Short Stories in Italian For Beginners
Short Stories in Italian For Beginners
La Pizza Pazza
La Creatura
Il Cavaliere
L’orologio
Lo Scrigno
Terre Sconosciute
Laura, la Donna Invisibile
La Capsula Spaziale
Soluzioni
Italian-English Glossary
Acknowledgements
About the Author
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Daniele e Giulia sono studenti e vanno a fare un viaggio in Italia. Sanno
l’italiano e lo parlano con i loro genitori. I genitori vanno in macchina coi
loro figli all’aeroporto. Giulia è molto ansiosa prima di prendere l’aereo.
Poi si calma e partono per l’Italia.
Vocabolario
zaino rucksack
prepararsi to get ready
castani brown
onico athletic
elettricista electrician
mprenditrice entrepreneur
fantascienza science fiction
mazzetta di banconote a wad of cash
risparmiare to save (money)
Saranno molto utili! (The money) will be very useful!
colazione breakfast
ansiosa anxious
impatica nice, friendly
coda queue
affetto tenderness, affection
controlli security checks
decollare to take off
Arriviamo a casa di Armando all’ora di pranzo. Lui ci aiuta con gli zaini.
Abbiamo molta fame.
–Armando, abbiamo fame. Dove possiamo mangiare qualcosa?
–Ci sono due ristoranti qui vicino.
–Che piatti servono?
–Uno è una trattoria dove servono la pasta fatta in casa. L’altro è una
pizzeria. Si chiama La Pizza Pazza. Fanno delle pizze buonissime!
–Giulia, ti va di mangiare una pizza? – chiedo a mia sorella.
–Certo, Daniele. Ho molta fame anch’io!
Il mio amico Armando non viene perché ha una lezione. Noi andiamo
verso la pizzeria.
–Che autobus porta in pizzeria? – chiedo a Giulia.
–Non lo so. Dobbiamo chiedere a qualcuno.
–Guarda là, il signore con la camicia bianca. Andiamo a chiedere a lui.
Il signore con la camicia bianca ci saluta.
–Come possiamo arrivare al ristorante La Pizza Pazza? – gli chiedo.
–È facile! Proprio qui davanti si ferma l’autobus numero 35. L’autobus
arriva nella strada dove si trova La Pizza Pazza, però c’è un problema…
–Che problema c’è?
–L’autobus è sempre molto pieno a quest’ora.
Giulia ed io discutiamo sul fatto di prendere l’autobus per andare in
pizzeria. Lei sembra preoccupata.
–Daniele, magari possiamo mangiare alla trattoria dove fanno la pasta
fatta in casa? Non voglio salire su un autobus pieno.
–Ho un’idea, Giulia. Io prendo l’autobus 35 per andare alla pizzeria. Tu
vai a piedi alla trattoria.
–Perché vuoi fare così?
–Perché così possiamo confrontare i due posti.
–Va bene. Ti chiamo col cellulare!
Torno alla cabina telefonica e digito il numero di telefono della casa dei
miei genitori a Londra. Squilla quattro volte e finalmente risponde mia
madre.
–Ciao, tesoro! Come stai? Come va a Roma?
–Ciao, mamma. Ho un problema.
–Che succede, figlio mio? È successo qualcosa di grave?
–No, niente di grave, mamma. Per favore, chiama Giulia e dille che sono
a Civitavecchia e che ho il cellulare scarico.
–Oh! A Civitavecchia?! Che ci fai a Civitavecchia?
–È una lunga storia, mamma.
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Daniele e Giulia arrivano a Roma. Li aspetta Armando, un amico di
Daniele. Vanno in taxi nell’appartamento dove vive Armando. Ci sono due
ristoranti nelle vicinanze. Giulia va a piedi ad uno e Daniele prende
l’autobus per l’altro. Daniele si addormenta sull’autobus e si sveglia a
Civitavecchia. Mangia e decide di passare la notte in un albergo.
Vocabolario
atterrare to land (a plane)
abbracciare to hug
guarda mia sorella con curiosità look curiously at my sister
Piacere di conoscerti! Nice to meet you!
con una faccia sorridente with a smile on his face
d’estate in summer
rattoria a restaurant, usually family-run, that serves traditional dishes
camicia shirt
Ti chiamo col cellulare! I’ll call you on my mobile!
avere tanto sonno to feel very sleepy
fare un pisolino to take a nap
ad eccezione except (for)
autista (bus) driver
asca pocket
è scarico it’s out of battery
accendere to turn on
Non ci posso credere! I can’t believe it!
cabina telefonica a phonebox
ridere a voce alta to laugh out loud
vergogna shame
quillare to ring
pegnere la luce to switch off the light
Che giornata da pazzi! What a crazy day!
Una volta fuori dall’hotel, vedo degli operai caricare delle casse su un
camion con il nome di un ristorante. Ed ecco che ricomincio a ridere molto
forte, come al ristorante. Però stavolta me ne rendo conto e smetto subito.
Il logo sul camion è del ristorante La Pizza Pazza!
Mi avvicino a uno degli operai per parlare con lui.
–Ciao! – mi dice uno di loro.
–Buongiorno! – gli rispondo.
–Posso aiutarti?
–Lei lavora per il ristorante di Roma?
–No, lavoro come corriere. Tutte le settimane gli consegniamo la
mozzarella per la pizza, ma non lavoro lì.
Il corriere sale sul camion e io mi fermo a pensare. Come faccio a tornare
a Roma? Devo tornare all’appartamento di Armando. Giulia mi starà
aspettando! Ho un’idea!
–Signore, mi scusi! – dico al corriere.
–Dimmi, ragazzo.
–Potrebbe darmi un passaggio fino a Roma?
–Adesso?
–Sì.
L’operaio è titubante, finché finalmente dice:
–Va bene, puoi salire nel retro del camion, tra le casse di mozzarella.
Però non devi dirlo a nessuno.
–Va bene, grazie mille!
–Di niente, ragazzo. Veloce però. Voglio partire adesso. Non posso fare
tardi!
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Daniele si sveglia in albergo. Quando esce dall’albergo, vede un camion
con la scritta La Pizza Pazza. Chiede al corriere se può portarlo a Roma. Il
corriere gli dice che può viaggiare nel camion. Lì trova nascosto un signore
anziano che va a Roma a cercare suo figlio. Il figlio dell’uomo è Armando!
Vocabolario
orologio clock
corridoio hallway
operaio worker, employee
cassa box
camion truck
me ne rendo conto I realise (something)
corriere delivery driver
consegnare to deliver
passaggio lift (to a place)
essere titubante to be hesitant or reluctant
avviare to start (a vehicle)
anziano old
Devo nascondermi! I have to hide!
nascosto hidden
Non fare rumore. Don’t make a sound.
Meno male! Thank goodness!
toria story
Paese country
La mia stessa età! The same age as me!
Che coincidenza! What a coincidence!
Annesso al capitolo 4
Riassunto
L’uomo e Daniele scendono dal camion e decidono di andare
all’appartamento di Armando. Lì non c’è nessuno. Daniele confessa
all’uomo che lui conosce Armando. Daniele chiama sua sorella. Lei e
Armando rientrano a casa. Armando per la prima volta incontra suo padre e
decidono di festeggiare.
Vocabolario
ringraziare to thank (someone)
camminare to walk
pochissime volte very rarely
portone main door, front door
portiera receptionist
alire in ascensore to take the lift
al terzo piano on the third floor
irare fuori la chiave to take out a key
Dove potrebbero essere? Where could they be?
mettere (un cellulare) in carica to charge (a mobile)
preoccupata worried
padre father
rimanere senza parole to be taken aback
rendersi conto to understand
dopo così tanti anni after so many years
Bisogna festeggiare! We need to celebrate!
Sono d’accordo! I agree!
Silvia e Giorgio salgono sulla barca e si tolgono gli zaini. Il legno della
barca è così vecchio che sembra quasi spaccato. Vedono due remi e li usano
per arrivare in mezzo al lago.
Silvia dice:
–Come si sta bene qui, Giorgio!
–Sì, davvero!
–Vuoi fare merenda?
–Ottima idea! Che hai portato?
Silvia prende dal suo zaino diversi dolci e un panino. Giorgio tira fuori le
bevande energetiche.
–Cosa preferisci?
–Il panino sembra buono …
–Io non lo voglio, quindi questo è per te!
–Grazie!
Mangiano con calma mentre la barca rimane al centro del lago.
All’improvviso, sentono un rumore che proviene dalla casa:
–Hai sentito? – chiede Giorgio.
–Sì, ho sentito – risponde Silvia con un’espressione spaventata.
–Proviene dalla casa.
– Sì, anche secondo me.
–Andiamo a vedere!
Silvia guarda Giorgio con sorpresa.
–Stai scherzando?
–E dai! Andiamo!
Giorgio e Silvia cominciano a remare finché arrivano alla sponda del
lago. Si rimettono gli zaini in spalla e vanno verso la vecchia casa di legno.
–Silvia, io voglio entrare nella casa.
–Che cosa? Perché? Non siamo qui per fare trekking?
–Sì, però nei boschi ci sono tante cose abbandonate e a me piace
esplorare tutto.
–Non so, Giorgio …
–Entriamo nella casa, dai!
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Silvia e Giorgio vanno a fare un’escursione sul monte Cusna. Mentre
camminano nel bosco, vedono una vecchia casa. All’improvviso sentono un
rumore provenire dalla casa e vanno a vedere di cosa si tratta. Quando
entrano nella casa, sentono un rumore in cucina. Subito dopo una creatura
pelosa esce di corsa e va verso il bosco.
Vocabolario
fare escursioni to go hiking or trekking
abbigliamento da montagna mountain clothing
volentieri gladly
Ti stancherai! You’ll get tired!
bevanda energetica energy drink
pianura plain (n)
collina hill
nuvoloso cloudy
mite mild (climate)
pelosa furry, hairy
di legno wooden
costruire to build
ponda del lago shore of the lake
onda wave
barchetta (barca) a small boat
remo oar
fare merenda to have a snack
dolci cakes, pastries
porco dirt
polvere dust
orma footprint
orso bear
rompere to break
grugnire to growl
i perde di vista (they) lose sight of (it)
Alla fine decidono di separarsi. Due ore dopo, Silvia e Giorgio sono
ancora in giro per il bosco alla ricerca della creatura. Silvia non crede a
quello che ha visto. Forse hanno immaginato tutto! O forse è solo un
burlone travestito.
Invece per Giorgio potrebbe essere un tipo di animale sopravvissuto nei
boschi e che non è mai stato visto prima.
–Andiamo, Silvia. Magari è un animale che abita in questi boschi. – dice
Giorgio. –Diventeremo famosi di sicuro!
Giorgio sale in cima alla montagna dove c’è una grotta. Presto si fa
notte. Entra nella grotta, tira fuori il cellulare dalla tasca e comincia a fare
un video. All’interno della grotta non c’è nessuno, però, all’improvviso
sente un urlo. È la creatura e gli va incontro!
Silvia aspetta Giorgio, ma Giorgio non esce più! Aspetta ancora qualche
minuto, niente. Poi qualche ora. Niente, Giorgio non torna più!
Silvia tira fuori il suo cellulare. Si accorge che però non c’è copertura
per il cellulare nel luogo dove si trova. Non può chiamare aiuto. Ha paura
ad entrare nella grotta. Forse Giorgio è tornato alla vecchia casa perché
ormai è notte. Tutto questo sarà solo un brutto scherzo!
Silvia torna alla vecchia casa. Giorgio non c’è, ma ormai è troppo tardi
per tornare a casa da sola. C’è un vecchio letto. Si siede lì mentre aspetta
Giorgio. Tira fuori dallo zaino un pezzo del panino e lo mangia. Mentre
mangia cerca di riflettere. Cosa può fare? Intanto le viene sonno. È stata una
giornata lunga … Alla fine si addormenta.
Alla fine Silvia esce dal bar e si siede su una panchina. Ha bisogno di
riflettere. È una donna molto intelligente che non perde mai la calma.
Quando ci sono dei problemi, cerca sempre di trovare una soluzione.
Si alza dalla panchina e decide di andare direttamente a casa di Giorgio.
Forse lui nel frattempo è già tornato a casa. Torna nel bar e chiama un taxi.
Durante il tragitto verso la casa di Giorgio, parla un po’ col tassista.
–Come ti chiami? – chiede il tassista.
–Mi chiamo Silvia.
–E che fai oggi, Silvia? Vai a fare colazione fuori?
–No, vado a trovare un mio amico a casa sua.
–Beata te! Che invidia! Io devo lavorare tutto il giorno!
Silvia non dice altro. Il tassista è un uomo molto simpatico e
chiacchierone però lei non ha molta voglia di parlare. Vuole solo trovare
Giorgio. Non crede alla creatura strana nel bosco, però vuole sapere dove si
trova il suo amico.
–Eccoci, Silvia. Sono €9,50.
–Prenda, tenga il resto.
–Grazie! Buona giornata!
–Anche a lei!
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Silvia e Giorgio si separano per cercare la creatura. Si fa notte e Silvia torna
alla casa di legno. Si addormenta su un letto, ma al suo risveglio Giorgio
non c’è. L’indomani lo chiama dal telefono del bar di un villaggio vicino,
ma lui non risponde. Va a casa sua, ma non c’è. Decide di tornare alla casa
sul lago.
Vocabolario
dobbiamo separarci we have to split up
n libertà loose
ciocco silly
burlone prankster
ravestito dressed up
opravvissuto still living
grotta cave
i fa notte night falls
urlo shriek
copertura (cellulare) network coverage
comincia a preoccuparsi sul serio she really did begin to worry
paesino village, small town
colazione breakfast
anziani elders
parete wall
panchina bench
Beata te! Lucky you!
chiacchierone chatty, talkative
enga (il resto) keep (the change) (formal)
a due piani on two levels, with two floors
quartiere neighbourhood
Tutti prendono gli zaini, alcune cose da mangiare, delle torce ed escono
per andare a cercare Giorgio.
Si dividono in gruppi di quattro persone e vanno in direzioni diverse.
Prima di andare, Silvia si ferma un attimo al lago e comincia a riflettere.
–Non capisco … A Giorgio non piace fare escursioni da solo. Ha paura
ad andare per il bosco di notte. E poi perché sono tutti qui? Qui c’è
qualcosa che non mi quadra!
Quando si gira per vedere dov’è il suo gruppo, non c’è più nessuno.
–Dove sono adesso? Ehi! Qualcuno mi sente?
Silvia si addentra nel bosco dove ha visto Giorgio per l’ultima volta.
Segue il cammino e accende una torcia che ha preso dallo zaino.
–Dove siete tutti? C’è nessuno?
Non c’è nessuno, né la sua famiglia né le sue amiche Claudia e Veronica.
–Non capisco, che succede?!
Silvia torna alla casa vicino al lago e si siede sul vecchio letto. Aspetta un
po’ però non arriva nessuno. All’improvviso sente un rumore in cucina.
Si alza dal letto per andare a vedere. Non fa alcun rumore. Vuole
sorprendere chiunque sia in cucina. Forse sono le sue amiche … o sua
madre!
Accende la torcia e si trova davanti la creatura. Un mostro grande, brutto
e peloso.
Silvia grida ed esce di corsa dalla casa.
–Aiuto! Aiuto!
La creatura le corre dietro e la raggiunge. Silvia cade per terra e tira dei
calci per difendersi. La creatura la prende per le gambe e Silvia non può
liberarsi.
Silvia continua a lottare, quando all’improvviso la creatura si ferma e si
alza. La guarda mentre Silvia è ancora a terra.
–Cosa? Che succede?
Silvia è molto spaventata. Tutte le persone che prima erano nella casa
escono dal bosco con le torce accese, ma hanno anche qualcos’altro nelle
mani: delle candele.
In quel momento Silvia capisce tutto.
La creatura si toglie la maschera … È suo padre.
–Buon compleanno, tesoro!
–Tanti auguri, Silvia! – urlano tutti in coro.
Silvia non sa se gridare o ridere.
–Papà, eri tu la creatura? Sei sempre stato tu?
–Sì, amore mio. Ero io.
–E Giorgio dov’è?
Giorgio arriva in quel momento, non è sporco né è ferito, ovviamente!
–Mi dispiace! Abbiamo voluto farti uno scherzo, però ti faremo anche un
bellissimo regalo.
–Che regalo?
Aiutano Silvia ad alzarsi da terra e vanno davanti alla casa.
–I tuoi genitori ti hanno comprato questa vecchia casa e noi la
ristruttureremo. Sarà la tua casa di villeggiatura.
Silvia scoppia a ridere finalmente. Il gruppo batte le mani. Tutti sanno
che Silvia è una donna molto coraggiosa.
–Spero che non ci sarà nessun orso quando verremo a fare escursioni in
futuro! – dice Silvia.
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Silvia vede una luce nella casa del lago. Entra e trova la sua famiglia e i
suoi amici. Sono lì per cercare Giorgio. Si dividono in gruppi. Silvia va nel
bosco da sola. Dopo alcune ore torna nella casa e trova la creatura. Lotta
con la creatura ma alla fine scopre che è suo padre travestito. Era uno
scherzo per il suo compleanno. La casa sul lago è il loro regalo.
Vocabolario
arancione orange (colour)
naspettato unexpected
riuniti all together
a notte precedente the night before
ha catturato has captured
orcia torch
c’è qualcosa che non mi quadra there’s something fishy going on
addentrarsi to re-enter
cadere per terra to fall to the ground
irare dei calci to kick
ottare to fight
candela candle
maschera mask
Buon compleanno Happy Birthday
Tanti auguri Congratulations
a ristruttureremo we will renovate it
casa di villeggiatura summer house, holiday house
coppiare a ridere to burst out laughing
battere le mani to clap
Il carico d’oro è nella parte posteriore del carro. Lars guarda l’oro e
sorride. I cavalli cominciano il loro cammino e il gruppo si avvia verso il
sentiero nel bosco.
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Il cavaliere Lars viaggia nel regno del re Andur. Nella piazza ordina due
pozioni di forza da un venditore e poi va al castello. Chiede al re di poter
portare il carico d’oro al regno del fratello del re. Il re acconsente. Tre
guardie del re lo accompagnano nella missione. Prima di partire Lars
prende le pozioni che ha ordinato e poi iniziano il viaggio.
Vocabolario
regno kingdom
esotica exotic
cavaliere knight
mercante trader, merchant
pozione potion
ovrano sovereign
fare qualche passo indietro to take a few steps backwards
pergamena scroll
imbro seal, stamp
mura difensive defensive walls
calinata staircase
non vi fidate di nessuno trust no-one
non ho mai imbrogliato nessuno I’ve never cheated anyone
i tratta di we’re dealing with
ono molto grato I’m most grateful
Non ce la farai mai! You’ll never make it!
palazzo palace
accompagnare to go with
Buono a sapersi good to know
Non sto scherzando I’m not joking
avvertimento warning
Lars ricorda gli anni in cui il re Andur ha litigato col fratello. Una delle
battaglie più grandi è avvenuta proprio in quel bosco. Prima della battaglia
si chiamava Bosco degli Animali. Dopo, il suo nome è diventato Bosco
Silenzioso.
Lars racconta:
–Quando io ero molto giovane, ho combattuto per il re Andur … Proprio
qui!
–Per che cosa hanno combattuto?
–È stato il re Andur a cominciare la guerra.
–E perché ha combattuto contro suo fratello?
–Il re Andur voleva la fonte che si trovava nel bosco.
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Durante il cammino Lars racconta una storia: il re Andur ha combattuto
contro suo fratello per il possesso di una fonte magica. Il fratello di Andur
ha vinto la guerra e adesso possiede l’acqua magica. Quest’acqua dona
molta forza a chi la beve. Andur deve pagare ogni anno il suo debito di
guerra con l’oro.
Vocabolario
percorso route
ponte di pietra stone bridge
Ti sorprende? Does it surprise you?
itigio argument
ramo branch
buio dark
fonte source, spring
Aspetta e vedrai Wait and see
rasformarsi to change
asciugarsi to dry
a qualsiasi costo at any cost
esistenza existence
mpossessarsi to take control of
bagnarsi to wash, to bath
eccarsi to dry up
riempire to fill up
aggiungere to add
ci vuole tempo it takes time
plende alto nel cielo shines high in the sky
aggiù down there
Lars tira fuori le due pozioni di forza che ha comprato prima di iniziare
la missione.
–Che succede qui? – chiede Alfred.
–Dobbiamo dirti una cosa, Alfred.
–Che cosa?
Alfred, spaventato, si allontana da loro di qualche passo. Come fanno a
conoscersi il re e il cavaliere Lars? Perché Lars ha tirato fuori le pozioni di
forza per darle al re? Lars si avvicina ad Alfred e gli dice:
–Alfred, l’acqua magica di questo regno si è esaurita da molto tempo.
–E il re Andur lo sa?
–No, lui non lo sa.
–E perché consegni le pozioni di forza a questo re?
–Sono le ultime pozioni di forza, le ultime preparate con acqua magica.
–E come le userai?
–Ne prepareremo molte altre.
Alfred si sente tradito.
–Mi hai mentito! – dice.
–Ti ho mentito … Però ti ho mentito solo per poter mantenere la pace.
–Come si farà a mantenere la pace tra i due fratelli regnanti? Il segreto è
che non c’è più l’acqua magica. Nessuno ancora lo sa, ma presto lo
scopriranno. Andur capirà così che tu hai rubato l’oro.
Il cavaliere Lars è molto serio.
–Alfred, se il re Andur viene a sapere che non c’è più acqua magica, la
pace si romperà. Il re Andur attaccherà Arthuren e tutto finirà.
–Allora userai le pozioni per creare acqua magica per Andur?
–Sì, solo per mantenere la pace … se riusciamo.
Alfred guarda Lars con sospetto.
– Che vuol dire “se riusciamo”?
Lars gli risponde:
–Come ho spiegato, la nuova acqua magica si può solo creare dall’acqua
magica pura. Purtroppo non ce n’è più, ma ci proveremo.
–Che cosa farete?
–Proveremo a fare acqua magica da queste pozioni. Forse funzionerà.
–E se no?
Questa volta risponde il re:
–Se non funziona, ci saranno altre battaglie nel Bosco Silenzioso.
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Arrivati nel regno di Arthuren, Alfred e Lars parlano con il re Arthuren e il
cavaliere consegna al re le due pozioni di forza. Lars rivela ad Alfred un
segreto: Arthuren non possiede più acqua magica e per questo devono usare
le due pozioni per prepararne altre. Il re Andur non deve però saperlo,
altrimenti può scoppiare un’altra guerra …
Vocabolario
pendio spettacolare beautiful hillside, slope
erba grass
ruscello stream
coltivare to cultivate, to farm
alimentare to feed
nobile courteous (formal)
mpauriti afraid
familiare familiar
assomigliare to look like
dentica identical
anto tempo fa a long time ago
caricare to unload
Maestà Majesty
irare fuori to pull out
i è esaurita finished
radito betrayed
Mi hai mentito! You’ve lied to me!
non ce n’è più there’s no more
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Carlo è un orologiaio. Una notte incontra Susanna che gli mostra un
orologio che ha trovato. Scoprono che secondo una leggenda l’orologio è di
un pirata e permette di viaggiare nel tempo. Un uomo entra nella bottega di
Carlo e ruba l’orologio. Susanna e Carlo lo bloccano e scoprono che è Petar
il Kraken, il pirata della leggenda.
Vocabolario
orologiaio watchmaker, watch repairer
bottega studio, workshop
calle Venetian streets, alleys
granchirsi (un po’) le gambe to stretch the legs (a bit)
a quest’ora at this time
cliente customer
urno di notte night shift
Fammelo vedere Let me look at it
osservare attentamente to look closely
ra un’ora in one hour’s time
meccanismo mechanism
itolo title
Non avevo mai visto niente di simile I’ve never seen anything like it
pirata pirate
ecolo century
dominio supremacy, control
potere misterioso mysterious power
robusto strong
afferrare to grab
amentarsi to complain, to moan
Petar il Kraken non risponde e si ritira nella sua tenda. Carlo e Susanna
guardano verso il mare. È pieno di barche pirata.
–Mi dispiace – dice Filip.
–Perché ti dispiace? – gli chiede Susanna.
–Petar è pazzo.
–Pazzo?!? – chiede Carlo.
–Sì, pazzo, completamente. – risponde Filip.
–E perché dici questo?
–Perché lui pensa di potervi usare.
–In che senso?
–Vuole fermare le barche veneziane. I veneziani sanno dell’orologio.
Vogliono impadronirsene a tutti i costi. Ci attaccano ogni notte. Petar è
convinto che voi potrete esserci d’aiuto.
A distanza, si sentono i rumori dei cannoni. Le barche veneziane si
stanno avvicinando.
Carlo dice:
–Come volete che vi aiutiamo?
–Voi sapete quello che succederà. Vivete nel futuro.
–No, no, no. Non sappiamo quello che succederà. Sappiamo solo
dell’orologio. Ed è solo una leggenda!
Filip si rattrista.
–Petar rimarrà deluso. Lui è ossessionato dall’orologio. Farebbe di tutto
per tenerlo. Quando saprà che non potete aiutarci, non avrà più bisogno di
voi. Potrebbe finir male.
Carlo e Susanna si guardano spaventati.
–E cosa possiamo fare? – chiede Susanna.
–Dovete rubare l’orologio al nostro capitano. Se non ha più l’orologio,
non ci sarà nessuna battaglia.
–Va bene. Quando?
–Questo pomeriggio. Questo pomeriggio qui ci sarà una importante
battaglia. Il capitano invierà molte barche in guerra. Dovete togliergli
l’orologio e non ritornare mai più qui.
Filip si ritira nella tenda di Petar e loro si siedono sulla spiaggia.
–Che facciamo? Sono solo un orologiaio. – dice Carlo. –Come faccio a
rubare qualcosa a un pirata?
–Dobbiamo trovare un modo per riuscirci … – risponde Susanna. –
Aspetta, ho un’idea.
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Petar il Kraken usa l’orologio per viaggiare nel tempo. Carlo e Susanna
decidono di seguirlo nel XVII secolo. Conoscono il pirata Filip, che chiede
a Carlo di rubare l’orologio a Petar e di non tornare mai più. I veneziani
sanno dell’orologio e combattono per averlo.
Vocabolario
racconto tale
pensieroso deep in thought
esoro treasure
edificio building
macchina volante flying machine
assurdo crazy, incredible
tringere con forza to hold tightly
centinaia di anni fa hundred of years ago
pelle scura brown/dark skin
abituati used to
battaglia battle
enda tent
a tutti i costi at all costs
cannone cannon
rattristarsi to become sad
ossessionato obsessed
nviare to send
Carlo non è sicuro, però poi alla fine va da Petar. Il capitano sta parlando
ai suoi pirati. Gli sta dicendo come combattere, quale tattica devono
utilizzare.
Petar vede che Carlo lo sta guardando.
–Che c’è, Carlo? Hai già un’idea su come vincere la battaglia?
–Sì, sì … ce l’ho. Vieni che te la spiego.
Il robusto pirata e Carlo si allontanano di qualche passo dagli altri. Filip e
Susanna fanno finta di niente.
–Petar, come sai, io sono un orologiaio … Vorrei dare un’occhiata al tuo
orologio.
La faccia del pirata cambia completamente.
–Perché?
–Se me lo fai sistemare potremo vincere la battaglia.
–Come?
Carlo non sa cosa dire. Pensa intensamente e inventa una risposta su
due piedi.
–Credo di sapere già come funziona … – mente.
–E quindi?
–Se me lo fai vedere posso cambiarlo. Posso cambiare l’orologio perché
ci trasporti in un altro posto lontano da qui. Così non ci sarà bisogno di
combattere.
Vocabolario
cabina cabin
econdo in comando second in command, deputy
imone helm
n qualche modo in some way
nube cloud
mettere fine a tutto questo to put an end to this
orizzonte horizon
attica tactic
fare finta di niente to act as if nothing is happening
nventare una risposta su due piedi to think up an answer on the spot
barcollare to stagger
approfittare to take advantage
perdere i sensi to lose consciousness
distruggere to destroy
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Arturo ha una missione. Porta con sé la foto di uno scrigno antico. Deve
trovare le persone che hanno i numeri mancanti dallo scrigno. La prima
persona è Davide. Davide trova il numero in una collana antica che aveva
fin da bambino. Arturo gli dice di ricordare quel numero e gli lascia una
lettera. Dopo parte per cercare un’altra persona.
Vocabolario
crigno chest
aggio wise
compiere to complete, to accomplish
travagante odd, peculiar
giornale newspaper
attentamente carefully
ucchetto lock (n)
ncisi incised
adesso che mi ci fa pensare now that you mention it
possiamo darci del tu we can speak informally
giocattolo toy
appunto note
fazzoletto handkerchief
collana necklace
Lei non gli risponde. Non capisce il motivo della visita di Arturo. Guarda
la lettera. Le sembra tutto troppo strano e preferisce non pensarci oltre. Ma
poi lentamente apre la lettera.
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Arturo va a incontrare una donna, che si chiama Lucia. Le mostra la foto
dello scrigno e lei si ricorda di aver visto il numero in una vecchia collana,
come Davide. Dopo aver saputo il numero, Arturo se ne va senza dare
spiegazioni. Dice che deve partire per Genova. Prima di andare, però le
lascia una lettera da leggere.
Vocabolario
costosa expensive
occhiali da sole sunglasses
elecomando remote control
maggiordomo butler
ci penso io (alla macchina)? shall I take care of (the car)?
mi è andata bene it went well
casa d’epoca period-style house
Arturo) rimane di stucco (Arturo) was frozen in shock
vassoio tray
a differenza di in contrast to
attorno around
opere d’arte works of art
catola box
«Davide, Lucia, Alfonso. Voi tre siete fratelli. E io sono vostro zio …
Vostra madre era mia sorella. Lei e vostro padre sono morti in un terribile
incidente d’auto. È successo subito dopo la nascita di Davide. Questi
oggetti appartenevano a loro. Così come le collane che sono passate da
una generazione all’altra.
Dopo questa terribile perdita io ero l’unica famiglia che avevate. Ho
provato a prendermi cura di voi. Ma da solo non ce l’ho fatta. Così vi ho
dato in adozione. Volevo darvi dei genitori meravigliosi e la miglior vita
possibile.
Ora che siete tutti adulti, è sembrato il momento giusto. Volevo dirvelo.
Guardatevi intorno. Siete fratelli e io sono vostro zio.
Con affetto,
Arturo»
Davide, Lucia e Alfonso si guardano increduli. Poi si girano. Arturo è lì,
ed è il loro zio!
–Ho così tante cose da raccontarvi …
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Arturo incontra la terza persona, Alfonso. Ottiene il terzo numero
mancante. Davide, Lucia e Alfonso ricevono tutti una lettera: devono
andare a Napoli per aprire lo scrigno con i tre numeri. Dentro allo scrigno
trovano una lettera. La lettera è di Arturo. I tre scoprono che sono fratelli e
che Arturo è il loro zio.
Vocabolario
esotiche exotic
pecie species
non c’è di che you’re welcome, not at all
porto port
modesti simple
anello ring
ra poco shortly
bussare to knock (on a door)
remare le mani to have shaking hands
meravigliosi marvellous, amazing
Quella notte dopo cena, Thoric non riesce a dormire. Troppe cose a cui
pensare. Dove vuole andare il capo Eskol? Perché tanto mistero? Dove è
diretta la nuova spedizione?
Due giorni dopo Thoric torna a cacciare. Ogni volta ci sono meno
animali. L’inverno è vicino ed è sempre più difficile trovare grandi prede.
Quando ritorna dalla caccia, incontra di nuovo Niels. Sta camminando in
fretta.
–Thoric! Vieni, presto!
–Che succede, Niels?
–Il capo Eskol ha chiesto una riunione. Tutto il villaggio deve
partecipare.
–Rivelerà quindi i suoi piani?
–Sicuramente sì! Andiamo! Lascia tutto a casa e andiamo!
Thoric va di corsa a casa sua e lascia lì gli animali che ha cacciato. La
sua famiglia non c’è. È già andata alla riunione del capo Eskol.
Niels e Thoric si avviano verso il Gran Salone. Il Gran Salone è anche la
casa del capo Eskol. Lì vive con sua moglie e i suoi quattro figli.
Il Gran Salone è un edificio di legno, molto grande. È decorato con statue
di divinità vichinghe. Discorsi e incontri si tengono spesso nel Gran
Salone. Quando c’è qualche questione importante da comunicare al
villaggio, il capo Eskol riunisce tutti quanti lì. E così ha fatto anche questa
volta.
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Thoric è un cacciatore vichingo. Vive ad Asglor, un villaggio sulle pendici
delle montagne e vicino a un piccolo lago. Eskol è il capo del villaggio e
Niels è il suo esploratore capo. Niels comunica a Thoric che Eskol ha nuovi
piani. Vuole esplorare terre più lontane. Eskol chiama il suo popolo in
riunione. Tutti vanno ad ascoltare il discorso di Eskol.
Vocabolario
fertili fertile
caccia hunting
muscolo muscle
evero strict
crudele cruel
pattuglia patrol
pendici delle montagne mountain sides/slopes
fiumiciattolo stream
carseggiare to be in short supply
carenza shortage
riunione meeting
divinità gods
Domande a risposta multipla
Seleziona una sola risposta per ogni domanda.
1) Thoric è ____.
a. un esploratore
b. un cacciatore
c. il capo
d. un contadino
2) Niels è ____.
a. un esploratore
b. un cacciatore
c. il capo
d. un contadino
3) Eskol è ____.
a. il capo esploratore
b. un sacerdote
c. un contadino
d. il capo del villaggio
4) Il piccolo villaggio di Asglor ____.
a. non ha bisogno di cibo
b. ha bisogno di più cibo d’estate
c. ha bisogno di più cibo d’inverno
d. ha bisogno di più cacciatori
5) Niels pensa che la riunione è su ____.
a. la carenza di cibo
b. i progetti di Niels
c. i progetti per la caccia di Thoric
d. i progetti di capo Eskol
Capitolo 2 – Il mare
L’incontro va proprio come spera Thoric. Riguarda il piano per la prossima
esplorazione. Eskol vuole esplorare terre molto più lontane. Vuole
attraversare le montagne e il lago. Poi vuole navigare il fiume fino al
mare. Vuole viaggiare via mare per trovare nuove terre. E vuole andare
verso ovest.
La gente rimane di stucco. Anche Niels e Thoric sono stupiti. Nonostante
ciò tutti acconsentono. E i preparativi cominciano.
Qualche giorno dopo, il capo Eskol organizza una seconda riunione nel
Gran Salone. Bisogna decidere chi partirà. Nelle imbarcazioni c’è posto
solo per 75 persone. Diversi volontari alzano la mano. La maggior parte
sono guerrieri, guerrieri molto ben allenati.
Anche Thoric vuole partire. Non è un guerriero, ma è un cacciatore molto
abile. E il cibo è sempre importante in una spedizione.
–Quando sarete in quelle terre lontane avrete bisogno di cibo … Avrete
bisogno di cacciatori e io posso cacciare per voi … – dice Thoric ad Eskol.
–Va bene, Thoric. Verrai con noi.
Thoric non vede l’ora di partire. Ha una gran voglia di salpare con il
resto della spedizione verso terre lontane!
Settimane dopo però non vedono ancora nessuna terra. Vedono solo
acqua. Non vedono nemmeno uccelli. Quando ci sono gli uccelli significa
che la terra è vicina. Alcuni vichinghi cominciano a fare domande al capo
Eskol.
–Capo Eskol, sei sicuro che ci sia terra a ovest?
–Sono estremamente sicuro.
–Che succede se non riusciamo a trovarla?
Il capo Eskol inizia ad irritarsi:
–Troveremo la terra ad ovest! - grida furioso – Qualcuno mi ha detto che
c’è. Qualcuno che l’ha vista con i propri occhi. Chiaro?
–Però … Però … – dice l’uomo. Non sa più cosa dire o fare. Alla fine
chiede:
–Ma chi? Chi te lo ha detto?
–Non ti riguarda. E ora togliti dai piedi!
La conversazione finisce così.
Eskol è un buon capo, ma con una personalità molto forte. È determinato
e potente. Non vuole essere messo in dubbio. Ma i suoi uomini sono
sfiduciati. Non sono così sicuri che troveranno terra.
Eskol parla al resto dell’equipaggio:
–A ovest c’è la terra! Posso provarlo! Mi sentite? Ho le prove!
E solleva un piccolo pezzo di stoffa. Sulla stoffa ci sono strane immagini.
–Mi crederete! So che c’è!
Gli altri vichinghi rimangono in silenzio e continuano a remare. Tutti
però si domandano la stessa cosa:
–Chi ha detto al capo Eskol che c’è terra a ovest? Quali prove ha lui?
Più tardi quello stesso giorno, comincia a piovere. Il vento diventa più
forte. L’acqua sotto le barche inizia ad agitarsi. All’improvviso si scatena
una tempesta come non hanno mai visto prima. Le imbarcazioni riescono
appena a mantenere la rotta. I capitani delle tre barche faticano a mantenere
le tre imbarcazioni vicine. Alla fine la tempesta passa. Si può di nuovo
vedere il cielo. Eskol controlla dove sono le barche e diventa furioso. La
tempesta gli aveva fatto cambiare rotta. Non sa più dove si trovano. Non
può però dirlo ai suoi uomini. Può solo sperare di avere ancora ragione. Ci
deve essere terra a ovest.
Giorni dopo, mentre gli altri dormono, Thoric si sveglia e guarda il cielo.
Vede qualcosa. All’inizio crede di sognare però dopo apre bene gli occhi.
Corre da Niels e lo sveglia:
–Niels, svegliati!
–Che succede? – chiede l’esploratore senza aprire gli occhi.
–Ci sono degli uccelli nel cielo!
–Cosa?
–La terra è vicina!
Niels spalanca gli occhi. Guarda verso il cielo. In lontananza verso
ovest, anche lui vede gli uccelli.
–Per tutti gli dei! È vero!
Niels si alza e va a parlare con il capo. Thoric lo segue.
–Capo Eskol, svegliati!
Il capo Eskol si sveglia velocemente.
–Niels? Thoric? Che succede?
–Ci sono degli uccelli nel cielo! – grida Niels.
–C’è terra! – urla Thoric.
Il capo Eskol si alza in fretta. Poi urla ai suoi uomini.
–C’è da remare! Andiamo! Svegliatevi tutti! La terra è vicina! Remate!
Remano con forza e finalmente avvistano la terra.
Thoric e Niels sorridono. Il capo Eskol no, lui non sorride mai. Ma
almeno questa volta non sembra arrabbiato!
Eskol comanda ai capitani delle imbarcazioni di fermarsi in una spiaggia
vicina. La spiaggia è molto lunga. Ci sono molti alberi e colline nelle
vicinanze. È un luogo bellissimo.
Thoric e Niels vanno a caccia insieme. Tutto però sembra diverso. Gli
alberi sembrano diversi. I suoni sembrano diversi. Persino gli animali. Ma
gli uomini hanno fame. Quindi li mangiano ugualmente. La loro carne ha
un sapore diverso, ma non è cattiva.
Di notte, sulla spiaggia, il capo Eskol parla ai vichinghi:
–Abbiamo da mangiare, però adesso dobbiamo esplorare questo posto.
Dobbiamo vedere cosa c’è dietro la spiaggia. Dobbiamo scoprire se si può
coltivare. Se sarà possibile, allora gli altri vichinghi ci raggiungeranno.
Uno dei vichinghi dice:
–Come facciamo a sapere dove siamo? La tormenta ci ha portato lontano
dalla nostra rotta originale.
Il capo Eskol rimane in silenzio per diversi minuti. È una delle poche
volte che non sa cosa rispondere. Ignora la domanda dell’uomo e alla fine
dice:
–Dobbiamo esplorare questo luogo. Cominceremo domani all’alba!
Annesso al capitolo 2
Riassunto
I vichinghi costruiscono le barche per andare a cercare nuove terre. Thoric e
Niels fanno parte della spedizione. Finalmente arriva il giorno della
partenza. Durante il viaggio, i vichinghi incontrano una tormenta che gli fa
cambiare rotta. Dopo settimane in mare finalmente avvistano la terra.
Decidono di esplorare il luogo.
Vocabolario
attraversare to go across
mbarcazioni ships, vessels
upervisionare to supervise, to oversee
controllare to check
alpare to weigh anchor, to set sail
abili skilful
alzare la mano to raise a hand
guerriero warrior
non vede l’ora di he couldn’t wait to
dei gods
moglie wife
novità change (n)
uccelli birds
ogliti dai piedi get out of the way
remare to row
agitarsi to churn
catenarsi to be unleashed
rotta course, direction
palancare to open quickly
assomigliare to resemble
all’alba at dawn
Il capo Eskol e il capo del villaggio parlano per diverse ore. Riesce così a
capire molte cose. Il capo gli spiega perché conosce la loro lingua. L’ha
imparata dalla prima spedizione. Gli uomini gli avevano parlato.
Il capo del villaggio gli racconta cosa è successo agli altri uomini. La
popolazione locale non li ha uccisi. Anzi, volevano aiutarli. Gli uomini non
hanno voluto il loro aiuto e sono morti. Alcuni uccisi da animali. Altri a
causa di cibo velenoso. Altri a causa di malattie.
Più tardi il capo Eskol riunisce i vichinghi e dice loro:
–Uomini, abbiamo imparato molte cose. Ci sono stati altri vichinghi qui
prima di noi. Ma non hanno ascoltato i consigli della popolazione locale. E
sono tutti morti.
È molto serio ora. Poi continua:
–Alcuni di questi vichinghi hanno provato a tornare a casa. Io ho
incontrato quegli uomini – continua – mi hanno detto di questa terra. Ma
anche loro sono poi morti. Morti di stenti dopo il viaggio.
Gli uomini si guardano. È così che Eskol sa delle terre a ovest.
Eskol non ha ancora finito.
–Dobbiamo prendere una decisione. Non sappiamo dove siamo. La
tempesta ci ha portato troppo lontano.
I vichinghi rimangono in silenzio per alcuni minuti.
Il capo Eskol continua a parlare:
–Dobbiamo decidere. È meglio restare qui? Impariamo a vivere in questa
comunità? Se sì, queste persone ci aiuteranno. Ci daranno del cibo. Ci
insegneranno a procurarcelo. O proviamo a tornare a casa? E rischiamo
sfinimento e morte.
Il capo Eskol guarda i nativi e dice:
–Questa buona gente conosce la terra e la natura. Ci hanno offerto di
rimanere qui. Io ho fatto la mia scelta. Io resto.
Gli uomini guardano il loro capo.
–Abbandoneremo le nostre famiglie? Non vedremo più i nostri amici?
Non possiamo fare questo! – dice un vichingo.
–Guarda le nostre imbarcazioni! La tormenta le ha distrutte. Non
possiamo tornare a casa. Non con le barche in questo stato. – dice un altro.
Eskol guarda i due uomini:
–Entrambi avete ragione. Per questa ragione sarete voi a decidere che
fare. Ovviamente, chi vuole andarsene può farlo. Non vi obbligherò a
restare. A partire da questo momento, non sono più il vostro capo. Sono
solo uno di voi.
Annesso al capitolo 3
Riassunto
I vichinghi incontrano i nativi delle nuove terre. Eskol dice ai suoi uomini
che devono decidere se rimanere lì o provare a tornare a casa. È però troppo
rischioso. Un gruppo di vichinghi rimane e l’altro prova a tornare. I
vichinghi che restano, stanno già pensando alla prossima spedizione.
Vocabolario
viveri supplies
arriva al dunque get to the point
precipitare to fall down
bugia lie
presentimento premonition
distrarsi to get distracted
elva rainforest, jungle
bizzarra very strange, odd
paventarsi to become afraid
ranquillizzare to reassure
uccidere to kill
velenoso poisonous
consiglio advice
tenti hardship
procurare to obtain
andarsene to leave
Laura finalmente capisce. I suoi amici non possono vederla. Per quanto
assurdo, sembra essere diventata invisibile!
–Perbacco! – pensa Laura – Non possono vedermi! Sono davvero
invisibile! Non posso crederci!
Poi pensa:
–Ma com’è possibile?
All’improvviso, si ricorda dell’oggetto strano che ha visto tra gli alberi.
Pensa alla luce e a come si era spenta quando lei aveva toccato l’oggetto.
–Forse è per via di quell’oggetto? Sono invisibile perché l’ho toccato? –
non ne è sicura. Ci pensa per un po’. Poi decide:
–Non so quanto durerà. Devo approfittarne. Può finire da un momento
all’altro.
Si gira verso i suoi amici.
– E ora vediamo cosa stanno facendo!
Nicola sta togliendo il cibo dal barbecue e lo mette nei piatti. Elvira lo
aiuta e sistema le bibite sul tavolo.
–Beh, sì, Nicola – dice lei. –Laura lavora tanto, però è normale! Ha
studiato per molti anni e duramente. Questa è la sua grande opportunità.
Probabilmente diventerà presidente un giorno!
–Sì, ma non la pagano a sufficienza! – dice lui.
–È vero, però sicuramente riuscirà a guadagnare di più in futuro. Lei è
molto preparata.
–Questo è vero. Dobbiamo solo fare in modo che stacchi di più i fine
settimana. Guarda oggi: stiamo facendo una grigliata però lei sta lavorando.
–Il suo lavoro non è facile. Vogliono sempre che lavori molto.
–Lei lavora già molto e molto bene! Stanno iniziando a capire che lei è la
migliore impiegata.
Nel frattempo, Laura sta tornando a Roma. Vuole godere della sua
invisibilità fino a che può. E il miglior posto per farlo è in mezzo alla gente.
Così può vedere se qualcuno la nota!
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Laura lavora molto. I fine settimana o fa sport o esce con i suoi amici,
Elvira e Nicola. Un fine settimana vanno insieme a fare un barbecue fuori
Roma. Laura si allontana per fare una chiamata di lavoro e tocca uno strano
oggetto tra gli alberi. Quell’oggetto la rende invisibile. Ascolta quello che i
suoi amici dicono di lei, poi prende la macchina e torna a Roma.
Vocabolario
assistente amministrativa administrative assistant
mpiegata employee
pettacolo show
amico di infanzia childhood friend
periferia outskirts
borsa bag
egreteria telefonica voicemail
taccare to switch off
corpo body
mente mind
Devo approfittarne. I have to make the most of this.
guadagnare to earn
ascoltare di nascosto to listen in on someone
non può farne a meno (she) couldn’t resist it
gettare to throw away
non ne ho la più pallida idea I haven’t the faintest idea
Laura ride tra sé e sé. Poi si blocca e comincia a pensare. I suoi amici
ora saranno preoccupati. Dovrebbe tornare. Vuole però vivere
quest’avventura ancora per un po’. Vuole visitare altri posti e vedere altre
cose.
Le viene un’idea. Potrebbe andare al suo ufficio. Il suo capo sta
lavorando oggi. Sarà divertente vedere cosa sta facendo. Soprattutto perché
non sa che lei è lì.
Laura vede qualcosa. È un’altra cartella. Dentro c’è una lettera. È scritta
da un’azienda in competizione con la loro! Laura legge velocemente la
lettera. Antonio ha venduto la sua idea all’altra azienda. Lascerà la sua
azienda fra una settimana e andrà a lavorare per loro.
–La competizione va bene, ma ci deve essere un limite! – pensa –Come
può fare questo? Se non realizziamo questo progetto e aumentiamo i
guadagni, io non otterrò l’aumento!
Laura decide di fare qualcosa. Ha notato che quando prende in mano un
oggetto, anche questo diventa invisibile. Le viene un’idea. Laura prende la
lettera e il documento del progetto di Antonio. Diventano invisibili nelle
sue mani. Entra nell’ufficio del suo capo e mette tutto sopra la sua
scrivania.
–Ecco – dice –il mio capo avrà una bella sorpresa domani mattina. E
anche Antonio!
Arriva al luogo del barbecue. I suoi amici sono ancora lì, però c’è anche
molta altra gente con loro. Che sta succedendo?
Annesso al capitolo 2
Riassunto
Laura decide di andare al suo ufficio. Scopre che Antonio, uno dei direttori,
mente su un progetto. Così decide di mettere il progetto sulla scrivania del
suo capo, perché lo veda. Quando va a casa, trova suo marito che piange
preoccupato. Decide di non essere più invisibile, deve quindi toccare di
nuovo l’oggetto misterioso.
Vocabolario
deve fare attenzione (she) had to be careful
rubare to steal
coda queue
ride tra sé e sé (she) laughs to herself
preoccupati worried
Le viene un’idea. She has an idea.
azioni shares
percentuale dei profitti share of the profits
ampliare il mercato to expand the business
aumento di stipendio payrise
n fondo after all
bagliati wrong, incorrect
piano softly
discutere to argue
Non erano più felici come una volta. They weren’t as happy as before.
offrire to suffer
vuole mettere a posto la sua relazione (she) wants to fix the relationship
Che sta succedendo? What’s going on?
Laura sta ridendo a crepapelle. Non riesce a credere che lei ed Elvira
abbiano risposto contemporaneamente. Sembra quasi che Elvira l’abbia
sentita. Ma per fortuna non è così. Smette di ridere e corre verso gli alberi.
Deve trovare la palla!
Alla fine però Nicola trova l’oggetto proprio lì in mezzo a quegli arbusti.
Laura guarda la palla. Non emana luce adesso. E Laura non sa cosa
significhi, ma è lo stesso oggetto. Ora deve trovare il modo di toccarlo di
nuovo. Sa che la farà tornare visibile.
–Che cos’è? – gli chiede Elvira.
–Non lo so. È rotondo e metallico però … a cosa serve?
–Avrà a che vedere con la sparizione di Laura?
–Non saprei dire … Secondo me non ha niente a che fare con questa
storia. È solo una palla di metallo.
–Rimettilo dov’era – dice Elvira – e andiamo a vedere se la polizia ha
trovato qualcosa.
Qualcuno ha provato a telefonare agli ospedali?
Nicola getta la palla tra gli alberi. Laura guarda dove va a finire. Adesso
deve solo aspettare che Nicola ed Elvira vadano via. Vuole ritoccare
l’oggetto. Chissà se quella sarà la soluzione? Non lo sa, ma vuole provarci.
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Laura torna nel luogo del barbecue. C’è tanta gente lì per cercarla. Laura
trova l’oggetto, lo tocca e torna ad essere visibile. Tutti le chiedono cosa sia
successo. Lei sa che dovrà spiegare la verità, ma per ora racconta a tutti che
si era persa. Ha nel frattempo capito che ha degli amici, un capo e un marito
fantastici. È bello essere una persona normale!
Vocabolario
n mezzo alla folla in the middle of the crowd
da un momento all’altro at any given moment
piegazione explanation
per via because of
passi steps
Ma che diavolo è? What on earth was that?
a crepapelle out loud
a cosa serve what this is for
ospedale hospital
chissà who knows
Tutto qui? Is that all?
uminosa bright
verità truth
prima di tutto first of all
permettetemi di ringraziarvi let me thank you all
fossi I was
mprovvisamente all of a sudden
respiro breath
Il veicolo arriva alla fattoria di Kira. Aldin e Kira scendono. Vanno alla
capsula. Le guardie aspettano sul veicolo. Ci sono dei segni su tutto il
terreno. La capsula è girata su un fianco. È aperta.
–Hai detto di non aver guardato dentro la capsula!
–Chiedo scusa per il mio comportamento. Non ho detto la verità. Non
volevo dire nulla, prima di farla vedere a qualcun altro.
–Far vedere cosa?
–Guarda.
Aldin si avvicina lentamente alla capsula. All’inizio non vede nulla. Poi
guarda più attentamente all’interno della capsula e scorge una bambina.
–È una bambina. Una bambina! – dice. Guarda Kira in modo sorpreso.
–Sì. È per questo che non l’ho toccata. Non ho detto nulla. Non sapevo
cosa fare. Volevo chiamare un dottore, ma …
–Giusto! pensa Aldin. – La bambina è priva di sensi. Ha bisogno di
aiuto! Aldin corre verso il veicolo. Dice alle guardie di andare alla capitale
a chiamare un dottore. Poi prendono la bambina con delicatezza. La
portano dentro la casa di Kira e la mettono a letto.
Un’ora dopo, la bambina è ancora priva di sensi. Non è in grado di
parlare. Aldin la lascia da sola nella stanza. Kira lo segue.
–Allora, dimmi, – chiede Aldin. –Sai qualcos’altro sulla capsula?
–No … ma è kalkiana, non è vero? – dice lentamente.
–Sì.
–E la bambina? – chiede Kira.
–Anche lei sembra kalkiana.
–Ma cosa ci fa qui? Perché hanno mandato una bambina?
–Non lo so, – risponde lentamente Aldin. –Ancora non riesce a parlare.
Quando ci riuscirà, forse potrà dircelo.
–Ha davvero viaggiato nello spazio?
–Così sembra. Molto probabilmente c’è una navicella spaziale più
grande. Forse i kalkiani hanno lasciato la capsula con la bimba all’interno
vicino alla Terra. Probabilmente la capsula è atterrata qui da sola.
Annesso al capitolo 1
Riassunto
Due imperi sono in guerra: i Terrestri e i Kalkiani. Mentre l’Imperatore dei
Terrestri è in assemblea con i suoi ministri, entra una donna. Dice che c’è
una capsula kalkiana nella sua fattoria. Aldin, il ministro più fidato
dell’Imperatore, va alla fattoria per vedere la capsula. All’interno c’è una
bambina priva di sensi. Dopo un po’ la bimba si sveglia.
Vocabolario
capsula spaziale space capsule
esseri umani human beings
pianeta Terra planet Earth
avida greedy
alleanza alliance
arma weapon
fazione faction
mpero empire
governo government
egge law
non può reggere can’t take
fidato trusted
veicolo vehicle
ragitto journey
a disagio awkward, uncomfortable
privo di sensi unconscious
con delicatezza gently
navicella spaziale space ship
rimangono in disparte (they) stand to the side
orta cake
imida shy
Entra lentamente nella stanza. Kira va con lui. Si siedono sul letto.
La bambina sembra ansiosa. Non sa dove si trova. Infine chiede:
–Dove sono?
Poi si guarda bene attorno. Vede le guardie. Si spaventa molto. Inizia a
gridare e a correre per uscire dalla stanza.
–Calmati – le dice Kira.
Ma la bambina continua a gridare e a piangere. Vuole andarsene. Le
guardie non glielo permettono. Una delle guardie la prende. La rimette a
letto con delicatezza. La bambina si calma a poco a poco.
–Chi sei? – chiede lentamente.
–Ciao – dice Aldin. –Mi chiamo Aldin. Lei è Kira. Siamo Terrestri.
Il dottore rientra nella stanza. Visita attentamente la bambina. Ha solo 12
o 13 anni. Sembra in salute. Il dottore le dà una medicina per aiutarla a
dormire. Poi spiega ad Aldin e Kira cosa devono fare. Quindi se ne va.
Aldin parla di nuovo con la bambina.
–Come ti senti?
–Sto bene – dice piano. Conosce bene la loro lingua.
–Siamo Terrestri. Non vogliamo farti del male – aggiunge Aldin.
La bambina è ancora spaventata. Non risponde.
Kira prova a parlarle.
–Piccola, – dice lentamente, –puoi dirmi come ti chiami?
–Mi chiamo Maha – risponde timidamente.
–Va tutto bene, Maha. Mi chiamo Kira. Lui è Aldin. Ti trovi a casa mia.
Eri ferita. Ci siamo presi cura di te.
–Sono nella vostra capitale? – chiede.
–No. Ma sei vicina alla capitale – risponde Aldin.
La bambina guarda fuori dalla finestra della casa di Kira. È tardi. Non
riesce a vedere molto, solo alcuni alberi e i campi.
–Non sembra una città – aggiunge sorpresa.
–Come ti ho detto, sei vicina alla capitale. Non nella capitale – spiega
Aldin. –L’Imperatore è ancora lontano da qui.
Quando la bambina sente la parola “Imperatore”, si spaventa
nuovamente.
–Non voglio andare a casa! – afferma all’improvviso.
Aldin rimane sorpreso. Perché la bambina non vuole andare a casa?
Perché lo ha detto proprio adesso? Sta succedendo qualcosa di strano.
Decide di chiederglielo.
–Perché non vuoi andare a casa? – chiede.
–Non mi piacciono più i Kalkiani.
–Non ti piacciono i Kalkiani? – chiede Aldin con sorpresa. I Terrestri non
sanno molto sui Kalkiani. Non sanno cosa mangino o in che modo vivano.
Sanno solo come combatterli. E conoscono molto bene le armi dei Kalkiani.
Aldin aveva bisogno di più informazioni per capire.
–Che vuoi dire? – chiede.
–Non mi piace più Kalkia. Non voglio vivere lì.
–Perché dici così?
–Beh, innanzitutto, la mia famiglia non è mai a casa.
–Davvero? E?
–Mi ignorano. Non passano mai del tempo con me. Non gliene importa
di me.
–Quindi la tua famiglia ti ignora? – dice Aldin.
–Sì, da tanto tempo.
–E visto che ti senti sola, sei venuta qui? chiede Kira.
–Sì. Mio padre è sempre impegnato. È sempre in riunione. Lavora
sempre. Anche mia madre è sempre impegnata. Ed è sempre in viaggio. Io
devo rimanere a casa con i miei tutori.
–E chi sono questi tutori?
–Lavorano per mio padre. Li paga perché si prendano cura di me. Non li
conosco e non mi piace stare con loro.
Aldin inizia a capire. La bambina è scappata di casa.
–Solo un attimo, Maha. Stai dicendo che sei andata via di casa? Che sei
scappata?
La bambina abbassa lo sguardo. Sembra imbarazzata.
–Sì.
Aldin si alza. Guarda la bambina.
–Scusami. Devo uscire.
Annesso al capitolo 2
Riassunto
La bambina si sveglia. Inizia a parlare con Kira e Aldin. Si chiama Maha, è
Kalkiana. Ha tredici anni. Dice di essere scappata perché i suoi genitori non
si curano di lei. Aldin vuole però sapere come ha fatto a viaggiare nello
spazio da sola. Maha rivela che l’Imperatore Valior l’ha aiutata a
raggiungere la Terra e che suo padre è l’Imperatore kalkiano.
Vocabolario
Ci siamo presi cura di te We took care of you
nnanzitutto above all, first of all
mpegnato busy
utore tutor
mbarazzata embarassed
ospirare to sigh
pia spy
Aldin esce dalla casa di Kira. Sale sul veicolo e guida fino al centro della
capitale. Una volta arrivato, va al grande palazzo. Deve parlare con
l’Imperatore. Va verso l’ufficio dell’Imperatore. Viene improvvisamente
fermato da una guardia.
–Ti è vietato entrare qui – dice la guardia.
Aldin rimane stupito. –Vietato? Sono un ministro! Sai chi sono io?
–Sono gli ordini dell’Imperatore.
Aldin pensa a cosa fare. Deve parlare con l’Imperatore Valior. Ma
l’Imperatore glielo impedisce. Valior ha sempre pensato che Aldin fosse
molto intelligente, ma ha anche sempre pensato che non fosse molto forte.
Era arrivato il momento di fargli cambiare idea.
Senza pensarci, Aldin prende l’arma della guardia. Colpisce la guardia in
testa. La guardia cade a terra. Aldin entra nell’ufficio. L’Imperatore è
seduto alla sua poltrona. Le altre guardie cercano di fermare rapidamente
Aldin. Ma l’Imperatore dice:
–Basta così. Lasciate parlare Aldin.
Le guardie si fermano. Non si fidano di Aldin.
–Mi avete sentito! – grida Valior alle guardie. –Uscite dal mio ufficio!
Le guardie escono. La stanza rimane in silenzio. L’ufficio è molto grande
e bello. È su un piano molto alto. Si vede tutta la capitale. È mattino presto.
L’Imperatore sembra non aver dormito.
–Aldin, cosa vuoi? – sospira.
–Perché non sapevo nulla della bambina?
–Quale bambina?
–Imperatore, non sono stupido.
Valior lo interrompe.
–Va bene. Basta fingere. Cosa vuoi sapere?
–Perché la figlia dell’Imperatore kalkiano è nella nostra capitale? Perché
lo hai fatto? Non è nostra usanza usare i bambini!
Valior si gira verso Aldin. Grida:
–Non è nostra usanza perdere le guerre!
Aldin guarda Valior. Quindi chiede pacatamente:
–E perché non me lo hai detto?
–Non te l’ho detto per un solo motivo.
–E quale sarebbe?
–Non avresti approvato.
Aldin è d’accordo. Di certo non avrebbe voluto coinvolgere una bambina
in una guerra. Non è giusto.
–Cosa farai con lei? – chiede.
–Con Maha? Ci prenderemo cura di lei! È solo una bambina – risponde
l’Imperatore.
Aldin non si fida.
–Non intendevo questo – continua. –Cosa succederà? Cosa succederà
quando i Kalkiani lo scopriranno? Le faranno del male?
–Belle domande. Tutte. – risponde l’Imperatore pacatamente. Aldin
guarda l’Imperatore. Non gli avrebbe permesso di cavarsela con una
risposta semplice.
L’Imperatore riprende a parlare.
–I Kalkiani sanno che è andata via. Sanno che Maha è scappata –
prosegue. –E sanno che la sua navicella spaziale ha lasciato il loro pianeta.
– Fa una pausa. –Ma non sanno dove sia la navicella. E non sanno neanche
che le spie terrestri l’hanno aiutata a fuggire. Quindi, non sanno ancora
nulla. – Guarda Aldin attentamente. L’Imperatore sta cercando di capire
cosa provi Aldin.
–E se scoprono che l’hai aiutata?
–Non possono scoprirlo. Le spie non lo diranno. Qui nessuno lo sa …
tranne te.
Aldin si ferma a pensare. Poi continua.
–Ma perché? – chiede. Non riesce a capire il ragionamento
dell’Imperatore. –Perché coinvolgere una bambina? Perché portarla via dai
suoi genitori?
–Per via di chi sono i suoi genitori – risponde Valior. L’Imperatore
guarda Aldin come se fosse stupido. –Non capisci i vantaggi? Adesso
abbiamo la figlia dell’Imperatore. È sul nostro pianeta. Possiamo usarla. Per
i negoziati. Per il potere. Per qualsiasi cosa, in realtà.
Valior fa una pausa. Aspetta una reazione. La faccia di Aldin è
impassibile. L’Imperatore continua.
–Capisci adesso? Possiamo usarla per ottenere quello che vogliamo.
Abbiamo l’Imperatore kalkiano in pugno. Tutto questo solo perché la sua
stupida figlia si sentiva ignorata! – Valior ride fragorosamente. Una risata
che gela il cuore.
Aldin guarda attentamente l’Imperatore. L’uomo che era il suo capo.
L’uomo in cui aveva sempre avuto fiducia. L’uomo che aveva molta
importanza per lui. Ma adesso Aldin prova solo disgusto. Valior sta usando
una bambina per ottenere ciò che vuole. È assolutamente sbagliato.
Annesso al capitolo 3
Riassunto
Aldin va a parlare con l’Imperatore Valior. Valior spiega il suo piano. Userà
Maha per combattere i Kalkiani. Aldin non è d’accordo, ma non glielo dice.
Torna alla fattoria di Kira. Lui, Kira e Maha partono verso Kalkia. Vogliono
riconsegnare Maha, ma l’Imperatore kalkiano deve accettare la pace.
Arrivano a un accordo. La guerra finisce.
Vocabolario
caos chaos
vietato forbidden
tupido stupid
fingere to fake, to mess around
approvare to approve
di cavarsela to get away (with)
fuggire to escape
ragionamento reasoning
negoziati negotiations
mpassibile expressionless
Abbiamo (l’Imperatore kalkiano) in pugno. We have (the Kalkian
emperor) under our control.
fragorosamente loudly, uproariously
gelare il cuore to make one’s blood run cold
disgusto disgust
affatto at all
darlo a vedere to let anyone see
mettere (qualcuno) in ginocchio to force (someone) to their knees
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Soluzioni
La Pizza Pazza: Capitolo 1: 1. a, 2. b, 3. d, 4. c, 5. b; Capitolo 2: 6. d, 7. b,
8. b, 9. a, 10. c; Capitolo 3: 11. b, 12. c, 13. d, 14. d, 15. b; Capitolo 4: 16.
c, 17. d, 18. a, 19. c, 20. a
C
c’è qualcosa che non mi quadra there’s something fishy going on
cabina (la) cabin
cabina telefonica (la) a phonebox
caccia (la) hunting
cadere per terra to fall to the ground
calle (la) Venetian streets, alleys
camicia (la) shirt
camion (il) truck
camminare to walk
candela (la) candle
cannone (il) cannon
caos (il) chaos
capsula spaziale (la) space capsule
carenza (la) shortage
casa d’epoca (la) period-style house
casa di villeggiatura (la) summer house, holiday house
cassa (la) box
castani brown
cavaliere (il) knight
centinaia di anni fa hundred of years ago
che coincidenza! what a coincidence!
che giornata da pazzi! what a crazy day!
che sta succedendo? what’s going on?
chiacchierone/chiacchierona (m/f) chatty, talkative
chissà who knows
ci penso io (alla macchina)? shall I take care of (the car)?
ci siamo presi cura di te we took care of you
ci vuole tempo it takes time
cliente (il) customer
coda (la) queue
colazione (la) breakfast
collana (la) necklace
collina (la) hill
coltivare to cultivate, to farm
comincia a preoccuparsi sul serio she really did begin to worry
compiere to complete, to accomplish
con delicatezza gently
con una faccia sorridente with a smile on his face
consegnare to deliver
consiglio (il) advice
controllare to check
controlli (i) security checks
copertura (cellulare) (la) network coverage
corpo (il) body
corridoio (il) hallway
corriere (il) delivery driver
costosa/costoso (f/m) expensive
costruire to build
crudele cruel
D
d’estate in summer
da un momento all’altro at any given moment
darlo a vedere to let anyone see
decollare to take off
dei (gli) gods
deve fare attenzione (she) had to be careful
devo approfittarne I have to make the most of this
devo nascondermi I have to hide
di cavarsela to get away (with)
di legno wooden
discutere to argue
disgusto (il) disgust
distrarsi to get distracted
distruggere to destroy
divinità (le) gods
dobbiamo separarci we have to split up
dolci (i) cakes, pastries
dominio (il) supremacy, control
dopo così tanti anni after so many years
dove potrebbero essere? where could they be?
E
è scarico it’s out of battery
edificio (l’) building
elettricista (l’) electrician
erba (l’) grass
esistenza (l’) existence
esotica/esotico (f/m) exotic
essere titubante to be hesitant or reluctant
esseri umani (gli) human beings
F
familiare familiar
fammelo vedere let me look at it
fantascienza (la) science fiction
fare escursioni to go hiking or trekking
fare finta di niente to act as if nothing is happening
fare merenda to have a snack
fare qualche passo indietro to take a few steps backwards
fare un pisolino to take a nap
fazione (la) faction
fazzoletto (il) handkerchief
fertili fertile
fidato/fidata (m/f) trusted
fingere to fake, to mess around
fiumiciattolo (il) stream
fonte (la) source, spring
fossi I was
fragorosamente loudly, uproariously
fuggire to escape
G
gelare il cuore to make one’s blood run cold
gettare to throw away
giocattolo (il) toy
giornale (il) newspaper
governo (il) government
grotta (la) cave
grugnire to growl
guadagnare to earn
guarda mia sorella con curiosità looks curiously at my sister
guerriero/guerriera (il/la) (m/f) warrior
H
ha catturato has captured
I
dentica/identico (f/m) identical
mbarazzata/imbarazzato (f/m) embarassed
mbarcazioni (le) ships, vessels
mpassibile expressionless
mpauriti/impaurite (m/f) afraid
mpegnato/impegnata (m/f) busy
mpero (l’) empire
mpiegata/impiegato (l’) (f/m) employee
mpossessarsi to take control of
mprenditrice/imprenditore (l’) (f/m) entrepreneur
mprovvisamente all of a sudden
n fondo after all
n libertà loose
n mezzo alla folla in the middle of the crowd
n qualche modo in some way
naspettato/inaspettata (m/f) unexpected
ncisi/incise (m/f) incised
nnanzitutto above all, first of all
nventare una risposta su due piedi to think up an answer on the spot
nviare to send
L
a mia stessa età the same age as me
a notte precedente the night before
a ristruttureremo we will renovate it
aggiù down there
amentarsi to complain, to moan
e viene un’idea she has an idea
egge (la) law
itigio (il) argument
ottare to fight
ucchetto (il) lock (n)
uminosa/luminoso (f/m) bright
M
ma che diavolo è? what on earth was that?
macchina volante (la) flying machine
maestà majesty
maggiordomo (il) butler
maschera (la) mask
mazzetta di banconote (la) a wad of cash
me ne rendo conto I realise (something)
meccanismo (il) mechanism
meno male! thank goodness!
mente (la) mind
meravigliosi/meravigliose (m/f) marvellous, amazing
mercante (il) trader, merchant
mettere (qualcuno) in ginocchio to force (someone) to their knees
mettere (un cellulare) in carica to charge (a mobile)
mettere fine a tutto questo to put an end to this
mi è andata bene it went well
mi hai mentito! you’ve lied to me!
mite mild (climate)
modesti/modeste (m/f) simple
moglie (la) wife
mura difensive (le) defensive walls
muscolo (il) muscle
N
nascosto/nascosta (m/f) hidden
navicella spaziale (la) space ship
negoziati (i) negotiations
nobile courteous (formal)
non avevo mai visto niente di simile I’ve never seen anything like it
non c’è di che you’re welcome, not at all
non ce la farai mai! you’ll never make it!
non ce n’è più there’s no more
non ci posso credere! I can’t believe it!
non erano più felici come una volta they weren’t as happy as before
non fare rumore don’t make a sound
non ho mai imbrogliato nessuno I’ve never cheated anyone
non ne ho la più pallida idea I haven’t the faintest idea
non può farne a meno (she) couldn’t resist it
non può reggere can’t take
non sto scherzando I’m not joking
non vede l’ora di he couldn’t wait to
non vi fidate di nessuno trust no-one
novità (la) change (n)
nube (la) cloud
nuvoloso/nuvolosa (m/f) cloudy
O
occhiali da sole (gli) sunglasses
onda (l’) wave
operaio/operaia (l’) (m/f) worker, employee
opere d’arte (le) works of art
orizzonte (l’) horizon
orma (l’) footprint
orologiaio (l’) watchmaker, watch repairer
orologio (l’) clock
orso (l’) bear
ospedale (l’) hospital
osservare attentamente to look closely
ossessionato/ossessionata (m/f) obsessed
P
padre (il) father
paese (il) country
paesino (il) village, small town
palazzo (il) palace
panchina (la) bench
parete (la) wall
passaggio (il) lift (to a place)
passi (i) steps
pattuglia (la) patrol
pelle scura (la) brown/dark skin
pelosa/peloso (f/m) furry, hairy
pendici delle montagne (le) mountain sides/slopes
pendio spettacolare (il) beautiful hillside, slope
pensieroso/pensierosa (m/f) deep in thought
per via because of
percentuale dei profitti (la) share of the profits
percorso (il) route
perdere i sensi to lose consciousness
pergamena (la) scroll
periferia (la) outskirts
permettetemi di ringraziarvi let me thank you all
piacere di conoscerti nice to meet you
pianeta Terra (il) planet Earth
piano softly
pianura (la) plain (n)
pirata (il) pirate
pochissime volte very rarely
polvere (la) dust
ponte di pietra (il) stone bridge
portiera/portiere (la/il) (f/m) receptionist
porto (il) port
portone (il) main door, front door
possiamo darci del tu we can speak informally
potere misterioso (il) mysterious power
pozione (la) potion
precipitare to fall down
preoccupata/preoccupato (f/m) worried
prepararsi to get ready
presentimento (il) premonition
prima di tutto first of all
privo di sensi/priva di sensi (m/f) unconscious
procurare to obtain
Q
quartiere (il) neighbourhood
R
racconto (il) tale
ragionamento (il) reasoning
ramo (il) branch
rattristarsi to become sad
regno (il) kingdom
remare to row
remo (il) oar
rendersi conto to understand
respiro (il) breath
ride tra sé e sé (she) laughs to herself
ridere a voce alta to laugh out loud
riempire to fill up
rimanere senza parole to be taken aback
rimangono in disparte (they) stand to the side
ringraziare to thank (someone)
risparmiare to save (money)
riunione (la) meeting
riuniti/riunite (m/f) all together
robusto/robusta (m/f) strong
rompere to break
rotta (la) course, direction
rubare to steal
ruscello (il) stream
S
aggio/saggia (m/f) wise
alire in ascensore to take the lift
alpare to weigh anchor, to set sail
aranno molto utili (the money) will be very useful
bagliati/sbagliate (m/f) wrong, incorrect
calinata (la) staircase
caricare to unload
carseggiare to be in short supply
catenarsi to be unleashed
catola (la) box
ciocco/sciocca (m/f) silly
coppiare a ridere to burst out laughing
crigno (lo) chest
eccarsi to dry up
ecolo (il) century
econdo in commando (il) second in command, deputy
egreteria telefonica (la) voicemail
elva (la) rainforest, jungle
evero/severa (m/f) strict
granchirsi (un po’) le gambe to stretch the legs (a bit)
i è esaurita finished
i fa notte night falls
i perde di vista (they) lose sight of (it)
i tratta di we’re dealing with
impatica/simpatico (f/m) nice, friendly
offrire to suffer
ono d’accordo! I agree!
ono molto grato/sono molto grata (m/f) I’m most grateful
opravvissuto/sopravvissuta (m/f) still living
ospirare to sigh
ovrano (il) sovereign
palancare to open quickly
paventarsi to become afraid
pecie (le) species
pegnere la luce to switch off the light
pettacolo (lo) show
pia (la) spy
piegazione (la) explanation
plende alto nel cielo shines high in the sky
ponda del lago (la) shore of the lake
porco (lo) dirt
quillare to ring
taccare to switch off
tenti (gli) hardship
toria (la) story
travagante odd, peculiar
tringere con forza to hold tightly
tupido/stupida (m/f) stupid
upervisionare to supervise, to oversee
T
anti auguri congratulations
anto tempo fa a long time ago
asca (la) pocket
attica (la) tactic
elecomando (il) remote control
enda (la) tent
enga (il resto) keep (the change) (formal)
esoro (il) treasure
i chiamo col cellulare I’ll call you on my mobile
i sorprende? does it surprise you?
i stancherai you’ll get tired
imbro (il) seal, stamp
imida/timido (f/m) shy
imone (il) helm
irare dei calci to kick
irare fuori la chiave to take out a key
irare fuori to pull out
itolo (il) title
ogliti dai piedi get out of the way
onico/tonica (m/f) athletic
orcia (la) torch
orta (la) cake
ra poco shortly
ra un’ora in one hour’s time
radito/tradita (m/f) betrayed
ragitto (il) journey
ranquillizzare to reassure
rasformarsi to change
rattoria (la) a restaurant, usually family-run, that serves traditional dishes
ravestito dressed up
remare le mani to have shaking hands
urno di notte (il) night shift
utore (il) tutor
utto qui? is that all?
U
uccelli (gli) birds
uccidere to kill
urlo (l’) shriek
V
vassoio (il) tray
veicolo (il) vehicle
velenoso/velenosa (m/f) poisonous
vergogna (la) shame
verità (la) truth
vietato/vietata (m/f) forbidden
viveri (i) supplies
volentieri gladly
vuole mettere a posto la sua relazione (she) wants to fix the relationship
Z
zaino (lo) rucksack
Acknowledgements
If my strength is in the ideas, my weakness is in the execution. I owe a huge
debt of gratitude to the many people who have helped me take these books
past the finish line.
Firstly, I’m grateful to Aitor, Matt, Connie, Angela and Maria for their
contributions to the books in their original incarnation. To Richard and Alex
for their support in expanding the series into new languages.
More recently, to Sarah, the Publishing Director for the Teach Yourself
series, for her vision for this collaboration and unwavering positivity in
bringing the project to fruition.
To Rebecca, almost certainly the best editor in the world, for bringing a
staggering level of expertise and good humour to the project, and to Karyn
and Melissa, for their work in coordinating publication behind the scenes.
My thanks to James, Dave and Sarah for helping I Will Teach You A
Language continue to grow, even when my attention has been elsewhere.
Olly Richards
Use Teach Yourself Foreign
Language Graded Readers in
the Classroom
The Teach Yourself Foreign Language Graded Readers are great for self-
study, but they can also be used in the classroom or with a tutor. If you’re
interested in using these stories with your students, please contact us at
[email protected] for discounted educational sales and
ideas for teaching with the stories.
Published in Great Britain in 2018 by John Murray Learning
An Hachette UK company
Copyright © Olly Richards 2018
The right of Olly Richards to be identified as the Author of the Work has
been asserted by him in accordance with the Copyright, Designs and
Patents Act 1988.
All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in
a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means without the
prior written permission of the publisher, nor be otherwise circulated in any
form of binding or cover other than that in which it is published and without
a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.
A CIP catalogue record for this title is available from the British Library
ISBN 9781473683334
John Murray Learning
Carmelite House
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London EC4Y 0DZ
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