiornamento della pagina con i dati attuali
⑤ Icona di stampa: prepara e visualizza una versione stampabile delle informazioni disponibili
nella pagina visualizzata
⑥ Area di navigazione per passare ad un'altra pagina
⑦ Area dei contenuti per la specifica pagina Web standard visualizzata. In questo esempio è la
pagina di identificazione della CPU.
Si noti che gli screenshot delle pagine Web riportati nel presente capitolo corrispondono alle
pagine Web standard del PC. Ogni pagina ha un layout equivalente per i dispositivi portatili.
I ruoli degli utenti, i livelli di accesso associati (privilegi) e le password (Pagina 620) possono
essere configurati nelle proprietà di gestione degli utenti del Web server, nella
configurazione del dispositivo STEP 7 della CPU.
Log in
Generalmente non è necessario effettuare il log in per visualizzare i dati nelle pagine Web
standard. STEP 7 consente di impostare l'utente "tutti" che, per default, dispone dei privilegi
per visualizzare tutte le pagine Web standard. Per eseguire alcune operazioni, ad esempio
modificare il modo di funzionamento del controllore, scrivere valori nella memoria e
aggiornare il firmware della CPU, si deve disporre dei privilegi richiesti. Si noti che, se è stato
configurato il livello di protezione dell'accesso alla CPU "Nessun accesso (protezione
completa)", l'utente "tutti" non può accedere al server Web.
Il log in scade dopo trenta minuti di inattività. Se la pagina caricata si aggiorna di continuo il
log in non scade.
AVVERTENZA
Accesso non autorizzato alla CPU tramite Web server
L'accesso non autorizzato alla CPU o l'impostazione delle variabili del PLC su valori non
validi possono compromettere il funzionamento del processo, causando la morte o gravi
lesioni alle persone e/o danni alle cose.
Poiché abilitando il Web server si consente agli utenti autorizzati di apportare modifiche al
modo di funzionamento, scrivere nei dati del PLC e aggiornare il firmware, Siemens
consiglia di attenersi alle seguenti norme di sicurezza:
• Abilitare l'accesso al Web server solo con il protocollo HTTPS.
• Proteggere gli ID utente del Web server (Pagina 195) mediante una password con
livello di sicurezza elevato. Le password con livello di sicurezza elevato contengono
almeno otto caratteri, lettere diverse, numeri e caratteri speciali, non corrispondono a
parole del dizionario, né a nomi o identificatori che possono essere dedotti dai dati
personali dell'utente. Tenere la password segreta e cambiarla spesso.
• Controllare gli eventuali errori e i range delle variabili della logica di programma perché
gli utenti delle pagine Web possono modificare le variabili del PLC impostandole su
valori non validi.
Log out
Se non si effettua il log in, si può comunque accedere alle pagine Web standard e
visualizzarle in base ai privilegi dell'utente "tutti" ma non si possono eseguire operazioni che
richiedono privilegi superiori. Ciascuna descrizione delle pagine Web standard definisce le
eventuali azioni che richiedono ulteriori privilegi.
Nota
Log off prima della chiusura del Web server
Se ci si è collegati al Web server accertarsi di fare il log off prima di chiudere il Web browser.
Il Web server supporta al massimo sette log in contemporaneamente.
11.5.3 Introduzione
La pagina di introduzione è la schermata di benvenuto per accedere alle pagine Web
standard dell'S7-1200.
Da questa pagina è sufficiente cliccare su "Enter" per accedere alle pagine Web dell'S7-
1200. Nella parte superiore dello schermo sono presenti dei collegamenti a degli utili siti
Web Siemens, nonché un collegamento per scaricare il certificato di sicurezza Siemens
(Pagina 684).
11.5.5 Identification
La pagina Identificazione visualizza le caratteristiche di identificazione della CPU:
● Numero di serie
● Numero di ordinazione
● Informazioni sulla versione
Per visualizzare la pagina Identificazione si deve disporre del privilegio per l'interrogazione
della diagnostica. Per default l'utente "tutti" ha questo privilegio senza effettuare il log in.
Vedere anche
Configurazione degli utenti del Web server (Pagina 620)
Per visualizzare la pagina Stato dell'unità si deve disporre del privilegio (Pagina 620) per
l'interrogazione della diagnostica. Per default l'utente "tutti" ha questo privilegio senza
effettuare il log in.
Nota
Nei dispositivi portatili la pagina Stato dell'unità visualizza le informazioni "Indirizzo I",
"Indirizzo Q" e "Commento" nella scheda Identificazione invece che nelle colonne della
tabella principale di stato dell'unità.
Scorrimento
Nella parte superiore è possibile selezionare un collegamento e farlo scorrere giù fino alle
informazioni su quel particolare modulo. I moduli con sottomoduli presentano collegamenti
per ogni sottomodulo. Il tipo di informazioni visualizzate varia in base al modulo selezionato.
Ad esempio, inizialmente la finestra delle informazioni sui moduli visualizza il nome della
stazione SIMATIC 1200, un indicatore di stato e un commento. Scorrendo verso il basso fino
alla CPU, la finestra delle informazioni sui moduli visualizza il nome di ingressi e uscite
digitali ed analogici forniti da quel modello di CPU (ad es. "DI14/DO10", "AI2"), indirizzando
le informazioni su I/O, indicatori di stato, numeri di slot e commenti.
Scorrendo verso il basso, la pagina di informazioni sui moduli mostra il percorso seguito. Per
tornare ad un livello superiore basta fare clic su un collegamento qualsiasi del percorso.
Campi di ordinamento
Nota
La funzione di aggiornamento del firmware consente di aggiornare solo le CPU S7-1200 a
partire dalla versione 3.0.
Per eseguire l'aggiornamento del firmware il Web server utilizza il protocollo "https".
L'aggiornamento del firmware può essere eseguito solo se la CPU è in STOP. Con la CPU in
STOP, fare clic sul pulsante Browse per cercare il file del firmware e selezionarlo. Gli
aggiornamenti del firmware sono disponibili nel sito Web dell'assistenza clienti
(http://support.automation.siemens.com).
Durante l'aggiornamento la pagina indica in un messaggio che l'aggiornamento è in corso. Al
termine dell'aggiornamento la pagina indica il numero d'ordine e la versione del firmware
aggiornato. Se è stato aggiornato il firmware di una CPU o di una Signal Board il Web server
riavvia la CPU.
Nota
È anche possibile aggiornare il firmware da STEP 7 (Pagina 814) o con una memory card
(Pagina 136).
11.5.8 Comunicazione
La pagina Comunicazione visualizza i parametri della CPU collegata, tra cui l'indirizzo MAC,
l'indirizzo IP e le impostazioni IP della CPU.
Per visualizzare la pagina Comunicazione si deve disporre del privilegio per l'interrogazione
della diagnostica.
Se si esce dalla pagina Stato delle variabili e vi si ritorna, la pagina non conserva le voci
inserite. È possibile mettere un segnalibro alla pagina e ritornare al segnalibro per
visualizzare le stesse voci. Se non si mette il segnalibro, le variabili devono essere
reinserite.
Nota
Tenere presente i seguenti punti durante l'uso della pagina di stato delle variabili:
• Racchiudere tutte le modifiche apportate alle stringhe tra virgolette singole.
• La pagina Stato delle variabili non consente di controllare o modificare le variabili che
contengono uno qualsiasi dei seguenti caratteri: &, <, (, +, ,(virgola), ., [, ], $ o %. Non è
ad esempio possibile controllare la variabile "Clock_2.5Hz".
• La pagina Stato delle variabili non consente di modificare una stringa più lunga di 198
caratteri.
• Se viene utilizzata una notazione esponenziale per immettere un valore per un tipo di dati
Real o LReal nella pagina di stato delle variabili:
– Per immettere un valore di numero reale (Real o LReal) con un esponente positivo (ad
es. +3.402823e+25) utilizzare uno dei seguenti formati:
+3.402823e25
+3.402823e+25
– Per immettere un valore di numero reale (Real o LReal) con un esponente negativo
(ad es. +3.402823e-25), immettere il valore nel seguente formato:
+3.402823e-25
– Accertarsi che la mantissa del valore reale nella notazione esponenziale comprenda il
punto decimale. Se non si include il punto decimale il valore viene modificato in un
valore intero imprevisto. Ad es. si deve immettere -1.0e8 invece che -1e8.
• La pagina di stato delle variabili supporta solo 15 cifre per un valore LReal
(indipendentemente dalla posizione del punto decimale). Se vengono immesse più di 15
cifre viene creato un errore di arrotondamento.
Nota
Se il nome di una variabile contiene caratteri speciali e per questo non viene accettato
nella pagina di stato delle variabili, può essere racchiuso tra virgolette doppie. Nella
maggior parte dei casi la pagina di stato delle variabili riconoscerà così il nome della
variabile.
Vedere anche
Log in e privilegi degli utenti (Pagina 626)
Log di dati
È possibile aprire qualsiasi file di log di dati dalla cartella "Data Logs". Se il log in è stato
effettuato con il privilegio (Pagina 620) di scrittura/lettura dei file si possono anche eliminare,
rinominare e caricare i file. I file di log di dati sono disponibili nel formato CSV (comma
separated value). Li si può salvare nel PC o aprirli in Microsoft Excel (default) o un altro
programma. Se un file di log del programma del PLC è aperto non lo si può cancellare dalla
pagina dell'unità di selezione file. Inoltre non è possibile caricare un file di log di dati se il
nome del file esiste già.
Nota
Data e ora dei log di dati
Il Web server visualizza la data e l'ora dei log di dati come ora UTC o ora locale del PLC in
funzione dell'opzione selezionata in alto nella pagina.
Nota: le opzioni "Annulla" e "Rinomina" non sono disponibili se il log in non è stato effettuato con il
privilegio di scrittura/cancellazione dei file.
Nota
Il file di log di dati è nel formato americano/inglese CSV . Per aprirlo in Excel su sistemi non
americani/inglesi, occorre importarlo in Excel con impostazioni specifiche (Pagina 686).
Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni sulla programmazione con le istruzioni dei log di dati e
l'importazione (Pagina 383) ed esportazione (Pagina 381) delle ricette, vedere il capitolo
Ricette e log di dati (Pagina 376).
AVVERTENZA
Accesso non autorizzato alla CPU dalle pagine Web personalizzate
L'accesso non autorizzato alla CPU dalle pagine Web personalizzate può compromettere il
funzionamento del processo, causando la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle
cose.
La codifica non sicura delle pagine Web personalizzate genera delle vulnerabilità nel
sistema di sicurezza, quali ad es. il cross-site scripting (XSS), iniezioni di codice, ecc.
Proteggere quindi la CPU S7-1200 dall'accesso non autorizzato installandola in modo
sicuro come indicato nelle Operational Guidelines disponibili nel sito Web per la sicurezza
industriale.
Utilizzare un editor HTML a scelta per creare le pagine personalizzate, quindi caricarle nella
CPU dove è possibile accedervi tramite le pagine Web standard. Questo processo interessa
diversi task:
● Creazione di pagine HTML con un editor HTML, come ad es. Microsoft Frontpage
(Pagina 642)
● Inserimento dei comandi AWP nei commenti HTML nel relativo codice (Pagina 643):i
comandi AWP sono un set fisso di comandi forniti da Siemens per l'accesso alle
informazioni della CPU.
● Configurazione di STEP 7 in modo che legga ed esegua le pagine HTML. (Pagina 658)
● Generazione di blocchi della pagine HTLM (Pagina 658)
● Programmazione di STEP 7 in modo che comandi l'impiego delle pagine HTML.
(Pagina 659)
● Compilazione e caricamento dei blocchi nella CPU (Pagina 661)
● Accesso alle pagine Web personalizzate dal PC (Pagina 662)
Vedere anche
Sito Web per la sicurezza industriale (http://www.siemens.com/industrialsecurity)
Per programmare il codice HTML affinché utilizzi i dati dell'S7-1200 inserire comandi AWP
(Pagina 643) come commenti HTML. Una volta conclusa l'operazione salvare le pagine
HTML nel PC e annotare il percorso della cartella in cui vengono salvate.
Nota
Le dimensioni dei file HTML che contengono il comando AWP è di 64 kilobyte. I file non
devono superare questo limite.
Sintassi generale
Ad eccezione del comando di lettura di una variabile, i comandi AWP hanno la seguente
sintassi:
<!-- AWP_ <nome comando e parametri> -->
I comandi AWP possono essere utilizzati unitamente ai comandi tipici del formato HTLM per
scrivere nelle variabili della CPU.
Le descrizioni dei comandi AWP delle pagine seguenti utilizzano le seguenti convenzioni:
● Le voci racchiuse tra parentesi [ ] sono opzionali.
● Le voci racchiuse tra parentesi angolari < > sono valori di parametri da specificare.
● Le virgolette sono una parte letterale del comando e devono essere presenti se indicate.
● Nei nomi di variabili o blocchi dati, a seconda dell'uso, i caratteri speciali devono essere
evitati o racchiusi tra virgolette (Pagina 656).
Utilizzare un editor di testo o una modalità di editing HTLM per inserire i comandi AWP nelle
proprie pagine.
Nota
Sintassi dei comandi AWP
Quando si formula un comando AWP si deve inserire uno spazio dopo "<!--" e prima di "--
>" che è fondamentale per la compilazione. Se non si inseriscono questi spazi il compilatore
potrebbe non riuscire a generare il codice appropriato. In questo caso il compilatore non
visualizza alcun errore.
Sintassi
:=<Varname>:
Parametri
<Varname> La variabile da leggere, che può essere il nome di una variabile del PLC del
programma STEP 7, una variabile del blocco dati, un I/O o una memoria
indirizzabile. Per gli indirizzi di memoria o I/O o i nomi alias (Pagina 656) non
utilizzare le virgolette intorno al nome della variabile. Per le variabili PLC utilizzare
le virgolette doppie intorno al nome della variabile. Per le variabili dei blocchi dati
racchiudere il nome del blocco in virgolette doppie. Il nome della variabile è
all'esterno delle virgolette. Si noti che si usa il nome del blocco dati e non il numero
del blocco dati.
Esempi
:="Conveyor_speed"::="My_Data_Block".flag1:
:=I0.0:
:=MW100:
Nota
La definizione di nomi alias per le variabili PLC e le variabili dei blocchi dati sono descritte
nel paragrafo Uso di un alias per il riferimento di una variabile (Pagina 650).
Se il nome di una variabile o di un blocco dati contiene caratteri speciali, occorre utilizzare le
virgolette o i caratteri escape come descritto al paragrafo Gestione dei nomi di variabili che
contengono caratteri speciali (Pagina 656).
Sintassi
<!-- AWP_In_Variable Name='<Varname1>' [Use='<Varname2>'] ... -->
Parametri
<NomeVar1> Se non è fornita nessuna clausola d'uso, Varname1 è la variabile da scrivere. Può
essere il nome di una variabile del PLC del programma STEP 7 o una variabile di
un blocco dati specifico.
Se viene fornita una clausola d'uso, Varname1 è un nome alternativo per la
variabile indirizzata in <Varname2> (Pagina 650). È un nome locale all'interno della
pagina HTML.
<Varname2> Se viene fornita una clausola d'uso, Varname2 è la variabile da scrivere. Può
essere il nome di una variabile del PLC del programma STEP 7 o una variabile di
un blocco dati specifico.
Per le due clausole, del nome e d'uso, l'intero nome deve essere racchiuso tra virgolette
semplici. All'interno delle virgolette semplici utilizzare le virgolette doppie per racchiudere il
nome di una variabile PLC e quello di un blocco dati. Il nome del blocco dati è racchiuso tra
virgolette doppie, il nome della rispettiva variabile no. Si noti che per le variabili dei blocchi
dati si usa il nome del blocco e non il numero.
Nota
Solo gli utenti con privilegi di modifica delle variabili possono scrivere dati nella CPU. Il Web
server ignora i comandi se l'utente non dispone dei privilegi di modifica.
Se il nome di una variabile o di un blocco dati contiene caratteri speciali, occorre utilizzare le
virgolette o i caratteri escape come descritto al paragrafo "Gestione dei nomi di variabili che
contengono caratteri speciali (Pagina 656)".
Sintassi
<!-- AWP_Out_Variable Name='<Tipo>:<Nome>' [Use='<NomeVar>'] -->
Parametri
Se il nome di una variabile o di un blocco dati contiene caratteri speciali, occorre utilizzare le
virgolette o i caratteri escape come descritto al paragrafo Gestione dei nomi di variabili che
contengono caratteri speciali (Pagina 656).
Sintassi
<!-- AWP_In_Variable Name='<Tipo>:<Nome>' [Use='<NomeVar>']-->
Parametri
Esempi
<!-- AWP_In_Variable Name='"SERVER:current_user_id"' -->
In questo esempio, la pagina Web scrive il valore della variabile speciale HTTP
"SERVER:current_user_id" nella variabile PLC nominata "SERVER:current_user_id".
<!-- AWP_In_Variable Name=SERVER:current_user_id'
Use='"mio_idutente"' -->
In questo esempio, la pagina Web scrive il valore della variabile speciale HTTP
"SERVER:current_user_id" nella variabile PLC nominata "mio_idutente".
Nota
Solo gli utenti con privilegi di modifica delle variabili possono scrivere dati nella CPU. Il Web
server ignora i comandi se l'utente non dispone dei privilegi di modifica.
Se il nome di una variabile o di un blocco dati contiene caratteri speciali, occorre utilizzare le
virgolette o i caratteri escape come descritto al paragrafo "Gestione dei nomi di variabili che
contengono caratteri speciali (Pagina 656)".
Sintassi
<-- AWP_In_Variable Name='<Varname1>' Use='<Varname2>' -->
<-- AWP_Out_Variable Name='<Varname1>' Use='<Varname2>' -->
Parametri
Esempi
<-- AWP_In_Variable Name='SERVER:current_user_id'
Use='"Data_Block_10".server_user' -->
In questo esempio, la variabile speciale SERVER:current_user_id è scritta nella variabile
"server_user" nel blocco dati "Data_Block_10".
<-- AWP_Out_Variable Name='Weight'
Use='"Data_Block_10".Tank_data.Weight' -->
In questo esempio, il valore di Data_Block_10.Tank_data.Weight nella struttura del blocco
dati può essere semplicemente indirizzato con "Weight" nel resto della pagina Web
personalizzata.
<-- AWP_Out_Variable Name='Weight' Use='"Raw_Milk_Tank_Weight"' -->
Sintassi
<!-- AWP_Enum_Def Name='<Enum type name>' Values='<Value>,
<Value>,... ' -->
Parametri
<Enum type Nome del tipo enumerato, racchiuso tra virgolette semplici o doppie.
name>
<Value> <constant>:<name>
La costante indica il valore numerico per l'assegnazione del tipo di enum. Il numero
nomale è libero.
Il nome è il valore assegnato all'elemento enum
Si noti che l'intera stringa di assegnazioni di valori enum è racchiusa tra virgolette semplici e
ogni singola assegnazione dell'elemento del tipo di enum è racchiusa tra virgolette doppie. Il
campo d'azione della definizione del tipo di enum è globale per le pagine Web
personalizzate. Se sono state configurate delle pagine personalizzate nelle cartelle della
lingua (Pagina 675) , la definizione del tipo di enum è globale per tutte le pagine della
cartella della lingua.
Esempio
<!-- AWP_Enum_Def Name='AlarmEnum' Values='0:"No alarms", 1:"Tank is
full", 2:"Tank is empty"' -->
Sintassi
<!-- AWP_In_Variable Name='<NomeVar>' Enum="<TipoEnum>" -->
<!-- AWP_Out_Variable Name='<NomeVar>' Enum="<TipoEnum>" -->
Parametri
<NomeVar> Nome della variabile del PLC o della variabile del blocco dati da associare al tipo di
enum, o nome del nome alias per una variabile del PLC (Pagina 650) se dichiarato.
NomeVar deve essere racchiuso tra virgolette semplici. All'interno delle virgolette
semplici utilizzare le virgolette doppie per racchiudere il nome di una variabile PLC
o quello di un blocco dati. Si noti che per le variabili dei blocchi dati si usa il nome
del blocco e non il numero. Il nome del blocco dati è racchiuso tra virgolette doppie,
il nome della rispettiva variabile no.
<TipoEnum> Nome del tipo enumerato, che deve essere racchiuso tra virgolette semplici o
doppie
Nota
Le release precedenti richiedevano una dichiarazione separata AWP_Enum_Ref da
associare a una variabile con un tipo di enum definito. STEP 7 e S7-1200 supportano il
codice esistente con le dichiarazioni AWP_Enum_Ref, ma questo comando non è più
necessario.
Sintassi
<!-- AWP_Start_Fragment Name='<Nome>'
[Type=<Tipo>][ID=<id>][Mode=<Modo>] -->
Parametri
Frammenti manuali
Se si crea un frammento manuale da una pagina Web personalizzata o parte di una pagina,
il programma STEP 7 deve controllare quando il frammento viene inviato. Il programma
STEP 7 deve impostare parametri adeguati nel DB di comando per una pagina
personalizzata che viene controllata manualmente e quindi richiamare l'istruzione WWW con
il DB di comando così modificato. Per comprendere la struttura del DB di comando e la
gestione di singole pagine e frammenti consultare il paragrafo Comando avanzato delle
pagine Web personalizzate (Pagina 678).
Sintassi
<!-- AWP_Import_Fragment Name='<Name>' -->
Parametri
Esempio
Estratto dal codice HTML che crea un frammento per visualizzare un'immagine:
<!-- AWP_Start_Fragment Name='My_company_logo' --><p><img
src="company_logo.jpg"></p>
Estratto dal codice HTML in altro file .html che importa il frammento che visualizza
l'immagine del logo:
<!-- AWP_Import_Fragment Name='My_company_logo' -->
Entrambi i file .html (quello che crea i frammenti e quello che lo importa) si trovano nella
struttura a cartelle che viene definita quando si configurano le pagine personalizzate in
STEP 7 (Pagina 658).
Esempi
<!-- AWP_In_Variable Name='"Level'", Name='"Weight"', Name='"Temp"'
-->
<--! AWP_Out_Variable Name='HEADER:Status', Use='"Status"',
Name='HEADER:Location', Use="Location",
Name='COOKIE_VALUE:name', Use="my_cookie" -->
<!-- AWP_In_Variable Name='Alarm' Use='"Data_block_10".Alarm' -->
Nome del blocco Nome della variabile Opzioni della clausola di nome
dati
n/a ABC'DEF Name='"ABC\'DEF"'
n/a A \B 'C :D Name='"A \\B \'C :D"'
Data_block_1 Tag_1 Name='"Data_block_1".Tag_1'
Data_block_1 ABC'DEF Name='"Data_block_1".ABC\'DEF'
Data_block_1 A \B 'C :D Name='"Data_block_1".A \\B \'C :D'
DB A' B C D$ E Tag Name='"DB A\' B C D$ E".Tag'
Nota
Indipendentemente dal tipo di caratteri utilizzati nella pagina HTML, impostare il charset
della pagina HTML su UTF-8 e salvarlo dall'editor con la codifica dei caratteri UTF-8.
8. Specificare le estensioni dei nomi di file di cui verificare la presenza di comandi SWP. Per
default, STEP 7 analizza i file con le estensioni .htm, .html o .js. Aggiungere le altre
estensioni di file eventualmente presenti.
9. Conservare il valore di default del numero DB Web o inserire un numero a piacere. È il
numero DB del DB di comando che comanda la visualizzazione delle pagine Web.
10.Conservare il valore di default del numero iniziale del DB di frammenti o inserire un
numero a piacere. Questo è il primo dei DB di frammenti che contiene le pagine Web.
Deve essere fornito il parametro di ingresso del blocco dati di comando (CTRL_DB))
corrispondente al numero DB intero del DB di comando. Questo numero del blocco DB di
comando (denominato numero DB Web) si trova nelle proprietà del Web server nella CPU
dopo la creazione dei blocchi per le pagine Web personalizzate. Inserire il numero DB intero
come parametro CTRL_DB dell'istruzione WWW. Il valore di ritorno (RET_VAL) contiene il
risultato della funzione. Si noti che l'istruzione WWW è eseguita in modo asincrono e che
l'uscita RET_VAL potrebbe avere un valore iniziale di 0 nonostante possa verificarsi un
errore successivamente. Il programma può verificare lo stato del DB di comando per
assicurare che l'applicazione sia avviata correttamente o verificare RET_VAL con
conseguente richiamo dell'istruzione WWW.
RET_VAL Descrizione
0 Nessun errore
16#00yx x: la richiesta rappresentata dal rispettivo bit è in stato di attesa:
x=1: richiesta 0
x=2: richiesta 1
x=4: richiesta 2
x=8: richiesta 3
I valori x possono diventare logicamente OR per rappresentare gli stati di attesa delle diverse
richieste. Se ad esempio x = 6, le richieste 1 e 2 sono in attesa.
y: 0: nessun errore; 1: errore presente ed è stato impostato "last_error" nel DB di comando
(Pagina 678)
16#803a Il DB di comando non è caricato.
16#8081 Il DB di comando è di tipo, formato o versione errati.
16#80C1 Non sono disponibili le risorse per inizializzare l'applicazione Web.
La quantità di spazio di memoria utilizzata e quella ancora disponibile può essere verificata
in "Online & Diagnostica" in STEP 7. È inoltre possibile visualizzare le proprietà dei singoli
blocchi che STEP 7 genera dalle pagine Web personalizzate e vedere quanta memoria di
caricamento è occupata.
Nota
Per ridurre lo spazio occupato dalle pagine Web personalizzate, diminuire, se possibile,
l'utilizzo di immagini.
Descrizione
In questa applicazione, ogni turbina eolica di un impianto di turbine eoliche è dotata di un
S7-1200 per comandare la turbina. All'interno del programma STEP 7 ogni turbina eolica ha
un blocco dati con dati specifici per quella particolare turbina.
La pagina Web personalizzata consente l'accesso remoto alla turbina da un PC. È possibile
collegarsi alle pagine Web standard della CPU di una particolare turbina eolica ed accedere
alla pagina Web di controllo remoto della turbina eolica per visualizzarne i dati. Gli utenti che
hanno i privilegi per la modifica delle variabili possono anche mettere la turbina in modalità
manuale e comandare le variabili di velocità, imbardata e passo della turbina (yaw, pitch)
dalla pagina Web. Questi utenti possono inoltre impostare un valore di frenatura
indipendentemente dal fatto che la turbina sia comandata manualmente o automaticamente.
Il programma STEP 7 verifica i valori booleani per l'override del comando automatico e, se
impostati, utilizza i valori inseriti dall'utente relativamente a velocità, imbardata e passo della
turbina. Altrimenti il programma ignora questi valori.
File utilizzati
Questo esempio di pagina Web personalizzata è costituito da tre file:
● Wind_turbine.html: è la pagina HTML che implementa la schermata di cui sopra
utilizzando i comandi AWP per accedere ai dati del controllore.
● Wind_turbine.css: è il foglio di stile a cascata che contiene gli stili di formattazione della
pagina HTML. L'uso del foglio di stile a cascata è opzionale, ma può rendere più
semplice lo sviluppo della pagina HTML.
● Wind_turbine.jpg: è l'immagine di background utilizzata dalla pagina HTML. L'uso delle
immagini nelle pagine Web personalizzate è naturalmente opzionale e non richiede
ulteriore spazio nella CPU.
Questi file non sono forniti in dotazione, ma sono descritti a titolo di esempio.
Implementazione
La pagina HTML utilizza i comandi AWP per leggere i valori dal PLC (Pagina 645) per i
campi di visualizzazione e per scrivere i valori nel PLC (Pagina 646) per i dati inseriti
dall'utente. Questa pagina utilizza anche i comandi AWP per la definizione del tipo di enum
(Pagina 651) e il riferimento (Pagina 651) per gestire le impostazioni ON/OFF.
La prima parte della pagina visualizza una riga di intestazione che indica il numero della
turbina eolica.
Se una pagina HTML contiene una cella di tabella con un campo per l'indicazione dello stato
attuale di AbilitaOverrideManuale, si serve di un normale comando di lettura delle variabili,
ma poiché utilizza il tipo enum precedentemente dichiarato e referenziato, specifica "Off" o
"On" invece che 0 o 1.
<td style="width:24%; border-top-style: Solid; border-top-width:
2px; border-top-color: #ffffff;">
<p>Override manuale: :="Blocco_dati_1".AbilitaOverrideManuale:</p>
</td>
La pagina HTML contiene un elenco a discesa per la modifica del valore di
AbilitaOverrideManuale. L'elenco visualizza il testo "Sì" e "No". Se si usa il tipo enum, "Sì" è
connesso al valore "On" del tipo enum e "No" al valore "Off". Se si lascia l'elenco vuoto il
valore di AbilitaOverrideManuale non varia.
<select name='"Blocco_dati_1".AbilitaOverrideManuale'>
<option value=':"Blocco_dati_1".AbilitaOverrideManuale:'> </option>
<option value="On">Sì</option>
<option selected value="Off">No</option>
</select>
L'elenco di selezione è contenuto all'interno di un modulo sulla pagina HTML. Quando si fa
clic sul pulsante per l'invio, la pagina invia il modulo scrivendo il valore "1" in
AbilitaOverrideManuale di Blocco_dati_1 se si seleziona "Sì" e "0" se si seleziona "No".
Nota
Si noti che se una pagina personalizzata dispone di un campo di immissione dati per una
variabile di blocchi dati da scrivere del tipo di dati String, l'utente deve racchiudere la stringa
tra virgolette semplici quando inserisce il rispettivo valore nel campo.
Nota
Si noti che se si dichiara un intero blocco dati in una dichiarazione Variabile_In_AWP come
<!-- Variabile_In_AWP Nome='"Blocco_dati_1"' -->, ogni variabile all'interno di quel blocco
dati può essere scritta dalla pagina Web personalizzata. Utilizzare questa opzione se si
desidera che tutte le variabili in un blocco dati possano essere scritte; altrimenti, se si
desidera che solo alcune variabili specifiche del blocco dati possano essere scritte dalla
pagina Web personalizzata, lo si deve dichiarare esplicitamente con una dichiarazione come
<!-- Variabile_In_AWP Nome='"Blocco_dati_1".Braking' -->
11.6.8.6 Riferimento: elenco HTML della pagina Web di controllo remoto della turbina eolica
Turbina_eolica.html
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN"
"http://www.w3.org/TR/html4/loose.dtd">
<!--
Questo programma di test simula una pagina Web per il controllo e il
comando di una turbina eolica
Variabili PLC e variabili dei blocchi dati richieste in STEP 7:
Variabile PLC:
ID_utente: Int
Blocchi dati:
Blocco_dati_1
NumeroTurbina: Int
VelocitàVento: Real
DirezioneVento: Real
Temperatura: Real
PotenzaUscita: Real
AbilitaOverrideManuale: Bool
VelocitàTurbina: Real
OverrideImbardata: Bool
Imbardata: Real
OverridePasso: Bool
Passo: Real
Frenatura: Real
La pagina Web definita dall'utente visualizza i valori attuali dei
dati PLC e fornisce un elenco di selezione per impostare i tre
valori booleani utilizzando un'assegnazione del tipo enumerato. Il
pulsante di invio consente di assegnare i valori booleani
selezionati nonché i dati inseriti relativi a velocità, imbardata e
passo della turbina. Il valore di frenatura può essere impostato
senza utilizzare il pulsante di invio.
<html>
<head>
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-
8"><link rel="stylesheet" href="Turbina_eolica.css">
<title>Controllo remoto della turbina eolica</title>
</head>
<body>
<table cellpadding="0" cellspacing="2">
<tr style="height: 2%;">
<td colspan="2">
<h2>Controllo remoto turbina eolica: Turbina
#:="Blocco_dati_1".NumeroTurbina:</h2>
</td>
<select name='"Blocco_dati_1".AbilitaOverrideManuale'>
<option value=':="Blocco_dati_1".AbilitaOverrideManuale:'> </option>
<option value="On">Sì</option>
<option value="Off">No</option>
</select>
</td>
</tr>
<select name='"Blocco_dati_1".OverrideImbardata'>
<option value=':="Blocco_dati_1".OverrideImbardata:'> </option>
<option value="On">Sì</option>
<option value="Off">No</option>
</select>
</td>
</tr>
<select name='"Blocco_dati_1".OverridePasso'>
<option value=':="Blocco_dati_1".OverridePasso:'> </option>
<option value="On">Sì</option>
<option value="Off">No</option>
</select>
</td>
</tr>
</tr>
<tr style="height: 2%;">
<td colspan="2">
<input type="submit" value="Invia impostazioni e valori di
override">
</td>
</tr>
</form>
</table>
</body>
</html>
Turbina_eolica.css
BODY {
background-image: url('./Wind_turbine.jpg');
background-position: 0% 0%;
background-repeat: no-repeat;
background-size: cover;
}
H2 {
font-family: Arial;
font-weight: bold;
font-size: 14.0pt;
color: #FFFFFF;
margin-top:0px;
margin-bottom:10px;
}
P {
font-family: Arial;
font-weight: bold;
color: #FFFFFF;
font-size: 12.0pt;
margin-top:0px;
margin-bottom:0px;
}
TD.Text {
font-family: Arial;
font-weight: bold;
color: #FFFFFF;
font-size: 12.0pt;
margin-top:0px;
margin-bottom:0px;
}
Campi di configurazione
● Directory HTML: questo campo specifica il nome del percorso completo alla cartella del
computer in cui si trova la pagina di default (home o pagina iniziale). Il pulsante "..."
consente di navigare alla cartella desiderata.
● Pagina HTML di default: questo campo specifica il nome del file della pagina di default o
della pagina iniziale dell'applicazione HTML. Il pulsante "..." consente di selezionare il file
desiderato. Per questo esempio WindTurbine.html è la pagina HTML di default.
L'esempio del controllo remoto della turbina eolica è costituito da una sola pagina, ma in
altre applicazioni personalizzate la pagina di default può richiamare altre pagine dai
collegamenti sulla pagina di default. All'interno del codice HTML, la pagina di default deve
indirizzare altre pagine relative alla cartella HTML di origine.
● Nome dell'applicazione: questo campo opzionale contiene il nome che il Web browser
include nel campo dell'indirizzo quando visualizza la pagina. In questo esempio il nome è
"Controllo remoto turbina eolica", ma si può usare un nome qualsiasi.
Nessun altro campo deve essere configurato.
Fasi finali
Per utilizzare il controllo remoto della turbina eolica così come configurato, creare i blocchi,
programmare l'istruzione WWW (Pagina 659) con il numero del DB di comando generato
come parametro di ingresso, caricare i blocchi di programma e portare la CPU in RUN.
Quando un operatore accede successivamente alle pagine Web standard dell'S7-1200 che
comanda la turbina eolica, la pagina Web di controllo remoto della turbina eolica è
accessibile dal collegamento "User Pages" sulla barra di navigazione. Ora questa pagina
fornisce gli strumenti per controllare e comandare la turbina eolica.
de: Tedesco
en: Inglese
es: Spagnolo
fr: Francese
it: Italiano
zh: Cinese semplificato
Allo stesso livello è possibile includere qualsiasi altra cartella necessaria alle pagine, ad
esempio cartelle per immagini o script.
È possibile includere qualsiasi sottoinsieme delle cartelle della lingua. Non occorre includere
tutte le sei lingue. All'interno delle cartelle della lingua, le pagine HTML vengono create e
programmate nell'apposita lingua.
Esempio
L'esempio seguente utilizza una pagina HTML di default denominata "langswitch.html" in
ognuna delle cartelle della lingua. Inoltre, nella directory HTML c'è una cartella denominata
"script". La cartella script contiene un file JavaScript denominato "lang.js". Ogni pagina
langswitch.html utilizza questo JavaScript per impostare il cookie della lingua
"siemens_automation_language".
Il corpo del file utilizza un elenco di selezione in modo che l'utente possa scegliere tra
tedesco e inglese. Inglese ("en") è la lingua preselezionata. Quando l'utente modifica la
lingua, la pagina richiama la funzione JavaScript DoLocalLanguageChange() con il valore
dell'opzione selezionata.
<!-- Language Selection -->
<table>
<tr>
<td align="right" valign="top" nowrap>
<!-- change language immediately on selection change -->
<select name="Language"
onchange="DoLocalLanguageChange(this)"
size="1">
<option value="de" >German</option>
<option value="en" selected >English</option>
</select>
</td>
</tr>
</table><!-- Language Selection End-->
Struttura commandstate
"Commandstate" è una struttura che contiene i comandi e gli stati globali per il Web server.
Comandi globali nella struttura "Commandstate"
I comandi globali si applicano al Web server in generale. Il Web server può essere
disattivato o riavviato con i parametri del DB di comando.
Funzionamento
Ogniqualvolta il programma apporta delle modifiche al DB di comando, deve richiamare
l'istruzione WWW con il numero del DB di comando modificato come parametro. I comandi
globali e i comandi di richiesta diventano effettivi quando il programma utente STEP 7
esegue l'istruzione WWW (Pagina 659).
Il programma utente STEP 7 può impostare fragment_index esplicitamente facendo in modo
che il Web server elabori il frammento specificato con un comando di richiesta. Altrimenti il
Web server elabora il frammento attuale per la pagina attuale quando esegue l'istruzione
WWW.
Le possibile tecniche per l'uso di fragment_index comprendono:
● Elaborazione del frammento attuale: lascia fragment_index invariato e imposta il
comando di continuazione.
● Salto del frammento attuale: imposta fragment_index a 0 e il comando di continuazione.
● Sostituzione del frammento attuale con un frammento diverso: imposta fragment_index
all'ID del nuovo frammento e il comando di continuazione.
Per verificare gli stati globali o gli stati di richiesta che potrebbero essere modificati, il
programma utente STEP 7 deve richiamare l'istruzione WWW per valutare i valori istantanei
di questi stati. Un uso tipico potrebbe essere il richiamo periodico dell'istruzione WWW fino
al verificarsi di uno stato specifico.
Nota
Se il programma utente STEP 7 imposta più di un comando di richiesta, l'istruzione WWW
ne elabora solo uno nel seguente ordine: interruzione, fine, ripetizione, continuazione.
L'istruzione WWW cancella tutti i comandi d richiesta dopo la loro elaborazione.
Esempi
L'esempio seguente illustra un programma utente STEP 7 che verifica un frammento con un
ID di 1 nello stato di attesa in seguito ad un richiamo precedente dell'istruzione WWW.
Potrebbe essere anche in attesa che si verifichino altre condizioni specifiche
dell'applicazione. Quindi esegue qualsiasi elaborazione che sia necessaria al frammento,
come impostare le variabili del blocco dati, eseguire i calcoli o altre operazioni specifiche
dell'applicazione. In seguito imposta il flag di continuazione in modo che il Web server
esegua questo frammento.
Si noti che questo è un esempio semplificato; il frammento da verificare può trovarsi in uno
dei quattro struct requesttab nell'array.
11.7 Limitazioni
Le seguenti considerazioni IT possono influenzare l'uso del Web server:
● Normalmente per accedere alle pagine Web standard o a quelle definite dall'utente si
deve utilizzare l'indirizzo IP della CPU o l'indirizzo IP di un router wireless con un numero
di porta. Se il Web browser impiegato non consente il collegamento diretto a un indirizzo
IP, rivolgersi al proprio amministratore IT. Se le impostazioni locali supportano il DNS è
possibile stabilire il collegamento all'indirizzo IP mediante una voce DNS per
quell'indirizzo.
● Anche firewall, impostazioni proxy e altre restrizioni specifiche del sito possono limitare
l'accesso alla CPU. Per risolvere questioni di questo tipo rivolgersi al proprio
amministratore IT.
● Le pagine Web standard utilizzano JavaScript e i cookie. Se questi sono stati disattivati
nelle impostazioni del Web browser, li si deve riattivare. Se non è possibile farlo, alcune
funzioni vengono limitate (Pagina 683). L'uso di JavaScript e dei cookie nelle pagine Web
personalizzate è opzionale. Se li si utilizza è necessario attivarli nel browser.
● Il Web server supporta Secure Sockets Layer (SSL). È possibile accedere alle pagine
Web standard e a quelle personalizzate con un URL del tipo http://ww.xx.yy.zz o
https://ww.xx.yy.zz, dove "ww.xx.yy.zz" rappresenta l'indirizzo IP della CPU.
● Siemens mette a disposizione un certificato di sicurezza per garantire un accesso sicuro
al Web server. Dalla pagina Web di introduzione standard (Pagina 629) è possibile
scaricare e importare il certificato nelle opzioni Internet del proprio Web browser
(Pagina 684). Se non si desidera importare il certificato, ogni volta che si accede al Web
server con https:// comparirà un prompt di sicurezza.
Numero di collegamenti
Il server Web supporta al massimo 30 collegamenti HTTP attivi. Questi 30 collegamenti
possono essere utilizzati in vari modi in funzione del Web browser impiegato e del numero di
oggetti diversi per pagina (file .css, immagini, altri file .html). Alcuni collegamenti vengono
mantenuti mentre il Web server visualizza le pagine Web, altri vengono interrotti dopo il
collegamento iniziale.
Se, ad esempio, si utilizza Mozilla Firefox 8, che supporta al massimo sei collegamenti
permanenti, si possono usare cinque istanze di browser o di schede di browser prima che il
server Web inizi a interrompere i collegamenti. Se una pagina non usa tutti e sei i
collegamenti si possono aprire altre istanze di browser o di schede di browser.
Si tenga conto inoltre che numero di collegamenti attivi incide sulle prestazioni delle pagine.
Nota
Log off prima della chiusura del Web server
Se ci si è collegati al Web server accertarsi di fare il log off prima di chiudere il Web browser.
Il Web server supporta al massimo sette log in contemporaneamente.
Dati generali
Le pagine non si aggiornano dinamicamente. Per visualizzare i dati aggiornati occorre
eseguire manualmente l'aggiornamento selezionando il relativo simbolo (Pagina 625).
11.7.2 Limitazione delle funzioni nel caso in cui le opzioni Internet non consentano i
cookie
Se si disattivano i cookie nel Web browser si devono considerare le seguenti limitazioni:
● Non si può effettuare il log in.
● Non si può modificare l'impostazione della lingua.
● Non si può passare dall'ora UTC all'ora del PLC. Senza i cookie l'ora è sempre indicata
con il formato UTC.
5. Fare clic su "Open" se appare la finestra di dialogo "Open File - Security Warning".
Compare una finestra di dialogo "Certificate".
6. Sulla finestra di dialogo "Certificate" fare clic sul pulsante "Install certificate".
7. Seguire le finestre di dialogo del wizard di importazione del certificato per importare il
certificato lasciando che il sistema operativo selezioni automaticamente dove
memorizzare il certificato.
8. Se compare la finestra di dialogo "Security Warning", fare clic su "Yes" per confermare
l'installazione del certificato.
Altri browser
Seguire le convenzioni del proprio Web browser per importare e installare il certificato
Siemens.
Dopo aver installato il certificato di sicurezza Siemens "S7-Controller Family" nelle opzioni
Internet dell'indice del proprio Web browser, non è richiesto di verificare un prompt di
sicurezza quando si accede al Web server con https:// ww.xx.yy.zz.
Nota
Il certificato di sicurezza rimane invariato durante i riavvii della CPU, ma se si modifica
l'indirizzo IP della CPU si deve scaricare un nuovo certificato nel modo sopra descritto.
Indicatori LED
I moduli di comunicazione dispongono di tre indicatori LED:
● LED di diagnostica (DIAG): Il LED di diagnostica emette una luce rossa lampeggiante
finché non viene indirizzato dalla CPU. Dopo l'accensione della CPU, controlla i CM e li
indirizza. Il LED di diagnostica inizia ad emettere una luce verde lampeggiante. Questo
significa che la CPU ha indirizzato il CM, ma non gli ha ancora fornito la configurazione.
La CPU carica la configurazione nei CM configurati quando il programma viene caricato
nella CPU. Dopo il caricamento nella CPU, il LED di diagnostica del modulo di
comunicazione dovrebbe accendersi con una luce verde fissa.
● LED di trasmissione (Tx): Si accende quando è in corso la trasmissione dei dati
attraverso la porta di comunicazione.
● LED di ricezione (Rx): Questo LED si accende mentre la porta di comunicazione riceve i
dati.
La Communication Board dispone di LED di trasmissione (TxD) e di ricezione (RxD), ma non
di LED di diagnostica.
Nota
Vengono terminate e polarizzate solo le due estremità del segmento RS485. I dispositivi che
si trovano tra i due dispositivi finali non vengono terminati né polarizzati. Schermo del cavo
messo a nudo: Circa 12 mm, deve essere a contatto con le guide metalliche in tutte le
postazioni.
① Numero di piedini
② Connettore di rete
③ Schermo del cavo
Il CB 1241 è dotato di reistenze interne di terminazione e polarizzazione del segmento. Per
terminare e polarizzare il collegamento occorre collegare TRA a TA e TRB a TB e includere
così le resistenze interne nel circuito. Il CB 1241 non possiede un connettore a 9 pin. La
tabella seguente mostra i collegamenti con un connettore a 9 pin sul partner di
comunicazione.
Per il CM 1241 RS232 e la CB RS485 (tranne che per il controllo del flusso (Pagina 692) che
è supportato solo dal CM 1241 RS232), i parametri di configurazione della porta sono gli
stessi sia per il modulo di comunicazione RS232 o RS485 che per la scheda di
comunicazione RS485. I valori dei parametri possono invece essere diversi.
Per il CM 1241 RS422/485 sono disponibili ulteriori opzioni per la configurazione della porta
come spiegato di seguito. Il modo 422 del modulo CM 1241 RS422/485 supporta anche il
controllo del flusso software.
Nota
I valori dei parametri impostati dall'istruzione PORT_CFG nel programma utente
sovrascrivono le impostazioni della configurazione della porta effettuate dalla Configurazione
dispositivi. Si segnala che l'S7-1200 non mantiene i parametri impostati con l'istruzione
PORT_CFG in caso di mancanza dell'alimentazione.
Parametro Definizione
Velocità di trasmissione Il valore di default della velocità di trasmissione è di 9,6 kbit al secondo. Sono opzioni
valide: 300 baud, 600 baud, 1,2 kbits, 2,4 kbits, 4,8 kbits, 9,6 kbits, 19,2 kbits, 38,4 kbits,
57,6 kbits, 76,8 kbits e 115,2 kbits.
Parità Il valore di default per la parità è nessuna parità. Sono opzioni valide: nessuna parità, pari,
dispari, mark (bit di parità sempre impostato a 1) e space (bit di parità sempre impostato a
0)
Bit di dati per carattere Il numero di bit di dati in un carattere. Le scelte valide sono 7 o 8.
Numero di bit di stop I bit di stop possono essere uno o due. Il valore di default è uno.
Controllo del flusso Per il modulo di comunicazione RS232 è possibile selezionare il controllo del flusso
(Pagina 692) hardware o software. Se si opta per il controllo del flusso hardware è possibile
scegliere tra segnale RTS sempre ON oppure disattivato. Se si opta per il controllo del
flusso software è possibile definire i caratteri XON e XOFF.
Le interfacce di comunicazione RS485 non supportano il controllo del flusso. Il modo 422
del modulo CM 1241 RS422/485 supporta il controllo del flusso software.
Tempo di attesa A seconda del tipo di controllo del flusso, il tempo di attesa indica l'intervallo di tempo che il
CM o la CB attende per ricevere un CTS dopo la conferma di un RTS o per ricevere un
XON dopo avere ricevuto un XOFF. Se il tempo di attesa termina prima che l'interfaccia di
comunicazione abbia ricevuto il CTS o il XON atteso, il CM o la CB interrompe l'operazione
di trasmissione e segnala un errore al programma utente. Specificare il tempo di attesa in
millisecondi nel campo compreso tra 0 e 65535 millisecondi.
Modo di funzionamento Seleziona il modo di funzionamento RS422 o RS485 e le configurazioni di rete.
Preimpostazione della linea Seleziona le opzioni di polarizzazione. I valori validi sono nessuna, polarizzazione diretta e
di ricezione polarizzazione inversa. La polarizzazione inversa è utilizzata per rilevare la rottura del cavo.
Utilizzo dei segnali Data Terminal Ready (DTR) e Data Set Ready (DSR)
Il CM attiva DTR per uno dei due tipi di controllo del flusso hardware. Il modulo trasmette
soltanto quando il segnale DSR si attiva. Lo stato del DSR viene valutato soltanto all'inizio
dell'operazione di invio. Se il DSR si disattiva dopo l'inizio della trasmissione, quest'ultima
non viene interrotta.
Il controllo del flusso software richiede una comunicazione full-duplex perché il partner di
ricezione deve essere in grado di trasmettere XOFF al partner di trasmissione mentre è in
corso la trasmissione. Il controllo del flusso software è utilizzabile solo nei messaggi che
contengono unicamente caratteri ASCII. I protocolli binari non lo possono utilizzare.
Nota
I valori dei parametri impostati dall'istruzione SEND_CFG nel programma utente
sovrascrivono le proprietà di "Configurazione della trasmissione messaggi". In caso di
mancanza dell'alimentazione la CPU non mantiene i parametri impostati con l'istruzione
SEND_CFG.
Parametro Definizione
Ritardo RTS ON Specifica il tempo di attesa dopo l'attivazione dell'RTS prima dell'avvio della trasmissione. Il
campo è compreso tra 0 e 65535 ms, dove 0 è il valore di default. Questo parametro è
valido solo se la configurazione della porta (Pagina 690) specifica il controllo del flusso
hardware. Il CTS viene valutato una volta trascorso l'intervallo di tempo Ritardo RTS ON.
Questo parametro si applica solo ai moduli RS232.
Ritardo RTS OFF Specifica il tempo di attesa prima della disattivazione dell'RTS dopo che la trasmissione è
terminata. Il campo è compreso tra 0 e 65535 ms, dove 0 è il valore di default. Questo
parametro è valido solo se la configurazione della porta (Pagina 690) specifica il controllo
del flusso hardware.
Questo parametro si applica solo ai moduli RS232.
Invia pausa all'inizio del Specifica che all'avvio di ogni messaggio verrà inviato un break una volta trascorso
messaggio l'intervallo di tempo Ritardo RTS ON (se configurato) e se CTS è attivo.
Numero di Bit Time in una È possibile specificare quanti tempi di bit costituiscono un break durante il quale la
pausa trasmissione viene interrotta. Il valore di default è 12 e il valore massimo è 65535, fino ad
un limite di otto secondi.
Invia Idle Line dopo la pausa Specifica che sarà inviata una linea inattiva prima dell'inizio del messaggio. Se configurato,
Idle Line dopo la pausa questa linea viene inviata dopo il break. Il parametro "Idle line after a break" specifica
quanti tempi di bit corrispondono a una "linea inattiva", dove la linea è mantenuta in una
condizione di "mark". Il valore di default è 12 e il valore massimo è 65535, fino ad un limite
di otto secondi.
Nota
I valori dei parametri impostati dall'istruzione RCV_CFG nel programma utente
sovrascrivono le proprietà di "Configurazione della ricezione messaggi". In caso di
mancanza dell'alimentazione la CPU non mantiene i parametri impostati con l'istruzione
RCV_CFG.
Parametro Definizione
Inizia con un carattere La condizione "Qualsiasi carattere" specifica che la ricezione di qualsiasi carattere
qualsiasi determina l'inizio di un messaggio. Il carattere in questione è il primo del messaggio.
Interruzione di linea La condizione "Interruzione di linea" stabilisce che quando viene ricevuto un carattere di
break venga avviata la ricezione del messaggio.
Linea inattiva La condizione "Linea inattiva" specifica che la ricezione di un messaggio abbia inizio quando
la linea di ricezione è rimasta inattiva per il numero di tempi di bit specificato. Quando si
verifica questa condizione il messaggio ha inizio.
① Caratteri
② Riavvia il temporizzatore di linea inattiva
③ Viene rilevata la condizione di linea inattiva e avviata la ricezione del messaggio
Parametro Definizione
Condizione speciale: Specifica che un carattere particolare delimita l'inizio di un messaggio. Il carattere in
Rileva inizio messaggio con questione è quindi il primo del messaggio. Qualsiasi carattere ricevuto prima di questo viene
singolo carattere eliminato. Il carattere di default è STX.
Condizione speciale: Indica che una particolare sequenza di caratteri tra un massimo di quattro configurate
Rileva l'inizio del messaggio delimita l'inizio di un messaggio. Per ogni sequenza è possibile specificare fino a cinque
con una sequenza di caratteri Per ogni posizione è possibile indicare uno specifico carattere esadecimale oppure
caratteri indicare che quel dato carattere deve essere ignorato nella sequenza (carattere jolly).
L'ultimo carattere specifico di una sequenza conclude la sequenza di condizione di inizio.
Le sequenze in arrivo vengono analizzate rispetto alle condizioni di inizio configurate, finché
non viene soddisfatta una condizione di inizio. Quando la sequenza di inizio è soddisfatta
inizia la valutazione della condizione di fine.
Si possono configurare fino a quattro sequenze di caratteri specifiche. Questa condizione di
inizio con più sequenze può essere usata quando diverse sequenze di caratteri indicano
l'inizio di un messaggio. Se viene soddisfatta una di queste sequenze di caratteri, il
messaggio ha inizio.
Esempio di configurazione - inizio del messaggio in una delle due sequenze di caratteri
Osservare la seguente configurazione per la condizione di inizio di un messaggio:
In questa configurazione la condizione di inizio è soddisfatta quando si verifica uno dei due
seguenti casi:
● Quando viene ricevuta una sequenza di cinque caratteri di cui il primo è 0x6A e il quinto è
0x1C. Le posizioni 2, 3 e 4 possono contenere qualsiasi carattere. Una volta ricevuto il
quinto carattere inizia la valutazione delle condizioni di fine.
● Quando vengono ricevuti due caratteri 0x6A consecutivi, preceduti da qualsiasi carattere.
In questo caso la valutazione delle condizioni di fine inizia dopo la ricezione del secondo
carattere 0x6A (3 caratteri). Il carattere che precede il primo 0x6A è incluso nella
condizione di inizio.
Esempi di sequenze che soddisfano questa condizione di inizio:
● <qualsiasi carattere> 6A 6A
● 6A 12 14 18 1C
● 6A 44 A5 D2 1C
Parametro Definizione
Rileva la fine del messaggio Il messaggio finisce trascorso il tempo di attesa configurato per la fine del messaggio
mediante time out dello stesso. Il periodo di timeout del messaggio inizia quando viene soddisfatta una condizione
stesso di inizio. Il valore di default è 200 ms e il campo di valori va da 0 a 65535 ms.
① Caratteri ricevuti
②Condizione di inizio messaggio soddisfatta: viene avviato il temporizzatore dei messaggi
③ Il temporizzatore dei messaggi raggiunge il valore previsto e conclude il messaggio
Rileva la fine del messaggio Il messaggio finisce quando il tempo di attesa configurato per una risposta termina prima
mediante time out di risposta che sia stata ricevuta una sequenza di inizio valida. Il periodo di timeout della risposta inizia
con la fine di una trasmissione e con l'inizio della ricezione da parte del CM o della CB. Il
timeout della risposta di default è 200 ms e il campo è compreso tra 0 e 65535 ms. Se un
carattere non viene ricevuto entro il tempo di risposta RCVTIME, viene segnalato un errore
nella relativa istruzione RCV_PTP. Il timeout della risposta non definisce una specifica
condizione di fine, ma indica soltanto che deve essere ricevuto un carattere entro il tempo
specificato. È necessario configurare un'altra condizione di fine per indicare l'effettiva fine di
un messaggio.
① Caratteri trasmessi
② Caratteri ricevuti
③ Il primo carattere deve essere ricevuto entro il tempo indicato.
Parametro Definizione
Rileva la fine del messaggio Il messaggio finisce trascorso il tempo di attesa massimo tra due caratteri consecutivi
mediante gap intercaratteri qualsiasi di un messaggio. Il valore di default per il gap tra i caratteri è 12 tempi di bit e il
numero massimo è 65535 tempi di bit, fino ad un massimo di otto secondi.
① Caratteri ricevuti
② Riavvia il temporizzatore intercaratteri
③ Il temporizzatore intercaratteri raggiunge il valore previsto e conclude il messaggio.
Rileva la fine del messaggio Il messaggio termina una volta ricevuto il numero di caratteri specificato. Il campo
ricevendo un numero fisso di ammesso per la lunghezza fissa va da 1 a 4096.
caratteri Nel caso dell'S7-1200 questa condizione di fine è valida solo per le CPU V4.0 o di versione
superiore.
Rileva la fine del messaggio Il messaggio termina una volta ricevuto il numero massimo di caratteri configurato. I valori
sulla base della lunghezza ammessi per la lunghezza massima vanno da 1 a 1023.
max. Questa condizione può essere utilizzata per impedire un errore di overrun del buffer dei
messaggi. Se questa condizione di fine è abbinata a condizioni di fine con timeout e se si
verifica una di queste condizioni, vengono emessi tutti i caratteri validi ricevuti, anche se
non è stata raggiunta la lunghezza massima. Questo consente di supportare protocolli di
lunghezza diversa anche se è nota soltanto la lunghezza massima.
Rileva la lunghezza del Il messaggio stesso specifica la propria lunghezza. Il messaggio termina una volta ricevuto
messaggio un messaggio della lunghezza specificata. Il metodo per specificare e interpretare la
lunghezza del messaggio è descritto più avanti.
Rileva la fine del messaggio ll messaggio finisce quando viene ricevuto un determinato carattere.
con un carattere
Rileva la fine del messaggio ll messaggio finisce quando viene ricevuta una determinata sequenza di caratteri. È
con una sequenza di possibile specificare una sequenza di cinque caratteri al massimo. Per ogni posizione è
caratteri possibile indicare uno specifico carattere esadecimale oppure indicare che quel dato
carattere deve essere ignorato nella sequenza.
I caratteri introduttivi che vengono ignorati non fanno parte della condizione di fine. I
caratteri conclusivi che vengono ignorati non fanno parte della condizione di fine.
In questo caso la condizione di fine è soddisfatta quando vengono ricevuti due caratteri 0x7A
consecutivi, seguiti da due caratteri qualsiasi. Il carattere che precede la configurazione
0x7A 0x7A non fa parte della sequenza finale di caratteri. Per terminare la sequenza finale di
caratteri sono necessari due caratteri dopo la configurazione 0x7A 0x7A. I valori ricevuti dei
caratteri nelle posizioni 4 e 5 sono irrilevanti, ma i caratteri devono essere ricevuti per
soddisfare la condizione di fine.
Questi campi compaiono in Configurazione della ricezione messaggi, nelle proprietà del
dispositivo:
SD1 Len (n) Len (n) SD2 Caratteri dal 5 al 10 contati in base alla lunghezza FCS ED
DA SA FA Unità dati=3 byte
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
xx 0x06 0x06 xx xx xx xx xx xx xx xx xx
Parametro Descrizione
REQ Molte istruzioni PtP utilizzano l'ingresso REQ per avviare l'operazione in una transizione da low a
high (fronte di salita). L'ingresso REQ deve essere high (vero) durante l'esecuzione di
un'istruzione e può restare vero senza limitazione di tempo. L'istruzione non avvia un'altra
operazione fino a quando non viene richiamata con l'ingresso REQ falso in modo da poter
resettare lo stato dell'ingresso REQ. Questo affinché l'istruzione possa identificare la transizione
da low a high e avviare l'operazione successiva.
Quando si inserisce un'istruzione PtP nel programma, STEP 7 richiede di identificare il DB di
istanza. Usare un DB unico per ogni richiamo di istruzione PtP. Questo assicura che tutte le
istruzioni gestiscano correttamente gli ingressi quali REQ.
PORT L'indirizzo di una porta viene assegnato durante la configurazione dei dispositivi di
comunicazione. Al termine della configurazione è possibile selezionare per la porta un nome
simbolico di default dall'elenco a discesa dei parametri. Il valore assegnato alla porta del CM o
della CB corrisponde alla proprietà "Identificazione HW" della configurazione dispositivi. Il nome
simbolico della porta viene assegnato nella scheda "Costanti" della tabella delle variabili PLC.
Risoluzione dei tempi Per diversi parametri si indica il numero di tempi di bit alla velocità di trasmissione configurata.
di bit Specificando il parametro in tempi di bit lo si rende indipendente dalla velocità di trasmissione. I
parametri che vengono espressi in tempi di bit possono assumere il valore massimo di 65535.
Tuttavia il tempo massimo che può essere misurato da un CM o CB è di 8 secondi.
I parametri di uscita DONE, NDR, ERROR e STATUS delle istruzioni PtP forniscono lo stato
di completamento dell'esecuzione delle operazioni PtP.
Nota
I parametri DONE, NDR e ERROR sono impostati per una sola esecuzione. La logica del
programma deve salvare temporaneamente i valori degli stati delle uscite in latch di dati,
consentendo in questo modo di rilevare variazioni di stato nei successivi cicli di scansione
del programma.
La configurazione statica iniziale della porta di comunicazione può essere impostata nelle
proprietà della finestra di Configurazione dei dispositivi oppure basta utilizzare i valori di
default. Per modificare la configurazione eseguire l'istruzione RCV_CFG dal programma
utente.
Le modifiche apportate alla configurazione con RCV_CFG non vengono memorizzate in
modo permanente nella CPU. I parametri configurati nella configurazione dei dispositivi
vengono ripristinati quando la CPU passa da RUN a STOP e dopo uno
spegnimento/riaccensione. Per maggiori informazioni consultare Configurazione dei
parametri di ricezione (Pagina 694).
Struttura del tipo di dati del parametro CONDITIONS, parte 1 (condizioni di inizio)
Esempio
Si consideri il seguente messaggio ricevuto con codifica esadecimale: "68 10 aa 68 bb 10 aa
16" e le sequenze di inizio configurate mostrate nella tabella più sotto. Le sequenze di inizio
cominciano ad essere valutate dopo la ricezione riuscita del primo carattere 68H. Dopo la
ricezione del quarto carattere (il secondo 68H) la condizione di inizio 1 è soddisfatta. Una
volta soddisfatte le condizioni di inizio comincia la valutazione di quelle di fine.
L'elaborazione della sequenza di inizio può essere interrotta in seguito a diversi errori di
parità, di framing o di temporizzazione intercaratteri. In seguito a questi errori i messaggi non
vengono ricevuti perché non viene soddisfatta la condizione di inizio.
Condizione di inizio Primo carattere Primo carattere +1 Primo carattere +2 Primo carattere +3 Primo carattere +4
1 68H xx xx 68H xx
2 10H aaH xx xx xx
3 dcH aaH xx xx xx
4 e5H xx xx xx xx
Struttura del tipo di dati del parametro CONDITIONS, parte 2 (condizioni di fine)
Mentre è in corso una trasmissione, le uscite DONE e ERROR sono impostate su "falso".
Quando l'operazione di trasmissione è conclusa, l'uscita DONE o l'uscita ERROR saranno
impostate su "vero" per indicare lo stato della trasmissione. Quando DONE o ERROR sono
impostate su "vero" l'uscita STATUS è valida.
Se l'interfaccia di comunicazione accetta i dati di trasmissione, l'istruzione restituisce lo stato
16#7001. Le esecuzioni successive di SEND_PTP restituiscono lo stato 16#7002 se il CM o
la CB sono ancora impegnati a trasmettere. Al termine della trasmissione, se non si è
verificato alcun errore il CM o la CB restituisce lo stato 16#0000. Le esecuzioni successive di
SEND_PTP con REQ low restituiscono lo stato 16#7000 (non occupato).
Il seguente diagramma mostra la relazione dei valori di uscita per REQ. Si presuppone che
l'istruzione sia richiamata periodicamente per controllare lo stato della trasmissione. Nel
seguente schema si presuppone che l'istruzione venga richiamata ad ogni ciclo di scansione
(rappresentato dai valori STATUS).
Il seguente schema mostra come i parametri DONE e STATUS sono validi per una sola
scansione se sulla linea REQ è presente un impulso (per una scansione) per avviare la
trasmissione.
Il seguente schema mostra il rapporto tra i parametri DONE, ERROR e STATUS in caso di
errore.
I valori DONE, ERROR e STATUS sono validi solo finché SEND_PTP viene eseguita
nuovamente con lo stesso DB di istanza.
Il valore STATUS è valido se NDR o ERROR è vero. Il valore STATUS fornisce il motivo per
la conclusione dell'operazione di ricezione nel CM o nella CB. In genere è un valore positivo
il quale indica che l'operazione di ricezione è stata eseguita correttamente e che il processo
di ricezione è stato concluso senza problemi. Se il valore STATUS è negativo (il bit più
significativo del valore esadecimale è impostato) la ricezione è stata interrotta per un errore
di parità, di framing o di overrun.
Nota
L'istruzione RCV_RST può essere utilizzata per accertarsi che i buffer dei messaggi
vengano cancellati dopo un errore di comunicazione o dopo la modifica di un parametro di
comunicazione, ad esempio del baud rate. Quando viene eseguita RCV_RST fa sì che il
modulo cancelli tutti i buffer dei messaggi interni. Una volta cancellati i buffer si può essere
certi che, quando il programma eseguirà un'istruzione di ricezione, restituirà messaggi nuovi
e non messaggi vecchi che risalgono a un momento precedente al richiamo di RCV_RST.
Istruzioni di configurazione
Perché il programma utente possa avviare una comunicazione PtP è necessario configurare
la porta di comunicazione e i parametri per l'invio e la ricezione dei dati.
Per configurare la porta e i messaggi per ciascun CM o CB si può utilizzare la
Configurazione dispositivi o eseguire le seguenti istruzioni nel programma utente:
● PORT_CFG (Pagina 706)
● SEND_CFG (Pagina 708)
● RCV_CFG (Pagina 709)
Istruzioni di comunicazione
Le istruzioni di comunicazione PtP consentono al programma utente di inviare e ricevere
messaggi dalle interfacce di comunicazione. Per informazioni sul trasferimento dei dati
mediante queste istruzioni consultare il paragrafo sulla coerenza dei dati (Pagina 183).
Tutte le funzioni PtP funzionano in modo asincrono. Il programma utente può utilizzare
un'architettura di interrogazione per determinare lo stato delle trasmissioni e delle ricezioni.
Le istruzioni SEND_PTP e RCV_PTP possono essere eseguite simultaneamente. I moduli di
comunicazione e la scheda di comunicazione memorizzano i messaggi di trasmissione e
ricezione in base alle necessità, fino a un massimo di 1024 byte di buffer.
I CM e la CB inviano e ricevono messaggi dai dispositivi PtP presenti. Il protocollo per i
messaggi è contenuto in un buffer ricevuto o trasmesso da una specifica porta di
comunicazione. Il buffer e la porta sono parametri delle istruzioni di trasmissione e ricezione:
● SEND_PTP (Pagina 715)
● RCV_PTP (Pagina 718)
Nota
Le impostazioni di configurazione per "Modo di funzionamento" e "Preimpostazione della
linea di ricezione" sono utilizzabili solo per il modulo CM 1241 (RS422/RS485). Gli altri
moduli CM 1241 non hanno queste impostazioni per la configurazione della porta.
Consultare Configurazione di RS422 e RS485 (Pagina 729).
● Configurazione della fine della ricezione dei messaggi: Configurare il CM 1241 in modo
che concluda un messaggio quando riceve un massimo di 100 byte o un carattere di
avanzamento riga (10 decimale o a esadecimale). La sequenza di fine consente fino a 5
caratteri finali consecutivi. Il quinto carattere della sequenza è quello di avanzamento
riga. Gli altri quattro caratteri della sequenza di fine sono caratteri "don’t care" o non
selezionati. Il CM 1241 non valuta i caratteri "don’t care" ma cerca un carattere di
avanzamento riga preceduto da zero o altri caratteri "don’t care" per indicare la fine del
messaggio.
Configurazione di RS422
Per il modo RS422 sono previsti tre modi di funzionamento a seconda della configurazione
di rete. Selezionare uno di questi modi di funzionamento in base ai dispositivi presenti nella
rete. Le diverse selezioni di preimpostazione della linea di ricezione fanno riferimento ai casi
riportati in dettaglio di seguito.
● Full duplex (RS422) a 4 fili (collegamento punto a punto): selezionare questa opzione
quando sono presenti due dispositivi sulla rete. In preimpostazione della linea di
ricezione:
– Selezionare nessuna quando si forniscono resistenze di terminazione e polarizzazione
(Caso 3).
– Selezionare polarizzazione diretta per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne (Caso 2).
– Selezionare polarizzazione inversa per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne e consentire la rilevazione della rottura del cavo per entrambi i
dispositivi (Caso 1).
● Full duplex (RS422) a 4 fili (master multipunto): selezionare questa opzione per il
dispositivo master in presenza di una rete con un master e più slave. In preimpostazione
della linea di ricezione:
– Selezionare nessuna quando si forniscono resistenze di terminazione e polarizzazione
(Caso 3).
– Selezionare polarizzazione diretta per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne (Caso 2).
– In questo modo la rilevazione della rottura del cavo non è possibile.
● Full duplex (RS422) a 4 fili (slave multipunto): Selezionare questa opzione per tutti i
dispositivi slave in presenza di una rete con un master e più slave. In preimpostazione
della linea di ricezione:
– Selezionare nessuna quando si forniscono resistenze di terminazione e polarizzazione
(Caso 3).
– Selezionare polarizzazione diretta per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne (Caso 2).
– Selezionare polarizzazione inversa per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne e consentire la rilevazione della rottura del cavo per gli slave
(Caso 1).
Caso 2: RS422: nessuna rilevazione della rottura del cavo, polarizzazione diretta
● Modo di funzionamento: RS422
● Preimpostazione della linea di ricezione: polarizzazione diretta (polarizzato con R(B) >
R(A) > 0 V)
● Rottura del cavo: nessuna rilevazione della rottura del cavo (trasmettitore abilitato solo
durante la trasmissione)
Caso 3: RS422: nessuna rilevazione della rottura del cavo, nessuna polarizzazione
● Modo di funzionamento: RS422
● Preimpostazione della linea di ricezione: nessuna polarizzazione
● Rottura del cavo: nessuna rilevazione della rottura del cavo (trasmettitore abilitato solo
durante la trasmissione)
Le resistenze di terminazione e polarizzazione sono aggiunte dall'utente ai nodi terminali
della rete.
Configurazione di RS485
Per il modo RS485 è previsto un solo modo di funzionamento. Le diverse selezioni di
preimpostazione della linea di ricezione fanno riferimento ai casi riportati in dettaglio di
seguito.
● Half duplex (RS485) a 2 fili. In preimpostazione della linea di ricezione:
– Selezionare nessuna quando si forniscono resistenze di terminazione e polarizzazione
(Caso 5).
– Selezionare polarizzazione diretta per utilizzare resistenze di terminazione e
polarizzazione interne (Caso 4).
Tutti gli azionamenti (fino a 16) collegati a una singola porta RS485 fanno parte della stessa
rete USS. Tutti gli azionamenti collegati a una diversa porta RS485 fanno parte di una
diversa rete USS. Ongi rete USS viene gestita con un unico blocco dati. Le istruzioni
associate a una singola rete USS devono condividere il blocco dati. Tra queste figurano le
istruzioni USS_DRV, USS_PORT, USS_RPM e USS_WPM utilizzate per controllare tutti gli
azionamenti in una singola rete USS.
L'istruzione USS_DRV è un bocco funzionale (FB). Quando la si inserisce nell'editor di
programma la finestra di dialogo "Opzioni di richiamo" chiede di assegnare un DB all'FB. Se
quella inserita è la prima istruzione USS_DRV inserita nel programma per la rete USS in
questione, si può confermare il DB di default (o eventualmente rinominarlo) e viene creato il
nuovo DB. Se invece questa non è la prima istruzione USS_DRV per il canale in oggetto, si
deve impostare il nome del DB precedentemente assegnato alla rete USS selezionandolo
nell'elenco a discesa della finestra "Opzioni di richiamo".
CAUTELA
Considerazioni sul richiamo delle istruzioni USS dagli OB
USS_DRV, USS_RPM e USS_WPM devono essere richiamate solo da un OB di ciclo del
programma principale. La funzione USS_PORT può essere richiamata da qualsiasi OB,
solitamente da un OB di schedulazione orologio.
Non utilizzare le istruzioni USS_DRV, USS_RPM o USS_WPM in un OB di priorità
superiore alla relativa istruzione USS_PORT. Ad esempio, non inserire USS_PORT nell'OB
principale e USS_RPM in un OB di schedulazione orologio. Se non si riesce a evitare
l'interruzione di USS_PORT si possono verificare errori imprevisti che potrebbero causare
lesioni personali.
Velocità di Intervallo minimo calcolato tra i richiami Intervalli di timeout per i messaggi
trasmissione di USS_PORT (millisecondi) degli azionamenti per azionamento
(millisecondi)
1200 790 2370
2400 405 1215
4800 212.5 638
9600 116.3 349
19200 68.2 205
38400 44.1 133
57600 36.1 109
115200 28.1 85
Nota
Operazioni di scrittura nella EEPROM (per la EEPROM all'interno di un azionamento USS)
Non utilizzare eccessivamente l'operazione di scrittura permanente nella EEPROM e limitare
il più possibile l'utilizzo della memoria per aumentarne la durata.
STATUS Descrizione
(W#16#....)
0000 Nessun errore
8180 La lunghezza della risposta dell'azionamento non corrisponde ai caratteri ricevuti dall'azionamento. Il
numero dell'azionamento in cui si è verificato l'errore viene restituito nella variabile
"USS_Extended_Error". Vedere la tabella degli errori avanzati riportata più avanti.
8181 Il parametro VALUE non era di tipo Word, Real o DWord.
8182 L'utente ha specificato un parametro in formato Word e ha ricevuto dall'azionamento una risposta in
formato DWord o Real.
8183 L'utente ha specificato un parametro in formato DWord o Real e ha ricevuto dall'azionamento una
risposta in formato Word.
8184 La somma di controllo nel telegramma di risposta dall'azionamento era errata. Il numero
dell'azionamento in cui si è verificato l'errore viene restituito nella variabile "USS_Extended_Error".
Vedere la tabella degli errori avanzati riportata più avanti.
8185 Indirizzo dell'azionamento non ammesso (campo valido: 1 ... 16)
8186 Setpoint della velocità non compreso entro il campo valido (da -200% a 200%).
8187 La risposta alla richiesta trasmessa è arrivata dal numero di azionamento errato. Il numero
dell'azionamento in cui si è verificato l'errore viene restituito nella variabile "USS_Extended_Error".
Vedere la tabella degli errori avanzati riportata più avanti.
8188 La lunghezza specificata in PZD non è ammessa (campo valido = 2, 4, 6 o 8 parole)
8189 È stata specificata una velocità di trasmissione non ammessa.
818A Il canale per la richiesta dei parametri è utilizzato da un'altra richiesta diretta a questo azionamento.
818B L'azionamento non ha risposto alle richieste e ai tentativi di ritrasmissione. Il numero dell'azionamento in
cui si è verificato l'errore viene restituito nella variabile "USS_Extended_Error". Vedere la tabella degli
errori avanzati riportata più avanti.
818C L'azionamento ha restituito un errore avanzato a un'operazione di richiesta di parametri. Vedere la
tabella degli errori avanzati riportata più avanti.
818D L'azionamento ha restituito un errore di accesso non autorizzato a un'operazione di richiesta di
parametri. Per maggiori informazioni sul motivo per cui l'accesso ai parametri potrebbe essere limitato
consultare il manuale dell'azionamento.
818E L'azionamento non è stato inizializzato. Questo codice di errore viene restituito alle istruzioni USS_RPM
o USS_WPM se l'istruzione USS_DRV non è stata richiamata almeno una volta per l'azionamento in
oggetto. In questo modo si evita che l'inizializzazione nel primo ciclo di USS_DRV sovrascriva una
richiesta di scrittura o di lettura di parametri in attesa, poiché l'azionamento viene inizializzato come un
nuovo elemento. Per eliminare questo errore richiamare USS_DRV per il numero dell'azionamento in
oggetto.
80Ax-80Fx Errori specifici restituiti dagli FB di comunicazione PtP richiamati dalla biblioteca USS. I valori di questi
codici di errore non vengono modificati dalla biblioteca USS e sono definiti nelle descrizioni delle
istruzioni PtP.
1 Oltre agli errori dell'istruzione USS sopra elencati possono essere restituiti errori dalle
CAUTELA
Se si collegano apparecchiature con diverso potenziale di riferimento si possono causare
flussi di corrente pericolosi nel cavo di connessione.
Tali flussi di corrente possono determinare errori di comunicazione e danneggiare le
apparecchiature. Per prevenire il formarsi di flussi di corrente pericolosi, accertarsi che le
apparecchiature da collegare tramite il cavo di connessione abbiano lo stesso circuito di
riferimento o che siano isolate. Collegare lo schermo alla massa del telaio o al piedino 1 del
connettore a 9 piedini e il morsetto 2 a -0 V alla massa del telaio dell'azionamento
MicroMaster.
I morsetti sono contrassegnati con un numero. Utilizzando un connettore PROFIBUS sul lato
dell'S7-1200, collegare il morsetto A del cavo al morsetto 15 (MM420) o 30 (MM440)
dell'azionamento. Collegare il morsetto B (P) A (N) del connettore del cavo al morsetto 14
(MM420) o 29 (MM440).
Se l'S71200 è un nodo finale della rete o se il collegamento è di tipo punto a punto, utilizzare
i morsetti A1 e B1 (non A2 e B2) del connettore perché comprendono la terminazione della
rete (ad esempio con un connettore DP 6ES7 972-0BA40-0X40).
CAUTELA
Prima di collegare l'alimentazione rimontare correttamente i coperchi dell'azionamento
Prima di accendere l'unità, assicurarsi di aver rimontato correttamente i coperchi
dell'azionamento.
12.5.1 Panoramica delle istruzioni Modbus TCP V13 per la comunicazione Modbus
RTU e TCP
AVVERTENZA
Se un attaccante riesce ad accedere fisicamente alle reti ha la possibilità di leggere e
scrivere i dati.
Il TIA Portal, la CPU e le HMI (tranne le HMI che utilizzano GET/PUT) utilizzano la
comunicazione sicura che protegge dagli attacchi "replay" e "man-in-the-middle". Una volta
attivata la comunicazione i messaggi firmati vengono scambiati con testo in chiaro per cui
l'attaccante ha la possibilità di leggere i dati, ma non di scriverli. Il TIA Portal (non il
processo di comunicazione) codifica i dati dei blocchi con protezione del know-how.
Tutti gli altri tipi di comunicazione (scambio di I/O tramite PROFIBUS, PROFINET, AS-i o
altri moduli di bus I/O, GET/PUT, T-Block e di comunicazione (CM) non dispongono di
funzioni di sicurezza. In questi casi per proteggere la comunicazione si deve limitare
l'accesso fisico. Se un attaccante riesce ad accedere fisicamente alle reti utilizzando questi
tipi di comunicazione ha la possibilità di leggere e scrivere i dati.
Per informazioni e consigli sulla sicurezza consultare il documento "Operational Guidelines
for Industrial Security" (http://www.industry.siemens.com/topics/global/en/industrial-
security/Documents/operational_guidelines_industrial_security_en.pdf) nella pagina Web
Siemens Service & Support:
Tabella 12- 45 Funzioni di lettura dei dati: lettura di dati remoti di I/O e di programma
Tabella 12- 46 Funzioni di scrittura dei dati: scrittura di dati di I/O remoti e modifica dei dati del
programma
Stazione Indirizzo
Stazione RTU Campo di indirizzi di stazione da 1 a 247
standard
Campo di indirizzi di stazione da 1 a 65535
ampliato
Stazione TCP Indirizzo di stazione Indirizzo IP e numero di porta
12.5.2.1 Istruzione MB_CLIENT (Comunica come client Modbus TCP tramite PROFINET)
Parametro REQ
FALSE = nessun richiesta di comunicazione Modbus
TRUE = richiesta di comunicare con un server Modbus TCP
Se non è attiva alcuna istanza di MB_CLIENT e il parametro DISCONNECT=0, quando
REQ=1 viene avviata una nuova richiesta Modbus. Se il collegamento non è già attivo ne
viene stabilito uno nuovo.
Se la stessa istanza di MB_CLIENT viene eseguita nuovamente con DISCONNECT=0 e
REQ=1 prima che la richiesta in corso venga portata a termine, non vengono effettuate altre
trasmissioni Modbus. Se invece MB_CLIENT viene eseguito con REQ=1, appena si
conclude la richiesta in corso è possibile elaborarne una nuova.
Al termine dell'attuale richiesta di comunicazione MB_CLIENT, il bit DONE resta vero per un
ciclo. Il bit DONE può essere utilizzato come time gate per eseguire una sequenza di
richieste MB_CLIENT.
Nota
Coerenza dei dati di ingresso durante l'elaborazione di MB_CLIENT
Quando il client Modbus avvia un'operazione Modbus, tutti gli stati degli ingressi vengono
salvati internamente e confrontati durante i richiami successivi. Il confronto consente di
determinare se la richiesta del client attiva è stata generata o meno da quel particolare
richiamo. Utilizzando un DB di istanza comune è possibile eseguire più richiami di
MB_CLIENT .
È quindi importante non modificare gli ingressi mentre è in corso l'elaborazione di
un'operazione MB_CLIENT . Se non si rispetta questa regola un MB_CLIENT non riesce a
determinare se è l'istanza attiva o meno.
Nota
MB_DATA_PTR assegna un buffer per la memorizzazione dei dati letti/scritti da/verso il
server Modbus TCP
Il buffer di dati può trovarsi in un DB globale standard o in un indirizzo di memoria M.
Per i buffer nella memoria M si utilizza il formato Any Pointer standard, ovvero P#"indirizzo
bit" "tipo di dati" "lunghezza", ad esempio P#M1000.0 WORD 500.
L'ID del collegamento deve essere univoco per ogni singolo collegamento. Ciò significa che
con ogni singolo DB di istanza si deve utilizzare un particolare ID di collegamento univoco. In
breve: il DB di istanza e l'ID di collegamento sono accoppiati e devono essere univoci per
ogni collegamento.
Tabella 12- 52 Variabili statiche del blocco dati di istanza MB_CLIENT accessibili all'utente
Vedere anche
Istruzioni TCON, TDISCON, TSEND e TRCV (comunicazione TCP) (Pagina 541)
12.5.2.2 Istruzione MB_SERVER (Comunica come server Modbus TCP tramite PROFINET)
I codici delle funzioni di comunicazione Modbus (3, 6 e 16) leggono o scrivono parole in un
registro di mantenimento Modbus che può essere costituito da un campo di indirizzi di
memoria M o da un blocco dati. Il tipo di registro di mantenimento viene specificato dal
parametro MB_HOLD_REG.
Nota
Assegnazione dei parametri di MB_HOLD_REG
Il registro di mantenimento Modbus deve essere costituito da un DB globale standard o da
un indirizzo di memoria M.
Nel caso della memoria M si utilizza il formato Any Pointer standard, ovvero P#"indirizzo bit"
"tipo di dati" "lunghezza", ad esempio P#M1000.0 WORD 500
La tabella sotto riportata riporta degli esempi di indirizzi Modbus per l'assegnazione di
registri di mantenimento utilizzati per i codici delle funzioni Modbus 03 (lettura di parole), 06
(scrittura di parola) e 16 (scrittura di parole). Il limite superiore attuale degli indirizzi dei DB è
determinato dal limite massimo della memoria di lavoro e della memoria M, per ogni modello
di CPU.
Tabella 12- 58 Esempi di assegnazione di un indirizzo Modbus a un indirizzo di memoria della CPU
Variabili MB_SERVER
Questa tabella illustra le variabili statiche memorizzate nel blocco dati di istanza
MB_SERVER che possono essere usate nel programma.
HR_Start_Offset
Gli indirizzi dei registri di mantenimento Modbus iniziano a 40001. Questi indirizzi
corrispondono all'indirizzo iniziale della memoria PLC del registro di mantenimento. È
comunque possibile configurare la variabile "HR_Start_Offset" per avviare l'indirizzo iniziale
del registro di mantenimento Modbus su un valore diverso da 40001.
Ad esempio se il registro di mantenimento è configurato per iniziare con MW100 ed è lungo
100 parole. Un offset di 20 indica un indirizzo iniziale del registro di mantenimento pari a
40021 anziché 40001. Ogni indirizzo inferiore a 40021 e superiore a 40119 causerà un
errore di indirizzamento.
Vedere anche
Istruzioni TCON, TDISCON, TSEND e TRCV (comunicazione TCP) (Pagina 541)
Segmento 2: funzione Modbus 3 - Lettura di parole del registro di mantenimento del server
Modbus TCP
Per attivare le intestazioni e le colonne dell'albero delle istruzioni fare clic sul
relativo simbolo nella task card.
12.5.3.1 Istruzione MB_COMM_LOAD (Configura porta dell'unità PtP per Modbus RTU)
MB_COMM_LOAD consente di configurare una porta per il protocollo Modbus RTU. Quando
una porta è configurata per il protocollo Modbus RTU, può essere utilizzata solo
dall'istruzione MB_MASTER o MB_SLAVE.
È necessario usare un'esecuzione diversa di MB_COMM_LOAD per ogni porta di
comunicazione riservata alla comunicazione Modbus. Assegnare un DB di istanza
MB_COMM_LOAD univoco ad ogni porta utilizzata. Nella CPU si possono installare fino a
tre moduli di comunicazione (RS232 o RS485) e una scheda di comunicazione (RS485).
Richiamare MB_COMM_LOAD da un OB di avviamento ed eseguirla una volta oppure
avviare il richiamo che la esegua una volta utilizzando il flag di sistema del primo ciclo di
scansione (Pagina 102). Eseguire nuovamente MB_COMM_LOAD solo se occorre
modificare i parametri di comunicazione come la velocità di trasmissione o la parità.
Quando si inseriscono nel programma le istruzioni MB_MASTER o MB_SLAVE viene loro
assegnato un rispettivo blocco dati di istanza. È questo blocco dati di istanza che deve
essere indicato quando si specifica il parametro MB_DB nell'istruzione MB_COMM_LOAD.
12.5.3.2 Istruzione MB_MASTER (Comunica come master Modbus tramite porta PtP)
● Quando un'istruzione del master inizializza una trasmissione, questa istanza deve essere
eseguita ininterrottamente con l'ingresso EN abilitato fino a quando viene restituito lo
stato DONE = 1 o ERROR = 1. Una determinata istanza MB_MASTER si considera attiva
fino al verificarsi di uno di questi due eventi. Con l'istanza originale attiva qualsiasi
richiamo di una qualsiasi altra istanza con l'ingresso REQ abilitato causerà un errore. Se
l'esecuzione continua dell'istanza originale viene arrestata, lo stato della richiesta rimane
attivo per un periodo di tempo specificato dalla variabile statica Blocked_Proc_Timeout.
Trascorso questo periodo di tempo, la successiva istruzione master richiamata con un
ingresso REQ abilitato diventerà l'istanza attiva. Ciò permette di prevenire che una
singola istanza MB_MASTER monopolizzi o blocchi l'accesso ad una porta. Se l'istanza
originale attiva non viene abilitata entro il periodo di tempo indicato dalla variabile statica
Blocked_Proc_Timeout", la sua successiva esecuzione (con REQ non impostato)
resetterà lo stato attivo. Se REQ è impostato questa esecuzione inizializza una nuova
richiesta del master come se non fosse attiva nessun'altra istanza.
Parametro REQ
0 = Nessuna richiesta; 1 = Richiesta di trasmissione dei dati allo slave Modbus
Questo ingresso pu; essere controllato utilizzando un contatto attivato dal livello o dal fronte.
Quando questo ingresso si attiva, viene avviata una funzione di stato che garantisce che
nessun altro MB_MASTER che utilizza lo stesso DB di istanza possa trasmettere una
richiesta finché non termina la richiesta in corso. Gli altri stati degli ingressi vengono rilevati e
mantenuti in memoria internamente per la richiesta in corso finché non viene ricevuta una
risposta o non viene individuato un errore.
Se la stessa istanza di MB_MASTER viene eseguita nuovamente con l'ingresso REQ = 1
prima che la richiesta in corso venga portata a termine, non vengono effettuate altre
trasmissioni. Conclusa l'esecuzione della richiesta, non appena MB_MASTER viene
eseguito con l'ingresso REQ = 1 ne viene trasmessa una nuova.
Parametro DATA_PTR
Il parametro DATA_PTR indica l'indirizzo DB o M da scrivere o leggere. Se si utilizza un
blocco dati è necessario creare un blocco dati globale che memorizzi i dati per le letture e le
scritture negli slave Modbus.
Nota
Il tipo di blocco dati DATA_PTR deve consentire l'indirizzamento diretto
Il blocco dati deve consentire l'indirizzamento diretto (assoluto) e simbolico. Quando si crea il
blocco dati deve essere selezionato l'attributo di accesso "Predefinito".
Tabella 12- 71 Codici della condizione di esecuzione di MB_MASTER (errori di comunicazione e configurazione) 1
Tabella 12- 72 Codici della condizione di esecuzione di MB_MASTER (errori nel protocollo Modbus) 1
12.5.3.3 Istruzione MB_SLAVE (Comunica come slave Modbus tramite porta PtP)
I codici delle funzioni di comunicazione Modbus (1, 2, 4, 5 e 15) possono leggere e scrivere
bit e parole direttamente nell'immagine di processo degli ingressi e delle uscite della CPU.
Per questi codici funzione il parametro MB_HOLD_REG deve essere definito come un tipo di
dati maggiore di un byte. La seguente tabella illustra un esempio di assegnazione degli
indirizzi Modbus all'immagine di processo nella CPU.
Nota
Tipo di blocco dati MB_HOLD_REG
Un blocco dati del registro di mantenimento Modbus deve consentire sia l'indirizzamento
diretto (assoluto) che quello simbolico. Quando si crea il blocco dati deve essere selezionato
l'attributo di accesso "Predefinito".
La tabella seguente mostra degli esempi di indirizzi Modbus per l'assegnazione di registri di
mantenimento utilizzati per i codici delle funzioni Modbus 03 (lettura di parole), 06 (scrittura
di parola) e 16 (scrittura di parole). Il limite superiore attuale degli indirizzi dei DB è
determinato dal limite massimo della memoria di lavoro e della memoria M, per ogni modello
di CPU.
Tabella 12- 76 Assegnazione degli indirizzi Modbus alla memoria della CPU
Il periodo di timeout della risposta RESP_TO indica per quanto tempo un master Modbus
resta in attesa che lo slave Modbus inizi ad inviare una risposta. Questo periodo di tempo
non viene definito dal protocollo Modbus ma è un parametro di ciascun master Modbus. La
frequenza di esecuzione (il tempo che intercorre tra un'esecuzione e l'altra) di MB_SLAVE
deve basarsi su parametri specifici del master Modbus utilizzato. MB_SLAVE dovrebbe
essere eseguita almeno due volte entro il periodo di timeout della risposta del master
Modbus.
HR_Start_Offset
Gli indirizzi dei registri di mantenimento Modbus iniziano a 40001 o 400001. Questi indirizzi
corrispondono all'indirizzo inziale della memoria PLC del registro di mantenimento. È
comunque possibile configurare la variabile "HR_Start_Offset" per avviare l'indirizzo iniziale
del registro di mantenimento Modbus su un valore diverso da 40001 o 400001.
Ad esempio se il registro di mantenimento è configurato per iniziare con MW100 ed è lungo
100 parole. Un offset di 20 indica un indirizzo iniziale del registro di mantenimento pari a
40021 anziché 40001. Ogni indirizzo inferiore a 40021 e superiore a 400119 causerà un
errore di indirizzamento.
Extended_Addressing
L'accesso alla variabile Extended_Addressing avviene in modo simile al riferimento
HR_Start_Offset illustrato in precedenza fatta eccezione per il fatto che la variabile
Extended_Addressing è un valore booleano. Il valore booleano deve essere scritto da una
bobina di uscita e non da un box di movimento.
L'indirizzamento dello slave Modbus può essere configurato a byte singolo (che corrisponde
al Modbus predefinito) o a doppio byte. L'indirizzamento ampliato viene utilizzato per
indirizzare più di 247 dispositivi all'interno di una singola rete. Selezionando questo
indirizzamento si può indirizzare un massimo di 64000 indirizzi. L'esempio seguente mostra
la funzione 1 di Modbus.
Tabella 12- 82 Codici della condizione di esecuzione di MB_SLAVE (errori di comunicazione e configurazione) 1
Tabella 12- 83 Codici della condizione di esecuzione di MB_SLAVE (errori nel protocollo Modbus) 1
STATUS (W#16#) Codice della risposta dello Errori nel protocollo Modbus
slave
8380 Nessuna risposta Errore CRC
8381 01 Codice funzione non supportato o non supportato all'interno
della trasmissione
8382 03 Lunghezza dei dati errata
8383 02 Indirizzo dei dati errato o indirizzo al di fuori del campo valido
per DATA_PTR
8384 03 Valore dei dati errato
8385 03 Valore del codice di diagnostica dei dati non supportato (codice
funzione 08)
1 Oltre agli errori dell'istruzione MB_SLAVE sopra elencati possono essere restituiti errori dalle istruzioni di
comunicazione PtP sottostanti.
Per comunicare con un singolo slave si utilizza un'istruzione MB_MASTER nell'OB di ciclo
del programma. Per comunicare con altri slave si possono inserire altre istruzioni
MB_MASTER nell'OB di ciclo del programma o riutilizzare un FB MB_MASTER.
Segmento 2 Lettura di 100 parole dal registro di mantenimento dello slave.
Segmento 3 Questo è un segmento opzionale che mostra solo i valori delle prime 3 parole al
termine della lettura.
Segmento 4 Scrittura di 64 bit nel registro dell'immagine delle uscite che inizia con l'indirizzo
dello slave Q2.0.
MB_SLAVE sotto illustrata viene inserita in un OB ciclico eseguito ogni 10 ms. Nonostante
questo non garantisca la massima rapidità di risposta dello slave, consente di ottenere
prestazioni ottime a una velocità di 9600 baud nel caso dei messaggi brevi (max. 20 byte
nella richiesta).
Presupposti
L'equipaggiamento delle stazioni o della centrale dipende dal rispettivo tipo di impiego.
● Per la comunicazione con o tramite una sala centrale, la centrale necessita di un PC con
collegamento Internet.
● Per una stazione remota S7-1200 con CP 1242-7, che deve utilizzare la comunicazione
tramite la rete GSM, oltre all'equipaggiamento della stazione sono necessari i seguenti
requisiti:
– Un contratto con un operatore di rete GSM idoneo
Se deve essere utilizzato GPRS, il contratto deve consentire l'utilizzo del servizio
GPRS.
In caso di comunicazione diretta tra stazioni solo tramite la rete GSM, l'operatore di
rete GSM deve assegnare ai CP un indirizzo IP fisso. In questo caso la
comunicazione tra le stazioni non funziona tramite la centrale.
– La scheda SIM relativa al contratto
La scheda SIM viene inserita nel CP 1242-7.
– Disponibilità locale di una rete GSM nella zona della stazione
Applicazioni Telecontrol
● Invio di messaggi via SMS
Tramite il CP 1242-7 la CPU riceve messaggi SMS di una stazione remota S7-1200 dalla
rete GSM oppure invia messaggi via SMS ad un telefono cellulare progettato o un
S7-1200.
● Comunicazione con una centrale master
Le stazioni remote S7-1200 comunicano tramite la rete GSM e Internet con un server
Telecontrol nella centrale. Per la trasmissione di dati via GPRS sul server Telecontrol
della centrale è installata l'applicazione "TELECONTROL SERVER BASIC". Con la
funzione server OPC integrata questo server Telecontrol comunica con un sistema
master centrale sovraordinato.
● Comunicazione tra stazioni S7-1200 su una rete GSM
La comunicazione tra stazioni remote con CP 1242-7 può essere svolta in due diversi
modi:
– Comunicazione trasversale tramite una centrale
In questa configurazione viene realizzato un collegamento protetto permanente tra
stazioni S7-1200 comunicanti tra loro e il server Telecontrol nella centrale. La
comunicazione tra le stazioni funziona sempre tramite il server Telecontrol. Il
CP 1242-7 funziona nel modo operativo "Telecontrol".
– Comunicazione diretta tra le stazioni
Per la comunicazione diretta tra stazioni senza passare tramite una centrale, vengono
impiegate schede SIM con indirizzo IP fisso che consente di indirizzare direttamente
le stazioni. I servizi di comunicazione e le funzioni di sicurezza possibili (ad es. VPN)
dipendono dall'offerta dell'operatore di rete. Il CP 1242-7 funziona nel modo operativo
"GPRS diretto".
Collegamenti elettrici
● Alimentazione del CP 1242-7
Il CP dispone di un proprio collegamento per l'alimentazione esterna DC 24 V.
● Interfaccia radio per la rete GSM
Per la comunicazione GSM è necessaria un'antenna esterna. Essa viene collegata
tramite la presa SMA del CP.
Ulteriori informazioni
Nel manuale del CP 1242-7 si trovano informazioni dettagliate. Il manuale può essere
consultato in Internet nelle pagine del Siemens Industrial Automation Customer Support alla
seguente ID articolo:
45605894 (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/45605894)
12.6.4 Accessori
Ulteriori informazioni
Informazioni dettagliate si trovano nel manuale dell'apparecchio. Questo manuale si trova in
Internet nelle pagine del Industrial Automation Customer Support alla seguente ID articolo:
23119005 (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/23119005)
Invio SMS
Un SIMATIC S7-1200 con CP 1242-7 può inviare messaggi via SMS ad un telefono cellulare
o ad una stazione S7-1200 progettata.
In questa configurazione due stazioni SIMATIC S7-1200 comunicano direttamente tra loro
tramite la rete GSM grazie al CP 1242-7. Ciascun CP 1242-7 dispone di un indirizzo IP fisso.
Il relativo servizio del gestore di rete GSM deve consentirlo.
Figura 12-6 TeleService via GPRS in una configurazione con server Telecontrol
Figura 12-7 TeleService via GPRS in una configurazione con gateway TeleService
Quando si avvia una e-mail si verifica un cambiamento del fronte di salita da 0 a 1 nel
parametro di ingresso REQ. La tabella seguente illustra il rapporto tra BUSY, DONE e
ERROR. È possibile controllare l'avanzamento dell'esecuzione di TM_MAIL e rilevarne il
completamento verificando questi parametri nei richiami successivi.
I parametri di uscita DONE, ERROR, STATUS, e SFC_STATUS sono validi solo per un ciclo
di scansione quando lo stato del parametro di uscita BUSY passa da 1 a 0. La logica del
programma deve salvare valori temporanei degli stati delle uscite, consentendo in questo
modo di rilevare variazioni di stato nei successivi cicli di esecuzione del programma.
ATTENZIONE
Modifica dei programmi utente
L'eliminazione e la sostituzione dei blocchi di programma, i richiami di TM_MAIL o i richiami
dei DB di istanza di TM_MAIL possono interrompere il collegamento dei blocchi di
programma. Se non si riesce a mantenere i blocchi di programma collegati, la funzione di
comunicazione TCP / IP può entrare in uno stato non definito e causare danni alle cose.
Dopo aver trasferito un blocco di programma modificato è necessario riavviare la CPU (a
caldo) oppure a freddo.
Per evitare di interrompere il collegamento dei blocchi di programma è opportuno
modificare le parti del programma utente che influiscono direttamente sui richiami TM_MAIL
solo nei seguenti casi:
• La CPU si trova in STOP
• Non viene inviata alcuna e-mail (REQ e BUSY = 0)
Autenticazione SMTP
TM_MAIL supporta il metodo di autenticazione SMTP AUTH LOGIN. Per maggiori
informazioni su questo metodo di autenticazione consultare il manuale del server di posta
elettronica o il sito Web del proprio Internet service provider.
Il metodo di autenticazione AUTH LOGIN utilizza i parametri TM_MAIL USERNAME e
PASSWORD per il collegamento al server di posta. Il nome utente e la password devono
essere stati impostati in un account di posta elettronica presso un server di posta.
Se non viene assegnato nessun valore al parametro USERNAME, il metodo di
autenticazione AUTH LOGIN non viene utilizzato e la e-mail viene inviata senza
autenticazione.
Nota
Requisiti del server di posta
TM_MAIL può comunicare solo con un server di posta che utilizza il protocollo SMTP tramite
la porta 25. Il numero di porta assegnato non è modificabile.
La maggior parte dei reparti IT e dei server di posta esterni bloccano la porta 25 per
impedire che il PC venga infettato da virus e diventi un generatore di e-mail "maligne".
Ci si può collegare a un server di posta interno tramite SMTP e usarlo per gestire le attuali
funzioni per il miglioramento della sicurezza richieste per ritrasmettere le e-mail attraverso
Internet a un server di posta esterno.
Nota
Possibili errori di trasmissione e-mail non riportati
• La digitazione errata dell'indirizzo di un destinatario non genera un errore STATUS per
TM_MAIL. In questo caso, non vi è alcuna garanzia che gli altri destinatari (i cui indirizzi
e-mail sono corretti) ricevano la e-mail.
• Maggiori informazioni sui codici di errore SMTP sono disponibili su Internet o nella
documentazione degli errori del server di posta. È anche possibile leggere l'ultimo
messaggio di errore dal server di posta. Il messaggio di errore viene memorizzato nel
parametro buffer1 del DB di istanza di TM_MAIL.
Nota
Errore "versione sconosciuta o non compatibile della configurazione della CPU"
Se si cerca di caricare un programma S7-1200 con versione V3.0 in una CPU S7-1200 con
versione V4.0 viene generato un errore CPU e la CPU visualizza un messaggio di errore nel
buffer di diagnostica. Se l'errore si verifica perché è stata utilizzata una scheda di
trasferimento del programma (Pagina 130) con una versione non valida, si deve estrarre la
scheda, commutare la CPU da STOP a RUN, resettarne la memoria (MRES) o spegnerla e
riaccenderla. Se l'errore si verifica perché è stato caricato un programma non valido,
resettare la CPU ripristinando le impostazioni di fabbrica (Pagina 813). Dopo aver eliminato
la condizione di errore dalla CPU si può caricare un programma valido per la CPU V4.0.
La CPU dispone inoltre di due LED che indicano lo stato della comunicazione PROFINET. I
LED PROFINET si trovano sotto il coperchio della morsettiera posta in basso.
● Link (verde): se acceso indica che il collegamento è stato stabilito correttamente
● Rx/Tx (giallo): se acceso indica che è in corso una trasmissione
La CPU e i singoli moduli di I/O (SM) dispongono di un LED I/O Channel per ciascun
ingresso e uscita digitale. Il LED I/O Channel (verde) si accende o si spegne per indicare lo
stato dei singoli ingressi e uscite.
Se il riavvio in modalità di guasto non riesce (ad esempio a causa di un guasto hardware) i
LED STOP ed ERROR si attivano e il LED MAINT si spegne.
AVVERTENZA
Nello stato di guasto il funzionamento non è garantito
In condizioni non sicure i dispositivi di comando possono funzionare in modo errato e
determinare un funzionamento scorretto delle apparecchiature comandate. Ciò può
causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle apparecchiature.
Prevedere una funzione di arresto d’emergenza, dispositivi elettromeccanici di esclusione o
altre protezioni ridondanti che siano indipendenti dal PLC.
LED di stato su un SM
Inoltre ogni SM digitale dispone di un LED DIAG che ne indica lo stato:
● Verde indica che il modulo è operativo
● Rosso indica che il modulo è difettoso o non è operativo
Ogni SM analogico dispone di un LED I/O Channel per ciascun ingresso e uscita analogici.
● Verde indica che il canale è stato configurato ed è attivo
● Rosso indica che è presente una condizione di errore in un ingresso o un'uscita
analogica
Inoltre ogni SM analogico dispone di un LED DIAG che ne indica lo stato:
● Verde indica che il modulo è operativo
● Rosso indica che il modulo è difettoso o non è operativo
L'SM rileva la presenza o assenza di alimentazione nel modulo (alimentazione proveniente
dal campo, se necessaria).
Ora il dispositivo di programmazione è collegato alla CPU. Il bordo di colore arancione indica
che è presente un collegamento online. Gli strumenti di Online & Diagnostica dell'albero del
progetto e la task card "Tool Online" sono ora disponibili.
1. Nell'editor "Dispositivi e
reti", fare clic con il tasto
destro del mouse sul
dispositivo PROFINET IO
richiesto e selezionare "Online
& Diagnostica".
È possibile impostare l'indirizzo IP (Pagina 162) e l'ora nella CPU online. In "Online &
Diagnostica", accessibile dall'albero del progetto di una CPU online, è possibile visualizzare
o modificare l'indirizzo IP. È inoltre possibile visualizzare o impostare i parametri dell'ora e
della data della CPU online.
Nota
Questa funzione è disponibile solo per una CPU che dispone esclusivamente di un indirizzo
MAC (non è ancora stato assegnato un indirizzo IP) o che è stata resettata alle impostazioni
di fabbrica.
Nota
Se la CPU è in RUN e si avvia l'operazione di ripristino, è possibile portare la CPU in
STOP dopo aver accettato una richiesta di conferma.
Procedimento
Per ripristinare le impostazioni di fabbrica della CPU procedere nel seguente modo:
1. aprire la vista online e di diagnostica della CPU.
2. Selezionare "Resetta alle impostazioni di fabbrica" dalla cartella "Funzioni".
3. Selezionare la casella di spunta "Mantieni indirizzo IP" se si vuole mantenere l'indirizzo IP
o la casella "Resetta indirizzo IP" se lo si vuole cancellare.
4. Fare clic sul pulsante "Resetta".
5. Accettare la richiesta di conferma con "OK".
Risultato
Se necessario il modulo viene portato in STOP, quindi vengono ripristinate le impostazioni di
default:
● vengono azzerate la memoria di lavoro, la memoria di caricamento interna e tutte le aree
degli operandi.
● Vengono ripristinati i valori di default di tutti i parametri.
● Il buffer di diagnostica viene azzerato.
● La data e l'ora vengono resettate.
● L'indirizzo IP viene mantenuto o cancellato in base all'impostazione effettuata (l'indirizzo
MAC è fisso e non cambia mai).
Nota
Se non si sceglie di avviare il modulo con il nuovo firmware, il firmware precedente resta
attivo finché non si resetta il modulo, ad esempio spegnendolo e riaccendendolo. Il nuovo
firmware diventa attivo solo dopo che si resetta il modulo.
È possibile utilizzare il pannello operatore CPU della task card "Tool Online" per commutare
il modo di funzionamento di una CPU online. La task card "Tool Online" è accessibile ogni
volta che la CPU è online.
È possibile controllare il
tempo di ciclo e l'utilizzo
della memoria nella CPU
online.
Dopo il collegamento alla
CPU online, aprire la task
card "Tool Online" per
visualizzare le seguenti
misure:
• Tempo di ciclo
• Utilizzo della memoria
Nota
Usare sempre molta cautela nell'utilizzo delle funzioni di comando perché possono
influire sensibilmente sull'esecuzione del programma utente/di sistema.
14.11.1 Attivazione di un collegamento online per il controllo dei valori nella CPU
Per poter controllare le variabili si deve aver stabilito un collegamento online con la CPU.
facendo clic sul pulsante "Collega online" della barra degli strumenti.
Per controllare l'esecuzione del programma utente e visualizzare il valore delle variabili
fare clic sul pulsante "Controlla tutto" della barra degli strumenti.
Rilevare i valori istantanei delle variabili selezionate nel DB con il pulsante "Visualizza
un'istantanea dei valori di controllo". È quindi possibile copiare questi valori nella
colonna "Valore inziale" del DB.
1. Nell'editor di DB fare clic sul pulsante "Controlla tutto". La colonna "Valore di controllo"
visualizza i valori istantanei dei dati.
2. Fare clic sul pulsante "Visualizza un'istantanea dei valori di controllo" per visualizzare i
valori istantanei nella colonna "Istantanea".
3. Per arrestare il controllo dei dati nella CPU fare clic sul pulsante "Controlla tutto".
4. Copiare un valore nella colonna "Istantanea" di una variabile.
– Selezionare un valore da copiare.
– Fare clic con il tasto destro del mouse sul valore selezionato per visualizzarne il menu
di scelta rapida.
– Selezionare il comando "Copia".
5. Incollare il valore copiato nella rispettiva colonna "Valore inziale" della variabile. (Fare clic
con il tasto destro del mouse e selezionare "Incolla" nel menu di scelta rapida.)
6. Salvare il progetto per configurare i valori copiati come nuovi valori iniziali del DB.
7. Compilare e caricare il DB nella CPU. Dopo il passaggio della CPU in RUN il DB utilizza i
nuovi valori iniziali.
Nota
I valori visualizzati nella colonna "Valore di controllo" sono sempre copiati dalla CPU.
STEP 7 non verifica se tutti i valori provengono dallo stesso ciclo di scansione della CPU.
14.11.4 Uso di una tabella di controllo per controllare e modificare i valori nella CPU
Le tabelle di controllo consentono di eseguire funzioni di controllo e di comando sui dati man
mano che la CPU esegue il programma. I dati possono essere costituiti dall'immagine di
processo (I o Q), da M, da DB o dagli ingressi fisici (I_:P), a seconda della funzione di
controllo o di comando. Non è possibile controllare con precisione le uscite fisiche (Q_:P)
perché la funzione di controllo può visualizzare solo l'ultimo valore scritto dalla memoria Q e
non legge il valore istantaneo delle uscite fisiche.
La funzione di controllo non modifica la sequenza del programma, ma fornisce informazioni
sulla sequenza e i dati del programma nella CPU.
Le funzioni di comando abilitano l'utente al comando della sequenza e dei dati del
programma. Usare sempre molta cautela nell'utilizzo delle funzioni di comando perché
possono influire sensibilmente sull'esecuzione del programma utente/di sistema. Sono
disponibili tre funzioni di comando per la modifica, il forzamento e l'abilitazione delle uscite in
STOP.
La tabella di controllo consente di eseguire le seguenti funzioni online:
● Controllo dello stato delle variabili
● Modifica dei valori di singole variabili
È possibile selezionare quando controllare o modificare la variabile:
● Inizio ciclo: legge o scrive il valore all'inizio del ciclo di scansione
● Fine ciclo: legge o scrive il valore alla fine del ciclo di scansione
● Commutazione in STOP
Le diverse funzioni possono essere selezionate con i pulsanti posti in alto nella tabella di
controllo.
Immettere il nome della variabile per controllare e selezionare il formato di visualizzazione
nell'elenco a discesa. Se è attivo un collegamento online con la CPU, fare clic sul pulsante
"Controlla" per visualizzare il valore effettivo dei dati nel campo "Valore di controllo".
14.11.4.1 Utilizzo di un trigger durante il controllo o la modifica delle variabili del PLC
La funzione di trigger consente di stabilire in quale punto del ciclo di scansione verrà
controllato o modificato l'indirizzo selezionato.
Trigger Descrizione
Permanente Rileva ininterrottamente i dati
Inizio ciclo Permanente: rileva ininterrottamente i dati all'inizio del ciclo di scansione, dopo
che la CPU ha letto gli ingressi
Una volta: rileva i dati una volta all'inizio del ciclo di scansione, dopo che la
CPU ha letto gli ingressi
Fine ciclo Permanente: rileva ininterrottamente i dati alla fine del ciclo di scansione,
prima che la CPU scriva nelle uscite
Una volta: rileva i dati una volta alla fine del ciclo di scansione, prima che la
CPU scriva nelle uscite
Commutazione in Permanente: rileva ininterrottamente i dati quando la CPU commuta in STOP
STOP Una volta: rileva i dati una volta dopo che la CPU ha commutato in STOP
Per modificare una variabile PLC in un dato trigger selezionare l'inizio o la fine del ciclo.
● Modifica di un'uscita: il migliore evento di trigger per la modifica di un'uscita è la fine del
ciclo di scansione, immediatamente prima che la CPU scriva nelle uscite.
Controllare il valore delle uscite all'inizio del ciclo di scansione per determinare quale
valore viene scritto nelle uscite fisiche. Controllare inoltre le uscite prima che la CPU
scriva i valori nelle uscite fisiche in modo da verificare la logica del programma e
confrontare il comportamento effettivo degli I/O.
● Modifica di un ingresso: il migliore evento di trigger per la modifica di un ingresso è l'inizio
del ciclo di scansione, immediatamente dopo che la CPU ha letto gli ingressi e prima che
il programma utente ne utilizzi i valori.
Se si pensa che i valori cambino durante il ciclo di scansione, si può controllare il valore
degli ingressi al termine del ciclo per accertarsi che non sia cambiato rispetto all'inizio del
ciclo. Se i valori risultano diversi probabilmente il programma utente sta scrivendo
erroneamente negli ingressi.
Per capire il motivo per cui la CPU ha commutato in STOP utilizzare il trigger "Commuta in
STOP" che rileva gli ultimi valori del processo.
AVVERTENZA
Rischi della scrittura nelle uscite fisiche in STOP
Anche se la CPU è in STOP l'abilitazione di un'uscita fisica può attivare il punto del
processo a cui è collegata, causando il funzionamento imprevisto delle apparecchiature e
provocando la morte o gravi lesioni personali.
Prima di scrivere in un'uscita della tabella di controllo accertarsi che la modifica delle uscite
fisiche non possa causare il funzionamento imprevisto delle apparecchiature. Adottare
sempre le misure di sicurezza richieste dalle apparecchiature di processo.
Nota
I valori forzati sono memorizzati nella CPU e non nella tabella di forzamento.
Non è possibile forzare un ingresso (o indirizzo "I") o un'uscita (o indirizzo "Q"). Tuttavia è
possibile forzare un ingresso o un'uscita della periferia. La tabella di forzamento aggiunge
automaticamente una :P all'indirizzo (ad esempio: "On":P o "Run":P).
Nota
Se si forza un ingresso o un'uscita in una tabella di forzamento, le operazioni di forzamento
vengono integrate nella configurazione del progetto. Chiudendo STEP 7 gli elementi forzati
restano attivi nel programma della CPU fino alla loro cancellazione. Per cancellare questi
elementi forzati occorre collegarsi alla CPU online mediante STEP 7 e utilizzare la tabella di
forzamento per disattivare o arrestare la funzione di forzamento per questi elementi.
Nota
Impossibile forzare gli I/O digitali assegnati a HSC, PWM e PTO
Gli I/O digitali utilizzati dai contatori veloci (HSC), dai dispositivi di modulazione
dell'ampiezza degli impulsi (PWM) e di uscita di treni di impulsi (PTO) vengono assegnati
durante la configurazione dei dispositivi. Quando gli indirizzi degli I/O digitali vengono
assegnati a questi dispositivi, i rispettivi valori non possono essere modificati mediante la
funzione di forzamento nella tabella di forzamento.
Avviamento RUN
A Il forzamento non influisce sulla ① Quando scrive la memoria Q nelle uscite
cancellazione dell'area di memoria I. fisiche la CPU applica il valore di forzamento
durante l'aggiornamento delle uscite.
B Il forzamento non influisce ② Durante la lettura degli ingressi fisici la CPU
sull'inizializzazione dei valori di uscita. applica i valori di forzamento subito prima di
copiare gli ingressi nella memoria I.
C Durante l'esecuzione degli OB di ③ Durante l'esecuzione del programma utente
avviamento la CPU applica il valore di (OB di ciclo del programma) la CPU applica il
forzamento quando il programma utente valore di forzamento quando il programma
accede all'ingresso fisico. utente accede all'ingresso fisico o scrive
nell'uscita fisica.
D Il forzamento non influisce sulla ④ Il forzamento non influisce sulla gestione delle
memorizzazione degli eventi di allarme richieste di comunicazione e della diagnostica
nella coda d'attesa. di autotest.
E Il forzamento non influisce ⑤ Il forzamento non influisce sull'elaborazione
sull'abilitazione della scrittura nelle degli allarmi in un punto qualsiasi del ciclo di
uscite. scansione.
AVVERTENZA
Rischi del caricamento in modo RUN
Le modifiche caricate nella CPU in modo RUN influiscono immediatamente sul
funzionamento del processo. Se si apportano modifiche al programma in modo RUN, il
sistema potrebbe comportarsi in modo imprevisto e causare la morte o gravi lesioni alle
persone e danni alle apparecchiature.
È quindi importante che il caricamento del programma in modo RUN venga effettuato
esclusivamente da personale autorizzato che sa prevedere le conseguenze delle modifiche
in RUN sul funzionamento del sistema.
Nota
Se la CPU è in RUN e il programma è stato modificato STEP 7 cerca sempre di caricarlo
prima in RUN. Per evitare che lo faccia automaticamente si deve impostare la CPU in STOP.
Se il caricamento in RUN non supporta le modifiche effettuate STEP 7 visualizza un
messaggio e segnala che è necessario impostare la CPU in STOP.
Nota
Per poter modificare i blocchi esistenti e caricare l'interfaccia ampliata del blocco in RUN
(Pagina 833) la CPU deve avere la versione V4.0 o una versione successiva.
Se si seleziona un singolo
blocco per caricarlo, la
colonna "Operazione"
contiene solamente l'opzione
"Caricamento coerente".
Per verificare quali blocchi
devono essere caricati si può
espandere la riga della
categoria. In questo esempio è
stata apportata una piccola
modifica al blocco offline e non
è necessario caricare altri
blocchi.
In questo esempio è
necessario caricare più
blocchi.
Nota
In RUN si possono caricare contemporaneamente al massimo venti blocchi. Se se ne
devono caricare più di venti si deve mettere la CPU in STOP.
Se si cerca di effettuare un
caricamento in RUN ma il
sistema rileva che non è
possibile procedere prima del
caricamento attuale, la finestra
di dialogo visualizza la riga di
categoria Arresta unità.
È necessario correggere l'errore di compilazione nell'altro blocco. Quindi fare clic sul
pulsante "Carica".
Per attivare questa funzione per un progetto online con una CPU in RUN procedere nel
seguente modo:
1. Aprire il blocco dalla cartella Blocchi di programma dell'albero del progetto di STEP 7.
2. Fare clic sul pulsante "Carica senza reinizializzazione" nell'editor di blocchi per attivare la
funzione. (Quando è attiva, l'icona è contornata da un riquadro: )
3. Fare clic su OK nel messaggio per confermare la selezione.
4. Aggiungere le variabili all'interfaccia del blocco e caricarlo in modo RUN. Si possono
aggiungere e caricare tante variabili quante ne consente lo spazio di memoria riservato.
Se si aggiungono al blocco più byte di quelli configurati per la riserva di memoria, quando si
cerca di caricare il blocco in modo RUN STEP 7 visualizza un errore. Per aumentare la
memoria disponibile si devono modificare le proprietà del blocco. Se la funzione “Carica
senza reinizializzazione" è attiva non è possibile eliminare le voci esistenti o modificare la
riserva di memoria del blocco. Per disattivare questa funzione procedere nel seguente
modo:
1. Fare clic sul pulsante "Carica senza reinizializzazione" nell'editor di blocchi per disattivare
la funzione. (Quando è attiva, l'icona è contornata da un riquadro: )
2. Fare clic su OK nel messaggio per confermare la selezione.
3. Caricare il blocco. Per caricare il blocco ampliato selezionare "reinizializza" nella finestra
di caricamento.
Il caricamento reinizializza tutte le vecchie e le nuove variabili di blocco riportandole ai valori
iniziali.
Limitazioni
Quando si modificano e si caricano i blocchi in RUN si devono considerare le seguenti
limitazioni:
● La possibilità di ampliare l'interfaccia del blocco aggiungendo nuove variabili e di caricarle
in RUN è disponibile solo per i blocchi ottimizzati (Pagina 180).
● Non è possibile modificare la struttura di un blocco e caricarlo in RUN senza
reinizializzarlo. L'inserimento di nuovi elementi nella variabile Struct (Pagina 119), la
modifica dei nomi delle variabili, delle dimensioni degli array, dei tipi di dati e dello stato di
ritenzione richiedono la reinizializzazione del blocco, se lo si vuole caricare in RUN. Le
sole modifiche che possono essere apportate alle variabili di blocco esistenti e che non
richiedono la reinizializzazione del blocco in caso di caricamento in RUN sono quelle dei
valori iniziali (blocchi dati), dei valori di default (blocchi funzionali) e dei commenti.
Nota
La possibilità di modificare i blocchi e caricarli in RUN è una nuova funzione della
versione V4.0 della CPU S7-1200. Nelle versioni precedenti alla V4.0 i blocchi modificati
potevano essere caricati solo in STOP.
● Non è possibile caricare in RUN più variabili di blocco di quante ne possa contenere la
riserva di memoria.
● Non è possibile caricare in RUN più variabili di blocco a ritenzione di quante ne possa
contenere la riserva di memoria a ritenzione.
Vedere anche
Sostituzione di una CPU V3.0 con una CPU V4.0 (Pagina 1025)
Nota
Per poter caricare nella CPU il programma in modo RUN è necessario che la CPU
supporti la funzione di modifica in RUN, che il programma sia stato compilato senza errori
e che la comunicazione fra STEP 7 e la CPU funzioni correttamente.
È possibile effettuare le seguenti modifiche dei blocchi di codice e delle variabili e
caricarli in RUN:
• creare, sovrascrivere e cancellare funzioni (FC), blocchi funzionali (FB) e tabelle di
variabili.
• Creare e cancellare blocchi dati (DB). Non è tuttavia possibile sovrascrivere le
modifiche delle strutture dei DB. I valori iniziali dei DB sono invece sovrascrivibili. Non
è possibile caricare in RUN un DB di Web server (di controllo o di frammenti).
• Sovrascrivere i blocchi organizzativi (OB). Gli OB non possono essere creati o
cancellati.
In RUN si possono caricare contemporaneamente al massimo venti blocchi. Se se ne
devono caricare più di venti si deve mettere la CPU in STOP.
Una volta avviato un caricamento non si possono eseguire altre operazioni in STEP 7
finché non è terminato.
Istruzioni che possono non riuscire perché è attiva la modalità di caricamento in RUN
Le seguenti istruzioni potrebbero restituire un errore temporaneo se si attivano nella CPU
delle modifiche caricate in RUN. L'errore si verifica se l'istruzione viene avviata mentre la
CPU si sta preparando per attivare le modifiche caricate. In questo periodo di tempo la CPU
blocca l'avvio di un nuovo accesso del programma utente alla memoria di caricamento,
consentendo al programma di terminare quello in corso. In questo garantisce che le
modifiche caricate vengano attivate in modo coerente.
In tutti i casi quando si verifica un errore l'uscita RLO dell'istruzione è falsa. L'errore è
temporaneo. Se si verifica si deve provare a ripetere l'istruzione in seguito.
Nota
Non cercare di ripeterla nell'esecuzione attuale dell'OB.
Si noti che la funzione di tracciamento è disponibile solo nella versione V4.0 della CPU S7-
1200.
Per maggiori informazioni su come programmare un tracciamento, caricare la
configurazione, caricare i dati di tracciamento e visualizzarli nell'analizzatore della logica
consultare il sistema di informazione di STEP 7.
15.1.1 Panoramica
L'SM 1278 4xIO-Link Master è un modulo a 4 porte che funziona sia come modulo di I/O che
come modulo di comunicazione. Ogni porta può funzionare nella modalità IO-Link, di
ingresso digitale singolo a 24 V o di uscita digitale singola a 24 VDC.
15.1.3 Proprietà
Vista del modulo
Proprietà
Proprietà tecniche
● IO-Link Master secondo la specifica IO-Link V1.1 (per maggiori informazioni consultare il
sito dell'consorzio IO-Link (http://io-link.com/en/index.php))
● Modulo di comunicazione seriale con quattro porte (canali)
● Velocità di trasmissione dati COM1 (4.8 kbaud), COM2 (38.4 kbaud), COM3 (230.4
kbaud)
● Modo SIO (modo IO standard)
● Collegamento di max. quattro dispositivi IO-Link (collegamento a 3 fili) o quattro attuatori
o encoder standard
● Funzione di diagnostica programmabile porta per porta
Funzioni supportate
● Dati di identificazione I&M (installazione e manutenzione)
● Aggiornamento del firmware
● Assegnazione dei parametri IO-Link mediante il tool di configurazione delle porte
S7-PCT, STEP 7 Professional e CPU S7-1200 V4.0 o con versione superiore
15.1.4 Funzioni
IO-Link è un collegamento punto a punto tra un master e un dispositivo. Come dispositivi per
questo IO-Link si possono usare sensori/attuatori sia convenzionali che intelligenti collegati
tramite cavi standard non schermati con tecnologia consolidata a 3 fili. IO-Link è compatibile
con i sensori e gli attuatori digitali convenzionali. Il canale di stato del circuito e di dati è
realizzato con la consolidata tecnologia a 24 VDC.
Per maggiori informazioni sulla tecnologia SIMATIC IO-Link consultare il "Manuale di guida
alle funzioni Sistema IO-Link" sul sito dell'Industry Online Support di Siemens
(http://support.automation.siemens.com).
Nota
Dati dei parametri IO-Link
Quando si sostituisce l'SM 4xIO-Link Master i dati dei parametri non vengono assegnati al
modulo automaticamente.
CAUTELA
Estrazione e inserimento
Se si inserisce l'SM 4xIO-Link Master con il carico attivato si possono creare condizioni
pericolose nell'impianto
che possono causare danni materiali al sistema di automazione S7-1200.
Estrarre o inserire l'SM 4xIO-Link Master solo quando il carico è spento.
Nota
Quando si effettua un reset alle impostazioni di fabbrica i parametri del dispositivo vengono
cancellati e viene ripristinato lo stato di consegna.
Se si estrae un modulo di I/O SM 1278 4xIO-Link, prima di immagazzinarlo lo si deve
resettare ripristinandone le impostazioni di fabbrica.
Procedimento
Per eseguire un "Ripristino delle impostazioni di fabbrica" procedere come indicato in
"Configurazione Master > scheda 'Comandi' della Guida in linea di S7-PCT.
15.2 Collegamenti
Nota
I sensori collegati devono usare l'alimentazione dispositivo fornita dal collegamento del
modulo master Ln.
15.3.1 Configurazione
15.3.2 Parametri
La seguente tabella mostra i parametri per l'SM 1278 4xIO-Link Master:
Istruzione Applicazione
SFB 53 WRREC Trasferimento nel modulo dei parametri modificabili.
Messaggio di errore
In caso di errore viene restituito il seguente valore:
EN_Portx:
0 = diagnostica disattivata
1 = diagnostica attivata
LED
LED DIAG
DIAG Significato
Errore nell'alimentazione della S7-1200 con il bus backplane
Off
Modulo non configurato
Lampeggiante
Modulo parametrizzato e nessuna diagnostica del modulo
On
Modulo parametrizzato e diagnostica del modulo
Lampeggiante OR
Alimentazione L+ non collegata
F1...F4 Significato
Nessun errore
Off
Errore
On
Omologazione CE
Il sistema di automazione S7-1200 soddisfa i requisiti e gli obiettivi di sicurezza stabiliti dalle
direttive CE sotto indicate ed è conforme alle norme europee armonizzate (EN) sui
controllori a logica programmabile pubblicate nelle Gazzette Ufficiali della Comunità
Europea.
● Direttiva EC 2006/95/EC (Direttiva Bassa Tensione) "Materiale elettrico destinato ad
essere adoperato entro taluni limiti di tensione"
– EN 61131-2:2007 Controllori programmabili - Prescrizioni e prove per le
apparecchiature
● Direttiva CE 2004/108/EC (Direttiva CEM) "Compatibilità elettromagnetica"
– Norma sulle emissioni elettromagnetiche
EN 61000-6-4:2007: ambiente industriale
– Norma sull'immunità elettromagnetica
EN 61000-6-2:2005: ambiente industriale
● Direttiva CE 94/9/EC (ATEX) "Apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere
utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva"
– EN 60079-15:2005: tipo di protezione 'n'
La Dichiarazione di conformità CE è archiviata e tenuta a disposizione delle autorità
competenti presso:
Siemens AG
IA AS RD ST PLC Amberg
Werner-von-Siemens-Str. 50
D92224 Amberg
Germania
Omologazione cULus
Underwriters Laboratories Inc. in conformità a:
● Underwriters Laboratories, Inc.: UL 508 Listed (Apparecchiature di controllo per uso
industriale)
● Canadian Standards Association: CSA C22.2 n. 142 (Apparecchiature di controllo dei
processi)
Nota
La serie SIMATIC S7-1200 è conforme alla norma CSA.
Il logo cULus indica che l'S7-1200 è stato verificato e certificato presso gli Underwriters
Laboratories (UL) in base alle norme UL 508 e CSA 22.2 n. 142.
Omologazione FM
Factory Mutual Research (FM):
Classe n. 3600 e 3611
Omologato per l'impiego in:
Classe I, Categoria 2, Gruppi di gas A, B, C, D, Classe di temperatura T3C Ta = 60 ℃ C
Classe I, Zona 2, IIC, Classe di temperatura T3 Ta = 60 °C
Installazione in classe canadese I, Zona 2 secondo CEC 18-150
ECCEZIONE IMPORTANTE: Vedere le specifiche tecniche relative al numero di ingressi e
di uscite consentiti contemporaneamente. Alcuni modelli sono declassati a Ta = 60 ℃.
AVVERTENZA
La sostituzione dei componenti può rendere l'apparecchiatura non idonea agli ambienti di
classe I, divisione 2 e zona 2.
La riparazione delle unità deve essere eseguita esclusivamente da un centro di assistenza
Siemens autorizzato.
Omologazione ATEX
L'omologazione ATEX è valida solo per i modelli DC e non per i modelli AC e relè.
EN 60079-0:2009: Atmosfere esplosive - Regole generali
EN 60079-15:2010: Apparato elettrico per atmosfere potenzialmente esplosive;
tipo di protezione 'nA'
II 3 G Ex nA II T4 o T3 Gc
Installare i moduli in un contenitore adeguato garantendo un grado di protezione minimo
IP54 secondo quanto stabilito dalla norma EN 60529 o in un luogo che fornisca lo stesso
grado di protezione.
I cavi e i conduttori collegati devono essere adatti per la temperatura attuale misurata in
condizioni nominali.
L'installazione deve garantire che i transitori siano limitati a meno di 119 V. Vedere Immunità
alle sovratensioni in questa sezione.
ECCEZIONE IMPORTANTE: Vedere le specifiche tecniche relative al numero di ingressi e
di uscite consentiti contemporaneamente. Alcuni modelli sono declassati a Ta = 60 ℃.
Omologazione C-Tick
Il sistema di automazione S7-1200 soddisfa i requisiti stabiliti dalle norme AS/NZS 2064
(Classe A).
Certificazione coreana
Il sistema di automazione S7-1200 soddisfa i requisiti stabiliti dalla certificazione coreana
(marchio KC). È stato certificato come apparecchio di classe A, è destinato all'impiego nelle
applicazioni industriali e non a un uso domestico.
Ambienti industriali
Il sistema di automazione S7-1200 è stato progettato per l'utilizzo negli ambienti industriali.
Campo di applicazione Requisiti relativi all'emissione delle Requisiti relativi all'immunità dalle interferenze
interferenze
Industriale EN 61000-6-4:2007 EN 61000-6-2:2005
Compatibilità elettromagnetica
La compatibilità elettromagnatica (CEM) è la capacità di un'apparecchiatura elettrica di
funzionare nel modo previsto in presenza di interferenze elettromagnetiche e senza
generare disturbi elettromagnetici di livello tale da compromettere il funzionamento di altre
apparecchiature poste nelle vicinanze.
● RS-485: DEHN, Inc., tipo BXT ML2 BE HFS 5, numero di ordinazione 920 270
● Uscite relè: nessuna richiesta
Condizioni ambientali
Classe di protezione
● Classe di protezione I secondo EN 61131-2 (il conduttore di protezione non è necessario)
Grado di protezione
● Protezione meccanica IP20, EN 60529
● Protegge dal contatto con alta tensione, come sperimentato su provino standard. Si
richiede protezione esterna da polvere, sporcizia, acqua e corpi estranei di diametro <
12,5 mm.
Tensioni nominali
Nota
Quando un contatto meccanico attiva la corrente in uscita verso la CPU S71200 o un'unità di
I/O digitale, invia un "1" alle uscite digitali per circa 50 microsecondi. Ciò può determinare il
funzionamento imprevisto delle macchine o del processo che può causare la morte o gravi
lesioni al personale e/o danneggiare le apparecchiature. È indispensabile tenerne conto, in
particolare se si utilizzano dispositivi che reagiscono a impulsi di breve durata.
AVVERTENZA
Se si collegano i morsetti M non isolati a potenziali di riferimento diversi si formano flussi di
corrente indesiderati che possono danneggiare il PLC e le apparecchiature a cui è
collegato o farli funzionare in modo imprevedibile.
Il mancato rispetto di queste istruzioni può provocare danni o un funzionamento imprevisto
e causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
È quindi importante accertarsi che i morsetti M non isolati del sistema S7-1200 siano
collegati allo stesso potenziale di riferimento.
Uscite DC
Il circuito di protezione dai cortocircuiti non è disponibile per le uscite DC delle CPU, dei
moduli di segnale (SM) e delle signal board (SB).
Tabella A- 11 Performance
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 30 Kbyte
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Campo di indirizzi per FB, FC FB e FC: 1 ... 65535 (ad es. FB 1 ... FB 65535)
e DB DB: da 1 a 59999
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma
6 da qualsiasi OB di eventi di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Diversi
Avviamento Diversi
Allarme di ritardo 4 (1 per evento)
Allarmi di schedulazione 4 (1 per evento)
orologio
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Elemento Descrizione
Estrazione o inserimento dei 1
moduli
Guasto del telaio o della 1
stazione
Orologio Diversi
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
Tabella A- 13 Comunicazione
Tabella A- 20 Tempo di campionamento per gli ingressi analogici integrati nella CPU
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota 1: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Nota 2: il morsetto L1 o N
(L2) può essere collegato a
una fonte di alimentazione di
max. 240 VAC. Il morsetto N
può essere considerato L2 e
non deve essere
necessariamente messo a
terra. Non è necessaria la
polarizzazione per i morsetti
L1 ed N (L2).
Tabella A- 23 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1211C AC/DC/relè (6ES7 211-1BE40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 25 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1211C DC/DC/relè (6ES7 211-1HE40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 27 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1211C DC/DC/DC (6ES7 211-1AE40-
0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Tabella A- 30 Performance
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 50 Kbyte
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Campo di indirizzi per FB, FC FB e FC: 1 ... 65535 (ad es. FB 1 ... FB 65535)
e DB DB: da 1 a 59999
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma
6 da qualsiasi OB di eventi di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Diversi
Avviamento Diversi
Allarme di ritardo 4 (1 per evento)
Allarmi di schedulazione 4 (1 per evento)
orologio
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Estrazione o inserimento dei 1
moduli
Guasto del telaio o della 1
stazione
Orologio Diversi
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
Tabella A- 32 Comunicazione
Tabella A- 39 Tempo di campionamento per gli ingressi analogici integrati nella CPU
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota 1: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Nota 2: il morsetto L1 o N
(L2) può essere collegato a
una fonte di alimentazione di
max. 240 VAC. Il morsetto N
può essere considerato L2 e
non deve essere
necessariamente messo a
terra. Non è necessaria la
polarizzazione per i morsetti
L1 ed N (L2).
Tabella A- 42 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1212C AC/DC/relè (6ES7 212-1BE40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 44 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1212C DC/DC/relè (6ES7 212-1HE40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 46 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1212C DC/DC/DC (6ES7 212-1AE40-
0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Tabella A- 49 Performance
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 64 Kbyte
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Campo di indirizzi per FB, FC FB e FC: 1 ... 65535 (ad es. FB 1 ... FB 65535)
e DB DB: da 1 a 59999
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma
6 da qualsiasi OB di eventi di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Diversi
Avviamento Diversi
Allarmi di ritardo 4 (1 per evento)
Allarmi di schedulazione 4 (1 per evento)
orologio
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Estrazione o inserimento dei 1
moduli
Guasto del telaio o della 1
stazione
Orologio Diversi
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
Tabella A- 51 Comunicazione
Tabella A- 58 Tempo di campionamento per gli ingressi analogici integrati nella CPU
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota 1: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Nota 2: il morsetto L1 o N
(L2) può essere collegato a
una fonte di alimentazione di
max. 240 VAC. Il morsetto N
può essere considerato L2 e
non deve essere
necessariamente messo a
terra. Non è necessaria la
polarizzazione per i morsetti
L1 ed N (L2).
Tabella A- 61 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1214C AC/DC/relè (6ES7 214-1BG40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 63 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1214C DC/DC/relè (6ES7 214-1HG40-
0XB0)
① Uscita di alimentazione
per sensori a 24 VDC
Per una maggiore
immunità al rumore
collegare "M" alla massa
del telaio anche se non
si utilizza l'alimentazione
per sensori.
② Per gli ingressi ad
assorbimento di corrente
collegare "-" a "M"
(come indicato).
Per gli ingressi ad
emissione di corrente
collegare "+" a "M".
Nota: i connettori X11
devono essere in oro. Per il
numero di ordinazione
vedere Allegato C, Parti di
ricambio
Tabella A- 65 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1214C DC/DC/DC (6ES7 214-1AG40-
0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Tabella A- 68 Performance
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 64 Kbyte
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Campo di indirizzi per FB, FC FB e FC: 1 ... 65535 (ad es. FB 1 ... FB 65535)
e DB DB: da 1 a 59999
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma
6 da qualsiasi OB di eventi di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Diversi
Avviamento Diversi
Allarmi di ritardo 4 (1 per evento)
Elemento Descrizione
Allarmi di schedulazione 4 (1 per evento)
orologio
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Estrazione o inserimento dei 1
moduli
Guasto del telaio o della 1
stazione
Orologio Diversi
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
Tabella A- 70 Comunicazione
Tabella A- 77 Tempo di campionamento per gli ingressi analogici integrati nella CPU
Uscite analogiche
Tabella A- 80 Rappresentazione delle uscite analogiche per la corrente (CPU 1215C e CPU 1217C)
Tabella A- 82 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1215C AC/DC/relè (6ES7 215-1BG40-
0XB0)
Tabella A- 84 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1215C DC/DC/relè (6ES7 215-1HG40-
0XB0)
Tabella A- 86 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1215C DC/DC/DC (6ES7 215-1AG40-
0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Tabella A- 89 Performance
Elemento Descrizione
Blocchi Tipo OB, FB, FC, DB
Dimensione 64 Kbyte
Quantità Fino a 1024 blocchi in totale (OB + FB + FC + DB)
Campo di indirizzi per FB, FC FB e FC: 1 ... 65535 (ad es. FB 1 ... FB 65535)
e DB DB: da 1 a 59999
Profondità di annidamento 16 dall'OB di ciclo o di avvio del programma
6 da qualsiasi OB di eventi di allarme
Controllo Lo stato di 2 blocchi di codice può essere controllato
contemporaneamente
OB Ciclo del programma Diversi
Avviamento Diversi
Allarmi di ritardo 4 (1 per evento)
Allarmi di schedulazione 4 (1 per evento)
orologio
Interrupt di processo 50 (1 per evento)
Allarmi di errore temporale 1
Allarmi di diagnostica 1
Estrazione o inserimento dei 1
moduli
Guasto del telaio o della 1
stazione
Orologio Diversi
Stato 1
Aggiornamento 1
Profilo 1
Temporizzatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, 16 byte per temporizzatore
Contatori Tipo IEC
Quantità Limitata solo dalla dimensione della memoria
Memoria Struttura in DB, la dimensione dipende dal tipo di contatore
• SInt, USInt: 3 byte
• Int, UInt: 6 byte
• DInt, UDInt: 12 byte
Tabella A- 91 Comunicazione
Tipo: Uscita differenziale 1,5 V Qa.0 ... Qa.3 (.0+ 0- ... .3+ .3-)
Campo della tensione in modo -7 V ... +12 V, 1 secondo, 3 V RMS continuo (caratteristiche RS485)
comune
Tensione di uscita differenziale 2 V min. a RL = 100 Ω, 1,5 V min. a RL = 54 Ω
trasmettitore
Note:
• ciascun DI differenziale è polarizzato "OFF" quando le viti della morsettiera sono a
circuito aperto.
• Resistenze di terminazione e polarizzazione = 100 Ω.
Tabella A- 96 Tabella di configurazione H/W degli ingressi digitali (DI) della CPU 1217C
Tabella A- 97 Tabella di configurazione H/W delle uscite digitali (DQ) della CPU 1217C
Tabella A- 100 Tempo di campionamento per gli ingressi analogici integrati nella CPU
Uscite analogiche
Tabella A- 103 Rappresentazione delle uscite analogiche per la corrente (CPU 1215C e CPU 1217C)
Tabella A- 105 Disposizione dei piedini del connettore della CPU 1217C DC/DC/DC (6ES7 217-
1AG40-0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
① Per gli ingressi ad assorbimento di corrente collegare "-" a "M" (come indicato). Per gli ingressi ad
emissione di corrente collegare "+" a "M".
Tabella A- 109 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1221 DI 8 x 24 VDC (6ES7 221-
1BF32-0XB0)
Tabella A- 110 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1221 DI 16 x 24 VDC (6ES7 221-
1BH32-0XB0)
Tabella A- 115 Schemi elettrici dei moduli di I/O (SM) digitali a 8 uscite
Tabella A- 116 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1222 DQ 8 x relè (6ES7 222-1HF32-
0XB0)
Tabella A- 117 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1222 DQ 8 x 24 VDC (6ES7 222-
1BF32-0XB0)
Tabella A- 118 Schema elettrico dei moduli di I/O (SM) changeover digitali a 8 uscite
Un'uscita relè di scambio controlla due circuiti mediante un morsetto comune: un contatto
normalmente chiuso e uno normalmente aperto. Se si prende come esempio l'uscita "0",
quando l'uscita è OFF il polo comune (0L) è collegato al contatto normalmente chiuso (.0X) e
scollegato dal contatto normalmente aperto (.0). Quando l'uscita è ON, il polo comune (0L) è
scollegato dal contatto normalmente chiuso (.0X) e collegato al contatto normalmente aperto
(.0).
Tabella A- 119 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1222 DQ 8 x relè di scambio (6ES7
222-1XF32-0XB0)
Tabella A- 120 Schemi elettrici dei moduli di I/O (SM) digitali a 16 uscite
Tabella A- 121 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1222 DQ 16 x relè (6ES7 222-1HH32-
0XB0)
Tabella A- 122 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1222 DQ 16 x 24 VDC (6ES7 222-
1BH32-0XB0)
Tabella A- 126 Schemi elettrici dei moduli di I/O (SM) digitali di ingressi VDC e uscite relè
Tabella A- 127 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1223 DI 8 x 24 VDC, DQ 8 x relè
(6ES7 223-1PH32-0XB0)
Tabella A- 128 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1223 DI 16 x 24 VDC, DQ 16 x relè
(6ES7 223-1PL32-0XB0)
Tabella A- 129 Schemi elettrici dei moduli di I/O (SM) digitali di ingressi VDC e uscite
Tabella A- 130 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1223 DI 8 x 24 VDC, DQ 8 x 24 VDC
(6ES7 223-1BH32-0XB0)
Tabella A- 131 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1223 DI 16 x 24 VDC, DQ 16 x 24
VDC (6ES7 223-1BL32-0XB0)
Tabella A- 136 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1223 DI 8 x 120/240 VAC, DQ 8 x relè
(6ES7 223-1QH32-0XB0)
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 141 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 AI 4 x 13 bit (6ES7 231-4HD32-
0XB0)
Tabella A- 142 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 AI 8 x 13 bit (6ES7 231-4HF32-
0XB0)
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 144 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 AI 4 x 16 bit (6ES7 231-5ND30-
0XB0)
Nota
Gli ingressi di tensione inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Gli ingressi di corrente inutilizzati devono essere impostati nel campo 0 ... 20 mA e/o
disabilitando il rilevamento dell'errore di rottura conduttore.
Gli ingressi configurati per il modo in corrente non conducono la corrente di loop a meno che
il modulo non sia acceso e configurato.
I canali degli ingressi di corrente non funzionano a meno che non si alimenti il trasmettitore
con una sorgente di alimentazione esterna.
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 149 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1232 AQ 2 x 14 bit (6ES7 232-
4HB32-0XB0)
Tabella A- 150 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1232 AQ 4 x 14 bit (6ES7 232-
4HD32-0XB0)
Tabella A- 156 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1234 AI 4 x 13 bit / AQ 2 x 14 bit
(6ES7 234-4HE32-0XB0)
Nota
Gli ingressi di tensione inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
Gli ingressi di corrente inutilizzati devono essere impostati nel campo 0 ... 20 mA e/o
disabilitando il rilevamento dell'errore di rottura conduttore.
Gli ingressi configurati per il modo in corrente non conducono la corrente di loop a meno che
il modulo non sia acceso e configurato.
I canali degli ingressi di corrente non funzionano a meno che non si alimenti il trasmettitore
con una sorgente di alimentazione esterna.
Tabella A- 157 Risposta a gradino (ms), 0 ... valore di fondo scala misurata al 95%
Livellamento (media dei campioni) Frequenza di riduzione/reiezione del rumore (selezione del tempo di
integrazione)
400 Hz (2,5 ms) 60 Hz (16,6 ms) 50 Hz (20 ms) 10 Hz (100 ms)
Nessuno (1 ciclo): nessuna media 4 ms 18 ms 22 ms 100 ms
Debole (4 cicli): 4 campioni 9 ms 52 ms 63 ms 320 ms
Medio (16 cicli): 16 campioni 32 ms 203 ms 241 ms 1200 ms
Livellamento (media dei campioni) Frequenza di riduzione/reiezione del rumore (selezione del tempo di
integrazione)
400 Hz (2,5 ms) 60 Hz (16,6 ms) 50 Hz (20 ms) 10 Hz (100 ms)
Forte (32 cicli): 32 campioni 61 ms 400 ms 483 ms 2410 ms
Tempo di campionamento
• 4 AI x 13 bit • 0,625 ms • 4,17 ms • 5 ms • 25 ms
• 8 AI x 13 bit • 1,25 ms • 4,17 ms • 5 ms • 25 ms
• 4 AI4 x 16 bit • 0,417 ms • 0,397 ms • 0,400 ms • 0,400 ms
Frequenza di reiezione (tempo Tempo di campionamento Tempo di aggiornamento modulo per tutti i canali
di integrazione) SM a 4 canali SM a 8 canali
400 Hz (2,5 ms) • SM a 4 canali: 0,625 ms 0,625 ms 1,250 ms
• SM a 8 canali: 1,250 ms
60 Hz (16,6 ms) 4,170 ms 4,17 ms 4,17 ms
50 Hz (20 ms) 5,000 ms 5 ms 5 ms
10 Hz (100 ms) 25,000 ms 25 ms 25 ms
A.8.6 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione e la corrente (SB e SM)
Tabella A- 159 Rappresentazione degli ingressi analogici per la tensione (SB e SM)
Tabella A- 160 Rappresentazione degli ingressi analogici per la corrente (SB e SM)
A.8.7 Campi di misura delle uscite analogiche per tensione e corrente (SB e SM)
Tabella A- 161 Rappresentazione delle uscite analogiche per la tensione (SB e SM)
Tabella A- 162 Rappresentazione delle uscite analogiche per la corrente (SB e SM)
1 Gli allarmi di diagnostica per overflow, underflow e bassa tensione vengono segnalati nei valori di dati analogici anche
se sono stati disattivati nella configurazione del modulo.
2 Se l'allarme di rottura conduttore è disattivato e si verifica un'interruzione nel cablaggio del sensore, il modulo può
restituire valori random.
Il modulo di I/O analogici per termocoppie (TC) SM 1231 misura il valore della tensione
collegata ai propri ingressi. Il tipo di misura della temperatura può essere "Termocoppia" o
"Tensione".
● "Termocoppia": il valore viene indicato in gradi moltiplicati per dieci (ad es. 25,3 gradi
corrispondono al valore decimale 253).
● "Tensione": il valore di fondo scala del campo nominale è il valore decimale 27648.
Tabella A- 166 Schemi elettrici dei moduli I/O (SM) per termocoppie
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 167 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 AI 4 x TC 16 bit (6ES7 231-
5QD32-0XB0)
Tabella A- 168 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 AI 8 x TC bit (6ES7 231-5QF32-
0XB0)
Nota
Gli ingressi analogici inutilizzati dovrebbero essere cortocircuitati.
I canali inutilizzati della termocoppia possono essere disattivati. Se un canale inutilizzato è
disattivato non si verifica nessun errore.
Altre due termocoppie si formano nel punto in cui i due fili di metallo diverso si collegano al
connettore di segnale. La temperatura del connettore genera una tensione che viene
sommata a quella del sensore. Se la tensione non viene compensata la temperatura rilevata
si discosta da quella del sensore.
Per compensare il connettore della termocoppia si effettua quindi una compensazione dei
giunti freddi. Le tabelle relative alle termocoppie sono basate su una temperatura di
riferimento dei giunti che generalmente è pari a 0 gradi Celsius. La compensazione dei giunti
freddi dell'unità compensa il connettore a zero gradi Celsius e corregge la tensione sommata
dalle termocoppie del connettore. La temperatura dell'unità viene misurata internamente e
convertita in un valore che viene sommato alla conversione del sensore. La conversione
corretta del sensore viene infine linearizzata mediante le tabelle delle termocoppie.
Per garantire un funzionamento ottimale della compensazione dei giunti freddi è necessario
collocare il modulo in un ambiente termicamente stabile. Le variazioni lente (inferiori a 0,1
℃/minuto) con il modulo a temperatura ambiente vengono compensate correttamente entro
le specifiche del modulo. Anche il passaggio di aria attraverso il modulo causa errori di
compensazione dei giunti freddi.
Per ottenere una migliore compensazione degli errori si può utilizzare un blocco isotermico
esterno. Il modulo per termocoppie consente di utilizzare un blocco con riferimento a 0 ℃ o
50 ℃.
Tipo Sotto il limite Limite inferiore Limite superiore Sopra il Precisione del Precisione del
minimo del del campo del campo limite campo normale 3, 4 campo normale 1,
campo1 nominale nominale massimo a 25 °C 2 da -20 °C a 60
del campo2 °C
J -210,0 °C -150,0 °C 1200,0 °C 1450,0 °C ±0,3 ℃ ±0,6 °C
K -270,0 °C -200,0 °C 1372,0 °C 1622,0 °C ±0,4 °C ±1,0 °C
T -270,0 °C -200,0 °C 400,0 °C 540,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
E -270,0 °C -200,0 °C 1000,0 °C 1200,0 °C ±0,3 ℃ ±0,6 °C
R&S -50,0 °C 100,0 °C 1768,0 °C 2019,0 °C ±1,0 °C ±2,5 °C
B 0,0 °C 200,0 °C 800,0 °C -- ±2,0 °C ±2,5 ℃
-- 800,0 °C 1820,0 °C 1820,0 °C ±1,0 °C ±2,3 °C
N -270,0 °C -200,0 °C 1300,0 °C 1550,0 °C ±1,0 °C ±1,6 °C
C 0,0 °C 100,0 °C 2315,0 °C 2500,0 °C ±0,7 °C ±2,7 °C
Tipo Sotto il limite Limite inferiore Limite superiore Sopra il Precisione del Precisione del
minimo del del campo del campo limite campo normale 3, 4 campo normale 1,
campo1 nominale nominale massimo a 25 °C 2 da -20 °C a 60
del campo2 °C
TXK/XK(L) -200,0 °C -150,0 °C 800,0 °C 1050,0 °C ±0,6 °C ±1,2 °C
Tensione -32512 -27648 27648 32511 ±0,05% ±0,1%
-80mV 80mV
1 I valori delle termocoppie inferiori al limite minimo del campo vengono specificati come -32768.
2 I valori delle termocoppie superiori al limite minimo del campo vengono specificati come 32767.
3 L'errore interno di giunto freddo è di ±1,5 °C per tutti i campi. e va sommato all'errore indicato nella tabella. Il modulo
deve riscaldarsi per almeno 30 minuti per poter rispondere a queste specifiche.
4 Se è presente una radiofrequenza irradiata da 970 MHz a 990 MHz, la precisione dell'SM 1231 AI 4 x 16 bit TC
potrebbe essere inferiore.
Nota
Canale della termocoppia
Ciascun canale del modulo di I/O per termocoppie può essere configurato con un tipo di
termocoppia diverso (selezionabile nel software quando si configura il modulo).
Tabella A- 170 Riduzione del rumore e tempi di aggiornamento per la termocoppie SM 1231
Frequenza di reiezione Tempo di integrazione Tempo di aggiornamento del Tempo di aggiornamento del
modulo a 4 canali (secondi) modulo a 8 canali (secondi)
400 Hz (2,5 ms) 10 ms 1 0.143 0.285
60 Hz (16,6 ms) 16,67 ms 0.223 0.445
50 Hz (20 ms) 20 ms 0.263 0.525
10 Hz (100 ms) 100 ms 1.225 2.450
1 Per mantenere la risoluzione e la precisione del modulo con la reiezione di 400 Hz, il tempo di integrazione deve essere
di 10 ms. Selezionando questo valore vengono filtrati anche i disturbi a 100 Hz e 200 Hz.
Nota
Una volta collegata l'alimentazione il modulo esegue la calibrazione interna del convertitore
analogico-digitale. Durante questo periodo di tempo restituisce il valore 32767 in tutti i canali
finché i canali non hanno dati validi. Nel programma utente può essere necessario tener
conto di questo tempo di inizializzazione. Poiché la configurazione del modulo può variare la
durata del tempo di inizializzazione è opportuno verificare il comportamento del modulo nella
configurazione. Se necessario, è possibile includere un circuito logico nel programma utente
per adattare il tempo di inizializzazione del modulo.
Il modulo di I/O analogici SM 1231 RTD misura il valore della resistenza collegata ai suoi
ingressi. Il tipo di misura può essere "Resistenza" o "Resistenza termica".
● "Resistenza": il valore di fondo scala del campo nominale è il valore decimale 27648.
● "Resistenza termica": il valore viene indicato in gradi moltiplicati per dieci (ad es. 25,3
gradi corrispondono al valore decimale 253). I valori del campo "clima" vengono indicati
in gradi moltiplicati per cento (ad es. 25,34 gradi corrispondono al valore decimale 2534).
Il modulo SM 1231 RTD consente di effettuare misure mediante collegamenti a 2, 3 e 4 fili
alla resistenza del sensore.
SM 1231 RTD 4 x 16 bit (6ES7 231-5PD32-0XB0) SM 1231 RTD 8 x 16 bit (6ES7 231-5PF32-0XB0)
Tabella A- 176 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 RTD 4 x 16 bit (6ES7 231-
5PD32-0XB0)
Tabella A- 177 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1231 RTD 8 x 16 bit (6ES7 231-
5PF32-0XB0)
Nota
I canali inutilizzati dell'RTD possono essere disattivati. Se un canale inutilizzato è disattivato
non si verifica nessun errore.
Il modulo RTD deve avere il loop continuo attuale per eliminare il tempo di stabilizzazione
supplementare che è aggiunto automaticamente a un canale inutilizzato che non è
disattivato. Per la coerenza il modulo RTD dovrebbe avere una resistenza collegata (come il
collegamento RTD a 2 fili).
Tabella A- 178 Campi e precisione dei diversi sensori supportati dalle unità RTD
Coefficiente di Tipo di RTD Sotto il limite Limite Limite Sopra il Precisione Precisione del
temperatura minimo del inferiore del superiore limite del campo campo
campo1 campo del campo massimo normale a normale da -
nominale nominale del 25 ℃ 20°C a 60 ℃
campo2
Pt 0,003850 Pt 100 clima -145,00 ℃ -120,00 °C 145,00 °C 155,00 ° ±0,20 °C ±0,40 °C
ITS90 C
DIN EN 60751 Pt 10 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 ° ±1,0 °C ±2,0 °C
C
Pt 50 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 ° ±0,5 °C ±1,0 °C
Pt 100 C
Pt 200
Pt 500
Pt 1000
Pt 0,003902 Pt 100 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 ° ± 0,5 °C ±1,0 °C
Pt 0,003916 C
Pt 0,003920 Pt 200 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 ° ± 0,5 °C ±1,0 °C
Pt 500 C
Pt 1000
Pt 0,003910 Pt 10 -273,2 °C -240,0 °C 1100,0 °C 1295 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Pt 50 -273,2 °C -240,0 °C 1100,0 °C 1295 °C ±0,8 °C ±1,6 °C
Pt 100
Pt 500
Ni 0,006720 Ni 100 -105,0 °C -60,0 °C 250,0 °C 295,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Ni 0,006180 Ni 120
Ni 200
Ni 500
Ni 1000
LG-Ni 0,005000 LG-Ni 1000 -105,0 °C -60,0 °C 250,0 °C 295,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Ni 0,006170 Ni 100 -105,0 °C -60,0 °C 180,0 °C 212,4 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Cu 0,004270 Cu 10 -240,0 °C -200,0 °C 260,0 °C 312,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Cu 0,004260 Cu 10 -60,0 °C -50,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Cu 50 -60,0 °C -50,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±0,6 °C ±1,2 °C
Cu 100
Cu 0,004280 Cu 10 -240,0 °C -200,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Cu 50 -240,0 °C -200,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±0,7 °C ±1,4 °C
Cu 100
1 I valori RTD inferiori al valore minimo di underrange vengono specificati come -32768.
2 I valori RTD superiori al valore massimo di overrange vengono specificati come +32767.
Campo Sotto il limite Limite inferiore Limite superiore Sopra il Precisione del Precisione del campo
minimo del del campo del campo limite campo normale normale da -20°C a
campo nominale nominale massimo a 25 ℃ 60 ℃
del
campo1
150 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (150 Ω) 176,383 Ω ±0,05% ±0,1%
300 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (300 Ω) 352,767 Ω ±0,05% ±0,1%
600 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (600 Ω) 705,534 Ω ±0,05% ±0,1%
1 I valori di resistenza superiori al valore massimo di overrange vengono specificati come +32767.
Nota
Se il sensore non è collegato il modulo segnala 32767 nei canali attivi. Se è attivo anche il
rilevamento di rottura del conduttore gli appositi LED rossi del modulo lampeggiano.
Se i campi 500 Ω e 1000 Ω RTD vengono utilizzati con altri resistori di valore inferiore,
l'errore potrebbe aumentare del doppio dell'errore specificato.
Nei sensori RTD da 10 Ω la precisione migliore viene ottenuta utilizzando collegamenti a 4
fili.
Nella modalità a 2 fili la resistenza dei conduttori causa un errore nella lettura del sensore e
non garantisce la precisione massima.
Tabella A- 180 Riduzione del rumore e tempi di aggiornamento per le unità RTD
Nota
Una volta collegata l'alimentazione il modulo esegue la calibrazione interna del convertitore
analogico-digitale. Durante questo periodo di tempo restituisce il valore 32767 in tutti i canali
finché i canali non hanno dati validi. Nel programma utente può essere necessario tener
conto di questo tempo di inizializzazione. Poiché la configurazione del modulo può variare la
durata del tempo di inizializzazione è opportuno verificarne il comportamento o il modulo
nella configurazione. Se necessario, è possibile includere un circuito logico nel programma
utente per adattare il tempo di inizializzazione del modulo.
Tabella A- 181 Rappresentazione dei valori analogici delle termoresistenze PT 100, 200, 500, 1000
e PT 10, 50, 100, 500 GOST (0.003850) standard
Tabella A- 184 Disposizione dei piedini del connettore dell'SM 1278 IO-Link Master (6ES7 278-
4BD32-0XB0)
Dati tecnici SB 1221 DI 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1221 DI 4 x 5 VDC, 200 kHz
Numero di ordinazione 6ES7 221-3BD30-0XB0 6ES7 221-3AD30-0XB0
Dimensioni L x A x P (mm) 38 x 62 x 21 38 x 62 x 21
Peso 35 grammi 35 grammi
Dissipazione di potenza 1,5 W 1,0 W
Assorbimento di corrente (bus SM) 40 mA 40 mA
Assorbimento di corrente (24 VDC) 7 mA / ingresso + 20 mA 15 mA / ingresso + 15 mA
Dati tecnici SB 1221 DI 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1221 DI 4 x 5 VDC, 200 kHz
Numero di ingressi 4 4
Tipo Emissione di corrente Emissione di corrente
Tensione nominale 24 VDC a 7 mA, nominale 5 VDC a 15 mA, nominale
Tensione continua ammessa 28,8 VDC 6 VDC
Sovratensione transitoria 35 VDC per 0,5 sec. 6V
Segnale logico 1 (min.) L+ meno 10 VDC a 2,9 mA L+ meno 2,0 VDC a 5,1 mA
Segnale logico 0 (max.) L+ meno 5 VDC a 1,4 mA L+ meno 1,0 VDC a 2,2 mA
Dati tecnici SB 1221 DI 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1221 DI 4 x 5 VDC, 200 kHz
Frequenze di clock in ingresso agli A una fase: 200 kHz A una fase: 200 kHz
HSC (max.) In quadratura di fase: 160 kHz In quadratura di fase: 160 kHz
Isolamento (tra il campo e i circuiti 500 VAC per 1 minuto 500 VAC per 1 minuto
logici)
Gruppi di isolamento 1 1
Tempi di impostazioni us 0.1, 0.2, 0.4, 0.8, 1.6, 3.2, 6.4, 0,1; 0,2; 0,4; 0,8; 1,6; 3,2; 6,4; 10,0;
filtraggio 10.0,12.8, 20.0 12,8; 20,0
impostazioni ms 0.05, 0.1, 0.2, 0.4, 0.8, 1.6, 3.2, 6.4, 0,05; 0,1; 0,2; 0,4; 0,8; 1,6; 3,2; 6,4;
10.0, 12.8, 20.0 10,0; 12,8; 20,0
Numero di ingressi ON • 2 (ingressi non vicini) a 60 ℃ in 4
contemporaneamente orizzontale o 50 ℃ in verticale
• 4 a 55 ℃ in orizzontale o 45 ℃ in
verticale
Lunghezza del cavo (metri) 50 m, doppino ritorto schermato 50 m, doppino ritorto schermato
Nota
Quando si utilizzano frequenze superiori a 20 kHz è importante che gli ingressi digitali
ricevano un'onda quadra. La qualità del segnale verso gli ingressi può essere migliorata nei
seguenti modi:
• Riducendo il più possibile la lunghezza dei cavi
• Modificando un driver da "solo ad assorbimento di corrente" ad "assorbimento/emissione
di corrente"
• Utilizzando un cavo di qualità superiore
• Riducendo il circuito o i componenti da 24 V a 5 V
• Aggiungendo un carico esterno nell'ingresso
Tabella A- 188 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1221 DI 4 x 24 VDC, 200 kHz (6ES7
221-3BD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 24 VDC
2 M / 24 VDC
3 DI e.0
4 DI e.1
5 DI e.2
6 DI e.3
Tabella A- 189 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1221 DI 4 x 5 VDC, 200 kHz (6ES7
221-3AD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 5 VDC
2 M / 5 VDC
3 DI e.0
4 DI e.1
5 DI e.2
6 DI e.3
Dati tecnici SB 1222 DQ 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1222 DQ 4 x 5 VDC, 200 kHz
Numero di ordinazione 6ES7 222-1BD30-0XB0 6ES7 222-1AD30-0XB0
Dimensioni L x A x P (mm) 38 x 62 x 21 38 x 62 x 21
Peso 35 grammi 35 grammi
Dissipazione di potenza 0,5 W 0,5 W
Assorbimento di corrente (bus SM) 35 mA 35 mA
Assorbimento di corrente (24 VDC) 15 mA 15 mA
Dati tecnici SB 1222 DQ 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1222 DQ 4 x 5 VDC, 200 kHz
Numero di uscite 4 4
Tipo di uscite Stato solido - MOSFET ad Stato solido - MOSFET ad
assorbimento ed emissione di corrente1 assorbimento ed emissione di corrente1
Campo di tensione 20,4 ... 28,8 VDC 4,25 ... 6,0 VDC
Segnale logico 1 a corrente max. L+ meno 1,5 V L+ meno 0,7 V
Segnale logico 0 a corrente max. 1,0 VDC max. 0,2 VDC max.
Corrente (max.) 0,1 A 0,1 A
Carico delle lampade -- --
Resistenza contatto in stato ON 11 Ω max. 7 Ω max.
Resistenza in stato OFF 6 Ω max. 0,2 Ω max.
Corrente di dispersione per punto -- --
Frequenza di uscita treni di impulsi 200 kHz max., 2 Hz min. 200 kHz max., 2 Hz min.
Corrente di spunto 0,11 A 0,11 A
Protezione da sovraccarico No No
Isolamento (tra il campo e i circuiti 500 VAC per 1 minuto 500 VAC per 1 minuto
logici)
Gruppi di isolamento 1 1
Correnti per comune 0,4 A 0,4 A
Clamp per tensioni induttive Nessuno Nessuno
Ritardo durante la commutazione 1,5 μs + 300 ns salita 200 ns + 300 ns salita
1,5 μs + 300 ns caduta 200 ns + 300 ns caduta
Comportamento in caso di Ultimo valore o valore sostitutivo Ultimo valore o valore sostitutivo
commutazione RUN - STOP (valore di default 0) (valore di default 0)
Dati tecnici SB 1222 DQ 4 x 24 VDC, 200 kHz SB 1222 DQ 4 x 5 VDC, 200 kHz
Numero di uscite ON • 2 (ingressi non vicini) a 60 ℃ in 4
contemporaneamente orizzontale o 50 ℃ in verticale
• 4 a 55 ℃ in orizzontale o 45 ℃ in
verticale
Lunghezza del cavo (metri) 50 m, doppino ritorto schermato 50 m, doppino ritorto schermato
1 Poiché sia la configurazione ad assorbimento che quella ad emissione di corrente sono supportate dallo stesso circuito,
lo stato attivo di un carico ad emissione di corrente è contrario a quello di un carico ad assorbimento di corrente. Le
uscite ad assorbimento di corrente presentano una logica positiva (il bit Q e LED sono ON quando il carico è
attraversato dalla corrente), mentre quelle ad emissione di corrente hanno una logica negativa (il bit Q e LED sono OFF
quando il carico è attraversato dalla corrente). Se si collega alla corrente il modulo senza programma utente, per default
il modulo è 0 V e di conseguenza il carico ad assorbimento di corrente si attiva.
Nota
Quando si utilizzano frequenze superiori a 20 kHz è importante che gli ingressi digitali
ricevano un'onda quadra. La qualità del segnale verso gli ingressi può essere migliorata nei
seguenti modi:
• Riducendo il più possibile la lunghezza dei cavi
• Modificando un driver da "solo ad assorbimento di corrente" ad "assorbimento/emissione
di corrente"
• Utilizzando un cavo di qualità superiore
• Riducendo il circuito o i componenti da 24 V a 5 V
• Aggiungendo un carico esterno nell'ingresso
① Per le uscite ad emissione di corrente collegare "Load" a "-" (indicato). Per le uscite ad assorbimento di corrente
collegare "Load" a "+". Poiché sia la configurazione ad assorbimento che quella ad emissione di corrente sono
supportate dallo stesso circuito, lo stato attivo di un carico ad emissione di corrente è contrario a quello di un carico ad
assorbimento di corrente. Le uscite ad assorbimento di corrente presentano una logica positiva (il bit Q e LED sono ON
quando il carico è attraversato dalla corrente), mentre quelle ad emissione di corrente hanno una logica negativa (il bit
Q e LED sono OFF quando il carico è attraversato dalla corrente). Se si collega alla corrente il modulo senza
programma utente, per default il modulo è 0 V e di conseguenza il carico ad assorbimento di corrente si attiva.
Tabella A- 193 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1222 DQ 4 x 24 VDC, 200 kHz (6ES7
222-1BD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 24 VDC
2 M / 24 VDC
3 DQ e.0
4 DQ e.1
5 DQ e.2
6 DQ e.3
Tabella A- 194 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1222 DQ 4 x 5 VDC, 200 kHz (6ES7
222-1AD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 5 VDC
2 M / 5 VDC
3 DQ e.0
4 DQ e.1
5 DQ e.2
6 DQ e.3
Nota
Quando si utilizzano frequenze superiori a 20 kHz è importante che gli ingressi digitali
ricevano un'onda quadra. La qualità del segnale verso gli ingressi può essere migliorata nei
seguenti modi:
• Riducendo il più possibile la lunghezza dei cavi
• Modificando un driver da "solo ad assorbimento di corrente" ad "assorbimento/emissione
di corrente"
• Utilizzando un cavo di qualità superiore
• Riducendo il circuito o i componenti da 24 V a 5 V
• Aggiungendo un carico esterno nell'ingresso
Tabella A- 199 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1223 DI 2 x 24 VDC/DQ 2 x 24 VDC,
200 kHz (6ES7 223-3BD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 24 VDC
2 M / 24 VDC
3 DI e.0
4 DI e.1
5 DQ e.0
6 DQ e.1
Tabella A- 200 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1223 DI 2 x 5 VDC / DQ 2 x 5 VDC,
200 kHz (6ES7 223-3AD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 5 VDC
2 M / 5 VDC
3 DI e.0
4 DI e.1
5 DQ e.0
6 DQ e.1
Tabella A- 205 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1223 DI 2 x 24 VDC, DQ 2 x 24 VDC
(6ES7 223-0BD30-0XB0)
Piedino X19
1 L+ / 24 VDC
2 M / 24 VDC
3 DI e.0
4 DI e.1
5 DQ e.0
6 DQ e.1
Nota
Per poter utilizzare questo SM, il firmware della CPU deve avere la versione V2.0 superiore.
Tabella A- 210 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1231 AI x 12 bit (6ES7 231-4HA30-
0XB0)
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 215 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1232 AQ 1 x 12 bit (6ES7 232-4HA30-
0XB0)
A.12.3.3 Campi di misura degli ingressi analogici per la tensione e la corrente (SB e SM)
Tabella A- 218 Rappresentazione degli ingressi analogici per la tensione (SB e SM)
Tabella A- 219 Rappresentazione degli ingressi analogici per la corrente (SB e SM)
A.12.3.4 Campi di misura delle uscite analogiche per tensione e corrente (SB e SM)
Tabella A- 220 Rappresentazione delle uscite analogiche per la tensione (SB e SM)
Tabella A- 221 Rappresentazione delle uscite analogiche per la corrente (SB e SM)
Nota
Per poter utilizzare questo SM, il firmware della CPU deve avere la versione V2.0 superiore.
Il modulo di I/O analogici per termocoppie (TC) SM 1231 misura il valore della tensione
collegata ai propri ingressi.
La signal board analogica per termocoppie SM 1231 misura il valore della tensione collegata
ai propri ingressi. Il tipo di misura della temperatura può essere "Termocoppia" o "Tensione".
● "Termocoppia": il valore viene indicato in gradi moltiplicati per dieci (ad es. 25,3 gradi
corrispondono al valore decimale 253).
● "Tensione": il valore di fondo scala del campo nominale è il valore decimale 27648.
Per ottenere una migliore compensazione degli errori si può utilizzare un blocco isotermico
esterno. Il modulo per termocoppie consente di utilizzare un blocco con riferimento a 0 ℃ o
50 ℃.
Tipo di Sotto il limite Limite Limite superiore Sopra il Precisione del Precisione del
termocoppia minimo del inferiore del del campo limite campo normale 3 a campo normale 3
campo1 campo nominale massimo 25 °C da -20 °C a 60 °C
nominale del campo2
J -210,0 °C -150,0 °C 1200,0 °C 1450,0 °C ±0,3 ℃ ±0,6 ℃
K -270,0 °C -200,0 °C 1372,0 °C 1622,0 °C ±0,4 °C ±1,0 °C
T -270,0 °C -200,0 °C 400,0 °C 540,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
E -270,0 °C -200,0 °C 1000,0 °C 1200,0 °C ±0,3 ℃ ±0,6 °C
R&S -50,0 °C 100,0 °C 1768,0 °C 2019,0 °C ±1,0 °C ±2,5 °C
B 0,0 °C 200,0 °C 800,0 °C -- ±2,0 °C ±2,5 °C
-- 800,0 °C 1820,0 °C 1820,0 °C ±1,0 °C ±2,3 °C
N -270,0 °C 0,0 °C 1300,0 °C 1550,0 °C ±1,0 °C ±1,6 °C
C 0,0 °C 100,0 °C 2315,0 °C 2500,0 °C ±0,7 °C ±2,7 °C
TXK/XK(L) -200,0 °C -150,0 °C 800,0 °C 1050,0 °C ±0,6 ℃ ±1,2 °C
Tensione -32511 -27648 27648 32511 ±0,05% ±0,1%
-80mV 80mV
1 I valori delle termocoppie inferiori al limite minimo del campo vengono specificati come -32768.
2 I valori delle termocoppie superiori al limite minimo del campo vengono specificati come 32767.
3 L'errore interno di giunto freddo è di ±1,5 °C per tutti i campi. e va sommato all'errore indicato nella tabella. La signal
board deve riscaldarsi per almeno 30 minuti per poter rispondere a queste specifiche.
Tabella A- 226 Tabella di selezione dei filtri delle termocoppie per SB 1231
Frequenza di reiezione (Hz) Tempo di integrazione (ms) Tempo di aggiornamento sulla signal board (secondi)
10 100 0.306
50 20 0.066
60 16.67 0.056
4001 10 0.036
1 Per mantenere la risoluzione e la precisione del modulo con la reiezione di 400 Hz, il tempo di integrazione deve essere
di 10 ms. Selezionando questo valore vengono filtrati anche i disturbi a 100 Hz e 200 Hz.
Nota
Una volta collegata l'alimentazione il modulo esegue la calibrazione interna del convertitore
analogico-digitale. Durante questo periodo di tempo restituisce il valore 32767 in tutti i canali
finché questi non dispongono di dati validi. Nel programma utente può essere necessario
tener conto di questo tempo di inizializzazione.
Nota: i connettori devono essere in oro. Per il numero di ordinazione vedere Allegato C, Parti di ricambio
Tabella A- 228 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1231 AI 1 x 16 bit TC (6ES7 231-
5QA30-0XB0)
Nota
Per poter utilizzare questo SM, il firmware della CPU deve avere la versione V2.0 superiore.
La signal board analogica per sensore RTD SM 1231 misura il valore della resistenza
collegata ai propri ingressi. Il tipo di misura può essere "Resistenza" o "Resistenza termica".
● "Resistenza": il valore di fondo scala del campo nominale è il valore decimale 27648.
● "Resistenza termica": il valore viene indicato in gradi moltiplicati per dieci (ad es. 25,3
gradi corrispondono al valore decimale 253). I valori del campo "clima" vengono indicati
in gradi moltiplicati per cento (ad es. 25,34 gradi corrispondono al valore decimale 2534).
La signal board per sensore RTD SM 1231 consente di effettuare misure mediante
collegamenti a 2, 3 e 4 fili alla resistenza del sensore.
Tabella A- 233 Disposizione dei piedini del connettore dell'SB 1231 AI 1 x 16 bit RTD (6ES7 231-
5PA30-0XB0)
Tabella A- 234 Campi e precisione dei diversi sensori supportati dalle unità RTD
Coefficiente di Tipo di RTD Sotto il limite Limite Limite Sopra il Precisione Precisione
temperatura minimo del inferiore del superiore limite del campo del campo
campo1 campo del campo massimo normale a normale da
nominale nominale del campo2 25 ℃ -20°C a 60
℃
Pt 0,003850 Pt 100 clima -145,00 ℃ -120,00 ℃ -145,00 ℃ -155,00 °C ±0,20 °C ±0,40 °C
ITS90 Pt 10 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
DIN EN 60751 Pt 50 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Pt 100
Pt 200
Pt 500
Pt 1000
Pt 0,003902 Pt 100 -243,0 °C -200,0 °C 850,0 °C 1000,0 °C ± 0,5 °C ±1,0 °C
Pt 0,003916 Pt 200
Pt 0,003920
Pt 500
Pt 1000
Pt 0,003910 Pt 10 -273,2 °C -240,0 °C 1100,0 °C 1295 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Pt 50 -273,2 °C -240,0 °C 1100,0 °C 1295 °C ±0,8 °C ±1,6 °C
Pt 100
Pt 500
Ni 0,006720 Ni 100 -105,0 °C -60,0 °C 250,0 °C 295,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Ni 0,006180 Ni 120
Ni 200
Ni 500
Ni 1000
LG-Ni 0,005000 LG-Ni 1000 -105,0 °C -60,0 °C 250,0 °C 295,0 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Ni 0,006170 Ni 100 -105,0 °C -60,0 °C 180,0 °C 212,4 °C ±0,5 °C ±1,0 °C
Cu 0,004270 Cu 10 -240,0 °C -200,0 °C 260,0 °C 312,0 °C ±1,0 ° ±2,0 °C
Cu 0,004260 Cu 10 -60,0 °C -50,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Cu 50 -60,0 °C -50,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±0,6 ℃ ±1,2 ℃
Cu 100
Cu 0,004280 Cu 10 -240,0 °C -200,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±1,0 °C ±2,0 °C
Cu 50 -240,0 °C -200,0 °C 200,0 °C 240,0 °C ±0,7 °C ±1,4 °C
Cu 100
1 I valori delle termocoppie inferiori al valoo minimo di underrange vengono specificati come -32768.
2 I valori RTD superiori al valore massimo di overrange vengono specificati come +32768.
Campo Sotto il limite Limite inferiore Limite superiore Sopra il limite Precisione del Precisione del
minimo del del campo del campo massimo del campo normale campo normale
campo nominale nominale campo1 a 25 ℃ da -20°C a 60
℃
150 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (150 Ω) 176,383 Ω ±0,05% ±0,1%
300 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (300 Ω) 352,767 Ω ±0,05% ±0,1%
600 Ω n/d 0 (0 Ω) 27648 (600 Ω) 705,534 Ω ±0,05% ±0,1%
1 I valori di resistenza superiori al valore massimo di overrange vengono specificati come 32767.
Nota
Se il sensore non è collegato il modulo segnala 32767 nei canali attivi. Se è attivo anche il
rilevamento di rottura del conduttore gli appositi LED rossi del modulo lampeggiano.
Nei sensori RTD da 10 Ω la precisione migliore viene ottenuta utilizzando collegamenti a 4
fili.
Nella modalità a 2 fili la resistenza dei conduttori causa un errore nella lettura del sensore e
non garantisce la precisione massima.
Tabella A- 236 Riduzione del rumore e tempi di aggiornamento per le unità RTD
Frequenza di reiezione Tempo di Modulo a 4/2 fili e a 1 canale Modulo a 3 fili e a 1 canale
integrazione Tempo di aggiornamento (secondi) Tempo di aggiornamento (secondi)
400 Hz (2,5 ms) 10 ms 1 0,036 0,071
60 Hz (16,6 ms) 16,67 ms 0,056 0,111
50 Hz (20 ms) 20 ms 0,066 1,086
10 Hz (100 ms) 100 ms 0,306 0,611
1 Per mantenere la risoluzione e la precisione del modulo con il filtro di 400 Hz, il tempo di integrazione deve essere di 10
ms. Selezionando questo valore vengono filtrati anche i disturbi a 100 Hz e 200 Hz.
Nota
Una volta collegata l'alimentazione il modulo esegue la calibrazione interna del convertitore
analogico-digitale. Durante questo periodo di tempo restituisce il valore 32767 in tutti i canali
finché i canali non hanno dati validi. Nel programma utente può essere necessario tener
conto di questo tempo di inizializzazione. Poiché la configurazione del modulo può variare la
durata del tempo di inizializzazione è opportuno verificarne il comportamento o il modulo
nella configurazione. Se necessario, è possibile includere un circuito logico nel programma
utente per adattare il tempo di inizializzazione del modulo.
Nota
La BB 1297 è stata progettata meccanicamente per CPU con firmware dalla versione 3.0 in
poi.
Non utilizzare la BB 1297 con versioni precedenti di CPU in quanto il connettore della BB
1297 non si inserirebbe nella CPU.
A.14.1 PROFIBUS
Dati tecnici
Numero di ordinazione 6GK7 242-5DX30-0XE0
Interfacce
Dati tecnici
Collegamento a PROFIBUS Presa Sub-D a 9 poli
Corrente assorbita massima sull'interfaccia PROFIBUS per il 15 mA a 5 V (solo per terminazione di bus) *)
collegamento a componenti di rete (ad esempio componenti
di rete ottici)
Temperature ambiente ammesse
Temperatura ambiente
• durante il magazzinaggio • -40 °C ... 70 °C
• durante il trasporto • -40 °C ... 70 °C
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 55 °C
verticale (guida ad U orizzontale)
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 45 °C
orizzontale (guida ad U verticale)
Umidità relativa a 25 °C durante la fase di funzionamento, 95 %
senza condensa, max.
Grado di protezione IP20
Alimentazione, corrente assorbita, potenza dissipata
Tipo di alimentazione DC
Alimentazione dal bus back-plane 5V
Corrente assorbita (caratteristica) 150 mA
Potenza attiva dissipata (caratteristica) 0,75 W
Separazione di potenziale 710 V DC per 1 minuto
• Interfaccia PROFIBUS a massa
• Interfaccia PROFIBUS a circuito elettronico interno
Dimensioni e pesi
• Larghezza • 30 mm
• Altezza • 100 mm
• Profondità • 75 mm
Peso
• Peso netto • 115 g
• Peso confezione compresa • 152 g
*) Per la terminazione di bus il carico elettrico dovuto ad un'utenza esterna, collegata tra VP (pin 6) e DGND (pin 5), deve
essere max. 15 mA (resistente a cortocircuito).
Interfaccia PROFIBUS
Dati tecnici
Numero di ordinazione 6GK7 243-5DX30-0XE0
Interfacce
Collegamento a PROFIBUS Presa Sub-D a 9 poli
Corrente assorbita massima sull'interfaccia PROFIBUS per il 15 mA a 5 V (solo per terminazione di bus) *)
collegamento a componenti di rete (ad esempio componenti
di rete ottici)
Temperature ambiente ammesse
Temperatura ambiente
• durante il magazzinaggio • -40 °C ... 70 °C
• durante il trasporto • -40 °C ... 70 °C
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 55 °C
verticale (guida ad U orizzontale)
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 45 °C
orizzontale (guida ad U verticale)
Umidità relativa a 25 °C durante la fase di funzionamento, 95 %
senza condensa, max.
Grado di protezione IP20
Alimentazione, corrente assorbita, potenza dissipata
Tipo di alimentazione DC
Tensione di alimentazione / esterna 24 V
• minima • 19,2 V
• massima • 28,8 V
Corrente assorbita (caratteristica)
• dai DC 24 V • 100 mA
• dal bus back-plane S7-1200 • 0 mA
Dati tecnici
Potenza attiva dissipata (caratteristica)
• dai DC 24 V • 2,4 W
• dal bus back-plane S7-1200 • 0W
Alimentazione DC 24 V / esterna
• Sezione minima del cavo • min.: 0,14 mm2 (AWG 25)
• Sezione massima del cavo • max.: 1,5 mm2 (AWG 15)
• Coppia di serraggio dei morsetti a vite • 0,45 Nm (4 lb.in.)
Separazione di potenziale 710 V DC per 1 minuto
• Interfaccia PROFIBUS a massa
• Interfaccia PROFIBUS a circuito elettronico interno
Dimensioni e pesi
• Larghezza • 30 mm
• Altezza • 100 mm
• Profondità • 75 mm
Peso
• Peso netto • 134 g
• Peso confezione compresa • 171 g
*) Per la terminazione di bus il carico elettrico dovuto ad un'utenza esterna, collegata tra VP (pin 6) e DGND (pin 5), deve
essere max. 15 mA (resistente a cortocircuito).
Nota
Il CM 1243-5 (modulo master PROFIBUS) deve ricevere l'alimentazione dal sensore a 24 V
DC della CPU.
Interfaccia PROFIBUS
Cavo PROFIBUS
Nota
Applicazione dello schermo del cavo PROFIBUS
Lo schermo del cavo PROFIBUS deve essere applicato.
Togliere quindi un pezzo dell'isolamento del cavo PROFIBUS sull'estremità e collegare lo
schermo con la terra funzionale.
A.14.2 GPRS
Nota
Il CP GPRS non è omologato per le applicazioni nel settore marittimo
Il seguente modulo non dispone dell'omologazione nel settore marittimo:
• Modulo GPRS CP 1242-7
Nota
Per poter utilizzare questi moduli il firmware della CPU deve avere la versione V2.0
superiore.
Dati tecnici
Numero di ordinazione 6GK7 242-7KX30-0XE0
Interfaccia radio
Collegamento antenna Presa SMA
Impedenza nominale 50 ohm
Radiocollegamento
Potenza massima di trasmissione • GSM 850, Class 4: +33 dBm ±2dBm
• GSM 900, Class 4: +33 dBm ±2dBm
• GSM 1800, Class 1: +30 dBm ±2dBm
• GSM 1900, Class 1: +30 dBm ±2dBm
GPRS Classe Multislot 10
Classe terminale dati B
Schema di codifica 1...4 (GMSK)
SMS Modo operativo in uscita: Servizio
MO: Punto a punto
Dati tecnici
Temperature ambiente ammesse
Temperatura ambiente
• durante il magazzinaggio • -40 °C ... 70 °C
• durante il trasporto • -40 °C ... 70 °C
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 55 °C
verticale (guida ad U orizzontale)
• durante la fase di funzionamento in caso di installazione • 0 °C ... 45 °C
orizzontale (guida ad U verticale)
Umidità relativa a 25 °C durante la fase di funzionamento, 95 %
senza condensa, max.
Grado di protezione IP20
Alimentazione, corrente assorbita, potenza dissipata
Tipo di alimentazione DC
Tensione di alimentazione / esterna 24 V
• minima • 19,2 V
• massima • 28,8 V
Corrente assorbita (caratteristica)
• dai DC 24 V • 100 mA
• dal bus back-plane S7-1200 • 0 mA
Potenza attiva dissipata (caratteristica)
• dai DC 24 V • 2,4 W
• dal bus back-plane S7-1200 • 0W
Alimentazione DC 24 V
• Sezione minima del cavo • min.: 0,14 mm2 (AWG 25)
• Sezione massima del cavo • max.: 1,5 mm2 (AWG 15)
• Coppia di serraggio dei morsetti a vite • 0,45 Nm (4 lb.in.)
Separazione di potenziale 710 V DC per 1 minuto
Alimentatore a circuito elettronico interno
Dimensioni e pesi
• Larghezza • 30 mm
• Altezza • 100 mm
• Profondità • 75 mm
Peso
• Peso netto • 133 g
• Peso confezione compresa • 170 g
ANT794-4MR
Numero di ordinazione 6NH9860-1AA00
Reti telefonia mobile GSM / GPRS
Campi di frequenza • 824...960 MHz (GSM 850, 900)
• 1 710...1 880 MHz (GSM 1 800)
• 1 900...2 200 MHz (GSM / UMTS)
Caratteristica omnidirezionale
Guadagno di antenna 0 dB
Impedenza 50 ohm
Rapporto onda stazionaria (ROS) < 2,0
Potenza massima 20 W
Polarità lineare verticale
Connettore SMA
Lunghezza cavo antenna 5m
Materiale esterno PVC duro, resistente a raggi UV
Grado di protezione IP20
Condizioni ambientali ammesse
• Temperatura di esercizio • -40 °C ... +70 °C
• Temperatura di trasporto/magazzinaggio • -40 °C ... +70 °C
• Umidità relativa • 100 %
Materiale esterno PVC duro, resistente a raggi UV
Struttura costruttiva Antenna con 5 m di cavo collegato in modo fisso
e connettore SMA
Dimensioni (diametro x altezza) in mm 25 x 193
Peso
• Antenna compreso cavo • 310 g
• Componenti di montaggio • 54 g
Montaggio Sull'angolare fornito
Potenza massima 10 W
Cavo antenna Cavo HF RG 174 (collegato in modo fisso) con connettore SMA
Lunghezza cavo 1,2 m
Grado di protezione IP 64
Campo di temperatura -40°C ... +75°C
ammesso
Resistenza alla fiamma UL 94 V2
Materiale esterno ABS Polylac PA-765, grigio chiaro (RAL 7035)
Dimensioni (L x L x P) in mm 70,5 x 146,5 x 20,5
Peso 130 g
Dati tecnici
Numero di ordinazione 3RK7243-2AA30-0XB0
Versione del firmware V1.0
Data 01.12.2011
Interfacce
Assorbimento di corrente massimo
dal bus di comunicazione S7-1200 max. 250 mA,
Tensione di alimentazione del bus di comunicazione
dal cavo AS-i S7-1200 DC 5 V
max. 100 mA
Portata massima tra i 8A
morsetti ASI+ o ASI-
Assegnazione dei pin Vedere il capitolo Collegamenti elettrici del master AS-i CM
1243-2 (Pagina 1002)
Sezione del conduttore 0,2 mm² (AWG 24) ... 3,3 mm² (AWG 12)
Coppia di serraggio connettore ASI 0,56 Nm
Condizioni ambientali ammessi
Temperatura ambiente
per l'immagazzinaggio -40 °C ... 70 °C
durante il trasporto -40 °C ... 70 °C
nella fase operativa con installazione verticale (guida
profilata orizzontale) 0 °C ... 55 °C
nella fase operativa con installazione orizzontale (guida
profilata verticale) 0 °C ... 45 °C
Umidità relativa max. a 25 °C nella fase operativa, senza 95 %
formazione di condensa
Dati tecnici
Grado di protezione IP20
Alimentazione di tensione, corrente assorbita, potenza dissipata
Tipo di alimentazione di tensione DC
Corrente assorbita (tipica)
dal bus backplane S7-1200 200 mA
Potenza attiva dissipata (tipica):
• dal bus backplane S7-1200 1W
2,4 W
• dal cavo AS-i
Dimensioni e pesi
Larghezza 30 mm
Altezza 100 mm
Profondità 75 mm
Peso
Peso netto 122 g
Peso, imballaggio incluso 159 g
Se si utilizza il cavo profilato AS-i, è possibile riconoscere la polarità corretta del cavo di
collegamento dal simbolo .
Indicazioni per lo smontaggio e il rimontaggio del blocco morsetti si trovano nel Manuale di
sistema "Sistema di automazione SIMATIC S7-1200 " (n. di
ordinazione: 6ES7298-8FA30-8AH0).
Nota
Caricabilità massima dei contatti di collegamento
La caricabilità dei contatti di collegamento è di max. 8 A. Se questo valore viene superato sul
cavo AS-i, il master AS-i CM 1243-2 non deve essere interconnesso lungo il cavo AS-i, ma
deve essere collegato tramite un cavo di derivazione (è impegnata solo una coppia di
connessioni del master AS-i CM 1243-2).
È inoltre da considerare che, in caso di passaggio di corrente attraverso il master AS-i e di
correnti superiori a 4 A, i cavi utilizzati devono essere adatti per una temperatura d'impiego
di almeno 75 °C.
Ulteriori indicazioni sul collegamento del cavo AS-i si trovano nel capitolo "Montaggio,
collegamento e messa in servizio delle unità" nel manuale "Master AS-i CM 1243-2 e
modulo di disaccoppiamento dati AS-i DCM 1271 per SIMATIC S7-1200".
Dicitura Significato
ASI + Connessione AS-i – polarità positiva
ASI – Connessione AS-i – polarità negativa
Terra funzionale
Nota
Per poter utilizzare questa CB, il firmware della CPU deve avere la versione V2.0 superiore.
① Collegare "TA" e TB" per chiudere il segmento, come illustato. (Chiudere solo i dispositivi finali nel segmento RS485.)
② Utilizzare un cavo doppio ritorto schermato e collegare lo schermo del cavo a terra.
Vengono chiuse solo le due estremità del segmento RS485. I dispositivi che si trovano tra i
due dispositivi finali non vengono terminati né polarizzati. Vedere il paragrafo
"Polarizzazione e terminazione di un connettore RS485" del manuale di sistema S7-1200.
Tabella A- 248 Disposizione dei piedini del connettore della CB 1241 RS485 (6ES7 241-1CH30-
1XB0)
Vedere anche
Polarizzazione e terminazione di un connettore RS485 (Pagina 688)
Dati tecnici Simulatore a 8 posizioni Simulatore a 14 posizioni Simulatore della CPU 1217C
Numero di ordinazione 6ES7 274-1XF30-0XA0 6ES7 274-1XH30-0XA0 6ES7 274-1XK30-0XA0
Dimensioni L x A x P (mm) 43 x 35 x 23 67 x 35 x 23 93 x 40 x 23
Peso 20 grammi 30 grammi 43 grammi
I/O 8 14 14
Utilizzato con la CPU CPU 1211C, CPU 1212C CPU 1214C, CPU 1215C CPU 1217C
AVVERTENZA
Uso sicuro dei simulatori di ingressi
Questi simulatori di ingressi non sono stati certificati per l'utilizzo in luoghi pericolosi della
Classe I DIV 2 e della Classe I Zona 2, perché gli switch possono provocare scintille ed
esplosioni se utilizzati negli ambienti di questo tipo. Il funzionamento non approvato può
causare la morte o gravi lesioni al personale e/o danni alle apparecchiature.
Utilizzare i simulatori di ingressi solo in luoghi non pericolosi. Non utilizzarli in luoghi
pericolosi della Classe I DIV 2 o della Classe I Zona 2.
Nota
Maneggiare il modulo potenziometro S7-1200 come indicato nelle direttive ESD.
Dati tecnici
Numero di ordinazione 6ES7 290-6AA30-0XA0
Lunghezza del cavo 2m
Peso 200 g
AVVERTENZA
Se si collega un alimentatore esterno a 24 VDC in parallelo all'alimentazione per sensori
DC può verificarsi un conflitto tra le due alimentazioni che cercheranno di imporre il
proprio livello di tensione di uscita preferenziale.
Ne potrebbero derivare una riduzione della durata o il guasto immediato di uno o
entrambi gli alimentatori, con conseguente funzionamento imprevedibile del sistema.
Ciò può causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
L’alimentazione per sensori DC nella CPU e le sorgenti di alimentazione esterna devono
alimentare I/O diversi. È ammesso un unico collegamento dei poli comuni.
Alcune porte di ingresso dell'alimentazione a 24 VDC del sistema PLC sono interconnesse,
ovvero un circuito logico comune collega tra loro più morsetti M. Sono esempi di circuiti
interconnessi, se contrassegnati come "non isolati" nelle schede tecniche, l'ingresso di
alimentazione a 24 VDC della CPU, l'ingresso di alimentazione della bobina del relè di un
SM e un ingresso di alimentazione analogico non isolato. Tutti i morsetti M non isolati
devono essere collegati allo stesso potenziale di riferimento esterno.
AVVERTENZA
Se si collegano i morsetti M non isolati a potenziali di riferimento diversi si formano flussi di
corrente indesiderati che possono danneggiare il PLC e le apparecchiature a cui è
collegato o farli funzionare in modo imprevedibile.
Ciò può causare la morte o gravi lesioni alle persone e/o danni alle cose.
È quindi importante accertarsi che i morsetti M non isolati del sistema PLC siano collegati
allo stesso potenziale di riferimento.
Per informazioni sul budget di potenza delle CPU e sulla potenza richiesta dai moduli di
ampliamento consultare idati tecnici (Pagina 853).
Nota
Se si supera il budget di potenza della CPU potrebbe non essere possibile collegare il
numero massimo di moduli.
Nota
La CPU ha già assegnato la potenza necessaria per le bobine relè interne per cui non è
necessario tenerne conto nel calcolo del budget di potenza.
In questo esempio la tensione a 5 VDC fornita dalla CPU è sufficiente ad alimentare gli SM,
mentre l'alimentazione per sensori a 24 VDC risulta insufficiente ad alimentare gli ingressi e
le bobine dei relè. Gli I/O richiedono 456 mA ma la CPU fornisce solo 400 mA. Per
alimentare tutti gli ingressi e le uscite a 24 VDC dell'installazione è quindi necessario un
ulteriore alimentatore da min. 56 mA.
Meno
Requisiti del sistema 5 VDC 24 VDC
Fabbisogno totale
Uguale
Bilancio di corrente 5 VDC 24 VDC
Corrente complessiva
C.2 Moduli di I/O (SM), signal board (SB) e schede di batteria (BB)
C.3 Comunicazione
Tabella C- 7 TeleService
Tabella C- 8 Accessori
Tabella C- 9 Connettori
C.9 Documentazione
Nota
Non è possibile modificare un dispositivo dalla V4.0 alla V3.0
Una CPU V3.0 può essere sostituita con una CPU V4.0, non è invece possibile sostituire
una CPU V4.0 con una CPU V3.0 dopo aver caricato la configurazione. Per visualizzare o
utilizzare il progetto STEP 7 V3.0 esistente è necessario crearne un archivio prima di
modificare il dispositivo.
Tenere presente che se non è stata caricata la configurazione del dispositivo sostituito è
possibile annullare questa operazione. Tuttavia una volta caricata, non è più possibile
annullare la modifica dalla V3.0 alla V4.0.
Blocchi organizzativi
Con la V4.0 si può configurare l'esecuzione degli OB con o senza interruzioni (Pagina 95).
Per i progetti delle CPU V3.0 STEP 7 definisce per default che tutti gli OB siano senza
interruzioni.
STEP 7 imposta tutte le priorità degli OB (Pagina 95) sui valori che avevano nel progetto
STEP 7 della CPU V3.0.
Le impostazioni della priorità e delle interruzioni possono essere modificate
successivamente.
Se non sono presenti eventi di diagnostica l'informazione di avvio dell'OB di allarme di errore
di diagnostica (Pagina 90) si riferisce all'intero sottomodulo.
Tenere presente che il livello di accesso della V4.0 "Nessun accesso (protezione completa)
non esisteva per la V3.0.
Web server
Se si modifica una CPU V3.0 con una CPU V4.0 le impostazioni del progetto del Web server
(Pagina 619) per l'attivazione del Web server e per l'eventuale richiesta dell'accesso HTTPS
saranno le stesse della V3.0. Si possono quindi configurare utenti, diritti, password
(Pagina 620) e lingue (Pagina 619) in base a quanto sia necessario per utilizzare il Web
server. Se non si assegnano agli utenti ulteriori diritti, l'accesso è limitato a quanto si vede
nelle pagine Web standard (Pagina 625). La CPU S7-1200 V4.0 non supporta l'utente e la
password "admin" preconfigurati in versioni precedenti.
In passato la pagina dei log di dati del Web server metteva a disposizione una funzione di
"caricamento e cancellazione". La pagina Unità di selezione file (Pagina 638)del Web server
V4.0, dalla quale si accede ai log di dati, non supporta più questa funzione. Al suo posto, il
Web server offre la possibilità di caricare, rinominare e cancellare i file di log.
Comunicazione GET/PUT
La comunicazione GET/PUT era abilitata per default nella V3.0. Quando si sostituisce una
CPU V3.0 con una CPU V4.0 (Pagina 146), nella sezione con le informazioni sulla
compatibilità viene visualizzato un messaggio il quale indica che GET/PUT è abilitata.
V3.0 V4.0
Config.General.LengthUnit Units.LengthUnit
Config.Mechanics.PulsesPerDriveRevolution Actor.DriveParameter.PulsesPerDriveRevolution
Config.Mechanics.LeadScrew Mechanics.LeadScrew
Config.Mechanics.InverseDirection Actor.InverseDirection
Config.DynamicLimits.MinVelocity DynamicLimits.MinVelocity
Config.DynamicLimits.MaxVelocity DynamicLimits.MaxVelocity
Config.DynamicDefaults.Acceleration DynamicDefaults.Acceleration
Config.DynamicDefaults.Deceleration DynamicDefaults.Deceleration
Config.DynamicDefaults.EmergencyDeceleration DynamicDefaults.EmergencyDeceleration
Config.DynamicDefaults.Jerk DynamicDefaults.Jerk
Config.PositionLimits_SW.Active PositionLimitsSW.Active
Config.PositionLimits_SW.MinPosition PositionLimitsSW.MinPosition
Config.PositionLimits_SW.MaxPosition PositionLimitsSW.MaxPosition
Config.PositionLimits_HW.Active PositionLimitsHW.Active
Config.PositionLimits_HW.MinSwitchedLevel PositionLimitsHW.MinSwitchLevel
Config.PositionLimits_HW.MaxSwitchedLevel PositionLimitsHW.MaxSwitchLevel
Config.Homing.AutoReversal Homing.AutoReversal
Config.Homing.Direction Homing.ApproachDirection
Config.Homing.SideActiveHoming Sensor[1].ActiveHoming.SideInput
Config.Homing.SidePassiveHoming Sensor[1].PassiveHoming.SideInput
Config.Homing.Offset Sensor[1].ActiveHoming.HomePositionOffset
Config.Homing.FastVelocity Homing.ApproachVelocity
Config.Homing.SlowVelocity Homing.ReferencingVelocity
MotionStatus.Position Position
MotionStatus.Velocity Velocity
MotionStatus.Distance StatusPositioning.Distance
MotionStatus.TargetPosition StatusPositioning.TargetPosition
StatusBits.SpeedCommand StatusBits.VelocityCommand
StatusBits.Homing StatusBits.HomingCommand
L'unico parametro della tabella dei comandi che viene rinominato è l'array con i comandi:
V3.0 V4.0
Config.Command[] Command[]
rappresentazione degli ingressi (corrente), 947, 982 bit di misurazione degli impulsi, 149
rappresentazione degli ingressi (tensione), 946, 981 Ingressi e uscite
rappresentazione delle uscite (corrente), 948, 983 controllo, 820
rappresentazione delle uscite (tensione), 947, 982 Inserimento della memory card nella CPU, 128
tempi di risposta a gradino (CPU), 867, 877, 888, Inserimento di ingressi o uscite nelle istruzioni KOP e
900, 916 FUP, 41
tempi di risposta a gradino (SB), 981 Inserimento di nuovo dispositivo
tempi di risposta a gradino (SM), 945 CPU non specificata, 144
I/O digitali Rilevamento di un hardware esistente, 144
configurazione, 151 Inserimento di un dispositivo
indicatori di stato, 808 CPU non specificata, 144
misurazione degli impulsi, 151 Inserimento nella coda d'attesa, 95
Immagine di processo INSERT (inserisci caratteri nella stringa), 318
controllo, 820 Interfacce di comunicazione
Controllo, 821 CB 1241 RS485, 1004
forzamento, 826 CM 1241 RS232, 1006
operazione di forzamento, 827 Configurazione, 690
stato, 820, 826 configurazione dei dispositivi, 141
Stato, 821 Indicatori LED, 807
Immunità alle sovratensioni, 856 inserimento dei moduli, 145
Importazione del certificato di sicurezza Siemens, 684 Programmazione, 723
Impostazioni, 42 RS232 e RS485, 687
Impulso prolungato (TP), 216 Tabella comparata dei moduli, 26
IN_Range (Valore compreso nel campo), 232 Interfaccia di blocco ampliata
INC (incrementa), 238 caricamento in modo RUN, 833
Indicatore di prima scansione, 103 Interfaccia utente
Indicatori LED Viste portale e progetto di STEP 7, 37
interfaccia di comunicazione, 688, 807 INV (Crea complemento a uno), 281
Stato CPU, 807 IO Link
Indice di variabile per un array, 247 assegnazione dei pin, 842
Indicizzazione degli array con le variabili, 247 Configurazione, 845
Indirizzamento funzioni, 841
aree di memoria, 106 LED, 849
immagine di processo, 106 messaggi di errore, 846, 849
singoli ingressi (I) o uscite (Q), 107 modifica dei parametri in runtime, 846
Valori booleani o di bit, 107 parametri, 845
Indirizzamento dei tipi di enum nelle pagine Web record di dati, 847
personalizzate, 651 schema, 844
Indirizzo IP, 164, 165 sostituzione, 841
Assegnazione, 159, 167 spazio di indirizzamento, 846
Assegnazione online, 162 IO-Link
configurazione, 163 diagnostica, 850
Configurazione dei dispositivi, 146 memoria del dispositivo, 842
configurazione della CPU online, 813 messaggi di errore, 850
Indirizzo MAC, 163 profilo del dispositivo, 839
Indirizzo IP del router, 165 ripristino delle impostazioni di fabbrica, 842
Indirizzo MAC, 163, 168 ISO on TCP
Indirizzo PROFIBUS, 590 configurazione del collegamento, 154
Informazioni sui contatti, 3, 146 ID di collegamento, 528
Informazioni sul programma modo Ad hoc, 532
Nella struttura di richiamo, 205 parametri, 156
Ingressi Istruzione CONCAT (concatena stringhe), 314
PUT (scrivi dati in una CPU remota), 602 SGN_GET (imposta segnali RS-232), 722
PWM (modulazione ampiezza impulsi), 371 SGN_GET (Interroga segnali RS-232), 720
QRY_CINT (Interroga i parametri di schedulazione SHL (sposta verso sinistra) e SHR (Sposta verso
orologio), 343 destra), 286
QRY_DINT (interroga lo stato di un allarme di SIN (Genera valore del seno), 241
ritardo), 349 SQR (Genera quadrato), 241
QRY_TINT (interroga un allarme dall'orologio), 347 SQRT (Genera radice quadrata), 241
R (Resetta uscita), 210 SR (Flipflop di impostazione/resettaggio), 211
R_TRIG (Imposta variabile con fronte di salita del SRT_DINT (avvia allarme di ritardo), 349
segnale), 214 stato, 820
RALRM (ricevi allarme), 325 Stato, 821
RCV_CFG (progetta dinamicamente parametri di STP (Chiudi programma), 268
ricezione seriali), 709 Strg_TO_Chars (Converti stringa di caratteri in
RCV_PTP (abilita ricezione di messaggi), 718 Array of CHAR), 308
RCV_RST (cancella buffer di ricezione), 719 SUB (sottrai), 235
RD_ADDR (Rileva dati IO di un'unità), 414 SWAP (Modifica disposizione byte), 249
RD_LOC_T (leggi data e ora locale), 293 SWITCH (Distributore di salto), 261
RD_SYS_T (Leggi ora), 293 T_ADD (Somma tempi), 290
RDREC (leggi set di dati), 322 T_COMBINE (combina tempi), 291
RE_TRIGR, 98 T_CONFIG (configura interfaccia), 555
RE_TRIGR (Riavvia tempo di controllo del T_CONV (Estrai e converti tempi), 289
ciclo), 267 T_DIFF (differenza di data e ora), 291
READ_DBL (leggi blocco dati nella memoria di T_SUB (Sottrai tempi), 290
caricamento), 409 TAN (Genera valore della tangente), 241
RecipeExport (esporta ricetta), 381 TCON (crea collegamento di comunicazione), 541
RecipeImport (importa ricetta), 383 TDISCON (interrompi collegamento di
REPEAT (SCL), 277 comunicazione), 541
REPLACE (sostituisci caratteri nella stringa), 319 Temporizzatore, 216
RESET_BF (Resetta campo di bit), 211 TM_MAIL (invia e-mail), 799
RET (Salta indietro), 263 TOF (Temporizzatore come ritardo alla
RETURN (SCL), 279 disinserzione), 216
RIGHT (leggi caratteri sulla destra della TON (Temporizzatore come ritardo
stringa), 315 all'inserzione), 216
ROL (Fai ruotare verso sinistra) e ROR (Fai ruotare TONR (Temporizzatore come ritardo all'inserzione
verso destra), 287 con memoria), 216
ROUND (Arrotonda numero), 254 TP (Temporizzatore come impulso), 216
RS (Flipflop di resettaggio/impostazione ), 211 Trascinamento, 38
RT (Resetta temporizzatore), 216 Trascinamento tra editor, 43
RTM (Contatore ore di esercizio), 297 TRCV (ricevi dati tramite collegamento di
S (Imposta uscita), 210 comunicazione), 541
S_CONV (Converti stringa di caratteri), 300 TRCV_C, 570
S_MOVE (Sposta stringa di caratteri), 299 TRCV_C (ricevi dati tramite Ethernet (TCP), 534
SCALE_X (riporta in scala), 256 TRUNC (Genera numero intero), 254
SEL (seleziona), 283 TSEND (invia dati tramite collegamento di
SEND_CFG (progetta dinamicamente parametri di comunicazione), 541
trasferimento seriali), 708 TSEND_C, 569
SEND_PTP (trasferisci dati del buffer di invio), 715 TSEND_C (invia dati tramite Ethernet (TCP), 534
SET_BF (Imposta campo di bit), 211 TURCV (ricevi dati tramite Ethernet (UDP), 549
SET_CINT (imposta parametri di schedulazione TUSEND (invia dati tramite Ethernet (UDP), 549
orologio), 341 UFILL_BLK (Inserisci area senza interruzione), 247
SET_TIMEZONE (imposta fuso orario), 296 UMOVE_BLK (Copia area senza interruzione), 243
SET_TINTL (imposta allarme dall'orologio), 345 USS_DRV (Scambia dati con azionamento), 740
attivazione, 619
Convenzioni per le virgolette, 656
frequenza di aggiornamento, 619
limitazioni, 682
Numero massimo di collegamenti HTTP, 682
pagine Web personalizzate, 641
pagine Web standard, 622
Wizard di importazione del certificato, 684
WR_LOC_T (Imposta ora locale), 293
WR_SYS_T (Imposta ora), 293
WRIT_DBL (scrivi blocco dati nella memoria di
caricamento), 409
WRREC, 329
WRREC (scrivi set di dati), 322
WWW (sicronizzazione delle pagine Web
personalizzate), 659
X
XON / XOFF, 693
XOR (operazione logica), 280
Z
Zona termica, 50, 54